Corso di formazione per il conseguimento della specializzazione per le
attività di sostegno didattico agli alunni con disabilità della scuola
Analisi e apprendimento strutturato su caso di ADHD Saccucci Marco Matricola: 467591 Scuola secondaria di primo grado Scuola accogliente: Istituto Orsolini Cencelli di Sabaudia ________________________________________ DIRETTORE DEL TUTOR COORDINATORE COORDINATORE CORSO Dott. Stefano Zucca DELLE T.I.C. Prof.ssa Anna Prof. Alessandro Maria Favorini Toscano ANNO ACCADEMICO 2014/2015 INDICE Elaborato teorico..........................................................................pag.2 Relazione di tirocinio...................................................................pag. 1 Introduzione...................................................................................pag. 1 1 1. Parte prima. Ricognizione del contesto scolastico 1.1. Raccolta di informazioni e descrizione relativa al contesto scolastico..............................................................pag. 2 1.2. L'organizzazione scolastica in funzione dell'inte- grazione e dell'inclusione.................................................pag. 4 1.3. Ricognizione dei servizi territoriali destinati ai processi di integrazione e inclusione..........................................pag. 6 1.4. I progetti della scuola finalizzati all'integrazione.......pag. 7 2. Parte seconda. Descrizione del caso assegnato e osservazioni. 2.1. Descrizione del caso assegnato.................................pag. 10 2.2. Osservazioni relative al caso assegnato.....................pag. 12 2.2.1. Osservazioni libere.......................................pag. 13 2.2.2. Osservazioni strutturate................................pag. 16 2.3. Conclusioni.................................................................pag.18 3. Parte terza. Progettazione didattica, rendicontazione dell'esperienza e conclusioni 3.1. La premessa...............................................................pag. 19 3.2. Il progetto..................................................................pag. 20 3.3. Rendicontazione dell'esperienza...............................pag. 24 3.4. Conclusioni................................................................pag. 27 Appendice.....................................................................................pag.29 4. Bibliografia.............................................................................pag.32 ELABORATO TEORICO I sintomi dell'ADHD e l'approccio multimodale Il Disturbo da Deficit di Attenzione/Iperattività, o ADHD (DDAI) si manifesta sostanzialmente nell’incapacità del bambino di regolare il proprio comportamento in funzione del trascorrere del tempo, degli obiettivi da raggiungere e delle richieste dell’ambiente. I sintomi più frequenti sono la disattenzione, l'iperattività e l'impulsività. Il bambino iperattivo manifesta continua agitazione, difficoltà a rimanere seduto e fermo al proprio posto. I bambini sono sempre in movimento sia 2 a scuola che a casa, durante i compiti e il gioco, hanno difficoltà a dilazionare una risposta, ad inibire un comportamento inappropriato, ad attendere una gratificazione. I bambini con ADHD rispondono troppo velocemente (a scapito dell’accuratezza delle loro risposte) e interrompono frequentemente gli altri. Oltre ad una persistente impazienza, l’impulsività si manifesta anche nell’intraprendere azioni pericolose senza considerare le possibili conseguenze negative. È interessante notare come la diagnosi per questo disturbo sia di tipo descrittivo e come la concomitante presenza di diversi sintomi, seppur chiari ed evidenti, possa non essere sufficienti al riconoscimento del disturbo (tanto che non esistono veri e propri test diagnostici specifici per l’ADHD). La diagnosi avviene attraverso l’osservazione delle manifestazioni comportamentali e la somministrazione di questionari e interviste diagnostiche raccolte da varie fonti e si stabilisce a partire I dalla compresenza di almeno 6 sintomi di disattenzione o 6 sintomi di iperattività/impulsività tra i 18 individuati, diversamente combinabili tra loro quindi capaci di caratterizzare differentemente il disturbo. Inoltre per giungere alla diagnosi si deve compiere un’osservazione dei sintomi per almeno per 6 mesi anche nell’adolescenza e in età adulta e in due contesti diversi. In presenza di condizioni favorevoli, si può manifestare un certo recupero con una riduzione dei sintomi fino al 60 %, mentre, in assenza di queste condizioni, il disturbo può facilmente degenerare in patologia psichiatrica e/o disagio sociale. Lo spettro d’azione del disturbo, oltre ad essere particolarmente ampio, è variabile nello spazio e nel tempo. Per i casi più gravi si ricorre addirittura a cure farmacologiche. L'ADHD appare subito poliedrico con conseguente difficoltà nella definizione di 3 un’azione univoca efficace. Possiamo individuare cinque macro-aree principalmente interessate dalla presenza del disturbo: le relazioni interpersonali con genitori, fratelli, insegnanti e coetanei (a), la correttezza e l'opportunità del comportamento intesi come dirompenti, inadeguati, pericolosi e lesivi (b), le capacità di apprendimento scolastico (c), l'autonomia personale (d) e infine l'accettabilità sociale del disturbo (c). Proviamo ad orientarci proprio a partire dalle cinque aree. I 18 sintomi influenzano negativamente una o più aree descritte. Nella lista seguente sono divisi per origine e affiancati dalle lettere delle aree di riferimento: II DISATTENZIONE a b c d e 1) Non riesce a prestare attenzione ai particolari o commette errori di X X X distrazione nei compiti scolastici o in altre attività 2) Ha difficoltà a mantenere l’attenzione e interesse sui compiti o sulle X X attività di gioco 3) Sembra non ascoltare quando gli si parla direttamente X X 4) Non segue le istruzioni e non porta a termine i compiti scolastici o i propri X X X X doveri, non a causa di un comportamento che si oppone alle regole 5) Ha difficoltà a organizzarsi nei compiti e nelle attività X X X 6) Evita di impegnarsi in compiti che richiedono sforzo mentale prolungato X X 7) Perde gli oggetti necessari per i compiti e le attività quotidiane X X 8) Èfacilmente distratto da stimoli estranei X X X 9) Èsbadato nelle attività quotidiane X X X IPERATTIVITÀ a b c d e 10) Muove con irrequietezza mani o piedi e si dimena sulla sedia X X X 11) Lascia il proprio posto in classe o in altre situazioni in cui ci si aspetta X X X che resti seduto 12) “Scorrazza e salta” dovunque in modo eccessivo in situazioni in cui è X X X fuori luogo 4 13) Ha difficoltà a giocare o a dedicarsi a divertimenti in modo tranquillo X X X 14) si muove come se “guidato da un motorino”, difficoltà a modulare il X X X livello di eccitazione 15) parla eccessivamente X X X IMPULSIVITÀ 16) “Spara” le risposte prima che le domande siano state completate X X X X X (difficoltà a inibire le risposte impulsive, velocità eccessiva di fronte al compito) 17) ha difficoltà ad attendere il proprio turno (tendenza a X X X X X gratificazioni/stimolazioni immediate) 18) Interrompe gli altri o è invadente nei loro confronti X X X X X III Abbiamo riportato i dati in un foglio di calcolo in appendice (Appendice 1). Nell'ultima colonna è espresso il numero delle aree che ogni singolo sintomo va ad interessare. Come si può osservare la quasi totalità dei sintomi grava sulla qualità delle relazioni interpersonali (intese per noi come rapporto alunno-alunno, alunno-docente, alunno-genitore). Seguono con poco scarto il comportamento e l'apprendimento scolastico. Inoltre quasi tutti i sintomi presentano un impatto superiore a 2, il che vuol dire che interessano almeno 3 delle 5 aree prese in esame. L'autonomia, l'autostima e l'accettabilità sociale sembrano essere sensibilmente meno interessate. L'analisi dei dati potrebbe suggerire interventi mirati a sostenere le aree più colpite o a concentrarsi principalmente su sintomi che vanno a pesare sul maggior numero di ambiti. Ad esempio intervenire su un sintomo che colpisce 4 o 5 aree avrebbe più senso che intervenire su uno che ne colpisca solo 2. Oppure intervenire sull'area sociale (più colpita) sembrerebbe preferibile ad un intervento sul comportamento dirompente (meno colpito). In realtà un approccio puramente quantitativo ai dati è fuorviante. La vita è un complesso di azioni e reazioni legate da un reticolato fittissimo e difficilmente intellegibile nella sua interezza. 5 Immaginare di poter intervenire singolarmente su un sintomo o su una selezione di sintomi rischia di sortire effetti circostanziali, temporanei e nel complesso inefficaci. Se il fine ultimo di ogni intervento è l'autonomia e il benessere dell'alunno (e della persona in senso più ampio), dovremmo tenere in considerazione la correlazione che esiste non solo tra i IV sintomi ma anche tra le aree. L'autonomia è legata all'apprendimento, rafforzata dalla socializzazione e contrastata da atteggiamenti prorompenti. L'apprendimento poggia anch'esso su una buona socializzazione che a sua volta è legata al comportamento in modo bidirezionale, influenzandolo ed essendo influenzata da esso. L'accettabilità del disturbo a livello sociale funge da facilitatore nei rapporti e nell'apprendimento, incrementando l'autostima. È quindi ragionevole supporre che le problematicità in una o più aree portino ad un peggioramento sostanziale di tutte le altre e viceversa. In altre parole, il sistema è fortemente concatenato e la sua possibile trasformazione in un circolo virtuoso o vizioso dipende da tutti i fattori, dalla sinergia e lo spettro degli interventi in primis. Gli ultimi studi stanno dimostrando la maggior efficacia di un approccio multimodale. Noi, come docenti, se da un lato non possiamo affrontare il disturbo da un punto di vista farmacologico, dall'altro abbiamo la possibilità e la necessità di trattare la più ampia gamma possibile di problematicità. Naturalmente, proprio a causa dell'imponenza dell'impresa (si tenga presente che l'ADHD di presenta generalmente con comorbidità più o meno gravi) è necessario un approccio non solo olistico ma anche e soprattutto corale. Come docenti possiamo intervenire in ambiti diversi ed è quindi 6 auspicabile un intervento che vada a coprire tutti gli ambiti possibili. Ciò si rende necessario, non solo alla luce di una maggiore efficacia degli interventi su più fronti ma anche per un’ottimizzazione delle energie dell’alunno: maggiori saranno gli ambiti nei quali si sente V sicuro ed a proprio agio, maggiori saranno le energie che potranno essere impiegate in ambiti più deficitari. Il docente dovrebbe quindi preparare interventi sull’ambiente fisico, direttamente sull'alunno, sugli adulti significativi (insegnanti ed adulti). Per quanto riguarda l'ambiente fisico si può iniziare dalla riduzione delle possibili distrazioni. Piccole accortezze come tende alle finestre, posto a sedere accanto a compagni collaborativi ed interessati, chiara strutturazione di compiti ed orari possono ridurre almeno in parte lo spostamento del focus attentivo. Naturalmente il calo fisiologico della concentrazione dovrà essere tamponato con una o più pause programmate all'interno dell'ora di lezione. Al muro posso essere posizionati cartelloni che fungano da elementi compensativi come tabelline o mappe concettuali. Inoltre è possibile appendere decaloghi di regole condivise o strutturazioni di situazioni problema nel caso si sia lavorato su abilità sociali tramite apprendimenti strutturati. L'alunno potrà così far conto su un aiuto concreto e stabile di tipo visivo, ovviando a problemi di memorizzazione. Direttamente sull'alunno, soprattutto in caso di spiccata impulsività è auspicabile intervenire con apprendimenti strutturati delle abilità sociali mostrando un comportamento alternativo positivo ed incentivandolo (anche tramite la token economy). L'ansia che spesso accompagna i ragazzi con ADHD può essere alleviata dall'esplorazione di ciò che nella terapia cognitiva viene chiamato automatic thought o tramite autoistruzioni verbali per 7 stimolare il “dialogo interno” e stress inoculation training tramite il VI quale il bambino autosserva le proprie esperienze e le proprie emozioni in situazioni stressanti, e con l'aiuto dell'adulto individua risposte alternative all’impulsività/aggressività e adeguate al contesto, costruire una maggiore tolleranza alla frustrazione. Sarà necessario prevedere un breve spazio temporale per la riorganizzazione dei materiali ed uno fisico dove l’alunno può raccogliere eventuali concetti o regole a cui fare riferimento in caso di incertezza. La suddivisione degli obiettivi in mini step e la strutturazione di verifiche in micro task può agevolare il raggiungimento degli obiettivi alleggerendo la memoria di lavoro, spesso compromessa nei soggetti con ADHD. Il docente, seppur solo parzialmente in maniera diretta, può intervenire sugli adulti che ruotano intorno all’alunno. In primis è possibile fornire una consulenza agli insegnanti, anche coadiuvati da esperti del settore, al fine di informare sulle caratteristiche generali dell’ADHD e sul trattamento che viene proposto. Si tenga sempre presente che l’obiettivo di tali incontri deve essere il miglioramento dell’intervento corale e delle relazioni alunno-docente e alunno-alunno, nonché una migliore percezione da parte dell’alunno dell’ambiente scuola; dettare invece criteri selettivo-classificatori rischia invece ad inficiare le vere possibilità di sviluppo dell’individuo. Il docente dovrà impegnarsi a tenere un atteggiamento accogliente, aperto, non-giudicante e un clima di classe positivo. Alla figura dell’insegnate si lega inscindibilmente il metodo. Sarà opportuno prevedere tempi brevi di lavoro, frequenti pause e feedback VII 8 quanto più possibili costanti. È importante che le lezioni proposte siano stimolanti e che l’abusato medium verbale sia sostenuto da aiuti visivi. Inoltre, piccoli accorgimenti come spiegare ed esplicitare eventuali novità eviterà ulteriori motivi di ansia e agitazioni. Un vigile contatto visivo richiama e trattiene l’attenzione del bambino sul compito, diminuendo le possibilità di impegnarsi in attività distraenti. L'utilizzo della token economy riscuote generalmente un'accoglienza positiva e dà risultati importanti nel contenimento di comportamenti indesiderati. I genitori sono un altro importante tassello, non solo per una fitta condivisione di informazioni ma anche per l’adozione di tecniche comuni. I genitori sono normalmente consapevoli delle caratteristiche del disturbo ma nei casi più complessi può essere importante lavorare sulla capacità di gestire lo stress emozionale ed ampliare le proprie competenze psico-pedagogiche. Naturalmente una formazione sul problema sarebbe naturalmente auspicabile anche per gli altri soggetti a contatto con l’alunno. Come si può notare, gli accorgimenti suggeriti, benché pensati per una diagnosi di ADHD, non sono circoscritti al singolo alunno. Tutti gli alunni beneficiano in modo diverso delle impostazioni suggerite. Ciò significa che, all’individuazione dei sintomi, deve seguire un’adeguata progettazione didattica finalizzata in primo luogo all’individuazione di una metodo comune che coinvolga tutte le figure significative e sia ritagliato ad hoc sul caso specifico ma che, in secondo luogo, è opportuno studiare come gli interventi, nati inizialmente per il bisogno VIII del singolo, possano essere applicati all’intero gruppo classe, non solo in chiave inclusiva ma anche in chiave strettamente funzionale: molti interventi nati per soddifùsfare le necessità del singolo vanno poi a 9 beneficio di tutti. Tanto più nell’ADHD dove lo spettro di azione è tanto ampio, la presenza di alunni certificati si trasforma in una sfida all’innovazione e al miglioramento del metodo e del contesto classe IX RELAZIONE DI TIROCINIO Introduzione Al candidato verrà assegnato un caso nella scuola secondaria di primo grado e con la supervisione di un docente di sostegno dalla comprovata esperienza e di un docente coordinatore, attraverserà tutti gli step necessari alla conoscenza del caso assegnato partendo dall’ambiente 10 scuola e dal territorio fino ad arrivare alle problematicità specifiche dell’alunno. Il candidato si avvarrà di tutta la documentazione a disposizione e, dopo un approccio conoscitivo con osservazioni libere, predisporrà griglie di osservazione strutturata per individuare delle aree di intervento. Verrà prodotto un progetto da svolgere con la classe al fine di migliorare quelle aree che risulteranno più deficitarie o che compromettano maggiormente l'autonomia, l'apprendimento didattico o la socializzazione. Alla fine del percorso il candidato farà una rendicontazione sia del progetto, sottolineando i punti di forza e di debolezza dello stesso, sia dell'esperienza di tirocinio nel suo complesso. PARTE PRIMA 1. Ricognizione del contesto scolastico 1.1. Raccolta di informazioni e descrizioni relative al contesto scolastico Il territorio, bonificato tra il 1920 e il 1940, in cui è collocata la scuola si caratterizza per la presenza di elementi naturalistici e paesaggistici di grande valore. Il comune è ubicato a circa 100 km a sud di Roma, lungo la costa tirrenica contraddistinta da un poderoso e continuo sistema dunale e comprende tre laghi costieri. Rientra per buona parte nel perimetro del Parco Nazionale del Circeo e presenta un importante territorio agricolo. Sabaudia sorge nell’Agro Pontino. I settori economici 11 trainanti sono quelli turistico, agricolo ed il terziario per la presenza di numerosi sedi di corpi militari (esercito, marina, forestale, guardia di finanza). Dal punto di vista urbanistico - amministrativo il comune è organizzato in un nucleo centrale ed una serie di nuclei minori - i borghi e le frazioni - ognuno dei quali ospita un plesso o una sezione distaccata della scuola. La popolazione scolastica si compone di alunni residenti nella città e da alunni provenienti dalle zone rurali limitrofe. Negli ultimi anni si registra una sempre maggiore affluenza di alunni di varia estrazione etnica, con una prevalenza di gruppi indiani a cui seguono polacchi, romeni, ucraini e nord africani. L'incidenza degli studenti con cittadinanza non italiana è pari all'11%, la provenienza di questi ultimi è indiana per il 69,6%. L’origine e la provenienza degli alunni comporta di conseguenza una particolare situazione culturale ed occupazionale delle relative famiglie. Le attività principali della cittadina sono legate al settore primario e a quello terziario. La scuola è immersa in un ambiente stimolante e funzionale: il territorio è compreso nel Parco Nazionale del Circeo, unico nel suo genere. Gli aspetti ambientali e storici del territorio rappresentano ormai in modo consolidato una risorsa per le attività didattiche. La scuola si rende protagonista delle attività culturali della città attraverso mostre ed eventi anche in collaborazione con le altre scuole del territorio e grazie soprattutto al contributo del Comune. Il contesto socio-economico-culturale risulta basso ma non si evidenziano situazioni di particolare disagio economico, poiché, in ogni famiglia, almeno uno dei due genitori, percepisce uno stipendio. Il coinvolgimento delle famiglie che comunque non risultano in situazione di indigenza, potrà assicurare e garantire un lavoro di innalzamento dei 12 livello di apprendimento. I vincoli più evidenti possono essere riferiti alla carenza di disponibilità finanziarie che limitano la possibilità di contribuire anche volontariamente ad attività extrascolastiche formative previste dalla scuola nonché all'alfabetizzazione degli alunni di madrelingua non italiana. Il vincolo maggiore è legato alla insufficienza dei mezzi di collegamento tra Sabaudia e la principale stazione ferroviaria del territorio. L’esistenza di numerosi impianti sportivi dislocati in tutto il territorio comunale contribuisce allo sviluppo di iniziative ed abitudini sportive. Molteplici sono gli Enti pubblici e le Associazioni private con cui la scuola collabora da anni per la sensibilizzazione verso problematiche psicopedagogiche, igienico- sanitarie ed ambientali. 1.2. L'organizzazione scolastica in funzione dell’integrazione e dell’inclusione Il curricolo, basato su un approccio pedagogico e antropologico che cura la centralità della persona, attribuisce grande importanza alla relazione educativa e a criteri metodologici idonei ad attivare le potenzialità di ciascuno in accordo con le Nuove Indicazioni in materia di cittadinanza, competenze e autonomia. Proprio nel rispetto dell’individualità e delle sue caratteristiche, la scuola opera nella programmazione e nell’effettuazione del percorso, con piena consapevolezza dello specifico delle diverse categorie di bisogno educativo, evitando quanto più possibile la generalizzazione e la genericità e ritiene, di conseguenza, di dover far riferimento alle prassi, alle modalità ed agli strumenti che la scuola ha già elaborato, posto in essere e validato nella ricaduta, in relazione a individuate categorie di BES e, più specificamente a quanto attiene a studenti stranieri, oltre che a 13 studenti DSA e DA. La scuola propone un impiego funzionale delle risorse umane, finanziarie, strumentali e immateriali già disponibili nella scuola o da reperire con richieste esterne (ministero, enti locali ecc. es. facilitatore linguistico, psicologo). Ogni ordine di scuola elegge il proprio rappresentate di dipartimento sul sostegno il quale prenderà parte alle riunioni periodiche finalizzate alla ricerca di un linea d'azione comune, all'aggiornamento dei docenti su eventuali modifiche delle normative e alla proposta di progetti e/o adattamenti degli stessi al fine di rendere ogni momento scolastico quanto più inclusivo possibile. A tal fine la scuola ospita essa stessa i docenti tirocinanti che aspirano all'abilitazione al sostegno. Ai fini di una adeguata formazione di tutto il personale docente sulle problematiche relative all'inclusione e all'aggiornamento sulle nuove strategie di insegnamento, la scuola offre, in cooperazione con le altre scuole del territorio, specifici corsi di formazione on line. La popolazione scolastica complessiva ammonta a 1135 alunni il 21% dei quali circa (243) in condizione di disabilità. Sono presenti 15 docenti di sostegno. Sono presenti 5 figure AEC insieme ad una funzione strumentale per l'inclusione e a due referenti per il sostegno (uno per ogni plesso). Le disabilità sono così ripartite: _ 49 disabilità certificate ai sensi della legge (Legge 104/92 art. 3, commi 1 e 3). _ 2 minorati udito _ 47 psicofisici _ 10 DSA _ 18 borderline cognitivo _ 10 disturbo del linguaggio 14 _ 18 svantaggio socio-economico (all'attenzione dei servizi sociali) _ 125 svantaggio linguistico culturale _ 12 svantaggio comportamentale/relazionale _ 1 neoplasia (istruzione domiciliare) 1.3. Ricognizione dei servizi territoriali destinati ai processi di integrazione e di inclusione Tenuto conto delle risorse disponibili e delle compatibilità con gli altri obiettivi cui la scuola era vincolata, nel Piano sono stati inseriti protocolli in rete con alcune scuole del territorio (Sonnino, S. Felice Circeo); protocolli di intesa con Ufficio Istruzione Comune di Sabaudia, AUSL di latina, Cooperativa Sociale Ninfea sono in corso di definizione protocolli di intesa con Ente Parco e PROLOCO di Sabaudia. In particolare grazie all’Assessorato alle Politiche Sociali del Comune di Sabaudia, si è attivato il servizio di Assistenza ed Inclusione scolastica. Il servizio, gestito in Appalto dalla Ninfea Coop.va Sociale, si configura come un servizio formativo che attraverso specifici interventi mirati facilita l’inclusione nel “gruppo classe” degli alunni disabili e degli alunni con bisogni educativi speciali e mira ad assicurare loro il diritto allo studio costituzionalmente garantito. Il territorio però, al di là del contesto puramente scolastico, non presenta altre associazioni attive volte all’attuazione dell’inclusione o al supporto di alunni con disabilità. Sabaudia offre d’altro canto una vasta gamma di associazioni sportive che, seppur non atte allo specifico scopo dell’inclusione, rappresentano i più grandi centri di raccolta degli alunni 15 nelle ore pomeridiane. La città ed il circondario fanno capo alle Asl di Terracina, Priverno e Latina da cui dipendono gli specialisti che mantengono i contatti con la scuola per documentazioni ed incontri. 1.4. I progetti della scuola finalizzati all’integrazione e all’inclusione attivati per l’anno scolastico in corso Nell’ottica inclusiva che considera la scuola appartenente al territorio con il quale si debbono sviluppare azioni integrate e complementari, il Piano dell'Offerta Formativa pone la cittadinanza come idea guida del progetto educativo e culturale. Lo scopo del progetto “protagonisti oggi … cittadini domani”, iniziato nell'a.s. 2010/2011, è quello di sviluppare e maturare il senso e la capacità di cittadinanza, passaggio formativo decisivo rispetto alla strutturazione dell’identità personale, tramite attività di gruppo e visite guidate svolte sia in orario scolastico che pomeridiano. Il progetto è guidato da docenti della scuola primaria. Sistematica-mente. Il progetto, rivolto ai docenti, è volto a sviluppare le capacità di cura e promozione delle relazioni con alunni, genitori e colleghi. I docenti impareranno ad osservare sé stessi, a promuovere stili comunicativi efficaci e sperimenteranno strumenti operativi e strategie di classe. Il progetto viene inquadrato nell'ottica del piano di miglioramento. Il contenuto del corso potrà essere parzialmente negoziato e modificato sulla base delle priorità formative dei docenti. Tecno...didatticamente... Progetto di alfabetizzazione informatica di base e uso delle LIM nella didattica. Il corso di pone come obiettivo quello di Individuare le principali tecnologie informatiche presenti a scuola e scegliere lo 16 strumento più idoneo al compito; far conoscere gli elementi base di funzionamento degli strumenti informatici e delle LIM (software, applicativi e siti tematici) utilizzabili nella didattica quotidiana; programmare e progettare U.d.A. e percorsi didattici (individualizzati e non) rivolti agli alunni utilizzando gli strumenti informatici e le LIM; insegnare ad applicare le strategie tecnologico/didattiche più opportune rispetto ai vari contesti. “Continuando......” progetto sulla continuità Il progetto ha lo scopo di favorire la continuità metodologica sulle discipline lungo i due cicli scolastici, ridurre le discontinuità nei passaggi di ciclo scolastico, avviare attività standardizzate di valutazione dei processi di insegnamento-apprendimento e realizzare un orientamento più efficace articolato su competenze in itinere oltre che su informazioni in uscita. Tramite il monitoraggio dei risultati a distanza e l'uso di un port-folio si identificherà la percentuale di alunni la cui valutazione in ingresso sia coerente con le valutazioni finali della scuola primaria e della secondaria di I grado al fine di adattare e migliorare gli insegnamenti dove dovessero risultare le maggiori difficoltà. Sportello d'ascolto. Sportello aperto settimanalmente ad alunni e famiglie con la presenza di una psicologa al fine della risoluzione di problematiche inerenti il contesto scolastico e la crescita dei bambini. Lo sportello si rivolge agli alunni del primo ciclo. Sono previste inoltre due ore di presenza della psicologa in ogni classe a fini osservativi. La scuola secondaria di primo grado prevede per italiano e matematica il progetto “Classi aperte” in cui gli alunni potranno seguire uno dei due corsi offerti dai docenti delle discipline interessate, scegliendo tra potenziamento e recupero. 17 La scuola fornisce il servizio di istruzione domiciliare. PARTE SECONDA 2. Descrizione del caso assegnato e osservazioni. 2.1. Descrizione del caso assegnato L’alunno P ha 11 anni e frequenta la classe prima della scuola secondaria di primo grado. P è figlio unico e vive con entrambi i genitori in un piccolo borgo del sud pontino ed è certificato ai sensi della legge 104/92 18 fin dalla classe prima della scuola primaria. La diagnosi riporta una sindrome ipercinetica associata ad un disturbo dell’apprendimento in portatore di disturbo non specificato da alterato sviluppo psicologico. P è seguito il pomeriggio in terapia riabilitativa nell'area prassica e attentiva e la madre lo assiste nello svolgimento dei compiti assegnati. La classe prima è composta di 24 alunni (11 maschi e 13 femmine) con due alunni di origine straniera (con una buona conoscenza della lingua italiana) e un altro alunno con certificazione ai sensi della legge104/92. Sono inoltre presenti 3 BES. L’alunno, nonostante le comorbidità, risulta ben inserito nel contesto classe e raggiunge livelli sufficienti rispetto agli obiettivi minimi del resto del gruppo. Si rilevano forti difficoltà e carenze nella lingua inglese. Presso la scuola, oltre alla diagnosi funzionale, è stato possibile reperire la seguente documentazione: PEI della quinta classe della scuola primaria, certificazione delle competenze, PEI dell’anno scolastico in corso. Dalle stesse documentazioni emerge quanto segue. I tempi di attenzione risultano buoni. Riesce a mantenere un adeguato livello di concentrazione per periodi di tempo più prolungati. L’alunno è dotato di una buona memoria e ricorda e riferisce di esperienze personali e di argomenti studiati. Il linguaggio è l’area più compromessa. La comprensione è compatibile con l’età mentre l’espressione è molto semplice e confusa nella parte fonologica. Presenta difficoltà nella pianificazione di un racconto o nell’esposizione di un concetto. La produzione scritta risente di una povertà di contenuti ideativi ed errori ortografici. La scrittura è leggibile ma risente dell’immaturità a livello visuo-percettivo. L’alunno necessita dell'assistenza dell'adulto per riconoscere il problema ed adottare la soluzione più efficace. Per l'alunno si consiglia l'uso di domande guida per portarlo a riconoscere e 19 correggere l'errore. L'alunno ha una dominazione laterale sinistra, non presenta alcun tipo di malformazione fisica o sensoriale ma ha scarsa coordinazione e cammina in modo goffo. La motricità fine è scarsa e, benché autonomo in ogni aspetto, ha difficoltà nel compiere azioni di uso comune come allacciare le scarpe. I rapporti con gli adulti e con i coetanei sono buoni, l'alunno ha capacità relazionali ed è collaborativo benché timido. I rapporti sono spesso dipendenti dal suo stato emotivo. Il livello di autostima, seppur buono, risente dello stato di ansia L'alunno non segue cure farmacologiche. 2.2. Osservazioni relative al caso assegnato Sono state effettuate osservazioni libere ed osservazioni strutturate. Le osservazioni libere si compongono di 10 momenti di 15 minuti, svolti principalmente in orario scolastico con l’eccezione di due osservazioni svolte rispettivamente durante il progetto pomeridiano “English through songs” e prima dell’entrata a scuola. Le osservazioni sono state svolte nel mese di febbraio durante le ore di religione, matematica, scienze, storia, italiano, scienze motorie e inglese in cui erano presenti i docenti della materia. Inoltre un’osservazione è stata svolta alla presenza della psicologa nell’ambito del progetto “Sportello di ascolto”. Le osservazioni strutturate sono state effettuate nella prima metà di marzo per un totale di 10 osservazioni di 45 minuti ciascuna dopo aver identificato, tramite lo studio delle osservazioni libere, le situazioni di maggiore criticità. Per la raccolta dei dati, in entrambi i momenti, l’osservatore si è posizionato inizialmente accanto al docente ed ha 20 scelto la carta-matita come strumento per le prime osservazioni e griglie di osservazione riadattate nelle osservazioni strutturate. Il soggetto da osservare è stato seduto al primo banco sulla destra rispetto alla cattedra. L’osservatore ha posto la massima attenzione nella dissimulazione dell’atto osservativo e ha camminato spesso per la classe cercando di rilevare comportamenti rilevanti anche dal fondo della classe. Le osservazioni libere sono state riassunte e suddivise per aree al fine di avere un quadro più organico e specifico. Le osservazioni strutturate sono state riportate su un foglio di calcolo (Appendice 2). Dalle osservazioni emerge quanto viene esposto di seguito. 2.2.1. Osservazioni libere Area cognitiva e neuropsicologica L’alunno presenta una memoria a lungo termine efficiente riuscendo a ricordare eventi che riguardano l’infanzia in modo chiaro e distinto. La memoria di lavoro è efficiente e non presenta in apparenza disfunzioni o problemi specifici. L’alunno è in grado di orientare e mantenere il focus attentivo in seguito ad uno stimolo esterno. La capacità di attenzione mantenuta non supera i 30-40 secondi e l’alunno tende a ridirigere la propria attenzione su elementi diversi, seppur sempre pertinenti. L’alunno è consapevole della sua posizione spaziale e temporale; comprende il concetto di causa/effetto, è in grado di operare con modalità iconiche e simboliche e di fare esperienze usando il proprio corpo. L’alunno non è in grado di pianificare adeguatamente le tappe per lo svolgimento di un compito e necessita dell’ausilio dell’adulto anche ai fini dell’incoraggiamento, soprattutto davanti a compiti apparentemente 21 complessi. Non sa integrare le diverse competenze possedute ai fini della risoluzione di un task. Nella scrittura confonde a volte grafemi simili. L'alunno presenta una dominazione laterale sinistra. Area affettivo-relazionale L’alunno è molto affettuoso e sensibile soprattutto verso gli adulti. Si dimostra collaborativo con gli insegnanti. Con i compagni ha generalmente un buon rapporto benché l’esuberanza lo porti a volte ad essere tollerato più che accettato. La sensibilità alla frustrazione portano l’alunno a cercare costantemente l’attenzione dei pari e dei docenti con interventi al limite della stereotipia. Non riflette bene prima di fare o dire qualcosa. L’alunno non mostra interessi specifici al di fuori del contesto scolastico ma mostra interesse e coinvolgimento per ciò che sperimenta. Accetta regole e partecipa. Non è in grado di correggere e autovalutare atteggiamenti senza l’ausilio dell’adulto. Accetta le norme fondamentali della “buona educazione” ma risponde sovente ai rimproveri in maniera negativa lamentandosi o mettendosi con le braccia conserte e la testa rivolta verso il basso non partecipando più alla lezione. Il controllo dell’umore è parziale ed è soggetto ad atteggiamenti repentini. Non serba rancore. Area comunicativa e linguistica L’alunno usa il linguaggio verbale e scritto. La produzione è semplice, non sempre corretta e risente della povertà del vocabolario. L’alunno presenta difficoltà di fonazione. Un linguaggio non verbale di tipo gestuale accompagna l’elocuzione. È in grado di esprimere bisogni e 22 richieste. Sa fornire informazioni ed esprimere problemi ed emozioni. Comprende e sa produrre semplici linguaggi simbolici, linguaggi per immagini e gestuali. L’emotività mina spesso la capacità di esprimersi in modo funzionale. Area sensoriale percettiva L’alunno non ha compromissioni visive, uditive, tattili, gustative o olfattive. Area motorio-prassica L’alunno ha una postura corretta. Il controllo del movimento non è completamente sviluppato e l’andatura risulta leggermente goffa con una extrarotazione degli arti inferiori e un’andatura non sicura. Nella motricità fine, la prensione del mezzo grafico risulta a tre dita dinamica. La grafia è leggibile. P è in grado di manipolare ed utilizzare utensili scolastici. L’alunno presenta difficoltà nella coordinazione motoria fine. Area dell'autonomia personale e sociale L'autonomia personale di base è parziale poiché l’alunno riscontra difficoltà nelle abilità che richiedono coordinazione motoria fine quali allacciarsi le scarpe. L'autonomia scolastica è buona ma parziale per quanto riguarda l'adempimento di compiti più complessi. L'autonomia pro-sociale è completa pur risentendo a volte di comportamenti infantili. 2.2.2. Osservazioni strutturate 23 Dalle osservazioni effettuate risulta una situazione nel complesso positiva e potenzialmente fruttuosa ma con delle situazioni critiche che potrebbero essere motivo di attrito o fonte di compromissione degli equilibri di classe. L'alunno segue la programmazione curricolare nella quasi totalità delle discipline con risultati discreti. I compagni di classi comprendono le difficoltà dell'alunno in particolare nel linguaggio e si dimostrano oltremodo maturi nell'incoraggiarlo e nel non confrontare con P le valutazioni in discipline, come la lingua inglese, per le quali l'alunno necessita di percorsi e valutazioni personalizzate. Se da un lato quindi c'è grande disponibilità da parte della classe, dall'altro P risulta spesso esasperante cercando continuamente di essere al centro dell'attenzione dei docenti e dei compagni con interventi tanto più frequenti quanto poco pertinenti. Chiede continuamente di cambiare posto o di scegliere il gruppo (composto sempre dagli stessi alunni suoi amici) con il quale lavorare mostrando non di rado comportamenti oppositivi e infantili che vanno dalla semplice resistenza passiva (mettendo le braccia conserte e ignorando tutto ciò che avviene intorno e smettendo di lavorare) al pianto, alle proteste ad alta voce. Se ripreso con tono minaccioso dalla docente rinuncia alle proteste e torna alla resistenza passiva. P è molto sensibile e risente della poca disponibilità dei compagni a sedersi vicino a lui. Soprattutto i maschi mal sopportano la sua esuberanza. Alcuni docenti, soprattutto quelli più anziani, nei primi mesi hanno mostrato una certa insofferenza nella gestione dell'alunno perdendo non di rado la pazienza davanti alle continue violazioni delle regole sociali di convivenza e di rispetto degli spazi e delle necessità altrui. Prendendo spunto dalla griglia di osservazione riadattata da “La valutazione iniziale delle abilità nell'handicappato”, si procederà con 24 delle osservazioni strutturate della durata di 45 minuti da svolgersi in 10 sessioni consecutive. Le sessioni seguiranno saranno svolte tra il 01 marzo 2016 ed il 14 marzo 2016 ed utilizzeranno la griglia riportata nella Tabella 1. Tabella 1. OOOOOOOOOOO Si avvicina oltre la distanza appropriata per comunicare OOOOOOOOOOO OOOOOOOOOOO Interrompe senza alzare la mano OOOOOOOOOOO OOOOOOOOOOO Si inserisce nella conversazione senza dire “scusa” OOOOOOOOOOO OOOOOOOOOOO Si introduce nella conversazione senza che gli venga data la OOOOOOOOOOO parola OOOOOOOOOOO Usa un volume inadeguato alla situazione OOOOOOOOOOO OOOOOOOOOOO Parla troppo velocemente OOOOOOOOOOO OOOOOOOOOOO Balbetta o si blocca OOOOOOOOOOO OOOOOOOOOOO Usa dei contenuti di conversazione che sono inappropriati per il OOOOOOOOOOO luogo, ruolo e situazione sociale OOOOOOOOOOO Ignora il turno nel gioco in altre situazioni sociali OOOOOOOOOOO OOOOOOOOOOO Mostra intolleranza alla frustrazione o al blocco di qualche OOOOOOOOOOO iniziativa OOOOOOOOOOO Mostra intolleranza alla correzione e la critica OOOOOOOOOOO Dalla lettura dei dati, riportati nel grafico d'appendice (Appendice 2) risultano critiche le capacità di intervenire nelle conversazioni in modo adeguato, la tolleranza alla critica e la fluidità del linguaggio. Dato il vincolo della tempistica si è deciso di intervenire con un apprendimento di tipo strutturato sui primi due comportamenti dedicando maggiore attenzione a quello che risulta essere causa delle maggiori problematiche per l'alunno e per la classe. 2.3. Conclusioni Con riferimento alle aree di intervento contenute nell' ICF sulle interazioni e relazioni personali si interverrà con un'unità didattica mirata a migliorare i comportamenti descritti nella sezione d720 riguardante 25 Interazioni interpersonali complesse finalizzate a mantenere e gestire le interazioni con gli altri, in un modo contestualmente e socialmente adeguato, come nel regolare le emozioni e gli impulsi, controllare l’aggressione verbale e fisica, agire in maniera indipendente nelle interazioni sociali e agire secondo i ruoli e le convenzioni sociali. Si ritiene inoltre opportuno procedere con una seconda un'unità didattica mirata a migliorare i comportamenti descritti nella sezione d240 inerenti la gestione della tensione e altre richieste di tipo psicologico. Eseguire azioni semplici o complesse e coordinate per gestire e controllare le richieste di tipo psicologico necessarie per eseguire compiti che comportano significative responsabilità, stress, distrazioni e crisi, come guidare un veicolo nel traffico intenso o occuparsi di molti bambini. Inclusioni: gestire le responsabilità; gestire lo stress e le crisi. PARTE TERZA 3.1. Premessa Il candidato ha analizzato i dati delle osservazioni libere e strutturate alla luce delle informazioni riportate nell'ultimo GLH e a quelle fornite dalla madre dell'alunno. Da tale analisi si può notare come P sia a rischio emarginazione a causa di comportamenti irrispettosi e snervanti. I compagni, ignari delle caratteristiche del disturbo, siedono vicino a P malvolentieri e spesso lo riprendono per l’eccessiva esuberanza e l’incapacità di stare fermo e/o fare silenzio. P ha un buon rendimento scolastico ma anche i docenti sono a volte in difficoltà per i suoi tentativi di prendere in continuazione la parola o rispondere a qualsiasi domanda senza ponderare la validità della risposta. P è sensibile al problema ma si rende conto del comportamento sbagliato solo dopo averlo emesso. Inoltre P. risente fortemente di uno stato di ansia da prestazione temendo 26 di non essere all'altezza degli altri o di svolgere solo un ruolo marginale nella classe. Ciò acuisce il ripetersi nell'invasività e di atteggiamenti negativi legati ai rifiuti ricevuti spesso da parte degli insegnanti che cercano di contenerlo negandogli la possibilità di intervenire o di essere interrogato per l'ennesima volta. Il candidato pensa di intervenire sulle abilità sociali riguardanti il rispetto dei turni di parola e l'accettazione del rifiuto con il duplice scopo di creare un circolo virtuoso in cui la riduzione del comportamento problematico possa diminuire lo stato di ansia per l'alunno e lo stress per i docenti, fornendo all'alunno una possibilità alternativa di comportamento. 3.2. Il progetto Finalità La finalità del progetto è l'apprendimento di abilità sociali essenziali per il mantenimento di relazioni positive. Il clima di classe e le relazioni interpersonali sono considerate alla base di un apprendimento proficuo e costituiscono un prerequisito non solo per l'alunno con disabilità ma dell'intero gruppo classe. L'inclusione dell'alunno con disabilità passa in primis dalla piena e attiva cooperazione all'interno della cerchia dei pari. Inoltre, tenuto conto delle ripercussioni negative dello stato di ansia del soggetto ADHD sia sulla qualità della vita scolastica dell'alunno stesso, sia sulla disposizione dei docenti nei confronti del soggetto, si è ritenuto opportuno privilegiare un intervento sulle abilità sociali piuttosto che nell'ambito cognitivo. Obiettivi generali a) Intervenire in modo appropriato al contesto b) Rispettare i turni di parola 27 c) Riflettere sulla coerenza degli interventi d) Capire perché si è ricevuto un rifiuto e) Valutare le possibili scelte prima di agire f) Gestire le proprie emozioni davanti ad un rifiuto Metodologia didattica Apprendimento strutturato in tre gruppi. Token economy. Valutazione Il progetto ha dato nel complesso risultati apprezzabili raggiungendo gli obiettivi a), b) c), d) ed e). La classe si è sentita gruppo e l’identità di scopo ha favorito non poco il clima di classe. Esistono tuttavia una serie di criticità. La verifica è stata svolta ad un mese dall'inizio della token economy. Si è utilizzata la scheda delle osservazioni strutturate riportata nella Tabella 1 (pag.18) effettuado 3 osservazioni da 45 minuti in 3 giorni diversi e paragonando la ferquenza media prima e durante lo svolgimento del progetto (Appendice 3). Non è stato possibile prendere in considerazione gli eventuali risultati dopo la fase di fading. Le attività di rinforzo non hanno avuto luogo durante tutto l’orario scolastico producendo un effetto circostanziale. Infine gli obiettivi più strettamente legati al pensiero astratto non sono stati raggiunti che in minima parte. Unità 1. Chiedere un’autorizzazione. Obiettivi specifici Dato uno bisogno comunicativo, alza la mano per chiedere un’autorizzazione Dato uno stimolo all’interazione, non interrompere chi sta parlando Dato un intervento verbale, utilizza argomenti coerenti al contesto 28 Attività La classe di 24 alunni verrà divisa in gruppi da 8 ed ogni docente capogruppo (il candidato insieme alle docenti di italiano e di sostegno) lavorerà nei tre ambienti a disposizione: classe, aula ricerche, aula di lingue. Le aule verranno adibite appositamente con 9 sedie disposte a ferro di cavallo intorno alla lavagna. La sedia del capogruppo sarà posta insieme a quelle degli alunni avendo cura di posizionarsi tra gli alunni più irrequieti ed introversi. P farà parte del gruppo guidato dal candidato. Le attività saranno precedute da una lezione introduttiva con un invito alla riflessione sulle abilità sociali necessarie alla convivenza di classe spiegandone la motivazione. Il docente cercherà di portare la classe, con opportune domande guida, a soffermarsi sulle abilità oggetto delle unità. I docenti faranno una simulazione della situazione problematica descritta e parlando ad alta voce descriveranno ogni azione ed ogni pensiero fino a delineare degli step procedurali. Il modeling dell’abilità verrà riproposto in una seconda situazione e con il medesimo procedimento. Gli step verranno scritti alla lavagna. Si procederà poi in modo analogo per la seconda abilità. Il tutto dovrebbe essere svolto in circa 40-50 minuti. Divisi gli alunni in due gruppi si procederà alla realizzazione di cartelloni che ripropongano gli step, uno per ogni abilità. Infine verrà spiegato il sistema di rinforzamento. Nella sessione successiva si procederà alla prima sessione di apprendimento strutturato che prevede una serie di sequenze dove i comportamenti da apprendere vengono innanzitutto presentati (modeling), quindi ripetuti dagli alunni (role playing) ed infine valutati (feedback). I cartelloni elaborati nella lezione preliminare fungeranno da supporto. La famiglia verrà informata dell'attività in corso e si cercherà di lavorare all'unisono per rinforzare 29 anche a casa le abilità apprese a scuola. I capigruppo dirigeranno il role playing per poi cedere il posto ad un alunno (l'alunno che risulterà più pratico ed esperto nella data abilità) che diventerà il capogruppo fino alla fine dell'unità (a meno che nessun alunno dovesse spiccare per esperienza nell'abilità in questione). In classe, con i docenti capigruppo si procederà regolarmente all’erogazione di rinforzatori per tutto il periodo indicato ogniqualvolta gli alunni producano il comportamento desiderato od una buona approssimazione di esso. Nelle 4 settimane successive (dal 04 aprile 2016 al 12 apriel 2016) gli alunni riceveranno dei rinforzatori simbolici da scambiare con attività a scelta dello studente. Il rinforzatore sarà erogato nella prima settimana in modo molto frequente mentre a decorrere dalla seconda settimana si diminuirà la frequenza dell'erogazione del rinforzo simbolico per sostituirlo gradualmente con una gratificazione di tipo verbale. Materiali Lavagna, cartelloni Verifica Griglia di osservazione Tempi di attuazione Le unità avranno luogo a distanza di due settimane l'uno dall'altra, si svolgeranno tra marzo e aprile e saranno precedute da una lezione preliminare di 2 ore. Le sessioni di apprendimento strutturato saranno una per ogni unità ed avranno la durata di 30-40 minuti. Nelle 4 settimane successive alla prima unità e alle 2 settimane successive alla seconda unità, gli alunni riceveranno rinforzatori simbolici per un totale di 45 ore e 21 ore rispettivamente. 30 Unità 2 Obiettivi specifici Data una situazione di rifiuto, non emette esternazioni verbali e fisiche inappropriate Data una situazione di rifiuto, mette per iscritto le possibili cause del rifiuto Dato un atteggiamento negativo, con l’aiuto dell’adulto analizza in forma scritta le possibili conseguenze di un comportamento Per le attività, i materiali, le verifiche ed i tempi di attuazione si rimanda all’unità 1. 3.3 Rendicontazione dell’esperienza Per quanto riguarda la prima unità, l’analisi delle griglie di osservazione utilizzate durante le ore di erogazione dei rinforzatori ed in seguito alle sessioni di apprendimento strutturato hanno mostrato un importante decremento dei comportamenti problema ed una forte collaborazione degli alunni al raggiungimento dell’obiettivo, tanto più se rinforzati con assiduità. Nelle ultime due ore di lezione, forse a causa della stanchezza, la frequenza dei comportamenti problema tende ad aumentare. Durante alcune ore di lezione, in concomitanza con lezioni frontali particolarmente lunghe o interrogazioni che lasciano il resto della classe senza istruzioni o compiti, gli step del comportamento corretto vengono in gran parte ignorati nonostante gli espliciti richiami del docente. Lo scambio del rinforzatore con un’attività a scelta ha creato qualche problema a causa della mancata negoziazione della stessa nella lezione 31 preliminare e delle richieste inaspettate che i ragazzi hanno prodotto. La gestione del rifiuto è risultata più problematica. Nei primi episodi l’alunno ha seguito gli step dell’apprendimento strutturato per poi tornare ad un atteggiamento oppositivo soprattutto nei lavori di gruppo. In compenso questa parte del progetto ha permesso di aprire la strada ad altre iniziative finalizzate alla gestione delle emozioni in genere e che sarà forse oggetto di un futuro progetto apposito per l’apprendimento delle abilità sociali. Se da un lato i ragazzi hanno dimostrato di aver capito lo scopo dell’intervento e si sono impegnati nella gestione delle emozioni, le situazioni di rifiuto e fonte di frustrazione si sono rivelate di molto superiori alle aspettative e hanno prodotto una grande mole di lavoro. I docenti si sono impegnati a leggere e a discutere personalmente tutti gli scritti dei ragazzi per dare ad ognuno un feedback personale oltre al semplice rinforzatore. Un aspetto è emerso in modo piuttosto chiaro: la formazione dei docenti e dei genitori è fondamentale per la buona riuscita di qualsivoglia intervento per almeno due motivi: entrambi, pur desiderando fortemente l’estinzione dei comportamenti problema, sottovalutano l’impatto del loro operato nella nascita e nel mantenimento degli stessi, associando il problema alla persona e non al contesto. Inoltre l’intervento su una singola area portata raramente gli effetti sperati, solo uno sforzo sinergico e globale può portare a significativi cambiamenti e rende possibile fronteggiare un carico di lavoro altrimenti difficilmente gestibile. Nello specifico è stato possibile notare come alcune modalità di lezione risultino poco stimolanti e incrementino fortemente il comportamento problema. La lezione frontale, la lettura ad alta voce o la verifica orale di un singolo alunno lasciano gli alunni disorientati ed inclini a volgere altrove il focus attentivo o a sovrapporsi nel tentativo di 32 inserirsi nella lezione “a due”. Lo stesso risultato scaturisce dalla bassa responsabilizzazione degli alunni e dalla non chiara definizione dei ruoli. Le regole, seppur chiare e razionali, se sono ben presenti ai docenti ma non agli alunni, non possono che creare disagio e togliere tempo al normale e collaborativo svolgimento della lezione. Rendere visibili regole, turni per i piccoli compiti di classe può essere di grande aiuto. Infine la collaborazione è la chiave di tutto: tale progetto non sarebbe stato possibile senza la collaborazione di almeno due docenti e sarebbe stato probabilmente più efficace se anche tutti gli altri avessero lavorato nella stessa direzione. 3.4 conclusioni L’istituto che ha ospitato il candidato nella sua sede distaccata, è un piccolo angolo di paradiso, dove docenti di ogni età si cimentano nel complesso compito dell’insegnamento. La sede distaccata, luogo del tirocinio, con sole due sezioni, raccoglie molti alunni con disabilità che vengono accolti con la massima sensibilità e ricevono tutte le attenzioni possibili dai docenti formati in tal senso. Purtroppo non tutti hanno una formazione adeguata alla gestione dei vari casi e, seppur molto ben disposti, a volte non sono poi in grado di tradurre in azioni concrete le iniziative, anche per il numero consistente degli alunni per classe e la penuria di ore di compresenza con di docenti di sostegno. L’alunno assegnato al candidato è uno dei casi emblematici. Classe numerosa con due alunni certificati ai sensi della legge 104/92 e diversi 33 alunni con bisogni educativi speciali. Ad attenuare le difficoltà, la presenza di una docente di sostegno in ancora formazione ma volenterosa e preparata e la LIM in classe che consente la lezioni più interattive e che approcciano un canale comunicativo diverso e spesso meno noioso. La documentazione a disposizione riguardante l'istituto e l'alunno era chiara e conservata in modo ordinato, tanto che è stato piuttosto agevole recuperare tutti i dati necessari. La docente tutori, subito disponibile e sempre presente a scuola, ha rappresentato non solo un esempio per abnegazione e professionalità ma anche una fonte costante di idee pratiche, a riprova che l'esperienza, insieme alla formazione e alla forza di volontà, è un qualità fondamentale nel compito dell'insegnamento. L'alunno è socievole e bendisposto verso tutti, intelligente e volonteroso, tanto che i problemi riscontrati all'interno della classe hanno rappresentato da subito per il tirocinante, come già per la docente di sostegno, un caso umano prima che lavorativo. La qualità della vita di una persona è enormemente influenzata dalla sua vita scolastica, non solo per il numero di ore impiegate ma anche e soprattutto per le relazioni sociali che ne scaturiscono. Queste relazioni rappresentano l'intelaiatura sulla quale viene costruito tutto l'impianto della persona e sono un requisito imprescindibile per la felicità e la serenità degli alunni che prima di essere tali sono esseri umani. 34 APPENDICE Appendice 1 35 36 Appendice 2 37 38 Appendice 3 39 40 Bibliografia Banaschewski T., Zuddas A., Asherson P., Buitelaar J., Coghill D., Danckaerts M., Döpfner M., Rohde L.A., Sonuga-Barke E, Taylor E., ADHD and Hyperkinetic Disorder, Oxford Psychiatry library, 2015 Corbo S., Marollo F., Sarro V, Torrioli M.G., Vernacotola Silvia, Il bambino iperattivo e disattento, Milano, Franco Angeli, 2013, pp.1-32 Cox M., Adult ADHD: The Complete Guide To Attention Deficit Disorder, Hyperactivity, Mental Disorders, ADHD Books, 2015 Fabio R.A., L'attenzione. Fisiologia, patologie e interventi riabilitativi, Milano, Franco Angeli, 2002, pp. 1-49 Favorini A.M., I problemi di comportamento a scuola, Carocci Faber, Roma, 2014 Ianes D., La valutazione iniziale delle abilità nell'handicappato, Trento, Erickson, 1993 Judith S. Beck, Cognitive Behaviour Therapy, Guilford Press, New York McGinnis E., Goldstein A.P., Sprafkin R.P., Gershaw N.J. , Manuale di insegnamento delle abilità sociali, Trento, Erickson, 2013 Articoli on line Arns Martijn , van der Heijden Kristiaan B. , Arnold L. Eugene, Kenemans J. Leon, Geographic Variation in the Prevalence of 41 Attention-Deficit/Hyperactivity Disorder: The Sunny Perspective Moon Seok Young , Cultural perspectives on ADHD, Journal of International Business and Cultural Studies, Richter, J.E., et al., NIMH collaborative multisite, multimodal treatment study of Childrenwith ADHD; I. Background and rationale ,Pubmed.com, 1995. Zwi Morris & York Ann, Advances in Psychiatric Treatment, 2004, vol. 10, 248–259 Sitografia www.aidaiassociazione.com 42
Risolvere ed evitare in modo efficace le interruzioni in classe. Con la giusta gestione della classe, passo dopo passo, otterrà maggiore autorità come insegnante e un clima di classe produttivo.