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G. Salvemini
SANTOLINI BARBARA - SSIS IX CICLO PAG. 1
DIDATTICA DELLA STORIA CONTEMPORANEAUNITÀ DIDATTICA LA STORIA ATTRAVERSO I PERIODICI
Sommario
Localizzazione: perché la storia locale ..................................................................2
Tematizzazione: perché i periodici nel 900............................................................3
Periodizzazione .....................................................................................................4
Storia dei media .................................................................................................4
Storia del giornalismo italiano dal 900 ad oggi ...................................................5
Parole chiave .........................................................................................................6
Durata....................................................................................................................6
Prerequisiti, obiettivi e integrazione nel curricolo di storia .....................................6
Prerequisiti trasversali ed interdisciplinari ..........................................................6
Prerequisiti disciplinari .......................................................................................6
Obiettivi ..............................................................................................................6
Svolgimento del percorso ......................................................................................8
Lezione 1 – 1 ora: creazione di un percorso cronologico sui media...................8
Lezione 2 – 1 ora: riflessioni sulla storia dei media ............................................9
Lezione 3 – 1 ora: storia del giornalismo in Italia ...............................................9
Lezione 4 – 1 ora: visita guidata all’emeroteca ................................................10
Lezione 5 – 2 ore: visita alla redazione de «Il Piccolo» e consultazione
dell’archivio storico. ....................................................................................................11
Lezione 6 – 1 ora: Grafici e statistiche .............................................................13
Lezione 7 – 1 ora: Classificazione per un archivio ...........................................14
Lezione 8 – 2 ore: Scrittura e ipertesto ............................................................17
Lezione 9 - Verifica: 2 ore ................................................................................17
Progetto multidisciplinare.....................................................................................18
ria personale e familiare. Gli allievi dagli 11 ai 14 anni possono essere pronti al passaggio
dalla storia autobiografica a quella mondiale e la storia locale può fungere da raccordo.
Del resto sarà interessante persino constatare quanto ci sia negato ricostruire, pur
in un contesto privilegiato e su fonti non lontane cronologicamente da noi.
Occorrerà una speciale cautela nel coinvolgere nel progetto studenti di origine stra-
niera o provenienti da diverse regioni della penisola. Ci si dovrà interrogare sui prere-
quisiti necessari specificamente per loro, si dovrà coinvolgerli lavorando in modo specifico
sulla loro motivazione. Tuttavia, se condotto con metodologia del cooperative learning e se
sviluppato con lo scopo di far familiarizzare i ragazzi con le strutture offerte dal territorio,
come redazioni di giornali locali, emeroteca e biblioteca comunale; proprio il laboratorio di
storia locale può costituire un momento importante di integrazione con il territorio.
Del resto si da per scontato che i ragazzi sappiano distinguere tra biblioteca ed e-
meroteca, che sappiano come consultare cataloghi a stampa e digitali, quando è respon-
sabilità della scuola fornire loro le competenze per farlo. Non sarà trascurabile raggiungere
l’obiettivo secondario di far conoscere personalmente ai ragazzi la direttrice della bibliote-
ca o il direttore del periodico locale entrando nel vivo di una redazione.
Dal punto di vista della motivazione, la facile reperibilità degli originali, ma anche la
constatazione della loro deperibilità, potrà conferire maggiore fascino all’attività, e contri-
buire alla formazione del senso storico. La patina del tempo costringerà a riflessioni che
per studenti dagli 11 ai 14 anni sono tutt’altro che scontate: come conservarli per il futuro?
è importante farlo? Perché personaggi o eventi che erano ai contemporanei così noti, tan-
to che bastava semplicemente alludervi, sono per noi così difficili da individuare?
Perché lo stesso evento è presentato in modo tanto differente dalle varie testate?
La scelta di un percorso locale è connessa anche alla mia personale formazione.
Non avendo mai progettato un laboratorio didattico riguardante le fonti storiche ho preferito
muovermi su un terreno noto, avendo svolto la tesi di laurea occupandomi proprio di pe-
riodici faentini tra Ottocento e Novecento.
1
Paolo Bernardi, Insegnare storia, 2006
Periodizzazione
Storia dei media
che non si riduca ad una pura storia degli apparati tecnologici della comu-
nicazione, ma che consideri anche le forme comunicative, l'evoluzione dei lin-
guaggi, il rapporto tra comunicazione ed altri fenomeni sociali.2
Nascita della scrittura
▫ Prima tecnologia della comunicazione sviluppata dall’umanità.
▫ Coincide con la comparsa nella storia delle prime forme di stato (fissare le leggi, te-
nere conto delle merci scambiate e immagazzinate, svincolando l'autorità dalla persona del
capo o del sacerdote)
Intorno all'ottavo secolo a. C: nascita della scrittura alfabetica.
▫ Corrispondenza tra suoni e simboli alfabetici fu determinante per la nascita della
pensiero occidentale.
▫ Essa permise di articolare il pensiero in concetti argomentazioni e dimostrazioni; il
pensiero astratto è un prodotto dalla scrittura alfabetica.
Alle soglie del 1500: invenzione della stampa da parte di Johannes Gutenberg
▫ Diffusione sociale del sapere che raggiunge un pubblico vasto e differenziato.
2
Introduzione ai nuovi media Media e linguaggi di Fabio Ciotti in http://www.mediamente.rai.it .
Fabio Ciotti è coautore di una serie di testi editi da La Terza nati come guida ai nuovi media, ma che
dedicano molto spazio a considerazioni storico sociali sui media.
Tutto l’archivio della trasmissione mediamente presenta riflessioni di grande interesse
sull’argomento ed interviste ai protagonisti della riflessione su media, tecnologie, mente umana e società.
Parole chiave
Consenso, Minculpop, Censura, Veline, Allineamento, Opinione pubblica, Plurali-
smo.
Durata
Un laboratorio sui periodici si presta ad essere integrato nel percorso sulla storia
contemporanea in vari modi. Per esempio ogni volta che si affronta l’esame di un periodo
della storia globale si potrebbe chiedersi come veniva letto dai periodici locali alla ricerca
di permanenze e discontinuità.
Nella presente unità didattica è stato pensato come icebreaker per introdurre lo stu-
dio della storia contemporanea e alcuni strumenti per reperire ed analizzare fonti storiche.
Si tratta di 12 ore da concentrare nella prima parte dell’anno scolastico.
Riscontrare nei vari periodici come uno stesso evento possa essere raccontato in
termini tanto diversi a seconda della parte politica rappresentata, delle attese del pubblico,
o delle direttive di regime, aiuterà la classe a leggere le fonti con indagine delle motivazio-
ni dell’autore, ma anche ad una lettura dei periodici e dei giornali contemporanei con con-
sapevolezza della loro inevitabile, anche se non sempre in malafede, parzialità.
L'alunno prende coscienza che gli uomini hanno percezioni, opinioni e
comportamenti differenti, che esistono diversi punti di vista etc., cercando di indi-
viduare gli apporti specifici della propria e delle altrui culture.3
▫ Partecipazione alla vita delle istituzioni a partire dal livello locale fino
ad una apertura nazionale e internazionale.
Frequentare la redazione di un periodico, l’emeroteca pubblica, comunità virtuali at-
traverso Internet, ma anche voler comunicare il risultato delle proprie ricerche può essere
un primo passo verso la nascita del senso di partecipazione alla vita del Paese.
▫ Sensibilizzazione alla conservazione del patrimonio storico-culturale.
I periodici sono fragili, conservarli presenta difficoltà, ogni anno le emeroteche so-
stengono lunghi dibattiti su cosa mandare al macero e cosa no. La classe si interrogherà
su cosa valga la pena di conservare, sulla cura necessaria, ma anche della mole di pub-
blicazioni che giacciono nei sotterranei della biblioteca. Occorrerà un permesso speciale,
ma sarebbe davvero coinvolgente poter offrire agli alunni lo spettacolo dell’archivio storico.
Riflettere sulla conservazione nel nostro secolo significa anche pensare a cosa si-
gnifica la realizzazione di un archivio digitale, come si possano classificare ed archiviare
informazioni sui quotidiani. Sarà chiesto loro di immaginare una scheda per raccogliere i
dati di ciascun periodico. Il lavoro si concentrerà più sulla definizione dei vari campi che
sulla schedatura vera e propria.
3
Milena Santerini, Educazione alla cittadinanza nella società pluralistica in «Educazione e scuola»,
http://www.lastoriasiamonoi.rai.it/puntata.aspx?id=290
http://www.lastoriasiamonoi.rai.it/puntata.aspx?id=55
Ci si soffermerà in particolare e su come venne disciplinata la stampa durante il pe-
riodo fascista e sul rapporto con i totalitarismi.
Lezione 4 – 1 ora: visita guidata all’emeroteca
L’emeroteca organizza visite guidate nei suoi locali. La responsabile, dottoressa
Chiara Gallegati, ha messo a punto un percorso di ampio respiro, personalizzabile in base
alle caratteristiche della classe e agli obiettivi didattici degli insegnanti.
▫ Cosa si intende per emeroteca, quali servizi offre e breve storia
Viene sottolineato che si tratta di un servizio pubblico al quale possono accedere li-
beramente per le loro ricerche, ma anche per intrattenimento e curiosità. Si sottolineano le
peculiarità della sezione periodici di Faenza e il rapporto tra questa e RF, la raccolta di
materiale locale. Si insiste su quanto spazio occupi la carta e sulle difficoltà di conserva-
zione.
▫ Cosa si intende per periodico e storia dei periodici.
Dopo una panoramica a partire dall’invenzione della stampa a caratteri mobili ci si
soffermerà in particolare sul XIX e XX secolo. Alcuni passaggi dovrebbero essere già fami-
liari agli alunni.
▫ La libertà di stampa, che cosa si intende per quarto potere e diritto
all’informazione.
Quando il livello di attenzione lo consente viene fatto un excursus anche sulla liber-
tà di stampa a partire dalla Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino. In Italia la li-
bertà di stampa è sancita dalla Costituzione della Repubblica italiana entrata in vigore nel
1948.
Su questi temi si potrebbe concordare, se la discussione è stata viva e proficua, lo
svolgimento di alcune tracce per un tema da svolgere in classe.
▫ Il passaggio dalla carta al cd rom. Gli archivi consultabili liberamente
da web: «Il Corriere della sera». Il quotidiano online: un’edizione sempre
straordinaria, la personalizzazione a pacchetti.
▫ Sviluppo diacronico de «Il Resto del Carlino»
La collezione custodita a Faenza de «Il Resto del Carlino» è una delle più ricche,
così la responsabile dell’emeroteca ha definito un percorso che ripercorre l’evoluzione del-
le testate e i cambiamenti nel tempo.
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DIDATTICA DELLA STORIA CONTEMPORANEAUNITÀ DIDATTICA LA STORIA ATTRAVERSO I PERIODICI
Durante la visita gli allievi sono invitati a scattare foto, prendere appunti e fare do-
mande, a casa dovranno riordinare e digitalizzare tutto il materiale.4
Lezione 5 – 2 ore: visita alla redazione de «Il Piccolo» e consultazione
dell’archivio storico.
Una alternativa potrebbe essere la Biblioteca Zucchini che conserva molte collezio-
ni di periodici locali. Il lavoro sarà più agile e proficuo potendo partecipare con metà della
classe alla volta. La scelta de «Il Piccolo» è dovuta a motivazioni anche pratiche:
▫ è ancora attivo quindi consente di vedere anche l’allestimento di una copia in stam-
pa ed è di solito disposto ad accogliere eventuali articoli di scolaresche.
▫ la redazione ha allestito un archivio facilmente consultabile e dotato di un ampio ta-
volo ovale attorno al quale può disporsi comodamente la metà di una classe e mette a di-
sposizione la fotocopiatrice.
▫ È l’unico periodico locale che ha resistito senza interruzioni a partire dal 1899.
Asse diacronico
Si chiederà ai ragazzi, dopo una breve introduzione di ricostruire il percorso del pe-
riodico secondo il modello presentato dalla responsabile dell’emeroteca riferito a «Il Resto
del Carlino», ma anche tenendo conto dello svolgimento storico del giornalismo in Italia.
Lettura selettiva
Ai ragazzi verrà presentato il fascicolo contenente tutta la seconda annata de «Il
Piccolo». Si chiederà alla classe se ci sono elementi che ci fanno capire la distanza di
tempo che ci separa da quei testi, da quelle immagini o da quelle pubblicazioni materiali.
Saranno invitati a rintracciare quelle parti che si prestano ad essere usate come fonte per
lo studio della storia:
4
Non ho molta esperienza di insegnamento, ma lo scorso anno ho notato che nelle nostre scuole
non esiste quasi il digital divide ed in ogni caso le scuole mettono a disposizione postazioni pc in orario e-
xtracurricolare per gli studenti.
5
Quello delle “sartine” è un filone ricchissimo e molto fortunato di numeri unici che uscivano in occa-
sione di Sant’Omobono ha avuto negli anni recenti qualche tentativo di ripresa. Per sartina si intendevano in
realtà tutte le ragazze, un po’ perché era l’occupazione più diffusa, un po’ perché tutte sapevano “tenere
l’ago in mano”.
L’Idea popolare
Periodicità: Settimanale
Coll. esaminata: Rf
Consistenza: Completa
Note sull’aspetto materiale: Non molto differente dal precedente «Il Piccolo», che a sua volta non si di-
scostava dagli altri settimanali, tuttavia compaiono alcune illustrazioni, soprat-
tutto a corredare i contributi di astrologia divulgativa.
Rubriche e contenuti: Nel giornale prevale la propaganda politica, condotta anche attraverso
un’intensa opera di polemica nei confronti degli avversari, rappresentati prin-
cipalmente dai socialisti. Altri contributi riguardano corrispondenze, stato civi-
le, articoli di morale e necrologi. Si continua ad informare sulle iniziative reli-
giose cittadine, ma in modo più conciso rispetto al precedente «Il Piccolo».
Spesso nell’ultima pagina viene stampato il vangelo della Domenica con un
breve commento.
Raffaele Bendandi cura articoli di astrologia divulgativa.
Direttore: G. Casadio
Il Nuovo Piccolo
Periodicità: Settimanale
Coll. esaminata: Rf
Rubriche e contenuti: Il giornale si occupa soprattutto delle iniziative diocesane, il primo numero è
dedicato al congresso eucaristico che era in corso a Faenza, di Azione Catto-
lica, di morale e di cronaca. Un brave spazio all’interno del settimanale è de-
dicato alla corrispondenza dal circondario.
Direttore: V. Tomba, fino al 1924, A. Medri, fino al 1925, F. Ghinassi, fino al 1927, G.
Zoli, fino al 1944.
Note: Era nato nel 1899 con il nome «Il Piccolo», tale nome era passato a «L’Idea
Popolare» nel 1920. Con l’affermazione del fascismo passa a «Il Nuovo Pic-
colo» e gli è impedito di trattare di politica. Dopo la guerra tornerà al nome
d’origine: «Il Piccolo» con il quale esce anche ai nostri giorni. Il sottotitolo va-
ria, dal 1927 al 1944 è: “Organo settimanale dell’Azione cattolica”.
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DIDATTICA DELLA STORIA CONTEMPORANEAUNITÀ DIDATTICA LA STORIA ATTRAVERSO I PERIODICI
Il Piccolo
Periodicità: Settimanale
Coll. esaminata: Rf
Consistenza: Completa
Rubriche e contenuti: Gli articoli forniscono brevi notizie internazionali, noterelle di agricoltura firma-
te da “Villicus”, curiosità, corrispondenze, una rubrica dal titolo Calendario fa-
entino (con le date degli appuntamenti religiosi cittadini), poesie dialettali, cro-
naca, stato civile ed osservazioni di morale.
Non mancano la cronaca del consiglio comunale, sciarade, racconti edificanti
o addirittura una rubrica dal titolo Per le massaie dove si presentano ricette o
consigli di economia domestica.
In appendice si pubblica un romanzo a puntate: Lo Zoccolaio di Norimberga.
La quarta pagina è quasi interamente pubblicitaria.
Bibliografia: A. MAMBELLI, Il giornalismo in Romagna, cit., p. 75; F. BOSI, «Il Piccolo dal-
la fondazione al 1920, cit., G. D. GORDINI, «Il Piccolo» di Faenza e gli inizi,
cit.
Note: Dal 1920 diviene «L’Idea Popolare», nel 1923 «Il Nuovo Piccolo» e nel 1946
torna ad essere «Il Piccolo».
Il sottotitolo varia, dal 1900 è “Periodico settimanale popolare”.
I numeri 27 e 28 del 1902 e il 29 del 1904 presentano supplementi.
Progressivamente assume sempre più importanza la discussione politica
condotta attraverso la pubblicazione di dialoghi fittizi. L’evoluzione da «Il Pic-
colo» a «L’Idea Popolare» è graduale e si rivendica la continuità.
Vedi figg. VII, VIII, IX e X.
Il Piccolo
Periodicità: Settimanale
Coll. esaminata: Rf
Consistenza: Completa
Note sull’aspetto materiale: Per tutta la prima annata si tratta di un foglio di due pagine, sottotitolato “Set-
timanale Cattolico. Religione-Patria-Lavoro”; ma le pagine aumentano a parti-
re dall’anno successivo.
Rubriche e contenuti: Nei primi numeri prevalgono i brani dedicati a questioni morali ed alla segna-
lazione della ripresa delle attività sportive e delle iniziative per la ricostruzione.
I contenuti politici tardano ad essere affrontati, ma una particolare attenzione
è dedicata al sindacato ACLI.
Una rubrica è dedicata a Cosa succede nel mondo, altre riguardano sport,
cronaca e corrispondenze.
Dalla seconda annata il foglio si arricchisce con poesie, articoli di arte, di
commemorazione di personaggi o avvenimenti legati al periodo bellico.
Si esalta la ricostruzione in una rubrica dal titolo Un anno fa. Aumentano le
considerazioni di tipo politico. In occasione delle elezioni del 17 marzo 1946 si
svolge una vera e propria campagna elettorale.
Direttore: V. Bucci, fino al 1946, D. Lusa, fino al 1963, R. Babini, fino al 1970, C. Ferri,
fino al 1971, R. Babini, fino al 1972.
Note: Il sottotitolo varia. Riprende, nel dopoguerra, il nome originario, infatti era nato
nel 1899, nel 1920 era divenuto «l’Idea Popolare» e nel 1923 «Il Nuovo Picco-
lo».
Alcuni numeri presentano supplementi.
La prima uscita è fatta coincidere con il giorno della festa di S. Pietro.
esempio 3 consultazione online e libera dell’emeroteca braidense
Progetto multidisciplinare
Lettere: lettura di alcuni passi di 1984 di Orwell. Si scoprirà così inoltre da cosa na-
sce la locuzione Il grande fratello. – Il linguaggio pubblicitario e i persuasori occulti - com-
posizioni scritti su libertà di stampa e censura.
Cineforum: Quarto potere
Tecnica ed informatica: collaborazione alla redazione di un ipertesto e di eventuali
grafici. Introduzione al concetto di database.
Educazione fisica: la stampa sportiva
Educazione all’immagine: manifesti e propaganda: http://www.manifestipolitici.it/
Lingue comunitarie: le testate storiche inglesi, francesi, …