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Il rapporto tra campagna e città
La didattica della geografia nella scuola secondaria di secondo grado
Indice
1. Premessa
6. Bibliografia e sitografia
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Premessa
Ragioni della scelta dell’argomento
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La Carta di Aalborg è stata approvata dai partecipanti alla conferenza europea sulle città sostenibili, che si è svolta in
Danimarca nel maggio 1994.
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Le innovazioni tecnologiche e lo sviluppo, dunque, non necessariamente
vanno di pari passo con il miglioramento ambientale. La crescente
urbanizzazione ha portato ad un perenne consumo del suolo agricolo per
poter far posto ad un numero sempre maggiore di fabbriche o palazzoni.
Alla base dei problemi che coinvolgono lo spazio in cui si vive (dissesto
idrogeologico, cementificazione con conseguente trasformazione di
pianure e coste in sterminate periferie urbane) vi è una scarsa percezione
del valore della risorsa ambientale. Manca, dunque, una solida cultura del
territorio diffusa fra la popolazione e bisognerebbe supplire tale carenza
con un’adeguata educazione, a partire proprio dai giovani.
Questi ultimi dovrebbero essere abituati fin da subito a vedere e a pensare
geograficamente lo spazio, in modo da viverlo in maniera consapevole e
responsabile.
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II
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Ci si riferisce alla Riforma Gelmini.
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Senza un ragionato progetto di didattica integrata di storia e geografia si
rischia di giungere a percorsi didattici eccessivamente semplificati, che
aggregano i contenuti senza fare alcun riferimento ai metodi e alle teorie
delle diverse discipline.
Nelle Indicazioni Nazionali si sottolinea come “non va trascurata la seconda
dimensione della storia, cioè lo spazio. La storia comporta infatti una
dimensione geografica. Le due dimensioni spazio-temporali devono far
parte dell’apprendimento della disciplina”.
L’abbinamento delle due discipline non va, dunque, intesa come la nascita
di una nuova materia denominata “geostoria”, anche se il termine è ormai
entrato nel linguaggio corrente; nelle Indicazioni Nazionali sono trattate in
modo distinto, seppure in una prospettiva di tipo interdisciplinare.
In conclusione, trattando il tema della relazione tra spazio rurale e urbano
in una classe del biennio, proponendo anche un itinerario che tenga conto
dei processi storici, intendo mettere in evidenza l’importanza di
mantenere legate le due discipline, in modo da rendere più efficace e
completo l’insegnamento di entrambe.
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III
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3.2 Contenuti
I contenuti che verranno proposti in questa Unità didattica e che sono volti
al conseguimento degli obiettivi indicati di seguito sono:
3.3 Obiettivi
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• Descrivere le più evidenti caratteristiche geomorfologiche di un dato
territorio e individuare le eventuali modificazioni prodotte o indotte
dall’intervento umano sull’ambiente
• Conoscere il paesaggio nella sua evoluzione storica in rapporto alle
dinamiche umane
• Leggere e interpretare il territorio per conoscerne il suo valore
Come riportato dalle Indicazioni nazionali, infatti, lo studente, nel corso del
primo biennio di Scuola Secondaria di secondo grado, affronterà tra i temi
principali quelli del paesaggio, dell’urbanizzazione e delle sue
conseguenze. Prenderà anche familiarità con la lettura degli strumenti
statistico-quantitativi, che consentono letture di sintesi e di dettaglio, in
grado anche di far emergere specificità locali.
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D. M. 16 novembre 2012, Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo
d’istruzione.
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prevedono che al termine del primo ciclo d’istruzione gli alunni siano in
grado di orientarsi sulle carte e orientare le carte, leggere e interpretare
vari tipi di carte geografiche e, infine, utilizzarle per comprendere e
comunicare fatti territoriali.
Nello specifico si proporrà agli studenti di osservare e analizzare cartine
tematiche sia nazionali che urbane e tale lavoro verrà svolto tanto in classe
con il docente quanto a casa in modo autonomo.
Ci si potrà inoltre servire di ulteriori materiali visivi, quali fotografie,
quadri, qualora siano ritenuti funzionali per raggiungere gli obiettivi
prefissati, quando, cioè, mostrano di registrare elementi del paesaggio,
passato o attuale, che possono essere utili allo studente per conoscere e
comprendere che tipo di rapporto intercorreva, o intercorre, tra aree
urbane e rurali.
I materiali proposti, in quanto probabilmente assenti nel manuale,
verranno proiettati attraverso la LIM con collegamento ad Internet in
modo che siano visibili all’intera classe oppure, nel caso tale strumento
fosse assente nell’aula, sarà necessario un videoproiettore collegato ad un
computer.
3.5 Metodologia
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L’approccio ai contenuti proposti deve, dunque, stimolare un
apprendimento critico e rielaborativo, piuttosto che meramente
nozionistico, pur non trascurando una buona base mnemonica di
conoscenze che consenta allo studente di sapersi orientare nel proprio
spazio ed essere in grado di collocare fenomeni e processi in dimensioni
spaziali differenti.
Per quanto riguarda la metodologia, si procederà inizialmente con lezioni
frontali che possono contribuire efficacemente ad organizzare i contenuti
ed essere funzionali a inquadrare lo scenario del tema in oggetto.
Tuttavia, questo tipo di lezione, se non alternato ad altri metodi di
insegnamento, potrebbe rendere difficile il mantenimento dell’attenzione
degli alunni.
Funzionale a verificare le competenze e le conoscenze pregresse, la lezione
dialogata rappresenta, al contrario, uno strumento educativo che,
interpellando e sollecitando i singoli alunni, permette al docente di
recuperare gli elementi di precognizione e di valutare progressivamente
la stabilità nell’acquisizione dei contenuti di volta in volta presi in
considerazione.
Oltre alla lezione frontale e dialogata, si procederà con un lavoro sui
documenti (cartine, mappe, fotografie, testi letterari) con due
fondamentali modalità di lettura:
1. Le fonti sono analizzate per consolidare le tesi già date, ovvero quelle
reperibili nel manuale scolastico
2. Si parte dall’analisi del documento per giungere alla tesi proposta
all’inizio della lezione ma presentata come ipotesi di indagine ed
elemento problematizzante
Avviene, in questo modo, uno scambio metodologico seguendo una
procedura deduttiva o induttiva che permette allo studente di seguire
percorsi diversi per giungere alla conoscenza di “verità”.
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In seguito, dal momento che il metodo classico della geografia è
rappresentato dall’osservazione diretta, si provvederà ad almeno
un’uscita didattica per analizzare più da vicino quanto appreso in classe.
Tale uscita è prevista dai programmi ministeriali e si inserisce nel piano
di lavoro scolastico come una lezione vera e propria, con l’obiettivo
fondamentale di indirizzare gli studenti allo studio del territorio
cogliendo le interazioni esistenti tra elementi fisici e antropici.
In particolare, con riferimento agli obiettivi disciplinari, in questo modo si
potenziano le capacità descrittive e di rielaborazione degli alunni,
coinvolgendo inoltre sia la dimensione sensoriale-emotiva sia quella della
razionalità.
Si può, in conclusione, adoperare il paesaggio, proprio per queste sue
caratteristiche comunicative, per interrogare il territorio e situarsi nel
tempo oltre che nello spazio, riallacciando i legami con le generazioni
precedenti e recuperando il senso delle identità dei luoghi.
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Si presterà attenzione, dunque, non solo allo studio svolto in ambito
domestico e al risultato della ricerca assegnata, ma anche alla
partecipazione dimostrata sia durante le lezioni frontali sia durante le
attività e le uscite didattiche. Sarà considerato raggiunto un livello di
preparazione sufficiente per coloro che dimostreranno di aver almeno
acquisito le conoscenze fondamentali poste alla base dell’Unità didattica,
mentre tale soglia sarà superata dagli alunni che avranno saputo
sviluppare strategie di apprendimento e abilità cognitive rispondenti a
relativa autonomia.
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IV
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Qui a fare da padrone sono la natura e gli spazi aperti. La densità di
popolazione è bassa, ovvero meno di 300 abitanti per chilometro
quadrato, e solitamente in quest’area la principale fonte di reddito deriva
dalle attività legate all’agricoltura.
Per meglio fissare le caratteristiche e, dunque, le differenze fra i due tipi
di aree, si potrà richiedere alla classe di completare una tabella nella quale
i vari elementi vengono messi a confronto, ad esempio come illustrato di
seguito:
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Oltre ad aiutare a fissare, anche in modo schematico, le diverse peculiarità,
tale esercizio è volto anche a spezzare la monotonia di questa prima
lezione che, essendo introduttiva, potrebbe risultare eccessivamente
nozionistica e comportare una perdita di attenzione da parte degli
studenti.
Ci si occuperà in seguito delle modalità e delle conseguenze
dell’”invasione” dell’urbano nei confronti del rurale.
Nei paesi ad economia avanzata, infatti, l’urbano tende ad espandersi nei
territori rurali, urbanizzandoli in 2 sensi:
- Coprendoli di edifici e infrastrutture
- Trasformando i modi e gli stili di vita della popolazione
Per quei territori che subiscono questo tipo di processo si sono coniati i
termini di rurbano o periurbano.
Un processo, inoltre, determinante nel trasformare i paesaggi rurali è
quello della dispersione edilizia che si verifica nel momento in cui il tasso
di consumo del suolo dovuto all’espansione dell’area urbanizzata super
quello della crescita della popolazione. Si forma, allora, una città diffusa
caratterizzata da una bassa densità di popolazione e dalla presenza di
villette, capannoni, intervallati da spazi liberi destinati all’agricoltura o
alla ricreazione.
Per concludere la lezione e invitare gli alunni ad una prima riflessione si
richiederà loro, come lavoro domestico, di elencare quali vantaggi e
svantaggi potrebbe comportare, secondo loro, la scelta di vivere in città
(area urbana) oppure in campagna (area rurale).
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4.2 Seconda lezione: il rapporto tra campagna e città
nell’antichità
emerge tra due mondi opposti: quello frenetico della città e quello quieto
e sereno della campagna. Chi viveva nelle zone rurali era come chiuso in
una campana di vetro, dal momento che l’unica realtà che conosce è quella
agreste; la città viene da loro vista come un grande sogno a cui giungere
ma anche un salto verso l’ignoto.
Dopo aver svolto questo approfondimento, si passerà a illustrare quale
fosse il rapporto tra campagna e città e come queste interagissero fra di
loro.
Si trattava di un rapporto che si può definire ambiguo: se da un lato,
infatti, la campagna rimaneva in contatto con la città, dal momento che
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Ci si concentrerà in particolare sulla Bucolica I
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svolgeva un ruolo fondamentale per l’economia dell’Impero, dall’altro
lato, tuttavia, persisteva un divario incolmabile tra le due realtà.
In ogni caso i romani mostrarono di conoscere e saper sfruttare al meglio
il territorio circostante e, per far meglio comprendere agli alunni come essi
si comportassero nei confronti dell’ambiente naturale, si potrà illustrare il
caso specifico della colonizzazione romana e della tecnica della
centuriazione.
Si metterà in evidenza come avveniva il processo che portava alla
fondazione di una colonia, fatto che prevedeva la sistemazione del
territorio circostante in una stretta relazione fra città e campagna.
Il suolo di proprietà della nuova colonia, infatti, era interessato dalla
centuriazione: era un sistema che prevedeva la suddivisione del terreno in
parti regolari, le centurie.
Tale procedimento è esemplificativo del rapporto che i romani avevano
con l’ambiente circostante: la suddivisione in centurie teneva conto di tutti
gli elementi del paesaggio (pendenza, altopiani, andamento del terreno,
corsi d’acqua) che venivano rispettati e sfruttati al meglio.
Dunque, nella dilatazione verso le campagne, la medesima caratteristica
di funzionalità e ordine che i romani imprimevano nell’area urbana, si
dispiega nell’organizzazione delle ripartizioni agrarie e dei circuiti
itinerari, che nella loro intersezione vanno a costituire una scacchiera che
si integra perfettamente alla città.
Ciò che permetteva il perpetuare dei rapporti tra campagna e città era dato
dal fatto che la cinta muraria era intervallata da varchi in corrispondenza
dei due assi viari principali che, in questo modo, potevano proseguire
nell’area rurale circostante.
Dopo aver sottoposto alla classe l’esempio di Parma e dell’organizzazione
del territorio extra-urbano, si richiederà agli alunni di leggere e analizzare
la cartina proposta relativa alla centuriazione e qui di seguito riportata.
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L’analisi e l’attenta osservazione della cartina relativa a Parma risulterà 5
5
http://www.archeologia.parma.it/storia-di-parma/eta-romana/eta-romana-repubblicana-il-territorio-parmense-extra-
urbano-2/
La cartina mostra la situazione di Parma con la relativa centuriazione in età repubblicana
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L’attività prevista che sarà frutto di questo confronto sarà meglio
esposta alla fine di questo capitolo (5.5).
Necessità di maggiore
quantità di risorse per
l’approvvigionamento e
la sopravvivenza
Disboscamento Messa a coltura di
terre vergini
Paesaggio
modificato
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Successivamente, in modo da tenere viva l’attenzione degli studenti e
stimolarne la partecipazione, si sottoporranno loro alcune immagini che
ben rappresentano quale fosse il nuovo rapporto tra area urbana e rurale.
Fig. 1
Fig. 2
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Osservando le due immagini sarà richiesto alla classe di mettere in luce
che tipo di rapporto, in base a ciò che vedono, poteva intercorrere tra le
due diverse aree (urbana e rurale) nel Medioevo.
Dopo aver ascoltato le loro considerazioni, si metterà in luce che:
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https://www.mondimedievali.net/Europa/berry-agosto.htm
«Il mese di Agosto», inizio del XV sec. tratto dal manoscritto delle Très Riches Heures del Duca di Berry.
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https://it.wikipedia.org/wiki/Ciclo_dei_mesi
Ciclo dei mesi, Dicembre, attribuito al maestro Venceslao, Castello del Buonconsiglio, fine XIV – inizio XV, Trento.
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• Osservando la cartina europea, quale Paese presenta una maggiore
percentuale di area boschiva?
• Quali fattori ambientali, demografici ed economici potrebbero
spiegare tale dato?
Fig. 3 8
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https://antropocene.it/2018/07/14/foreste-nel-mondo/
La figura 3 mostra la situazione della superficie forestale in relazione all’anno 2015. Secondo il rapporto di valutazione
globale delle foreste elaborato dalla FAO, dal 1990 al 2015 sono andati perduti circa 129 milioni di ettari di foresta,
equivalenti ad un’area che corrisponde quasi all’intero Sud Africa.
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4.4 Quarta lezione: il rapporto tra urbano e rurale ai giorni
nostri. Il fenomeno dell’urbanizzazione
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Tale fenomeno ha inizio nel dopoguerra, con l’abbandono delle campagne
e delle province e il rapido processo di inurbamento prima verso Madrid
e Barcellona e, in seguito, a favore di città di medie dimensioni.
La ricercatrice Elisa Oteros-Rozas, dell’Università della Catalogna, si è
occupata della questione , affermando che lo spopolamento rurale viene
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La ricercatrice ha pubblicato nel 2020 le conclusioni del suo lavoro per la fondazione Fuhem
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gruppi che avranno il compito di partire dai problemi individuati per
giungere ad elaborare alcune soluzioni attuabili.
Successivamente un rappresentante per ciascun gruppo esporrà davanti
alla classe il frutto della loro riflessione.
L’attività proposta occuperà la parte centrale della lezione e si svolgerà in
circa 30 minuti (15 minuti dedicati al lavoro in gruppo, 15 minuti per
l’esposizione).
In seguito all’ascolto delle soluzioni proposte dagli studenti, si illustrerà
loro come l’adozione di misure che contrastino i problemi legati
all’urbanizzazione sia più che mai urgente, come mostra il grafico che
verrà loro illustrato e che indica il consumo di suolo in Italia:
Fig. 3 10
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https://pagellapolitica.it/fact-checking/consumo-suolo-italia
Suolo consumato pro capite a livello nazionale per anno – Fonte: Snpa
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sostenibile che si è tenuta alla fine di giugno 2022 in Polonia, è stata
l’occasione per presentare diversi esempi pratici di progetti internazionali
per ottenere benefici ambientali, sociali ed economici. Si proporranno i
seguenti esempi:
Opera di urbanizzazione
Soluzioni alternative
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4.5 Quinta lezione: uscita didattica
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https://www.muet.it/storie/tutte-le-storie/item/tracce-romane-nel-territorio.html
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5. Possibili ricadute positive e criticità
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6. Bibliografia e sitografia
Bibliografia:
Sitografia:
- DeAWing:
http://www.deagostinigeografia.it/wing/confmondo/confronti.jsp?
goal=100077§ion=2&year=2022&title=PIL%20totale
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- Tracce romane nel territorio: https://www.muet.it/storie/tutte-le-
storie/item/tracce-romane-nel-territorio.html
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