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De f Leppard
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I VOLUMI DA COLLEZIONE DI Europe
Q uando ci sono di mezzo i Kiss, è sempre meglio mettere da
parte gli schemi precostituiti: la band si ritaglia su misura le
proprie categorie da 50 anni tondi, cioè dal 1972, quando Gene
Simmons e Paul Stanley a New York decisero di costruire una
nuova avventura dalle ceneri dei Wicked Lester. Questo per dire che
gli eternamente eccessivi paladini del Glam Rock hanno sempre
giocato con regole proprie e che certo non sono tipi che sentano
di dover rendere conto a qualcuno. Certo, però, che intitolare un
tour mondiale “End Of The Road” (tour che è iniziato prima del
covid e si è concluso pochi mesi fa) dà un segnale piuttosto chiaro sulle intenzioni
della band. Intenzioni confermate da alcune dichiarazioni assai dirette: “A un certo
punto devi avere l’orgoglio e la dignità di uscire di scena quando ancora ce la fai”,
ha detto di recente Simmons. “Sono giunto alla conclusione che non potremo mai
competere con il passato”, gli ha fatto eco Stanley, con particolare riferimento all’i-
potesi di un nuovo album dopo Monsters (2012). Le parole di The Demon e The
Starchild, che dei Kiss non sono solo i fondatori ma anche lo yin e lo yang (aggres-
sivo e urlante il primo, ieratico e dal timbro tenorile il secondo) lascerebbero poco
margine alle interpretazioni. Ma c’è un aspetto da non sottovalutare: il pubblico.
Lo spiega bene Joe Daly in un lungo articolo contenuto in questo volume: “Molti
gruppi famosi rivendicano fan appassionati, ma solo i Kiss hanno un vero e proprio
esercito. La Kiss Army, per essere precisi. Farne parte non significa solo andare ai
concerti con il volto dipinto, significa anche (…) spendere montagne di soldi nelle
infinite offerte commerciali del brand Kiss. Per i leali membri del Kiss Army, ogni
dollaro speso è un’orgogliosa dichiarazione di fedeltà”. Già, stiamo parlando di un
brand globale che - secondo lo stesso Gene Simmons - ha un valore astronomico,
compreso tra uno e cinque miliardi di dollari. L’ha sparata grossa? Forse. Ma di cer-
to è un marchio che non conosce crisi: pensate che nella galassia del merchandising
esiste persino la Kiss Kasket, cioè una bara (vera, altro che gadget). E c’è davvero
chi la acquista, per regalarsi un funerale a tema Kiss. E allora, come si fa a salvare
il brand se Simmons e Stanley dovessero realmente smettere di calcare palchi e di
registrare musica? Piaccia o meno, una possibilità esiste: la (fruttuosissima) strada
dei Kiss potrebbe proseguire, in un futuro prossimo, senza Gene né Paul, integran-
do nuovi componenti alla band. In questo senso, il trucco e i costumi potrebbero
rendere meno paradossale e traumatico l’avvicendamento. Andrà davvero così?
Fabio Cormio
P.S. Oltre a raccontare tutto sui “mostri” sempiterni del rock, il volume spazia tra
altre importanti anime del Glam: T. Rex, Mott The Hoople, Def Leppard, Bon Jovi
e Europe. Perché non è tutto rock quello che luccica ma queste band lo sono eccome.
NOI RISPETTIAMO
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dell’inferno
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VOLEVATE IL MEGLIO…
E LO AVRETE! QUESTO ERA IL
VANGELO DEI KISS NEL 1974,
MENTRE SI PRENDEVANO
LA SCENA DI NEW YORK CITY.
MA PRIMA CHE IL RESTO
DEGLI USA SI ACCORGESSE DI
LORO, I QUATTRO AVREBBERO
DOVUTO SPUTARE SANGUE.
N
el novembre 1973, mentre
i Kiss lavoravano al loro di-
sco d’esordio negli studi Bell
Sound di New York, più di
ogni altra cosa fu la loro fer-
rea volontà di fare colpo a
impressionare i due co-produttori, Kenny
Kerner e Richie Wise. Come ricordava
quest’ultimo, “il desiderio di diventare
immensi, di conquistare il Grande Slam
del rock era il fondamento su cui nac-
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KISS
era una buffa canzoncina scritta da Visto questo curriculum, i quattro Kiss – il brano Back When My Hair Was Short
Gene Simmons destinata a trasformar- erano elettrizzati all’idea di lavorare con dei Gunhill Road – entrò nella Top 20,
si quasi per magia nel brano rock’n’roll Kramer. Come disse Paul, “Ero un an- seguita poi da altre hit. E fu questa colla-
sfrontato e lascivo che avrebbe fatto co- glofilo fin da ragazzino. Tutti i gruppi borazione tra un boss discografico e due
noscere i Kiss al mondo. Il titolo non era che mi avevano ispirato erano inglesi. E esperti produttori a fare dei Kiss il primo
una presa in giro di Paul Stanley da par- adoravo i Beatles”. Ma se Kremer aveva gruppo messo sotto contratto dalla Casa-
te di Gene Simmons. I due non si era- il know-how tecnico, Kerner e Wise ave- blanca Records. “Neil Bogart mi lasciava
no neanche ancora conosciuti quando vano gli agganci che fecero la differenza dei demo fuori dal suo ufficio”, disse Ker-
Gene scrisse questa strana canzone dal – per loro, e soprattutto per i Kiss. Neil ner. “Io passavo una volta alla settimana a
sound psichedelico e dal testo surreale. Bogart, un discografico dai modi bruschi, prenderli”. Un venerdì sera, Kerner prese
Ma quando s’incontrarono la prima vol- nel 1973 aveva fondato una nuova etichet- il demo dei Kiss registrato da Eddie Kra-
ta, nel 1970, Stanley The Parrot fu uno ta – chiamata Casablanca in onore del mer e, come ricordava, “Mi travolse. Dis-
dei brani che Gene suonò a Paul, e ci suo famoso omonimo, Humprey Bogart. si, ‘Cazzo, questo è esattamente il genere
fu qualcosa che gli rimase in testa – una di cose che Neil dovrebbe avere alla Casa-
sequenza di accordi che era perfetta per blanca – un gruppo rock assolutamente
una canzone dei Kiss, nello stile di Brown credibile’. Il lunedì successivo gli riportai
Sugar dei Rolling Stones. “Sapevamo «AFFERRI LA PALLA, METTI LA MANO il nastro dicendo, ‘Tu devi prenderli. Te
VUOI prenderli’. E fu così che fummo
AVANTI A TE, ABBASSI LA TESTA
che tipo di sound volevamo”, disse Paul.
Per il testo, si basò sulle glamour queen coinvolti nei Kiss”. Fu ai Le Tang Ballet
di New York e sui misteri di Just Like A E CORRI PIÙ FORTE CHE PUOI. E Studios, proprio di fronte ai Bell Sound,
Woman di Bob Dylan. E fu proprio quel
brano, Strutter – una storia newyorkese QUALSIASI COSA TI SI PARI DAVANTI, che Kerner e Wise videro i Kiss esibirsi
dal vivo per la prima volta. Ne uscirono
con un groove newyorkese – a essere LA SPAZZI VIA» con un’idea chiara di quello che doveva-
scelto come apertura del primo disco
dei Kiss. Nell’estate del 1973, prima che PAUL STANLEY no fare. “Decidemmo che doveva essere
un disco stradaiolo, molto crudo, grez-
Kenny Kerner e Richie Wise fossero as- zo”, disse Kerner. “Esattamente come
sunti come produttori, il gruppo aveva loro erano dal vivo”. Secondo Wise, il
inciso i demo di Strutter e di altri brani Kerner e Wise avevano collaborato per la disco fu registrato in soli sei giorni, con
chiave – Deuce, Firehouse e Black Dia- prima volta con Bogart quando, in qualità un’altra settimana per i missaggi. Se-
mond – con un tizio che aveva lavorato di boss della Karma Sutra, aveva messo condo il chitarrista solista Ace Frehley il
su alcuni dei principali e più influenti di- sotto contratto i Dust, un trio power di disco aveva il sapore che Kerner e Wise
schi rock di fine anni 60/inizio anni 70: New York in cui Wise suonava la chitarra cercavano, “quella spontaneità e quel
Eddie Kramer, un espatriato sudafrica- assieme al bassista Kenny Aaronson (suc- sound molto tosto”. Insomma, quel disco
no che aveva lavorato come fonico per cessivamente con Joan Kett e Billy Idol) aveva, a un livello più profondo, lo stesso
i Beatles (All You Need Is Love), i Rolling e il batterista Marc Bell (più avanti noto atteggiamento del gruppo. “Avevamo la
Stones (THEIR SATANIC MAJESTIES come Marky Ramone). Kerner scrisse bava alla bocca dalla voglia di sfondare.
REQUEST), la Jimi Hendrix Experien- tutti i brani del gruppo con Wise, e lavo- Mettemmo il 110% in quel disco, e su tut-
ce (ARE YOU EXPERIENCED, AXIS: rarono assieme come produttori per la to”, come disse sfacciatamente Ace, “un
BOLD AS LOVE e ELECTRIC LADY- prima volta su quello che sarebbe stato pugno di canzoni stracazzute”. A partire
LAND) e i Led Zeppelin (LED ZEP- l’ultimo disco dei Dust, HARD ATTACK. da Strutter, lungo tutto il percorso fino
PELIN II e HOUSES OF THE HOLY). La loro successiva produzione per Bogart all’epico finale di Black Diamond, molti
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KISS
quello che la California aveva da offrire.
“La scena di LA era decadente e selvag-
gia”, disse in seguito Peter Criss. Lui e
Ace Frehley si crogiolavano in quell’am-
biente. Come ricordava Ace, a volte
leggermente annebbiato, “Ci si ammaz-
zava dal ridere”. Ma fu proprio allora
che Simmons, contrario in modo quasi
puritano alle droghe ma dipendente dal
sesso casuale, avvertì la prima volta una
divisione all’interno del gruppo. “Era
ovvio che a livello sociale io non avessi
nulla in comune con Ace e Peter”, di-
chiarò. “Per loro divertimento voleva
dire ‘farsi’”. Il sole della California non
ebbe impatto sulla musica del gruppo.
Se possibile, HOTTER THAN HELL
fu ancora più cupo e pesante del primo
disco. Alcuni brani erano più mossi: la
title track, diretta e senza fronzoli, ave-
va un riff e un testo presi di peso da All
Right Now dei Free, Let Me Go, Rock ‘N’ Detroit rock city: le registrazioni di ALIVE!
Roll erano semplici e grezze come il ti- alla Cobo Hall nel maggio 1975.
tolo suggeriva, Got To Choose e Comin’
Home orecchiabilissime. Ma c’era anche
una forza dirompente in Parasite, scrit- disse che ci serviva un inno, un proclama.
ta da Ace e cantata ancora una volta da E a suo credito va detto che l’idea di inno
Gene. Nella prima ballad del gruppo, «NON AVEVAMO NEMMENO UN rock’n’roll all’epoca non esisteva. Disse:
Goin’ Blind, scritta da Gene nel 1970, la DISCO D’ORO. MA DECIDEMMO CHE ‘Vi serve una canzone che chiami a rac-
S
in perfetta armonia, con la delicata intro apevano esattamente dove avrebbe- Kiss. Pubblicato il 10 settembre 1975, fu
acustica, tratta un brano strumentale di ro dovuto registrarlo – dove poteva- il disco che li rese superstar. La versione
Ace, e la “canzone vera” come disse Paul, no radunare il pubblico maggiore. E live di Rock And Roll All Nite arrivò al n°
un’altra “riscrittura” di All Right Now. nel 1975 nessuna città negli USA amava 12 negli USA. Proprio come aveva pre-
Gene aveva dalla sua Two Timer, in cui i Kiss più di Detroit. Come disse Paul detto Neil Bogart fu l’inno che li definì.
parlava di una donna infedele, senza la Stanley, “In giro per gli USA non aveva- E sulla sua scia nel gennaio 1976 ALIVE!
minima traccia d’ironia. DRESSED TO mo problemi a trovare un posticino, ma schizzò al n°9 tra gli LP. Fu il succes-
KILL fu registrato nel febbraio del 1975 a Detroit dettavamo legge! Era una rela- so che salvò la Casablanca Records e
agli Electric Lady Studios di New York zione molto speciale. L’ho detto migliaia trasformò i Kiss in un fenomeno pop.
City. Nei panni di produttore, Neil Bogart di volte – Detroit ci ha aperto le braccia E per i membri del gruppo, la vita non
fu molto accorto nel mantenere il tutto e spalancato le cosce”. Per la produzione sarebbe più stata la stessa. Come disse
molto semplice. E come rifletté Ace, “In tornarono a Eddie Kramer. “Ero rimasto Gene Simmons, “La cosa davvero folle
quel disco c’era molta energia”. La foto deluso di non aver potuto produrre il del successo è che prima di averlo, non
di copertina, scattata da Bon Gruen all’in- primo disco dei Kiss”, ammise in seguito riesci a capirlo fino in fondo. Ma poi,
crocio tra la 23rd Street e la Eighth Ave- Kramer. “Erano prevalsi motivi politici. quando ci sguazzi dentro, è un mondo
nue, presentava una strana immagine dei Ma arrivati a un disco live, decisi di far- del tutto nuovo, senza regole. E l’unico
rock’n’roller mascherati in giacca e cra- mi valere e raccogliere la sfida: riuscire a che decide sei tu”.
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I Kiss nella loro prima
incarnazione. Da sinistra
a destra: Gene Simmons,
Paul Stanley, Peter Criss
e Ace Frehley
SVELATI!
Il trucco! Le leggende! I film! La storia segreta
dei Kiss raccontata da Gene & Paul.
Testo: Paul Elliott
P
er i Kiss, uno dei gruppi rock più nato la ruvidezza originale dei Kiss in favore
iconici di sempre, il 2013 segna di qualcosa di più pomposo. Bob Ezrin era
una tappa importante: il 40esimo un visionario, ma senza di lui siamo tornati
anniversario della loro nascita. a ciò che sapevamo fare meglio. “Rock And
«Abbiamo fondato i Kiss pensando alla band Roll Over” era un’inversione a U, un modo
che ci sarebbe piaciuto vedere e ascoltare», per tornare al sound della band dal vivo.
racconta il cantante e chitarrista Paul Stanley. Non un’idea poi così geniale, intendiamoci.
«Una band esagerata, fuori dall’ordinario». Volevamo solo ricreare quella qualità quasi
Con il loro trucco e gli stravaganti costumi, primitiva di “Kiss Alive!” (l’album live che ha
sono diventati l’equivalente rock dei fumetti rappresentato il punto di svolta del gruppo,
dei supereroi. «Volevamo essere Superman, nel 1975, ndr). Ecco perché abbiamo inciso in
King Kong e Babbo Natale tutti insieme», ag- un teatro. Eddie Kramer, il produttore, aveva
giunge il bassista e vocalist Gene Simmons. trovato lo Star Theatre a Nanuet, New York.
Negli Anni Settanta, i Kiss hanno raggiunto Eddie era convinto che quel posto avrebbe
l’apice del successo come «band più forte ricreato l’acustica di un concerto. Abbiamo
del mondo» (definizione auto-attribuita). provato sul palco, tutti insieme, ma duran-
Nel decennio successivo hanno fatto ciò che te le registrazioni ci siamo piazzati in posti
nessuno poteva prevedere: si sono tolti il diversi. La batteria di Peter era in un bagno
trucco, e hanno continuato ad avere succes- al piano di sopra, e gli davamo istruzioni
so. Oggi i Kiss restano uno dei gruppi rock usando una videocamera. La sensazione di
più importanti del mondo. In queste pagine essere dal vivo era più legata all’acustica che
Paul Stanley e Gene Simmons, gli ultimi due non al fatto di trovarsi assieme sul palco. Per
membri rimasti della formazione originale, come la vedo io, il disco non era poi questo
parlano senza peli sulla lingua dei momenti capolavoro. Non credo che Eddie sia riuscito
più difficili della loro carriera: la storia segreta a trasmettere la vera essenza del gruppo. Le
dei Kiss. «Puoi ferire la bestia», dice Stanley, canzoni erano ottime, ma l’album non reg-
«ma non puoi ucciderla». geva il confronto con quelli di altre rock band
dell’epoca, e in questi casi la colpa ricade ine-
«AVEVAMO PAURA» vitabilmente sull’ingegnere del suono. I fan si
Il 1976 dei Kiss inizia con “Destroyer”, l’al- sono fatti l’idea che fossimo in studio, abbrac-
bum più ambizioso della loro carriera, pro- ciati gli uni agli altri, con la nostra amicizia e
dotto da Bob Ezrin. Un disco agli antipodi la voglia di suonare. È una bella immagine,
rispetto a “Rock And Roll Over”, uscito otto OK, ma è anche una leggenda.
mesi dopo, puro hard rock. Un ritorno alle
origini dettato dalla necessità, ma anche dal- «NON HO GUADAGNATO
la paura... UN CENTESIMO CON
I VAN HALEN»
Paul Stanley: In tutta franchezza, ci stavamo Nel 1977 Simmons vide il futuro del rock in
cagando addosso. Temevamo che con “De- una band sconosciuta di Los Angeles chia-
stroyer” fossimo finiti. Avevamo abbando- mata Van Halen. Il manager dei Kiss li
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KISS
Giù la maschera!
I Kiss si esibirono per la prima
volta senza trucco nel 1983, in
un programma di MTV
rifiutò. Cinque anni dopo, Eddie Van Halen che produce yogurt». Li ho presi in disparte facendo uscire di testa, che voleva mollare la
voleva unirsi a loro... e gli ho detto: «Vi prego, lasciate perdere. band. «E dove vorresti andare?» «Voglio en-
Non farete un soldo. Vi prendo io con me, trare nei Kiss». Gli ho subito detto: «Frena.
Gene Simmons: I Van Halen li ho scoperti faremo dei demo, vi farò avere un contrat- Ammesso che tu suoni la chitarra nei Kiss,
io. Nel 1977 mi hanno chiamato per vedere to...». E hanno accettato. Hanno firmato per come ti sentiresti se io o Paul ti dicessimo
un gruppo chiamato The Boyzz che si esibi- la mia società di produzione, li ho portati a ‘no, no, quell’assolo devi suonarlo in un al-
va in un locale di Los Angeles, lo Starwood. New York, li ho messi in una sala degli stu- tro modo’?» A quel punto è andato a parlare
La persona che mi aveva dato appuntamento dio Electric Lady e ho chiamato David Lee anche con Paul: «Cosa ne pensi di questa can-
era la modella Bebe Buell. Rodney Roth, che si è presentato con stivali zone a cui sto lavorando?», e ha messo su un
Bingenheimer, DJ e padrone col tacco e pantaloni di pelle. demo che cominciava con un riff di tastiera.
del posto, mi disse: «Vieni Abbiamo registrato 15 can- «Carino, ma dov’è la chitarra?» Lui ha rispo-
un po’ prima, apre una zoni, disponibili come sto: «Nessuna chitarra».
band che dovresti ve- bootleg. Sono Van Ha- Da non credere. «Edward, tu sei un chitarri-
dere. Si chiamano «Edward, tu sei un len al 100%. Non li ho sta. Questa è roba da discomusic europea».
Van Halen». La mia
prima reazione fu:
chitarrista. Questa è inventati io.
Ci tenevo che fir-
«No», ha ribattuto, «è un bel pezzo. Penso
che lo intitolerò “Jump”». Alla fine è tornato
«Che razza di nome roba da discomusic massero con Bill con la band, le discussioni e i litigi sono andati
sarebbe?». europea» Aucoin, il nostro avanti, ma io ho la coscienza a posto. Ho det-
Una volta allo manager, che li to la cosa giusta. Devi essere quello che sei,
Paul Stanley, parlando di
Starwood sono an- prendessimo sotto seguire la tua strada, non sterzare per seguire
dato nei bagni, e qui quella che sarebbe diventata la nostra ala, ma tutti quella di qualcun altro.
ti lascio immaginare il “Jump” dei Van Halen quanti, da Bill a Paul,
resto, uscendo giusto in erano convinti che fosse MEGLIO DEI BEATLES
tempo per vedere questi una fesseria. Non li aveva- Quando sono andati in tournée in Giappo-
tizi salire sul palco. Ero basi- no sentiti. Dissi: «Vi rimange- ne per la prima volta, nel marzo del 1977, i
to. Non avevo mai visto nessuno rete tutto», e stracciai il contratto. Kiss hanno dovuto vedersela con un’isteria
suonare la chitarra come Eddie. O Edward, Non ho mai guadagnato un centesimo con dei fan non troppo diversa da quella per i
come preferisce essere chiamato lui. Dopo loro. Non ne avevo bisogno. Ma io avevo ra- Beatles, e con lo shock per una cultura nella
tre canzoni ero già nel backstage che li aspet- gione... Idioti! quale il pubblico veniva tenuto a bada con
tavo. Mi sono presentato, e quel che mi han Qualche anno dopo stavamo registrando dei semafori...
detto, più o meno, è stato: «Ehi, grazie per “Creatures Of The Night”, ed Eddie è ve-
essere venuto, siamo contenti che ti sia pia- nuto a trovarmi in studio. Siamo andati a Paul Stanley: Sapevamo che i fan giapponesi
ciuta la band, bla bla bla...», per poi aggiun- mangiare dall’altra parte della strada, e ha ci avrebbero aspettato all’aeroporto, quindi ci
gere: «Abbiamo un investitore, un’azienda cominciato a raccontarmi che Roth lo stava siamo messi trucco e costumi in aereo,
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ma alla dogana ci hanno fatto struccare in LA MINACCIA FANTASMA si, è stata una fase particolarmente buia della
modo da poter verificare i volti sui passaporti; In 1978 i Kiss sono stati protagonisti di un sua vita. Il peggio è stato mentre stavamo
è stato un po’ complicato togliere il make-up film per la televisione, “Kiss Meets The girando lo spot per il tour del 1979. Era una
e rimetterlo di nuovo, ma ce l’abbiamo fatta Phantom Of The Park”, una puerile storia di grossa campagna promozionale: Il Ritorno
a tempo di record. Poi siamo usciti, ed è stato dei Kiss. Noi dovevamo solo camminare
eroi mascherati. Per il batterista Peter Criss è
il delirio. Era la prima volta che lasciavamo l’inizio della fine... verso la telecamera, tutti e quattro allineati
gli Stati Uniti: sapevamo che eravamo molto uno accanto all’altro. Peter quel giorno era
popolari anche altrove, ma non ci saremmo Gene Simmons: Arrivati a quel punto, Peter furibondo, è andato verso un tavolino di ve-
mai aspettati un’accoglienza del genere. Non e Ace erano diventati insopportabili. tro e l’ha sfondato con un pugno.
eravamo preparati, né mai avremmo potuto All’inizio contavano come me E ovviamente si è fatto male
esserlo. Al Budokan di Tokyo abbiamo strap- e Paul, ma già nel 1978 Ace ai tendini della mano. Ab-
pato il record di presenze a un concerto dei non si degnava neppu- biamo dovuto rinviare il
Beatles. re di suonare in tutti i tour di sei mesi e aspet-
Era strano però fare concerti in cui c’erano dischi, mentre Peter «Alla fine, tutto si tare che guarisse. Sia
luci che davano segnali alla folla: luce verde aveva sempre qual- riduce alla salute e alla Peter sia Ace erano
andava bene, luce gialla ti stava un po’ scap- cosa per la testa. felicità. In quest’ordine. disastri ambulanti,
pando la mano, luce rossa sei nei guai. Gli Durante le riprese Puoi essere un figlio di bombe a orologeria
spettatori volevano alzarsi in piedi, farsi tra- di “Kiss Meets The pronte a esplodere.
scinare dalla musica. Quando l’hanno fatto e Phantom”, a volte puttana ricco, ma se ti Letteralmente. Una
si sono messi a fare un po’ di casino, qualcuno non si presentavano ammali, sei solo un volta Ace ha preso
li ha immediatamente riportati ai loro posti. sul set. Peter aveva figlio di puttana dei fuochi d’artificio
Ace e Peter erano cannoni sempre pronti a deciso che il film era malato» in mano e ci ha infilato
sparare, e andavano tenuti sotto controllo. bello che finito ed era dentro una sigaretta ac-
Sei ospite in un altro paese, e devi compor- sparito, al punto che la Gene Simmons cesa. Ti lascio immaginare
tarti di conseguenza. La maggior parte del produzione ha dovuto ingag- il botto. Con loro non sapevi
tempo ce ne stavamo chiusi nel nostro alber- giare un attore che ne prendesse il mai cosa poteva succedere.
go. Ricordo però che una volta siamo andati posto. Se guardi il film, ci sono scene in cui
a fare shopping, e la cosa divertente era che Peter è inquadrato di spalle, ma non è lui. E «VOLEVO LASSIE NEL
le nostre teste svettavano sopra tutte le altre. poi, il suo modo di parlare, il suo accento di MIO ALBUM SOLISTA!»
Tieni presente che indossavamo lo stesso Brooklyn era così indecifrabile che è stato Il 18 settembre 1978 sono usciti gli album
tipo di stivali che mettevamo ai concerti. Era necessario assumere un’altra persona che solisti di tutti e quattro i membri dei Kiss.
difficile tenere un basso profilo quando per lo doppiasse integralmente. Non hai idea di Un fatto senza precedenti per una rock
strada non eravamo poi troppo diversi da come questa cosa l’abbia fatto incazzare. In band, ma anche il disperato tentativo di te-
come eravamo sul palco. quel periodo ha cominciato anche a drogar- nerla insieme.
17
KISS
Paul Stanley, oltre a essere
il principale compositore
dei Kiss, il frontman e la
voce della band, è anche un
quotato pittore. Il suo debutto
artistico è datato 2006
Gene Simmons: Ace e Peter erano così in- dimostrare l’importanza di ciascun membro “When You Wish Upon A Star”, che per me
cazzati con la band, con loro stessi, le dro- all’interno della band. Io mi preoccupavo di era una canzone importante, e che si fottano
ghe, l’alcool e tutto il mondo, che avevano come sarebbero stati gli altri dischi: pensavo i critici. Quando ero un ragazzino appena ar-
cominciato a minacciare di mollare la band. che un flop commerciale avrebbe avuto un rivato negli Stati Uniti sono andato a vedere
Bill Aucoin ha convocato una riunione. È impatto negativo sul gruppo, ma mentirei “Pinocchio”, e ricordo il Grillo Parlante che
stata come la Conferenza di Yalta, quando se non dicessi che volevo che il mio andas- cantava quella canzone, sembrava che si ri-
Churchill e Roosevelt e Stalin si sono messi se meglio di quelli degli altri. E se qualcuno volgesse proprio a me: «Non fa differenza chi
attorno a un tavolo per discutere il destino degli altri ti racconta qualcosa di diverso, sta tu sia... I tuoi sogni si avvereranno». Un’ispi-
del mondo dopo la Seconda Guerra mentendo. razione che nessun sermone religioso potrà
Mondiale. Ace era insoddisfat- Gene Simmons: In quel pe- mai dare. Ho pianto, quando l’ho cantata.
to, un po’ come George riodo avevo venduto la mia Paul Stanley: Non ero entusiasta del disco
Harrison nei Beatles: anima a Hollywood. Ero di Gene. Era più forma che sostanza. Sem-
«Non suoniamo ab- «Senza trucco mi andato a vivere con brava che l’unica cosa importante fosse chi
bastanza le mie can- Cher, e avevamo ab- riuscisse a coinvolgere. Ho sentito tutti gli
zoni». Allora Bill sentivo come una bastanza denaro da album nell’ufficio di Bill Aucoin, per conto
disse: «Vuoi fare prostituta. Una che fare quel che vole- mio. Quello di Ace si è rivelato una vera
un disco solista? E ti scopa dalla mattina vamo. E l’ho fatto. sorpresa. Non ho mai incontrato una per-
perché non ne fate Ho messo insieme sona più pigra, ma in quel disco sembrava
uno tutti quanti?» alla sera senza che un gruppo di musi- possedere un’energia e un entusiasmo dav-
Bill se ne era uscito tu nemmeno te cisti di Los Angeles, vero notevoli. Quello di Peter invece mi era
con quell’idea, Neil ne accorga» me li sono portati sembrato il lavoro di una persona che non
Bogart, presidente di in Inghilterra con un ha molto da offrire!
Casablanca Records, an- Gene Simmons Concorde, e siamo an- Gene Simmons: Gli storici, che sono sem-
dava pazzo per le idee folli dati ai Manor Studios di pre affascinati dalle brutte storie, hanno
e grandiose, e così decise di Oxford. Nel mio disco volevo scritto che quegli album sono stati dei fal-
far uscire tutti e quattro i dischi lo tutti. Ho invitato Jerry Lee Lewis, limenti. Io sono invece convinto che siano
stesso giorno, con il logo dei Kiss nell’angolo che è arrivato con il suo aereo personale, ma stati dei grandi successi. Quattro dischi soli-
in alto a sinistra. troppo tardi. Ho invitato anche Lennon e sti pubblicati lo stesso giorno! Non era mai
Paul Stanley: L’idea in sé non era male, ma McCartney: i loro uffici mi hanno fatto sape- stato fatto prima, non è più stato ripetuto.
non è servita a risolvere il problema. Erava- re che erano interessati, ma poi non se ne è Quel giorno sono state consegnate nei ne-
mo arrivati al punto di non parlarci neppu- fatto nulla. C’erano Joe Perry, Rick Nielsen, gozi cinque milioni di copie, e solo uno è
re. Non ci siamo salutati con baci e abbracci Cher, Donna Summer, Grace Slick e Bob Se- tornato indietro. Fu un esperimento ardito,
dicendoci: «Buona fortuna con il tuo disco». ger, tutto e il contrario di tutto. Volevo Las- e fu necessario per tenere insieme la band
Uno dei motivi per cui li abbiamo fatti è stato sie! Volevo infrangere ogni regola. Ho inciso per almeno un altro paio d’anni.
«LA BAND AVEVA nella produzione qualcosa è andato perduto. Gene Simmons: Eric ci ha chiamati dicen-
ABBANDONATO E in parte è anche colpa mia. Io c’ero quando do: «Sto malissimo... Ho sputato sangue». In
SE STESSA» sono state registrate e mixate. In più, Gene breve, i dottori hanno scoperto un tumore.
A cavallo tra i Settanta e gli Ottanta, i aveva avuto questa idea per la copertina... Gli davamo tutto il sostegno possibile. Vole-
Kiss hanno subito un tracollo dopo la Gene Simmons: È stata colpa mia. Mi piaceva va uscire dall’ospedale e provare con noi, sta-
pubblicazione del singolo da discoteca l’idea di una cover con una storia a fumetti, con vamo registrando “God Gave Rock ’N’ Roll
“I Was Made For Lovin’ You”. Una batosta la band che si toglie il trucco, e sotto ci trovi... To You II”. Abbiamo finito per inciderlo con
che li ha spinti a ricostruire da capo la loro lo stesso trucco! Troppo cervellotica. Il con- Eric Singer che aveva già suonato nella band
carriera. trario di quello che volevano essere i Kiss. solista di Paul. Al momento di girare il video,
«Cosa vuol dire questo? Cosa vuol dire quel- ci ha chiamati implorandoci: «Devo esserci
Paul Stanley: La parte interessante di un lo?» Non me ne frega un cazzo. Il significato anch’io, non capite cosa significherebbe per
fallimento è che non ti rendi mai conto del è un concetto ampiamente sopravvalutato. I me». E così, nel video c’è Eric Carr che suo-
tuo coinvolgimento. Ci guardavamo attorno Kiss sono sempre stati concreti, diretti. È una na con noi per l’ultima volta. È morto poco
e dicevamo: «Cosa sta succedendo? Com’è colpa che mi accollo. tempo dopo. Alcuni fan hanno detto che era-
possibile che stia accadendo tutto questo?». Paul Stanley: Alla fine, comunque, è andata vamo degli insensibili. Ma loro non hanno
Avevamo perso la rotta. Eravamo accecati dal bene. In America in quel periodo eravamo titolo per parlare. È stato straziante. E mi ha
successo e brancolavamo nel buio. proprio in calo, ma altrove stavamo avendo fatto incazzare con Dio, perché non c’è nulla
Non era la gente che stava abbandonando un successo pazzesco. Per il tour di “Unma- che giustifichi quel che è successo a Eric. Era
la band, era la band che aveva abbandonato sked” siamo andati in Australia, dove abbia- l’anima dolce della band. Non ha mai fatto
se stessa. Il produttore di “Dynasty” (1979) e mo sperimentato quella che la stampa ha del male a nessuno. Alla fine, tutto si riduce
“Unmasked” (1980) era Vini Poncia, un ami- definito come un fenomeno di ‘Kissteria col- alla salute e alla felicità. In quest’ordine. Puoi
co, ma il suo approccio si è rivelato sbagliato. lettiva’. Arrivavamo allo stadio in elicottero. essere un figlio di puttana ricco, ma se ti am-
Su quei dischi c’erano grandi canzoni, ma Uno spettacolo! mali, sei solo un figlio di puttana malato.
19
On the road
senza paura
Intervista: Barbara Caserta UNO DEI SEGRETI DEL tendenzialmente tuttofare come spesso
SUCCESSO DEI KISS FU accade agli esordi, a maggior ragione in
casi (come questo) in cui la genesi si face-
THE ORIGINAL KISS KREW: va del tutto impegnativa. Peter “Moose”
QUATTRO GIOVANI E IMPAVIDI
T
he Demon. The Starchild. Oreckinto, detto l’Alce per via della sua
The Catman. The Spaceman: stazza (120 chili per 1 metro e 90 di cri-
chi non conosce gli alter-ego RAGAZZI SENZA MASCHERA stone) e per il suo grande furgone The
dei KISS? In pochi sanno però
che, proprio come il mistero
CHE POI NEL 1976… Beast: era fonico, tecnico pyro, regista
dei primi video, autista, facchino, impe-
assoluto sui veri volti dietro personaggi che agivano nell’ombra, dei gnato dalla A alla Z, fu il primo ad essere
a quelle maschere, nei primi anni 70 la veri e propri angeli custodi. Quattro ro- reclutato nell’agosto 1973. Mick “Texas
bella favola nascondeva anche quattro adie con le loro mansioni specifiche, ma Heartbreaker” Campise, il Rubacuori
«LAVORAVAMO PER 15
ra, l’entusiasmo pure, il tempo un po’
meno. Per anni abbiamo cercato di
21
KISS
Make Up To Breakup:
cerone, lacca, spandex,
zatteroni e rock’n’roll!
silenzio tombale, di colpo! Insomma un NON FU ERIC CARR!» Rivedendo i Kiss live di recente, hai
posto come tanti, soltanto all’apparenza! provato le stesse emozioni degli esor-
Io in jeans e maglietta di Superman, nero di?
23
KISS
Fuochi e fiamme:
i KISS furono storicamente
la prima rock band a
sfoggiare un logo
luminoso sul palco
Chi è grande abbastanza da aver vis- oggi! Un mare di concerti, ovunque, a voluminose, la gestione e le responsabili-
suto i giorni di gloria dei Kiss sa che volte anche doppio spettacolo nella stes- tà si facevano sempre più complesse. Sul
l’esperienza non sarà mai più la stessa. sa giornata… Sia chiaro, non è mai stata palco, giù dal palco, in studio, diciamo
Giovani, arrabbiati, affamati, genuini, nostra intenzione elevarci al livello della che non avevamo di che annoiarci!
pieni di energia, non stavano fermi un band, ma sarebbe stato giusto prender-
secondo… Ora sono cresciuti, si sono ci il nostro merito: quello che vedete a Anche le liti tra road crew erano all’or-
sposati, sono padri, milionari, delle un concerto dei Kiss, che è di fatto una dine del giorno negli anni 70, tanto che
rockstar… Il loro era e resta ‘grande produzione stile Broadway, con laser, un concerto poteva trasformarsi in un
spettacolo’, con botti, pedane, fiamme, fumo, un sacco di cose che succedono vero e proprio match…
effetti speciali, zatteroni, cerone, mille in continuazione, montaggio, regia… Puoi giurarci! Col bassista degli Aero-
luci… È che allora il fuoco gli ardeva Beh, è tutto opera della Krew di turno! smith siamo arrivati ai coltelli al Michi-
dentro! La prima volta in cui li vidi ne In quei giorni, nel primissimo periodo, gan Palace di Detroit il 7 Aprile 1974…
rimasi folgorato, non capivo bene cosa abbiamo letteralmente inventato certi ef- Eravamo agli albori, tanto che Paul in-
fosse quella roba eppure mi attraeva fetti speciali e tra un concerto e l’altro si dossava ancora il suo primo make-up,
dannatamente… Desideravo solo farne guidava (sempre noi) anche fino a 16 ore, The Bandit… I Kiss non erano visti di
parte, parlai con il manager Bill Aucoin senza dormire, e poi di nuovo al lavoro, buon occhio dagli altri gruppi per via
e la settimana dopo già lavoravo per era durissima. E man mano che la band dello show mozzafiato che portavano in
loro. Oggi paradossalmente l’esperien- cresceva di popolarità e di conseguenza giro: competere sullo stesso palco con i
za più vicina a quello che i Kiss rappre- s’ingrandiva la produzione dei live, si Kiss la consideravano una battaglia persa
sentavano alle origini sono le tribute viaggiava con attrezzature sempre più in partenza! Bene, quella sera la tensio-
band, alcune davvero notevoli. ne era pari alla carica del pubblico: non
ci volevano concedere il nostro spazio
Lavori ancora nella musica ma è evi- pattuito, dunque non restava che passare
dente che quello che avete messo in
piedi in quegli anni resta irripetibi- «ERANO GIOVANI, ARRABBIATI, alla maniere forti per farsi sentire…. ‘Vi
sfasciamo la batteria e vi tagliamo i cavi
le… AFFAMATI, GENUINI, se non ci date quel che ci spetta!’, questi
PIENI DI ENERGIA»
Sì, il glorioso Kiss Krew dal 1974 al 1976 erano i toni e alla fine l’abbiamo spun-
ha lavorato 24 ore al giorno, 7 giorni tata noi, con le ‘buone’ maniere! Negli
su 7, senza sosta. Massacrante eppure anni 70 ti dovevi arrangiare, non c’erano
così eccitante… Ne vado fiero ancora regole, l’headliner la faceva sempre da pa-
25
Sul palco è il lascivo Starchild, il Dio del Rock che zittisce i critici, il Kiss
che rocka e rolla tutta la notte e si scatena tutto il giorno. Ma lontano
dalle scene, Paul Stanley è un uomo di casa, uno chef, un salutista e un
padre di famiglia che fin dall’infanzia cela una menomazione che solo
da poco è arrivato ad accettare.
Testo: Jaan Uhelszki - Ritratti: Ross Halfin
aul Stanley è a proprio re la casa, la tenuta e forse chissà… l’intero le tette grosse’”. “Mi divertivo a stuzzicare i
agio come un signorotto universo. La villa si trova in uno dei luoghi miei genitori e sbattergli in faccia che vivevo
nella dimora dei suoi sogni, geograficamente più affascinanti di questa una vita che li avrebbe fatti inorridire”, dice
a Los Angeles. Dall’esterno, città già splendida di suo. Se guardate con ridendo, “ma apparentemente non funziona-
la casa ha un aspetto nobiliare e attenzione al di là del portico, si vede il Pa- va più”. Comunque, dopo aver incontrato la
gli interni rafforzano questa impres- cifico. Dall’altra parte le curve ardite e tor- sua seconda moglie, Erin Sutton, da Ago’s,
sione, anche se andando più a fondo tuose della Mulholland Drive, sulle cui curve un ristorante di lusso a West Hollywood
la casa, di quasi 850 metri quadrati, gli spericolati di Hollywood Steve McQueen che il chitarrista possiede in società con Ro-
rivela uno spirito molto… vissuto. Ed è esat- e James Dean sfrecciavano regolarmente, bert De Niro, Stanley ha chiuso la sua vita
tamente come un 19enne avrebbe potuto spesso con risultati devastanti. La striscia di da donnaiolo. I due si sono sposati nel 2005
immaginare la casa di una rock star: enor- strada che Stanley ora chiama casa era nota e hanno avuto tre figli. “Erin è stata un dono
mi candelieri di ferro battuto, portaombrel- come la Bad Boy Drive, per via delle imprese dal cielo. Dico sempre che lei è la prova che
li larghi come zampe di elefante, poltrone di tre stelle del cinema – Marlon Brando, Jack Dio esiste”. Come in ossequio a una rigida
talmente grandi che ci puoi affondare, sedie Nicholson e Warren Beatty – naturalmente sceneggiatura, Erin, 20 anni più giovane di
degne di una reggia dei Tudor; un camino in all’epoca in cui erano giovani, scapoli e arra- Stanley, entra dopo aver preso a scuola la loro
marmo grande abbastanza da arrostirci un pati. Vent’anni fa, il nome si sarebbe adattato figlia minore, Emily Grace di 5 anni [i figli di
cinghiale; per non parlare del tappeto leopar- a pennello a Stanley. Le vecchie fidanzate si Stanley comprendono anche il ventiduenne
dato (come la chitarra personalizzata della lamentano ancora della sua cronica infedeltà. Evan, avuto dalla prima moglie Pam Bowen,
BC Rich usata da Stanley nel tour di ANIMA- Bisogna però dire che questo lui non l’ha mai Colin di 10 anni e Sarah di otto, entrambi da
LIZE) largo quanto un’intera sala. Ma il pez- negato. Per la maggior parte degli anni d’oro Erin, ndr]. La coppia spesso segue assieme i
zo forte è la lampada di Tiffany che Stanley dei Kiss, nella sua vita – e nel suo letto – c’e- corsi di ginnastica cardiovascolare, dove spes-
comprò per 70.000 dollari nel 1978, all’apice ra un flusso continuo di paginoni centrali di so Stanley è l’unico uomo. Stanley ha postato
dei primi successi. «Playboy» e cucciolotte di «Penthouse». “Una un paio di selfie che lo vedono sdraiato sul
volta stavo con mia madre e le parlavo di una materassino yoga: “Esercizi per il cuore con
“Avevo appena comprato il mio primo ap- ragazza con la quale uscivo”, ricorda Stanley Erin in una classe tutta di donne. L’ego mi fa
partamento a New York. Non avevo niente seduto su uno dei suoi divani di velluto color strafare. CAVOLO! Perché sudo così tanto?”.
con cui arredarlo. Letteralmente niente, sabbia nel salone. “Sembrava non sapere di Un altro post su Instagram afferma: “10:30.
tranne questa lampada, e mi sentivo l’uo- chi stessi parlando, e così le dissi: ‘Dai, la co- La classe è finita. Sono a pezzi. Che ho impa-
mo più felice della terra – ora so di esserlo”, nosci, bionda con le tette grosse’. Lei mi fissò rato? Che la parte più dura NON è l’attesa @
dice allargando le braccia quasi ad abbraccia- e disse: ‘Tutte le tue ragazze sono bionde con tompetty #exercise”.
27
KISS
La prima cosa che colpisce di Paul Dall’alto in basso: utto cambiò con i Beat-
è la sua magrezza. “Il rock’n’roll Stanley fissa il les e i Byrds. Ora anche
pubblico nel corso del
non è fatto per i ciccioni”, mi tour 1996 dei Kiss.
gli uomini potevano
disse più di 20 anni fa. Oggi, a 65 Famiglia felice: con la avere i capelli lunghi.
anni ha ribadito questo principio: moglie Erin e Per anni, non lo seppe nessuno.
“Nessuno vuole vedere una rock il figlio Evan. Nemmeno i suoi compagni nei
star obesa strizzata in una tutina”. Kiss. “Credo che non siamo mai
Certo, non si può dire che Stanley pronti a svelare i nostri segreti,
si riduca a mettere una tutina. In finché non ci sentiamo che è
questa fredda e pungente matti- il momento giusto per farlo”,
na invernale, ha addosso Levi’s riflette. “E quando ti liberi da
511 neri, una maglietta nera a V quello che nascondevi a tutti…
e scarpe di cuoio pregiato. At- quella è la vera libertà”. Nel
torno al collo, ha una catena con 1999 Stanley interpretava per la
pendente stilizzato che pare un prima volta Il Fantasma dell’O-
talismano atavico. “È della colle- pera a teatro. Era circa a metà
zione Chrome Hearts?”, chiedo del ciclo di spettacoli, quando
citando una linea di gioielli mol- una spettatrice lo contattò. La-
to apprezzata da celebrità come vorava per un’organizzazione
Steven Tyler, Lenny Kravitz, Cher canadese chiamata About Face,
e il capo della Chanel Karl Lager- che aiutava i bambini sfigurati
feld. “No!”, dice quasi inorridito. o con deformità facciali. Senza
“Se compri Chrome Hearts, vuol saperlo, aveva intuito che il ruo-
dire che guadagni troppo!”. lo del Fantasma non era solo
teatro per Stanley. I due s’in-
Stanley è molto circospetto – e at- contrarono e Stanley ammise di
tento – riguardo alla sua ricchez- soffrire di una deformità faccia-
za. A meno che non si trovi a un le che lo aveva traumatizzato.
evento di beneficenza o a una ce- Alla fine dell’incontro, accettò
rimonia per qualche premio (dove di fare da testimonial per l’or-
veste solo Brioni o Varvatos), di ganizzazione e oggi raccoglie
solito gira in jeans, magliette e fondi per About Face e gira le
scarpe da ginnastica – sempre scuole per incontrare potenziali
con le suole nere. Fa lui la spesa bulli e denigratori e parlargli dei
nel più vicino Ralph, il tipico su- loro compagni che potrebbero
permercato popolare, e ci va gui- soffrire di questi handicap. Così
dando un SUV nero privo di segni particolari. ha avuto inizio anche il suo cammino di
Ci sono foto che lo ritraggono con zucchetto auto-accettazione. “Fu allora che mi resi
e maglietta, bicchierone di caffè Starbucks in conto che il Fantasma ero io”, ammette
una mano e dito medio dell’altra in posa per onestamente. “Era il mio ruolo. Ero nato
il fotografo. Malgrado la patina di civiltà, la per interpretarlo. Era la storia di un musi-
dentatura perfetta e il costosissimo taglio di cista deforme che si nasconde dietro una
capelli, dentro Stanley c’è ancora molto del maschera. Non avevo capito che era que-
ragazzo dei Queen che sognava di diventare sto il motivo per cui mi attraeva così tan-
una rockstar, come innumerevoli altri prea- to, e quando lo capii per me fu un punto
dolescenti che videro i Beatles alla tv ameri- di svolta. Da quel momento, nella mia vita
cana. Lui è stato uno dei pochissimi che ce è cambiato tutto in meglio”.
l’ha fatta, spinto dall’idea che il successo sa-
rebbe stato una panacea per i problemi di Ma con Paul Stanley non puoi mai essere
autostima di cui soffriva fin da bambino. sicuro. È notoriamente restio a condividere
La cosa era dovuta in massima parte a informazioni sulla sua vita privata. Si po-
un difetto congenito chiamato microtia: trebbe dire che indossi sempre una masche-
com’è noto, il suo orecchio destro era ra, solo che ora è invisibile. È sempre attento,
malformato e per questo era parzialmen- parla in modo garbato, esprime le sue idee in
te sordo. In aula non riusciva a stabilire da modo preciso, e si comporta sempre come
che direzione venissero i suoni. I suoi com- deve. È amichevole, ma sempre leggermente
pagni lo prendevano costantemente in giro a distanza. Ma forse è sempre stato così e io
e ciò lo precipitò in uno stato di depressio- non riuscivo a capirlo abbacinata dal fatto di
ne. Il suo QI era alto, ma non riuscendo a aver fatto parte del Kiss Army; troppo nervo-
EDDIE MALLUK/ATLAS ICONS.COM; GETTY X2
sentire bene cosa dicevano i suoi insegnanti, sa quando mi unii al gruppo sul palco per poi
i voti ne soffrivano. I compagni lo sopran- scrivere il mio primo articolo importante, I
nominarono “Stanley, il mostro mono-orec- Dreamed I Was Onstage With KISS In My Mai-
chio”, e questo fece sì che lui si chiudesse in denform Bra. E dopo tutto, fu Stanley a inse-
se stesso e avesse pochi amici. “Quando ti gnarmi come imbracciare la mia chitarra ros-
metti una maglietta che non ti piace, vai a sa “bassa e sexy”. Nella mia mente una voce
casa e la cambi”, ci dice. “Io non potevo cam- continua a urlare: “Ma dov’è l’uomo che tra-
biare maglietta. Dovevo conviverci”. muta il suo pubblico in una massa orgiastica,
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«Finché sei sul palco, è tutto magico.
Il problema nasce dallo scollamento
fra l’essere sul palco e l’esserne lontano»
fondo alla strada. E ci vogliamo così bene ell’ingresso di casa Stanley, vedo lunga
unga conversazione con un dottore di gran-gr
che evitiamo di appestarci a vicenda. Lo so, un quadro astratto intitolato successo e lui mi ha chiesto: ‘Come faccia-
de suc
sembra brutto, ma ogni tanto anche noi ci Crossroads: l’ha dipinto lui. È sor- mo a far sì che i nostri figli vogliano riuscire,
scambiamo apprezzamenti. Forse all’inizio prendentemente bello e mi ricor- quando hanno già tutto?’. Gli ho detto che
non aspiravamo a questo tipo di vita, ma da il Picasso del periodo africano, se il pittore non puoi far ripetere a loro la tua infanzia.
siamo riusciti a realizzare una vita che ci spagnolo avesse usato i colori primari e non i Non puoi fargli ripetere la tua vita, perché
rende felici. Se trenta o quaranta anni fa tu toni più legati alla terra. “Ne ho dipinto uno sarebbe un’imposizione. Sai, come quando
gli avessi detto dove sarebbe arrivato, non per Jimmy e anche lui ce l’ha nell’ingresso”, tuo nonno diceva: ‘Alla tua età io non avevo
l’avrebbe nemmeno capito. Ma devi andare dice Stanley con orgoglio. Ci spostiamo dal le scarpe per andare a scuola’. Be’, io ora ce
avanti, non fermarti mai. E magari alla fine salotto in un salone più formale, con un le ho. Non sono cresciuto in una casa come
scopri che la destinazione non è dove volevi pianoforte a coda grande e luccicante. “Per questa – nei primi tempi dei Kiss ho fatto
arrivare”. caso…”, inizio a chiedere. “No. Non so come anche il tassista part-time – ma questo non
La casa di Stanley è stranamente priva di si suona”, risponde anticipando la mia do- significa che i miei figli non debbano avere i
memorabilia dei Kiss, tranne un Kiss-flipper manda. Seguiamo il perimetro della casa fino valori che li spingeranno ad aspirare al loro
piazzato in un angolo della sala. “Ci giochia- a una vasta sala da pranzo, illuminata da un successo”. Mentre ci spostiamo per la casa
GETTY
mo tutti. È fortissimo. Non ho volute niente candeliere di cristallo. Nella stanza troneggia le stanze si susseguono. Non ci sono porte
di tutte le altre cose in casa, ma questo sì… un murale in stile michelangiolesco –
Lo so chi sono, e lo so cosa ho fatto. Non ho arioso e celestiale, con cherubini e nu-
bisogno di ricordarmelo tutti i giorni”. Ci vole che fluttuano su uno sfondo giallo
sono pochi altri oggetti nel salone di quello limone. Su un immenso tavolo da pran-
che secondo un sondaggio Gallup è stato zo che sembra venire da Il trono di spade
il cantante del gruppo rock numero uno ci sono i resti di una partita a Monopoli
al mondo nel 1977. Su un tavolo di legno per due, senza segno di chi sia stato il vin-
antico, fanno capolino foto incorniciate di citore. Gioco più che adeguato per i figli
Stanley, della sua famiglia, di Paul McCart- di un uomo che vale più di 200 milioni
ney e una di Stanley con Jimmy Page, il suo di dollari. “No, no, i miei figli non sono
vero eroe musicale. E quando suona il suo viziati”, ribatte Stanley. “Evan ha lavorato
iPhone, le prime inconfondibili note di Good come commesso. Vendeva verdure in un
Times Bad Times dei Led Zeppelin fendono negozio e ha fatto anche il fattorino per
il silenzio della sala. “Hai sentito?”, chiede. una pasticceria. Una volta ho avuto una
“Le mie dita sono state dap- che affrontasse seriamente i suoi problemi di
pertutto”, dice ghignando in autostima. È cresciuto in una famiglia dove
camera, “e hanno dato piace- i genitori non erano particolarmente espan-
re a tante persone”. Questo sivi o affettuosi, con una sorella maggiore
tanto per ricordare che, se i che aveva gravi problemi personali e che
Kiss erano supereroi, il suo cadde vittima della droga. Ma Stanley doveva
talento speciale era il potere combattere con qualcosa di più tangibile: la
Gene Simmons del sesso. Ammiccando e microtia.
e Paul Stanley: titillando il pubblico negli
ora molto ultimi 44 anni – spalline “Ho sempre lottato per cercare di essere me-
più amici
che in passato. che scendono, strizzatine glio che potevo. E così sono sempre stato
ai capezzoli – è diventato molto duro con me stesso. E forse questo è
la Marilyn Monroe dei il modo migliore per ottenere quello che è
frontmen rock. Ma dal davvero importante per te. Perché è facilissi-
o divisioni. È come un unico open space spi- 2012, più che sesso c’è stata carne. O meglio, mo compiacere gli altri, ma poi torni a casa
raleggiante, diviso in settori, che poi finisce hamburger. Stanley e Gene Simmons sono ogni sera e sei tu quello che deve vivere con
in una cucina spaziosa e luminosa, dotata di diventati comproprietari di Rock & Brews, te stesso. Per cui, complimenti e attenzioni
attrezzature degne di un ristorante. Pentole e una catena di ristoranti per famiglie, mix di sono vuoti, e durano solo finché la persona
padelle sono impilate a rischio caduta. I cas- bar per sportivi, pub e locali per concerti, che te li fa ti parla. Ho sempre cercato qual-
setti sono socchiusi, in un angolo ci sono bu- ognuno dei quali ha un Great Wall of Rock cosa di diverso. E non era qualcosa che ave-
ste e un mobiletto di legno intarsiato è pieno che mostra opere d’arte rock e megascher- vo bisogno di dire alla gente. Era una ricerca
di giornali. Gli oggetti si possono riconoscere mi dove passano senza sosta i più importanti quotidiana”.
nelle foto dei cibi che Stanley posta abitual- momenti del rock – compresi i concerti dei
mente sul suo account Twitter. Lo scorso au- Kiss. Allora, qual è il miglior consiglio che Ma la persona che mi ha aperto la porta oggi
tunno ha postato: “Tentativo di cena. puoi darci? “Di cucina?”. Sembra sorpreso. è la stessa che ha dato il via ai Kiss?
Non scherzo. Voglio fare una piccata di pol- Pensa a lungo e poi: “Be’, direi bilanciare i sa- “Sì. Il cuore è sempre lo stesso. Crescendo
lo, ma non so come”. E poi: “Niente salsa? pori. Si applica all’arte. Alla musica. Quando come ho fatto io, a un certo punto ho capito
NO PROBLEM! Ammirate la mia pizza con cucino, sono come una scimmia che batte sui che il modello che cercavo di seguire, i miei
olio d’oliva, pomodori ciliegino, parmigiano tasti della macchina da scrivere. Ma se conti- genitori, era un vicolo cieco che in un modo
e rosmarino! SPETTACOLARE!@FoodNet- nui ad assaggiare, alla fine scopri il tuo equili- o nell’altro mi avrebbe portato al fallimento.
work @FoodChannel”. In effetti, Stanley è brio. Il modo in cui fai le cose è il modo in cui Per cui, ho dovuto ricominciare da capo e im-
un cuoco di ottimo livello che cucina cavo- fai tutte le cose”, ci dice molto seriamente. parare. Be’, in pratica è stato come imparare
letti di Bruxelles al prosciutto e pollo mari- di nuovo a camminare, perché non l’avevo
nato sul canale Hallmark, discute su Twitter In Paul Stanley c’è molto dell’oratore mo- imparato in modo sano.
con gli chef di Food Network Scott Conant tivazionale. Quasi troppo. Probabilmente, Ecco contro cosa ho lottato”. Educatamente,
o Alex Guarnaschelli, e s’impegna in dimo- deriva dall’aver sconfitto i suoi demoni – e la gli facciamo notare che un po’ sa di retorica.
strazioni live nelle Kiss Kruises. “Cucino da cosa non si riferisce a Simmons, anche se in Lui sorride: “Non lo dico per riscuotere la
quando sono diventato un padre single [nel questi lunghi anni ci sono stati senz’altro dei simpatia della gente. Tutti affrontiamo delle
2001, dopo il suo divorzio dall’attrice Pam problemi che Stanley ha dovuto risolvere con sfide e forse chi ha letto il mio libro [Dietro
Bowen, ndr]”, dice. “Sono abbastanza bravo. il suo collega. I Kiss erano attivi da vent’anni la maschera, l’autobiografia edita in Italia da
Me la cavo bene col cibo italiano e fuori ho – e Stanley entrava nel suo trentesimo anno Tsunami] si è reso conto che non è tanto di-
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anche un forno per la pizza”. di psicoterapia (aveva iniziato a 16) – prima verso da me.
31
Crisi d’identità, l’uscita
di scena di Ace Frehley
e Peter Criss, un
disastroso concept
album, le tensioni
crescenti tra Gene
Simmons e Paul Stanley
e – vera pietra dello
scandalo – l’eliminazione
del make up. I Kiss
potevano sopravvivere
agli anni 80?
Che domanda stupida.
Con l’aiuto di MTV e il
prepotente successo del
rock melodico, era chiaro
che sarebbero
sopravvissuti…
Testo: Dave Everley
Dietro la maschera:
i due lati del
chitarrista Paul
Stanley, mentre
lo Starchild cercava
di tenere a galla
i Kiss lottando
contro tensioni
e disinteresse
all’interno del gruppo.
33
KISS
vittime della nostra stessa fama”, ammette “Ace Frehley e Peter Criss volevano lascia- momento. In un tentativo di tagliare i
oggi Stanley. “Eravamo sazi, senza più pas- re il gruppo”, chiarisce Gene Simmons, ponti col passato ed evolversi, il gruppo
sione né obiettivi. Eravamo più preoccupa- senza giri di parole. “E il manager decise aveva chiamato alla produzione Vini Pon-
ti dell’approvazione dei colleghi, che non che per tenere assieme il gruppo avrem- cia, il cui palmares comprendeva il disco
di mantenere un legame con i nostri fan. Il mo dovuto fare dei dischi come solisti. solista molto lounge-jazz e r&b di Peter
successo ci aveva inghiottito”. ‘Saranno dischi individuali, ma saranno Criss, quello di Lynda Carter (l’indimen-
Gene Simmons esprime lo stesso concet- anche dischi dei Kiss – così ‘sarete tutti ticabile Wonder Woman della serie tv) e
to in modo più crudo. “Per me”, afferma contenti’. Ace e Peter erano – e restano quelli incisi con il bambolotto riccioluto
il God of Thunder, “gli anni 80 sono stati – due poveri scemi”. Sulla carta, l’idea di pop Leo Sawyer. “Non so se per scelta di
una merda”. I Kiss avevano chiuso gli anni pubblicare quattro dischi solisti, uno per Vini o del gruppo, ma volevano esplorare
70 alla grande, almeno professionalmente. ciascun membro dei Kiss, nello stesso le voci e le armonie vocali”, afferma il tec-
I Was Made For Loving You, il giorno del 1978, sembrava nico del suono di DYNASTY Jay Messina,
loro flirt con la disco music, un colpo di genio. Invece fu che aveva già lavorato con il gruppo su
gli aveva regalato uno dei un errore colossale. Ogni DESTROYER, il monumentale successo
successi più grandi di sem- disco vendette una picco- del 1975 prodotto da Bob Ezrin. “Valoriz-
pre, anche se gli aveva alie- la parte di ciò che avrebbe zare il lato più musicale del gruppo. E in
nato le simpatie di gran par- venduto normalmente un questo Vini era davvero bravo”.
te dei loro fan più rock, che disco dei Kiss, e quando “All’epoca Vini era mio amico”, dice
lo avevano visto – a ragione il gruppo si ritrovò negli Stanley. “Mi piaceva lavorare con lui, ma
– come uno sfacciato tenta- studi Electric Ladyland di questo non vuol dire che fosse anche la
tivo di stare al passo con le New York per registrare cosa migliore per il gruppo”. La situa-
mode. Paul Stanley si pre- DYNASTY, il loro lavoro zione risentiva anche del rapido dete-
parava al nuovo decennio, e successivo come gruppo, rioramento delle relazioni tra un Peter
aveva molto su cui riflettere. le ferite sanguinavano an- Criss sempre più tossicodipendente e i
“Ripensavo a cosa era stato cora. “Ci chiedemmo: ‘E suoi compagni. “Diciamo pure che per
il gruppo, e a cosa doveva MUSIC FROM adesso?’”, ricorda Stanley. la maggior parte del tempo Peter fu as-
essere ora”, dice oggi. “Pas- “THE ELDER” “E fu subito chiaro che sente”, chiarisce Messina. “Su DYNASTY
sai di colpo dal considerarci Casablanca non potevamo porre fine e anche UNMASKED la batteria l’ha
i Tre Moschettieri, tutti per La follia dei Kiss, e il al gruppo per colpa di una suonata Anton Fig. Peter passava ogni
uno e uno per tutti, all’an- disco che per poco non sola persona. Di sicuro, il tanto”. DYNASTY fu un tentativo am-
sia: ‘E ora, come facciamo?’. li uccise. Non è poi così mio amore per i Kiss non mirevole, anche se non del tutto riusci-
Qualcuno non ce la metteva male – ad esempio la avrebbe permesso che fi- to, di crescere. I Was Made For Loving You
più tutta e stava sabotando surreale A World nissero”. era lontano anni luce dai loro canonici e
quello che invece volevi fare Without Heroes – ma Ancora non lo sapevano, rombanti inni da stadio. Ispirato dalla fre-
tu. Per parlar chiaro, qual- gli ci sarebbero voluti ma DYNASTY sarebbe di- quentazione del gruppo dello Studio 54,
anni per riprendersi. ventato il loro disco più il famoso nightclub di Manhattan (“Tutti
cuno voleva mandare tutto
a puttane”. controverso fino a quel andavano lì”, chiarisce Jay Messina. “Paul
inediti e del tutto Hawk (Il Falco). Solo che l’effetto finale
superflui? Eccovela! non fu quello voluto. “Sembravo una gal-
Trascurabile, ma
almeno è riuscita a lina”, ricorderà in seguito Carr. “Assomi-
tenerli a galla. gliavo a un pollo gigante”. Alla fine,
avrebbe adottato un personaggio di
35
KISS
tà. E registrare una pura follia che si sa- finita. L’idea era: ‘Tornia- trovano il modo di iniziammo a fare CREATU-
rebbe rivelata il disco meno amato di tutta mo a fare quello che hanno infilarci la canonica RES OF THE NIGHT, io e
la loro carriera era una mossa potenzial- sempre fatto i Kiss. Basta power ballad di Paul Paul scrivemmo Creatures e
mente suicida. E i Kiss lo sapevano. “Due con questa cazzata dei con- Stanley, I Still Love You. un paio di altri brani”, ri-
membri se n’erano andati per colpa delle cept album. Scriviamo corda Mitchell. “Alla fine
37
KISS
volta, ci guardammo e dicemmo: “E ora non ne aveva voluto sapere. “Come grup- questo nuovo e incredibilmente potente
che facciamo?”. La risposta fu semplice: po seguiamo una regola: se uno non vuo- canale musicale. Alle 11 di sera di domeni-
togliersi il trucco. le fare una cosa, allora non la facciamo”, ca 18 settembre 1983 i quattro Kiss final-
dice Stanley. “In questo caso per lui era mente fecero la loro prima apparizione
troppo, e così non lo facemmo”. “Dissi: ufficiale senza trucco, anche se il giorno e
‘Cosa? Ma è un sacrilegio!’. Voi siete paz- l’orario della ‘rivelazione’ erano un chiaro
zi! Non funzionerà”, rivela il bassista oggi. segno del fatto che avevano alle spalle ben
Sia Paul Stanley che Gene Simmons difen- “Il più deciso era Paul. Bisogna dire che il due flop. “Per me fu quasi una delusione”,
dono CREATURES OF THE NIGHT. E a Paul che va sul palco è molto più vicino al dice Stanley. “Non era il gruppo originale.
ragione. “CREATURES fu una riafferma- Paul fuori scena, molto più di quanto non Mancava l’alone quasi mistico che c’era
zione di noi stessi. Cercammo di rimetter- lo sia io. Per me è come una attorno ai primi Kiss. Una
ci in carreggiata dopo aver perso la strada catarsi. Lascio liberi i miei volta che questo era svani-
per un certo tempo”, dice Stanley. “LICK demoni interiori”. to, rimaneva solo un bel
IT UP fu il passo successivo”. Se Vinnie L’argomento fu riproposto servizio televisivo. E per
Vincent non era soddisfatto del suo rap- quando il gruppo registrò me, non aveva lo stesso im-
porto con i Kiss, quando il gruppo entrò LICK IT UP. Simmons ri- patto”. Comunque, la col-
negli studi Record Plant and Right Track maneva scettico e lo fu fino laborazione tra Kiss e MTV
di New York con il produttore Michael Ja- all’ultimo minuto. “Aveva- aveva i suoi vantaggi. Il
mes Jackson per registrare il suo quarto mo registrato LICK IT UP gruppo, ora senza masche-
disco del decennio, non lo diede a vedere. con una nuova formazione, re, aveva realizzato un vi-
LICK IT UP replicò lo schema metal del e il materiale era quello che deo per Lick It Up – e fu il
suo predecessore e vi aggiunse lampi mol- era”, dice il bassista. “Ci ve- primo trasmesso dal cana-
to anni 80: Exciter (con un assolo di chitar- demmo col fotografo e fa- le. Se il disvelamento dei
ra opera di Rick Derringer) dimostrò che cemmo le foto. Dissi: Kiss non aveva toccato più
i problemi degli ultimi anni non li aveva- ‘Bene, siamo uguali a tutti di tanto Stanley, le cose fu-
no rammolliti, mentre la title-track era un gli altri gruppi’. Una delle
ANIMALIZE rono ben diverse quando il
classico AOR. “LICK IT UP fu un ottimo foto mostrava me con la Vertigo, 1984 gruppo si ritrovò sul palco
Vincent saluta e arriva
disco, anche se sotto molti punti di vista lingua di fuori – dovevamo Mark St John per un senza trucco per la prima
per me CREATURES era migliore”, com- pur evidenziare un qualche disco che riporta i Kiss volta. “Il primo concerto
menta Stanley. “Ero convinto che quella legame con i Kiss di prima, alla guida del branco. che facemmo senza indos-
di togliersi le maschere fosse una buona altrimenti rischiavamo di Gli istant classic sare costumi fu strano”, ri-
idea, perché i fan ascoltavano i dischi con essere uguali ai Cinderella Heaven’s On Fire e corda Stanley. “Ricordo di
i loro occhi, e non volevano vedere il ce- o ai Britny Fox. E alla fine Thrills In The Night essermi guardato in giro e
rone. Le maschere distraevano dalla musi- mi rassegnai e dissi: “Ok, mostrarono che aver pensato: ‘Ma che cavo-
ca”. E così, a metà del 1983 i Kiss presero proviamo’”. Il gruppo era potevano sciorinare lo ci facciamo davanti al
la decisione di mostrarsi col proprio volto. arrivato ad apprezzare il va- rock melodico tanto pubblico vestiti così?”. Ma
quanto i gruppi che gli
Stanley avrebbe voluto farlo già per CRE- lore di MTV, e decise di sve- dovevano l’esistenza.
per i Kiss c’erano problemi
ATURES OF THE NIGHT, ma Simmons larsi al pubblico usando ben più seri dell’andare in
Gene fa il cattivo.
scena senza costumi e trucco. Personalità LICK IT UP gli permise di diventare il pri- pop inglese arrivò con le batterie elettro-
difficile fin da subito, Vinnie Vincent era mo disco dei Kiss a vendere 500.000 copie niche, fu il decennio dei Duran Duran,
sempre più scontento del gruppo. E la negli USA dai tempi di UNMASKED. dei Thompson Twins e quelle cose lì. Il
cosa iniziava a notarsi. Nel corso di un “Quando CREATURES OF THE NIGHT rock stesso stava cambiando. I gruppi più
concerto al Forum di LA, allungò inten- fallì, arrivò LICK IT UP e funzionò”, con- popolari erano quelli con i capelli da fi-
zionalmente il suo assolo, mentre Stanley fessa Simmons. “Diventò un disco di suc- ghetta. L’idea era che dovevi essere più
friggeva d’impazienza sul palco aspettan- cesso, e le sale si riempirono. Senza il carino della tua ragazza”. Almeno, i Kiss
do di potersi inserire. Nei camerini dopo trucco”. I Kiss erano di nuovo in pista. O avevano un nuovo chitarrista per stare al
lo show i due per poco non vennero alle almeno, alcuni di loro. Se nella prima passo con i tempi: Mark St John – nato
mani. Per il Wizard la fine era vicina. metà degli anni 80 il tema era i Kiss con- come Mark Norton – era un aspirante
“Non riuscivo a esprimere il mio pieno tro il mondo intero, la seconda metà guitar hero californiano che il gruppo
potenziale”, dirà Vincent nel 1985 dopo il avrebbe visto i Kiss contro i Kiss. Quando scelse dopo una serie di audizioni. Per sta-
suo inevitabile allontanamento dal grup- iniziarono a lavorare su re al passo con i tempi, ave-
po. “Non riuscivo a essere chi sono in real- ANIMALIZE del 1984, i va uno stile molto sgar-
tà. Volevo fare delle cose che avrebbero tempi stavano cambiando. giante, più in linea con
reso il gruppo più eccitante, più interes- Anche se la visione del Yngwie Malmsteen che con
sante. LICK IT UP probabilmente mostra mondo dei Kiss aveva ini- Ace Frehley. “Io vengo dalla
solo il 25% di quello che sono capace di ziato ad accordarsi con vecchia scuola”, dice
fare”. Oggi Vincent sembra essersi allon- quella dei programmatori Stanley, “e gli anni 80 erano
tanato definitivamente dalla musica. di MTV, PYROMANIA dei pieni di tizi che facevano
Dopo aver lasciato i Kiss (“Fu licenziato”, Def Leppard con la produ- cose strane, fraseggi classi-
conferma Stanley) ha pubblicato due di- zione di Mutt Lange aveva cheggianti, giocavano con
schi col suo gruppo, Vinnie Vincent Inva- alzato il livello e indicato la barra del tremolo, e per
sion. Stranamente, viste le polemiche che come poteva – e doveva – quel che mi riguarda quelle
hanno accompagnato il suo allontana- suonare un disco rock. Al- non erano più nemmeno
mento, contribuì al disco dei Kiss del trove, una nuova genera- chitarre. Ma ormai era una
1992, REVENGE. Secondo Simmons ha zione di gruppi stavano ASYLUM cosa che dovevi tenere pre-
citato in giudizio il gruppo per 14 volte, mordicchiando i garretti Vertigo sente in un gruppo. Il vero
perdendo sempre. I tentativi di contattar- dei Kiss, e tra loro spiccava Mark St John saluta ed problema era un altro. Ave-
lo per questo articolo si sono rivelati in- una band dai capelli coto- entra Bruce Kulick, più vamo trovato un nuovo
fruttuosi. “È tutto documentato”, afferma natissimi, Bon Jovi. “Ini- o meno con gli stessi chitarrista. Però il bassista
Stanley con forza. “Non desidero entrare ziammo a lavorare su ANI- risultati. ASYLUM era disperso”. A distanza di
nel merito. Ma posso dire che Vinnie è il MALIZE, ma ci furono dei segue la scia dei oltre 30 anni, Gene Sim-
peggiore nemico di se stesso, oltre a tutti problemi”, ammette Sim- predecessori, anche se mons ammette senza pro-
quelli che ha in giro. È il tipo di persona mons. “E Vinnie Vincent Tears Are Falling blemi che a metà anni 80
che non voglio avere attorno a me”. Ironi- era uno dei problemi. Do- rimane una delle non pensava più solo ai
gemme AOR del loro
camente, però, questo travaglio portò i veva andarsene. E poi, la catalogo anni 80. Kiss. “Iniziai a ricevere of-
suoi frutti. Il taglio più melodic rock di musica stava cambiando. Il ferte dal cinema”, dice
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KISS
scrollando le spalle. “E non sono il tipo di garmi: lo mandavo a casa a mettere assie- uno dei titoli più sottovalutati del catalo-
persona che si contenta di fare solo una me un assolo. Lui tornava il giorno dopo go dei Kiss, presenta 35 minuti e 42 secon-
cosa”. La carriera da attore di Simmons e lo eseguiva”, spiega Stanley. “Se gli dice- di di impeccabile AOR anni 80. Nei suoi
fu curiosa – e fallimentare. Nel 1984 im- vo: ‘Risuonalo’, ne faceva uno totalmente momenti migliori – Heaven’s On Fire e
personò uno scienziato malvagio opposto diverso. Alla fine mi sono ritrovato co- Thrills In The Night, scritta assieme a Jean
a Tom Selleck nel film sci-fi Runaway. Lo stretto a canticchiarglieli o a volte addirit- Beauvoir – regge il confronto con i loro
stesso anno apparve in un episodio di tura costringerlo a imitarmi dopo aver- classici anni 70, e pose i Kiss alla testa del-
Miami Vice nei panni di un pappone (mol- glieli suonati davanti. Gli dicevo: ‘Vai a le schiere del rock melodico di quegli
to elegante, va detto). Negli anni successi- casa e ascolta Paul Kossoff ’. E la sua ri- anni. Da parte sua, Gene Simmons fu più
vi, fu un dj radio nel film horror sposta era: ‘Ma io posso suonare che lieto di cedere il controllo in studio al
pseudo splatter Trick or Treat e più veloce di lui’. E io: ‘Il pro- compagno di avventure. “Be’, chi altro
poi si calò nei panni di Vel- blema è proprio questo’. E poteva farlo?”, ammette oggi il bassista.
vet Von Ragnar, un tra- a quel punto, lui mi fissa- “Io detesto lo studio. La trovo una mosce-
vestito super-criminale, «Io sono una va come se parlassi ci- ria. Alcuni gruppi lo adorano. Ma ci sono
nel thriller Never Too divinità, e ho nese”. St John aveva cose che accadono sul palco che non puoi
Young to Die, distribu- un punto di vista dif- replicare altrove. Io sono una divinità, e
ito direttamente in bisogno di ferente: “Non capisco ho bisogno di essere adorato come tale”.
Vhs e talmente trash essere adorato perché avessero affit- Paul Stanley è meno pittoresco: “Realiz-
da essere semplice- tato uno studio, se zare quel disco fondamentalmente signifi-
mente imperdibile. “È come tale» poi non ci stavano cò far sì che le persone facessero ciò che
vero, non pensavo più mai. Gene faceva un mi serviva”, dice. “Ad esempio suonare le
solo al gruppo. Ho sot-
Gene Simmons film in Canada, Paul cose che io non potevo suonare”. Una vit-
tratto tempo e attenzione quella settimana era alle tima dell’incruento colpo di stato di
ai Kiss”, ammette oggi. “Mi Bermuda con la cantante di- Stanley fu lo sfortunato Mark St John. “Su
ero arreso a Hollywood, alla cul- sco Lisa Hartman, ed Eric se ne ANIMALIZE ci sono due brani in cui non
tura pop, all’hair metal, alle mode del mo- stava in Florida a scopare qualche ragaz- ho suonato: Lonely Is The Hunter e Murder
mento. Sono colpevole”. Era rimasto solo za. E io invece ero in studio a registrare – In High Heels”, disse St John a Ken Sharp, il
Stanley a governare la nave dei Kiss, e si io e un paio di tecnici del suono”. È una biografo dei Kiss. “Mi era venuta l’artrite.
mise impavidamente al timone. Con Sim- prova dell’ostinazione di Stanley e della Mi si erano gonfiate le nocche della mano
mons assente, il cantante assunse il ruolo sua dedizione alla causa non solo il fatto sinistra e anche il ginocchio sinistro e il
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KISS
ANIMALIZE in UK successe una cosa successo di quei gruppi, ci “Gene può dire quello che
buffa. Eric aveva fatto amicizia con un arrendemmo”, ammette vuole sul fatto che negli
giornalista del «NME», o di una di quelle Gene Simmons. “Ricordo anni 80 era disilluso”, chia-
riviste. E in meno che non si dica ecco del- che ero all’aeroporto di risce Stanley. “Ma il proble-
le foto a tutta pagina sue, nella vasca da Minneapolis. Gironzolavo ma era lui. Quando se ne
bagno, mentre beve champagne. Non per i negozi. Passai davanti andava per seguire altri
gliela fecero passare liscia. Il giorno dopo a un posto che vendeva ve- progetti, magari cercare di
all’aeroporto Gene e Paul gli dissero: ‘Ma stiti da donna. Lo vidi e mi diventare una star della tv, o
che cazzo avevi in testa?’. E lui ci rimase bloccai: era rosso, luccican- lavorare con altri gruppi – e
male. Io stavo attentissimo a non finire te e con un sacco di cose avrebbe fatto meglio a farsi
così. Se me la spassavo con una ragazza, che si muovevano. Mi dissi: una bella dormita, visto il
non dovevano esserci macchine fotografi- ‘Devo comprarlo!”. Me lo livello di alcuni dei gruppi
che intorno”. Con la pubblicazione di Te- misi e chiaramente era con cui ha perso tempo –
SMASHES, metteva a rischio tutto
ars Are Falling da ASYLUM, i Kiss confer- troppo piccolo e saltarono
marono il loro status di beniamini del- le cuciture. E così la sarta
TRASHES & HITS quello che aveva realizza-
l’MTV rock. Il singolo era un esempio dovette aggiungere delle Vertigo to”. Dopo due dischi che
Un anno se ne va,
perfetto di Eighties soft rock, anni luce toppe. Pensavo di essere ed ecco un’altra avevano retto solo grazie a
lontano dall’aggressività sboccata anni 70 adorabile. Era il crossdres- compilation arraffa- Stanley (anche se la produ-
di 100,000 Years e simili. Malgrado il suc- sing più imbarazzante che soldi. Stavolta con due zione era a nome Stanley-
cesso di ANIMALIZE e ASYLUM, nel tu possa immaginare. Sem- inediti di Paul Stanely, Simmons), il cantante chia-
1987 i Kiss si ritrovarono a rincorrere bravo un giocatore della (You Make Me) mò Ron Nevison, l’uomo
gruppi che avevano tratto ispirazione pro- NFL in tutù”. Anche se a li- Rock Hard e la che aveva firmato il patina-
prio da loro. I Bon Jovi, che avevano fatto vello di sartoria non pote- deliziosamente camp tissimo THE ULTIMATE
da supporto ai Kiss in UK per il tour di vano competere con i rivali Let’s Put The X In Sex. SIN di Ozzy Osbourne e il
ANIMALIZE, avevano venduto svariati più giovani, musicalmente La copertina, una disco omonimo del 1986
grafica molto ‘copia
milioni di copie con SLIPPERY WHEN le cose erano più alla pari. e incolla’, è
che aveva salvato la carriera
WET. I Poison e i Cinderella non erano Quando entrarono in stu- semplicemente degli Hearts, nonché il suc-
molto lontani. Il fatto che tutti questi dio per il loro 14esimo di- atroce… cessore BAD ANIMALS,
gruppi avessero spinto l’acceleratore sul sco, due platini consecutivi anch’esso multiplatino. Ne-
glamour non sfuggì agli uomini che ave- gli avevano dato una nuova fiducia. O al- vison era l’uomo perfetto per il rock anni
vano inventato questo look. “A causa del meno, l’avevano data a Paul Stanley. 80. “Paul era affascinato da Nevison”, dice
Kulick. “Divenne suo amico, uscivano.
Il nuovo chitarrista Bruce Paul aveva nove brani già pronti per il di-
Kulick e Paul Stanley sco. Gene invece non si prendeva con Ne-
gigioneggiano mentre il vison, probabilmente temendo che con
tour di ANIMALIZE lui il disco potesse risultare troppo pop”.
raggiunge la Mecca
Arena di Milwaukee, il 30
dicembre 1984.
stato realizzato lo rabbuiano ancora. “È Bruce Kulick e non da Gene Simmons. Ma a realizzare un disco inaspettatamente
sicuramente ammirevole restare a bordo comunque, malgrado problemi e inciam- coeso. E li aiutò anche a sfruttare al me-
di una nave che imbarca acqua e cercare pi, ormai s’intravedeva la luce alla fine del glio la competizione naturale tra Stanley
di restare a galla, ma non è quello che pre- tunnel. “Quando andammo in tour rina- e Simmons. “Sono in competizione?”,
ferisco”, dice Stanley. “Ciò che mancò fu scemmo”, afferma Stanley. “Eseguimmo riflette Kulick. “Certo, e lo sono sempre
l’aiuto del mio collega. I brani che portò brani da ogni periodo della stati. Ma è una competizio-
erano penosi, ma il punto centrale è che nostra carriera”. I Kiss usci- ne sana”. Si può dire che è
lui fu totalmente assente. Sentivo di por- rono dagli anni 80 in una stata proprio questa com-
tare avanti i Kiss da solo? Certo. Non è condizione molto migliore petizione a tenere assieme
un segreto. Era tutto nelle mie mani”. Le di come ne erano entrati, il gruppo. Ripensando ai
cose non migliorarono con HOT IN THE con una formazione stabile dieci anni più complicati
SHADE. Anche se Gene aveva accettato le e una curva delle vendite dei Kiss, Gene Simmons
critiche di Paul, la registrazione non andò che puntava verso l’alto. ammette le sue colpe: “I
liscia – e la decisione di coprodurlo assie- Ma all’orizzonte si levava brani che ho scritto negli
me non aiutò. “Credo volessero tornare una nuvola terribilmente anni 80 sono solo un’ombra
al rock’n’roll puro e semplice”, dice Bru- cupa: nel 1990 a Eric Carr di quello che sarebbero do-
ce Kulick. “Per cui il lavoro partì con dei fu diagnosticato un cancro. vuti essere”, ammette. “Mi
demo, e poi iniziammo a sovraincidere. Tristemente, il batterista ero adagiato. Mi ero alline-
Capivo il perché di questa scelta, ma non sarebbe morto il 24 novem- HOT IN THE ato alle mode”. Stanley fa
la condividevo. Eravamo tornati a Gene e bre 1991. Il disco successivo un paragone con un atleta
Paul come produttori, e questo significava dei Kiss, REVENGE, pub-
SHADE olimpionico: “Vai lì per su-
che dovevano arrivare a dei compromes- blicato nel 1992 e prodotto
Vertigo perarti. E a volte non ce la
L’ultimo disco degli
si. E questa è una delle debolezze quando da Bob Ezrin, sarebbe stato anni 80 fu leggermente fai. Ogni volta che entria-
loro due fanno i produttori”. “HOT IN dedicato a lui. “Col senno di più dispersivo dei mo in studio, cerchiamo di
THE SHADE risultò molto frammen- poi, sapevamo che ci serviva precedenti, anche se le fare un disco stupendo, nel-
tario”, dice Stanley. “Eravamo una nave un catalizzatore. Qualcuno collaborazioni di tutto la condizione in cui siamo
senza capitano”. Al punto che il cantante che ci facesse concentrare”, rispetto con Desmond in quel momento. E con
alla fine del 1989 decise di intraprende- dice Stanley. “E Bob Ezrin Child e Holly Knight chiunque ci sia nel gruppo,
re un tour da solista. Dopo le glorie pop sembrò la scelta giusta. La- (per la delicata power e con quello che passa il
rock di CRAZY NIGHTS, HOT IN THE vorare con lui fu un piacere, ballad Hide Your Heart) convento. Siamo onesti, in
SHADE sembrò un passo indietro, anche ci diede la disciplina di cui e Michael Bolton tempi diversi, ma prima o
(Forever) evitarono che
se brani come Prisoner Of Love e Hide Your avevamo bisogno. Ci sono l’operazione si poi tutti in questo gruppo
Heart (scritta da Desmond Child/Holly cose che non mi piacque- limitasse a ripetere si sono presi una ‘vacanza’.
GEORGE CHIN’ICONIC
Knight) erano perfetti per le arene e la ro, ma sono cose che devi uno stanco cliché. Non voglio elogiarmi da
power ballad Forever regalò al gruppo l’hit mettere in conto quando Degna chiusura di un solo, ma io ho cercato di es-
maggiore negli USA da anni e anni. Nota hai un produttore esterno”. decennio tumultuoso. sere sempre presente e fare
curiosa: nel brano il basso era suonato da Di sicuro Ezrin aiutò i Kiss del mio meglio”.
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P U B B L I C AT O
SU CLASSIC ROCK N
L U G L I O 2019 . 80
Dopo quasi 50 anni, una manciata di dischi classici e più make-up di una
sfilata di moda, i Kiss chiudono i giochi. «Classic Rock» incontra i Gods of
Thunder sul loro jet privato, mentre iniziano l’ultimo tour della loro storia.
Testo: Jaan Uhelszki
I
ggy Pop si vanta di aver ucciso gli maschia di sesso, ammiccamenti e volgarità dipingendolo di cerone bianco, ma ha crea-
anni 60, ma in realtà a ficcare il pa- a 110 decibel, titillando i sogni segreti di to una rivoluzione tutta sua, rimettendo la
letto finale nel petto della decade qualsiasi ragazzo li ascoltasse. Anche se col musica nelle mani della gente comune, tra-
“peace & love”, circa 46 anni fa, tempo il messaggio del gruppo è cambiato mutandola in una specie di manifesto popu-
sono stati quattro tizi seminorma- (diventando più attenti alle famiglie e rinun- lista a partire da dove si erano fermati i
li venuti direttamente dalle strade ciando al turpiloquio nei concerti), seguita- Grand Funk Railroad, strappando insomma
di New York: Gene Simmons, ex maestro di no ad attrarre legioni di fedeli arruolati nella il rock dai loft lussuosi, scompigliando i ca-
scuola elementare; Paul Stanley, tassista con Kiss Army – perfino adesso che hanno deci- pelli curatissimi e stropicciando gli elegan-
un faccino a cuore; Peter Criss, macellaio so di chiudere il gioco con l’ultimo tour, in- tissimi pantaloni di velluto a coste. Prima
part-time e batterista itinerante che aveva titolato The End of the Road (slogan subito dei Kiss, le rockstar sembravano esistere in
studiato col grande Gene Krupa; e Ace messo sotto copyright per impedirne l’uso a un empireo lontano dai comuni mortali, re-
Frehley, teppistello che per tirare giù qual- ogni altro gruppo in procinto di ritirarsi dal- spirando aria rarefatta e profumata, com-
che soldo consegnava liquori in locali equi- le scene. Buona fortuna…). Finora sono pre- prando e sfasciando Aston Martin, sorseg-
voci. I quattro sciamarono da un apparta- viste 71 date nel Nord America, 26 in Euro- giando nettari che costavano come lo sti-
mento da 40 dollari al mese al quarto piano pa e 8 in Oceania, con possibilità di estende- pendio di un anno e raramente unendosi ai
di uno stabile nella Chinatown newyorche- re il tour probabilmente fino a metà 2020. comuni mortali, a meno che non somiglias-
se, arrampicati sui loro zatteroni da 10 cen- Agli inizi, il gruppo era spinto da un’ambi- sero a supermodelle o alle moglie dei Beat-
KEITH LEROUX/PRESS
timetri e strizzati nei loro costumi di pelle zione sfrenata, una volontà di ferro e un’eti- les. Per dirla tutta, le rockstar non erano
nera, con l’aspetto di quattro mostri usciti ca lavorativa quasi ossessiva, ma musical- come noialtri. I Kiss invece sì. Erano legger-
dagli inferi, riversando sul mondo sovra- mente era appena all’ABC. Oggi non solo mente ‘incompleti’. Un po’ ai margini, non i
stante una mistura blasfema e totalmente ha cambiato il volto alla storia della musica, capitani della squadra di football con la
cheerleader bionda sotto braccio. Somiglia- un buon gruppo. Gli serve solo qualche
vano più a quello che ti stava seduto accan- trucchetto”, disse dei Kiss – un po’ secca-
to alle lezioni di matematica. Perché erano «Oggi, Gene ed io ci mente – Alice nel 1974. I Kiss presero sul
svegli. Abbastanza da capire i tempi in cui serio il suggerimento e aggiunsero altri fuo-
vivevano, e che era il momento di cambiare sentiamo molto più chi d’artificio e lampi, fuoco e fiamme dalla
le cose. “Era metà anni 70 e la gente ne ave- uniti. La guerra è bocca e sangue (finto) a secchiate. Frehley
va abbastanza degli hippie e di tutte le me- aveva una chitarra che sputava fiamme e
nate politiche. Voleva solo divertirsi”, spie- finita, e tutto va bene. Stanley fu uno dei primi artisti a lanciarsi in
gò Gene Simmons qualche anno fa. I primi mezzo al pubblico – con il cerone che spor-
tempi, Paul Stanley amava dire, “noi siamo
Abbiamo vinto» cava tutti, cosa che presto diventò un segno
i nostri fan”. E anche se non era del tutto Paul Stanley di onore tra i fan. Il pubblico li adorava, la
vero, era bello sentirlo. Oggi ha un po’ cam- critica no. Nel 1975 «Rolling Stone» li nomi-
biato registro: “I nostri fan magari non sono sala con i nostri capelli belli lunghi e cerca- nò la fuffa dell’anno, e schiere infinite di re-
come noi, ma possono sentirsi come noi. vamo di sembrare fichi, ma nessuno ci co- censori li definirono “derivativi”, “noiosi”,
Credo che a modo nostro abbiamo motiva- nosceva. “I Dolls salirono sul palco e ci di- “semplicistici”, al massimo uno scherzo, un
to le persone perché a modo loro anche cemmo: ‘Wow! Sembrano vere rockstar’. gruppo che mirava al minimo comune de-
loro diventassero dei Kiss. Magari diventan- Poi iniziarono a suonare. Ci guardammo e nominatore artistico per solleticare gli istin-
do uno scrittore, un cantante country, o ma- io ho detto a lui, o lui a me: ‘Li facciamo ti più bassi del pubblico. Fu solo nel 2014
gari un avvocato. Fai tu”. Forse il punto è secchi’. Avevamo la voglia negli occhi e il che i Kiss furono ammessi nella Rock and
che i Kiss sono sempre stati più di un sem- sangue che ci colava dalla bocca mentre giu- Roll Hall of Fame, e anche allora solo per-
plice gruppo. Sono stati un atteggiamento. ravamo a noi stessi: ‘Li distruggeremo!’”. ché le votazioni furono finalmente aperte
Un luogo dove sentirsi diversi era apprezza- “Avevamo l’atteggiamento giusto, e anche il anche ai fan. Per converso, sono sempre sta-
to. Dove i ragazzi erano uomini e le ragazze resto, ma non sapevano suonare né cantare. ti geniali nell’arte dell’autopromozione.
tutte groupie, e dove nessuno doveva mai Niente armonie, la chitarra faceva schifo. Simmons è un esperto nel reinventarsi, es-
abbassare il volume. C’è qualcosa di conta- Ma cazzo se si presentavano bene. Per cui, i sendo emigrato da Israele a New York all’e-
gioso nell’idea che chiunque possa fare ciò Kiss furono progettati pensando: ‘Creiamo tà di otto anni, sotto il nome di Chaim Witz.
che hanno fatto i Kiss. I Kiss non erano sfac- il gruppo che non abbiamo mai visto dal Diventò poi Gene Klein e iniziò a trasfor-
ciatamente belli, ricchi, colti o ricchi di ta- vivo’”. E così fecero, creando un gruppo marsi in un perfetto ragazzo USA. La sua
lento, non erano avvantaggiati né studenti che nemmeno nessun altro aveva mai visto psiche era talmente piena di zone d’ombra
artistoidi come le loro controparti UK, ma il dal vivo. A parte forse Alice Cooper, che e luoghi pericolosi che diventare il God of
messaggio che davano implicitamente era però era ormai un nome affermato. “Sono Thunder fu un gioco da ragazzi. Paul
che con le giuste motivazioni e le giu- Stanley non è stato da meno: “Ero un
ste circostanze chiunque poteva di- ragazzino ciccione e sbeffeggiato da tut-
ventare una rockstar. Volendo però ti che si mascherava da frontman sboc-
essere sinceri, il loro primo obiettivo cato e belloccio di un gruppo. E in qual-
non era rafforzare l’autostima. No. che modo lo sono diventato per davve-
Era diventare più famosi dei New ro”, commenta oggi, che a 67 anni ne
York Dolls. “Sì, è vero”, conferma Sim- dimostra 20 di meno. “Siamo tutti riu-
mons. “Ricordo che Paul e io andam- sciti a scoprire chi eravamo davvero”.
mo a vedere i Dolls suonare in un loca- Questa consapevolezza di sé e la voglia
le a New York City. Era proprio all’ini- di ispirare il prossimo vennero dopo –
GETTY X2
zio. Debuttarono sei mesi prima di probabilmente quando nel 2014 scrisse
noi. Paul e io eravamo in fondo alla la sua autobiografia Dietro la maschera –
«Quando avanzo
tra la folla, mi sento
invincibile. Essere
un Superman
con la chitarra
In alto a sinistra: il primo
è favoloso!» incontro tra Gene, Paul e Jaan
Uhelszki di «Classic Rock».
Paul Stanley
glio a fare un lavoro con i controcazzi”. Lo inappropriati, insomma per dirla in breve stesso una dei Kiss – o come dissi al tempo,
scherno dei miei colleghi non mi toccava. dei tipacci. A quell’epoca attorno al gruppo un quinto di una squadriglia di cheerleader
Sapevo di aver trovato qualcosa di speciale. c’era una vera e propria mistica. Stanley era sadiche (anche se Stanley mi assicurò che as-
Mi ricordava quello che Victor Hugo aveva solito dire: “Credo che ci fossero così tante somigliavo più a Minnie di Topolino!). Inti-
scritto 121 anni prima che i Kiss prendesse- groupie attorno a noi perché ognuna voleva tolai il mio articolo I Dreamed I Was On Stage
ro in mano il loro primo rossetto: “Non vi fottere il proprio sogno, o incubo. Uno che with Kiss in my Maidenform Bra (Ho sogna-
è nulla di più potente di un’idea, quando ti scopa tutto vestito di pelle e col volto truc- to di stare sul palco con i Kiss con addosso
giunge il suo tempo”. Ero sicura che l’idea cato in quel modo doveva essere abbastanza solo il reggiseno), prendendo spunto da una
giusta era arrivata, e indossando costumi di strano”. Frase che ti fa pensare quante volte pubblicità che andava per la maggiore all’e-
pelle nera. E così, un mese dopo mi ritrovai i membri del gruppo abbiano ‘intrattenuto’ poca, in cui si vedevano donne in lingerie
davanti a una pila di foto dei Kiss, sempre le fan indossando i loro costumi di scena. “È svegliarsi nei posti più strani. E ovviamente
truccati ma in abiti civili. Nelle foto scarta- stata God Of Thunder, da DESTROYER, a non c’era posto più strano di quel palco a
te per la copertina di DRESSED TO KILL i convertirmi al rock’n’roll, per come la can- Johnstown in Pennsylvania con Paul, Gene,
membri del gruppo posavano nascondendo tava Gene Simmons”, ricorda Kat Bjelland Ace e Peter. Il mattino dopo il concerto ci
i loro volti dietro giornali, strizzati dentro dei Babes in Toyland: “Era pesante, minac- salutammo e mentre mi allontanavo Sim-
una cabina del telefono in giacca e cravatta ciosa, cattiva. Come se gli stessero strap- mons disse quasi senza pensarci: “Quando ti
per poi uscire fuori in tutta la loro magni- pando l’anima dal petto. Mi dava i brividi”. va di rimettere il cerone, chiamaci”.
ficenza, o sbucando dalla metro coi pugni Erano i giorni in cui i Kiss non erano mai fo-
alzati al cielo, mimando pose erculee in cui
questi quattro super-non-tanto-eroi salvava-
no il mondo dalla musica moscia, sabotan-
tografati senza trucco, e si tenevano dei faz-
zolettoni in tasca per coprirsi rapidamente
il volto nel caso qualche fotografo sbucasse E cco perché 44 anni dopo mi ritrovo a
bordo del loro G-4 Gulfstream priva-
to in un tardo pomeriggio di febbra-
MAIN: CAMERA PRESS / LYNN GOLDSMITH
do un concerto di John Denver. Intitolai il fuori all’improvviso e capisse chi erano. Nel io, il giorno prima di San Valentino, seduta
tutto – prevedibilmente – ‘Kiss KOMIX’. 1975 mi spalmai il mio bel cerone bianco, vicino al God of Thunder. “Porti sempre il
Così, mi conquistai un ruolo di dubbio pre- mi agghindai con manette imbottite ai polsi, reggipetto?”, mi chiede Simmons accoglien-
stigio come Kiss Editor ‘non ufficiale’. Nel tutina nera aderente, sospensorio, zatteroni domi mentre mi avvicino nello stretto cor-
corso dei decenni, ho continuato a seguire la da 10 cm e una Fender rossa, per esibirmi ridoio dell’aereo. È molto più misurato che
loro carriera, anche se devo ammettere che col gruppo in Rock And Roll All Night davanti in passato, il volto senza una ruga, pantaloni
ripensando al passato mi mancano i tempi a 5000 fan e ai Rush. Lasciate perdere che neri, maglietta nera con tre bottoni aperti,
in cui i Kiss erano pericolosi, imprevedibili, la chitarra non fosse collegata. Mi sentivo lo i classici occhiali neri che porta giorno e
notte, felpa nera con cappuccio di almeno materializza nel suo vestitino nero aderente
una taglia più grande, i capelli laccatissimi da hostess, completo di un badge col nome
raccolti in un berretto da baseball nero con e un piccolo logo dei Kiss. “Non sono riu-
il logo del sacchetto di dollari – per cui ha scita a togliere le macchie”, sbuffa vezzosa.
il copyright, assieme alla sua firma con le “Va bene. Siamo uomini”, replica Simmons,
due S nel nome che sono $$. Simmons ha gonfiando un po’ il petto. “Gli piace essere
cercato di ottenere il trademark di oltre 182 un po’ sporco. In molti sensi”, dice Eric Sin-
slogan, compresi ‘Nude Car Wash’, ‘Trophy ger, che ha sentito l’hostess, mentre si diri-
Wife’, ‘Sextacy’, e anche ‘?enis’. Di tutte le geva al suo sedile. Il batterista Singer è
richieste, gli è andata bene con 44. E sì, ha il Cat Man nel gruppo dal 1991,
fatto centro con “?enis”! Perfino nell’era dopo che Eric Carr, primo rim-
del #MeToo, Gene Simmons sarà sempre piazzo di Peter Criss, è morto
Gene. Recentemente però ha dovuto pagar- di cancro. La frecciatina a Sim-
ne il prezzo, perché i tempi sono cambiati mons non è pertinente come
e ha capito che anche lui deve tenerne con- poteva essere prima. Donna-
to. C’è stato qualche incidente di percorso, iolo rock sfrenato che afferma
come quello nel 2001, quando partecipò al di avere fatto sesso con 4987
Radio Show di Terry Gross sulla PBS, Fresh donne (e di avere le pola-
Air, e disse alla conduttrice: “Se mi vuoi ac- roid che lo provano), Sim-
cogliere a braccia aperte, temo che dovrai mons ha smesso con questo
accogliermi anche a gambe aperte”. Nel andazzo da quando nel 2011
2018, poi, Simmons ha dovuto patteggiare ha sposato l’attrice canadese
una causa con una dj di San Bernardino, in Shannon Tweed. “Negli ultimi otto
California, che lo aveva accusato di molestie anni il mio schmeckle è rimasto nel
sessuali nel corso di un’intervista concessa barattolo”, scherza. “Seriamente,
nel novembre 2017 per promuovere la Rock da quando sono sposato non c’è sta-
& Brews (una catena di ristoranti che ha cre- ta nessun’altra”, dice, sottolineando
ato assieme a Stanley), affermando che lui con forza ogni parola. La cosa però
le aveva preso la mano e gliel’aveva messa non gli impedisce di guardare. “Le
sul suo (di Simmons) ginocchio, infarcendo donne mi piacciono”, dice in tono
le sue risposte con allusioni sessuali. La cosa mesto. Più tardi, quando una bion-
è accaduta solo poche settimane dopo che da spettacolare chiamata Shana gli si
GENE: JEN ROSENSTEIN; TOP LEFT: GETTY; TOP RIGHT: CAMERA PRESS/LYNN GOLDSMITH
Simmons era stato bandito da Fox News a strofina addosso nel backstage, scuote
causa di un “atteggiamento inappropriato la testa con una tristezza e un rimorso
e sessista”, nel corso di una visita negli uf- fin troppo esagerati, indicando la fede
fici dell’emittente. Per tutta risposta, Sim- nuziale e dicendo che è “troppo tardi”.
mons aveva diffuso il seguente comunicato: “Posso portarti qualcosa”, chiede Kate
“Anche se ritengo che quanto riportato sia a Simmons, quando torna, portando
esagerato e fuorviante, sono sinceramente un vassoio con pasticcini e confezio-
spiaciuto di aver offeso – senza averne avuto ni di cioccolato. “Prenderò una fetta
in alcun modo l’intenzione – esponenti del- di torta al cioccolato”, dice. “Sono
la Fox nel corso della mia visita”. “Ormai, sempre andato pazzo per il cioccola-
se sono da solo non ordino più nemmeno to”. “Me lo ricordo”, confermo. “Ma
per il servizio in camera. Mi serve sempre quella volta hai avuto più di quanto
un testimone”, svela Simmons, scuotendo ti aspettassi”, riferendomi a quando
il capo e mostrandosi sinceramente ferito. accompagnai Simmons a una festa
Ma non particolarmente contrito. “Gene, dopo un concerto dei Kiss, orga-
ti ho pulito la federa”, tuba un’assistente nizzata dal promoter nel ’74,
di volo tutta gambe chiamata Kate, che si dopo che il gruppo aveva
KISS
L’uomo diventa
la bestia:
Gene Simmons
al trucco nel 1974.
Tre brownie belli grossi, ricoperti di zucche- gradevole, Thayer è il ponte tra gli dei del è il più giovane dei Kiss. “Tommy è così
ro “particolare”. “Erano sei”, s’intromette rock e i mortali. Ha iniziato come fan dei dolce che ti fa venire il diabete”, dice Eric
Simmons. “Erano tre”, riprendo, “e ne ba- Kiss, ritagliando foto del gruppo dalle ri- Singer ridendo. “Paul e Gene lo chiamano
stava uno per farti sballare fino a Plutone”. viste rock quando aveva 14 anni, cosa che Svizzera, perché di solito è neutrale su tut-
E in effetti, Gene si ritrovò lì. Una volta che gli è servita quando, dopo che il suo grup- to. Sempre a metà strada”. “Sì, mi chiama-
il THC gli entrò in circolo, fu come essere po precedente, Black ’N Blue, si sciolsero, no così”, conferma Thayer, vedendomi per-
ET alla scoperta delle meraviglie del pianeta Simmons e Stanley gli chiesero se volesse plessa. “Di solito Paul siede in fondo all’a-
Terra, con tanto di dita lunghissime che toc- essere il photo editor del libro-macigno da ereo, Gene davanti e io sempre nel mezzo
cavano cose di uso quotidiano. “I miei piedi 440 pagine KissTORY, che fu pubblicato nel e faccio da intermediario. A volte penso di
sono davvero così grossi?”. “La mia testa è 1995. “La prima volta che vidi i Kiss fu nel per quotidiani e riviste venga sul sito
così buffa? È davvero così piccola?”. “Perché 1974 sulla rivista «Circus» e li trovai fantasti- eurekaddl.beauty essere la colla che tiene
assieme le cose”. Di botto si ferma, come se
avesse detto troppo.
50 LE GRANDI GLORIE DEL ROCK
Anche se Simmons e Stanley insistono di
non essere mai stati amici come oggi, per
arrivare dall’aereo a dove suonano usano
ancora SUV diversi, e quando si mettono in
posa per le foto con i fan negli incontri uffi-
ciali, i due non stanno mai fianco a fianco.
“Gene e io ci sentiamo molto più uniti ora”,
insiste Stanley. “Non lo siamo stati sempre,
ovvio. Sai come si dice, ‘vecchi troppo pre-
sto, saggi troppo tardi’. Ma ormai c’è ben
poco per cui valga la pena litigare. E molte
più cose per essere felici. Se mai c’è stato
un conflitto… …”, e qui fa una pausa un
pelino troppo lunga. “La guerra è finita, e
tutto va bene. Abbiamo vinto”. “Quando
io e Paul ci incontrammo accettammo che
certe cose le avevamo in comune, e altre
no”, mi dice Simmons dopo. “È il fratello
che non ho mai avuto, e lo so che sembra I Kiss nel 2019: (s-d) Eric
Singer, Paul Stanley, Gene
una sviolinata, ma è vero. E so che per lui è Simmons e Tommy Thayer.
lo stesso. Solo che su certe cose la pensiamo
in modo leggermente diverso. Ad esempio,
io credo di essere più egocentrico di quanto no altre 10.000 volte. Ma fa sempre effetto. Thayer, o farsi una foto con loro. Alla fine
lo sia Paul”, aggiunge con un candore disar- Posano per le foto. Stanley gli mette un Simmons emerge dal suo camerino, una
mante. braccio attorno alle spalle in modo camera- presenza molto più inquietante degli altri
tesco, stringendoli anche più a lungo di tre. I suoi costumi sono più elaborati e ter-
i fan mi accetteranno»
Tommy Thayer
51
KISS
scendo già la risposta. “Giusto”. Stanley è Quando avanzo tra la folla, mi sento invin-
ormai un pittore affermato, i cui quadri si cibile. Ed è una bella sensazione. E alla fine
vendono per 10.000 dollari o anche più. At- diciamocelo, essere un Superman con la chi-
tualmente sta finendo un autoritratto e altri tarra è favoloso!”.
dipinti dei suoi compagni in abiti e trucco “You wanted the best! You got the best! The hot-
di scena. Mi mostra una foto fatta da poco test band in the world!”. La familiare intro che
di un quadro che sta finendo che raffigura rimbomba ha aperto ogni concerto dei Kiss
Jimmy Page nel suo famoso abito di scena dal 1975. Il suono riverbera per le pareti di
di seta bianca, usato nel tour del 1975 dei cemento della Gila River Arena, a 43 anni e
Led Zeppelin. Anche se nel corso degli anni 24 miglia dalla prima volta in cui i Kiss acce-
Stanley ha spedito a Page alcuni dei suoi di- sero i primi fuochi su un palco dell’Arizona
pinti, iniziando con un inquietante ritratto nel 1976. Circa 19.000 fedeli dei Kiss sono
di Robert Johnson intitolato Crossroads, non radunati qui, mentre quattro dischi metal-
è ancora chiaro se quest’ultimo rimarrà a lici, che somigliano a piccoli dischi volanti
lui o no. È molto impressionistico, eppure si abbassano da pedane alte circa 45 metri,
Uscire di scena col
botto: Gene Simmons,
Eric Singer, Tommy
Thayer e Paul Stanley
nel tour finale dei Kiss.
E ha ragione. Quasi nulla è tralasciato pletare il cerchio. Ricordo una volta che io e ney o gli Stones: adesso anche tu ai concerti
mentre il gruppo ripercorre gli anni 70 e Gene eravamo seduti a Las Vegas, osservan- usi i fuochi di artificio. E questo grazie ai
80 con Psycho Circus, War Machine, Lick It do la scenografia sul palco. Gene mi fissò in Kiss, non agli Air Supply. È il nostro contri-
Up e la disco-fantastica I Was Made For Lo- un momento di riflessione e disse: ‘Lo sai, è buto. E quando è finita, è finita”. Ma è dav-
ving You. Riescono a infilare anche la poco il momento’. E ha ragione. È dura fare parte vero finita?
53
Ha fatto da roadie a Jimi Hendrix, per caso. Ha visto Led Zeppelin,
The Who, Cream e Humble Pie nei loro esordi a New York, per scelta.
Oggi, con il secondo volume di ORIGINS, Ace Frehley ricambia
il favore celebrando le sue influenze.
Intervista e foto: Barbara Caserta
SU CLASSIC ROCK N Non è una cattiva idea, ma si perderebbe royalty arriveranno a destinazione (ride).
N O V E M B R E 2020 . 96
il senso delle origini come l’ha concepito il Alcuni brani hanno testi impegnati, vedi We
teenager che è in me. No, solo radici, quelle Gotta Get Out Of This Place degli Animals,
più profonde… ma non è il messaggio ad aver determinato
la mia scelta. È l’importanza della musica.
Hai dimostrato di amarli tutti, ma se doves-
si scegliere: Beatles o Stones? Zeppelin o Per alcuni fan, il gioco delle cover, peraltro
Purple? tua mania sin dai giorni con i Kiss, ti ha un
È un dato di fatto: io sto sempre dalla parte po’ preso la mano e pretendono inediti…
dei Bad Boys del rock! Sto alternando le uscite e ho già in cantie-
re il mio prossimo album. Ho scritto molto
el 1964, a 13 anni, Pur mantenendo una certa fedeltà rispetto durante il lockdown, a partire dall’ennesi-
Ace Frehley fon- all’originale, le tue cover portano un mar- mo capitolo della saga Fractured, proprio per
dava una gang nel chio di fabbrica così decisivo da renderle i miei fan più esigenti. L’Asso piglia tutto!
Bronx ma già ai tue: istinto naturale o c’è dietro un lungo
‘tempi duri’ prefe- processo di ‘Ace-izzazione’? Dimmi qualcosa sull’End of the Road dei
riva strimpellare la Ho traslocato da poco nel New Jersey, e an- Kiss che non hai ancora rivelato a nessuno!
chitarra elettrica: che qui mi sono costruito un nuovo studio Oh boy! Dunque, non sta a me decidere, nes-
meno di 10 anni di registrazione casalingo. Mi piace lavorare suno per ora mi ha invitato sul palco dell’ul-
dopo, maschera- in tranquillità nella mia tana, con un fido timo concerto dei Kiss: non è un mistero,
to da Spaceman, ingegnere del suono al mio fianco. In gene- di giusto o sbagliato c’è soltanto la cifra che
conquistava il mondo del rock con i Kiss, di re, se il brano ce l’ho dentro, è tutto molto metteranno sul piatto. La storia in ogni caso
cui è storicamente il cofondatore. Sempre semplice e veloce: mettiamo giù la traccia non si cancellerà, MAI!
il destino ha voluto che questa bella chiac- con la band, poi ci canto sopra – con quel-
chierata con l’amatissimo Ace Frehley, lega- lo stile particolare che mi contraddistingue ORIGINS VOL. 2 è stato recensito su
ta alla nuova uscita, cadesse nel giorno del proprio perché io NON sono un cantante – «Classic Rock» n. 94.
55
L’ultimo
bacio
50 anni dopo aver creato e tenuto in vita The Greatest Show on Earth,
i Kiss si preparano a truccarsi per l’ultima volta e a far calare il sipario
sulla loro incredibile carriera. E come accade per le vere superstar,
non vedremo mai più su un palco una band paragonabile a loro.
Testo: Joe Daly - Foto: Ross Halfin
SAN PAOLO DEL BRASILE, sto da Criss e Frehley. Meno di un mese vano gli spettasse quasi per diritto di-
P
MAGGIO 2022 dopo, i Kiss si esibivano in concerto, e vino continuava a sfuggirgli. Aveva-
er un millesimo di se- per la fine dell’estate avevano firmato no dalla loro una lunga serie di brani
condo, abbiamo zit- un importante contratto con la Casa- giusti, inni perfetti per le radio e le
tito Gene Simmons. blanca Records. Nei due anni successivi, autoradio che parlavano di sesso, fe-
Cosa molto difficile i Kiss pubblicarono tre dischi rock pop ste e rock’n’roll, strapieni di riff tal-
da fare. Per mezzo oriented molto curati (KISS e HOTTER mente potenti da mandare i satelliti
secolo, i Kiss han- THAN HELL nel ’74, DRESSED TO fuori orbita. E anche il look era quel-
no condiviso palchi ovunque – come KILL nel ’75), ma il successo che ritene- lo giusto: un affascinante mix di
gruppi di apertura, co-headliner e so-
prattutto come nomi di punta – con “Giusto. È ora di
quasi tutti i più importanti gruppi al indossare i miei abiti
mondo. Quando gli chiediamo se c’è di scena”. Il timido
qualche band con cui avrebbe voluto e riservato Gene
Simmons.
che i Kiss suonassero senza riuscirci, la
risposta è: “I Beatles. I Beatles all’api-
ce. Loro con tutto quello che sapeva-
no fare. E noi con quello che sappia-
mo fare. Avremmo diviso i fan a metà.
E chiaramente i Beatles avrebbero
vinto come musica, ma come spet-
tacolo li avremmo battuti. Li avrem-
mo stracciati. E lo dico col massimo
dell’affetto, perché sono il mio grup-
po preferito di sempre”.
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fuoco, svolazzare sul palco, e cose del come la Terra Santa. Era stata la casa
genere. E devi farlo per due ore. Tutte dei Beatles. Non m’interessava andare a
le sere. Prendi gli Stones – li amiamo Buckingham Palace, volevo solo anda-
tutti – Jagger è in forma invidiabile, re a Liverpool”. Paul aggiunge: “Piac-
ma non resisterebbe mezz’ora col mio cia o no a chi sto citando, noi siamo i
costume. L’impegno fisico che soste- figli bastardi degli Who, dei Rolling
niamo è folle”. Stones e dei Led Zeppelin, più che dei
Jefferson Airplane o dei Grateful Dead.
LONDRA, Siamo anglofili, è questa la musica che
11-12 MAGGIO 1976 per noi ha sempre contato di più, e per
ALIVE! catapultò i Kiss sulla scena noi era fondamentale essere accettati
europea. Nella primavera del 1976, dall’Inghilterra”. Così, con il singolare
avevano due dischi nella classifica in- obiettivo di stravolgere chiunque li an-
glese, DESTROYER e ALIVE!, e le dasse a sentire, i Kiss si diressero verso
loro maschere sguaiate erano sulle Manchester.
copertine delle riviste in tutta l’In-
ghilterra. L’11 maggio atterravano MANCHESTER FREE TRADE
in Inghilterra per la prima volta, e si HALL,
chiusero per un paio di giorni di prove 13 MAGGIO 1976
negli Shepperton Studios, poco fuori Un biglietto per il primo concerto ingle-
Londra. “Avevamo appena sfondato se dei Kiss vi sarebbe potuto costare da
negli USA”, ci dice Gene. “Andava alla 1 a 2 sterline e mezzo. Ne sarebbe valsa
grande. La voce si era sparsa, e così la pena, perché quella notte i Kiss river-
dovevamo suonare per posti da 3000 sarono sull’arena una valanga di inni
spettatori. Erano tutti sold out, ma rock dalla potenza smisurata, rafforzati
noi non lo sapevamo. Non davamo da tutte le fiamme e i fuochi di artificio
interviste. Leggevamo avidamente che la Free Trade Hall poteva soppor-
«Melody Maker», «Sounds» e «New tare. “Eravamo a mille”, ricorda Gene.
Musical Express». Li leggevamo per- “C’era come un senso di paura. Erava-
ché erano fichissimi, e parlavano di mo in un Paese diverso, e non sapeva-
un sacco di gruppi che non erano mai mo come avrebbero reagito. Ma furono
venuti in America”. Gli USA è il posto meravigliosi. Conoscevano le canzoni,
in cui i Kiss erano nati, e il Sud Ame- e in certi punti addirittura le cantarono.
rica quello in cui avrebbero trovato i Fu stupendo. E se leggi le recensioni,
supporter più fanatici. Ma fin dall’ini- avevano il sapore del ‘c’è qualcosa di
zio, l’UK era stata la dimora spirituale nuovo in città’”. I primi concerti ingle-
del gruppo. Ripensando a quel primo si furono tutti sold out, ma il primo a
pellegrinaggio, Gene ricorda: “Quan- Manchester fu un’assoluta ed evidente
do atterrammo a Londra, per noi era prova di forza. Alcuni spezzoni del-
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“per cui chiamai l’impresario. ‘Devi sicale, non eravamo ancora all’altezza 10 spettatori (in massima parte fidanza-
assolutamente sentire questo gruppo, del look”, ammette Gene. “Un giorno te e amici), quattro ragazzi di NYC con
Wicked Lester. Fanno cose loro, e se andammo da Woolworth, una catena le facce dipinte attaccarono Deuce. E da
vuoi, ci ficcano in mezzo una cover di di supermercati, e comprammo degli quel momento nulla sarebbe mai più
Wilson Pickett o Otis Redding’. Piaz- specchi da sarto – mi pare per 15 dol- stato lo stesso.
zai il gruppo con lui al telefono, per 35 lari – e del trucco per clown. Dio solo
dollari. Lascia perdere che noleggiare sa perché iniziammo a mettercelo in SAN PAOLO DEL BRASILE,
il furgone per l’attrezzatura e tutto il faccia. Non avevamo truccatori o esper- 2 MAGGIO 2022
resto ci sarebbe costato di più. Voleva- ti di make up. Né idee su cosa mettere I Kiss hanno pubblicato 20 dischi in
mo esibirci e iniziare”. I Kiss avevano sulle facce imbiancate. Nessuno potrà studio, 4 dischi solisti usciti in contem-
già messo insieme un buon numero dirti un motivo o la scintilla che acce- poranea, 12 live (compreso il LIVE IN
di brani originali, compresi Deuce, se il fuoco. La scienza dice che esistono DONINGTON dell’estate 2022), 14
Firehouse e Black Diamond, e aveva- fenomeni chiamati ‘singolarità’ – sono raccolte, 9 box set, 60 singoli, 15 vide-
no anche deciso di dare al pubblico cose che nessuno sa spiegare perché, ma odischi e 3 film. Le vendite combina-
qualcosa di visivamente spettacolare accadono”. E così, davanti a un pubbli- te superano le 100 milioni di copie in
oltre alla pura musica. “A livello mu- co piccolo ma adorante pari a meno di tutto il mondo. I Kiss hanno incassato
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Siamo da paura”. “L’Inghilterra mi ha guardo della loro corsa come membri la personalità e un punto di vista uni-
sempre affascinato”, ci svela Paul. “Da attivi del gruppo che fondarono 50 anni co. È questo che fa la differenza. Tutti
ragazzo ero incantato all’idea che una fa. Della loro eredità, Gene dice: “So i concerti che vedi in giro non potreb-
nazione così piccola potesse dare vita bene questo: la parte migliore dell’es- bero esistere senza il DNA dei Kiss”.
a così tanti gruppi meravigliosi. E non sere nei Kiss – e forse anche il nostro Ma anche se si atteggiano a sbruffoni,
solo uno stile. Potevi scegliere dagli contributo – è che abbiamo alzato il comici, brontoloni, sentimentali, i due
Who ai Moody Blues, a Van Morri- livello di ciò che ci si può aspettare da uomini che hanno dato il via a tutto
son, ai Traffic, ai Led Zeppelin. Era una esibizione live”. “Volevamo essere questo non possono evitare l’emozio-
una lista inesauribile per ricchezza e il gruppo che avremmo voluto vedere ne una volta che si arriva a parlare del-
diversità. E l’Inghilterra è il luogo da sul palco. Uno che non seguiva nessu- la fine – quel lontano, ma sicuro, mo-
cui proviene tutto ciò in cui crediamo na regola, e un elemento visivo come mento nell’ultimo concerto dei Kiss,
e che abbiamo costruito”. nessun altro, che combinasse il Quattro da qualche parte a New York City,
di luglio o i fuochi di artificio per Guy quando il gruppo avrà suonato l’ulti-
SAN PAOLO DEL BRASILE, Fawkes nei concerti. Perché? Perché il ma nota dell’ultimo brano (e quasi si-
2 MAGGIO 2022 rock non ha regole. E adesso dimmi, curamente sarà Rock And Roll All Nite).
Per anni, si è ipotizzato che i Kiss po- quando vai a un incontro di wrestling e S’immergeranno nei saluti, nelle urla
trebbero continuare come gruppo vedi i fuochi di artificio, o vai a vedere della folla – sicuramente fragorosi,
senza nessuno dei membri originari. È sir Paul McCartney – e io venero la ter- intensi, emozionanti – e alla fine usci-
un’idea che è circolata anche nel grup- ra su cui cammina, ricordalo – e ti trovi ranno di scena, per non tornare mai
po, resa possibile dal fatto che quattro fuochi di artificio e fiammate, da dove più. Gene ci pensa e poi dice: “Uno dei
personaggi inventati possono nascon- pensi li abbia presi? Dai Carpenters?”. motivi per cui sono la persona più for-
dere dietro di sé una serie inesauribile “Rendersi conto di cosa abbiamo soffer- tunata al mondo è che ho incontrato
di musicisti. “Il brand Kiss e l’entità to negli ultimi due anni”, ci dice Paul, Paul Stanley. Nel nostro caso, uno più
Kiss, da una prospettiva di affari, sono “e da cui stiamo uscendo solo ora – e uno fa tre. È il fratello che non ho mai
asset molto lucrosi, e ovviamente vedere quanto bisogno abbia la gente di avuto. Litighiamo su tutto, ma nulla
non si fermeranno”, afferma Tommy. rivivere la musica dal vivo – è qualcosa ha davvero importanza. Non siamo
Tommy, essendo nato come super fan che non si può prendere alla leggera. Jagger/Richards e non siamo Lennon/
dei Kiss e avendo lavorato per il grup- Questa adorazione, quest’amore, non McCartney. Nemmeno nei nostri so-
po dietro le quinte prima e poi come sono offerti a qualsiasi gruppo o musici- gni più pazzi. Ma loro si sono divisi. E
membro del gruppo per vent’anni, è sta. Mi commuove, specialmente a que- questo a noi non è mai successo. E mai
presumibilmente la persona perfetta sto punto, sapendo che la fine è all’oriz- accadrà”. Paul fa un respiro profondo,
per portare avanti la fiaccola dei Kiss. zonte”. “E questa reciprocità con i fan è Pensa a se stesso in quel momento per
“Probabilmente sono la persona che incredibile. Mi fa riflettere. Mi ritrovo a un istante, e poi dice: “Cosa non pro-
è più ragionevole venga coinvolta in pensare: ‘chi sarà la prossima icona? Chi verò? È una cosa monumentale. Non
una certa continuità, perché posso an- accompagnerà le nuove generazioni nei riesco a parlarne. Sarà incredibile. Cer-
cora dare molto. Cosa significhi non decenni futuri le generazioni, i decen- cherò di assorbire l’enormità di ciò che
lo so ancora, ma ho la sensazione che ni? Chi terrà alta la bandiera?’. E poi, c’è abbiamo realizzato, e sono sicuro che
in un qualche modo sarò sempre coin- il problema di chi sarà in grado al di là delle risate ci saranno lacrime a
volto nel business Kiss”. Che qualcosa di dare la necessaria fiumi”. E il mattino dopo quella notte,
del genere accada o no poco conta, energia a questi il mondo come noi lo conosciamo sarà
Gene e Paul – il cuore e l’anima dei spettacoli, con un po’ più silenzioso, e molto meno
Kiss – stanno avvicinandosi al tra- la forza del- eccitante.
71
E DELLA GIOIA DI VIVERE
LA RIVINCITA
Un lampo di luce, musica
L
a riscossa dell’adolescenza
festaiola e trasgressiva, tutta
sesso e gioia di vivere, che
non ne poteva più delle at-
mosfere di autodistruzione
post lisergica del rock di fine anni Sessanta,
delle barbe lunghe, dell’eroina e del denim
sdrucito e lurido del fango sporco di Wo-
odstock. Questa potrebbe essere una defi-
nizione “colta” di ciò che è stato definito
Glam Rock, un movimento musicale nato
nei primi anni Settanta e caratterizzato da
tutt’altra immagine e spirito rispetto alle
grandi ondate rocchettare del decennio
precedente. Ma sarebbe una forzatura,
perché questo tipo di musica ha avuto
padri talmente differenti e figli ancor più
variegati da sfuggire a qualsiasi tentativo
di costringerla dentro a confini definibili.
Parliamo infatti di geni indiscussi ma dalla
parabola vitale di una meteora come Marc
Bolan, considerato il creatore del genere e
prematuramente scomparso, così come di
colossi dello showbiz che brillano costante-
mente da decenni come i Kiss, protagonisti
principali di questo “speciale”. In mezzo
c’è molto altro e in epoche diverse, che ar-
rivano tranquillamente al decennio appena
trascorso. Nella pagine seguenti abbiamo
dunque raccolto e raccontato alcune delle
diverse anime del Glam, ciascuna dotata di
personalità, stile, immagine e musica uni-
che e irripetibili. Parliamo di T. Rex (e del
compianto Bolan), di Mott The Hoople,
misconosciuti ai più eppure fondamentali
per capire questo genere tanto fluido (e a
proposito: la “fluidità di genere” oggi tanto
citata nasce in buona parte proprio con il
Glam...), dei popolarissimi Def Leppard e
Bon Jovi, della supernova Europe, tuttora
splendente nel firmamento del rock pur se
la sua luce più brillante è spenta da tempo.
E sì, il Glam è mutevole e irrefrenabile. E
rispunta dove e quando meno te lo aspet-
ti... con e senza make up.
BON JOVI
T. REX
T. REX
Agli albori degli anni
Settanta un uomo con il
cilindro, un boa di piume e la
chitarra elettrica inventò il
glam rock. Marc Bolan e i
suoi T. Rex, coadiuvati dal
produttore Tony Visconti,
regalarono al mondo una
ventata di buona musica e di
caldo erotismo. Nel 1977
Bolan, dopo un periodo di
oblio, divenne un punto di
riferimento per i musicisti
punk. Era giunto il momento
di far rinascere i T. Rex
ma una tragedia chiuse
i giochi per sempre
COSMIC
quando venne a sapere che Bolan aveva
saggiamente deciso di tornare al rock’n’roll,
fece di tutto per riuscire a intervistarlo.
Nel marzo del ‘77 Morley scrisse: «Marc
Bolan è una delle poche, vere rock’n’roll
star emerse negli anni Settanta. Vaporoso,
inafferrabile, auto-indulgente, arrogante,
irriverente e spaccone: quest’uomo pieno di
DANCER
energia ha inventato un nuovo tipo di rock che
potremmo chiamare ‘bubblegum rock’n’roll’».
Per molti inglesi Marc Bolan e la sua
sfrontatezza avevano rappresentato
un evento magnifico e liberatorio. Era
assolutamente inedito e sorprendente
vedere un maschio eterosessuale salire
sul palco con una capigliatura che pareva
a primavera del 1977 stava Crash un groviglio di boccoli neri, con gli
L
arrivando anche a Londra. Nelle prime ore del mattino del 16 occhi bordati di mascara, con i brillantini
Mark Feld, in arte Marc settembre 1977 la Mini Minor su cui sulla pelle del viso e indossando camicie
Bolan, era appena tornato viaggiavano Bolan e la cantante Gloria sgargianti su jeans di raso ornati da tante
dalla Francia. Nonostante Jones, compagna della rockstar e madre di stelline, dalle ginocchia in giù.
una fastidiosa gastroenterite, Rolan, sbandò, uscì di strada e terminò la Nessuno aveva mai fatto niente del
Bolan si apprestava a organizzare sua corsa schiantandosi contro una pianta. genere. Grazie all’ispirazione fornita da
un rientro in grande stile sulle scene Gloria riportò diverse fratture. Bolan morì Bolan, tantissime persone cominciarono a
britanniche con i suoi T. Rex. Pochi anni sul colpo. Avrebbe compiuto 30 anni due indossare la fantasia, cioè a vestirsi come lui.
prima, armato di cilindro, boa di piume e settimane dopo. Imitare esteticamente Marc Bolan era
Gibson Les Paul aveva dato dato risalto A poco più di due mesi dalla tragedia, possibile ma nessuno poteva emulare la
internazionale al glam rock. Rosalinda Russell del Record Mirror disse: musica dei T. Rex.
Canzoni come “By The Light Of A Magical «Dove eravate il 16 settembre? Forse anche voi,
Moon”, “Get It On”, “Telegram Sam”, come me, eravate immobili, con lo guardo nel Tre anni dopo
“20th Century Boy” e “Children Of The vuoto, sconvolti dalla tragedia: Marc Bolan Nel suo articolo Paul Morley scelse
Revolution” erano state hit in Europa e era morto in un incidente automobilistico. Il deliberatamente di non parlare degli
negli Stati Uniti. Poi Bolan aveva smarrito ballerino cosmico, l’indistruttibile frontman, insuccessi che il ‘vaporoso’ Marc Bolan
l’ispirazione ed era stato costretto a l’uomo più ottimista in circolazione se n’era aveva collezionato di recente, ovvero tre
lasciare il suo paese per sfuggire all’iniquo andato. Per sempre. È davvero dura credere che dischi inferiori alle aspettative. Il primo di
sistema fiscale. Ma il peggio era passato e Marc non sia qui. Vorrei che fosse uno scherzo. essi, “Zinc Alloy and the Hidden Riders
tutto sembrava andare per il verso giusto, Vorrei vederlo spuntare da una nuvola di ghiaccio of Tomorrow”
finalmente: «È un momento fantastico» disse secco, dicendo: “Ehi, c’eravate cascati”. Mi resi
Bolan nel marzo del 1977, «Ho una nuova conto che era ‘davvero’
band, sono l’unico padrone della mia vita e morto quando andai al
delle mie energie. Soprattutto, e questa è la cosa suo funerale. Era tutto
più importante, ho ritrovato l’entusiasmo di un così freddo e impersonale.
tempo. Le cose non potrebbero andare meglio di Vennero tante star a dirgli
così». addio. Steve Harley,
Rod Stewart, David
Elemental child Bowie, The Damned.
Marc Bolan iniziò a suonare nel 1956: Addio all’artista Marc,
aveva nove anni ed entrò in una band di allo showman Marc,
skiffle. Era il momento di massima vitalità all’ispiratore Marc, al
del rock’n’roll e tutti impazzivano ballando maestro Marc. Le emozioni
le canzoni di Elvis Presley o dei suoi si fermarono al cancello di
epigoni. Il piccolo Marc si innamorò di ingresso del cimitero, con i fan
questo nuovo modo tutto americano di fare in lacrime che abbassavano
musica. Una volta adulto si dedicò al pop lo sguardo davanti alla bara
e al folk, prima di rendersi conto che non in cui giaceva la rockstar che
aveva senso girarci intorno: lui era nato per avevano amato».
fare rock’n’roll.
In pochi anni, tra il 1970 e il 1975, passò Dinosauri
dal paradiso all’inferno, raggiungendo la A partire dai primi anni
vetta prima e precipitando nelle tenebre Settanta, e per parecchio
poi. Ma si rimise in carreggiata, frenò gli tempo, i T. Rex furono
eccessi, divenne padre di Rolan Bolan e una rock band di enorme
lavorò per ricominciare. Un nuovo disco, un successo, amati dal pubblico
nuovo assetto dei T. Rex e un buon metodo e dalla critica. Il giornalista
operativo gli permisero di pianificare le sue Paul Morley di NME –
attività in modo concreto. New Musical Express, era
T. REX
e invece io ci sono riuscito: “New York City” è quelli idonei e disse: «Prendete gli strumenti,
andiamo a suonare in un locale». Niente
I LOVE ROCK’N’ROLL stata una bella hit».
La verità è che questi lavori non reggevano prove: pronti, partenza, via e succeda quel
Cosa pensava di sé e dei il confronto con i T. Rex di “Electric che deve succedere. Ovviamente il primo
colleghi il leader dei T. Rex? Warrior”, “The slider” e “Tanx”. Ma era concerto dei Tyrannosaurus Rex ebbe esiti
inutile recriminare: il momento di tornare disastrosi.
in vetta sembrava giunto e, per recuperare
aper rilasciare dichiarazioni
ra la prima chitarra
a ‘deluxe
L edition’ di
“A Beard
Of Stars” dei
Tyrannosaurus
Rex è quanto di
più sfizioso un fan
di Marc Bolan
potesse chiedere.
Ci sono ben 35 (!) canzoni
in più rispetto all’originale, che
ovviamente è presente in forma
integrale. Tra i brani inediti troviamo
versioni alternative,
demo, out-take.
Anche la ristampa
dell’album “T. Rex” è
un ‘must’ per tutti i
fan della band, grazie
alle appetitose 24
tracce aggiuntive
che, anche in questo
caso, comprendono
inediti, demo e out-
take. Entrambe le edizioni, curate
da Universal, sono su doppio
CD e sono arricchite da booklet
con foto e informazioni, nonché buona parte della sua vita Marc Bolan fu un di incognite, ma sicuramente stimolante.
dettagli biografici e storici, che songwriter ispirato ma un altro elemento La cosa davvero importante, almeno per
tratteggiano uno dei periodi più rilevante è stato il suo approccio alla chitarra Bolan, era che ci fosse sempre lucidità di
importanti nella carriera dei T. Rex. solista. Non puntava a suonare un bell’assolo intenti e un’energia sopra le righe. Come
ma, piuttosto, a fare qualcosa che lasciasse disse al giornalista Paul Morley: «Gli eccessi
essere annientato dall’energia ‘giovane’ dei il segno nella audience e in chi avrebbe di un tempo non mi riguardano più. Ho smesso
Damned, rispose: «Nooo! La mia nuova band ascoltato un’eventuale registrazione. Così di bere, ho smesso di fumare, ho smesso di
non ha paura di niente e di nessuno». facendo prese le distanze da chiunque altro prendere qualsiasi tipo di droga. Ma continuo
e indicò una strada nuova, impervia e piena a far urlare la mia chitarra e chi la ascolta».
Underworld
«È un momento magico, per me, anche se a
dire il vero non ho la minima idea di dove stia
andando la mia musica» spiegò Marc Bolan
DANIELZ INCONTRA DAVID
poco prima di partire per il tour inglese per Un giorno, per caso, sullo Shinkansen
l’album “Dandy In The Underworld”. «Mi
spiego meglio. Alla fine degli anni Sessanta T. Rexstasy sono la più importante
I
reggeva la custodia di una chitarra.
sapevo che volevo passare dalla musica acustica tribute band dei T. Rex in attività. «Hai visto quel tipo, laggiù?» disse
a quella elettrica. Avevo le idee chiare e lavorai Vennero fondati dal cantante e Danielz alla persona che era con lui,
per metterle in pratica. Lo stesso accadde nel chitarrista Danielz nel 1992 e, da «Sembra David Bowie». Si avvicinò
1973, quando decisi che avrei cambiato stile allora, girano il mondo riproponendo il al passeggero misterioso e si rese
musicale e look. Però non feci delle scelte felici. repertorio del gruppo di Marc Bolan. conto che era davvero David Bowie,
Mi immersi anche nella musica giapponese. Secondo Danielz, che assomiglia Vinta la timidezza, Danielz si presentò.
in modo impressionante a Bolan: Scoprì con grande piacere che Bowie
A pensarci oggi mi chiedo che senso avesse,
«Nessuno potrà mai prendere il posto conosceva molto bene il lavoro dei T.
da parte mia, pretendere di suonare musica che fu di Marc Bolan perché nessuno Rexstasy. E, con tono di voce grave
giapponese: non ho né la testa né la cultura è o sarà come lui. I T. Rexstasy e gentile, disse: «Fu Marc Bolan a
storica di un giapponese. Ciò che è accaduto sono un gruppo di oggi che suona dare il via al glam rock. Il merito è suo.
tra il 1974 e il 1976 può essere definito come la musica di Marc nella speranza E il glam ha influenzato enormemente
un lungo periodo di transizione in cui non ero di ricreare la speciale energia che il punk, anche di questo bisognerebbe
sempre lucido e focalizzato. Oggi non è più così. caratterizzò le performance dei T. ringraziare Marc. Ha fatto qualcosa
Riprendo il discorso interrotto dopo “Tanx” e Rex negli anni Settanta». Qualche di importante, attraversando generi e
sono soddisfatto al 100% del risultato». anno fa i T. Rexstasy erano in mode». Danielz chiese a David Bowie
Il tour toccò la Francia per sei date in Giappone per un tour. Nei pressi di se gli capitava di sentire la mancanza di
una delle stazioni dello Shinkansen, Bolan. «Ogni singolo giorno della mia
febbraio, la Gran Bretagna per dieci date in il cosiddetto ‘treno proiettile’, Danielz vita» rispose il duca in trench e, con
marzo e infine la Svezia per il concerto del vide tra i viaggiatori in attesa un distinto balzo felino, saltò sul convoglio dello
24 maggio a Stoccolma, al Gröna Lund. Fu signore con l’impermeabile chiaro che Shinkansen appena arrivato e sparì.
l’ultima performance di Marc Bolan. Per
LA BALLATA DEI
MOTT
THE HOOPLE
Nel 1973, i Mott uscirono dall’ombra
di David Bowie e crearono il loro album migliore.
Ma la loro annata d’oro non sarebbe
stata priva di vittime
Testo: Kris Needs (presidente del fan club dei Mott) - Adattamento: Rebecca Baron
1
britrock@classicrockitalia.it
9 aprile 1973. L’ovattata sala «Ci sentiamo come una nuova band adesso»,
di ascolto degli AIR Studio è annuncia.
un mondo a parte rispetto al Mentre l’intro di pianoforte di “All The Way
trambusto del sottostante Oxford From Memphis” riempie la stanza, è facile
Circus. C’è trepidazione mentre i accorgersi che anche il sound è nuovo. Ancora
Mott The Hoople si riuniscono ad prima che entri la voce di Hunter, iniziano le
ascoltare per la prima volta il loro sesto album, pacche sulle spalle e tutti sorridono in un misto
concluso di recente. di felicità, sollievo e forse un po’ di incredulità.
Il batterista Dale ‘Buffin’ Griffin, il I Mott sanno di avercela fatta. Hanno prodotto
bassista Pete Overend Watts e il chitarrista il miglior album della loro turbolenta carriera e
Mick Ralphs sono presenti e sorridono hanno finalmente realizzato tutto il potenziale
nervosamente, mentre si preparano per il che il produttore Guy Stevens aveva notato
grande momento. Finalmente, Ian Hunter nell’estate del 1969 quando li aveva formati
fa il suo ingresso, con gli onnipresenti occhiali e allevati, dando loro un nome. Nonostante
da sole a coprirgli gli occhi, e fa un cenno ai fossero da tempo una delle migliori live band
suoi compagni. I convenevoli sono al minimo britanniche, le vendite dei dischi non avevano
mentre il tecnico Bill Price fa partire il master. mai espresso appieno il loro potenziale.
È un momento cruciale per i Mott. Con Questo avrebbe potuto cambiare tutto.
questo disco, la band ha fatto una scommessa Quarant’anni più tardi, “Mott” è una delle
avventata. Non solo hanno da poco perso pietre miliari degli anni Settanta con la sua
Verden ‘Phally’ Allen, maestro dell’organo combinazione di rock duri e puri e ballate
Hammond, ma hanno anche preso le distanze autobiografiche. Grazie al mix di duro lavoro
da David Bowie, l’uomo che aveva salvato la e profonda fiducia in se stessi, e nonostante i
loro carriera, per auto-prodursi. È il momento disaccordi interni e le pressioni, i Mott avevano
di scoprire se la scommessa è stata vinta. raggiunto il punto più alto della loro carriera:
Io sono presente in quanto presidente del il 1973 sarebbe stato il loro anno d’oro, anche
Mott the Hoople Sea Divers, il fan club della se tutto sarebbe andato all’aria in soli 18 mesi.
band da me fondato. I membri del club stanno Questo però faceva ancora parte del futuro.
aspettando quest’album col fiato sospeso, e io In quel pomeriggio di aprile, una volta cessata
sono a qui per dar loro un’esclusiva mondiale. anche l’ultima vibrazione proveniente dagli
Nonostante tutto ciò che c’è in ballo, una enormi speaker, c’è un attimo di silenzio prima
certa aria trionfale precede l’ascolto. Pete mi che la tranquillità venga rotta da un’eruzione
dice che l’album sarà chiamato “Mott” e che di incitamenti e strette di mano. Chiedo ad
questo sarà anche il nuovo nome del gruppo. Ian Hunter cosa stia pensando, e in
LA PLAYLIST ESSENZIALE
1973 - “Mott”
Svincolati dall’ombra
pesante di David ‘Ziggy’
Bowie i Mott The Hoople
riescono a riconnettersi
con la loro anima più rock
e sfornano l’album che
li consacrerà nell’Olimpo
del Rock Classico.
• All the Young Dudes
• The Golden Age of Rock ‘n’ Roll
• Roll Away the Stone
• Crash Street Kidds
• Rock and Roll Queen
I Mott erano famosi
per utilizzare strumenti
LA BAND DI “MOTT” custom dalle forme
molto bizzarre
Voce: Ian Hunter
Chitarra: Mick Ralphs
Basso: Pete “Overend” Watts di aver causato una rissa durante un concerto lavoro. Scioccato dall’accaduto, decise di fare
Batteria: Dale “Buffin” Griffin particolarmente movimentato per il loro in modo che la band rimanesse assieme e offrì
secondo anniversario. loro una delle sue canzoni, “Suffragette City”.
Ma mentre i Mott costituivano un esempio Quando la band la scartò in quanto poco
modo calmo mi fornisce lo stesso verdetto da seguire per legioni di teenager, la band adatta alla radio, Bowie terminò in fretta
che avrebbe poi espresso durante le prime stessa era sempre più frustata dal fatto che i un’altra canzone sulla quale stava lavorando
conferenze stampa: «È una cazzo di meraviglia». loro album non avessero venduto abbastanza, e la presentò al gruppo: era “All The Young
a partire da quello di debutto, seguito dallo Dudes”. «Ce la suonò con una chitarra acustica
L’inizio sembra la fine schizofrenico “Mad Shadows” del 1970 e nell’ufficio del suo manager», ricorda Hunter.
La prima volta che il nome Mott The Hoople successivamente da “Wildlife”, caratterizzato «Capii subito che sarebbe stata una hit. Un brivido
comparve stampato fu a metà del 1969 in una da un’impronta country, e dal frenetico e mi scese lungo la schiena».
copia di ZigZag, il primo mensile musicale nervoso “Brain Capers”, entrambi usciti nel Prodotta da Bowie, “All The Young Dudes”
britannico serio. Pete Frame, l’uomo dietro 1971. uscì come singolo in luglio, raggiungendo la
ZigZag e sostenitore entusiasta della band, «Facevi il tutto esaurito nei posti più grandi del posizione n. 3 e portando finalmente una hit per
spiegò come Guy Stevens avesse messo paese e tuttavia i dischi non andavano bene», gli ora rinvigoriti Mott. Nonostante l’album,
insieme un nuovo gruppo formato dai Silence racconta Hunter. «La cosa non può durare a anch’esso intitolato “All The Young Dudes”,
e dall’autore senza successo Ian Hunter. Il lungo. Gli album devono avere successo». contenesse la sua parte di buone canzoni, la
produttore considerava il gruppo come un Qualcosa sarebbe dovuto accadere. E fu così produzione di Bowie aveva neutralizzato la
incrocio tra il rock’n’roll degli Stones e le nel marzo del 1972. In seguito a un’invasione potenza dei Mott, specialmente al confronti
ballate à la Dylan. di palco durante un concerto piuttosto triste in di un disco come “Brain Capers”. L’album si
Stevens provò a fissare fermò alla posizione n°
la propria visione nel 21, facendo comunque dei
primo album della Mott i protagonisti delle
band. pubblicato «Bowie mi disse: classifiche per la prima
dalla Island verso la volta.
fine del 1969. Ma era “Devi assumere il controllo”. Sin da quando Bowie
sul palco che i Mott
prendevano realmente
Lo dissi alla band e Ralphs rispose: li aveva avvicinati con
“Dudes”, lui e il suo
vita. In un’epoca in “Col cazzo”» manager, Tony Defries,
cui andavano di moda Ian Hunter avevano corteggiato la
pastrani trasandati band con l’ottica di farli
e assolo di batteria da 25 minuti, i Mott un distributore di benzina in disuso a Zurigo, i firmare con la MainMan, di cui Defries stesso
tornavano allo spirito originale del rock’n’roll Mott The Hoople decisero di sciogliersi. Non era titolare. Su richiesta di Bowie, Defries
con i loro modi ribelli, moderati dalle avevano ancora idea che questa decisione acquistò la band dalla Island Records e li
confessioni sensibili, ma allo stesso tempo avrebbe inavvertitamente messo in moto una aiutò ad ottenere un contratto con la CBS. I
dure, di Hunter. serie di eventi che avrebbero portato a “Mott”. Mott si trovarono così a essere parte di quel
L’approccio proto-punk e l’umiltà della band circo esotico che era la MainMan, assieme
irritavano la stampa, ma allo stesso tempo Grazie Ziggy! a Lou Reed e Iggy Pop. «Facevamo parte di
avevano attirato un appassionato seguito, Il salvatore della band sarebbe stato David quella cerchia», ricorda Mick Ralphs. «C’era
che la band aveva soprannominato ‘the Mott Bowie. Il cantante aveva già iniziato il conto una gran varietà di gente coinvolta, bisessuali e
lot’ (quelli dei Mott, ndt). Questa cerchia di alla rovescia per il lancio di Ziggy Stardust, pseudo-artistoidi con i quali non avevamo mai
devoti era formata per la maggior parte da ma non era ancora diventato una vera star del avuto a che fare prima di allora. Era interessante,
ragazzini dalla classe operaia (uno dei quali, pop, come sarebbe avvenuto solo un mese più diverso».
di nome Mick Jones, avrebbe poi formato i tardi, con l’uscita del singolo “Starman”. Fu proprio in questo periodo che diedi inizio
The Clash). Nel 1971, questi fan finirono sui Già grande fan di “Brain Capers”, Bowie al loro fan club ufficiale, Mott The Hoople
giornali quando i Mott furono banditi dalla venne a conoscenza della fine della band Sea Divers, con riferimento all’ultima traccia
Royal Albert Hall dopo essere stati accusati quando Overend Watts andò a chiedergli un su “All The Young Dudes”.
TIME MACHINE
WORLD TRADE
CENTER
Apre al pubblico uno dei
simboli, ormai scomparsi,
della Grande Mela
denominato Mick Ralphs ‘Ariel Bender’ (lett. fino ad allora, supportati da una band in un fenomenale organo Hammond al racconto
piega antenne, ndt) dopo averlo visto ubriaco ascesa chiamata Queen. Un mese più tardi, il su una prostituta intitolato “Alice” e Bender
lungo una strada in Germania piegare le 14 dicembre, conclusero il tour e l’anno con fornire dei potenti accordi per “Marionette”,
antenne delle macchine prima di finire con uno spettacolo sfrenato all’Hammersmith prima di aggiungervi il suo assolo.
la testa conficcata in una mangiatoia per Odeon, presenziato anche da David Bowie Il settimo album dei Mott fu pubblicato
cavalli. Hunter si ricordò dell’appellativo e Mick Jagger. Quando la band andò oltre nel marzo del 1973. Il titolo “The Hoople”
e lo utilizzò per Grosvenor, il quale non si il coprifuoco, il sipario si abbassò, ma fu suggeriva che fosse simile al suo predecessore.
opponeva mai a nulla. Dopo aver imparato bloccato quando Morgan Fisher vi infilò sotto Nonostante la presenza di “Roll Away The
molto velocemente i pezzi in soli cinque il suo pianoforte a coda. La band continuò a Stone, del singolo “The Golden Age Of
giorni, Ariel Bender fece il suo debutto con i suonare, e il concerto finì quando il basso di Rock’n’Roll”, l’epica “Marionette” e della
Mott a L.A.. Negli Stati Uniti, i Mott avevano Overend Watts fu distrutto. Una fine degna proto-punk “Cash Street Kidds”, il disco non
una fama enorme: le loro band di supporto per l’anno d’oro della band. ha la stessa coesione di “Mott”. Qualcosa
includevano Aerosmith, era irrimediabilmente
REO Speedwagon, cambiato nei Mott.
Kansas e Blue Öyster Più tardi, quello stesso
Cult. L’ultimo singolo
con Mick Ralphs uscì
«Ero stufo della situazione. anno, il loro singolo
“Foxy Foxy” fece fiasco
in novembre. Registrato Volevo lavorare con qualcuno che e Ariel Bender se ne
a luglio, “Roll Away andò, sostituito da Mick
The Stone” era un’altra
potesse cantare le mie canzoni» Ronson. Nonostante il
creazione pop perfetta, Mick Ralphs fatto che le prove che
completa di un’intro che vidi a Fulham facevano
richiamava “While My Guitar Gently Weeps” Fine della marea ben presagire, e anche se la band sfoggiava
e seconde voci tipo-‘Sha-na-na-na-push-push’ Ovviamente, l’onda si doveva infrangere dei scioccanti capelli corti, i nuovi Mott non
delle Thunderthighs. Raggiunse la posizione prima o poi. Il tocco elettrizzante che Bender riuscirono a portare a termine il loro tour
n. 8 e portò a un’ulteriore apparizione su conferiva agli show live non rendeva allo scandinavo, prima di cedere alle tensioni. Mi
Top Of The Pops. «Sentivo di aver trovato la stesso modo in studio, quindi Hunter doveva ricorderò sempre la chiamata commovente
formula», dice Hunter. «I Rolling Stones ne sopportare il peso di essere leader, compositore di Ian per annunciare la sua dipartita. «Mi
sono in possesso da Dio solo sa quanto tempo. Noi e produttore. Ciononostante, quando li visitai sono seduto e ho deciso che non ce l’avrei fatta»,
l’avemmo brevemente per un paio d’anni. È stata all’Advision studio per vederli registrare il disse. «Dì ai fan che mi dispiace molto». Scrivere
una sensazione stupenda». seguito di “Mott”, erano infuocati. Durante l’ultima newsletter mi spezzò il cuore, anche
Il 12 novembre i Mott iniziarono quello che una sessione notturna, vidi Morgan, diventato perché lo scioglimento della band pose fine ai
sarebbe stato il loro più grande tour inglese membro effettivo del gruppo, contribuire con miei anni da adolescente.
93
DEF LEPPARD
P U B B L I C AT O
SU CLASSIC ROCK N
O T T O B R E 2013 . 11
N
ella prima metà degli diventa in breve il sesto membro della band,
anni Ottanta, gli producendo il loro secondo disco “High ‘n’
inglesi Def Leppard Dry”.
sono una band di Quando i problemi di alcolismo del
successo. Capitanati dal chitarrista Pete Willis diventano
carismatico cantante insostenibili, viene sostituito con Phil
Joe Elliott, sono un quintetto di Sheffield Collen. Il suo arrivo segna una svolta
con una grande energia e molta forza di decisiva nel loro sound: «Quando ho sentito
volontà. Creano l’inizio della loro carriera per la prima volta Steve», ricorda Collen,
sui riff intuitivi del chitarrista Steve Clark, «era diverso da chiunque avessi mai ascoltato.
che compensa con l’anima quello che non Avevamo stili differenti, come Van Halen e
ha in tecnica. Durante il tour americano di Jimmy Page, ma abbiamo sviluppato questa
spalla agli AC/DC incontrano l’esigente armonia. Non eravamo un chitarrista ritmico
produttore Robert Lange, ‘Mutt’ per gli e uno solista, ma due musicisti complementari.
amici: «Gli avevano dato quel soprannome Ho portato le mie influenze: ascoltavo dal jazz
quando andava a scuola in Sud Africa, nessuno al punk e tutto quello che ci stava nel mezzo.
ne ha mai saputo il significato» - racconta E sapevo anche cantare».
Phil Collen - «Lui dava soprannomi a tutti: La lunga produzione, quasi un anno, del
il mio era ‘Tap’ come in Spinal Tap, Joe era successivo album “Pyromania” paga. Il
‘Captain Creator’, Rick Allen era ‘Bumphead’ video del singolo “Photograph” riesce a
perché arrivava con i capelli che spuntavano da spodestare “Beat It” di Michael Jackson
tutte le parti… alcuni sono rimasti nel tempo: è su MTV grazie alle richieste dei fan, e
stato lui a creare Steve ‘Steamin’ Clark». Mutt le radio seguono a ruota, portando
95
DEF LEPPARD
certa lucidità. Mi hanno detto che durante quel
LA PLAYLIST ESSENZIALE periodo ho cercato di andarmene un paio di volte LA STORIA INFINITA
1987 - “Hysteria” perché dovevo suonare. Per aiutarmi, mio fratello Erwin Musper racconta
Il disco che ha consacrato si è trasferito in ospedale con me. Un giorno i tre anni che ci sono voluti
i Def Leppard come star mi ha portato il mio stereo, ma era difficile per “Hysteria”
internazionali, facendoli ascoltare la musica, perché mi ricordava cose in
finalmente apprezzare
anche in madre patria. cui ero bravo e che non sarei più stato in grado
icordo di aver incontrato i Def
• Photograph
Un capolavoro, purtroppo,
mai più eguagliato dalla
band inglese.
di fare». L’intervento di quattro ore col quale
riattaccano il braccio si rivelerà inutile a
causa di una setticemia. «Ero disperato, ma mi
accorsi di una cosa: ascoltando le canzoni con cui
R Leppard nel 1984. Stavo
dando una mano all’ingegnere
del suono Neil Dorfsman e c’era Jim
• Rock of Ages Steinman alla produzione. Quelle
ero cresciuto riuscivo a tenere il ritmo del braccio registrazioni non andavano bene
• Let’s Get Rocked perso con i piedi». e sono state buttate letteralmente
• When Love and Hates Collide Contro il parere dei medici, che gli danno nel cesso. Assieme a Jim. Quando
• Now sei mesi di prognosi, Rick dopo sole sei hanno portato a bordo Mutt mi hanno
settimane si butta anima e corpo nel chiesto di fargli da assistente.
per sei settimane “Pyromania” in vetta lavoro: «Un amico esperto di elettronica mi ha Io conoscevo i Wisseloord (gli studi
alle classifiche statunitensi. “Pyromania” aiutato con i pedali. Si è trattato di incanalare dove la band stava registrando)
venderà oltre sei milioni di copie nel 1983, le informazioni che avevo in testa verso arti come le mie tasche, gli davo una
cedendo per un soffio la testa della classifica differenti da quelli di prima. Quando mi sono mano anche con le attrezzature e
avevo la responsabilità dei nastri.
USA a “Thriller”, del buon vecchio Jacko. messo a imparare i pezzi, non ci credevo: era roba
Di solito per un disco ne usavamo
fortissima!». una quindicina, ma per “Hysteria”
FATO ne abbiamo usati quasi duecento!
Durante la pausa delle vacanze di Natale, UNA LUNGA STRADA Mutt è un perfezionista ai limiti
Rick Allen ha un Con Rick impegnato nella sua lotta, i Def dell’ossessione, guarda ogni secondo
incidente con la sua Leppard dovevano comunque della registrazione con la lente
corvette, la notte di lavorare per d’ingrandimento. Per esempio, ogni
capodanno del 1984. preparare singola nota del basso era registrata
Oggi ricorda come il grande su un canale diverso: il LA sul canale
sono andate le cose: ritorno. In un dodici, il RE sul canale tredici e così
via. Voleva essere in grado di poter
«Guidavo sulla A57 primo tempo ritoccare qualsiasi cosa. Dobbiamo
e, a un certo punto, avevano chiesto ricordarci che questo accadeva
ho incominciato a a Mutt di prima del digitale e dei computer.
fare lo scemo con un aiutarli, ma lui Abbiamo trattato allo stesso modo
tizio che non voleva aveva declinato: ogni linea vocale e per far questo
farmi passare. Ogni «Era molto ci vuole del tempo… tre anni! Mi
volta che tentavo stanco» ricorda ricordo di questa avventura come di
di superarlo, mi si il suo assistente un’unica, lunga sessione di lavoro.
metteva davanti. dell’epoca, Erwin Verso la fine non andavo nemmeno
più a casa: ho passato gli ultimi due
A un certo punto, Musper «ma
mesi ventiquattr’ore su ventiquattro
non ho visto una promise di aiutarli nello studio… Mutt e io ci davamo
curva e sono a mettere a posto le il cambio a collassare sul divano.
andato dritto. canzoni prima che Poi, Mutt ha avuto un incidente
L’urto mi ha iniziassero il lavoro in macchina e si è spaccato la
scaraventato fuori dalla macchina, la cintura con Jim». rotula, lasciandomi da solo. Ogni
era difettosa e si è sganciata e mi ha strappato Jim Steinman era famoso, soprattutto, per giorno dovevo guidare dallo studio
il braccio sinistro. Ciò che mi ha salvato la vita è aver prodotto “Bat Out of Hell” di Meat all’ospedale per avere istruzioni.
stato non perdere i sensi: il mio corpo è entrato in Loaf e per essere stato in quel periodo il Quando l’ultimo pezzo è arrivato,
uno stato di shock, sorretto dall’adrenalina, e in produttore di Bonnie Tyler e, in particolar però, ero da solo. In mezzo al delirio i
ragazzi tirano fuori “Pour Some Sugar
qualche modo ha fermato da solo l’emorragia». modo, della colonna sonora di “Footloose”. on Me”! Quando Mutt l’ha sentita mi
Le cronache dell’epoca riportano che «Mutt era molto esigente» spiega Phil «non ha detto: ‘raddoppia la prima strofa’.
le prime due persone accorse sul luogo dovevi per forza essere perfetto, ma dovevi avere Ho dovuto farlo senza tagliare i nastri
dell’incidente siano state l’infermiera in gli ingredienti giusti per entrare nel quadro. originali: ci ho messo due giorni ma è
pensione Doreen Billington e l’ex poliziotto Lui cercava qualcosa di speciale, eccelso, non andata bene. A un certo punto entro
Antony Beavis. Doreen salvò il braccio si accontentava semplicemente del buono. A in studio e vedo Mutt sdraiato che
di Rick mettendolo nel ghiaccio che aveva volte ti chiedeva di suonare o cantare qualcosa stava lavorando alla console! Non so
preparato per la festa di capodanno e prestò di strano perché aveva una visione più ampia: neanche come ha fatto a far entrare
il primo soccorso tamponando con quello dovevi fidarti. Avevamo scritto praticamente quel letto di ospedale…
che aveva la ferita della spalla: «Continuava a tutti i pezzi con lui, ma dovette lasciarci per
ripetere ‘sono un batterista famoso e ho appena registrare l’album dei Cars, “Heartbeat City”.
perso un braccio’» ricorda l’infermiera «e io E ci ha lasciato con Jim Steinman, che non era
premevo il mio fazzoletto sul suo moncherino». esattamente un produttore. Pensavamo avesse
Quando si risveglia, Rick non è subito prodotto “Bat Out of Hell” ma in realtà aveva
consapevole della gravità delle sue ferite: lavorato con Todd Rundgren per quello…
«Mi tenevano costantemente sedato. Non ho è come se comprassi una Ferrari e ti portassero
capito subito cosa era successo, ci ho messo una Fiat di seconda mano… Non ha funzionato,
una quindicina di giorni a riacquistare una avevamo una visione diversa».
È stato molto strano, era come suonare con un esperienza nell’adattarmi a gruppi di musicisti disco, uno dei migliori di sempre! L’unica cosa
fantasma. “White Lightning” non era completa differenti. Da fan dei Def Leppard conoscevo che cambierei è “Run Riot”: è una bella idea, ma
e ha finito per parlare di lui. Ci sono ancora un tutti i loro pezzi ed ero sicuro di prendere la non è finita». «Esagerato» ridacchia Phil «Forse
paio di pezzi non finiti, iniziati con Steve… ». giusta decisione andando a suonare con loro. . avremmo dovuto passare solamente un po’ più di
La band supera il momento di sconforto «Quando Vivian è arrivato» ricorda Phil tempo sui testi di ”Run Riot” e “Shotgun”».
e smarrimento grazie anche a Vivian «noi avevamo un nostro sound molto preciso. Vivian ha trovato la residency
Campbell: «Li conoscevo tutti, specialmente Abbiamo lavorato molto assieme ma ha dovuto entusiasmante: «Siamo stati accolti da un
Joe. Lo andavo a trovare ogni volta che ero adattarsi al lavoro di Steve. Quando suonava pubblico caldissimo. Alcune di quelle canzoni
a Dublino, dato che abbiamo molti amici in con Dio, ad esempio, aveva una partitura erano nuove persino per me: “Love and
comune. Durante il missaggio di “Adrenalize” ritmica-solo-ritmica-solo. Con noi, invece, avevi Affection”, “Don’t Shoot Shotgun”, “Run
mi ha invitato in studio per incontrare la band. melodie, chitarre orchestrali, ritmiche che si Riot”… abbiamo anche cercato di tornare
Abbiamo suonato assieme e ci siamo dati alcune trasformavano in assolo… un lavoraccio». all’arrangiamento originale di quei pezzi che
settimane di tempo per testarci, poi avremmo sono passati attraverso diverse modifiche nel
deciso se la chimica fosse stata abbastanza buona 2013 corso degli anni. Ho perso molte delle prove a
per continuare. In realtà, credo di aver fatto un “Hysteria” viene riproposto per la prima causa dei miei problemi di salute (Vivian sta
‘provino per la mia personalità’ piuttosto che volta nella sua interezza dal vivo durante lottando con un linfoma di Hodgkin) ma
per il mio modo di suonare. Per me non è stato un lungo periodo che vede i Def Leppard avevo fatto bene i miei compiti».
difficile prendere il posto di Steve… credo che la resident band all’Hard Rock Hotel and Riguardo a un nuovo disco disco, Phil alla
difficoltà maggiore l’abbia provata la band, dato Casino di Las Vegas: «Era una cosa che ci fine si sbilancia: «Stiamo scrivendo nuovi pezzi
che avevano suonato con quella formazione per chiedevano da tempo ma non sembrava mai e dovremmo entrare in studio con l’anno nuovo
molto tempo. Io, sino ad allora, ero stato negli essere il momento giusto» ha dichiarato Joe per registrare qualcosa. Probabilmente faremo
Sweet Savage, nei Dio, nei Whitesnake, negli Elliott. «È stata una vera sfida rivisitare cose un EP, perché crediamo che non ci sia l’interesse
Shadow King e nei Riverdogs: avevo una grande che non facciamo da secoli. È ancora un ottimo per un intero album».
101
BON JOVI
L’apparentemente iinfinito
fi i Jersey Syndicate
di Tour d
dell 1988/89
/
consolidò i Bon Jovi come uno dei gruppi rock del momento.
E li portò anche sull’orlo dello scioglimento.
Testo: Paul Elliott
n giorno qualsiasi dell’agosto Def Leppard, ELIMINATOR degli ZZ Top più grande al mondo”, sentenziò. “Se già
1988, in un luogo imprecisato (entrambi del 1983) e 1984 dei Van Halen, e non lo sono”: Manatthan si crogiolava nel
a circa 10.000 metri di altitudi- la popolarità dei Bon Jovi era schizzata alle calore estivo, e Jon Bon Jovi e il chitarrista
ne sopra l’Oceano Atlantico, stelle in tutto il mondo. In UK, dove Livin’ Richie Sambora tenevano corte in un appar-
la voce del rock ordinò un drink. On A Prayer era arrivato al n. 4, il gruppo era tamento che dava su Central Park. Il luogo
“Un whisky, americano grazie”, disse Tom- stato headliner al Monsters of Rock 1987, tenu- serviva da casa e ufficio al manager dei Bon
my Vance. Dopo aver cercato nei cassetti tosi a Donington Park, con Dio e i Metallica Jovi, Don McGhee. S. Jon sedeva alla scriva-
del portabevande, l’hostess fece un sorriso come gruppi di supporto. Ma il successo dei nia di McGhee, grande e lucidissima. Richie
di scuse. “Mi spiace signore. Abbiamo finito Bon Jovi si basava su molto più che ottimi era vicino a lui, in una sedia foderata di pel-
quelli americani”. La risposta fu un grugni- brani perfetti per le radio. In un’era di ca- le. Entrambi erano vestiti molto casual: Jon
to: “Non me ne fotte un cazzo. Dammi un pelli cotonati e MTV, Jon Bon Jovi, cantante maglietta bianca, jeans scoloriti e scarpe da
whisky”. Fu un’esperienza surreale sentire e boss del gruppo, era il perfetto poster boy ginnastica, capelli spettinati. Richie canottie-
questa voce non da una radio, ma dal sedile americano del rock’n’roll e il suo bel facci- ra grigia e jeans, e l’immancabile cappello
accanto al mio durante il volo Londra-New no campeggiava sulle copertine delle riviste da cowboy a tesa rotonda che aveva usato
York. Come molti altri fan del rock, per anni per adolescenti come «Smash Hits» e anche per la sessione fotografica di «Sounds». I Bon
avevo ascoltato in religioso silenzio il Friday su quelle rock/metal come «Kerrang». Nel Jovi erano un gruppo unito. La formazione
Rock Show di Vance su Radio 1. Il suo status corso del volo, io e Tommy ascoltammo le – completata dal batterista Tico Torres, dal
di patriarca dei dj rock era tale che una volta cassette per la stampa di NEW JERSEY. Il bassista Alce John Such e dal tastierista David
era apparso sulla copertina di «Sounds» con primo singolo Bad Medicine era un inno rock Bryan – era assieme dal 1983. Ma sui dischi
lo strillo ‘Metal Guru’. Ed era proprio per potente, esattamente come You Give Love A e sui biglietti dei concerti il nome era quello
un servizio di «Sounds» che mi ero unito a Bad Name di SLIPPERY. Chiesi a Tommy di Jon e Richie era il suo braccio destro, un
lui nel volo per New York, dove avremmo cosa ne pensasse: “Diventeranno il gruppo guitar hero carismatico nonché coautore dei
intervistato le due figure cardine dei brani. Parlando, come anche sul palco,
Bon Jovi. Il nuovo disco del gruppo i due scherzavano tra loro e l’amicizia
stava per essere pubblicato. Intitolato era evidente. Non come Mick e Keith.
NEW JERSEY, come il loro Stato na- Ma anche così, in questo caldo pome-
tale, usciva dopo SLIPPERY WHEN riggio, mentre Jon si stravaccava sulla
WET, che aveva venduto otto milio- sedia, il suo linguaggio del corpo e la
ni di copie solo negli USA. Per i Bon stanchezza che balenava nello sguardo
Jovi, SLIPPERY WHEN WET aveva svelava cosa avessero passato lui e Ri-
cambiato le cose. I loro primi due la- chie: l’estenuante tour mondiale di 14
vori – l’omonimo disco di esordio del mesi per promuovere SLIPPERY, l’e-
GETTY/ CAMERA PRESS / STEVE DOUBLE
Jon e Richie avevano iniziato a lavorare su gruppo che stesse cercando qualcosa di più ricchezza, descrisse il gruppo come “i soliti
NEW JERSEY un mese dopo che il tour di profondo. Nascosto tra inni pop-metal e bal- vecchi amici, solo con delle scarpe nuove”. E
SLIPPERY WHEN WET si era concluso lad potenti, c’era ad esempio Blood On Blood, un’altra banalità arrivò a proposito del posto
alle Hawaii, nell’ottobre del 1987. “Prima di con un senso epico e drammatico, che ricor- che chiamava casa: “Il Jersey non è un posto,
Natale stavamo già registrando dei demo”, dava il più grande eroe rock del New Jersey: è un atteggiamento”. Ci fu però anche – sor-
disse un affaticato Jon. Richie faceva più il Bruce Springsteen. Il breve brano acustico prendentemente – un disarmante candore in
bulletto: “Siamo pazzi, bello!”, disse riden- Ride Cowboy Ride andava anch’esso contro gli ciò che disse circa gli anni in cui era cresciuto
do. “Abbiamo scritto diciassette canzoni tra stereotipi. E, cosa forse ancora più significa- lì. “Da ragazzo, la sola cosa che volessi vera-
novembre e Natale”. Richie disse anche che tiva, c’era il titolo del disco. Come svelò Jon, mente era scappare via dal New Jersey”, am-
realizzare il disco era stato facile: “L’abbia- c’erano stati molti working title, tutti sulla mise. “Un biglietto di sola andata per New
mo fatto in gran parte dal vivo. E in fretta”. falsariga di SLIPPERY WHEN WET. “Il di- York, pensavo solo a quello. Mi ci sono voluti
Inizialmente Jon aveva previsto NEW JER- sco doveva intitolarsi SON OF BEACHES”, un paio di tour mondiali per capire quanto in
SEY come un doppio, ma la Mercury aveva disse. “E c’erano anche altre opzioni, come realtà io abbia bisogno di stare a casa, con le
da subito bocciato l’idea. I capi dell’etichetta SIXTYEIGHT AND I OWE YOU ONE, tut- persone che conosco, nei posti che conosco”.
alla fine ebbero quello che volevano, che in te cose anche divertenti, ma che erano solo Nella canzone 99 In The Shade, il testo di Jon
sintesi era un SLIPPERY WHEN WET II. In una brutta copia di SLIPPERY e ci avrebbero romanticizza le estati della sua giovinezza.
un momento in cui i Def Leppard avevano inchiodati a un cliché. La gente si sarebbe “Volevo ricordare la costa del Jersey, come
elevato l’arena rock a forma d’arte con HY- detta: “Ok, adesso stanno cercando di fare la vedevo da bambino”, disse. “Non solo un
STERIA, un disco schiacciasassi con una pro- gli sbruffoni’. Senza tradire il minimo imba- marciapiede e un paio di motociclisti, ma
duzione roboante, e i Guns N’Roses erano razzo, spiegò: “La copertina di SLIPPERY zucchero filato e panini con gli hot dog, e
emersi come le nuove star del rock USA con doveva mostrare un bel paio di tette, ma poi i bikini, e vincere le gare che facevamo
APPETITE FOR DESTRUCTION, il loro nessuno me l’ha lasciato fare. Doveva essere sul bagnasciuga”. Richie aveva ricordi simili.
crudo, esplosivo e provocatorio disco d’e- una copertina nera con le gocce di pioggia. E “Era speciale. Erano i momenti migliori al
sordio che esplodeva in cima alle classifiche ora, due anni dopo, ho capito che quello che mondo, amico”. E nelle parole di Jon, descri-
USA sfidando tutti i dogmi della cosiddetta abbiamo fatto è stato lasciare che le parole vendo quanto tutto ciò fosse cambiato, c’era
musica rock commerciale, i Bon Jovi avevano, in ‘Slippery When Wet’ (Scivoloso quando è ba- un filo di tristezza. “È una città fantasma. È
un certo senso, cercato di fare le cose a modi- gnato) provocassero la tua immaginazione. una vergogna. Cioè, cazzo, ci sono siringhe
ROSS HALFIN X2
no, senza modificare una formula vincente. È volgare solo se tu lo pensi volgare. Nel per tutta la spiaggia…”. Ma lo disse quasi
Eppure, se si prestava attenzione ai dettagli, corso dell’intervista, ogni tanto Jon tirò fuo- scrollando le spalle. “Ma adesso non è il mo-
si notava un cambiamento sottile, quasi un ri le solite banalità. Minimizzando la nuova mento di parlarne nelle mie canzoni. La vita
fu secca e immediata: “Col cazzo!”. scuola di vita. “Siamo diven- ci, i gemelli Kray, Jon era
tati un gruppo migliore”, Ronnie e Danny Reggie.
La pubblicazione di NEW JERSEY, il 19 set- disse, “e siamo diventati più La differenza era che Jon
tembre 1989, arrivò in un momento in cui uniti. Non importa quanto era solo un fan dei film
l’hard rock dominava le classifiche USA. possono sentirsi vicini cin- come Il Padrino e C’era
105
BON JOVI
Jon Bon Jovi sulle fan. Come ci dice Danny Vegas per l’incontro tra Mike Tyson e Frank programma di riabilitazione. Il cartellone
Francis, “una gran parte del mio lavoro era Bruno per il titolo di campione del mondo presentava anche Ozzy Osbourne, Mötley
impedire che le ragazze lo divorassero vivo”. dei pesi massimi. George Francis, il padre di Crüe, Scorpions e altri due gruppi legati ai
Francis era stato con Jon dall’inizio del tour Danny, era l’allenatore di Bruno, e dopo la Bon Jovi: Skid Row e Cinderella. Il pubblico
per SLIPPERY nel 1986. “Eravamo molto vi- vittoria di Tyson Jon incontrò due leggende nei due giorni ammontò complessivamente
cini”, dice. “Quasi fratelli”. Quello di cui fu viventi: Muhammad Ali, il più grande pugile a circa 10.000 spettatori. Gli artisti si esibi-
testimone nel corso del Jersey Syndicate Tour di tutti i tempi, e il colonnello Tom Parker, rono tutti gratis e gli incassi furono donati
si può riassumere semplicemente così: “Jon l’ex manager di Elvis Presley. Un altro esem- a organizzazioni di supporto per vittime di
se la spassava alla grande”, dice. “Finché la pio dei previlegi che la fama portava arrivò il abusi di alcool e droghe. Non era ridicolo.
cosa non sfuggì di mano”. Dopo due concer- 9 marzo, quando, durante una serata libera Di più. Un evento antidroga che aveva come
G E N N A I O 2014 . 14
una pausa, piuttosto che rinnegare
la propria musica. Questa è la storia
di come sono rinati dalle loro ceneri
Testo: Luca Fassina
arenarock@classicrockitalia.it
el 1979 il cantante Joey Tempest e vita e di ragazze. A fine tour stavo salutando e
il chitarrista John Norum creano i invece mi hanno detto che volevano che restassi.
Force, una cover band con la quale Era la fine dell’estate del 1984».
si fanno le ossa. Quando iniziano
a scrivere i primi brani originali, The Final Countdown
molte delle idee sono di Tempest Per il nuovo disco, vengono contattati
ma la loro immagine e il cantato in inglese diversi professionisti tra cui Dieter Dierks,
non piacciono alle case discografiche svedesi. storico produttore degli Scorpions, e Bruce
«Dopo che io e John ci incontrammo, i nostri Fairbairn, che preferì dedicarsi ai Bon Jovi
sogni si trasformarono in possibilità» ricorda con cui realizzò “Slippery When Wet”. Alla
Tempest. «Lui ha un grande talento, io sapevo fine, scelsero Kevin Elson, famoso per i suoi
che avremmo composto bene assieme e avevo lavori con i Lynyrd Skynyrd, i Journey e i
una visione chiara della tour band che saremmo Mr. Big, la band di Eric Martin.
diventati. Ci rifacevamo ai primi Whitesnake, “The Final Countdown” è un buon disco, con
ai Deep Purple, ai Thin Lizzy… volevamo grandi canzoni come “Carrie”, “Rock the
diventare una rock band con tutte le nostre forze. Night” o Cherokee”, ma è la sua title track
Ci esercitavamo tantissimo per diventare migliori, che esplode nelle radio di tutto il mondo e
volevamo assolutamente spaccare dal vivo». trascina la band nell’Olimpo delle rockstar.
Il contratto discografico arriva grazie alla «Durante una pausa pranzo dalle registrazioni»
vittoria di un concorso: nasce così l’album ricorda il batterista Ian Haugland «Joey mi ha
“Europe”, dal nome che la band ha appena chiesto di andare a sentire una cosa in macchina:
deciso di cambiare. Durante le interviste, era fantastica e speciale, differente da tutto quello
tutti i membri tengono a sottolineare una che avevamo fatto, ma devo ammettere che in quel
cosa: il primo disco fu un successo, il secondo pezzo non ho sentito nessuna potenziale hit. Gran
- “Wings of Tomorrow” - fece sì che la band ritmo, grande melodia, aveva fatto tutto lui con
venisse riconosciuta per il suo valore in tutto tastiere e drum machine».
il mondo. Joey Tempest venne incaricato «In realtà, l’intro di tastiere era stata scritta anni
di scrivere “Give a Helping Hand”, una prima da Joey per un grande club di Stoccolma
sorta di risposta svedese alle operazioni di che doveva usarla per l’apertura degli spettacoli»
beneficenza Band Aid e USA for Africa racconta Mic. «Da lì si è poi evoluta. Qualcuno,
e del ‘operazione’ metallara Hear ‘n Aid. che potrebbe essere stato John Levén, ha suggerito
Durante il tour di “Wings of Tomorrow”, di farne un pezzo».
viene scelto un tastierista di supporto, Mic «La prima volta che ho sentito quella cassetta mi
Michaeli: «Ho iniziato a suonare con band chiedevo cosa fosse, perché non era rock» spiega
heavy e progressive e intanto facevo dei lavoretti: John Norum. «Era una roba synth alla Depeche
pelapatate, assistente ai disabili. Suonavo negli Mode, ma farla noi era una cosa diversa… è un
Avalon, dei melodic rockers molto pop, quando pezzo che oggi mi diverte molto suonare, è un
mi hanno offerto il tour. Ci siamo divertiti molto classico, non capita a tutti avere un brano così. Poi
assieme e nei mesi successivi io e Joey abbiamo è stata usata per un sacco di avvenimenti sportivi:
passato parecchio tempo a parlare di musica, di hockey, football, tennis… quando mio figlio
109
EUROPE
K
delle ritmiche, supportare le melodie
è l’’unicca cosa
a ch e capace di innalzare gli Europe con i cori. Quel disco aveva delle
dal successo europeo al tastiere molto importanti: abbiamo
so
o fare, sarà meglio riconoscimento mondiale con “The sperimentato molto e passato molto
farlaa ancora Final Countdown”. Quando gli Europe
sono tornati assieme, nel 2004,
tempo per farle funzionare nella
maniera migliore e per integrarle col
a lungo» lo hanno voluto per “Start from the resto degli strumenti. Cercavo di
Dark”. ottenere una registrazione corale, per
Mic Michaeli «Abbiamo passato tanto tempo essere sicuro dell’amalgama finale.
con Kevin» racconta Joey «è una I ragazzi erano molto bravi anche se
D: Vi ricordate dove eravate quando avete persona fantastica e molto capace. molto giovani. La parte più difficile
sentito di avercela fatta? Ci era stato consigliato dalla nostra è stata far coesistere tastiere con
John Levén: Eravamo in tour in Svezia. casa discografica a New York. È chitarre e farle risultare entrambe al
venuto a Stoccolma e ci è piaciuto meglio. L’energia arrivava molto dalla
Stavamo diventando sempre più grandi. Eravamo immediatamente: sentiva la sfida, batteria.
partiti con il tour prima che uscisse il disco, che sapeva che dovevamo diventare
aveva alcuni problemi con la copertina. Il giorno ancora più grandi. Sin dalle prove era D: E nel 2004 che è successo?
della sua uscita, il locale era imballato di gente! chiaro che c’era una buona chimica. R: Rimettendo assieme la band
Quella sera stavamo registrando delle parti live Eravamo molto ben preparati, lui originale, forse volevano tornare a
che poi sarebbero finite nel video ufficiale del ha tirato fuori delle grandi idee, quella direzione che avevano lasciato
singolo: lì si vede bene come era la situazione. era bravo a registrare ma anche a dopo di me, quando i loro dischi sono
John Norum: Per me fu quando andammo in mixare; sapevamo di avere qualcosa diventati molto più orientati verso le
Giappone e trovammo il tutto esaurito, mi resi di speciale per le mani e lui aveva un chitarre. Forse mi hanno chiamato
buon orecchio per le radio, sapeva perché rappresentavo il successo o
conto che avevamo fatto il botto. Io allora pensavo che avevamo bisogno di modificare forse per il buon lavoro che abbiamo
solo a suonare, ero molto concentrato nelle mie leggermente il nostro sound per fatto assieme. Ci siamo divertiti
cose e il successo non mi ha travolto più di tanto. poter passare alla grande… ci ha molto: c’erano le stesse barzellette,
Avevo imparato a diventare ricco e famoso durante aiutato molto». «La prima volta che ho gli stessi scherzi, loro erano sempre
i tre anni precedenti. incontrato gli Europe» ricorda Kevin uguali, ma musicalmente erano molto
« è stato a Stoccolma per una serata maturati. Un sacco di divertimento
D: Nel novembre del 1986, però, decidi di di beneficenza. Abbiamo parlato molto in pochissimo tempo anche se non
andartene e subentra Kee Marcello… e ho illustrato loro le mie diverse idee: cazzeggiavamo molto, almeno non
John Norum: Mi facevo i fatti miei. Credo avevo sentito i loro demo e c’era molto come la volta precedente. Erano più
fossi troppo giovane e non volevo stare sotto i materiale interessante. Mi sono piaciuti orientati verso un disco più pesante.
perché erano molto semplici ma al
riflettori. Quando Don Dokken mi ha chiamato tempo stesso avevano una grande D: Musicalmente li preferivi allora?
proponendomi il tour è stato il momento perfetto carica. Mi piaceva la direzione in cui R: Li preferisco adesso, ma solo
per fare altro. Andando in America a lavorare, andava il loro songwriting». perché siamo tutti più vecchi e siamo
conobbi quella che poi sarebbe diventata mia più bluesy,
moglie. D: Quali sono stati i tuoi interventi? i gusti cambiano.
Kee: Quando ho raggiunto gli Europe avevo R: Dovevamo far sentire bene la
appena prodotto e registrato il secondo disco della loro melodia e adattare un prodotto D: Qual è il tuo miglior ricordo?
mia band Easy Action, “That Makes One”. fortemente europeo al mercato R: Domanda difficile… forse vederli
Avevo realizzato in contemporanea “Rickfors”, americano: seguire maggiormente le a Londra poco dopo l’uscita di
linee melodiche delle tastiere, tenere “Countdown” e osservare il successo
con l’ex cantante degli Hollies, che mi ha portato gli a-solo ma aumentare la parte sexy che avevo contribuito a creare.
un disco di platino, cui si è aggiunto quello per il
progetto di beneficenza “Swedish Metal Aid”. Ero
uno dei chitarristi più famosi in Scandinavia in canzoni, facendomi capire quanto la nostra Joey: Non avevamo suonato assieme per tanto
quel periodo, oltre a essere il Max Martin degli musica era stata importante per loro. tempo ed eravamo consapevoli che il mondo era
anni Ottanta (produttore e compositore Mic: Finalmente potevo tirare il fiato e fare altro. È diverso e che ci serviva un suono differente.
svedese degli anni Novanta, famoso per le stata una buona cosa separarsi. Quando abbiamo John Norum: Abbiamo sempre avuto una
sue collaborazioni con Backstreet Boys, incominciato a parlare di tornare assieme non ero grande chimica assieme, un’energia molto
Britney Spears, Pink, Kate Perry… nda). molto convinto, perché avevo paura di finire a fare speciale. Nel 2003 a ottobre e novembre, ero in
la cover band di noi stessi. California, quando mi hanno chiamato per la
D: Dopo due dischi avete deciso di John Levén: All’inizio non sapevo che fare, reunion. Ci siamo incontrati e abbiamo deciso di
prendervi una pausa letteralmente. Poi, lentamente, ho ricominciato farlo. Il resto è storia.
Ian: Quando ci siamo fermati ci sentivamo a suonare. Abbiamo iniziato a parlare di tornare
prosciugati. La casa discografica se ne fotteva assieme nel Capodanno del nuovo millennio: uno D: C’è stato un momento in cui avete
della nostra musica e avevamo problemi col show visto dal vivo da sessantamila persone e da pensato ad una formazione a sei?
management. Anche la lontananza da casa altri milioni in televisione, ma Joey allora doveva Kee: Ne abbiamo parlato. Credevo che sarebbe
era diventata un problema. Poco alla volta, i fare ancora dei dischi per contratto e John era accaduto sino al giorno in cui Petri Lundén, oggi
due anni di pausa che avevamo ipotizzato sono impegnato con Dokken. manager degli Europe, è venuto a trovarmi nel
diventati dodici. La gente mi ha sempre chiesto D: Finalmente, nel 2004 siete riusciti a mio studio di Gothenburg e mi ha spiegato che i
degli Europe e voleva che tornassimo assieme: ritrovarvi. Perché avete scelto di lavorare ragazzi stavano facendo la reunion senza di me.
mi raccontavano le storie di vita legate alle nostre nuovamente con Kevin Elson? Semplice e diretto.
113
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