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DIDATTICA DELLA STORIA CONTEMPORANEAUNITÀ DIDATTICA LA STORIA ATTRAVERSO I PERIODICI

In politica quello che


non può essere inteso
da un contadino analfa-
beta non merita di esse-
re stampato.

G. Salvemini
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DIDATTICA DELLA STORIA CONTEMPORANEAUNITÀ DIDATTICA LA STORIA ATTRAVERSO I PERIODICI

Sommario
Localizzazione: perché la storia locale ..................................................................2
Tematizzazione: perché i periodici nel 900............................................................3
Periodizzazione .....................................................................................................4
Storia dei media .................................................................................................4
Storia del giornalismo italiano dal 900 ad oggi ...................................................5
Parole chiave .........................................................................................................6
Durata....................................................................................................................6
Prerequisiti, obiettivi e integrazione nel curricolo di storia .....................................6
Prerequisiti trasversali ed interdisciplinari ..........................................................6
Prerequisiti disciplinari .......................................................................................6
Obiettivi ..............................................................................................................6
Svolgimento del percorso ......................................................................................8
Lezione 1 – 1 ora: creazione di un percorso cronologico sui media...................8
Lezione 2 – 1 ora: riflessioni sulla storia dei media ............................................9
Lezione 3 – 1 ora: storia del giornalismo in Italia ...............................................9
Lezione 4 – 1 ora: visita guidata all’emeroteca ................................................10
Lezione 5 – 2 ore: visita alla redazione de «Il Piccolo» e consultazione
dell’archivio storico. ....................................................................................................11
Lezione 6 – 1 ora: Grafici e statistiche .............................................................13
Lezione 7 – 1 ora: Classificazione per un archivio ...........................................14
Lezione 8 – 2 ore: Scrittura e ipertesto ............................................................17
Lezione 9 - Verifica: 2 ore ................................................................................17
Progetto multidisciplinare.....................................................................................18

Localizzazione: perché la storia locale


La scelta di focalizzare l’attenzione su documenti di storia locale non significa ope-
rare in direzione contraria rispetto all’apertura della World History, infatti è fuori discussio-
ne la necessità di una contestualizzazione globale, soprattutto vista l’importanza di dare
alle discipline storico geografiche un’impronta di educazione alla cittadinanza.
La storia locale consentirebbe dunque di realizzare in piccolo una ricerca storiogra-
fica sulle fonti operando dal semplice al complesso, circoscrivendo un luogo conosciuto.
Gli studi di psicologia cognitiva hanno riconosciuto che l’apprendimento viene a
formare una mappa mentale e che questa sarà tanto più significativa quanto più ancorata
alla memoria autobiografica. In questa ottica diviene prioritaria la ricerca di fonti della sto-

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ria personale e familiare. Gli allievi dagli 11 ai 14 anni possono essere pronti al passaggio
dalla storia autobiografica a quella mondiale e la storia locale può fungere da raccordo.
Del resto sarà interessante persino constatare quanto ci sia negato ricostruire, pur
in un contesto privilegiato e su fonti non lontane cronologicamente da noi.
Occorrerà una speciale cautela nel coinvolgere nel progetto studenti di origine stra-
niera o provenienti da diverse regioni della penisola. Ci si dovrà interrogare sui prere-
quisiti necessari specificamente per loro, si dovrà coinvolgerli lavorando in modo specifico
sulla loro motivazione. Tuttavia, se condotto con metodologia del cooperative learning e se
sviluppato con lo scopo di far familiarizzare i ragazzi con le strutture offerte dal territorio,
come redazioni di giornali locali, emeroteca e biblioteca comunale; proprio il laboratorio di
storia locale può costituire un momento importante di integrazione con il territorio.
Del resto si da per scontato che i ragazzi sappiano distinguere tra biblioteca ed e-
meroteca, che sappiano come consultare cataloghi a stampa e digitali, quando è respon-
sabilità della scuola fornire loro le competenze per farlo. Non sarà trascurabile raggiungere
l’obiettivo secondario di far conoscere personalmente ai ragazzi la direttrice della bibliote-
ca o il direttore del periodico locale entrando nel vivo di una redazione.
Dal punto di vista della motivazione, la facile reperibilità degli originali, ma anche la
constatazione della loro deperibilità, potrà conferire maggiore fascino all’attività, e contri-
buire alla formazione del senso storico. La patina del tempo costringerà a riflessioni che
per studenti dagli 11 ai 14 anni sono tutt’altro che scontate: come conservarli per il futuro?
è importante farlo? Perché personaggi o eventi che erano ai contemporanei così noti, tan-
to che bastava semplicemente alludervi, sono per noi così difficili da individuare?
Perché lo stesso evento è presentato in modo tanto differente dalle varie testate?
La scelta di un percorso locale è connessa anche alla mia personale formazione.
Non avendo mai progettato un laboratorio didattico riguardante le fonti storiche ho preferito
muovermi su un terreno noto, avendo svolto la tesi di laurea occupandomi proprio di pe-
riodici faentini tra Ottocento e Novecento.

Tematizzazione: perché i periodici nel 900


Il manuale di didattica della storia Insegnare storia1 presta particolare attenzione al-
la necessità, nella progettazione didattica, di partire dalle competenze che si vuole far
conseguire ai ragazzi.
Particolare spazio viene dedicato a quelle riguardanti la comunicazione, sia in am-
bito trasversale, sia in ambito disciplinare.
In questa chiave si possono organizzare diversi percorsi, che, come si avrà cura di
esemplificare in una sezione apposita, possano coinvolgere diversi ambiti disciplinari.
Alcuni snodi del secolo trascorso possono essere colti con immediatezza attraverso
l’analisi dei mezzi di comunicazione di massa, zoomando fino al livello locale.
Proprio sfogliando i periodici si possono cogliere alcuni percorsi:
▫ La stampa e le donne, periodici e rubriche a loro destinati, stereotipi
femminili nella stampa. Donne e politica, donne e famiglia, donne e lavoro.

1
Paolo Bernardi, Insegnare storia, 2006

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▫ La società di massa e l’evolversi dei consumi attraverso le inserzioni


pubblicitarie e le dichiarazioni di intenti negli editoriali.
▫ Stampa ed analfabetismo. Espedienti per comunicare.
▫ Stampa, libertà e censura. Regime e consenso. Periodici che spari-
scono, periodici che si allineano.
▫ Stampa ed evoluzione del difficile rapporto tra Stato Italiano e Santa
Sede
▫ Stampa e concorrenza degli altri mezzi di comunicazione di massa.
▫ Come vengono filtrate a livello locale le notizie dal mondo.
Durante o scorso anno scolastico, in un percorso di didattica dell’italiano, immagi-
nando la redazione di un giornale scolastico, ci siamo resi conto che i ragazzi non hanno
gli strumenti per leggere autonomamente un quotidiano. Il linguaggio non è alla loro porta-
ta, termini come welfare, finanziaria, viminale, PIL, sono di difficile interpretazione. Neppu-
re il ricorso al dizionario è sempre risolutivo.
Nell’affrontare i grandi temi contemporanei, come la questione arabo-israeliana o il
terrorismo viene fornita solo una sezione del problema con grande difficoltà nel recupero
delle cause e della mappa concettuale. Quello che resta di immediata comprensione è la
cronaca nelle varie sfumature dal rosa al nero, ma questo non consente di riflettere sulla
funzione della stampa. Le discipline storico-geografico-sociali consentono di recuperare
questo aspetto raccordando il passato con l’educazione alla cittadinanza.

Periodizzazione
Storia dei media
che non si riduca ad una pura storia degli apparati tecnologici della comu-
nicazione, ma che consideri anche le forme comunicative, l'evoluzione dei lin-
guaggi, il rapporto tra comunicazione ed altri fenomeni sociali.2
Nascita della scrittura
▫ Prima tecnologia della comunicazione sviluppata dall’umanità.
▫ Coincide con la comparsa nella storia delle prime forme di stato (fissare le leggi, te-
nere conto delle merci scambiate e immagazzinate, svincolando l'autorità dalla persona del
capo o del sacerdote)
Intorno all'ottavo secolo a. C: nascita della scrittura alfabetica.
▫ Corrispondenza tra suoni e simboli alfabetici fu determinante per la nascita della
pensiero occidentale.
▫ Essa permise di articolare il pensiero in concetti argomentazioni e dimostrazioni; il
pensiero astratto è un prodotto dalla scrittura alfabetica.
Alle soglie del 1500: invenzione della stampa da parte di Johannes Gutenberg
▫ Diffusione sociale del sapere che raggiunge un pubblico vasto e differenziato.

2
Introduzione ai nuovi media Media e linguaggi di Fabio Ciotti in http://www.mediamente.rai.it .
Fabio Ciotti è coautore di una serie di testi editi da La Terza nati come guida ai nuovi media, ma che
dedicano molto spazio a considerazioni storico sociali sui media.
Tutto l’archivio della trasmissione mediamente presenta riflessioni di grande interesse
sull’argomento ed interviste ai protagonisti della riflessione su media, tecnologie, mente umana e società.

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XVIII secolo: nascita dei primi giornali periodici di informazione


▫ Fortuna grandissima tra i nuovi ceti emergenti, veicolo di idee, strumento di battaglia
politica e culturale.
▫ Opinione pubblica idee e delle propensioni di un pubblico in possesso di informazio-
ni sufficienti per formulare giudizi sui fatti politici e culturali.
1830 – 1840 invenzione e diffusione del telegrafo
▫ Trasmissione di un segnale a distanza in tempo reale
▫ Louis Daguerre sviluppa la fotografia: produzione meccanica di immagini della real-
tà.
ultimo ventennio del secolo: esplosione nelle tecnologie della comunicazione
▫ 1876 Graham Bell brevetta il telefono: comunicazione vocale a distanza.
▫ 1895 i fratelli Lumiere a Parigi riescono a sviluppare un sistema per la creazione e la
riproduzione di immagini in movimento
▫ Thomas Edison inventa il primo sistema per la registrazione e riproduzione mecca-
nica del suono: il fonografo e il grammofono.
1920 – 1930 trasmissioni radio, cinema e televisione
▫ Radio: messaggi in tempo reale a milioni di persone contemporaneamente
▫ ruolo importante nella comunicazione politica degli anni trenta, sia negli stati demo-
cratici che nei regimi totalitari.
▫ La comunicazione radiofonica diventa una impresa commerciale che si sostenta
mediante la pubblicità.
▫ Primi esperimenti di trasmissione a distanza di immagini in movimenti mediante on-
de elettromagnetiche.
1936 la BBC inaugura a Londra il primo servizio di trasmissioni televisive
▫ Linguaggio della televisione: interagiscono immagini in movimento, parola, e spesso
musica.
▫ Il messaggio televisivo, tende a nascondere la sua natura di messaggio: si rischia di
confonderlo con la realtà.
▫ Il suo modello di comunicazione è verticale: i molti destinatari non possono in alcun
modo interagire o ribattere.
▫ Ha una forte carica persuasiva.
▫ Ai destinatari si inviano dei messaggi omogenei, sempre meno attenti alle differenze:
la TV diventa dunque il veicolo preferenziale della cultura di massa.
▫ Spinta anche da motivi economici si deve adeguare alle attese di un pubblico vastis-
simo, in maggioranza educato a decodificare messaggi di scarsa complessità.
Il nostro secolo
▫ Nuove tecnologie di trasmissione come i cavi ed i satelliti
▫ Segni di stanchezza nei confronti della TV generalista.
▫ Internet
Storia del giornalismo italiano dal 900 ad oggi
Dal 900 agli anni del fascismo
▫ Dibattito tra neutralisti ed interventisti
▫ La prima guerra mondiale
▫ La terza pagina
▫ Mussolini ed il fascismo

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Dal fascismo alla costituente


▫ La conquista dell’Etiopia
▫ L’Italia entra in guerra
▫ La stampa si allinea
▫ Le veline ed il mincupop
Dalla libertà di stampa alla Costituente

Parole chiave
Consenso, Minculpop, Censura, Veline, Allineamento, Opinione pubblica, Plurali-
smo.

Durata
Un laboratorio sui periodici si presta ad essere integrato nel percorso sulla storia
contemporanea in vari modi. Per esempio ogni volta che si affronta l’esame di un periodo
della storia globale si potrebbe chiedersi come veniva letto dai periodici locali alla ricerca
di permanenze e discontinuità.
Nella presente unità didattica è stato pensato come icebreaker per introdurre lo stu-
dio della storia contemporanea e alcuni strumenti per reperire ed analizzare fonti storiche.
Si tratta di 12 ore da concentrare nella prima parte dell’anno scolastico.

Prerequisiti, obiettivi e integrazione nel curricolo di storia


Prerequisiti trasversali ed interdisciplinari
Preferibilmente con l’insegnante di italiano i ragazzi dovrebbero aver già affrontato
e sperimentato cosa si intende per comunicazione (emittente, ricevente, canale, rumore)
e media concentrando l’attenzione sulla differenza tra modelli comunicativi: la comunica-
zione verticale o unidirezionale, e quella orizzontale o bidirezionale.
Si potrebbe concordare, anche con l’insegnante di tecnologia, un percorso sui me-
dia ed il linguaggio pubblicitario, definendo termini quali formato, articoli, carattere, el-
zeviro, menabò, corpo, cliché, didascalia, feuilleton, appendice, fondo, editoriale.
Anche l’esperienza di aver creato, con l’insegnante di lettere, una piccola redazio-
ne di classe potrebbe essere un prerequisito significativo.
In informatica i ragazzi dovrebbero essere in grado di creare semplici presentazio-
ni PowerPoint collegando i vari argomenti con link e di usare i più comuni motori di ricer-
ca per trovare immagini e testi significativi.
La consuetudine al cooperative learning dovrebbe aver fatto maturare le abilità
sociali necessarie.
Prerequisiti disciplinari
Durante i precedenti anni scolastici i ragazzi avranno familiarizzato con diversi tipi di
fonti, avranno imparato a distinguere indagini di tipo sociale, economico, politico con me-
todo laboratoriale. Avranno imparato anche a leggere ed interpretare dati numerici e carte
geo-storiche.
Obiettivi
▫ Guida al pensiero critico.
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Riscontrare nei vari periodici come uno stesso evento possa essere raccontato in
termini tanto diversi a seconda della parte politica rappresentata, delle attese del pubblico,
o delle direttive di regime, aiuterà la classe a leggere le fonti con indagine delle motivazio-
ni dell’autore, ma anche ad una lettura dei periodici e dei giornali contemporanei con con-
sapevolezza della loro inevitabile, anche se non sempre in malafede, parzialità.
L'alunno prende coscienza che gli uomini hanno percezioni, opinioni e
comportamenti differenti, che esistono diversi punti di vista etc., cercando di indi-
viduare gli apporti specifici della propria e delle altrui culture.3
▫ Partecipazione alla vita delle istituzioni a partire dal livello locale fino
ad una apertura nazionale e internazionale.
Frequentare la redazione di un periodico, l’emeroteca pubblica, comunità virtuali at-
traverso Internet, ma anche voler comunicare il risultato delle proprie ricerche può essere
un primo passo verso la nascita del senso di partecipazione alla vita del Paese.
▫ Sensibilizzazione alla conservazione del patrimonio storico-culturale.

I periodici sono fragili, conservarli presenta difficoltà, ogni anno le emeroteche so-
stengono lunghi dibattiti su cosa mandare al macero e cosa no. La classe si interrogherà
su cosa valga la pena di conservare, sulla cura necessaria, ma anche della mole di pub-
blicazioni che giacciono nei sotterranei della biblioteca. Occorrerà un permesso speciale,
ma sarebbe davvero coinvolgente poter offrire agli alunni lo spettacolo dell’archivio storico.
Riflettere sulla conservazione nel nostro secolo significa anche pensare a cosa si-
gnifica la realizzazione di un archivio digitale, come si possano classificare ed archiviare
informazioni sui quotidiani. Sarà chiesto loro di immaginare una scheda per raccogliere i
dati di ciascun periodico. Il lavoro si concentrerà più sulla definizione dei vari campi che
sulla schedatura vera e propria.

3
Milena Santerini, Educazione alla cittadinanza nella società pluralistica in «Educazione e scuola»,

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▫ Creazione di una cornice cronologica che attraversi tutto il secolo fo-


calizzando importanti macrorilevanze quali globalizzazione, inclusione del-
le masse nella storia e rapporto tra comunicazione e potere.
L’argomento non si considererà certo esaurito, ma attivarne l’attenzione sin
dall’inizio dell’anno scolastico potrà creare organizzatori anticipati per mettere in relazione
le conoscenze che si acquisiranno nel corso dell’intero anno scolastico.
I ragazzi si renderanno conto che nei periodici Novecento si parla di 8 settembre,
attentato di Monza senza ulteriori specificazioni: è il bagaglio culturale, il retaggio di una
Nazione, sapere cosa si intende è importante per farne pienamente parte.

Svolgimento del percorso


Il percorso potrà essere modificato in itinere in base ad interessi ed attitudini della
classe. Non tutte le attività proposte potranno essere effettivamente svolte, ma ritengo che
un insegnante debba preparare sempre un materiale più ricco rispetto al tempo a disposi-
zione perché i tempi morti in classe sono sempre da evitare.
I prerequisiti che sono stati indicati sono necessari, si immagina quindi una terza
media già conosciuta precedentemente dall’insegnante.
Lezione 1 – 1 ora: creazione di un percorso cronologico sui media
La classe viene divisa in gruppi di lavoro, la lezione si svolge in aula di informatica.
Ai ragazzi si consegna il file di PowerPoint contenente la struttura e si chiede loro di
abbinare una descrizione, una data o un arco cronologico ed una immagine al termine
proposto.
Saranno liberi di copiare ed incollare informazioni da siti web, ma dovranno citarne
sempre la fonte. Potranno anche aggiungere snodi cronologici se lo riterranno opportuno.
L’insegnante dovrà vigilare attentamente sulla scansione dei tempi evitando che i
gruppi impieghino troppo tempo nella ricerca di immagini, guidando gli alunni in difficoltà.
Dopo 20 minuti potrà fornire una eventuale sitografia di riferimento.
http://it.wikipedia.org/wiki/Scrittura
http://utenti.romascuola.net/sangallo/ricerca.htm
http://www.parodos.it/scrittura/7.htm
http://it.encarta.msn.com/encyclopedia_761553932/Giornalismo.html
http://www.sapere.it/tca/MainApp?srvc=vr&url=/7/7243_1
http://www.garito.it/areastud/Ricerche/annabellarocca_scrittura.htm
Si potrà anche indicare la linea del tempo alla voce letteratura
http://www.sapere.it/tca/minisite/scuola/timeline/timeline.html

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Dopo 40 minuti si chiederà loro di organizzare i collegamenti ipertestuali per rende-


re navigabile la presentazione.
Una presentazione finita potrebbe presentarsi così:
Esempio
I ragazzi saranno invitati, come compito a casa, a preparare un commento orale
all’ipertesto.
Se il tempo assegnato non sarà sufficiente per terminare i collegamenti necessari si
chiederà la collaborazione dell’insegnante di informatica, che dovrà essere stato prece-
dentemente consultato.
Lezione 2 – 1 ora: riflessioni sulla storia dei media
I lavori della lezione precedente saranno proiettati per tutta la classe e commentati
dai ragazzi stessi.
Il lavoro servirà all’insegnante come verifica formativa in itinere e consentirà di spe-
cificare quanto non emerso, o emerso in modo confuso dalle ricerche dei ragazzi.
Ai ragazzi verrà assegnato il seguente compito a casa: -Cerca sul tuo libro di testo
in quale pagine si parla di giornalismo o mezzi di comunicazione. Isola anche le immagini
che ritieni significative.-
Lezione 3 – 1 ora: storia del giornalismo in Italia
Un ciclo di puntate della trasmissione televisiva La storia siamo noi ha sviluppato un
percorso sulla storia del giornalismo italiano dal 900 ad oggi. Il titolo è suggestivo: Lettera
22. Gli snodi cronologici individuati sono quelli che ho presentato nel capitolo dedicato alla
periodizzazione e sono presentati accompagnati da un’immagine di riferimento che ne fa-
cilita la memorizzazione. Il sito mette a disposizione filmati, testi, immagini d’epoca, inter-
viste con i protagonisti della stampa italiana.
Si propone di far vedere alla classe uno o più filmati; in particolare sembrano inte-
ressanti e di facile ascolto quelli dal titolo Mussolini e il fascismo, le veline, il MinCulPop,
La stampa si allinea.

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http://www.lastoriasiamonoi.rai.it/puntata.aspx?id=290
http://www.lastoriasiamonoi.rai.it/puntata.aspx?id=55
Ci si soffermerà in particolare e su come venne disciplinata la stampa durante il pe-
riodo fascista e sul rapporto con i totalitarismi.
Lezione 4 – 1 ora: visita guidata all’emeroteca
L’emeroteca organizza visite guidate nei suoi locali. La responsabile, dottoressa
Chiara Gallegati, ha messo a punto un percorso di ampio respiro, personalizzabile in base
alle caratteristiche della classe e agli obiettivi didattici degli insegnanti.
▫ Cosa si intende per emeroteca, quali servizi offre e breve storia
Viene sottolineato che si tratta di un servizio pubblico al quale possono accedere li-
beramente per le loro ricerche, ma anche per intrattenimento e curiosità. Si sottolineano le
peculiarità della sezione periodici di Faenza e il rapporto tra questa e RF, la raccolta di
materiale locale. Si insiste su quanto spazio occupi la carta e sulle difficoltà di conserva-
zione.
▫ Cosa si intende per periodico e storia dei periodici.
Dopo una panoramica a partire dall’invenzione della stampa a caratteri mobili ci si
soffermerà in particolare sul XIX e XX secolo. Alcuni passaggi dovrebbero essere già fami-
liari agli alunni.
▫ La libertà di stampa, che cosa si intende per quarto potere e diritto
all’informazione.
Quando il livello di attenzione lo consente viene fatto un excursus anche sulla liber-
tà di stampa a partire dalla Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino. In Italia la li-
bertà di stampa è sancita dalla Costituzione della Repubblica italiana entrata in vigore nel
1948.
Su questi temi si potrebbe concordare, se la discussione è stata viva e proficua, lo
svolgimento di alcune tracce per un tema da svolgere in classe.
▫ Il passaggio dalla carta al cd rom. Gli archivi consultabili liberamente
da web: «Il Corriere della sera». Il quotidiano online: un’edizione sempre
straordinaria, la personalizzazione a pacchetti.
▫ Sviluppo diacronico de «Il Resto del Carlino»
La collezione custodita a Faenza de «Il Resto del Carlino» è una delle più ricche,
così la responsabile dell’emeroteca ha definito un percorso che ripercorre l’evoluzione del-
le testate e i cambiamenti nel tempo.
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Durante la visita gli allievi sono invitati a scattare foto, prendere appunti e fare do-
mande, a casa dovranno riordinare e digitalizzare tutto il materiale.4
Lezione 5 – 2 ore: visita alla redazione de «Il Piccolo» e consultazione
dell’archivio storico.
Una alternativa potrebbe essere la Biblioteca Zucchini che conserva molte collezio-
ni di periodici locali. Il lavoro sarà più agile e proficuo potendo partecipare con metà della
classe alla volta. La scelta de «Il Piccolo» è dovuta a motivazioni anche pratiche:
▫ è ancora attivo quindi consente di vedere anche l’allestimento di una copia in stam-
pa ed è di solito disposto ad accogliere eventuali articoli di scolaresche.
▫ la redazione ha allestito un archivio facilmente consultabile e dotato di un ampio ta-
volo ovale attorno al quale può disporsi comodamente la metà di una classe e mette a di-
sposizione la fotocopiatrice.
▫ È l’unico periodico locale che ha resistito senza interruzioni a partire dal 1899.
Asse diacronico
Si chiederà ai ragazzi, dopo una breve introduzione di ricostruire il percorso del pe-
riodico secondo il modello presentato dalla responsabile dell’emeroteca riferito a «Il Resto
del Carlino», ma anche tenendo conto dello svolgimento storico del giornalismo in Italia.
Lettura selettiva
Ai ragazzi verrà presentato il fascicolo contenente tutta la seconda annata de «Il
Piccolo». Si chiederà alla classe se ci sono elementi che ci fanno capire la distanza di
tempo che ci separa da quei testi, da quelle immagini o da quelle pubblicazioni materiali.
Saranno invitati a rintracciare quelle parti che si prestano ad essere usate come fonte per
lo studio della storia:

4
Non ho molta esperienza di insegnamento, ma lo scorso anno ho notato che nelle nostre scuole
non esiste quasi il digital divide ed in ogni caso le scuole mettono a disposizione postazioni pc in orario e-
xtracurricolare per gli studenti.

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▫ della cultura materiale ▫ politica


▫ economica ▫ della scuola
▫ locale ▫ della Chiesa
▫ delle donne ▫ della pubblicità
▫ sociale ▫ dello sport

Asse sincronico: la donna


Verranno presentati diversi periodici destinati ad un pubblico femminile, o contenen-
ti rubriche specifiche: «La sartina»5 periodico annuale abbinato ad un concorso di bellez-
za, di evasione dedicato al pubblico femminile, «La sartina socialista» con intento di e-
mancipazione femminile.
Ai ragazzi verrà chiesto di passare in rasse-
gna l’annata 1900 de «Il Piccolo», rispondendo alle
seguenti domande: Dopo questa breve rassegna si
passerà a scandagliare alcuni numeri de «Il Piccolo»
alla ricerca di ciò che potrà essere considerato fonte
per la storia delle donne.
Quali articoli si rivolgono direttamente ad un
pubblico femminile? A quali donne in particolare si
rivolgono? Qual è lo scopo? Ci sono inserzioni pub-
blicitarie specificamente dedicato ad un pubblico
femminile?
▫ Bozzetti sociali: una commissione di premura
Racconto populistico sulle misere condizioni di una sartina costretta a turni massa-
cranti in pessime condizioni igieniche per assecondare i capricci della moda e delle dame
che si compiacevano di assumere il ruolo di benefattrici.
▫ Pubblicità della macchina da cucire

▫ Articoli di Lady Byrd “Il Piccolo” corriere delle signore


▫ Alle donne del borgo 8 luglio 1900.

5
Quello delle “sartine” è un filone ricchissimo e molto fortunato di numeri unici che uscivano in occa-
sione di Sant’Omobono ha avuto negli anni recenti qualche tentativo di ripresa. Per sartina si intendevano in
realtà tutte le ragazze, un po’ perché era l’occupazione più diffusa, un po’ perché tutte sapevano “tenere
l’ago in mano”.

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Asse sincronico: la Costituzione


Come viene salutata nel 1947 la Costituzione dai vari periodici locali?
Confronto tra il Resto del Carlino, al tempo «Giornale dell’Emilia» e «Il Piccolo». Si
cercherà di capire perché su quest’ultimo la notizia sia appena accennata.

Lezione 6 – 1 ora: Grafici e statistiche


Tra le competenze fondamentali per lo sviluppo di un efficace senso storico c’è
quello di sapersi muovere in mo-
do quantitativo tra le coordinate
tempo - spazio.
Pertanto è fondamentale
maturare la competenza di lettura
di grafici, carte e tabelle, sa-
pendo passare da una scala
all’altra anche in senso metafori-
co.
Ad uno studente alla volta
si chiederà di commentare i grafi-
ci presenti nel seguente sito:
http://www.gandalf.it/storia/storia
06.htm
Poi si proporrà di analizzare la seguente tabella:
anno maschi % femmine % totale %

1861 72,00 84,00 78,00


1871 67,04 78,94 72,96
1881 61,03 73,51 67,26
1901 51,13 60,82 56,00
1911 42,80 50,50 46,20
1921 33,40 38,30 35,80
1931 17,00 24,00 21,00
1951 10,50 15,20 12,90
1961 6,60 10,00 8,30
1971 4,00 6,30 5,20
1981 2,03 3,61 3,10
1991 n.d. n.d. 2,10

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In seguito con totale %


l’insegnante di informatica,
grazie all’impiego del pro- 80,0%
gramma MSExcel, si passe- 70,0%
rà a realizzare un grafico: 60,0%
50,0%
Dopo aver fatto la ta-
40,0%
bella si passerà a ad esami-
30,0%
nare qualche numero de «Il
20,0%
Foglietto dei contadini».
10,0%
Sotto la testata si 0,0%
stampava: «I soci lo legga- 1861 1881 1911 1931 1961 1981
no, e se non lo sanno legge-
re loro, lo facciano leggere».
Si potrebbe mettere in relazione la progressiva estensione del suffragio con
l’esigenza di raggiungere un pubblico sempre più esteso.
Di più difficile realizzazione, ma altrettanto interessante potrebbe essere una analisi
del numero di testate faentine durante il secolo.
Anche se pochissimo ci è possibile ricostruire sul numero delle tirature si noterebbe
un drastico calo durante le guerre, ma soprattutto durante la dittatura.
Lezione 7 – 1 ora: Classificazione per un archivio
Si porranno ai ragazzi domande mirate per farli conoscere le difficoltà di cataloga-
zione di materiale eterogeneo come quello periodico.
Come dovrà presentarsi una scheda cartacea? Quali informazioni non potranno
mancare? Come si dovrebbe poter ricercare un dato numero o fascicolo? In che modo
l’uso di strumenti informatici potrebbe agevolare il nostro compito?
Dopo aver realizzato una ipotetica griglia, magari alla lavagna, si presenteranno
due esempi:
esempio 1 classificazione cartacea dei periodici locali in RF
LA SARTINA
Libro Moderno
Periodico
RAV0287122
Descrizione
La *sartina : numero d'occasione per la festa di s. Omobono. - Faenza : Tip. commerciale, 1905- . -
Ill. ; 43 cm. ((Annuale. - Descr. basata su [a. 2], 10 set. 1906.
Ha per continuazione La nuova sartina : numero unico in occasione della festa di s.
Omobono
lo trovi in FAENZA (RA) - Manfrediana , RAVENNA - Classense , Tutte
Esempio 2 Classificazione con annotazioni

L’Idea popolare

Genere: Politico, organo della sezione faentina del P.P.I.


Sottotitolo: Il Piccolo. Organo settimanale della Sezione faentina del P.P.I.

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DIDATTICA DELLA STORIA CONTEMPORANEAUNITÀ DIDATTICA LA STORIA ATTRAVERSO I PERIODICI

Periodo: Esce dal 15 febbraio 1920 al 2 settembre 1923.

Periodicità: Settimanale

Coll. esaminata: Rf

Consistenza: Completa

Tipografie: Novelli e Castellani, poi F. Lega, infine Coop. tipografica popolare.

Note sull’aspetto materiale: Non molto differente dal precedente «Il Piccolo», che a sua volta non si di-
scostava dagli altri settimanali, tuttavia compaiono alcune illustrazioni, soprat-
tutto a corredare i contributi di astrologia divulgativa.

Rubriche e contenuti: Nel giornale prevale la propaganda politica, condotta anche attraverso
un’intensa opera di polemica nei confronti degli avversari, rappresentati prin-
cipalmente dai socialisti. Altri contributi riguardano corrispondenze, stato civi-
le, articoli di morale e necrologi. Si continua ad informare sulle iniziative reli-
giose cittadine, ma in modo più conciso rispetto al precedente «Il Piccolo».
Spesso nell’ultima pagina viene stampato il vangelo della Domenica con un
breve commento.
Raffaele Bendandi cura articoli di astrologia divulgativa.

Direttore: G. Casadio

Note: Il numero 36 del 1920 presenta un supplemento.


Prosegue «Il Piccolo».
Dal 1923 è costretto a mutare il titolo in «Il Nuovo Piccolo» e a rinunciare ad
occuparsi di politica.

Il Nuovo Piccolo

Genere: “Politico” religioso

Sottotitolo: Periodico settimanale faentino

Periodo: Esce dal 9 settembre 1923 al 1944.

Periodicità: Settimanale

Coll. esaminata: Rf

Consistenza: Poche lacune

Tipografie: Soc. tip. Faentina

Rubriche e contenuti: Il giornale si occupa soprattutto delle iniziative diocesane, il primo numero è
dedicato al congresso eucaristico che era in corso a Faenza, di Azione Catto-
lica, di morale e di cronaca. Un brave spazio all’interno del settimanale è de-
dicato alla corrispondenza dal circondario.

Direttore: V. Tomba, fino al 1924, A. Medri, fino al 1925, F. Ghinassi, fino al 1927, G.
Zoli, fino al 1944.

Bibliografia: A. MONTEVECCHI, Vita delle idee, cit., p. 203-210.

Note: Era nato nel 1899 con il nome «Il Piccolo», tale nome era passato a «L’Idea
Popolare» nel 1920. Con l’affermazione del fascismo passa a «Il Nuovo Pic-
colo» e gli è impedito di trattare di politica. Dopo la guerra tornerà al nome
d’origine: «Il Piccolo» con il quale esce anche ai nostri giorni. Il sottotitolo va-
ria, dal 1927 al 1944 è: “Organo settimanale dell’Azione cattolica”.
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DIDATTICA DELLA STORIA CONTEMPORANEAUNITÀ DIDATTICA LA STORIA ATTRAVERSO I PERIODICI

Nell’esordio si affermava di voler dare «notizie della cronaca», «informazioni


necessarie nelle famiglie» e «sia pure fra la barzelletta e la nota dialettale -
una parola di bene, improntata sempre a verità e giustizia, dettata sempre
dall’amore».

Il Piccolo

Genere: Politico religioso (cattolico)

Sottotitolo: Periodico settimanale

Periodo: Esce dal 14 maggio del 1899 al 1920.

Periodicità: Settimanale

Coll. esaminata: Rf

Consistenza: Completa

Tipografie: Novelli, fino al 1902, poi Novelli e Castellani.

Note sull’aspetto materiale: Ogni copia costa 3 centesimi.

Rubriche e contenuti: Gli articoli forniscono brevi notizie internazionali, noterelle di agricoltura firma-
te da “Villicus”, curiosità, corrispondenze, una rubrica dal titolo Calendario fa-
entino (con le date degli appuntamenti religiosi cittadini), poesie dialettali, cro-
naca, stato civile ed osservazioni di morale.
Non mancano la cronaca del consiglio comunale, sciarade, racconti edificanti
o addirittura una rubrica dal titolo Per le massaie dove si presentano ricette o
consigli di economia domestica.
In appendice si pubblica un romanzo a puntate: Lo Zoccolaio di Norimberga.
La quarta pagina è quasi interamente pubblicitaria.

Direttore: A. Bertoni, fino al 1909, G. Casadio fino al 1920.

Bibliografia: A. MAMBELLI, Il giornalismo in Romagna, cit., p. 75; F. BOSI, «Il Piccolo dal-
la fondazione al 1920, cit., G. D. GORDINI, «Il Piccolo» di Faenza e gli inizi,
cit.

Note: Dal 1920 diviene «L’Idea Popolare», nel 1923 «Il Nuovo Piccolo» e nel 1946
torna ad essere «Il Piccolo».
Il sottotitolo varia, dal 1900 è “Periodico settimanale popolare”.
I numeri 27 e 28 del 1902 e il 29 del 1904 presentano supplementi.
Progressivamente assume sempre più importanza la discussione politica
condotta attraverso la pubblicazione di dialoghi fittizi. L’evoluzione da «Il Pic-
colo» a «L’Idea Popolare» è graduale e si rivendica la continuità.
Vedi figg. VII, VIII, IX e X.

Il Piccolo

Genere: Religioso, politico

Sottotitolo: Settimanale cattolico

Periodo: Esce dal 29 giugno 1945 ed è in corso tuttora.

Periodicità: Settimanale

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DIDATTICA DELLA STORIA CONTEMPORANEAUNITÀ DIDATTICA LA STORIA ATTRAVERSO I PERIODICI

Coll. esaminata: Rf

Consistenza: Completa

Tipografie: Soc. Tip. Faentina fino al 1959.

Note sull’aspetto materiale: Per tutta la prima annata si tratta di un foglio di due pagine, sottotitolato “Set-
timanale Cattolico. Religione-Patria-Lavoro”; ma le pagine aumentano a parti-
re dall’anno successivo.

Rubriche e contenuti: Nei primi numeri prevalgono i brani dedicati a questioni morali ed alla segna-
lazione della ripresa delle attività sportive e delle iniziative per la ricostruzione.
I contenuti politici tardano ad essere affrontati, ma una particolare attenzione
è dedicata al sindacato ACLI.
Una rubrica è dedicata a Cosa succede nel mondo, altre riguardano sport,
cronaca e corrispondenze.
Dalla seconda annata il foglio si arricchisce con poesie, articoli di arte, di
commemorazione di personaggi o avvenimenti legati al periodo bellico.
Si esalta la ricostruzione in una rubrica dal titolo Un anno fa. Aumentano le
considerazioni di tipo politico. In occasione delle elezioni del 17 marzo 1946 si
svolge una vera e propria campagna elettorale.

Direttore: V. Bucci, fino al 1946, D. Lusa, fino al 1963, R. Babini, fino al 1970, C. Ferri,
fino al 1971, R. Babini, fino al 1972.

Note: Il sottotitolo varia. Riprende, nel dopoguerra, il nome originario, infatti era nato
nel 1899, nel 1920 era divenuto «l’Idea Popolare» e nel 1923 «Il Nuovo Picco-
lo».
Alcuni numeri presentano supplementi.
La prima uscita è fatta coincidere con il giorno della festa di S. Pietro.
esempio 3 consultazione online e libera dell’emeroteca braidense

Lezione 8 – 2 ore: Scrittura e ipertesto


Ai gruppi verranno lasciate due ore nella quali saranno lasciati liberi di riordinare e
ricomporre il materiale sotto forma di ipertesto. La base sarà comunque costituita dalla
presentazione prodotta durante la prima lezione e molto del materiale sarà stato comun-
que digitalizzato come compito a casa.
In questa attività sarebbe utile la compresenza del’insegnante di informatica.
Lezione 9 - Verifica: 2 ore
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DIDATTICA DELLA STORIA CONTEMPORANEAUNITÀ DIDATTICA LA STORIA ATTRAVERSO I PERIODICI

La verifica verterà sulla definizione di termini chiave, sulla capacità di ripercorrere la


storia dei media e del giornalismo, sulla capacità di orientarsi in un archivio per le riviste
locali.
Ottimo: Di fronte ad un periodico (o ad una copia anastatica) locale del 900 l’allievo
sa orientarsi ricostruendo genere, ipotizzando una datazione e immaginando scopi e pub-
blico. Lo studente avrà fatto ricerche personali e avrà consapevolezza della risorsa emero-
teca.
Distinto: Lo studente è in grado di ripercorrere le varie attività svolte in classe e nel-
le visite guidate. Si è fatto un’idea personale sulla funzione della stampa, sa collegare al-
cuni aspetti importanti del presente con l’evoluzione dei mezzi di comunicazione e la for-
mazione di una società di massa.
Buono: Lo studente è in grado di argomentare illustrando il materiale raccolto ed e-
laborato, sa raccontare le esperienze svolte insieme alla classe, sa ricostruire le importanti
sequenze della storia dei periodici e dei mezzi di comunicazione.
Sufficiente: Lo studente ha colto importanti passaggi per affrontare durante l’anno lo
studio della storia del Novecento. Ha acquisito maggiore senso storico e si è interrogato
sul patrimonio storico e sulla sua conservazione.
La verifica potrebbe svolgersi in questi modi:
▫ Lettura e commento dell’articolo 21 della Costituzione.
▫ Commento di stralci di filmati provenienti dal sito che consente di scaricare i più im-
portanti filmati delle teche rai, o dall’archivio dei film luce.
http://www.archivioluce.com/archivio/ - http://www.teche.rai.it/index.php
▫ Presentato un periodico privo di indicazioni cronologiche saper argomentare sulle
sue caratteristiche, sui suoi scopi e sulla sua collocazione.
▫ Mostrando le immagini di questo documento o delle diapositive allegate si chiederà
di ricostruire un filo conduttore immaginando di dover scrivere delle didascalie.
▫ Presentando un articolo di una rivista si può chiedere di illustrare in che modo que-
sto può essere una fonte valida per la ricostruzione del passato.

Progetto multidisciplinare
Lettere: lettura di alcuni passi di 1984 di Orwell. Si scoprirà così inoltre da cosa na-
sce la locuzione Il grande fratello. – Il linguaggio pubblicitario e i persuasori occulti - com-
posizioni scritti su libertà di stampa e censura.
Cineforum: Quarto potere
Tecnica ed informatica: collaborazione alla redazione di un ipertesto e di eventuali
grafici. Introduzione al concetto di database.
Educazione fisica: la stampa sportiva
Educazione all’immagine: manifesti e propaganda: http://www.manifestipolitici.it/
Lingue comunitarie: le testate storiche inglesi, francesi, …

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DIDATTICA DELLA STORIA CONTEMPORANEAUNITÀ DIDATTICA LA STORIA ATTRAVERSO I PERIODICI

Riflessioni su manifesti e retorica.


A lato:
Lavorare e combattere per la patria, per la vittoria / NP ; [disegno]
Coscia. - [1944]. - 1 manifesto : litografia offset ; 98x66 cm. ((NP:
Nucleo di propaganda del Ministero della cultura popolare della
Repubblica sociale italiana.- Con data: 8-4-1944

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