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Ultima domenica di ottobre

ANNIVERSARIO DELLA DEDICAZIONE DELLE CHIESE DELLE


DIOCESI TOSCANE

In Toscana: Solennità celebrata in tutte le Chiese dedicate non cattedrali che, nel
corso dell’anno, non possono solennizzare tale anniversario nel giorno proprio.

Da antica tradizione la Chiesa celebra annualmente la solennità della Dedicazione delle


chiese consacrate nel giorno anniversario – se conosciuto – oppure in un giorno comune indicato
dal calendario liturgico. In Toscana il giorno indicato è l’ultima domenica di ottobre.
Con la sua morte e risurrezione, Cristo è divenuto il tempio vero e perfetto della Nuova
Alleanza, e ha raccolto in unità il popolo che si è acquistato a prezzo del suo sangue. Questo popolo
santo, adunato nell’unità del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, è la Chiesa, tempio di Dio
edificato con pietre vive, nel quale viene adorato il Padre in spirito e verità. Giustamente fin
dall’antichità, il nome “chiesa” è stato esteso all’edificio in cui la comunità cristiana si riunisce per
ascoltare la parola di Dio, pregare insieme, ricevere i sacramenti e celebrare l’Eucaristia. In quanto
costruzione visibile, la chiesa-edificio è segno della Chiesa pellegrina sulla terra e immagine della
Chiesa già beata nel cielo. È giusto, quindi, che questo edificio, destinato in modo esclusivo e
permanente a riunire i fedeli e alla celebrazione dei santi misteri, venga dedicato a Dio con rito
solenne secondo l’antichissima consuetudine della Chiesa.
Nei primi secoli la dedicazione di un edificio al culto divino avveniva semplicemente con la
celebrazione dell’Eucaristia. Così la Chiesa vivente, popolo di Dio, sentiva di essere essa stessa il
“luogo privilegiato” della presenza del Signore. In seguito si diede maggior rilievo al tempio
materiale, celebrandone poi l’anniversario. La liturgia tuttavia, non ha mai cessato di ricordare che
il tempio materiale è immagine del tempio spirituale, costruito di pietre vive, che siamo noi, nella
comunione e nella corresponsabilità, per l’edificazione del popolo di Dio. In questa «Solennità della
Chiesa locale» celebriamo il legame che unisce la nostra comunità con il vescovo nell’insieme della
comunità diocesana e nello stesso tempo ricordiamo la dedicazione della nostra chiesa. «Aderendo
al suo pastore e da lui, per mezzo del vangelo e dell’Eucaristia, riunita nello Spirito Santo, ogni
comunità cristiana deve sentirsi impegnata a costituire “una Chiesa particolare, nella quale è
veramente presente e agisce la Chiesa di Cristo”, Una, Santa, Cattolica e Apostolica» (Christus
Dominus, 11).
Anche attualmente è opportuno che le chiese siano solennemente consacrate e che i fedeli,
poi, per l’annuale ricordo liturgico di tale celebrazione, tengano in conveniente stima e particolare
onore, oltre che la chiesa cattedrale della propria diocesi, anche la propria chiesa parrocchiale,

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considerando “l’una e l’altra segno di quella Chiesa spirituale – fondata sul Cristo vero tempio di
Dio – alla cui edificazione e sviluppo sono designati dalla loro vocazione cristiana” (IGMR, 255).
Per disposizione del calendario comune da loro ottenuto (approvato dalla Sacra
Congregazione per il Culto Divino il 7 marzo 1975) tutte le chiese consacrate non cattedrali della
Regione Toscana hanno ormai l’opportunità di celebrare concordemente, con solennità e concorso
di popolo, l’anniversario della propria Dedicazione.

Celebrano la Solennità della Dedicazione in questo giorno tutte le Chiese


consacrate ad eccezione delle Cattedrali, Concattedrali e di quelle Chiese che
ricordano con solennità e concorso di popolo la data della Dedicazione nel giorno
proprio.

Tutto dal Comune della Dedicazione di una chiesa, eccetto quanto segue:

Ufficio delle letture

SECONDA LETTURA

Dai «Discorsi» di san Gregorio Nazianzeno, vescovo


(Disc. 44, 1-2; PG 36, 607-610)

L’annuale anniversario della Dedicazione


rinnova e accresce in noi la vita dello Spirito.

È usanza antica e opportuna onorare il giorno della Dedicazione, o piuttosto


onorare con tale commemorazione le cose nuove; e questo non una volta ma sempre,
quando il volgere dell’anno riporta lo stesso giorno,perché le cose belle non
svaniscano col passare del tempo né si dileguino, oscurate dall’abisso della
dimenticanza.
Davanti a Dio si rinnovellano le isole, come leggiamo in Isaia, comunque si
debbono intendere quelle isole: io penso che siano le Chiese sorte da poco, che si
levano dall’acre e amara infedeltà, acquistano fermezza, e divantano adatte
all’incontro con Dio.

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Si rinnovano pure, secondo un altro profeta, l mura di bronzo: penso che sia
l’anima forte ed aurea, formata da poco alla pietà.
Ci si domanda anche di cantare un cantico nuovo, sia quanti fummo trascinati a
Babilonia, cioè alla turpe confusione del peccato, e poi ritornammo a Gerusalemme
(e là non potevamo cantare il canto divino, perché in terra straniera, ma qui
iniziammo un nuovo cantico e una nuova vita)., sia quanti perseverammo nel bene e
progredimmo. L’aver camminato nel bene è opera dello Spirito, che è Santo e
innovatore.
Si commemora, e sfarzosamente, la tenda della testimonianza che Dio indicò,
Bezàleel fabbricò e Mosè Piantò.
Anche il regno di Davide è commemorato, e non una volta: una prima volta
quando fu unto, una seconda quando fu proclamato re. Infatti si celebrava a
Gerusalemme la Dedicazione ed era inverno, simbolo dell’infedeltà, e c’era Gesù,
Dio e tempio recente, disfatto in un giorno e risorto nel terzo giorno per rimanere in
eterno, perché io sia salvato e sia rialzato dall’antica caduta, e diventi una nuova
creatura, rinnovato dalla sua benevolenza.
Il divino Davide chiede che sia creato in lui un cuore puro e che sia rinnovato
nelle sue viscere uno spirito retto; non perché non lo avesse già (e chi lo avrebbe, se
non lo avesse posseduto Davide, un così grande uomo?), ma perché riconosce come
nuovo quello che ora cresce continuamente.
Ma che bisogno ho io di tante commemorazioni, se è possibile riconoscere le
attuali, quelle che celebriamo oggi, avvicinandoci alla vita dopo la morte?
Dedicazione, Dedicazione: è festa, o fratelli! Si ripeta spesso per la gioia,
questa parola. E che festa è? Voi che lo sapete, insegnatelo; voi che non lo sapete,
celebratela ascoltando le mie parole.

RESPONSORIO 1 Cor 3, 11; cfr. Sal 121, 3-4 e 1 Pt 2, 5

R. Gerusalemme è costruita come città salda e compatta; là salgono insieme le tribù


del Signore, per lodare il nome del Signore. * Infatti nessuno può porre un
fondamento diverso da quello che già vi si trova, che è Gesù Cristo.
V. Anche voi venite impiegati come pietre vive per la costruzione di un edificio
spirituale.
R. Infatti nessuno può porre un fondamento diverso da quello che già vi si trova, che
è Gesù Cristo.

INNO Te Deum

ORAZIONE

Nella chiesa dedicata:

Ascolta, Signore, la preghiera del tuo popolo, che ricorda con gioia il giorno
della consacrazione di questo tempio, perché la comunità che si raduna in questa
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santa dimora possa offrirti un servizio degno e irreprensibile e ottenga pienamente i
frutti della redenzione. Per il nostro Signore.

Fuori della chiesa dedicata:

O Dio, che con pietre vive e scelte prepari il tempio della tua gloria, effondi
sulla Chiesa il tuo Santo Spirito, perché edifichi il popolo dei credenti che formerà la
Gerusalemme del cielo. Per il nostro Signore.

Oppure:

O Dio, che hai voluto chiamare tua Chiesa la moltitudine dei credenti, fa' che il
popolo radunato nel tuo nome ti adori, ti ami, ti segua, e sotto la tua guida giunga ai
beni da te promessi. Per il nostro Signore..

Ora media

Si dicono i salmi della domenica, I sett.

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