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GIÙ LA MASCHERA!

La band si racconta
TUTTI I SEGRETI
Parla la crew

SPECIALE
L’ULTIMO TOUR?
Non scommetteteci
GLAM T.Rex
ople
Mott The Ho
De f Leppard
Bon Jovi
I VOLUMI DA COLLEZIONE DI Europe
Q uando ci sono di mezzo i Kiss, è sempre meglio mettere da
parte gli schemi precostituiti: la band si ritaglia su misura le
proprie categorie da 50 anni tondi, cioè dal 1972, quando Gene
Simmons e Paul Stanley a New York decisero di costruire una
nuova avventura dalle ceneri dei Wicked Lester. Questo per dire che
gli eternamente eccessivi paladini del Glam Rock hanno sempre
giocato con regole proprie e che certo non sono tipi che sentano
di dover rendere conto a qualcuno. Certo, però, che intitolare un
tour mondiale “End Of The Road” (tour che è iniziato prima del
covid e si è concluso pochi mesi fa) dà un segnale piuttosto chiaro sulle intenzioni
della band. Intenzioni confermate da alcune dichiarazioni assai dirette: “A un certo
punto devi avere l’orgoglio e la dignità di uscire di scena quando ancora ce la fai”,
ha detto di recente Simmons. “Sono giunto alla conclusione che non potremo mai
competere con il passato”, gli ha fatto eco Stanley, con particolare riferimento all’i-
potesi di un nuovo album dopo Monsters (2012). Le parole di The Demon e The
Starchild, che dei Kiss non sono solo i fondatori ma anche lo yin e lo yang (aggres-
sivo e urlante il primo, ieratico e dal timbro tenorile il secondo) lascerebbero poco
margine alle interpretazioni. Ma c’è un aspetto da non sottovalutare: il pubblico.
Lo spiega bene Joe Daly in un lungo articolo contenuto in questo volume: “Molti
gruppi famosi rivendicano fan appassionati, ma solo i Kiss hanno un vero e proprio
esercito. La Kiss Army, per essere precisi. Farne parte non significa solo andare ai
concerti con il volto dipinto, significa anche (…) spendere montagne di soldi nelle
infinite offerte commerciali del brand Kiss. Per i leali membri del Kiss Army, ogni
dollaro speso è un’orgogliosa dichiarazione di fedeltà”. Già, stiamo parlando di un
brand globale che - secondo lo stesso Gene Simmons - ha un valore astronomico,
compreso tra uno e cinque miliardi di dollari. L’ha sparata grossa? Forse. Ma di cer-
to è un marchio che non conosce crisi: pensate che nella galassia del merchandising
esiste persino la Kiss Kasket, cioè una bara (vera, altro che gadget). E c’è davvero
chi la acquista, per regalarsi un funerale a tema Kiss. E allora, come si fa a salvare
il brand se Simmons e Stanley dovessero realmente smettere di calcare palchi e di
registrare musica? Piaccia o meno, una possibilità esiste: la (fruttuosissima) strada
dei Kiss potrebbe proseguire, in un futuro prossimo, senza Gene né Paul, integran-
do nuovi componenti alla band. In questo senso, il trucco e i costumi potrebbero
rendere meno paradossale e traumatico l’avvicendamento. Andrà davvero così?
Fabio Cormio

P.S. Oltre a raccontare tutto sui “mostri” sempiterni del rock, il volume spazia tra
altre importanti anime del Glam: T. Rex, Mott The Hoople, Def Leppard, Bon Jovi
e Europe. Perché non è tutto rock quello che luccica ma queste band lo sono eccome.

NOI RISPETTIAMO
L’AMBIENTE!
Le Grandi Glorie del Rock è stato stampato
su carta certificata PEFC, proveniente
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e perciò gestite in maniera sostenibile
OMMARIO

06 PIÙ BOLLENTI DELL’INFERNO


12 SVELATI!
20 ON THE ROAD SENZA PAURA
26 VITA QUOTIDIANA DELLA MARILYN MONROE DEL ROCK
32 GIÙ LA MASCHERA
42 ROCK AND ROLL ALL NIGHT
54 VIVA I BAD BOYS!
56 L’ULTIMO BACIO

4 LE
L GRANDI
GRA
RANDI
ANDI
ANDI
NDI GLORIE
GLO
G
GLOR
R DEDEL ROCK
12

20
26

32

52

72 LA RIVINCITA DEI TEENAGER, 56


DEL SESSO E DELLA GIOIA DI VIVERE
74 T. REX - COSMIC DANCER
82 LA BALLATA DEI MOTT THE HOOPLE
94 DEAF LEOPARD
102 BON JOVI - FIAMME DI GLORIA
108 EUROPE - 3,2,1... ROCKSTAR!
«NULLA AVREBBE IMPEDITO
AI KISS DI DIVENTARE IL GRUPPO
PIÙ GRANDIOSO AL MONDO.
VOLEVANO RISCRIVERE LA STORIA»
RICHARD WISE, PRODUTTORE

Più bollenti
dell’inferno
GINNY WINN /GETTY

6 LE GRANDI GLORIE DEL ROCK


Testo: Paul Elliott

VOLEVATE IL MEGLIO…
E LO AVRETE! QUESTO ERA IL
VANGELO DEI KISS NEL 1974,
MENTRE SI PRENDEVANO
LA SCENA DI NEW YORK CITY.
MA PRIMA CHE IL RESTO
DEGLI USA SI ACCORGESSE DI
LORO, I QUATTRO AVREBBERO
DOVUTO SPUTARE SANGUE.

N
el novembre 1973, mentre
i Kiss lavoravano al loro di-
sco d’esordio negli studi Bell
Sound di New York, più di
ogni altra cosa fu la loro fer-
rea volontà di fare colpo a
impressionare i due co-produttori, Kenny
Kerner e Richie Wise. Come ricordava
quest’ultimo, “il desiderio di diventare
immensi, di conquistare il Grande Slam
del rock era il fondamento su cui nac-

quero i Kiss. Nulla gli avrebbe successo milionario – il doppio esplosi-


impedito di diventare il grup- vo ALIVE! E malgrado tutto ciò, quello
po più grandioso al mondo. che Richie Wise aveva intuito in loro –
Volevamo riscrivere la sto- una sconfinata fiducia in se stessi e una
ria del rock’n’roll”. E il so- bruciante fame di fama e gloria – non
gno alla fine divenne realtà. vacillò mai. Come ebbe a dire il chitar-
Ma non fu una passeggiata. rista/cantante Paul Stanley, “Il dubbio
Nonostante l’hype che la è veleno. Gli ostacoli sono ciò che vedi
band aveva generato con la quando perdi di vista i tuoi obiettivi.
sua immagine eccessiva e la Puoi perdere qualche battaglia, ma alla
popolarità che si era conqui- fine vinci la guerra. Magari qualcuno
stato con uno spettacolo live pensava che non ce l’avremmo fatta,
letteralmente devastante, ci fu ma per noi il fallimento era un’ipote-
un periodo, quasi due anni, in si semplicemente inaccettabile”. Per
cui non riuscì a fare un disco di il bassista Gene Simmons, il successo
successo. L’esordio, intitolato sem- dei Kiss può essere sintetizzato come
plicemente KISS, annaspò attorno un trionfo sulla paura. “Molte persone
a quota 75.000 copie. Il secondo, hanno paura del ridicolo”, disse, “ma io
HOTTER THAN HELL, vendette volevo il successo a tal punto che per
di più, ma si fermò al centesimo me il ridicolo non era nulla, fintanto
posto della classifica USA. Il terzo, che c’era anche solo una minima spe-
DRESSED TO KILL, rischiò di en- ranza che sarei stato amato pazzamente
trare nella Top 30, ma il suo pezzo e che ogni donna avrebbe voluto avere
forte, Rock And Roll All Nite, come i miei figli. Questo è quello che voglia-
singolo fu un flop. Fu solo al quarto mo tutti, ma pochi di noi sono disposti
tentativo che i Kiss finalmente fe- a lottare fino in fondo per arrivarci”.
cero centro ed ebbero il loro primo Si chiamava Stanley The Parrot ed

7
KISS

“Buuu!”: Gene spaventa


i passanti per strada.

era una buffa canzoncina scritta da Visto questo curriculum, i quattro Kiss – il brano Back When My Hair Was Short
Gene Simmons destinata a trasformar- erano elettrizzati all’idea di lavorare con dei Gunhill Road – entrò nella Top 20,
si quasi per magia nel brano rock’n’roll Kramer. Come disse Paul, “Ero un an- seguita poi da altre hit. E fu questa colla-
sfrontato e lascivo che avrebbe fatto co- glofilo fin da ragazzino. Tutti i gruppi borazione tra un boss discografico e due
noscere i Kiss al mondo. Il titolo non era che mi avevano ispirato erano inglesi. E esperti produttori a fare dei Kiss il primo
una presa in giro di Paul Stanley da par- adoravo i Beatles”. Ma se Kremer aveva gruppo messo sotto contratto dalla Casa-
te di Gene Simmons. I due non si era- il know-how tecnico, Kerner e Wise ave- blanca Records. “Neil Bogart mi lasciava
no neanche ancora conosciuti quando vano gli agganci che fecero la differenza dei demo fuori dal suo ufficio”, disse Ker-
Gene scrisse questa strana canzone dal – per loro, e soprattutto per i Kiss. Neil ner. “Io passavo una volta alla settimana a
sound psichedelico e dal testo surreale. Bogart, un discografico dai modi bruschi, prenderli”. Un venerdì sera, Kerner prese
Ma quando s’incontrarono la prima vol- nel 1973 aveva fondato una nuova etichet- il demo dei Kiss registrato da Eddie Kra-
ta, nel 1970, Stanley The Parrot fu uno ta – chiamata Casablanca in onore del mer e, come ricordava, “Mi travolse. Dis-
dei brani che Gene suonò a Paul, e ci suo famoso omonimo, Humprey Bogart. si, ‘Cazzo, questo è esattamente il genere
fu qualcosa che gli rimase in testa – una di cose che Neil dovrebbe avere alla Casa-
sequenza di accordi che era perfetta per blanca – un gruppo rock assolutamente
una canzone dei Kiss, nello stile di Brown credibile’. Il lunedì successivo gli riportai
Sugar dei Rolling Stones. “Sapevamo «AFFERRI LA PALLA, METTI LA MANO il nastro dicendo, ‘Tu devi prenderli. Te
VUOI prenderli’. E fu così che fummo
AVANTI A TE, ABBASSI LA TESTA
che tipo di sound volevamo”, disse Paul.
Per il testo, si basò sulle glamour queen coinvolti nei Kiss”. Fu ai Le Tang Ballet
di New York e sui misteri di Just Like A E CORRI PIÙ FORTE CHE PUOI. E Studios, proprio di fronte ai Bell Sound,
Woman di Bob Dylan. E fu proprio quel
brano, Strutter – una storia newyorkese QUALSIASI COSA TI SI PARI DAVANTI, che Kerner e Wise videro i Kiss esibirsi
dal vivo per la prima volta. Ne uscirono
con un groove newyorkese – a essere LA SPAZZI VIA» con un’idea chiara di quello che doveva-
scelto come apertura del primo disco
dei Kiss. Nell’estate del 1973, prima che PAUL STANLEY no fare. “Decidemmo che doveva essere
un disco stradaiolo, molto crudo, grez-
Kenny Kerner e Richie Wise fossero as- zo”, disse Kerner. “Esattamente come
sunti come produttori, il gruppo aveva loro erano dal vivo”. Secondo Wise, il
inciso i demo di Strutter e di altri brani Kerner e Wise avevano collaborato per la disco fu registrato in soli sei giorni, con
chiave – Deuce, Firehouse e Black Dia- prima volta con Bogart quando, in qualità un’altra settimana per i missaggi. Se-
mond – con un tizio che aveva lavorato di boss della Karma Sutra, aveva messo condo il chitarrista solista Ace Frehley il
su alcuni dei principali e più influenti di- sotto contratto i Dust, un trio power di disco aveva il sapore che Kerner e Wise
schi rock di fine anni 60/inizio anni 70: New York in cui Wise suonava la chitarra cercavano, “quella spontaneità e quel
Eddie Kramer, un espatriato sudafrica- assieme al bassista Kenny Aaronson (suc- sound molto tosto”. Insomma, quel disco
no che aveva lavorato come fonico per cessivamente con Joan Kett e Billy Idol) aveva, a un livello più profondo, lo stesso
i Beatles (All You Need Is Love), i Rolling e il batterista Marc Bell (più avanti noto atteggiamento del gruppo. “Avevamo la
Stones (THEIR SATANIC MAJESTIES come Marky Ramone). Kerner scrisse bava alla bocca dalla voglia di sfondare.
REQUEST), la Jimi Hendrix Experien- tutti i brani del gruppo con Wise, e lavo- Mettemmo il 110% in quel disco, e su tut-
ce (ARE YOU EXPERIENCED, AXIS: rarono assieme come produttori per la to”, come disse sfacciatamente Ace, “un
BOLD AS LOVE e ELECTRIC LADY- prima volta su quello che sarebbe stato pugno di canzoni stracazzute”. A partire
LAND) e i Led Zeppelin (LED ZEP- l’ultimo disco dei Dust, HARD ATTACK. da Strutter, lungo tutto il percorso fino
PELIN II e HOUSES OF THE HOLY). La loro successiva produzione per Bogart all’epico finale di Black Diamond, molti

8 LE GRANDI GLORIE DEL ROCK


– quattro volti dipinti circondati dal
buio – era iconica nel senso più pieno
del termine. Come disse Peter Criss,
“Volevo una copertina che sembrasse
MEET THE BEATLES”. Il disco fu pub-
blicato l’8 febbraio 1974. Paul Stanley lo
descrisse come “la nostra Dichiarazione
d’Indipendenza”. Ma non fu il successo
che avevano sperato. Nelle classifiche
USA arrivò a un molto deludente n°
87. E il singolo che fu poi aggiunto al
disco nel maggio di quell’anno – una
versione dell’orecchiabile hit anni 50 di
Bobby Rydell Kissin’ Time, registrata su
insistenza di Neil Bogart – fu un altro
flop, malgrado una promozione pesan-
te, con “kissing contest” in giro per l’A-
merica. La storia però gli avrebbe dato
ragione. Col tempo, il primo disco dei
Kiss sarebbe stato riconosciuto per ciò
che realmente era: un esordio classico,
allo stesso livello di quelli di Led Zeppe-
lin, Black Sabbath, Boston, Van Halen e
Guns N’ Roses. Ma in quel momento,
il gruppo non aveva tempo per leccar-
si le ferite. Le cose si muovevano a ve-
locità supersonica. E inoltre, per i Kiss
dubitare di se stessi era impensabile.
Come dichiarò Paul Stanley, “È come
nel Football Americano. Afferri la pal-
la, metti la mano avanti a te, abbassi la
testa e corri più forte che puoi. Qualsi-
asi cosa ti si pari davanti, la spazzi via”.

Q uando nell’agosto del 1974 i Kiss


si riunirono a Los Angeles per
registrare il loro secondo disco,
erano stati on the road per sei mesi –
Specchio, specchio delle mie brame… “non-stop”, come disse Gene Simmons.
Paul Stanley si controlla il trucco. Kenny Kerner e Richie Wise avevano
spostato la loro base a LA e fu lì, negli
di quei brani sarebbero rimasti nel set Redding e Sam Cooke, inserì un po’ di studi Village Recorders, che prese vita
live del gruppo per decenni. Deuce, uno grinta R&B in Nothin’ To Lose, con la sua HOTTER THAN HELL, in un’atmo-
di quelli scritti da Gene, era il preferito voce tutta whisky e sigarette, mescolata a sfera ad alta pressione, con il gruppo
da Ace: canzone secca, aggressiva, fu il quelle di Gene e Paul, anche se fu Gene che aveva nostalgia di New York e allo
primo brano che Ace suonò col gruppo a cimentarsi nei famigerati versi che allu- stesso tempo era su di giri per tutto
durante la sua audizione, e servì come devano al sesso anale: “I thought about the
bordata di avvio per migliaia di concerti back door / I didn’t know what to say / She
dei Kiss. Firehouse – scritta da Paul quan- didn’t want to do it / But she did anyway”.
do ancora adolescente alla High School E in Black Diamond – come Strutter, bra-
impazziva per Fire Brigade dei Move – no molto newyorkese, con immagini di
aveva un incedere lento e un “whoo-ooh- ragazze che lavorano “out on the street for
yeah!” perfetto per accompagnare il nu- a livin’’ – fu Peter che si dannò l’anima
mero sputafuoco di Gene. 100,000 Years alla voce, dopo che Paul aveva sussurrato
era tuono e fantascienza. E in Cold Gin, l’intro da crooner. Il disco comprendeva
in mezzo al riff durissimo, c’era un twist anche Let Me Know, che Paul aveva scrit-
quasi beffardo. Era la canzone da ubriaco to nel 1970 col titolo Sunday Driver, e un
di Ace, anche se fu Gene, astemio fino al brano tirato fuori dagli scarti, un piccolo
midollo, a scriverla. Essendo un gruppo strumentale intitolato Love Theme From
che adorava i Beatles, l’idea fu sin dall’i- Kiss. L’immagine da mettere in copertina
nizio che tutti e quattro i KISS cantassero era d’importanza enorme per un grup-
da solisti, proprio come facevano John, po così attento all’aspetto visuale come
Paul, George e Ringo. Se Ace, all’epoca, i Kiss. Il fotografo Joel Brodsky fu scelto
non aveva ancora fiducia in se stesso, Pe- per il suo lavoro su dischi come STRAN-
ter Criss non aveva simili inibizioni: fan GE DAYS dei Doors e ASTRAL WEEKS
dei leggendari cantanti soul come Otis di Van Morrison, e la sua visione dei Kiss

9
KISS
quello che la California aveva da offrire.
“La scena di LA era decadente e selvag-
gia”, disse in seguito Peter Criss. Lui e
Ace Frehley si crogiolavano in quell’am-
biente. Come ricordava Ace, a volte
leggermente annebbiato, “Ci si ammaz-
zava dal ridere”. Ma fu proprio allora
che Simmons, contrario in modo quasi
puritano alle droghe ma dipendente dal
sesso casuale, avvertì la prima volta una
divisione all’interno del gruppo. “Era
ovvio che a livello sociale io non avessi
nulla in comune con Ace e Peter”, di-
chiarò. “Per loro divertimento voleva
dire ‘farsi’”. Il sole della California non
ebbe impatto sulla musica del gruppo.
Se possibile, HOTTER THAN HELL
fu ancora più cupo e pesante del primo
disco. Alcuni brani erano più mossi: la
title track, diretta e senza fronzoli, ave-
va un riff e un testo presi di peso da All
Right Now dei Free, Let Me Go, Rock ‘N’ Detroit rock city: le registrazioni di ALIVE!
Roll erano semplici e grezze come il ti- alla Cobo Hall nel maggio 1975.
tolo suggeriva, Got To Choose e Comin’
Home orecchiabilissime. Ma c’era anche
una forza dirompente in Parasite, scrit- disse che ci serviva un inno, un proclama.
ta da Ace e cantata ancora una volta da E a suo credito va detto che l’idea di inno
Gene. Nella prima ballad del gruppo, «NON AVEVAMO NEMMENO UN rock’n’roll all’epoca non esisteva. Disse:
Goin’ Blind, scritta da Gene nel 1970, la DISCO D’ORO. MA DECIDEMMO CHE ‘Vi serve una canzone che chiami a rac-

DOVEVAMO FARE UN DOPPIO DALVIVO»


dolcezza della melodia contrastava con colta i vostri fan. Un brano che incarni
le fosche immagini evocate dal testo: chi siete’”. Paul scelse il posto perfetto
“There is nothing more for you and I / I’m
ninetythree, you’re sixteen…”.
GENE SIMMONS per scriverlo – la sua camera nel famoso
hotel Hyatt House sul Sunset Boulevard,
In un altro brano, Watchin’ You, Gene luogo soprannominato ‘The Riot House’,
recitava la parte del guardone, sul tap- dopo tutti i party sfrenati organizzati lì
peto di un riff malevolo “rubacchiato” dando la sorte…”. Anche se lievi, le ferite (uno dei quali vide John Bonham dei Led
da Mississippi Queen dei Mountain. E al volto che riportò presentarono qualche Zeppelin correre in moto per i corridoi).
in Strange Ways, brano pesante, duro problema quando il fotografo Norman Paul imbracciò un’acustica e in pochi mi-
e scritto da Ace e cantato da Peter, un Seeff scattò le foto per la copertina del nuti ce l’aveva. “Trovai molto rapidamen-
sapore quasi devastato era completa- disco in uno studio di Hollywood. Come te accordi e melodia”, disse. “E di colpo
to da un assolo pieno di feedback, che spiegò Ace: “Il medico mi disse che pote- mi venne il primo verso: ‘I wanna rock
come disse Ace caracollava come “un vo mettere il trucco solo su metà faccia”. and roll all nite and party every day’. A quel
dinosauro”. Perfino il sound complessi- Come risultato, la sua immagine succes- punto era fatta, e fu molto immediato,
vo del disco era strano. Il disco d’esor- sivamente fu messa a posto con una so- nel senso che non ci pensai troppo sopra.
dio azzannava, ma HOTTER THAN vraesposizione. Per dare vita a un’atmo- All’epoca, non credevo che la gente par-
HELL era melmoso come Los Angeles. sfera da baccanale, Seeff portò ragazze e lasse del volersi divertire. Party era solo
Questa sensibilità lo-fi lo avrebbe reso alcool. E quando ebbero finito, perfino il un modo di dire ‘voglio divertirmi’.
un’influenza capitale nella musica grun- solitamente controllato Paul Stanley era L’espressione “fare rock e roll tutta la
ge degli anni 90 – non a caso, i Melvins così devastato da dover essere portato a notte e divertirsi tutto il giorno” riflette-
realizzarono una versione di Goin’ Blind braccia da Gene fino a una macchina che va un atteggiamento, un modo di guar-
nel loro disco del 1993 HOUDINI. Ma, li aspettava. Quando i Kiss lasciarono LA, dare alla vita. Una mentalità – sull’essere
nel 1974 HOTTER THAN HELL non nel settembre del ’74, si rimisero subito liberi – una celebrazione dell’individuo”.
era il tipo di disco che poteva portare i on the road. Ottennero un aumento dal Il brano fu completato con un testo a
Kiss dove volevano arrivare. loro manager Bill Aucoin – da 10 a 80 dol- cui stava lavorando Gene, Drive Me Wild.
Fu pubblicato il 22 ottobre 1974, e un lari alla settimana. Le vendite di HOT- “Non avevo il ritornello”, spiegò Gene,
membro della band poté ringraziare TER THAN HELL, sempre scarse, non “Ma c’era l’idea dell’auto come imma-
la sua buona stella per aver potuto ve- cambiarono le cose. In tour però, sera gine della donna, dell’idea di donna, per
derne la pubblicazione da vivo: Ace dopo sera, il passaparola era sempre più cui; ‘You drive me wild, I’ll drive you crazy’.
Frehley, da sempre una testa calda, a consistente. Come disse Kenny Kerner, Quindi, fondamentalmente i pezzi com-
LA si diede alle pazzie. Come ricordò “Per i ragazzi loro erano dei supereroi”. baciarono; mettemmo la mia strofa attac-
in seguito con la sua tipica noncuran- Avevano solo bisogno di una canzone cata al ritornello di Paul e ottenemmo la
za: “Ebbi un incidente d’auto. Una sera che li facesse sfondare a livello nazionale. canzone”. Quando Neil Bogart sentì Rock
mi sbronzai e guidai per le Hollywood Neil Bogart ne era sicuro. Così, quando And Roll All Nite, andò in estasi. Quello
Hills. Correvo come un pazzo e alla fine il gruppo tornò a LA per un concerto che però sorprese davvero Paul e Gene
persi il controllo a andai a sbattere con- alla fine dell’anno, Bogart spiegò a Paul fu quanto Bogart fece dopo: si ritagliò
tro un palo del telefono. Credo stessi sfi- Stanley che tipo di brano voleva: “Neil il ruolo di produttore del terzo disco del

10 LE GRANDI GLORIE DEL ROCK


farli sembrare grandiosi”. Furono regi-
strati quattro concerti – alla Cobo Hall
di Detroit il 16 maggio, a Cleveland in
Ohio, il 21 giugno, a Davenport nell’Io-
wa il 20 luglio e a Wildwood nel New
Jersey il 23 luglio. Successivamente, fu-
rono aggiunte delle sovra-incisioni agli
Electric Lady. Come ammise Kramer:
“Con tutti quei movimenti sul palco fu
impossibile registrare perfettamente un
concerto”. Ma quello che fu fissato su
nastro fu uno dei dischi live migliori di
tutti i tempi: intitolato semplicemen-
te ALIVE!, inizia con una roboante e
iperbolica presentazione del roadie J.R.
Smalling, che i fan avrebbero continua-
Aggiorniamoci: i Kiss leggono to ad ascoltare per anni e anni: “You
le ultime recensioni.
wanted the best and you got it, the hottest
band in the land… Kiss!”, e offre le versio-
gruppo. In seguito, fu evidente a tutti che ni live definitive di molti classici epocali
era stata una manovra politica: compa- come Deuce, Firehouse, Black Diamond,
gnie discografiche rivali della Casablan- «QUANDO SEI IMMERSO NEL Cold Gin e Rock And Roll All Nite.
ca avevano iniziato a mostrare interesse
per i Kiss e questo aveva determinato una SUCCESSO, È UN MONDO DEL TUTTO Cosa ancora più fondamentale, come
disse Paul: “Colse in pieno l’esperien-
lotta di potere tra Bogart e Bill Aucoin. NUOVO, SENZA REGOLE. E L’UNICO za live, per come la viveva il pubblico.
Come produttore dei Kiss, in studio con
loro, giorno dopo giorno, Bogart avrebbe CHE DECIDE SEI TU» L’idea di KISS ALIVE! era precisamen-
te questa: un disco per farti sentire to-
potuto tenerli legati a sé. Per DRESSED GENE SIMMONS talmente immerso in un concerto”. E
TO KILL però, il gruppo era a corto di fu Paul, sia come frontman che come
materiale, avendo fatto uscire due singoli cheerleader, a dannarsi per far sentire i
in un anno, ed essendo stato in tour senza fan parte dello spettacolo, concionando
sosta. Per rimpolpare il materiale, Gene vatta, con Gene che sfoggiava ai piedi le tra brano e brano come un predicatore
e Paul attinsero al passato, rimettendo crocs della moglie di Gruen. Pubblicato il rock’n’roll. “È come un raduno religio-
mano a due brani dei Wicked Lester, She 19 marzo del 1975, DRESSED TO KILL so”, disse. “Cerchiamo di far provare a
e Love Her All I Can. Ma come disse Paul: fu il primo disco dei Kiss a entrare nella tutti l’estasi mistica!”. La copertina di
“Gene e io potevamo scrivere molto in Top 40 USA. Rock And Roll All Nite, po- ALIVE! – una foto scattata da Fin Co-
fretta, ed è quello che facemmo su DRES- pulista fino al midollo, si arrampicò fino stello durante le prove – mostra il grup-
SED TO KILL. Scrivevamo la mattina, e al n°68 della Top 100 Billboard. Ma sul po in una posa tipicamente esagerata.
quando gli altri arrivavano c’era una can- palco i Kiss erano un’altra cosa. “Dal vivo Ma fu la foto di quarta di copertina,
zone pronta”. era una valanga”, affermò Gene. E così sempre scattata da Costello, che diven-
Room Service era un quintessenziale fu presa una decisione coraggiosa. “Per ne leggendaria tra i fan dei Kiss: due ra-
rock’n’roll di Paul Stanley, infarcito di la Casablanca era una questione di vita o gazzi di Detroit, Lee Neaves e Bruce Re-
doppi sensi: “All’epoca praticamente vi- di morte”, ricordava Gene. “Non aveva- doute, che reggono uno striscione fatto
vevo on the road”, svelò. “E praticamente no avuto nessuna hit. Noi non avevamo da loro, e alle spalle la Cobo Hall, stra-
sfruttavo ogni possibile forma o opzione nemmeno un disco d’oro. E allora, o la piena di pubblico. “Quando uscì ALIVE!
di ‘servizio’ in camera”. C’mon And Love va o la spacca, decidemmo che dovevamo e vedemmo la foto, rimanemmo sbalor-
Me – titolo molto esplicito – era anch’es- fare un disco dal vivo. E doveva essere un diti”, ricordava Redoute. “Era un sogno
sa, come disse Paul, “molto autobiogra- disco dal vivo doppio”. divenuto realtà”.
fica”. Rock Bottom presentava Paul e Ace ALIVE! fece lo stesso effetto sui quattro

S
in perfetta armonia, con la delicata intro apevano esattamente dove avrebbe- Kiss. Pubblicato il 10 settembre 1975, fu
acustica, tratta un brano strumentale di ro dovuto registrarlo – dove poteva- il disco che li rese superstar. La versione
Ace, e la “canzone vera” come disse Paul, no radunare il pubblico maggiore. E live di Rock And Roll All Nite arrivò al n°
un’altra “riscrittura” di All Right Now. nel 1975 nessuna città negli USA amava 12 negli USA. Proprio come aveva pre-
Gene aveva dalla sua Two Timer, in cui i Kiss più di Detroit. Come disse Paul detto Neil Bogart fu l’inno che li definì.
parlava di una donna infedele, senza la Stanley, “In giro per gli USA non aveva- E sulla sua scia nel gennaio 1976 ALIVE!
minima traccia d’ironia. DRESSED TO mo problemi a trovare un posticino, ma schizzò al n°9 tra gli LP. Fu il succes-
KILL fu registrato nel febbraio del 1975 a Detroit dettavamo legge! Era una rela- so che salvò la Casablanca Records e
agli Electric Lady Studios di New York zione molto speciale. L’ho detto migliaia trasformò i Kiss in un fenomeno pop.
City. Nei panni di produttore, Neil Bogart di volte – Detroit ci ha aperto le braccia E per i membri del gruppo, la vita non
fu molto accorto nel mantenere il tutto e spalancato le cosce”. Per la produzione sarebbe più stata la stessa. Come disse
molto semplice. E come rifletté Ace, “In tornarono a Eddie Kramer. “Ero rimasto Gene Simmons, “La cosa davvero folle
quel disco c’era molta energia”. La foto deluso di non aver potuto produrre il del successo è che prima di averlo, non
di copertina, scattata da Bon Gruen all’in- primo disco dei Kiss”, ammise in seguito riesci a capirlo fino in fondo. Ma poi,
crocio tra la 23rd Street e la Eighth Ave- Kramer. “Erano prevalsi motivi politici. quando ci sguazzi dentro, è un mondo
nue, presentava una strana immagine dei Ma arrivati a un disco live, decisi di far- del tutto nuovo, senza regole. E l’unico
rock’n’roller mascherati in giacca e cra- mi valere e raccogliere la sfida: riuscire a che decide sei tu”.

11
I Kiss nella loro prima
incarnazione. Da sinistra
a destra: Gene Simmons,
Paul Stanley, Peter Criss
e Ace Frehley

12 LE GRANDI GLORIE DEL ROCK


P U B B L I C AT O
SU CLASSIC ROCK N
S E T T E M B R E 2013 . 10

SVELATI!
Il trucco! Le leggende! I film! La storia segreta
dei Kiss raccontata da Gene & Paul.
Testo: Paul Elliott

P
er i Kiss, uno dei gruppi rock più nato la ruvidezza originale dei Kiss in favore
iconici di sempre, il 2013 segna di qualcosa di più pomposo. Bob Ezrin era
una tappa importante: il 40esimo un visionario, ma senza di lui siamo tornati
anniversario della loro nascita. a ciò che sapevamo fare meglio. “Rock And
«Abbiamo fondato i Kiss pensando alla band Roll Over” era un’inversione a U, un modo
che ci sarebbe piaciuto vedere e ascoltare», per tornare al sound della band dal vivo.
racconta il cantante e chitarrista Paul Stanley. Non un’idea poi così geniale, intendiamoci.
«Una band esagerata, fuori dall’ordinario». Volevamo solo ricreare quella qualità quasi
Con il loro trucco e gli stravaganti costumi, primitiva di “Kiss Alive!” (l’album live che ha
sono diventati l’equivalente rock dei fumetti rappresentato il punto di svolta del gruppo,
dei supereroi. «Volevamo essere Superman, nel 1975, ndr). Ecco perché abbiamo inciso in
King Kong e Babbo Natale tutti insieme», ag- un teatro. Eddie Kramer, il produttore, aveva
giunge il bassista e vocalist Gene Simmons. trovato lo Star Theatre a Nanuet, New York.
Negli Anni Settanta, i Kiss hanno raggiunto Eddie era convinto che quel posto avrebbe
l’apice del successo come «band più forte ricreato l’acustica di un concerto. Abbiamo
del mondo» (definizione auto-attribuita). provato sul palco, tutti insieme, ma duran-
Nel decennio successivo hanno fatto ciò che te le registrazioni ci siamo piazzati in posti
nessuno poteva prevedere: si sono tolti il diversi. La batteria di Peter era in un bagno
trucco, e hanno continuato ad avere succes- al piano di sopra, e gli davamo istruzioni
so. Oggi i Kiss restano uno dei gruppi rock usando una videocamera. La sensazione di
più importanti del mondo. In queste pagine essere dal vivo era più legata all’acustica che
Paul Stanley e Gene Simmons, gli ultimi due non al fatto di trovarsi assieme sul palco. Per
membri rimasti della formazione originale, come la vedo io, il disco non era poi questo
parlano senza peli sulla lingua dei momenti capolavoro. Non credo che Eddie sia riuscito
più difficili della loro carriera: la storia segreta a trasmettere la vera essenza del gruppo. Le
dei Kiss. «Puoi ferire la bestia», dice Stanley, canzoni erano ottime, ma l’album non reg-
«ma non puoi ucciderla». geva il confronto con quelli di altre rock band
dell’epoca, e in questi casi la colpa ricade ine-
«AVEVAMO PAURA» vitabilmente sull’ingegnere del suono. I fan si
Il 1976 dei Kiss inizia con “Destroyer”, l’al- sono fatti l’idea che fossimo in studio, abbrac-
bum più ambizioso della loro carriera, pro- ciati gli uni agli altri, con la nostra amicizia e
dotto da Bob Ezrin. Un disco agli antipodi la voglia di suonare. È una bella immagine,
rispetto a “Rock And Roll Over”, uscito otto OK, ma è anche una leggenda.
mesi dopo, puro hard rock. Un ritorno alle
origini dettato dalla necessità, ma anche dal- «NON HO GUADAGNATO
la paura... UN CENTESIMO CON
I VAN HALEN»
Paul Stanley: In tutta franchezza, ci stavamo Nel 1977 Simmons vide il futuro del rock in
cagando addosso. Temevamo che con “De- una band sconosciuta di Los Angeles chia-
stroyer” fossimo finiti. Avevamo abbando- mata Van Halen. Il manager dei Kiss li

13
KISS
Giù la maschera!
I Kiss si esibirono per la prima
volta senza trucco nel 1983, in
un programma di MTV

rifiutò. Cinque anni dopo, Eddie Van Halen che produce yogurt». Li ho presi in disparte facendo uscire di testa, che voleva mollare la
voleva unirsi a loro... e gli ho detto: «Vi prego, lasciate perdere. band. «E dove vorresti andare?» «Voglio en-
Non farete un soldo. Vi prendo io con me, trare nei Kiss». Gli ho subito detto: «Frena.
Gene Simmons: I Van Halen li ho scoperti faremo dei demo, vi farò avere un contrat- Ammesso che tu suoni la chitarra nei Kiss,
io. Nel 1977 mi hanno chiamato per vedere to...». E hanno accettato. Hanno firmato per come ti sentiresti se io o Paul ti dicessimo
un gruppo chiamato The Boyzz che si esibi- la mia società di produzione, li ho portati a ‘no, no, quell’assolo devi suonarlo in un al-
va in un locale di Los Angeles, lo Starwood. New York, li ho messi in una sala degli stu- tro modo’?» A quel punto è andato a parlare
La persona che mi aveva dato appuntamento dio Electric Lady e ho chiamato David Lee anche con Paul: «Cosa ne pensi di questa can-
era la modella Bebe Buell. Rodney Roth, che si è presentato con stivali zone a cui sto lavorando?», e ha messo su un
Bingenheimer, DJ e padrone col tacco e pantaloni di pelle. demo che cominciava con un riff di tastiera.
del posto, mi disse: «Vieni Abbiamo registrato 15 can- «Carino, ma dov’è la chitarra?» Lui ha rispo-
un po’ prima, apre una zoni, disponibili come sto: «Nessuna chitarra».
band che dovresti ve- bootleg. Sono Van Ha- Da non credere. «Edward, tu sei un chitarri-
dere. Si chiamano «Edward, tu sei un len al 100%. Non li ho sta. Questa è roba da discomusic europea».
Van Halen». La mia
prima reazione fu:
chitarrista. Questa è inventati io.
Ci tenevo che fir-
«No», ha ribattuto, «è un bel pezzo. Penso
che lo intitolerò “Jump”». Alla fine è tornato
«Che razza di nome roba da discomusic massero con Bill con la band, le discussioni e i litigi sono andati
sarebbe?». europea» Aucoin, il nostro avanti, ma io ho la coscienza a posto. Ho det-
Una volta allo manager, che li to la cosa giusta. Devi essere quello che sei,
Paul Stanley, parlando di
Starwood sono an- prendessimo sotto seguire la tua strada, non sterzare per seguire
dato nei bagni, e qui quella che sarebbe diventata la nostra ala, ma tutti quella di qualcun altro.
ti lascio immaginare il “Jump” dei Van Halen quanti, da Bill a Paul,
resto, uscendo giusto in erano convinti che fosse MEGLIO DEI BEATLES
tempo per vedere questi una fesseria. Non li aveva- Quando sono andati in tournée in Giappo-
tizi salire sul palco. Ero basi- no sentiti. Dissi: «Vi rimange- ne per la prima volta, nel marzo del 1977, i
to. Non avevo mai visto nessuno rete tutto», e stracciai il contratto. Kiss hanno dovuto vedersela con un’isteria
suonare la chitarra come Eddie. O Edward, Non ho mai guadagnato un centesimo con dei fan non troppo diversa da quella per i
come preferisce essere chiamato lui. Dopo loro. Non ne avevo bisogno. Ma io avevo ra- Beatles, e con lo shock per una cultura nella
tre canzoni ero già nel backstage che li aspet- gione... Idioti! quale il pubblico veniva tenuto a bada con
tavo. Mi sono presentato, e quel che mi han Qualche anno dopo stavamo registrando dei semafori...
detto, più o meno, è stato: «Ehi, grazie per “Creatures Of The Night”, ed Eddie è ve-
essere venuto, siamo contenti che ti sia pia- nuto a trovarmi in studio. Siamo andati a Paul Stanley: Sapevamo che i fan giapponesi
ciuta la band, bla bla bla...», per poi aggiun- mangiare dall’altra parte della strada, e ha ci avrebbero aspettato all’aeroporto, quindi ci
gere: «Abbiamo un investitore, un’azienda cominciato a raccontarmi che Roth lo stava siamo messi trucco e costumi in aereo,

14 LE GRANDI GLORIE DEL ROCK


Gene Simmons
nasconde dei talenti
inattesi: parla tre lingue
(inglese, ungherese ed
ebraico) e, nella sua vita,
dice di aver fatto sesso
con circa 5.600 donne

15
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KISS

Ace Frehley ha una sua


Les Paul signature,
chiamata “Budokan”
creata sulle specifiche
della chitarra usata
durante il tour del 1977
in Giappone

ma alla dogana ci hanno fatto struccare in LA MINACCIA FANTASMA si, è stata una fase particolarmente buia della
modo da poter verificare i volti sui passaporti; In 1978 i Kiss sono stati protagonisti di un sua vita. Il peggio è stato mentre stavamo
è stato un po’ complicato togliere il make-up film per la televisione, “Kiss Meets The girando lo spot per il tour del 1979. Era una
e rimetterlo di nuovo, ma ce l’abbiamo fatta Phantom Of The Park”, una puerile storia di grossa campagna promozionale: Il Ritorno
a tempo di record. Poi siamo usciti, ed è stato dei Kiss. Noi dovevamo solo camminare
eroi mascherati. Per il batterista Peter Criss è
il delirio. Era la prima volta che lasciavamo l’inizio della fine... verso la telecamera, tutti e quattro allineati
gli Stati Uniti: sapevamo che eravamo molto uno accanto all’altro. Peter quel giorno era
popolari anche altrove, ma non ci saremmo Gene Simmons: Arrivati a quel punto, Peter furibondo, è andato verso un tavolino di ve-
mai aspettati un’accoglienza del genere. Non e Ace erano diventati insopportabili. tro e l’ha sfondato con un pugno.
eravamo preparati, né mai avremmo potuto All’inizio contavano come me E ovviamente si è fatto male
esserlo. Al Budokan di Tokyo abbiamo strap- e Paul, ma già nel 1978 Ace ai tendini della mano. Ab-
pato il record di presenze a un concerto dei non si degnava neppu- biamo dovuto rinviare il
Beatles. re di suonare in tutti i tour di sei mesi e aspet-
Era strano però fare concerti in cui c’erano dischi, mentre Peter «Alla fine, tutto si tare che guarisse. Sia
luci che davano segnali alla folla: luce verde aveva sempre qual- riduce alla salute e alla Peter sia Ace erano
andava bene, luce gialla ti stava un po’ scap- cosa per la testa. felicità. In quest’ordine. disastri ambulanti,
pando la mano, luce rossa sei nei guai. Gli Durante le riprese Puoi essere un figlio di bombe a orologeria
spettatori volevano alzarsi in piedi, farsi tra- di “Kiss Meets The pronte a esplodere.
scinare dalla musica. Quando l’hanno fatto e Phantom”, a volte puttana ricco, ma se ti Letteralmente. Una
si sono messi a fare un po’ di casino, qualcuno non si presentavano ammali, sei solo un volta Ace ha preso
li ha immediatamente riportati ai loro posti. sul set. Peter aveva figlio di puttana dei fuochi d’artificio
Ace e Peter erano cannoni sempre pronti a deciso che il film era malato» in mano e ci ha infilato
sparare, e andavano tenuti sotto controllo. bello che finito ed era dentro una sigaretta ac-
Sei ospite in un altro paese, e devi compor- sparito, al punto che la Gene Simmons cesa. Ti lascio immaginare
tarti di conseguenza. La maggior parte del produzione ha dovuto ingag- il botto. Con loro non sapevi
tempo ce ne stavamo chiusi nel nostro alber- giare un attore che ne prendesse il mai cosa poteva succedere.
go. Ricordo però che una volta siamo andati posto. Se guardi il film, ci sono scene in cui
a fare shopping, e la cosa divertente era che Peter è inquadrato di spalle, ma non è lui. E «VOLEVO LASSIE NEL
le nostre teste svettavano sopra tutte le altre. poi, il suo modo di parlare, il suo accento di MIO ALBUM SOLISTA!»
Tieni presente che indossavamo lo stesso Brooklyn era così indecifrabile che è stato Il 18 settembre 1978 sono usciti gli album
tipo di stivali che mettevamo ai concerti. Era necessario assumere un’altra persona che solisti di tutti e quattro i membri dei Kiss.
difficile tenere un basso profilo quando per lo doppiasse integralmente. Non hai idea di Un fatto senza precedenti per una rock
strada non eravamo poi troppo diversi da come questa cosa l’abbia fatto incazzare. In band, ma anche il disperato tentativo di te-
come eravamo sul palco. quel periodo ha cominciato anche a drogar- nerla insieme.

16 LE GRANDI GLORIE DEL ROCK


«Il mio arrivo nella band
li ha aiutati a risalire
la china e ha dato loro
una credibilità musicale
che non avevano mai
avuto prima, ma non
ho potuto ottenere
il riconoscimento
che avrei voluto»
Vinnie Vincent

17
KISS
Paul Stanley, oltre a essere
il principale compositore
dei Kiss, il frontman e la
voce della band, è anche un
quotato pittore. Il suo debutto
artistico è datato 2006

Gene Simmons: Ace e Peter erano così in- dimostrare l’importanza di ciascun membro “When You Wish Upon A Star”, che per me
cazzati con la band, con loro stessi, le dro- all’interno della band. Io mi preoccupavo di era una canzone importante, e che si fottano
ghe, l’alcool e tutto il mondo, che avevano come sarebbero stati gli altri dischi: pensavo i critici. Quando ero un ragazzino appena ar-
cominciato a minacciare di mollare la band. che un flop commerciale avrebbe avuto un rivato negli Stati Uniti sono andato a vedere
Bill Aucoin ha convocato una riunione. È impatto negativo sul gruppo, ma mentirei “Pinocchio”, e ricordo il Grillo Parlante che
stata come la Conferenza di Yalta, quando se non dicessi che volevo che il mio andas- cantava quella canzone, sembrava che si ri-
Churchill e Roosevelt e Stalin si sono messi se meglio di quelli degli altri. E se qualcuno volgesse proprio a me: «Non fa differenza chi
attorno a un tavolo per discutere il destino degli altri ti racconta qualcosa di diverso, sta tu sia... I tuoi sogni si avvereranno». Un’ispi-
del mondo dopo la Seconda Guerra mentendo. razione che nessun sermone religioso potrà
Mondiale. Ace era insoddisfat- Gene Simmons: In quel pe- mai dare. Ho pianto, quando l’ho cantata.
to, un po’ come George riodo avevo venduto la mia Paul Stanley: Non ero entusiasta del disco
Harrison nei Beatles: anima a Hollywood. Ero di Gene. Era più forma che sostanza. Sem-
«Non suoniamo ab- «Senza trucco mi andato a vivere con brava che l’unica cosa importante fosse chi
bastanza le mie can- Cher, e avevamo ab- riuscisse a coinvolgere. Ho sentito tutti gli
zoni». Allora Bill sentivo come una bastanza denaro da album nell’ufficio di Bill Aucoin, per conto
disse: «Vuoi fare prostituta. Una che fare quel che vole- mio. Quello di Ace si è rivelato una vera
un disco solista? E ti scopa dalla mattina vamo. E l’ho fatto. sorpresa. Non ho mai incontrato una per-
perché non ne fate Ho messo insieme sona più pigra, ma in quel disco sembrava
uno tutti quanti?» alla sera senza che un gruppo di musi- possedere un’energia e un entusiasmo dav-
Bill se ne era uscito tu nemmeno te cisti di Los Angeles, vero notevoli. Quello di Peter invece mi era
con quell’idea, Neil ne accorga» me li sono portati sembrato il lavoro di una persona che non
Bogart, presidente di in Inghilterra con un ha molto da offrire!
Casablanca Records, an- Gene Simmons Concorde, e siamo an- Gene Simmons: Gli storici, che sono sem-
dava pazzo per le idee folli dati ai Manor Studios di pre affascinati dalle brutte storie, hanno
e grandiose, e così decise di Oxford. Nel mio disco volevo scritto che quegli album sono stati dei fal-
far uscire tutti e quattro i dischi lo tutti. Ho invitato Jerry Lee Lewis, limenti. Io sono invece convinto che siano
stesso giorno, con il logo dei Kiss nell’angolo che è arrivato con il suo aereo personale, ma stati dei grandi successi. Quattro dischi soli-
in alto a sinistra. troppo tardi. Ho invitato anche Lennon e sti pubblicati lo stesso giorno! Non era mai
Paul Stanley: L’idea in sé non era male, ma McCartney: i loro uffici mi hanno fatto sape- stato fatto prima, non è più stato ripetuto.
non è servita a risolvere il problema. Erava- re che erano interessati, ma poi non se ne è Quel giorno sono state consegnate nei ne-
mo arrivati al punto di non parlarci neppu- fatto nulla. C’erano Joe Perry, Rick Nielsen, gozi cinque milioni di copie, e solo uno è
re. Non ci siamo salutati con baci e abbracci Cher, Donna Summer, Grace Slick e Bob Se- tornato indietro. Fu un esperimento ardito,
dicendoci: «Buona fortuna con il tuo disco». ger, tutto e il contrario di tutto. Volevo Las- e fu necessario per tenere insieme la band
Uno dei motivi per cui li abbiamo fatti è stato sie! Volevo infrangere ogni regola. Ho inciso per almeno un altro paio d’anni.

18 LE GRANDI GLORIE DEL ROCK


I Kiss, malgrado
quarant’anni «ERA UN MODO PER
di carriera, 20 CHIEDERE SCUSA AI FAN»
album in studio, “Creatures Of The Night”, del 1982, è il disco
10 album in più heavy metal mai fatto dai Kiss. Doveva
studio e un
successo
esserlo. Dopo l’eccentrico concept “Music
planetario, From The Elder” (inserito nell’articolo “I 50
non sono dischi perggiori di tutti i tempi” su Classic
ancora stati Rock n° 1), i Kiss stavano lottando per salvare
inseriti nella la loro carriera.
Rock and Roll
Hall of Fame
Paul Stanley: “Creatures Of The Night” era
un modo per chiedere scusa ai fan. Erano i
Kiss che dicevano: «Dove siamo finiti? Come
ci siamo arrivati?» La risposta: ci siamo arri-
vati da soli.
Gene Simmons: Durante le registrazioni di
“Creatures...” stavamo ancora cercando un
chitarrista: Ace voleva andarsene. Tutti vo-
levano quel posto, compreso Eddie Van Ha-
len. Avevo scritto alcune canzoni con Vinnie
Vincent, autore e musicista di grande talento.
Così è diventato il chitarrista dei Kiss.
Paul Stanley: Per “Creatures...” volevo che la
band si presentasse senza trucco, ma non è
andata così. Il personaggio di Gene era molto
definito, forte, e per lui era un passaggio an-
cor più difficile che per tutti gli altri.
Gene Simmons: Negli Anni Ottanta, senza
trucco mi sentivo come una prostituta. Una
che ti scopa dalla mattina alla sera senza che
tu manco te ne accorga. Abbiamo deciso di
provarci per “Lick It Up” del 1983: «Faccia-
mo un photoshoot senza trucco, e vediamo
cosa viene fuori...». Mi sono sentito smarrito.
Sembravamo la versione sbiadita di noi stessi.

«ERA L’ANIMA DOLCE


DELLA BAND»
Eric Carr ha rimpiazzato Peter Criss alla bat-
teria nel 1980. Il 24 novembre del 1991 è mor-
to di cancro. La band è stata contestata per
essere andata avanti senza di lui.

«LA BAND AVEVA nella produzione qualcosa è andato perduto. Gene Simmons: Eric ci ha chiamati dicen-
ABBANDONATO E in parte è anche colpa mia. Io c’ero quando do: «Sto malissimo... Ho sputato sangue». In
SE STESSA» sono state registrate e mixate. In più, Gene breve, i dottori hanno scoperto un tumore.
A cavallo tra i Settanta e gli Ottanta, i aveva avuto questa idea per la copertina... Gli davamo tutto il sostegno possibile. Vole-
Kiss hanno subito un tracollo dopo la Gene Simmons: È stata colpa mia. Mi piaceva va uscire dall’ospedale e provare con noi, sta-
pubblicazione del singolo da discoteca l’idea di una cover con una storia a fumetti, con vamo registrando “God Gave Rock ’N’ Roll
“I Was Made For Lovin’ You”. Una batosta la band che si toglie il trucco, e sotto ci trovi... To You II”. Abbiamo finito per inciderlo con
che li ha spinti a ricostruire da capo la loro lo stesso trucco! Troppo cervellotica. Il con- Eric Singer che aveva già suonato nella band
carriera. trario di quello che volevano essere i Kiss. solista di Paul. Al momento di girare il video,
«Cosa vuol dire questo? Cosa vuol dire quel- ci ha chiamati implorandoci: «Devo esserci
Paul Stanley: La parte interessante di un lo?» Non me ne frega un cazzo. Il significato anch’io, non capite cosa significherebbe per
fallimento è che non ti rendi mai conto del è un concetto ampiamente sopravvalutato. I me». E così, nel video c’è Eric Carr che suo-
tuo coinvolgimento. Ci guardavamo attorno Kiss sono sempre stati concreti, diretti. È una na con noi per l’ultima volta. È morto poco
e dicevamo: «Cosa sta succedendo? Com’è colpa che mi accollo. tempo dopo. Alcuni fan hanno detto che era-
possibile che stia accadendo tutto questo?». Paul Stanley: Alla fine, comunque, è andata vamo degli insensibili. Ma loro non hanno
Avevamo perso la rotta. Eravamo accecati dal bene. In America in quel periodo eravamo titolo per parlare. È stato straziante. E mi ha
successo e brancolavamo nel buio. proprio in calo, ma altrove stavamo avendo fatto incazzare con Dio, perché non c’è nulla
Non era la gente che stava abbandonando un successo pazzesco. Per il tour di “Unma- che giustifichi quel che è successo a Eric. Era
la band, era la band che aveva abbandonato sked” siamo andati in Australia, dove abbia- l’anima dolce della band. Non ha mai fatto
se stessa. Il produttore di “Dynasty” (1979) e mo sperimentato quella che la stampa ha del male a nessuno. Alla fine, tutto si riduce
“Unmasked” (1980) era Vini Poncia, un ami- definito come un fenomeno di ‘Kissteria col- alla salute e alla felicità. In quest’ordine. Puoi
co, ma il suo approccio si è rivelato sbagliato. lettiva’. Arrivavamo allo stadio in elicottero. essere un figlio di puttana ricco, ma se ti am-
Su quei dischi c’erano grandi canzoni, ma Uno spettacolo! mali, sei solo un figlio di puttana malato.

19
On the road
senza paura

Intervista: Barbara Caserta UNO DEI SEGRETI DEL tendenzialmente tuttofare come spesso
SUCCESSO DEI KISS FU accade agli esordi, a maggior ragione in
casi (come questo) in cui la genesi si face-
THE ORIGINAL KISS KREW: va del tutto impegnativa. Peter “Moose”
QUATTRO GIOVANI E IMPAVIDI

T
he Demon. The Starchild. Oreckinto, detto l’Alce per via della sua
The Catman. The Spaceman: stazza (120 chili per 1 metro e 90 di cri-
chi non conosce gli alter-ego RAGAZZI SENZA MASCHERA stone) e per il suo grande furgone The
dei KISS? In pochi sanno però
che, proprio come il mistero
CHE POI NEL 1976… Beast: era fonico, tecnico pyro, regista
dei primi video, autista, facchino, impe-
assoluto sui veri volti dietro personaggi che agivano nell’ombra, dei gnato dalla A alla Z, fu il primo ad essere
a quelle maschere, nei primi anni 70 la veri e propri angeli custodi. Quattro ro- reclutato nell’agosto 1973. Mick “Texas
bella favola nascondeva anche quattro adie con le loro mansioni specifiche, ma Heartbreaker” Campise, il Rubacuori

20 LE GRANDI GLORIE DEL ROCK


Le edizioni italiana e americana viso, spiegazioni né tanto meno una
del libro firmato da The Original liquidazione, vennero messi da parte
Kiss Krew.
dall’oggi al domani “perché c’era biso-
il road manager, assistente perso- gno di una squadra di esperti”. Tornati
nale della band, guardia del cor- allo scoperto negli ultimi anni, hanno
po, all’occorrenza il batterista per raccontato le loro (dis)avventure nel
i demo da studio, ma soprattutto libro autoprodotto Out On The Streets,
la voce urlata (nonché l’autore!) pubblicato in edizione originale nel
del leggendario inno di battaglia 2014 (e da me tradotto in italiano per
“You Wanted The Best You Got The Tsunami Edizioni nel 2015 col titolo di
Best, The Hardest Band In The Land: In tour con i Kiss). Lettura golosissima
Kiss!” che lancia il primo disco di e ancora disponibile, una sorta di dia-
platino, ALIVE!, e tutt’oggi ogni rio di viaggio ricco di aneddoti e storie
sacrosanto concerto dei Kiss! Un di vita vissuta, consigliato a tutti gli
del Texas, in squadra dall’aprile ’74, era quartetto di giovani impavidi che si in- appassionati di retroscena del Grande
il direttore di produzione, stage mana- ventarono un mestiere, senza paura, Rock, di quei giorni in cui la storia la
ger e roadie della batteria. Rick “The con perseveranza, un pizzico di fantasia, si scriveva. A inizio giugno 2020, il po-
Snowman” Munroe, il Pupazzo di Neve, e tanto tanto pelo sullo stomaco, non vero JR ha perso a soli 68 anni la sua
arrivato nel maggio ’74, era il tecnico solo per tenersi caldi nelle lunghe e fred- battaglia contro un cancro alle ossa. In
luci e il coordinatore dei facchini locali de notti on the road. Un quartetto che, suo ricordo e in suo onore, questa è la
in fase di carico/scarico/montaggio pal- proprio come la band (ma lontano dalle trascrizione della mia intervista con lui
co. And last but not least c’era lui, Mr JR luci della ribalta) versava litri di sangue, del 2015, realizzata per il lancio del li-
“The Black Oak” Smalling, la Grande sudore e lacrime macinando migliaia di bro in Italia…
Quercia Nera, assunto nel gennaio 1974, miglia, per portare (e montare) di città
Come è nato Out On The Streets?
Un progetto non semplice. L’idea c’e-

«LAVORAVAMO PER 15
ra, l’entusiasmo pure, il tempo un po’
meno. Per anni abbiamo cercato di

DOLLARI AL GIORNO, incontrarci, ma i nostri impegni non


si incastravano mai. Nel frattempo le
TUTTO INCLUSO» voci su questo curioso libro iniziava-
no a circolare nel circuito della KISS
ARMY, sempre affamata di aneddotica
e di nuovi collezionabili: le pressioni
in città “il più grande show nella sto- dei fan che pretendevano di divorarlo,
ria del Rock’n’Roll”, alla conquista del ci dicevano che eravamo sulla strada
mondo intero. Veri e propri uomini di giusta! Ci siamo finalmente incrociati
fatica, da 115.000 chilometri l’anno su a Boston e con i registratori accesi ab-
e giù per gli USA, tutto senza la ga- biamo chiacchierato a ruota libera per
ranzia di un letto o di una doccia… so- due giorni interi, ininterrottamente…
gnando tempi migliori, che purtrop- Immaginati la scena: tavola rotonda,
po però, nonostante le promesse del pizza, birra e quattro vecchi amici a
manager Bill Aucoin, per il quartetto vuotare il sacco dei ricordi. Tutta la
del TOKK (The Original Kiss Krew) verità, dalle premesse alle promesse.
non arrivarono mai… Nel 1976, esplo- È stato terapeutico in un certo senso,
so il grande successo, senza preav- a prescindere dall’inevitabile causa

21
KISS

Make Up To Breakup:
cerone, lacca, spandex,
zatteroni e rock’n’roll!

legale intentata quando ci scaricarono


sul più bello, senza se e senza ma, in
quel lontano 1976. Poi ci siamo di nuo-
vo persi di vista per un po’, finché Mick
a giugno 2013 ci ha lasciati, e allora è
suonata la sveglia: bisogna stringere! Io
e Moose nella primavera del 2014 ci sia-
mo rivisti e abbiamo messo insieme il
libro come lo potete leggere oggi.

I Kiss, di solito attentissimi a tutto


ciò che riguarda la loro sfera, come
hanno reagito alla pubblicazione?
Nessuno dei Fantastici Quattro al mo-
mento si è fatto vivo, e per fortuna
nemmeno i loro avvocati (ride). Paul
Stanley non lo sento dal 1976. Con
Gene Simmons ci siamo incrociati forse
un paio di minuti negli ultimi 40 anni,
ma niente di che, al di là dei convenevo-
li. Ace Frehley l’ho visto di recente a un
suo concerto a New York e l’ho trovato
in buona forma. Peter Criss invece l’ho
beccato di sfuggita ad una Kiss Expo
qualche tempo fa, stava benone anche Descrivici i Fantastici Quattro, come Gene: molto determinato e pieno di sé,
se parlava di volersi ritirare dalle sce- tu li hai conosciuti… metteva becco su tutto, un vulcano d’i-
ne per godersi la vecchiaia e la salute Paul: appassionato e perfezionista, il più dee, il motore! Peter: adorabile, sensibi-
ritrovata… Resto particolarmente affe- introverso fuori dalle scene, amante della le, rockettaro fino al midollo, umorale sì
zionato ai due ragazzacci, Ace e Peter, i musica, senza dubbio è la sua vena arti- ma anche fin troppo spesso frainteso…
veri rocker del gruppo. stica che ha portato la band fino ad oggi. Space Ace: un figo, ama la sua chitarra e

22 LE GRANDI GLORIE DEL ROCK


Moose, con cui si tagliava anche la ten-
sione là dentro! Ordinai il pranzo, come
nulla fosse: ‘Lo porta via o si ferma a
mangiare qui?’, ‘Porto via grazie… E
anche veloce!’ Saltati sul camion, siamo
ripartiti a chiodo, tenendo gli occhi in-
collati sugli specchietti retrovisori, certi
che ci avrebbero seguiti. Ci siamo rilas-
sati solo dopo una cinquantina di chilo-
metri e ci è anche tornato l’appetito…
Abbiamo scoperto più tardi che il 4 Lu-
glio 1923, Kokomo era passata alla ri-
balta delle cronache nazionali per aver
ospitato il più grande raduno del Ku
Klux Klan della storia americana. Circa
200.000 membri… In pratica, mi sono
fermato a pranzo con l’assassino, l’ho
scampata proprio bella! Ma anche que-
sto è rock’n’roll… Esattamente come
guidare il tir nella tempesta di neve a
20 gradi sotto zero, naturalmente senza
catene, o la storia di Moose che ha qua-
si perso una mano preparando i botti
per i Kiss… Quanta polvere da sparo ho
procurato!! Se cercassi roba del genere
al giorno d’oggi con la stessa ingenuità
e leggerezza, posso garantirvi che tro-
verei parecchie ‘agenzie federali a tre
lettere’ del Governo degli Stati Uniti ad
TOKK, le colonne portanti aspettarmi fuori dalla porta… Ma tutto
dello show dei Kiss, su e giù questo lo leggerete sul libro!
dal palco. E perfino in studio:
JR Smalling suonò la batteria
sui demo di DESTROYER al posto Era leggenda che tu avessi suonato la
di Peter Criss batteria sui demo di DESTROYER,
registrati per presentare i Kiss al
come il tizzone. Di fronte a me, grande produttore Bob Ezrin… beh,
un branco di giacche con l’effige il libro lo conferma!
dell’incappucciato bianco e tanto Ora finalmente il mondo saprà che
di toppa circolare cucita sopra del il secondo batterista dei Kiss non fu
‘Ku Klux Klan of America’. Un Eric Carr… Ma a sorpresa JR Smalling!
bel casino… Loro tipo in 150, noi (ride) Eravamo in tour a cicli continui, i
divertirsi come non ci fosse un domani… in 4, nel profondo Sud… un’esperienza giorni di riposo si contavano sulle dita
Se avesse scoperto il trucco per poter pesante che ancora oggi la dice lunga di una mano, e in uno di questi fu inca-
bere fino allo stremo e suonare da Dio sulla situazione dei rapporti interraziali strata anche la pre-produzione di un al-
da alticcio, di sicuro non avrebbe esitato negli USA. Il KKK aveva fatto fuori così bum cruciale come DESTROYER. C’e-
a brevettarlo! Il successo dei Kiss è im- tanti miei fratelli neri in quegli anni, che ra l’opportunità di lavorare col famoso
mortale, ma quei quattro in fondo resta- provare sulla mia pelle cosa significa il produttore Bob Ezrin, ma si dovevano
no comuni mortali come noi, credetemi, disprezzo razziale più sporco, becero e registrare dei demo al volo e Peter non
con tanto di pregi e difetti. estremo fu la classica lezione che non si era disponibile per motivi familiari… E
dimentica… Non avevo paura però, per- così fui chiamato io alle armi, anzi alle
Tra i vari racconti, il più scioccante ché anche io ero con la mia gang cazzu- bacchette! Sapevano che strimpellavo la
è quello dell’“incontro” col Ku Klux ta, quella del TOKK! Ci siamo detti: qual- batteria, li ho raggiunti in studio e ab-
Clan durante una sosta in autostrada… siasi cosa accada restiamo uniti, sempre! biamo registrato 15 brani in due giorni,
Scena da film… una piacevole domenica A muso duro, è bastato tenere alto lo tutto in presa diretta, pronti via, senza
‘qualunque’ quel 4 agosto 1974. Di pras- sguardo… E anche tenere in bella vista salamelecchi d’arrangiamento. Sono
si, durante i nostri viaggi tra una data e l’inseparabile coltello a serramanico di molto contento di quei miei pattern
l’altra, se ci veniva fame, ci si fermava di batteria improvvisati, specialmente
lì per lì per un boccone, senza presta- quelli che ho abbozzato per Detroit Rock
re troppa attenzione a dove ci trovassi- City e quella God Of Thunder che, come
mo… eppure Kokomo, Indiana, ‘doveva’
suonare familiare… Parcheggiamo non «A SORPRESA, IL SECONDO i fan meglio informati sanno, nella ver-
sione originale aveva un’atmosfera ben
lontano dall’ingresso del ristorante per
tenere d’occhio il camion, entriamo e
BATTERISTA DEI KISS diversa, più veloce.

silenzio tombale, di colpo! Insomma un NON FU ERIC CARR!» Rivedendo i Kiss live di recente, hai
posto come tanti, soltanto all’apparenza! provato le stesse emozioni degli esor-
Io in jeans e maglietta di Superman, nero di?

23
KISS

Fuochi e fiamme:
i KISS furono storicamente
la prima rock band a
sfoggiare un logo
luminoso sul palco

Chi è grande abbastanza da aver vis- oggi! Un mare di concerti, ovunque, a voluminose, la gestione e le responsabili-
suto i giorni di gloria dei Kiss sa che volte anche doppio spettacolo nella stes- tà si facevano sempre più complesse. Sul
l’esperienza non sarà mai più la stessa. sa giornata… Sia chiaro, non è mai stata palco, giù dal palco, in studio, diciamo
Giovani, arrabbiati, affamati, genuini, nostra intenzione elevarci al livello della che non avevamo di che annoiarci!
pieni di energia, non stavano fermi un band, ma sarebbe stato giusto prender-
secondo… Ora sono cresciuti, si sono ci il nostro merito: quello che vedete a Anche le liti tra road crew erano all’or-
sposati, sono padri, milionari, delle un concerto dei Kiss, che è di fatto una dine del giorno negli anni 70, tanto che
rockstar… Il loro era e resta ‘grande produzione stile Broadway, con laser, un concerto poteva trasformarsi in un
spettacolo’, con botti, pedane, fiamme, fumo, un sacco di cose che succedono vero e proprio match…
effetti speciali, zatteroni, cerone, mille in continuazione, montaggio, regia… Puoi giurarci! Col bassista degli Aero-
luci… È che allora il fuoco gli ardeva Beh, è tutto opera della Krew di turno! smith siamo arrivati ai coltelli al Michi-
dentro! La prima volta in cui li vidi ne In quei giorni, nel primissimo periodo, gan Palace di Detroit il 7 Aprile 1974…
rimasi folgorato, non capivo bene cosa abbiamo letteralmente inventato certi ef- Eravamo agli albori, tanto che Paul in-
fosse quella roba eppure mi attraeva fetti speciali e tra un concerto e l’altro si dossava ancora il suo primo make-up,
dannatamente… Desideravo solo farne guidava (sempre noi) anche fino a 16 ore, The Bandit… I Kiss non erano visti di
parte, parlai con il manager Bill Aucoin senza dormire, e poi di nuovo al lavoro, buon occhio dagli altri gruppi per via
e la settimana dopo già lavoravo per era durissima. E man mano che la band dello show mozzafiato che portavano in
loro. Oggi paradossalmente l’esperien- cresceva di popolarità e di conseguenza giro: competere sullo stesso palco con i
za più vicina a quello che i Kiss rappre- s’ingrandiva la produzione dei live, si Kiss la consideravano una battaglia persa
sentavano alle origini sono le tribute viaggiava con attrezzature sempre più in partenza! Bene, quella sera la tensio-
band, alcune davvero notevoli. ne era pari alla carica del pubblico: non
ci volevano concedere il nostro spazio
Lavori ancora nella musica ma è evi- pattuito, dunque non restava che passare
dente che quello che avete messo in
piedi in quegli anni resta irripetibi- «ERANO GIOVANI, ARRABBIATI, alla maniere forti per farsi sentire…. ‘Vi
sfasciamo la batteria e vi tagliamo i cavi
le… AFFAMATI, GENUINI, se non ci date quel che ci spetta!’, questi

PIENI DI ENERGIA»
Sì, il glorioso Kiss Krew dal 1974 al 1976 erano i toni e alla fine l’abbiamo spun-
ha lavorato 24 ore al giorno, 7 giorni tata noi, con le ‘buone’ maniere! Negli
su 7, senza sosta. Massacrante eppure anni 70 ti dovevi arrangiare, non c’erano
così eccitante… Ne vado fiero ancora regole, l’headliner la faceva sempre da pa-

24 LE GRANDI GLORIE DEL ROCK


‘Big John’ Harte entrasse in squadra in
veste di capo security, ce ne occupa-
vamo noi con il tour manager Mike
McGurl, e all’occorrenza con l’aiuto di
Sean Delaney, l’assistente e compagno
di Bill Aucoin.
Nessuno scatto è mai sfuggito al no-
stro controllo, ad eccezione del famoso
servizio per «Creem Magazine», che,
come tutti ormai sanno, fu un tranel-
lo organizzato ad arte: mentre noi non
eravamo presenti, ingannarono i Kiss
durante un’intervista nella loro reda-
zione dicendo che il manager aveva
approvato lo scoop delle foto senza
trucco. Per fortuna, Bill intervenne in
tempo per salvare la situazione.
Molti paparazzi, anche i più intrapren-
denti e spavaldi, quando venivano sco-
perti e ammoniti da Moose o da me ri-
nunciavano subito, prima di rimetterci
la macchina fotografica! Diciamo che
‘donavano spontaneamente’ il loro rul-
Sopra, i KISS di ALIVE! con Sir Elton lino agli archivi dei Kiss (ride). C’è da
John e la sfida alla linguaccia di dire che non tutti possedevano attrez-
Gene Simmons. A sinistra: Paul
Stanley con il trucco The Bandit,
zature fotografiche a quei tempi, era-
usato raramente agli esordi. no costose e bisognava saperle usare.
Le Polaroid dovevano ancora prendere
piede, inoltre la comunicazione media-
rock’n’roll! Duro, sporco e pericoloso, è tica non era immediata come ai giorni
così questo mestiere. Se pensi a spassar- nostri: parare certi colpi non sarebbe
tela, il secondo giorno sei morto… Ok, altrettanto gestibile oggigiorno.
magari qualche pasticca per non dormire
ci sta, perché se ti addormenti al volante, Lydia Criss, la moglie di Peter, che
come è successo a Moose una volta nel ha poi pubblicato il magnifico libro
Colorado, allora sei fottuto! Niente dro- fotografico Sealed with a kiss, è sem-
drone e ti dava del filo da torcere: per ti- ga né alcol… Spingersi allo stremo delle pre stata libera di scattare a piacere,
rare avanti toccava reagire, anche questo forze per portare a termine il lavoro, luci- o ad un certo punto vennero imposte
faceva parte del mestiere. di, con turni impossibili per accontentare restrizioni perfino a lei, nonostante
tutti (la band, il management, l’etichetta fosse di famiglia?
Ti mancano quei giorni? discografica) forgia il carattere, ma a che Oh sì! Lydia ad esempio non stava mai
No, non mi mancano, l’unico rammarico prezzo? Prima o poi la corda si spezza… nel photo pit fronte palco durante i live
è che non abbiano mantenuto il patto… Ecco, ok la missione, purché non diventi perché Peter per qualche misteriosa
Fu una decisione del management, ma la impossibile! ragione non si sentiva tranquillo… Lei
band non ha fatto nulla per impedirlo… scattava per lo più dietro le quinte ma
Non fare mai promesse che non puoi L’aspetto più bello dell’essere un roa- quando arrivò il successo vero, Bill, per
mantenere, mai! Lavoravamo per 15 dol- die dei Kiss? paura che qualche foto senza trucco
lari al giorno, tutto incluso, compresa la Le belle ragazze! Essere però pagati ade- potesse sfuggire al suo controllo, la re-
pellaccia che rischiavamo, senza un letto guatamente, e non presi per il culo ha darguiva spesso… E ci ha visto giusto!
né una doccia. Non credere mai a tutto ben più importanza di un bel culo, per Il suo libro però è arrivato dopo che i
quello che ti dicono, ma è la vita… E tut- intenderci (ride). Riuscire a mettere via Kiss si erano ormai tolti il trucco, per
to ti fa crescere. dei soldi per costruirti una vita, compra- fortuna.
re una casa, questioni di buona sostanza
Il lavoro del roadie è una missione… lo insomma. Gruppi come gli Aerosmith o La tua canzone preferita dei Kiss?
consiglieresti? i Dire Straits, quando hanno iniziato a Adoro tutto del primo periodo, anche
Una missione sì! E no, non lo raccoman- riempire gli stadi hanno anche diviso i la musica. Ce ne sono un po’ di brani
derei, a meno che non ci siano le con- loro profitti col road crew… I Rush porta- che mi piacciono, ma adoro in parti-
dizioni, la dignità e una paga adeguata. no ancora in tour la stessa crew del 1974! colare Deuce perché è potenza pura e
Guidare, trattare con i vigili del fuoco Quella sarebbe cosa buona e giusta, e la perché attaccava lo show dopo il mio
per gli effetti pirotecnici, montare la storia che anche a me piacerebbe poter grido di battaglia storico ‘You Wanted
strumentazione, cercare all’ultimo dei raccontare oggi. The Best…’. Poi come non amare l’inno
generatori di corrente adeguati, tante, dei Kiss, Rock’N’Roll All Nite, versione
troppe variabili e responsabilità… Biso- Quanti rullini avete strappato in quegli studio, perché nel coro con la band c’è
gna essere pronti al peggio, gestire ogni anni per riuscire a mantenere, come da anche la mia voce insieme a quella di
emergenza, mettere in conto di ritrovarsi copione, l’anonimato dei Kiss? tutti noi roadie… un bel momento di
tagliati in due… Altro che sex, drugs & Prima che il famoso e spietato bodyguard unione, innegabile e indimenticabile.

25
Sul palco è il lascivo Starchild, il Dio del Rock che zittisce i critici, il Kiss
che rocka e rolla tutta la notte e si scatena tutto il giorno. Ma lontano
dalle scene, Paul Stanley è un uomo di casa, uno chef, un salutista e un
padre di famiglia che fin dall’infanzia cela una menomazione che solo
da poco è arrivato ad accettare.
Testo: Jaan Uhelszki - Ritratti: Ross Halfin

aul Stanley è a proprio re la casa, la tenuta e forse chissà… l’intero le tette grosse’”. “Mi divertivo a stuzzicare i
agio come un signorotto universo. La villa si trova in uno dei luoghi miei genitori e sbattergli in faccia che vivevo
nella dimora dei suoi sogni, geograficamente più affascinanti di questa una vita che li avrebbe fatti inorridire”, dice
a Los Angeles. Dall’esterno, città già splendida di suo. Se guardate con ridendo, “ma apparentemente non funziona-
la casa ha un aspetto nobiliare e attenzione al di là del portico, si vede il Pa- va più”. Comunque, dopo aver incontrato la
gli interni rafforzano questa impres- cifico. Dall’altra parte le curve ardite e tor- sua seconda moglie, Erin Sutton, da Ago’s,
sione, anche se andando più a fondo tuose della Mulholland Drive, sulle cui curve un ristorante di lusso a West Hollywood
la casa, di quasi 850 metri quadrati, gli spericolati di Hollywood Steve McQueen che il chitarrista possiede in società con Ro-
rivela uno spirito molto… vissuto. Ed è esat- e James Dean sfrecciavano regolarmente, bert De Niro, Stanley ha chiuso la sua vita
tamente come un 19enne avrebbe potuto spesso con risultati devastanti. La striscia di da donnaiolo. I due si sono sposati nel 2005
immaginare la casa di una rock star: enor- strada che Stanley ora chiama casa era nota e hanno avuto tre figli. “Erin è stata un dono
mi candelieri di ferro battuto, portaombrel- come la Bad Boy Drive, per via delle imprese dal cielo. Dico sempre che lei è la prova che
li larghi come zampe di elefante, poltrone di tre stelle del cinema – Marlon Brando, Jack Dio esiste”. Come in ossequio a una rigida
talmente grandi che ci puoi affondare, sedie Nicholson e Warren Beatty – naturalmente sceneggiatura, Erin, 20 anni più giovane di
degne di una reggia dei Tudor; un camino in all’epoca in cui erano giovani, scapoli e arra- Stanley, entra dopo aver preso a scuola la loro
marmo grande abbastanza da arrostirci un pati. Vent’anni fa, il nome si sarebbe adattato figlia minore, Emily Grace di 5 anni [i figli di
cinghiale; per non parlare del tappeto leopar- a pennello a Stanley. Le vecchie fidanzate si Stanley comprendono anche il ventiduenne
dato (come la chitarra personalizzata della lamentano ancora della sua cronica infedeltà. Evan, avuto dalla prima moglie Pam Bowen,
BC Rich usata da Stanley nel tour di ANIMA- Bisogna però dire che questo lui non l’ha mai Colin di 10 anni e Sarah di otto, entrambi da
LIZE) largo quanto un’intera sala. Ma il pez- negato. Per la maggior parte degli anni d’oro Erin, ndr]. La coppia spesso segue assieme i
zo forte è la lampada di Tiffany che Stanley dei Kiss, nella sua vita – e nel suo letto – c’e- corsi di ginnastica cardiovascolare, dove spes-
comprò per 70.000 dollari nel 1978, all’apice ra un flusso continuo di paginoni centrali di so Stanley è l’unico uomo. Stanley ha postato
dei primi successi. «Playboy» e cucciolotte di «Penthouse». “Una un paio di selfie che lo vedono sdraiato sul
volta stavo con mia madre e le parlavo di una materassino yoga: “Esercizi per il cuore con
“Avevo appena comprato il mio primo ap- ragazza con la quale uscivo”, ricorda Stanley Erin in una classe tutta di donne. L’ego mi fa
partamento a New York. Non avevo niente seduto su uno dei suoi divani di velluto color strafare. CAVOLO! Perché sudo così tanto?”.
con cui arredarlo. Letteralmente niente, sabbia nel salone. “Sembrava non sapere di Un altro post su Instagram afferma: “10:30.
tranne questa lampada, e mi sentivo l’uo- chi stessi parlando, e così le dissi: ‘Dai, la co- La classe è finita. Sono a pezzi. Che ho impa-
mo più felice della terra – ora so di esserlo”, nosci, bionda con le tette grosse’. Lei mi fissò rato? Che la parte più dura NON è l’attesa @
dice allargando le braccia quasi ad abbraccia- e disse: ‘Tutte le tue ragazze sono bionde con tompetty #exercise”.

26 LE GRANDI GLORIE DEL ROCK


P U B B L I C AT O
SU CLASSIC ROCK N
G I U G N O 2017 55 .

Paul Stanley a casa.


Foto in esclusiva per
«Classic Rock»,
8 marzo 2017.

27
KISS
La prima cosa che colpisce di Paul Dall’alto in basso: utto cambiò con i Beat-
è la sua magrezza. “Il rock’n’roll Stanley fissa il les e i Byrds. Ora anche
pubblico nel corso del
non è fatto per i ciccioni”, mi tour 1996 dei Kiss.
gli uomini potevano
disse più di 20 anni fa. Oggi, a 65 Famiglia felice: con la avere i capelli lunghi.
anni ha ribadito questo principio: moglie Erin e Per anni, non lo seppe nessuno.
“Nessuno vuole vedere una rock il figlio Evan. Nemmeno i suoi compagni nei
star obesa strizzata in una tutina”. Kiss. “Credo che non siamo mai
Certo, non si può dire che Stanley pronti a svelare i nostri segreti,
si riduca a mettere una tutina. In finché non ci sentiamo che è
questa fredda e pungente matti- il momento giusto per farlo”,
na invernale, ha addosso Levi’s riflette. “E quando ti liberi da
511 neri, una maglietta nera a V quello che nascondevi a tutti…
e scarpe di cuoio pregiato. At- quella è la vera libertà”. Nel
torno al collo, ha una catena con 1999 Stanley interpretava per la
pendente stilizzato che pare un prima volta Il Fantasma dell’O-
talismano atavico. “È della colle- pera a teatro. Era circa a metà
zione Chrome Hearts?”, chiedo del ciclo di spettacoli, quando
citando una linea di gioielli mol- una spettatrice lo contattò. La-
to apprezzata da celebrità come vorava per un’organizzazione
Steven Tyler, Lenny Kravitz, Cher canadese chiamata About Face,
e il capo della Chanel Karl Lager- che aiutava i bambini sfigurati
feld. “No!”, dice quasi inorridito. o con deformità facciali. Senza
“Se compri Chrome Hearts, vuol saperlo, aveva intuito che il ruo-
dire che guadagni troppo!”. lo del Fantasma non era solo
teatro per Stanley. I due s’in-
Stanley è molto circospetto – e at- contrarono e Stanley ammise di
tento – riguardo alla sua ricchez- soffrire di una deformità faccia-
za. A meno che non si trovi a un le che lo aveva traumatizzato.
evento di beneficenza o a una ce- Alla fine dell’incontro, accettò
rimonia per qualche premio (dove di fare da testimonial per l’or-
veste solo Brioni o Varvatos), di ganizzazione e oggi raccoglie
solito gira in jeans, magliette e fondi per About Face e gira le
scarpe da ginnastica – sempre scuole per incontrare potenziali
con le suole nere. Fa lui la spesa bulli e denigratori e parlargli dei
nel più vicino Ralph, il tipico su- loro compagni che potrebbero
permercato popolare, e ci va gui- soffrire di questi handicap. Così
dando un SUV nero privo di segni particolari. ha avuto inizio anche il suo cammino di
Ci sono foto che lo ritraggono con zucchetto auto-accettazione. “Fu allora che mi resi
e maglietta, bicchierone di caffè Starbucks in conto che il Fantasma ero io”, ammette
una mano e dito medio dell’altra in posa per onestamente. “Era il mio ruolo. Ero nato
il fotografo. Malgrado la patina di civiltà, la per interpretarlo. Era la storia di un musi-
dentatura perfetta e il costosissimo taglio di cista deforme che si nasconde dietro una
capelli, dentro Stanley c’è ancora molto del maschera. Non avevo capito che era que-
ragazzo dei Queen che sognava di diventare sto il motivo per cui mi attraeva così tan-
una rockstar, come innumerevoli altri prea- to, e quando lo capii per me fu un punto
dolescenti che videro i Beatles alla tv ameri- di svolta. Da quel momento, nella mia vita
cana. Lui è stato uno dei pochissimi che ce è cambiato tutto in meglio”.
l’ha fatta, spinto dall’idea che il successo sa-
rebbe stato una panacea per i problemi di Ma con Paul Stanley non puoi mai essere
autostima di cui soffriva fin da bambino. sicuro. È notoriamente restio a condividere
La cosa era dovuta in massima parte a informazioni sulla sua vita privata. Si po-
un difetto congenito chiamato microtia: trebbe dire che indossi sempre una masche-
com’è noto, il suo orecchio destro era ra, solo che ora è invisibile. È sempre attento,
malformato e per questo era parzialmen- parla in modo garbato, esprime le sue idee in
te sordo. In aula non riusciva a stabilire da modo preciso, e si comporta sempre come
che direzione venissero i suoni. I suoi com- deve. È amichevole, ma sempre leggermente
pagni lo prendevano costantemente in giro a distanza. Ma forse è sempre stato così e io
e ciò lo precipitò in uno stato di depressio- non riuscivo a capirlo abbacinata dal fatto di
ne. Il suo QI era alto, ma non riuscendo a aver fatto parte del Kiss Army; troppo nervo-
EDDIE MALLUK/ATLAS ICONS.COM; GETTY X2

sentire bene cosa dicevano i suoi insegnanti, sa quando mi unii al gruppo sul palco per poi
i voti ne soffrivano. I compagni lo sopran- scrivere il mio primo articolo importante, I
nominarono “Stanley, il mostro mono-orec- Dreamed I Was Onstage With KISS In My Mai-
chio”, e questo fece sì che lui si chiudesse in denform Bra. E dopo tutto, fu Stanley a inse-
se stesso e avesse pochi amici. “Quando ti gnarmi come imbracciare la mia chitarra ros-
metti una maglietta che non ti piace, vai a sa “bassa e sexy”. Nella mia mente una voce
casa e la cambi”, ci dice. “Io non potevo cam- continua a urlare: “Ma dov’è l’uomo che tra-
biare maglietta. Dovevo conviverci”. muta il suo pubblico in una massa orgiastica,

28 LE GRANDI GLORIE DEL ROCK


Era ora: nel 2014 i Kiss entrano
nella Rock and Roll Hall of
Fame. La cerimonia è officiata
dal loro grande fan Tom Morello.

l’attenzione che ricevi stando sul palco tutto


il tempo, che non occuparti delle tue cose e
«Mi divertivo a stuzzicare i miei genitori pensare alla tua vita. Ma se tieni in ordine la
tua vita, allora ogni cosa ne viene arricchita”.
e sbattergli in faccia che vivevo una vita “Finché sei sul palco è tutto magico. Il pro-
che li avrebbe fatti inorridire» blema viene dalla differenza tra l’essere sul
palco e lontano dal palco. Quando guardo
qualche gruppo, capisco perché sono sempre
in tour – perché non riescono a sopportare
stuzzicandola, titillandola, pretendendo che avuto la possibilità di esibirmi senza trucco, di stare a casa. Ma è molto meglio usare un
tutti si mettano a urlare ‘Rock’n’Roll’ come una cosa che a quel punto volevo con tutte aspetto per arricchire l’altro”.
se la loro vita dipendesse da quello?’. E poi, le mie forze”. “Credo che per me sia stato fa- Oggigiorno, Stanley non sente un gran bi-
lo stesso uomo pianta sul bordo del palco i cile, perché la mia persona non era definita sogno di andare in tour. Quando lo fa, si
suoi stivaloni di pelle appena fuori dalla presa solo dal trucco – al massimo era perfeziona- assicura di poter portare con sé la famiglia,
del pubblico, muove il sedere e si allontana ta”, spiega, insistendo sull’ultima parola. “Per tranne Evan che vive a New York dove gui-
ancheggiando. Dopo, mi spiegò: “Il motivo me il trucco era solo un rafforzare quello che da il suo gruppo, i Dives. Dopo il flop del
per cui mi do in pasto al pubblico è che ho eri, come ti vedevi. Ma il giorno in cui rimet- Farewell Tour del 2000 con la formazione
bisogno di vedere se loro mi vogliono”. temmo il trucco prima del reunion Tour, fu originaria dei Kiss, Stanley definisce pari a
Ormai, Paul sa che la risposta è sì. E que- un giorno magico. Guardarsi nello specchio zero le possibilità che i Kiss si riformino nella
sto ha cambiato qualcosa in lui. Sul palco, è e rivedere quel volto mi diede forza”. line-up classica, malgrado il fatto che l’anno
estroverso e sfrontato. Col suo accento new- scorso abbia collaborato con l’ex compagno
yorchese, reso quasi una macchietta, con corretto dire che hai integrato Kiss Ace Frehley in un video per la cover di
voce più acuta di quella che usa normalmen- lo Starchild e Paul Stanley in Fire And Water dei Free, brano contenuto
te, chiede, come un imbonitore patentato: un’unica entità?”, gli chiediamo. nel disco di cover di Ace, ORIGINS VOL.1.
“A quanti di voi piace sballare?”, modulando “Assolutamente sì”, replica annu- Alla fine del secondo reunion Tour nel 2002,
l’ultima sillaba finché non diventa uno stre- endo. “Ma per lungo tempo quelle due iden- Stanley e Gene Simmons avevano davvero
pito. Oppure stuzzicante: “A quanti piace tità sono state separate”, obiettiamo. “Vero intenzione di sciogliere il gruppo finché (lo
essere leccati?”. O lanciando un gemito acu- anche questo. Ecco perché ci sono ancora so, la storia sembra abbastanza inverosimi-
tissimo, seguito da “Ragazzi, ho avuto una gruppi e musicisti che non vogliono tornare le) un addetto dell’autolavaggio vicino casa
visione. Se vi lasciaste tutti andare… questo a casa, perché non hanno una casa e hanno di Stanley gli disse che non dovevano farlo
posto diventerebbe così bollente che dovran- bisogno dell’adulazione della massa”. e che forse dovevano solo considerarlo un
no chiamarlo… l’INCENDIO!”. Lontano dal addio a Peter Criss e Ace Frehley. “Lo presi
palco, invece, quel personaggio svanisce. È Ma tu, invece? Lo Starchild ha ancora biso- come un segno, e fu esattamente quello che
un’altra persona. Seria – molto seria. È tutto gno dell’adulazione, e invece Paul Stanley facemmo”. Stanley oggi sembra andare più
quel cerone che gli dà il permesso di dividersi non più? “Non ho detto questo”, replica pic- d’accordo con Simmons. Ha smesso di dire
tra Jekyll e Hyde? cato, alzandosi in piedi per aggiustare uno cose tipo: “Gene mi è sempre vicino. Il suo
“No”, replica con fermezza. “Gli anni senza dei tendaggi che dal soffitto scendono fino a ego è così grosso che riesco a vederlo anche
trucco [1983-1996] sono stati favolosi. Ho terra. da qui”. Ora le sue dichiarazioni sono molto
trovato la cosa molto gratificante, perché ho “Fino a un certo punto è più facile vivere con più pacate: “Gene è mio fratello. Vive in

29
«Finché sei sul palco, è tutto magico.
Il problema nasce dallo scollamento
fra l’essere sul palco e l’esserne lontano»

fondo alla strada. E ci vogliamo così bene ell’ingresso di casa Stanley, vedo lunga
unga conversazione con un dottore di gran-gr
che evitiamo di appestarci a vicenda. Lo so, un quadro astratto intitolato successo e lui mi ha chiesto: ‘Come faccia-
de suc
sembra brutto, ma ogni tanto anche noi ci Crossroads: l’ha dipinto lui. È sor- mo a far sì che i nostri figli vogliano riuscire,
scambiamo apprezzamenti. Forse all’inizio prendentemente bello e mi ricor- quando hanno già tutto?’. Gli ho detto che
non aspiravamo a questo tipo di vita, ma da il Picasso del periodo africano, se il pittore non puoi far ripetere a loro la tua infanzia.
siamo riusciti a realizzare una vita che ci spagnolo avesse usato i colori primari e non i Non puoi fargli ripetere la tua vita, perché
rende felici. Se trenta o quaranta anni fa tu toni più legati alla terra. “Ne ho dipinto uno sarebbe un’imposizione. Sai, come quando
gli avessi detto dove sarebbe arrivato, non per Jimmy e anche lui ce l’ha nell’ingresso”, tuo nonno diceva: ‘Alla tua età io non avevo
l’avrebbe nemmeno capito. Ma devi andare dice Stanley con orgoglio. Ci spostiamo dal le scarpe per andare a scuola’. Be’, io ora ce
avanti, non fermarti mai. E magari alla fine salotto in un salone più formale, con un le ho. Non sono cresciuto in una casa come
scopri che la destinazione non è dove volevi pianoforte a coda grande e luccicante. “Per questa – nei primi tempi dei Kiss ho fatto
arrivare”. caso…”, inizio a chiedere. “No. Non so come anche il tassista part-time – ma questo non
La casa di Stanley è stranamente priva di si suona”, risponde anticipando la mia do- significa che i miei figli non debbano avere i
memorabilia dei Kiss, tranne un Kiss-flipper manda. Seguiamo il perimetro della casa fino valori che li spingeranno ad aspirare al loro
piazzato in un angolo della sala. “Ci giochia- a una vasta sala da pranzo, illuminata da un successo”. Mentre ci spostiamo per la casa
GETTY

mo tutti. È fortissimo. Non ho volute niente candeliere di cristallo. Nella stanza troneggia le stanze si susseguono. Non ci sono porte
di tutte le altre cose in casa, ma questo sì… un murale in stile michelangiolesco –
Lo so chi sono, e lo so cosa ho fatto. Non ho arioso e celestiale, con cherubini e nu-
bisogno di ricordarmelo tutti i giorni”. Ci vole che fluttuano su uno sfondo giallo
sono pochi altri oggetti nel salone di quello limone. Su un immenso tavolo da pran-
che secondo un sondaggio Gallup è stato zo che sembra venire da Il trono di spade
il cantante del gruppo rock numero uno ci sono i resti di una partita a Monopoli
al mondo nel 1977. Su un tavolo di legno per due, senza segno di chi sia stato il vin-
antico, fanno capolino foto incorniciate di citore. Gioco più che adeguato per i figli
Stanley, della sua famiglia, di Paul McCart- di un uomo che vale più di 200 milioni
ney e una di Stanley con Jimmy Page, il suo di dollari. “No, no, i miei figli non sono
vero eroe musicale. E quando suona il suo viziati”, ribatte Stanley. “Evan ha lavorato
iPhone, le prime inconfondibili note di Good come commesso. Vendeva verdure in un
Times Bad Times dei Led Zeppelin fendono negozio e ha fatto anche il fattorino per
il silenzio della sala. “Hai sentito?”, chiede. una pasticceria. Una volta ho avuto una

30 LE GRANDI GLORIE DEL ROCK


Vivere nel lusso: una delle molte stanze
di una casa costruita su 100 milioni
di dischi venduti e anni di tour
dagli incassi vertiginosi.

“Le mie dita sono state dap- che affrontasse seriamente i suoi problemi di
pertutto”, dice ghignando in autostima. È cresciuto in una famiglia dove
camera, “e hanno dato piace- i genitori non erano particolarmente espan-
re a tante persone”. Questo sivi o affettuosi, con una sorella maggiore
tanto per ricordare che, se i che aveva gravi problemi personali e che
Kiss erano supereroi, il suo cadde vittima della droga. Ma Stanley doveva
talento speciale era il potere combattere con qualcosa di più tangibile: la
Gene Simmons del sesso. Ammiccando e microtia.
e Paul Stanley: titillando il pubblico negli
ora molto ultimi 44 anni – spalline “Ho sempre lottato per cercare di essere me-
più amici
che in passato. che scendono, strizzatine glio che potevo. E così sono sempre stato
ai capezzoli – è diventato molto duro con me stesso. E forse questo è
la Marilyn Monroe dei il modo migliore per ottenere quello che è
frontmen rock. Ma dal davvero importante per te. Perché è facilissi-
o divisioni. È come un unico open space spi- 2012, più che sesso c’è stata carne. O meglio, mo compiacere gli altri, ma poi torni a casa
raleggiante, diviso in settori, che poi finisce hamburger. Stanley e Gene Simmons sono ogni sera e sei tu quello che deve vivere con
in una cucina spaziosa e luminosa, dotata di diventati comproprietari di Rock & Brews, te stesso. Per cui, complimenti e attenzioni
attrezzature degne di un ristorante. Pentole e una catena di ristoranti per famiglie, mix di sono vuoti, e durano solo finché la persona
padelle sono impilate a rischio caduta. I cas- bar per sportivi, pub e locali per concerti, che te li fa ti parla. Ho sempre cercato qual-
setti sono socchiusi, in un angolo ci sono bu- ognuno dei quali ha un Great Wall of Rock cosa di diverso. E non era qualcosa che ave-
ste e un mobiletto di legno intarsiato è pieno che mostra opere d’arte rock e megascher- vo bisogno di dire alla gente. Era una ricerca
di giornali. Gli oggetti si possono riconoscere mi dove passano senza sosta i più importanti quotidiana”.
nelle foto dei cibi che Stanley posta abitual- momenti del rock – compresi i concerti dei
mente sul suo account Twitter. Lo scorso au- Kiss. Allora, qual è il miglior consiglio che Ma la persona che mi ha aperto la porta oggi
tunno ha postato: “Tentativo di cena. puoi darci? “Di cucina?”. Sembra sorpreso. è la stessa che ha dato il via ai Kiss?
Non scherzo. Voglio fare una piccata di pol- Pensa a lungo e poi: “Be’, direi bilanciare i sa- “Sì. Il cuore è sempre lo stesso. Crescendo
lo, ma non so come”. E poi: “Niente salsa? pori. Si applica all’arte. Alla musica. Quando come ho fatto io, a un certo punto ho capito
NO PROBLEM! Ammirate la mia pizza con cucino, sono come una scimmia che batte sui che il modello che cercavo di seguire, i miei
olio d’oliva, pomodori ciliegino, parmigiano tasti della macchina da scrivere. Ma se conti- genitori, era un vicolo cieco che in un modo
e rosmarino! SPETTACOLARE!@FoodNet- nui ad assaggiare, alla fine scopri il tuo equili- o nell’altro mi avrebbe portato al fallimento.
work @FoodChannel”. In effetti, Stanley è brio. Il modo in cui fai le cose è il modo in cui Per cui, ho dovuto ricominciare da capo e im-
un cuoco di ottimo livello che cucina cavo- fai tutte le cose”, ci dice molto seriamente. parare. Be’, in pratica è stato come imparare
letti di Bruxelles al prosciutto e pollo mari- di nuovo a camminare, perché non l’avevo
nato sul canale Hallmark, discute su Twitter In Paul Stanley c’è molto dell’oratore mo- imparato in modo sano.
con gli chef di Food Network Scott Conant tivazionale. Quasi troppo. Probabilmente, Ecco contro cosa ho lottato”. Educatamente,
o Alex Guarnaschelli, e s’impegna in dimo- deriva dall’aver sconfitto i suoi demoni – e la gli facciamo notare che un po’ sa di retorica.
strazioni live nelle Kiss Kruises. “Cucino da cosa non si riferisce a Simmons, anche se in Lui sorride: “Non lo dico per riscuotere la
quando sono diventato un padre single [nel questi lunghi anni ci sono stati senz’altro dei simpatia della gente. Tutti affrontiamo delle
2001, dopo il suo divorzio dall’attrice Pam problemi che Stanley ha dovuto risolvere con sfide e forse chi ha letto il mio libro [Dietro
Bowen, ndr]”, dice. “Sono abbastanza bravo. il suo collega. I Kiss erano attivi da vent’anni la maschera, l’autobiografia edita in Italia da
Me la cavo bene col cibo italiano e fuori ho – e Stanley entrava nel suo trentesimo anno Tsunami] si è reso conto che non è tanto di-
GETTY

anche un forno per la pizza”. di psicoterapia (aveva iniziato a 16) – prima verso da me.

31
Crisi d’identità, l’uscita
di scena di Ace Frehley
e Peter Criss, un
disastroso concept
album, le tensioni
crescenti tra Gene
Simmons e Paul Stanley
e – vera pietra dello
scandalo – l’eliminazione
del make up. I Kiss
potevano sopravvivere
agli anni 80?
Che domanda stupida.
Con l’aiuto di MTV e il
prepotente successo del
rock melodico, era chiaro
che sarebbero
sopravvissuti…
Testo: Dave Everley

Dietro la maschera:
i due lati del
chitarrista Paul
Stanley, mentre
lo Starchild cercava
di tenere a galla
i Kiss lottando
contro tensioni
e disinteresse
all’interno del gruppo.

32 LE GRANDI GLORIE DEL ROCK


egli annali della storia del XX secolo, domenica 18
settembre 1983 rimarrà un giorno come tanti altri.
Nei Caraibi le isole di St Kitts and Nevis finalmente
ottengono l’indipendenza dopo due secoli di do-
minazione Britannica. In Alaska il trekker George
Meegan porta a compimento una camminata di sei
anni che l’ha portato da una parte all’altra dell’emi-
sfero occidentale. In tutti gli USA le stazioni radio
sfrigolano e gli scaldamuscoli fremono al ritmo del-
la travolgente hit dancereccia di Michael Sembello,
Maniac, n. 1 della classifica di «Billboard». Tutto normale. Ma in un pic-
colo studio nelle viscere del QG di MTV a New York stava accadendo
qualcosa di epocale: i quattro membri dei Kiss stavano per svelare i
loro volti al mondo, per la prima volta dopo dieci anni di carriera.
Senza più trucchi e fuochi di artificio, e sotto le spietate luci di uno
studio, le icone del glam metal erano pronte a gettare la maschera.
Riguardando oggi quel video, l’effetto è stranamente solenne. In
uno studio silenzioso, il vj di MTV JJ Jackson introduce il gruppo
con voce profonda, mentre sullo schermo passano immagini di
ognuno di loro. Per primo Vinnie Vincent (“Chitarrista solista e
coautore di molti dei brani dell’ultimo disco dei Kiss”, senten-
zia Jackson con serietà quasi biblica). Poi il batterista Eric Carr
(“Fa parte del gruppo dal 1979, e a dirla tutta i Kiss sono stati il
primo gruppo di Eric”). Ed ecco il turno di Paul Stanley (“Can-
tante solista, chitarrista ritmico e cofondatore del gruppo”).
E finalmente Gene Simmons (“Bassista nonché confonda-
tore del gruppo, è il demone che sputa sangue e fuoco
in nome dei Kiss”). A ogni annuncio, l’immagine del
personaggio con la maschera di scena svanisce, per
far posto a lui in carne e ossa: Vincent apparente-
mente distratto, Carr civettuolo, Stanley raggiante,
Simmons ammiccante. Questi, signore e signori e
creature della notte, sono i Kiss nudi e crudi.

Era un modo di fare spettacolo molto diverso da


quello adottato finora. Ma i Kiss non avevano scel-
ta. Il successo stellare degli anni 70 era un ricordo
sempre più lontano, e il flop degli ultimi dischi li
aveva visti annaspare in uno scenario musicale del
tutto nuovo, senza più sapere chi fossero e dove
fossero diretti. Togliersi il cerone era l’ultimo asso
nella manica rimastogli. O la va o la spacca.
“Era arrivato il capolinea”, ammette oggi Paul
Stanley. “Non erano più le nostre immagini origi-
nali. Avevamo una volpe, e un egizio. Magari dopo
sarebbe stata la volta dell’Uomo Tartaruga. Stava
diventando ridicolo. Dovevamo chiarire le cose e
metterci alla prova: se fossimo stati abbastanza in
gamba come gruppo, saremmo sopravvissuti. Altri-
menti, ci saremmo estinti come meritavamo”.
Il disvelamento dei Kiss sarebbe stato il punto di
svolta del decennio più torrido della loro carrie-
ra. Prima di farlo, marciavano verso l’estinzione a
grandi passi, sui loro zatteroni. Dopo – lentamente
UNMASKED ma risolutamente – si riaffermarono come uno dei
Casablanca principali gruppi rock’n’roll d’America, complice
Disco nel quale si concedono una serie di dischi capaci di farsi valere con le un-
al loro demone interiore ghie e con i denti rispetto al loro catalogo preceden-
AOR. Shandi te e basilari per lanciare la rivoluzione rock di MTV.
di Stanley è un brano Ok, dischi come LICK IT UP e ASYLUM non avran-
strappalacrime da no avuto lo stesso impatto dei loro successi anni 70,
professionisti, mentre ma i Kiss confezionarono alcuni dei momenti mi-
Tomorrow stabilisce
il modello per gli show
gliori del rock melodico anni 80. E lo fecero mentre
da mega arene. Paul Stanley e Gene Simmons lottavano per tenere
in vita lo spirito più genuino dei Kiss. “Fummo

33
KISS

Ancora ruggenti all’inizio del


decennio: (s-d) Paul Stanley, Gene
Simmons, Ace Frehley e il nuovo
batterista Eric Carr.

vittime della nostra stessa fama”, ammette “Ace Frehley e Peter Criss volevano lascia- momento. In un tentativo di tagliare i
oggi Stanley. “Eravamo sazi, senza più pas- re il gruppo”, chiarisce Gene Simmons, ponti col passato ed evolversi, il gruppo
sione né obiettivi. Eravamo più preoccupa- senza giri di parole. “E il manager decise aveva chiamato alla produzione Vini Pon-
ti dell’approvazione dei colleghi, che non che per tenere assieme il gruppo avrem- cia, il cui palmares comprendeva il disco
di mantenere un legame con i nostri fan. Il mo dovuto fare dei dischi come solisti. solista molto lounge-jazz e r&b di Peter
successo ci aveva inghiottito”. ‘Saranno dischi individuali, ma saranno Criss, quello di Lynda Carter (l’indimen-
Gene Simmons esprime lo stesso concet- anche dischi dei Kiss – così ‘sarete tutti ticabile Wonder Woman della serie tv) e
to in modo più crudo. “Per me”, afferma contenti’. Ace e Peter erano – e restano quelli incisi con il bambolotto riccioluto
il God of Thunder, “gli anni 80 sono stati – due poveri scemi”. Sulla carta, l’idea di pop Leo Sawyer. “Non so se per scelta di
una merda”. I Kiss avevano chiuso gli anni pubblicare quattro dischi solisti, uno per Vini o del gruppo, ma volevano esplorare
70 alla grande, almeno professionalmente. ciascun membro dei Kiss, nello stesso le voci e le armonie vocali”, afferma il tec-
I Was Made For Loving You, il giorno del 1978, sembrava nico del suono di DYNASTY Jay Messina,
loro flirt con la disco music, un colpo di genio. Invece fu che aveva già lavorato con il gruppo su
gli aveva regalato uno dei un errore colossale. Ogni DESTROYER, il monumentale successo
successi più grandi di sem- disco vendette una picco- del 1975 prodotto da Bob Ezrin. “Valoriz-
pre, anche se gli aveva alie- la parte di ciò che avrebbe zare il lato più musicale del gruppo. E in
nato le simpatie di gran par- venduto normalmente un questo Vini era davvero bravo”.
te dei loro fan più rock, che disco dei Kiss, e quando “All’epoca Vini era mio amico”, dice
lo avevano visto – a ragione il gruppo si ritrovò negli Stanley. “Mi piaceva lavorare con lui, ma
– come uno sfacciato tenta- studi Electric Ladyland di questo non vuol dire che fosse anche la
tivo di stare al passo con le New York per registrare cosa migliore per il gruppo”. La situa-
mode. Paul Stanley si pre- DYNASTY, il loro lavoro zione risentiva anche del rapido dete-
parava al nuovo decennio, e successivo come gruppo, rioramento delle relazioni tra un Peter
aveva molto su cui riflettere. le ferite sanguinavano an- Criss sempre più tossicodipendente e i
“Ripensavo a cosa era stato cora. “Ci chiedemmo: ‘E suoi compagni. “Diciamo pure che per
il gruppo, e a cosa doveva MUSIC FROM adesso?’”, ricorda Stanley. la maggior parte del tempo Peter fu as-
essere ora”, dice oggi. “Pas- “THE ELDER” “E fu subito chiaro che sente”, chiarisce Messina. “Su DYNASTY
sai di colpo dal considerarci Casablanca non potevamo porre fine e anche UNMASKED la batteria l’ha
i Tre Moschettieri, tutti per La follia dei Kiss, e il al gruppo per colpa di una suonata Anton Fig. Peter passava ogni
uno e uno per tutti, all’an- disco che per poco non sola persona. Di sicuro, il tanto”. DYNASTY fu un tentativo am-
sia: ‘E ora, come facciamo?’. li uccise. Non è poi così mio amore per i Kiss non mirevole, anche se non del tutto riusci-
Qualcuno non ce la metteva male – ad esempio la avrebbe permesso che fi- to, di crescere. I Was Made For Loving You
più tutta e stava sabotando surreale A World nissero”. era lontano anni luce dai loro canonici e
quello che invece volevi fare Without Heroes – ma Ancora non lo sapevano, rombanti inni da stadio. Ispirato dalla fre-
tu. Per parlar chiaro, qual- gli ci sarebbero voluti ma DYNASTY sarebbe di- quentazione del gruppo dello Studio 54,
anni per riprendersi. ventato il loro disco più il famoso nightclub di Manhattan (“Tutti
cuno voleva mandare tutto
a puttane”. controverso fino a quel andavano lì”, chiarisce Jay Messina. “Paul

34 LE GRANDI GLORIE DEL ROCK


amava ballare”), il suo disinvolto saltare gruppo. Il pericolo di un produttore di- “UNMASKED è il prodotto di un grup-
sul carrozzone disco fu al tempo stesso verso da te è che può avere una sua idea di po allo sbando”, riconosce Stanley. “Ci
geniale e traumatico. L’intro funk di Sure chi sei, e se quest’idea non è ben centrata circondavamo di approfittatori che ci di-
Knows Something non era da meno, anche alla fine t’indebolisce”. cevano solo quello che volevamo sentire,
se poi si mutava rapidamente in Malgrado il successo di I Was ma tutto ciò stava distruggendo il gruppo.
un qualcosa più chiaramen- Made For Loving You, quan- Ero anche colpa mia? (ride) Certo che sì”.
te ‘Kiss’. Ovviamente, «Ace Frehley do iniziarono a registrare
però, il gruppo era ab- e Peter Criss il successore di DYNA-
bastanza astuto da ac- STY i Kiss barcollava-
contentare i fan più
volevano no come delle drag
chiusi con un paio di lasciare il queen sui tacchi a A livello sonoro UNMASKED era molto
brani più martellan- gruppo. Erano spillo. Pubblicato nel (troppo?) leggero. “Da parte del gruppo
ti di Simmons, Cha- e rimangono 1980, UNMASKED c’era più attenzione all’aspetto musicale,
risma e X-Ray Eyes. due imbecilli, non avrebbe in alcun più che al rock’n’roll duro e massiccio”,
Oggi, Stanley ripensa modo placato la rab- commenta Jay Messina. Ma riascoltando-
al disco con sentimenti poveretti» bia dei fan duri e puri. lo oggi è un disco molto migliore di quan-
contrastanti: “Vini portò Gene Simmons È vero, attenuò il sapore to suggerisca la sua fama. Tomorrow, con
nel gruppo elementi molto disco, ma solo per sostitu- il suo ritornello monumentale, è il primo
diversi, perché veniva da un’e- irlo con un pop rock patinato grande inno Kiss degli anni 80, mentre
poca diversa, e da un diverso stile molto poco Kiss, un sound che urla- i due brani di Ace Frehley, Two Sides Of
musicale”, afferma il cantante. “Mi piace- va “Voglio essere una super hit!” al nuovo The Coin e Torpedo, rovesciano un barile
va, ma questo non voleva dire che tutto decennio. Un sound da MTV prima anco- di pura grinta del Bronx sul pavimen-
potesse automaticamente funzionare nel ra che MTV fosse concepita. to levigato. Il contraltare era Shandi di
Stanley, purissimo capolavoro AOR che
Gente tosta: Gene e stranamente traeva ispirazione da Sherry
Paul in un momento di Darling di Bruce Springsteen. Con il suo
quasi tenerezza dopo
aver finito il lavoro su
mix di morbidezza e acciaio e la sua decisa
MUSIC FROM “THE impronta AOR, il disco era un momento
ELDER”, 1982. di transizione tra il passato hard rock dei
Kiss anni 70 e il loro futuro anni 80. Ma
la sempre meno nutrita Kiss Army non
la pensò così e il disco arrancò fino alla
posizione n. 35 nella classifica «Billboard».
“Dare la colpa a Vini sarebbe stupido”,
ammette Stanley. “Eravamo noi a scrive-
re i brani. Nel bene e nel male andò così.
Quei dischi furono realizzati da un grup-
po di persone finite nell’occhio del ciclo-
ne. E quelle persone eravamo noi”.
Ma se DYNASTY e UNMASKED furono
rispettivamente un passo avanti e uno in-
dietro, il disco successivo avrebbe prodot-
to il fragore dei Kiss che precipitavano e
sbattevano il muso sul fondo della pattu-
miera. Pubblicato nel 1981, MUSIC
FROM “THE ELDER” era stato concepi-
to per essere il più grandioso disco dei
Kiss fino a quel momento. Il produttore
portafortuna Bob Ezrin fu richiamato a
bordo, assieme al nuovo batterista Eric
Carr. Quest’ultimo aveva sostituito Criss
nel maggio 1980, appena prima che i Kiss
si esibissero nell’unica data USA in sup-
porto di UNMASKED al Palladium di
New York, un’arena da appena 5000 posti
KILLERS (una miseria, rispetto ai loro precedenti
Casablanca concerti al Madison Square Garden, sem-
Volevate una pre a New York). Il primo tentativo di ide-
compilation fatta per are un costume per Carr fu un fiasco. Die-
arraffare altri soldi, tro insistenza del management, il nuovo
con quattro brani batterista sarebbe dovuto essere The
TIME & LIFE PICTURES/GETTY

inediti e del tutto Hawk (Il Falco). Solo che l’effetto finale
superflui? Eccovela! non fu quello voluto. “Sembravo una gal-
Trascurabile, ma
almeno è riuscita a lina”, ricorderà in seguito Carr. “Assomi-
tenerli a galla. gliavo a un pollo gigante”. Alla fine,
avrebbe adottato un personaggio di

35
KISS

qualche bella canzone rock’n’roll alla


Kiss”. Mitchell stabilì rapidamente un
buon rapporto di lavoro con Simmons e
specialmente con Stanley. Con quest’ulti-
mo avrebbe composto due nuovi brani,
Partners In Crime e I’m A Legend Tonight per
KILLERS. Gli altri due furono Nowhere To
Run, solo di Stanley, e Down On Your Knees,
collaborazione tra il cantante e un giova-
ne autore canadese, tal Bryan Adams. È
interessante notare come nel disco non ci
fossero brani nuovi di Gene Simmons. Se
KILLERS sembrò una mossa decisa a ta-
volino per riportare il gruppo su un terre-
no più sicuro dopo il disastro di “THE
ELDER”, è perché fu precisamente que-
sto. E anche se nessuna delle nuove can-
zoni s’impresse nella mente dei fan, alme-
no avevano un senso. Per Mitchell questo
fu anche l’inizio di un legame stretto con
Baciami l’Ankh. Il nuovo chitarrista Stanley. “Quando sia io che Paul ci ritro-
Vinnie Vincent esibisce il suo look vammo single, uscivamo assieme due o
da guerriero egizio Ankh nel tour tre volte a settimana”, ricorda Mitchell.
di CREATURES OF THE NIGHT, al “Una volta addirittura frequentammo due
Kansas City’s Municipal Auditorium.
ragazze che abitavano assieme”. Per
quanto gradevole, ciò però non risolveva
sua ideazione: The Fox (La Volpe). Ma né droghe e dell’alcol, e avevamo appena re- il buco lasciato da Ace Frehley nella for-
questa nuova aggiunta al serraglio Kiss né gistrato “THE ELDER” – non era proprio mazione dei Kiss. Fu Bob Kulick, chitarri-
Bob Ezrin riuscirono a impedire che MU- la situazione ideale”, dice Gene Simmons sta nel gruppo cult AOR Balance, che già
SIC FROM “THE ELDER” fosse un totale minimizzando. Leccandosi le ferite causa- nel 1973 aveva fatto un provino per i Kiss,
disastro. Concept album in larga parte as- te dalle proprie scelte, i Kiss decisero di a sostituire Frehley nei nuovi brani di KIL-
solutamente incomprensibile sulla storia ritagliarsi un necessario spazio di mano- LERS (ruolo già assolto anni prima, quan-
di un ragazzo che difende la terra da una vra pubblicando una compilation, KIL- do aveva sovrainciso le parti di chitarra
razza di super alieni, inteso come colonna LERS. Il piano era allestire una raccolta di per ALIVE II). Ma Kulick non gradiva che
sonora di poderoso rock neoclassico suo- classici dei Kiss, impreziositi da quattro il suo modo di suonare dovesse confor-
nata dai Kiss come se fossero dei Pink brani inediti, prodotti da Michael James marsi agli standard Kiss. Il gruppo quindi
Floyd di serie B, rimane a oggi la follia più Jackson. E a questo punto entra in gioco si trovò a dover esaminare circa 80 chitar-
incredibile dei Kiss. Il risultato fu così pes- Adam Mitchell. Canadese molto alla risti, per trovare un sostituto. Tra quegli
simo che Ace Frehley apparve solo in un mano, negli anni 60 aveva piazzato una 80 c’era anche il futuro guitar hero dei
brano e mollò il gruppo subito dopo, an- serie di successi in patria con il gruppo Bon Jovi, Richie Sambora. “A loro piaceva
che se i Kiss non comunicarono la sua de- folk rock Paupers e aveva in come suonavo”, ricordò in
fezione prima di 12 mesi. “‘THE ELDER’ curriculum nomi del cali- seguito Sambora, “ma con-
fu il risultato di una temporanea follia”, bro di Cher, Art Garfunkel tinuavano a chiedermi:
ammette Gene Simmons. “Non sapeva- e Merle Haggard. Nel 1982 ‘Conosci questa? E quest’al-
mo in che direzione muoverci”. “Avevamo era tornato al successo tra?’. E io rispondevo sem-
perso la concentrazione”, rimarca Paul come coautore di Tears, sin- pre: ‘No’”. Un altro aspi-
Stanley. “Mi ritrovai a piatire il rispetto di golo per John Waite scritto rante fu Eddie Van Halen,
persone che non avrebbero mai rispettato assieme a un chitarrista che in quel momento era ai
ciò che facevo. Il plauso della critica? A chi chiamato Vincent Cusano. ferri corti con il gruppo che
serve? Abbiamo costruito la nostra carrie- Ed è a questo punto che portava il suo nome. A con-
ra facendo le cose a modo nostro”. In pas- Jackson lo chiama: “Mi dis- vincerlo a tornare sui suoi
sato poteva anche essere andata così. Ma se: ‘Ai Kiss piacerebbe scri- passi furono Simmons e il
mentre il 1981 entrava nel 1982, il mondo vere dei brani assieme a te. fratello di Eddie, Alex Van
stava cambiando. MTV era partita nell’a- Te la senti?’”, ricorda Halen. Insomma, non si
gosto precedente, ma i Kiss avevano tar- Mitchell, che ammette di trovò nessuno e quando il
dato a coglierne il potenziale. Mentre il non essere stato un fan dei CREATURES gruppo prese a lavorare sul
resto del pianeta abbracciava gioioso il Kiss prima di iniziare a la- OF THE NIGHT nuovo disco, CREATURES
nuovo mondo televisivo, i Kiss erano im- vorare con loro. “‘THE EL- Casablanca OF THE NIGHT, addirittu-
pegnati nella lotta per la sopravvivenza. DER’ era stato un disa- Disco più classico: i ra prima che fosse finito
Perdere un membro originale era segno stro”, dice Mitchell. “E loro Kiss che ci danno KILLERS, la questione era
di superficialità. Perderne due, di stupidi- erano terrorizzati che fosse dentro con l’heavy ancora irrisolta. “Quando
metal. Anche se
RICHARD E. AARON/GETTY

tà. E registrare una pura follia che si sa- finita. L’idea era: ‘Tornia- trovano il modo di iniziammo a fare CREATU-
rebbe rivelata il disco meno amato di tutta mo a fare quello che hanno infilarci la canonica RES OF THE NIGHT, io e
la loro carriera era una mossa potenzial- sempre fatto i Kiss. Basta power ballad di Paul Paul scrivemmo Creatures e
mente suicida. E i Kiss lo sapevano. “Due con questa cazzata dei con- Stanley, I Still Love You. un paio di altri brani”, ri-
membri se n’erano andati per colpa delle cept album. Scriviamo corda Mitchell. “Alla fine

36 LE GRANDI GLORIE DEL ROCK


mi ritrovai a suonare una delle chitarre in
Creatures Of The Night – il riff a metà lo
suono io”. Il disco avrebbe ospitato una
moltitudine di chitarristi non accreditati,
tra cui Steve Farris dei Mr. Mister e lo sti-
lista jazz rock Robben Ford. Un altro fu il
collaboratore occasionale di Adam
Mitchell, Vincent Cusano. “Sono stato io
a presentare Vinnie ai Kiss”, dice Mitchell
sospirando. “Lo sottoposero a un provino
e con le sue capacità musicali si dimostrò
perfetto per loro”. Dietro raccomandazio-
ne di Mitchell, Cusano fu gettato nella
mischia come autore e come uno dei nu-
merosi chitarristi chiamati per suonare
nel disco. Anche se non appare in ogni
brano, il suo impatto fu immediato: CRE-
ATURES OF THE NIGHT virò decisa-
mente verso l’‘heavy metal’ e spazzò via il
retrogusto amaro di MUSIC FROM “THE
ELDER”. I Kiss sembravano ancora pron-
ti ad azzannare, e in parte questo lo dove-
vano a Vincent, che scrisse due dei brani
di punta del disco, I Love It Loud (con Sim-
mons) e la ballad stratosferica I Still Love
You (con Stanley). “Vinnie è un talento
puro”, ci dice Adam Mitchell. “Suona
come Ace, solo molto meglio. Ma – ed era
un “ma” grosso come una casa – aveva
problemi personali piuttosto seri. E alla
fine prevalsero loro”. “Vinnie era un co-
autore eccellente, e aveva anche un talen-
to raro con la chitarra, che però 9 volte su
10 si dava la zappa sui piedi da solo, rovi-
nando tutto”, dice Stanley. “In studio que-
sto poteva essere gestito: bastava costrin-
gerlo a fare quello che doveva invece di
quello che gli andava”. Per il momento,
però, era Cusano il candidato più indicato
per sostituire a tempo pieno Ace Frehley.
Alla fine del 1982 entrò uf-
ficialmente nei Kiss – anche
se solo come membro “sti-
pendiato” e senza diritto di
voto. Gli fu assegnato un
personaggio: il Wizard (Il
Mago). E gli fu anche chie-
Crossdress, passione mia! I Kiss potevano anche aver
sto di scegliere un alias da dismesso il cerone, ma questo non significava che Paul
scena. Quello scelto dal chi- Stanley e gli altri non potessero aggiungere un tocco
tarrista, Mick Fury, fu boc- molto glamour al tour di LICK IT UP. “Sembravo un
ciato. Alla fine gli fu asse- giocatore della NFL in tutù”, ricorderà in seguito Simmons.
gnato Vinnie Vincent. “Per
me, la cosa difficile era sua maschera da Ankh fece- per un gruppo che negli anni 70 faceva il
prendere il posto di qualcu- ro il debutto sul palco. Il tutto esaurito. “Nel giugno 1983 i Kiss si
no che i fan amavano. Non disco era stato pubblicato esibirono nel concerto più immenso della
volevo rimpiazzare nessu- LICK IT UP due mesi prima, salutato nostra storia, al Maracana di Rio de Janei-
no”, dichiarò Vincent nella Casablanca come un ritorno alla gloria ro”, dice Simmons. “C’erano tra 190.000 e
biografia ufficiale dei Kiss, Ossia: quello in cui si passata. L’unico problema 210.000 spettatori. Una nazione – la Kiss
Behind the Mask, scritta da tolgono le maschere. era che i fan non lo com- Nation. Poi tornammo negli USA e lì era
Ken Sharp. “Ero nel grup- La matricola Vinnie pravano – era arrivato solo la morte civile. Avevamo realizzato il no-
po solo perché me l’aveva- Vincent gli dà nuova al n. 45 delle classifiche stro disco più heavy perché sentivamo di
no chiesto”. Malgrado le energia e Paul Stanley USA. Né compravano i bi- dover dimostrare qualcosa, ma il pubblico
riserve, quando i Kiss arri- è insuperabile negli glietti dei concerti. Il tour non era pronto e CREATURES OF THE
varono a Bismarck, North acuti lancinanti nel USA vide quindi il gruppo NIGHT fu un flop – non funzionò. Il mo-
ROSS HALFIN

brano che dà il nome


Dakota, nel dicembre del al disco.
esibirsi in sale mezze vuo- tivo era il travaglio di quel periodo e il tra-
1982 Vinnie Vincent e la te. Dalle stelle alle stalle, vaglio al nostro interno. Ancora una

37
KISS

Chicago Rock City: il tour di LICK IT UP


raggiunge l’UCI Pavillion il 15 settembre
1984, e Gene e Paul fiancheggiano
Vinnie Vincent, pronti a bloccare un altro
dei suoi esagerati assoli.

volta, ci guardammo e dicemmo: “E ora non ne aveva voluto sapere. “Come grup- questo nuovo e incredibilmente potente
che facciamo?”. La risposta fu semplice: po seguiamo una regola: se uno non vuo- canale musicale. Alle 11 di sera di domeni-
togliersi il trucco. le fare una cosa, allora non la facciamo”, ca 18 settembre 1983 i quattro Kiss final-
dice Stanley. “In questo caso per lui era mente fecero la loro prima apparizione
troppo, e così non lo facemmo”. “Dissi: ufficiale senza trucco, anche se il giorno e
‘Cosa? Ma è un sacrilegio!’. Voi siete paz- l’orario della ‘rivelazione’ erano un chiaro
zi! Non funzionerà”, rivela il bassista oggi. segno del fatto che avevano alle spalle ben
Sia Paul Stanley che Gene Simmons difen- “Il più deciso era Paul. Bisogna dire che il due flop. “Per me fu quasi una delusione”,
dono CREATURES OF THE NIGHT. E a Paul che va sul palco è molto più vicino al dice Stanley. “Non era il gruppo originale.
ragione. “CREATURES fu una riafferma- Paul fuori scena, molto più di quanto non Mancava l’alone quasi mistico che c’era
zione di noi stessi. Cercammo di rimetter- lo sia io. Per me è come una attorno ai primi Kiss. Una
ci in carreggiata dopo aver perso la strada catarsi. Lascio liberi i miei volta che questo era svani-
per un certo tempo”, dice Stanley. “LICK demoni interiori”. to, rimaneva solo un bel
IT UP fu il passo successivo”. Se Vinnie L’argomento fu riproposto servizio televisivo. E per
Vincent non era soddisfatto del suo rap- quando il gruppo registrò me, non aveva lo stesso im-
porto con i Kiss, quando il gruppo entrò LICK IT UP. Simmons ri- patto”. Comunque, la col-
negli studi Record Plant and Right Track maneva scettico e lo fu fino laborazione tra Kiss e MTV
di New York con il produttore Michael Ja- all’ultimo minuto. “Aveva- aveva i suoi vantaggi. Il
mes Jackson per registrare il suo quarto mo registrato LICK IT UP gruppo, ora senza masche-
disco del decennio, non lo diede a vedere. con una nuova formazione, re, aveva realizzato un vi-
LICK IT UP replicò lo schema metal del e il materiale era quello che deo per Lick It Up – e fu il
suo predecessore e vi aggiunse lampi mol- era”, dice il bassista. “Ci ve- primo trasmesso dal cana-
to anni 80: Exciter (con un assolo di chitar- demmo col fotografo e fa- le. Se il disvelamento dei
ra opera di Rick Derringer) dimostrò che cemmo le foto. Dissi: Kiss non aveva toccato più
i problemi degli ultimi anni non li aveva- ‘Bene, siamo uguali a tutti di tanto Stanley, le cose fu-
no rammolliti, mentre la title-track era un gli altri gruppi’. Una delle
ANIMALIZE rono ben diverse quando il
classico AOR. “LICK IT UP fu un ottimo foto mostrava me con la Vertigo, 1984 gruppo si ritrovò sul palco
Vincent saluta e arriva
disco, anche se sotto molti punti di vista lingua di fuori – dovevamo Mark St John per un senza trucco per la prima
per me CREATURES era migliore”, com- pur evidenziare un qualche disco che riporta i Kiss volta. “Il primo concerto
menta Stanley. “Ero convinto che quella legame con i Kiss di prima, alla guida del branco. che facemmo senza indos-
di togliersi le maschere fosse una buona altrimenti rischiavamo di Gli istant classic sare costumi fu strano”, ri-
idea, perché i fan ascoltavano i dischi con essere uguali ai Cinderella Heaven’s On Fire e corda Stanley. “Ricordo di
i loro occhi, e non volevano vedere il ce- o ai Britny Fox. E alla fine Thrills In The Night essermi guardato in giro e
rone. Le maschere distraevano dalla musi- mi rassegnai e dissi: “Ok, mostrarono che aver pensato: ‘Ma che cavo-
ca”. E così, a metà del 1983 i Kiss presero proviamo’”. Il gruppo era potevano sciorinare lo ci facciamo davanti al
la decisione di mostrarsi col proprio volto. arrivato ad apprezzare il va- rock melodico tanto pubblico vestiti così?”. Ma
quanto i gruppi che gli
Stanley avrebbe voluto farlo già per CRE- lore di MTV, e decise di sve- dovevano l’esistenza.
per i Kiss c’erano problemi
ATURES OF THE NIGHT, ma Simmons larsi al pubblico usando ben più seri dell’andare in

38 LE GRANDI GLORIE DEL ROCK


Nel 1984 Gene Simmons
recitò nel ruolo del cattivo
in Runaway , thriller sci-fi
mega budget. Il suo dr
Charles Luther non è
rimasto negli annali del
cinema. Malgrado potesse
contare sulla presenza di
Tom Selleck, all’epoca per
tutti Magnum P.I., il film
incassò meno di 7 milioni di
dollari e al
botteghino fu
asfaltato da un
filmetto a basso
budget con un
certo Arnold.
Titolo?
Terminator .

Gene fa il cattivo.

scena senza costumi e trucco. Personalità LICK IT UP gli permise di diventare il pri- pop inglese arrivò con le batterie elettro-
difficile fin da subito, Vinnie Vincent era mo disco dei Kiss a vendere 500.000 copie niche, fu il decennio dei Duran Duran,
sempre più scontento del gruppo. E la negli USA dai tempi di UNMASKED. dei Thompson Twins e quelle cose lì. Il
cosa iniziava a notarsi. Nel corso di un “Quando CREATURES OF THE NIGHT rock stesso stava cambiando. I gruppi più
concerto al Forum di LA, allungò inten- fallì, arrivò LICK IT UP e funzionò”, con- popolari erano quelli con i capelli da fi-
zionalmente il suo assolo, mentre Stanley fessa Simmons. “Diventò un disco di suc- ghetta. L’idea era che dovevi essere più
friggeva d’impazienza sul palco aspettan- cesso, e le sale si riempirono. Senza il carino della tua ragazza”. Almeno, i Kiss
do di potersi inserire. Nei camerini dopo trucco”. I Kiss erano di nuovo in pista. O avevano un nuovo chitarrista per stare al
lo show i due per poco non vennero alle almeno, alcuni di loro. Se nella prima passo con i tempi: Mark St John – nato
mani. Per il Wizard la fine era vicina. metà degli anni 80 il tema era i Kiss con- come Mark Norton – era un aspirante
“Non riuscivo a esprimere il mio pieno tro il mondo intero, la seconda metà guitar hero californiano che il gruppo
potenziale”, dirà Vincent nel 1985 dopo il avrebbe visto i Kiss contro i Kiss. Quando scelse dopo una serie di audizioni. Per sta-
suo inevitabile allontanamento dal grup- iniziarono a lavorare su re al passo con i tempi, ave-
po. “Non riuscivo a essere chi sono in real- ANIMALIZE del 1984, i va uno stile molto sgar-
tà. Volevo fare delle cose che avrebbero tempi stavano cambiando. giante, più in linea con
reso il gruppo più eccitante, più interes- Anche se la visione del Yngwie Malmsteen che con
sante. LICK IT UP probabilmente mostra mondo dei Kiss aveva ini- Ace Frehley. “Io vengo dalla
solo il 25% di quello che sono capace di ziato ad accordarsi con vecchia scuola”, dice
fare”. Oggi Vincent sembra essersi allon- quella dei programmatori Stanley, “e gli anni 80 erano
tanato definitivamente dalla musica. di MTV, PYROMANIA dei pieni di tizi che facevano
Dopo aver lasciato i Kiss (“Fu licenziato”, Def Leppard con la produ- cose strane, fraseggi classi-
conferma Stanley) ha pubblicato due di- zione di Mutt Lange aveva cheggianti, giocavano con
schi col suo gruppo, Vinnie Vincent Inva- alzato il livello e indicato la barra del tremolo, e per
sion. Stranamente, viste le polemiche che come poteva – e doveva – quel che mi riguarda quelle
hanno accompagnato il suo allontana- suonare un disco rock. Al- non erano più nemmeno
mento, contribuì al disco dei Kiss del trove, una nuova genera- chitarre. Ma ormai era una
1992, REVENGE. Secondo Simmons ha zione di gruppi stavano ASYLUM cosa che dovevi tenere pre-
citato in giudizio il gruppo per 14 volte, mordicchiando i garretti Vertigo sente in un gruppo. Il vero
perdendo sempre. I tentativi di contattar- dei Kiss, e tra loro spiccava Mark St John saluta ed problema era un altro. Ave-
lo per questo articolo si sono rivelati in- una band dai capelli coto- entra Bruce Kulick, più vamo trovato un nuovo
fruttuosi. “È tutto documentato”, afferma natissimi, Bon Jovi. “Ini- o meno con gli stessi chitarrista. Però il bassista
Stanley con forza. “Non desidero entrare ziammo a lavorare su ANI- risultati. ASYLUM era disperso”. A distanza di
nel merito. Ma posso dire che Vinnie è il MALIZE, ma ci furono dei segue la scia dei oltre 30 anni, Gene Sim-
peggiore nemico di se stesso, oltre a tutti problemi”, ammette Sim- predecessori, anche se mons ammette senza pro-
quelli che ha in giro. È il tipo di persona mons. “E Vinnie Vincent Tears Are Falling blemi che a metà anni 80
che non voglio avere attorno a me”. Ironi- era uno dei problemi. Do- rimane una delle non pensava più solo ai
gemme AOR del loro
camente, però, questo travaglio portò i veva andarsene. E poi, la catalogo anni 80. Kiss. “Iniziai a ricevere of-
suoi frutti. Il taglio più melodic rock di musica stava cambiando. Il ferte dal cinema”, dice

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KISS

scrollando le spalle. “E non sono il tipo di garmi: lo mandavo a casa a mettere assie- uno dei titoli più sottovalutati del catalo-
persona che si contenta di fare solo una me un assolo. Lui tornava il giorno dopo go dei Kiss, presenta 35 minuti e 42 secon-
cosa”. La carriera da attore di Simmons e lo eseguiva”, spiega Stanley. “Se gli dice- di di impeccabile AOR anni 80. Nei suoi
fu curiosa – e fallimentare. Nel 1984 im- vo: ‘Risuonalo’, ne faceva uno totalmente momenti migliori – Heaven’s On Fire e
personò uno scienziato malvagio opposto diverso. Alla fine mi sono ritrovato co- Thrills In The Night, scritta assieme a Jean
a Tom Selleck nel film sci-fi Runaway. Lo stretto a canticchiarglieli o a volte addirit- Beauvoir – regge il confronto con i loro
stesso anno apparve in un episodio di tura costringerlo a imitarmi dopo aver- classici anni 70, e pose i Kiss alla testa del-
Miami Vice nei panni di un pappone (mol- glieli suonati davanti. Gli dicevo: ‘Vai a le schiere del rock melodico di quegli
to elegante, va detto). Negli anni successi- casa e ascolta Paul Kossoff ’. E la sua ri- anni. Da parte sua, Gene Simmons fu più
vi, fu un dj radio nel film horror sposta era: ‘Ma io posso suonare che lieto di cedere il controllo in studio al
pseudo splatter Trick or Treat e più veloce di lui’. E io: ‘Il pro- compagno di avventure. “Be’, chi altro
poi si calò nei panni di Vel- blema è proprio questo’. E poteva farlo?”, ammette oggi il bassista.
vet Von Ragnar, un tra- a quel punto, lui mi fissa- “Io detesto lo studio. La trovo una mosce-
vestito super-criminale, «Io sono una va come se parlassi ci- ria. Alcuni gruppi lo adorano. Ma ci sono
nel thriller Never Too divinità, e ho nese”. St John aveva cose che accadono sul palco che non puoi
Young to Die, distribu- un punto di vista dif- replicare altrove. Io sono una divinità, e
ito direttamente in bisogno di ferente: “Non capisco ho bisogno di essere adorato come tale”.
Vhs e talmente trash essere adorato perché avessero affit- Paul Stanley è meno pittoresco: “Realiz-
da essere semplice- tato uno studio, se zare quel disco fondamentalmente signifi-
mente imperdibile. “È come tale» poi non ci stavano cò far sì che le persone facessero ciò che
vero, non pensavo più mai. Gene faceva un mi serviva”, dice. “Ad esempio suonare le
solo al gruppo. Ho sot-
Gene Simmons film in Canada, Paul cose che io non potevo suonare”. Una vit-
tratto tempo e attenzione quella settimana era alle tima dell’incruento colpo di stato di
ai Kiss”, ammette oggi. “Mi Bermuda con la cantante di- Stanley fu lo sfortunato Mark St John. “Su
ero arreso a Hollywood, alla cul- sco Lisa Hartman, ed Eric se ne ANIMALIZE ci sono due brani in cui non
tura pop, all’hair metal, alle mode del mo- stava in Florida a scopare qualche ragaz- ho suonato: Lonely Is The Hunter e Murder
mento. Sono colpevole”. Era rimasto solo za. E io invece ero in studio a registrare – In High Heels”, disse St John a Ken Sharp, il
Stanley a governare la nave dei Kiss, e si io e un paio di tecnici del suono”. È una biografo dei Kiss. “Mi era venuta l’artrite.
mise impavidamente al timone. Con Sim- prova dell’ostinazione di Stanley e della Mi si erano gonfiate le nocche della mano
mons assente, il cantante assunse il ruolo sua dedizione alla causa non solo il fatto sinistra e anche il ginocchio sinistro e il

NEIL ZLOZOWER STUDIO


di produttore. Qualsiasi problema potes- che ANIMALIZE sia stato realizzato sen- tendine di Achille. Camminavo usando un
se avere con Simmons, però, impallidiva za che il cantante strangolasse almeno bastone”. In seguito, St John avrebbe attri-
davanti a quelli che aveva con Mark St due dei suoi colleghi, ma anche che alla buito la causa della malattia allo stress per
John. “Mark era un tipo strano. Per spie- fine fosse un disco valido. Pur essendo la situazione, ma di fatto c’era un proble-

La formazione di ANIMALIZE, con la


fugace apparizione del nuovo chitarrista
Mark St John, all’estrema destra.
ma immediato da affrontare: il gruppo
stava per partire in UK con il tour di ANI-
MALIZE, e lui non era in grado di suona-
re dal vivo. A questo punto, entrò in gioco
Bruce Kulick. Tra tutte le persone passate
nella tribù Kiss, il modo in cui Bruce Ku-
lick fu reclutato è il più insolito. Fratello
minore del già citato Bob Kulick, che ave-
va lavorato come turnista alla chitarra per
i Kiss, Bruce conobbe Paul Stanley grazie
al fratello alla fine degli anni 70: “Bruce
mi diceva: ‘Salta in macchina, andiamo a
divertirci con Paul’”, rivela il chitarrista.
“Bazzicavamo un pub che era di moda a
New York, il Privates, andavamo al cine-
ma, cose del genere”. Kulick aveva anche
preso parte alle audizioni di massa fatte
prima che i Kiss assoldassero Vinnie Vin-
cent. “Poi Vinnie fece di tutto per essere Un carro armato per amico.
cacciato, e loro si rimisero a cercare un Paul Stanley accende la miccia
chitarrista da paura”, ci dice. “Di botto, per un’inquietante versione di Love Gun.
Mark St John era in cima alla lista. Ricor-
do di aver visto la foto a pagina 24 di «Ker- ra erano complicate – certi punti di ANI- ‘Il nuovo chitarrista dei Kiss!’, ma il posto
rang!». Mi dissi: ‘Questo non va bene. MALIZE non sono esattamente due ac- porta con sé molta pressione”. Entro po-
Questo non dovrebbe stare nei Kiss!’. Non cordi tirati via”. Quando due settimane chi mesi, Kulick si rintanò assieme al resto
avevo nulla contro Mark, e non volevo dopo tornarono negli USA, Kulick fu te- dei Kiss nello studio più alla moda di New
dire che fossi io a dover stare nei Kiss. Era nuto per il tour, anche se stavolta St John York, l’Electric Ladyland, per il suo primo
solo sbagliato”. Quando St John iniziò ad accompagnò il gruppo. L’idea era di dargli disco dei Kiss, ASYLUM. Fu un autentico
avere problemi di salute durante le regi- spazio nel gruppo con brevi apparizioni battesimo di fuoco, anche per il fatto di
strazioni di ANIMALIZE, il nome di Ku- come ‘ospite’, per arrivare a fargli fare un poter assistere in prima persona al rappor-
lick saltò fuori. “Di solito queste cose le concerto completo verso la fine del tour. to lavorativo odio-amore tra Stanley e
faceva mio fratello, per cui quando rice- “Fu una situazione strana, ma non fui Simmons: “Erano sempre in competizio-
vetti la telefonata rimasi di sasso: ‘Wow. scorretto”, dice Kulick. “Anzi, ogni tanto ne”, ricorda Kulick. “Lo so che non sem-
Hanno chiamato il fratello minore. Fico’”, nel backstage jammavamo assieme. Sape- bra una cosa sana, ma lo era. La prima
rivela Kulick. Il chitarrista avrebbe suona- vo di avere un grosso vantaggio andando fase prevedeva che ognuno lavorasse per
to nei due brani di ANIMALIZE che St in tour con loro. Ma la verità è che loro conto suo, e poi assieme. Gene è uno che
John non era riuscito a completare. “Ero sapevano che io avevo quello che gli servi- si ammazza di lavoro. Era capace di stare
gasatissimo. Lavorare con Paul era facile. va, e io sapevo come darglielo”. L’autosti- nei Kiss e portare avanti una carriera da
Mi piaceva l’atmosfera e poi mi disse una ma di Kulick pagò. Artrite o no, arrivati attore? Sì. Paul invece non la vedeva così,
cosa che somigliò a un presagio: ‘Non ta- alla fine del tour Mark St John si era fatto ma la cosa diede a Paul la spinta per dire:
gliarti i capelli’. Pensai: ‘Ma perché me lo fuori da solo. “Non suonò ‘Allora il disco lo produco
dice? Deve avere qualcosa in mente’”. Alla male quando ebbe spazio io. Dirigo io la baracca’. Ar-
fine di agosto, i suoi sospetti trovarono nei concerti, anche quando rivato a bordo Bruce Ku-
conferma: Kulick ricevette una telefonata suonò solo lui”, dice Ku- lick, Eric Carr non era più
in cui gli chiedevano se poteva volare in lick. “Il problema fu che ‘quello nuovo’. Dopo cin-
UK per dare una mano a Mark St John. cercò di metterli in ombra que anni, il lustro di essere
“Capii che non volevano cacciare Mark su sul palco, e questo fu un er- il batterista dei Kiss iniziava
due piedi”, rivela Kulick. “Non so se fosse rore fatale”. Il concerto fi- a svanire. “Quando mi unii
una cosa contrattuale, ma sicuramente nale di Mark St John come al gruppo, diciamo che Eric
volevano fare le cose con calma, anche membro dei Kiss fu il 29 non provava la mia stessa
perché avevano pompato moltissimo sul novembre 1984 alla Vete- eccitazione”, dice Kulick.
fatto che lui fosse il nuovo chitarrista”. Il ran’s Memorial Arena di “Era sempre più demotiva-
primo concerto di Kulick come membro Binghamton, New York. La to. Si lamentava parecchio
temporaneo dei Kiss fu a Brighton, il 30 sua permanenza era durata e la mia reazione era: ‘La
settembre 1984. Ricorda di essere stato solo otto mesi. Purtroppo, CRAZY NIGHT pianti? Non ti rendi conto
così nervoso che le ginocchia gli tremava- sarebbe morto per emorra- Vertigo di quanto sei fortunato?’.
no: “Fu lì che mi guadagnai il nomignolo gia cerebrale nel 2007. “Più Il produttore Ron Come Vinnie Vincent, Carr
di Spruce Goose [Spruce Goose era il no- o meno nel dicembre 1984 Nevison smussa ogni era sempre più insoddisfat-
mignolo dell’aereo più grande mai co- ricevetti una telefonata: spigolo residuo e rende to. Ma la frustrazione del
struito, che non riuscì mai a decollare per ‘Ciao, vogliamo che tu sia i Kiss levigati e batterista si esprimeva in
il peso. Una possibile versione italiana po- dei nostri”, dice Kulick. popparoli. Le armonie modo meno litigioso ri-
trebbe essere “Ciocco di legno!”, ndr]”, “Ricordo che fu Paul a chia- vocali di Crazy Crazy spetto a quella dell’ex chi-
dice Kulick, “perché avevo paura a muo- marmi e io ne fui elettrizza- Nights e il synth tarrista. “Eric era un tipo
vermi. Di botto era come se questi tipi to: ‘Wow, ce l’ho fatta!’. di Turn Up The Night simpatico, ma a volte com-
ROSS HALFIN

sono esempi perfetti


avessero le formiche nelle mutande. Non Non ho mai avuto una binava guai”, riflette Ku-
di AOR da arene.
provammo nemmeno. E le parti di chitar- mega presentazione come lick. “Durante il tour di

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KISS

ANIMALIZE in UK successe una cosa successo di quei gruppi, ci “Gene può dire quello che
buffa. Eric aveva fatto amicizia con un arrendemmo”, ammette vuole sul fatto che negli
giornalista del «NME», o di una di quelle Gene Simmons. “Ricordo anni 80 era disilluso”, chia-
riviste. E in meno che non si dica ecco del- che ero all’aeroporto di risce Stanley. “Ma il proble-
le foto a tutta pagina sue, nella vasca da Minneapolis. Gironzolavo ma era lui. Quando se ne
bagno, mentre beve champagne. Non per i negozi. Passai davanti andava per seguire altri
gliela fecero passare liscia. Il giorno dopo a un posto che vendeva ve- progetti, magari cercare di
all’aeroporto Gene e Paul gli dissero: ‘Ma stiti da donna. Lo vidi e mi diventare una star della tv, o
che cazzo avevi in testa?’. E lui ci rimase bloccai: era rosso, luccican- lavorare con altri gruppi – e
male. Io stavo attentissimo a non finire te e con un sacco di cose avrebbe fatto meglio a farsi
così. Se me la spassavo con una ragazza, che si muovevano. Mi dissi: una bella dormita, visto il
non dovevano esserci macchine fotografi- ‘Devo comprarlo!”. Me lo livello di alcuni dei gruppi
che intorno”. Con la pubblicazione di Te- misi e chiaramente era con cui ha perso tempo –
SMASHES, metteva a rischio tutto
ars Are Falling da ASYLUM, i Kiss confer- troppo piccolo e saltarono
marono il loro status di beniamini del- le cuciture. E così la sarta
TRASHES & HITS quello che aveva realizza-
l’MTV rock. Il singolo era un esempio dovette aggiungere delle Vertigo to”. Dopo due dischi che
Un anno se ne va,
perfetto di Eighties soft rock, anni luce toppe. Pensavo di essere ed ecco un’altra avevano retto solo grazie a
lontano dall’aggressività sboccata anni 70 adorabile. Era il crossdres- compilation arraffa- Stanley (anche se la produ-
di 100,000 Years e simili. Malgrado il suc- sing più imbarazzante che soldi. Stavolta con due zione era a nome Stanley-
cesso di ANIMALIZE e ASYLUM, nel tu possa immaginare. Sem- inediti di Paul Stanely, Simmons), il cantante chia-
1987 i Kiss si ritrovarono a rincorrere bravo un giocatore della (You Make Me) mò Ron Nevison, l’uomo
gruppi che avevano tratto ispirazione pro- NFL in tutù”. Anche se a li- Rock Hard e la che aveva firmato il patina-
prio da loro. I Bon Jovi, che avevano fatto vello di sartoria non pote- deliziosamente camp tissimo THE ULTIMATE
da supporto ai Kiss in UK per il tour di vano competere con i rivali Let’s Put The X In Sex. SIN di Ozzy Osbourne e il
ANIMALIZE, avevano venduto svariati più giovani, musicalmente La copertina, una disco omonimo del 1986
grafica molto ‘copia
milioni di copie con SLIPPERY WHEN le cose erano più alla pari. e incolla’, è
che aveva salvato la carriera
WET. I Poison e i Cinderella non erano Quando entrarono in stu- semplicemente degli Hearts, nonché il suc-
molto lontani. Il fatto che tutti questi dio per il loro 14esimo di- atroce… cessore BAD ANIMALS,
gruppi avessero spinto l’acceleratore sul sco, due platini consecutivi anch’esso multiplatino. Ne-
glamour non sfuggì agli uomini che ave- gli avevano dato una nuova fiducia. O al- vison era l’uomo perfetto per il rock anni
vano inventato questo look. “A causa del meno, l’avevano data a Paul Stanley. 80. “Paul era affascinato da Nevison”, dice
Kulick. “Divenne suo amico, uscivano.
Il nuovo chitarrista Bruce Paul aveva nove brani già pronti per il di-
Kulick e Paul Stanley sco. Gene invece non si prendeva con Ne-
gigioneggiano mentre il vison, probabilmente temendo che con
tour di ANIMALIZE lui il disco potesse risultare troppo pop”.
raggiunge la Mecca
Arena di Milwaukee, il 30
dicembre 1984.

Ma le obiezioni del bassista a quel punto


erano quasi irrilevanti. ”Quando arrivava
in studio era stremato, e il materiale che
portava faceva schifo”, dice Stanley. “Fu
una cosa graduale, ma durante la lavora-
zione di CRAZY NIGHT divenne chiaro
che io non ero affatto contento di reggere
da solo tutto il peso della baracca. Dissi:
‘Così non va. O ho un partner, o non ce
l’ho. Non ho bisogno di gente che mi dica
quanto sono bravo. Ho bisogno di aiuto”.
Quando uscì, CRAZY NIGHT fu trattato
con sufficienza, ma oggi il suo approccio
sfacciatamente commerciale è ancora va-
lido. Le armonie vocali del gruppo nel
classico MTV Crazy Crazy Nights e i monu-
mentali synth AOR di Turn On The Night
si avvicinano alla perfezione pop-rock,
mentre Reason To Live è la ballad miglio-
re che i Foreigner non hanno mai scritto
(anche se vista la sua somiglianza con I
Want To Know What Love Is, Mick Jones
PAUL NATKIN/GETTY

avrebbe qualcosa da dire). Oggi Stanley


ripensa a questo disco con sentimenti am-
bivalenti: è orgoglioso di parte della mu-
sica contenuta, ma le circostanze in cui è
Se la vita è una radio, alzala a palla: di nuovo
a mille, i Kiss posano nel backstage della
Wembley Arena, il 25 settembre 1988,
durante il tour di CRAZY NIGHTS.

stato realizzato lo rabbuiano ancora. “È Bruce Kulick e non da Gene Simmons. Ma a realizzare un disco inaspettatamente
sicuramente ammirevole restare a bordo comunque, malgrado problemi e inciam- coeso. E li aiutò anche a sfruttare al me-
di una nave che imbarca acqua e cercare pi, ormai s’intravedeva la luce alla fine del glio la competizione naturale tra Stanley
di restare a galla, ma non è quello che pre- tunnel. “Quando andammo in tour rina- e Simmons. “Sono in competizione?”,
ferisco”, dice Stanley. “Ciò che mancò fu scemmo”, afferma Stanley. “Eseguimmo riflette Kulick. “Certo, e lo sono sempre
l’aiuto del mio collega. I brani che portò brani da ogni periodo della stati. Ma è una competizio-
erano penosi, ma il punto centrale è che nostra carriera”. I Kiss usci- ne sana”. Si può dire che è
lui fu totalmente assente. Sentivo di por- rono dagli anni 80 in una stata proprio questa com-
tare avanti i Kiss da solo? Certo. Non è condizione molto migliore petizione a tenere assieme
un segreto. Era tutto nelle mie mani”. Le di come ne erano entrati, il gruppo. Ripensando ai
cose non migliorarono con HOT IN THE con una formazione stabile dieci anni più complicati
SHADE. Anche se Gene aveva accettato le e una curva delle vendite dei Kiss, Gene Simmons
critiche di Paul, la registrazione non andò che puntava verso l’alto. ammette le sue colpe: “I
liscia – e la decisione di coprodurlo assie- Ma all’orizzonte si levava brani che ho scritto negli
me non aiutò. “Credo volessero tornare una nuvola terribilmente anni 80 sono solo un’ombra
al rock’n’roll puro e semplice”, dice Bru- cupa: nel 1990 a Eric Carr di quello che sarebbero do-
ce Kulick. “Per cui il lavoro partì con dei fu diagnosticato un cancro. vuti essere”, ammette. “Mi
demo, e poi iniziammo a sovraincidere. Tristemente, il batterista ero adagiato. Mi ero alline-
Capivo il perché di questa scelta, ma non sarebbe morto il 24 novem- HOT IN THE ato alle mode”. Stanley fa
la condividevo. Eravamo tornati a Gene e bre 1991. Il disco successivo un paragone con un atleta
Paul come produttori, e questo significava dei Kiss, REVENGE, pub-
SHADE olimpionico: “Vai lì per su-
che dovevano arrivare a dei compromes- blicato nel 1992 e prodotto
Vertigo perarti. E a volte non ce la
L’ultimo disco degli
si. E questa è una delle debolezze quando da Bob Ezrin, sarebbe stato anni 80 fu leggermente fai. Ogni volta che entria-
loro due fanno i produttori”. “HOT IN dedicato a lui. “Col senno di più dispersivo dei mo in studio, cerchiamo di
THE SHADE risultò molto frammen- poi, sapevamo che ci serviva precedenti, anche se le fare un disco stupendo, nel-
tario”, dice Stanley. “Eravamo una nave un catalizzatore. Qualcuno collaborazioni di tutto la condizione in cui siamo
senza capitano”. Al punto che il cantante che ci facesse concentrare”, rispetto con Desmond in quel momento. E con
alla fine del 1989 decise di intraprende- dice Stanley. “E Bob Ezrin Child e Holly Knight chiunque ci sia nel gruppo,
re un tour da solista. Dopo le glorie pop sembrò la scelta giusta. La- (per la delicata power e con quello che passa il
rock di CRAZY NIGHTS, HOT IN THE vorare con lui fu un piacere, ballad Hide Your Heart) convento. Siamo onesti, in
SHADE sembrò un passo indietro, anche ci diede la disciplina di cui e Michael Bolton tempi diversi, ma prima o
(Forever) evitarono che
se brani come Prisoner Of Love e Hide Your avevamo bisogno. Ci sono l’operazione si poi tutti in questo gruppo
Heart (scritta da Desmond Child/Holly cose che non mi piacque- limitasse a ripetere si sono presi una ‘vacanza’.
GEORGE CHIN’ICONIC

Knight) erano perfetti per le arene e la ro, ma sono cose che devi uno stanco cliché. Non voglio elogiarmi da
power ballad Forever regalò al gruppo l’hit mettere in conto quando Degna chiusura di un solo, ma io ho cercato di es-
maggiore negli USA da anni e anni. Nota hai un produttore esterno”. decennio tumultuoso. sere sempre presente e fare
curiosa: nel brano il basso era suonato da Di sicuro Ezrin aiutò i Kiss del mio meglio”.

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P U B B L I C AT O
SU CLASSIC ROCK N
L U G L I O 2019 . 80

Dopo quasi 50 anni, una manciata di dischi classici e più make-up di una
sfilata di moda, i Kiss chiudono i giochi. «Classic Rock» incontra i Gods of
Thunder sul loro jet privato, mentre iniziano l’ultimo tour della loro storia.
Testo: Jaan Uhelszki

I
ggy Pop si vanta di aver ucciso gli maschia di sesso, ammiccamenti e volgarità dipingendolo di cerone bianco, ma ha crea-
anni 60, ma in realtà a ficcare il pa- a 110 decibel, titillando i sogni segreti di to una rivoluzione tutta sua, rimettendo la
letto finale nel petto della decade qualsiasi ragazzo li ascoltasse. Anche se col musica nelle mani della gente comune, tra-
“peace & love”, circa 46 anni fa, tempo il messaggio del gruppo è cambiato mutandola in una specie di manifesto popu-
sono stati quattro tizi seminorma- (diventando più attenti alle famiglie e rinun- lista a partire da dove si erano fermati i
li venuti direttamente dalle strade ciando al turpiloquio nei concerti), seguita- Grand Funk Railroad, strappando insomma
di New York: Gene Simmons, ex maestro di no ad attrarre legioni di fedeli arruolati nella il rock dai loft lussuosi, scompigliando i ca-
scuola elementare; Paul Stanley, tassista con Kiss Army – perfino adesso che hanno deci- pelli curatissimi e stropicciando gli elegan-
un faccino a cuore; Peter Criss, macellaio so di chiudere il gioco con l’ultimo tour, in- tissimi pantaloni di velluto a coste. Prima
part-time e batterista itinerante che aveva titolato The End of the Road (slogan subito dei Kiss, le rockstar sembravano esistere in
studiato col grande Gene Krupa; e Ace messo sotto copyright per impedirne l’uso a un empireo lontano dai comuni mortali, re-
Frehley, teppistello che per tirare giù qual- ogni altro gruppo in procinto di ritirarsi dal- spirando aria rarefatta e profumata, com-
che soldo consegnava liquori in locali equi- le scene. Buona fortuna…). Finora sono pre- prando e sfasciando Aston Martin, sorseg-
voci. I quattro sciamarono da un apparta- viste 71 date nel Nord America, 26 in Euro- giando nettari che costavano come lo sti-
mento da 40 dollari al mese al quarto piano pa e 8 in Oceania, con possibilità di estende- pendio di un anno e raramente unendosi ai
di uno stabile nella Chinatown newyorche- re il tour probabilmente fino a metà 2020. comuni mortali, a meno che non somiglias-
se, arrampicati sui loro zatteroni da 10 cen- Agli inizi, il gruppo era spinto da un’ambi- sero a supermodelle o alle moglie dei Beat-
KEITH LEROUX/PRESS

timetri e strizzati nei loro costumi di pelle zione sfrenata, una volontà di ferro e un’eti- les. Per dirla tutta, le rockstar non erano
nera, con l’aspetto di quattro mostri usciti ca lavorativa quasi ossessiva, ma musical- come noialtri. I Kiss invece sì. Erano legger-
dagli inferi, riversando sul mondo sovra- mente era appena all’ABC. Oggi non solo mente ‘incompleti’. Un po’ ai margini, non i
stante una mistura blasfema e totalmente ha cambiato il volto alla storia della musica, capitani della squadra di football con la

44 LE GRANDI GLORIE DEL ROCK


I Kiss per le strade
di New York City,
aprile 1974: (s-d) Ace
Frehley, Paul Stanley,
Gene Simmons,
Peter Criss.

cheerleader bionda sotto braccio. Somiglia- un buon gruppo. Gli serve solo qualche
vano più a quello che ti stava seduto accan- trucchetto”, disse dei Kiss – un po’ secca-
to alle lezioni di matematica. Perché erano «Oggi, Gene ed io ci mente – Alice nel 1974. I Kiss presero sul
svegli. Abbastanza da capire i tempi in cui serio il suggerimento e aggiunsero altri fuo-
vivevano, e che era il momento di cambiare sentiamo molto più chi d’artificio e lampi, fuoco e fiamme dalla
le cose. “Era metà anni 70 e la gente ne ave- uniti. La guerra è bocca e sangue (finto) a secchiate. Frehley
va abbastanza degli hippie e di tutte le me- aveva una chitarra che sputava fiamme e
nate politiche. Voleva solo divertirsi”, spie- finita, e tutto va bene. Stanley fu uno dei primi artisti a lanciarsi in
gò Gene Simmons qualche anno fa. I primi mezzo al pubblico – con il cerone che spor-
tempi, Paul Stanley amava dire, “noi siamo
Abbiamo vinto» cava tutti, cosa che presto diventò un segno
i nostri fan”. E anche se non era del tutto Paul Stanley di onore tra i fan. Il pubblico li adorava, la
vero, era bello sentirlo. Oggi ha un po’ cam- critica no. Nel 1975 «Rolling Stone» li nomi-
biato registro: “I nostri fan magari non sono sala con i nostri capelli belli lunghi e cerca- nò la fuffa dell’anno, e schiere infinite di re-
come noi, ma possono sentirsi come noi. vamo di sembrare fichi, ma nessuno ci co- censori li definirono “derivativi”, “noiosi”,
Credo che a modo nostro abbiamo motiva- nosceva. “I Dolls salirono sul palco e ci di- “semplicistici”, al massimo uno scherzo, un
to le persone perché a modo loro anche cemmo: ‘Wow! Sembrano vere rockstar’. gruppo che mirava al minimo comune de-
loro diventassero dei Kiss. Magari diventan- Poi iniziarono a suonare. Ci guardammo e nominatore artistico per solleticare gli istin-
do uno scrittore, un cantante country, o ma- io ho detto a lui, o lui a me: ‘Li facciamo ti più bassi del pubblico. Fu solo nel 2014
gari un avvocato. Fai tu”. Forse il punto è secchi’. Avevamo la voglia negli occhi e il che i Kiss furono ammessi nella Rock and
che i Kiss sono sempre stati più di un sem- sangue che ci colava dalla bocca mentre giu- Roll Hall of Fame, e anche allora solo per-
plice gruppo. Sono stati un atteggiamento. ravamo a noi stessi: ‘Li distruggeremo!’”. ché le votazioni furono finalmente aperte
Un luogo dove sentirsi diversi era apprezza- “Avevamo l’atteggiamento giusto, e anche il anche ai fan. Per converso, sono sempre sta-
to. Dove i ragazzi erano uomini e le ragazze resto, ma non sapevano suonare né cantare. ti geniali nell’arte dell’autopromozione.
tutte groupie, e dove nessuno doveva mai Niente armonie, la chitarra faceva schifo. Simmons è un esperto nel reinventarsi, es-
abbassare il volume. C’è qualcosa di conta- Ma cazzo se si presentavano bene. Per cui, i sendo emigrato da Israele a New York all’e-
gioso nell’idea che chiunque possa fare ciò Kiss furono progettati pensando: ‘Creiamo tà di otto anni, sotto il nome di Chaim Witz.
che hanno fatto i Kiss. I Kiss non erano sfac- il gruppo che non abbiamo mai visto dal Diventò poi Gene Klein e iniziò a trasfor-
ciatamente belli, ricchi, colti o ricchi di ta- vivo’”. E così fecero, creando un gruppo marsi in un perfetto ragazzo USA. La sua
lento, non erano avvantaggiati né studenti che nemmeno nessun altro aveva mai visto psiche era talmente piena di zone d’ombra
artistoidi come le loro controparti UK, ma il dal vivo. A parte forse Alice Cooper, che e luoghi pericolosi che diventare il God of
messaggio che davano implicitamente era però era ormai un nome affermato. “Sono Thunder fu un gioco da ragazzi. Paul
che con le giuste motivazioni e le giu- Stanley non è stato da meno: “Ero un
ste circostanze chiunque poteva di- ragazzino ciccione e sbeffeggiato da tut-
ventare una rockstar. Volendo però ti che si mascherava da frontman sboc-
essere sinceri, il loro primo obiettivo cato e belloccio di un gruppo. E in qual-
non era rafforzare l’autostima. No. che modo lo sono diventato per davve-
Era diventare più famosi dei New ro”, commenta oggi, che a 67 anni ne
York Dolls. “Sì, è vero”, conferma Sim- dimostra 20 di meno. “Siamo tutti riu-
mons. “Ricordo che Paul e io andam- sciti a scoprire chi eravamo davvero”.
mo a vedere i Dolls suonare in un loca- Questa consapevolezza di sé e la voglia
le a New York City. Era proprio all’ini- di ispirare il prossimo vennero dopo –
GETTY X2

zio. Debuttarono sei mesi prima di probabilmente quando nel 2014 scrisse
noi. Paul e io eravamo in fondo alla la sua autobiografia Dietro la maschera –

46 LE GRANDI GLORIE DEL ROCK


ma quando nel ’79 la Kiss Army iniziò a cre-
scere, se ne potevano già cogliere i primi
accenni. Il fan club nacque nel gennaio del
Una delle coppie più grandi
1975, per mano di due fan dei Kiss. Quando del rock: Paul Stanley e
chiamavano le stazioni radio locali per chie- (foto piccola) Gene Simmons.
dere i dischi dei Kiss, si qualificavano come
Presidente e Maresciallo sul Campo della
Kiss Army (l’Esercito dei Kiss). Alla fine del tenere non più di 30 persone. Quasi tutto lo cosa che l’astemio bassista non avrebbe mai
1978, il numero dei membri della Kiss Army spazio era occupato da quattro strane cre- fatto. Altri partecipanti in questo panel di di-
era a sei cifre e il merchandise aveva un ggiro ature dal look molto fetish, simili a Signori
g scussione su sesso e ggeneri sessuali nel rock
di affari da 100 milioni di dollari all’anno. della Guerra dell’Oltretomba. Criss aveva erano Danny Fields, uno scout dal fiuto
“Avevamo scoperto un tesoro.soro. Non ne era- un giubbotto di pelle senza niente sotto, e finissimo che aveva scoperto Iggy and the
vamo nemmeno troppo consapevoli, ci li- tremava. Stanley era a petto nudo, col folto Stooges e messo sotto contratto gli MC5
mitavamo a seguire il flusso”,
sso”, ammise Ace pelo minacciosamente arricciato e un col- per la Elektra e che in seguito avrebbe ge-
Frehley nel 2014. “Ho sempre detto che lare da cane attorno al collo. Seduto vicino stito i Ramones; Wayne/Jayne County, il/
quando eravamo all’apice,, per me era come a lui c’era Simmons, con un abbigliamento la primo/a artista rock transgender, mem-
stare sulle montagne russee e mi reggevo per più elaborato: giubbotto e pantaloni di pelle bro del giro di Andy Warhol; Jerry Brandt,
non cadere di sotto. Ho fatto un sacco di neri con buchi nei punti strate- manager del secondo transgender rock, l’in-
cose improvvisando, sia componendo, o gici, anche lui a petto nudo. quietante Jobriath; la pubblicista Connie
come mi vestivo, o cose che he facevo. Per mia Frehley era l’unico comple- De Nave; infine, Richard Robinson,
fortuna, so improvvisare”. ”. Stanley e Sim- tamente coperto da una marito della più celebre Lisa Robin-
mons, invece, non hanno improvvisato. Fin tuta spaziale futuristica e son e all’epoca degno di nota per
dall’inizio hanno pianificato
ato la conquista – portava i capelli sparati in aver prodotto il primo disco solista
del mondo e di tutto il resto
sto – e non hanno alto. Era impossibile capi- di Lou Reed. Quello che mi colpì
mai vacillato. Ed ecco perché
erché adesso loro re come si chiamassero, quella sera non fu la parata di
viaggiano nel jet privato dei Kiss diretti a perché si erano scam- pezzi grossi dell’industria musi-
Glendale, Arizona, per laa decima data del biati i tesserini col nome, cale riunita nella saletta, ma
loro ultimo tour – e Frehleyey e Criss no. tranne Criss che non il fatto che a ogni solle-
ce l’aveva proprio citazione della mo-

A nche se adoro i Kiss,


seguivo. E quando
iss, agli inizi non li
o incontrai queste
figure inquietantii con i loro zatte-
roni, i petti villosi e le maschere
aschere aggressive,
fu per puro caso. Dopo un servizio dedi-
– metafora dei suoi
successivi trascorsi
nel gruppo. In quella
fredda serata di otto-
bre, Paul Stanley era
deratrice, la dj Ali-
son Steel, i Kiss
rispondessero
“It’s only rock
and roll, but I like
cato a David Essex, per la pubblicazione Ace Frehley, Gene Sim- it”, a prescinde-
del suo disco dopo il successo
ccesso di Rock On, mons faceva Paul Stanley re dalla doman-
mi ritrovai a New York con la serata libe- ed Ace Frehley imperso- da. Ogni volta.
ra. Lee Black Childers, ottimo fotografo nava con sussiego Gene Avevano la
di David Bowie, m’invitò ò a un panel che Simmons, aiutato senza
PAUL: JEN ROSENSTEIN; TOP: CAMERA PRESS/LYNN GOLDSMITH

aveva organizzato per la NARAS (National dubbio dal genero-


Academy of Recording Arts and Sciences) so gin & tonic
con la promessa di offrirmi mi la cena. E devo mandato giù,
confessare che accettai non tanto perché
m’interessasse il panel intitolato
ntitolato Superstar
or Superstud, quanto per laa cena. Speravo di
andare alla Sala da Tè dell Russian. Fui una
delle prime ad arrivare allo lo Studio
B della Columbia Records. ds. C’e-
ra solo qualcuno comodamen- amen-
te seduto in una saletta che he al
massimo avrebbe potuto con-
KISS

sfrontatezza tipica dei cattivi soggetti non


solo di NON fare quello che ci si aspettava
da loro, ma addirittura di non farlo sbatten-
dolo in faccia a quello che all’epoca era il go-
tha del music business. Dava quasi i brividi
vedere come non perdessero un colpo, non
importa quanto ridicola o stupida sembras-
se la loro non-risposta. Erano mostri trasu-
dati da un incubo collettivo ed erano decisi
a rimanere lì per tutta l’ora del panel. Più
o meno dopo 20 minuti, mi resi conto che
dovevo assolutamente dargli spazio su «Cre-
em», la rivista di cui ero redattrice. Pensai
che fossero perfetti per il nostro stile ribelle,
alla “non seguiamo regole e fottiti se non ca-
pisci lo scherzo”. Ma ero l’unica a pensarla
così. “Sono solo cloni dei New York Dolls”,
disse in tono sprezzante il mio collega Le-
ster Bangs. “Merda da fumetto”, sputò Dave
Marsh. “Se vuoi quei pagliacci su «Creem», il
pezzo dovrai scrivertelo da sola”, mi avvisò
il redattore capo Ben Edmonds. “E farai me-

«Quando avanzo
tra la folla, mi sento
invincibile. Essere
un Superman
con la chitarra
In alto a sinistra: il primo
è favoloso!» incontro tra Gene, Paul e Jaan
Uhelszki di «Classic Rock».
Paul Stanley
glio a fare un lavoro con i controcazzi”. Lo inappropriati, insomma per dirla in breve stesso una dei Kiss – o come dissi al tempo,
scherno dei miei colleghi non mi toccava. dei tipacci. A quell’epoca attorno al gruppo un quinto di una squadriglia di cheerleader
Sapevo di aver trovato qualcosa di speciale. c’era una vera e propria mistica. Stanley era sadiche (anche se Stanley mi assicurò che as-
Mi ricordava quello che Victor Hugo aveva solito dire: “Credo che ci fossero così tante somigliavo più a Minnie di Topolino!). Inti-
scritto 121 anni prima che i Kiss prendesse- groupie attorno a noi perché ognuna voleva tolai il mio articolo I Dreamed I Was On Stage
ro in mano il loro primo rossetto: “Non vi fottere il proprio sogno, o incubo. Uno che with Kiss in my Maidenform Bra (Ho sogna-
è nulla di più potente di un’idea, quando ti scopa tutto vestito di pelle e col volto truc- to di stare sul palco con i Kiss con addosso
giunge il suo tempo”. Ero sicura che l’idea cato in quel modo doveva essere abbastanza solo il reggiseno), prendendo spunto da una
giusta era arrivata, e indossando costumi di strano”. Frase che ti fa pensare quante volte pubblicità che andava per la maggiore all’e-
pelle nera. E così, un mese dopo mi ritrovai i membri del gruppo abbiano ‘intrattenuto’ poca, in cui si vedevano donne in lingerie
davanti a una pila di foto dei Kiss, sempre le fan indossando i loro costumi di scena. “È svegliarsi nei posti più strani. E ovviamente
truccati ma in abiti civili. Nelle foto scarta- stata God Of Thunder, da DESTROYER, a non c’era posto più strano di quel palco a
te per la copertina di DRESSED TO KILL i convertirmi al rock’n’roll, per come la can- Johnstown in Pennsylvania con Paul, Gene,
membri del gruppo posavano nascondendo tava Gene Simmons”, ricorda Kat Bjelland Ace e Peter. Il mattino dopo il concerto ci
i loro volti dietro giornali, strizzati dentro dei Babes in Toyland: “Era pesante, minac- salutammo e mentre mi allontanavo Sim-
una cabina del telefono in giacca e cravatta ciosa, cattiva. Come se gli stessero strap- mons disse quasi senza pensarci: “Quando ti
per poi uscire fuori in tutta la loro magni- pando l’anima dal petto. Mi dava i brividi”. va di rimettere il cerone, chiamaci”.
ficenza, o sbucando dalla metro coi pugni Erano i giorni in cui i Kiss non erano mai fo-
alzati al cielo, mimando pose erculee in cui
questi quattro super-non-tanto-eroi salvava-
no il mondo dalla musica moscia, sabotan-
tografati senza trucco, e si tenevano dei faz-
zolettoni in tasca per coprirsi rapidamente
il volto nel caso qualche fotografo sbucasse E cco perché 44 anni dopo mi ritrovo a
bordo del loro G-4 Gulfstream priva-
to in un tardo pomeriggio di febbra-
MAIN: CAMERA PRESS / LYNN GOLDSMITH

do un concerto di John Denver. Intitolai il fuori all’improvviso e capisse chi erano. Nel io, il giorno prima di San Valentino, seduta
tutto – prevedibilmente – ‘Kiss KOMIX’. 1975 mi spalmai il mio bel cerone bianco, vicino al God of Thunder. “Porti sempre il
Così, mi conquistai un ruolo di dubbio pre- mi agghindai con manette imbottite ai polsi, reggipetto?”, mi chiede Simmons accoglien-
stigio come Kiss Editor ‘non ufficiale’. Nel tutina nera aderente, sospensorio, zatteroni domi mentre mi avvicino nello stretto cor-
corso dei decenni, ho continuato a seguire la da 10 cm e una Fender rossa, per esibirmi ridoio dell’aereo. È molto più misurato che
loro carriera, anche se devo ammettere che col gruppo in Rock And Roll All Night davanti in passato, il volto senza una ruga, pantaloni
ripensando al passato mi mancano i tempi a 5000 fan e ai Rush. Lasciate perdere che neri, maglietta nera con tre bottoni aperti,
in cui i Kiss erano pericolosi, imprevedibili, la chitarra non fosse collegata. Mi sentivo lo i classici occhiali neri che porta giorno e

48 LE GRANDI GLORIE DEL ROCK


I Kiss si esibiscono
al Calderone Theater, “Kiss? Quelli?
New York City, agosto 1975. Mai sentiti?”.

notte, felpa nera con cappuccio di almeno materializza nel suo vestitino nero aderente
una taglia più grande, i capelli laccatissimi da hostess, completo di un badge col nome
raccolti in un berretto da baseball nero con e un piccolo logo dei Kiss. “Non sono riu-
il logo del sacchetto di dollari – per cui ha scita a togliere le macchie”, sbuffa vezzosa.
il copyright, assieme alla sua firma con le “Va bene. Siamo uomini”, replica Simmons,
due S nel nome che sono $$. Simmons ha gonfiando un po’ il petto. “Gli piace essere
cercato di ottenere il trademark di oltre 182 un po’ sporco. In molti sensi”, dice Eric Sin-
slogan, compresi ‘Nude Car Wash’, ‘Trophy ger, che ha sentito l’hostess, mentre si diri-
Wife’, ‘Sextacy’, e anche ‘?enis’. Di tutte le geva al suo sedile. Il batterista Singer è
richieste, gli è andata bene con 44. E sì, ha il Cat Man nel gruppo dal 1991,
fatto centro con “?enis”! Perfino nell’era dopo che Eric Carr, primo rim-
del #MeToo, Gene Simmons sarà sempre piazzo di Peter Criss, è morto
Gene. Recentemente però ha dovuto pagar- di cancro. La frecciatina a Sim-
ne il prezzo, perché i tempi sono cambiati mons non è pertinente come
e ha capito che anche lui deve tenerne con- poteva essere prima. Donna-
to. C’è stato qualche incidente di percorso, iolo rock sfrenato che afferma
come quello nel 2001, quando partecipò al di avere fatto sesso con 4987
Radio Show di Terry Gross sulla PBS, Fresh donne (e di avere le pola-
Air, e disse alla conduttrice: “Se mi vuoi ac- roid che lo provano), Sim-
cogliere a braccia aperte, temo che dovrai mons ha smesso con questo
accogliermi anche a gambe aperte”. Nel andazzo da quando nel 2011
2018, poi, Simmons ha dovuto patteggiare ha sposato l’attrice canadese
una causa con una dj di San Bernardino, in Shannon Tweed. “Negli ultimi otto
California, che lo aveva accusato di molestie anni il mio schmeckle è rimasto nel
sessuali nel corso di un’intervista concessa barattolo”, scherza. “Seriamente,
nel novembre 2017 per promuovere la Rock da quando sono sposato non c’è sta-
& Brews (una catena di ristoranti che ha cre- ta nessun’altra”, dice, sottolineando
ato assieme a Stanley), affermando che lui con forza ogni parola. La cosa però
le aveva preso la mano e gliel’aveva messa non gli impedisce di guardare. “Le
sul suo (di Simmons) ginocchio, infarcendo donne mi piacciono”, dice in tono
le sue risposte con allusioni sessuali. La cosa mesto. Più tardi, quando una bion-
è accaduta solo poche settimane dopo che da spettacolare chiamata Shana gli si
GENE: JEN ROSENSTEIN; TOP LEFT: GETTY; TOP RIGHT: CAMERA PRESS/LYNN GOLDSMITH

Simmons era stato bandito da Fox News a strofina addosso nel backstage, scuote
causa di un “atteggiamento inappropriato la testa con una tristezza e un rimorso
e sessista”, nel corso di una visita negli uf- fin troppo esagerati, indicando la fede
fici dell’emittente. Per tutta risposta, Sim- nuziale e dicendo che è “troppo tardi”.
mons aveva diffuso il seguente comunicato: “Posso portarti qualcosa”, chiede Kate
“Anche se ritengo che quanto riportato sia a Simmons, quando torna, portando
esagerato e fuorviante, sono sinceramente un vassoio con pasticcini e confezio-
spiaciuto di aver offeso – senza averne avuto ni di cioccolato. “Prenderò una fetta
in alcun modo l’intenzione – esponenti del- di torta al cioccolato”, dice. “Sono
la Fox nel corso della mia visita”. “Ormai, sempre andato pazzo per il cioccola-
se sono da solo non ordino più nemmeno to”. “Me lo ricordo”, confermo. “Ma
per il servizio in camera. Mi serve sempre quella volta hai avuto più di quanto
un testimone”, svela Simmons, scuotendo ti aspettassi”, riferendomi a quando
il capo e mostrandosi sinceramente ferito. accompagnai Simmons a una festa
Ma non particolarmente contrito. “Gene, dopo un concerto dei Kiss, orga-
ti ho pulito la federa”, tuba un’assistente nizzata dal promoter nel ’74,
di volo tutta gambe chiamata Kate, che si dopo che il gruppo aveva
KISS

L’uomo diventa
la bestia:
Gene Simmons
al trucco nel 1974.

infranto il record di spettatori alla Cobo Hall


di Detroit, in precedenza detenuto da Elvis
Presley. “C’eri anche tu?”, chiede il chitar-
rista Tommy Thayer, che iniziò a lavorare
con i Kiss dopo che a Portland il suo gruppo
Black ’N Blue si sciolse nel 1995. “Abbiamo
ascoltato questa storia centinaia di volte,
ma non sapevamo che ci fosse un testimo-
ne la prima volta che Gene ha sballato!”.
“Non eravamo nemmeno sicuri fosse vera”,
aggiunge Singer. “Allora, com’è andata?”,
chiede Thayer. “Be’, dire ‘super sballato’ è
dire ancora poco”, faccio ridendo. “E dai,
che è successo?”, mi incalza Singer, chie-
dendo altri particolari come un bambino
che invoca la storia della buonanotte. Era
sia un party in onore dei Kiss che il com- ho le mani così grandi?”. “I denti mi luccica- ci”, ricorda. “Passavo il tempo con gli amici,
pleanno del promoter, per cui c’era una no?”. Tutte domande che lo attanagliavano, facendo disegni dei Kiss”. Dopo la pubblica-
torta al cioccolato gigante. Ma dopo che la mentre si massaggiava i denti davanti con zione di KissTORY, il gruppo tenne Thayer,
tagliarono, le cameriere fecero il giro con le unghie rosicchiate. Dopo aver lasciato la promuovendolo a tour manager quando
piattini pieni di brownie al cioccolato [dol- festa, mentre andavamo all’auto, se ne uscì quello precedente se ne andò. Insegnò di
ci tipici americani di forma rettangolare, al con un fiume di domande, e la barriera tra nuovo a Frehley e Criss le loro parti quando
cioccolato, ndr]. “Non mangiarli. Non pen- quel che pensava e ciò che diceva ormai era la formazione originale si riunì nel 1996 e
sarci nemmeno”, avvisai Simmons. “Perché saltata del tutto. nel 2001 fu pronto a dare una mano quando
no? Adoro i brownie”, rispose lui un po’ il tour della reunion andò a rotoli. Fu a quel
seccato. “Lo so che ti piacciono. Ma non
farlo. Sono brownie all’hashish”. “Brownie
all’hashish?”. Sembrava sconvolto, come se
cercasse di capire come fosse possibile che
qualcuno avesse osato rovinare il cioccolato
“N on credo di essermi ancora
reso bene conto che questa
è la fine”, dice Thayer dopo
che l’aereo è decollato. “Dopo che tutto
questo sarà concluso, scommetto che final-
punto che con sua gran sorpresa Simmons
e Stanley gli chiesero di diventare membro
permanente del gruppo: “Quando sono sul
palco e sono il chitarrista solista dei Kiss è
speciale, perché è quello che sogna ogni
con le droghe. Pur di non ascoltare i miei mente i fan mi accetteranno”, dice ridendo. ragazzo al mondo, e io sono quello che sta
consigli, ne afferrò una manciata e li divorò. “E magari gli mancherò”. Persona davvero lassù e suona”, dice Thayer, che a 57 anni
MAIN: CAMERA PRESS / LYNN GOLDSMITH; TOP LEFT: GETTY

Tre brownie belli grossi, ricoperti di zucche- gradevole, Thayer è il ponte tra gli dei del è il più giovane dei Kiss. “Tommy è così
ro “particolare”. “Erano sei”, s’intromette rock e i mortali. Ha iniziato come fan dei dolce che ti fa venire il diabete”, dice Eric
Simmons. “Erano tre”, riprendo, “e ne ba- Kiss, ritagliando foto del gruppo dalle ri- Singer ridendo. “Paul e Gene lo chiamano
stava uno per farti sballare fino a Plutone”. viste rock quando aveva 14 anni, cosa che Svizzera, perché di solito è neutrale su tut-
E in effetti, Gene si ritrovò lì. Una volta che gli è servita quando, dopo che il suo grup- to. Sempre a metà strada”. “Sì, mi chiama-
il THC gli entrò in circolo, fu come essere po precedente, Black ’N Blue, si sciolsero, no così”, conferma Thayer, vedendomi per-
ET alla scoperta delle meraviglie del pianeta Simmons e Stanley gli chiesero se volesse plessa. “Di solito Paul siede in fondo all’a-
Terra, con tanto di dita lunghissime che toc- essere il photo editor del libro-macigno da ereo, Gene davanti e io sempre nel mezzo
cavano cose di uso quotidiano. “I miei piedi 440 pagine KissTORY, che fu pubblicato nel e faccio da intermediario. A volte penso di
sono davvero così grossi?”. “La mia testa è 1995. “La prima volta che vidi i Kiss fu nel per quotidiani e riviste venga sul sito
così buffa? È davvero così piccola?”. “Perché 1974 sulla rivista «Circus» e li trovai fantasti- eurekaddl.beauty essere la colla che tiene
assieme le cose”. Di botto si ferma, come se
avesse detto troppo.
50 LE GRANDI GLORIE DEL ROCK
Anche se Simmons e Stanley insistono di
non essere mai stati amici come oggi, per
arrivare dall’aereo a dove suonano usano
ancora SUV diversi, e quando si mettono in
posa per le foto con i fan negli incontri uffi-
ciali, i due non stanno mai fianco a fianco.
“Gene e io ci sentiamo molto più uniti ora”,
insiste Stanley. “Non lo siamo stati sempre,
ovvio. Sai come si dice, ‘vecchi troppo pre-
sto, saggi troppo tardi’. Ma ormai c’è ben
poco per cui valga la pena litigare. E molte
più cose per essere felici. Se mai c’è stato
un conflitto… …”, e qui fa una pausa un
pelino troppo lunga. “La guerra è finita, e
tutto va bene. Abbiamo vinto”. “Quando
io e Paul ci incontrammo accettammo che
certe cose le avevamo in comune, e altre
no”, mi dice Simmons dopo. “È il fratello
che non ho mai avuto, e lo so che sembra I Kiss nel 2019: (s-d) Eric
Singer, Paul Stanley, Gene
una sviolinata, ma è vero. E so che per lui è Simmons e Tommy Thayer.
lo stesso. Solo che su certe cose la pensiamo
in modo leggermente diverso. Ad esempio,
io credo di essere più egocentrico di quanto no altre 10.000 volte. Ma fa sempre effetto. Thayer, o farsi una foto con loro. Alla fine
lo sia Paul”, aggiunge con un candore disar- Posano per le foto. Stanley gli mette un Simmons emerge dal suo camerino, una
mante. braccio attorno alle spalle in modo camera- presenza molto più inquietante degli altri
tesco, stringendoli anche più a lungo di tre. I suoi costumi sono più elaborati e ter-

S tanley esce dal camerino nel


pieno fulgore del trucco, in
costume, una magnifica
criniera di capelli corvini e gli
stivaloni, dirigendosi verso il buf-
quel che dovrebbe. Si sposta da quel
gruppo verso un uomo il cui figlio
è andato a scuola con il suo, Evan,
e poi parla con una ragazzina che
sta piluccando da una ciotola
rificanti, gli zatteroni monumentali sembra-
no estratti dal sarcofago di qualche Signore
della Guerra orientale, ma il suo marchio di
fabbrica, l’acconciatura, non è sua-sua. “È
un ciuffone troppo bello. Non può essere
fet per incontrare David Butuk, chicchi d’uva, e glie- tuo”, gli dico prima di riflettere. “La metà
Yvette Butuk e Ron Johnson, gli ne chiede uno. Lei superiore è un’extension”, spiega Simmons
Ultimate Fan di stasera, prove- ubbidisce, portando senza alcuna vergogna. “Quella sotto è mia.
nienti dal vicino Phoenix. in modo un po’ esitan- E il motivo è perché sudo come un maiale.
Per 6500 dollari, i te e timido una mano Se fossero solo i miei capelli, si impregnereb-
fan acquistano un verso la bocca rossa bero e cadrebbero. Sono capelli laccatissimi,
pass che gli permet- scarlatta di Stanley. per cui restano dritti. Ma circa il 40% del
te di incontrare i loro “Dove sono tutti ciuffo è falso”. “Visto che sei stato sincero
eroi, provare gli attrezzi di gli altri?”, chiede prima, mi permetto di chiedertelo: ‘Quan-
scena e chiacchierare con Stanley dopo do incontri qualcuno, riesci a capire se è un
loro nel backstage. Que- un poco, guar- fan di Paul, di Gene, di Eric o di Tommy?’”,
sta sera l’Ultimate Fan dandosi attor- chiedo a Simmons dopo che ha posato con
Experience ha un sa- no alla ricerca i tre Ultimate Fan nel backstage. Anche se
pore agrodolce, per- dei compagni . non è empatico o apparentemente sincero
ché sarà l’ultima volta “Be’, il primo è come Stanley, fa del suo meglio perché gli
che i Kiss suoneranno sempre il meglio!”, Ultimate Fan vivano un’esperienza memo-
nella loro città. Stanley esclama, iniziando a rabile. “ Quando incontro i fan? Sì. Si capi-
si dirige verso il trio. trasformare la voce da sce dalla loro personalità e dalla corporatu-
Con gli stivali sfiora quella di tutti i giorni a ra. Ti risponderò, ma ti avviso, la risposta è
quasi i due metri e tor- quella da palco, più acuta. molto sessista: intendi maschi o femmine?”.
reggia su di loro. “Senza “Avete gustato la pietanza, “Entrambi, ovvio”, gli dico. “A quelli mas-
di voi, non ci sarebbe un poi vi tocca un contorno”, sicci piaccio io. Invece quelli più in sintonia
noi”, dice con una tale e uno capisce subito che con il loro lato femminile, o più attenti alla
sincerità, una tale con- sta parlando di Simmons – moda, amano Paul. È difficile trovare un
vinzione che quasi ci si soprattutto perché nessuno giocatore di football grande e grosso che
dimentica che quella degli Ultimate Fan chiede mai sbavi per Paul. Nel corso degli anni, ho
frase l’ha detta alme- di provare gli stivali di Singer o notato che reagiscono meglio alla mia

«Quando tutto questo sarà finito,


scommetto che finalmente
JEN ROSENSTEIN X2

i fan mi accetteranno»
Tommy Thayer
51
KISS

sfrontata eterosessualità. In passato, la gen-


te pensava che Paul fosse gay. E a lui andava
anche bene. Ma non ingannarti, Paul non è
gay. Però non ha problemi a mettersi il ros-
setto, a sculettare sul palco, a schiaffeggiarsi riesce a cogliere il fuoco oscuro e i segreti
le chiappe e cose così. Io invece no. Eric e ancora più oscuri nel volto di Page. Stanley
Tommy attirano fan dei Kiss che li apprez- «È dura fare parte ha una capacità incredibile nel ritrarre l’io
zano perché fanno parte del interiore, con un intuito quasi soprannatu-
gruppo, ma non è una dei Kiss. Quello che rale che rende i suoi quadri più che semplici
cosa legata alle perso-
nalità. Passando alle
posso dirti in questo ritratti. È semplicistico pensare che gli derivi
dall’aver usato trucchi e costumi arzigogo-
donne, a quelle carine, preciso momento lati per gli ultimi 45 anni? “Lo sai che non li
snelle, alla moda, tipo definiamo semplici costumi”, mi dice Tha-
modelle, piace Paul. è che non mi yer con una risatina, quando gli chiedo della
Invece quelle con le mancherà niente» pietra blu incastonata nella placca pettorale
tette belle grosse, del suo completo. “Scusa”. “Forse prima li
quelle più formo- Eric Singer chiamavano costumi”, continua, accalo-
se, adorano me. randosi mentre ne parla. “Ma ora per noi
Anche qualcuna
di quelle magre,
ovvio, ma più
“S enti, ma non ti devo
un quadro?”, mi dice
Stanley passandomi
sono ‘attrezzature’. Ci sembra un modo più
sincero di definirli”. “Questa nuova attrez-
zatura nasce dalle idee di diverse persone.
quelle bene vicino nella sala. Nel maggio del Credo lanci un messaggio, come una specie
in car- 2017, scrissi un articolo su Stanley di Iron Man, specialmente durante gli assoli
ne”. per il numero 235 di «Classic Rock» – quando tutto a un tratto dal petto parte
[uscito in Italia sul numero 55, un raggio di luce, come un vero supereroe”.
ndr] e lui mi aveva detto che se gli E questo ci porta alla domanda successiva:
fosse piaciuto mi avrebbe regala- quand’è che i Kiss sono stati promossi da an-
to un suo quadro che avevo visto tieroi affamati di sesso a supereroi? “Siamo
sulla parete della sua casa a Beverly riusciti ad andare avanti per 45 anni”, dice
Hills. Pensavo non gli fosse piaciuto. “Pro- Stanley. “Più a lungo continui e più a lungo
metto che appena torno a casa te lo spedi- riesci a rimanere sempre uguale a te stesso,
sco. Era il Buffone, vero?”. “Sì, il Buffone. più diventi onnipotente. Assumi un’aura da
Ma prima di spedirlo ti deve piacere anche supereroe perché non invecchi, e continui a
questo articolo, giusto?”, chiedo cono- mantenere sempre lo stesso punto di vista.
PORTRAIT: JEN ROSENSTEIN; ERIC LIVE: JAY GILBERT/PRESS; GENE LIVE: GETTY

scendo già la risposta. “Giusto”. Stanley è Quando avanzo tra la folla, mi sento invin-
ormai un pittore affermato, i cui quadri si cibile. Ed è una bella sensazione. E alla fine
vendono per 10.000 dollari o anche più. At- diciamocelo, essere un Superman con la chi-
tualmente sta finendo un autoritratto e altri tarra è favoloso!”.
dipinti dei suoi compagni in abiti e trucco “You wanted the best! You got the best! The hot-
di scena. Mi mostra una foto fatta da poco test band in the world!”. La familiare intro che
di un quadro che sta finendo che raffigura rimbomba ha aperto ogni concerto dei Kiss
Jimmy Page nel suo famoso abito di scena dal 1975. Il suono riverbera per le pareti di
di seta bianca, usato nel tour del 1975 dei cemento della Gila River Arena, a 43 anni e
Led Zeppelin. Anche se nel corso degli anni 24 miglia dalla prima volta in cui i Kiss acce-
Stanley ha spedito a Page alcuni dei suoi di- sero i primi fuochi su un palco dell’Arizona
pinti, iniziando con un inquietante ritratto nel 1976. Circa 19.000 fedeli dei Kiss sono
di Robert Johnson intitolato Crossroads, non radunati qui, mentre quattro dischi metal-
è ancora chiaro se quest’ultimo rimarrà a lici, che somigliano a piccoli dischi volanti
lui o no. È molto impressionistico, eppure si abbassano da pedane alte circa 45 metri,
Uscire di scena col
botto: Gene Simmons,
Eric Singer, Tommy
Thayer e Paul Stanley
nel tour finale dei Kiss.

depositando il quartetto sul palco come in- conosciuta ma bel-


vasori da un lontano pianeta. Cosa che, sot- lissima Say Yeah dal
to molti punti di vista, sono. Un concerto loro diciannovesimo
dei Kiss è sempre stato uno spettacolo, fin disco SONIC BOOM
dagli inizi, ma quest’ultima salva di fuochi è del 2009. A circa tre
la più colossale, il sangue versato ancora più quarti della serata,
eccessivo del solito (oggi è un mix di uova Stanley chiede: “Che
crude, yogurt e colori per alimenti), gli ef- ne dite se scendo a trovarvi?”. Manipola dei Kiss. Ti chiede moltissimo. Quest’anno
fetti ancora più sbalorditivi (ci vogliono 17 sapientemente entrambi i lati dell’arena in compio 61 anni. Gene 70. Paul ha 67 anni.
camion per spostare il tutto da città a città), una ‘guerra’ per vedere dove dovrebbe an- Tommy ne compirà 58. Non siamo ragazzi-
i macchinari più sofisticati. dare, prima di svelare la piattaforma a zig ni. Quello che posso dirti in questo preciso
Ma malgrado i cambi nella tecnologia, zag da dietro il sound desk ed eseguire due momento è che non mi mancherà niente.
come anche tra i membri, in uno spettaco- brani direttamente faccia a faccia col pub- Proprio niente”. “Cosa mancherà alla gente
lo dei Kiss c’è un qualcosa di assolutamente blico. “È bellissimo essere qui”, dichiara quando i Kiss e ne saranno andati?”, chiede
prevedibile che trascende il tempo, le mode, quando finisce il secondo brano, “perché retoricamente Simmons. “Be’, se consideri
i tempi, attingendo a un qualcosa di quasi vedo i Kiss!”. Quello che potrebbe vedere se il mondo nel suo complesso non è che sia
religioso, qualcosa di tribale, di proibito. osservasse più da vicino i volti del pubblico una cosa così importante. Abbiamo uomini
“Come state?”, chiede Stanley nella sua voce che agita le mani, saluta, e salta su e giù per e donne coraggiosi che indossano l’unifor-
di scena, mezza ottava più acuta del norma- attirare la sua attenzione, sono le lacrime me e vanno a combattere per proteggere
le. Caracolla per il palco, corsaro ammanta- che macchiano gran parte dei volti trucca- la libertà e muoiono in battaglia, e quello
to di nero, meravigliosa creatura con braccia ti. Anche se Stanley afferma che il sapore di è importante. Per cui, da questo punto di
sinuose e solo un vago accenno di pancetta quest’ultimo tour non è agrodolce, ma solo vista noi non lo siamo. I Kiss sono come lo
sotto il costume glitterato. Si tuffa nei primi dolce, molti tra questi fedeli adoratori dis- zucchero. Da una parte lo zucchero è diver-
familiari accordi di Detroit Rock City, dando sentirebbero. tente, ha un buon sapore, e ti rende felice. E
il via a un percorso lungo due ore attraverso quando smetti di prenderlo, ti manca.
20 dei brani classici del gruppo, compresi al-
cuni tra i preferiti dei fan come Shout It Out
Loud, Deuce e Cold Gin. “Suoniamo il meglio
per voi!!!”, ulula Stanley.
“N ella vita tutto è ciclico”, dice
Eric Singer sull’aereo di ri-
torno per Los Angeles, dopo
il concerto. “E in natura devi sempre com-
Forse è così”, dice sommessamente. “Ma
so anche che abbiamo alzato le aspettative
riguardo quello che il pubblico si aspetta da
un gruppo. Non m’interessa se sei McCart-
KEITH LEROUX/PRESS X3

E ha ragione. Quasi nulla è tralasciato pletare il cerchio. Ricordo una volta che io e ney o gli Stones: adesso anche tu ai concerti
mentre il gruppo ripercorre gli anni 70 e Gene eravamo seduti a Las Vegas, osservan- usi i fuochi di artificio. E questo grazie ai
80 con Psycho Circus, War Machine, Lick It do la scenografia sul palco. Gene mi fissò in Kiss, non agli Air Supply. È il nostro contri-
Up e la disco-fantastica I Was Made For Lo- un momento di riflessione e disse: ‘Lo sai, è buto. E quando è finita, è finita”. Ma è dav-
ving You. Riescono a infilare anche la poco il momento’. E ha ragione. È dura fare parte vero finita?

53
Ha fatto da roadie a Jimi Hendrix, per caso. Ha visto Led Zeppelin,
The Who, Cream e Humble Pie nei loro esordi a New York, per scelta.
Oggi, con il secondo volume di ORIGINS, Ace Frehley ricambia
il favore celebrando le sue influenze.
Intervista e foto: Barbara Caserta

54 LE GRANDI GLORIE DEL ROCK


45° anniversario di ALIVE!, il disco che gli e nel giro di una mezza giornata il brano è
cambiò la vita nel lontano 1975, ispirando a cotto e mangiato.
sua volta decine di chitarristi di almeno tre
generazioni: “Eppure non lo riascolto mai. Ci sono vari ospiti anche su ORIGINS VOLU-
Io c’ero… il resto è Kisstory! Pensa che per ME 2: durante le registrazioni quanta inte-
ORIGINS 2, la cover di She dei Kiss, grande razione organica c’è stata, o il digitale alla
momento del mio assolo di chitarra nel tour lunga rende pigri?
di ALIVE!, l’ha scelta la mia band, mica io!”. Io sono un inguaribile appassionato di tec-
nologia, è affascinante e migliora la qualità
Cosa resta inevitabile e irresistibile per te della vita. Pro Tools rende il lavoro di noi mu-
della tua carriera con i Kiss? sicisti forse meno romantico, ma più agile
Io faccio il mio, loro fanno il loro, ma con e immediato. Partiamo dal presupposto che
Paul e Gene si va molto più d’accordo di ho coinvolto solo amici veri, con cui c’è da
quanto non si creda. I Kiss li ho mollati due sempre un’intesa forte. Lita Ford ad esem-
volte e qualche anno fa loro hanno assunto pio è stata a casa mia per un weekend e ce
un imitatore per ricreare la magia… ma c’è la siamo spassata proprio come ai vecchi
un solo Ace Frehley! (ride). tempi: lei ha cantato Jumpin’ Jack Flash dei
Rolling Stones molto meglio di me, come
Nella scelta delle Origins, sei partito dalle anche Robin Zander dei Cheap Trick è stato
band o hai stilato da subito una lista di can- magnifico su 30 Days In The Hole degli Hum-
zoni? ble Pie. L’essenziale era rendere il miglior
Ho scelto prima i gruppi che hanno segna- servizio possibile alla canzone di turno. Con
to indelebilmente la mia crescita artistica, John 5 ci siamo stuzzicati parecchio a im-
quando il riff di chitarra era la spina dorsale provvisare assoli incrociati su Politician dei
del rock – Led Zeppelin, Mountain, Kin- Cream. Altri hanno lavorato da casa e invia-
ks… Ho poi individuato le canzoni giuste to i file, ma anche lì l’intensità non si è persa.
tra quelle tendenzialmente adatte alla mia
voce, compilando una sorta di jukebox Della Kiss Family questa volta hai invitato
ideale delle mie influenze. Good Times Bad Bruce Kulick: come è andata?
Times, primo brano del primo album dei Apparteniamo a epoche diverse, ma con
Led Zeppelin, l’ho abbassata di tonalità, e Bruce ho comunque condiviso il palco in
poco importa se I’m Down dei Beatles è una varie occasioni. È stato lui a scegliere Ma-
b-side, a me piace un sacco! Mi sono diver- nic Depression di Hendrix: il buon gusto è
tito parecchio. Ancora oggi sono un vorace un’altra delle cose che senz’altro abbiamo
divoratore di classici e ho già in mente ORI- in comune.
GINS VOLUME 3.
Hai cambiato qualche testo qua e là, come
Per il terzo capitolo, potresti prendere in con- nel caso di Space Ace Truckin’: ti ha creato
siderazione artisti altrettanto leggendari con complicazioni con gli autori originali?
P U B B L I C AT O cui nei tuoi primi anni di carriera hai condiviso
il palco, come Aerosmith, AC/DC o Rush…
Solo piccoli dettagli, parte integrante del
processo di ‘Ace-izzazione’! In ogni caso, le

SU CLASSIC ROCK N Non è una cattiva idea, ma si perderebbe royalty arriveranno a destinazione (ride).

N O V E M B R E 2020 . 96
il senso delle origini come l’ha concepito il Alcuni brani hanno testi impegnati, vedi We
teenager che è in me. No, solo radici, quelle Gotta Get Out Of This Place degli Animals,
più profonde… ma non è il messaggio ad aver determinato
la mia scelta. È l’importanza della musica.
Hai dimostrato di amarli tutti, ma se doves-
si scegliere: Beatles o Stones? Zeppelin o Per alcuni fan, il gioco delle cover, peraltro
Purple? tua mania sin dai giorni con i Kiss, ti ha un
È un dato di fatto: io sto sempre dalla parte po’ preso la mano e pretendono inediti…
dei Bad Boys del rock! Sto alternando le uscite e ho già in cantie-
re il mio prossimo album. Ho scritto molto
el 1964, a 13 anni, Pur mantenendo una certa fedeltà rispetto durante il lockdown, a partire dall’ennesi-
Ace Frehley fon- all’originale, le tue cover portano un mar- mo capitolo della saga Fractured, proprio per
dava una gang nel chio di fabbrica così decisivo da renderle i miei fan più esigenti. L’Asso piglia tutto!
Bronx ma già ai tue: istinto naturale o c’è dietro un lungo
‘tempi duri’ prefe- processo di ‘Ace-izzazione’? Dimmi qualcosa sull’End of the Road dei
riva strimpellare la Ho traslocato da poco nel New Jersey, e an- Kiss che non hai ancora rivelato a nessuno!
chitarra elettrica: che qui mi sono costruito un nuovo studio Oh boy! Dunque, non sta a me decidere, nes-
meno di 10 anni di registrazione casalingo. Mi piace lavorare suno per ora mi ha invitato sul palco dell’ul-
dopo, maschera- in tranquillità nella mia tana, con un fido timo concerto dei Kiss: non è un mistero,
to da Spaceman, ingegnere del suono al mio fianco. In gene- di giusto o sbagliato c’è soltanto la cifra che
conquistava il mondo del rock con i Kiss, di re, se il brano ce l’ho dentro, è tutto molto metteranno sul piatto. La storia in ogni caso
cui è storicamente il cofondatore. Sempre semplice e veloce: mettiamo giù la traccia non si cancellerà, MAI!
il destino ha voluto che questa bella chiac- con la band, poi ci canto sopra – con quel-
chierata con l’amatissimo Ace Frehley, lega- lo stile particolare che mi contraddistingue ORIGINS VOL. 2 è stato recensito su
ta alla nuova uscita, cadesse nel giorno del proprio perché io NON sono un cantante – «Classic Rock» n. 94.

55
L’ultimo
bacio
50 anni dopo aver creato e tenuto in vita The Greatest Show on Earth,
i Kiss si preparano a truccarsi per l’ultima volta e a far calare il sipario
sulla loro incredibile carriera. E come accade per le vere superstar,
non vedremo mai più su un palco una band paragonabile a loro.
Testo: Joe Daly - Foto: Ross Halfin

SAN PAOLO DEL BRASILE, sto da Criss e Frehley. Meno di un mese vano gli spettasse quasi per diritto di-

P
MAGGIO 2022 dopo, i Kiss si esibivano in concerto, e vino continuava a sfuggirgli. Aveva-
er un millesimo di se- per la fine dell’estate avevano firmato no dalla loro una lunga serie di brani
condo, abbiamo zit- un importante contratto con la Casa- giusti, inni perfetti per le radio e le
tito Gene Simmons. blanca Records. Nei due anni successivi, autoradio che parlavano di sesso, fe-
Cosa molto difficile i Kiss pubblicarono tre dischi rock pop ste e rock’n’roll, strapieni di riff tal-
da fare. Per mezzo oriented molto curati (KISS e HOTTER mente potenti da mandare i satelliti
secolo, i Kiss han- THAN HELL nel ’74, DRESSED TO fuori orbita. E anche il look era quel-
no condiviso palchi ovunque – come KILL nel ’75), ma il successo che ritene- lo giusto: un affascinante mix di
gruppi di apertura, co-headliner e so-
prattutto come nomi di punta – con “Giusto. È ora di
quasi tutti i più importanti gruppi al indossare i miei abiti
mondo. Quando gli chiediamo se c’è di scena”. Il timido
qualche band con cui avrebbe voluto e riservato Gene
Simmons.
che i Kiss suonassero senza riuscirci, la
risposta è: “I Beatles. I Beatles all’api-
ce. Loro con tutto quello che sapeva-
no fare. E noi con quello che sappia-
mo fare. Avremmo diviso i fan a metà.
E chiaramente i Beatles avrebbero
vinto come musica, ma come spet-
tacolo li avremmo battuti. Li avrem-
mo stracciati. E lo dico col massimo
dell’affetto, perché sono il mio grup-
po preferito di sempre”.

NEW YORK CITY,


MARZO 1975
Nella primavera del 1975, i membri
dei Kiss (il cantante/chitarrista Paul
Stanley, il bassista Gene Simmons, il
chitarrista solista Ace Frehley e il bat-
terista Peter Criss) erano in dubbio se
dare una svolta radicale al loro grup-
po, o mollare tutto. Quello che face-
vano non funzionava. E non perché
non ce la stessero mettendo tutta. Il
quartetto con base a New York si era
formato ufficialmente nel gennaio del
1973, quando Simmons e Stanley mol-
larono il loro quintetto di rock tradi-
zionale – Wicked Lester – e unirono
le forze con il duo hard rock compo-

56 LE GRANDI GLORIE DEL ROCK


«A un certo punto, devi avere l’orgoglio
e la dignità di uscire di scena quando ancora ce la fai»
Gene Simmons

57
KISS

58 LE GRANDI GLORIE DEL ROCK


Gli ultimi Kiss: (s-d)
Paul Stanley, Eric Singer,
Gene Simmons,
Tommy Thayer.

59
KISS

60 LE GRANDI GLORIE DEL ROCK


glam, heavy metal, horror e fantasy. foto, video e riprese del concerto fatte o smentire, resterei molto sorpreso
I Kiss si esibivano col volto dipinto, con il drone. Gene è affabile, ciarliero se non chiudessimo i giochi a New
coperti di pelle e borchie, sputando e ascolta con attenzione, cosa non mol- York. Per cui, ipotizzo che la fine sarà
sangue e fuoco e scatenando un sacro to comune fra gli artisti del suo calibro. lì. Abbiamo perso due anni, ma siamo
furore infernale su un pubblico lette- Le interviste sono, per definizione, una decisi ad arrivare fino alla fine – e non
ralmente adorante. Ma, commercial- strada a senso unico, ma ogni tanto tro- lo faremo in silenzio”. Una cosa che
mente, non c’era correlazione tra il vi un artista che preferisce fare conver- siamo costretti a chiedergli è quan-
pubblico sempre crescente dei loro sazione. Gene è uno di questi. to seria sia questa storia dell’‘End of
concerti e le vendite zoppicanti dei the Road’. Dopo tutto, i Kiss avevano
loro tre dischi, che messi assieme Sotto molto punti di vista, il Sud Ame- annunciato il loro tour d’addio per la
non facevano neppure 300.000 copie. rica non ha mai abbandonato gli anni prima volta nel 2000. Ace e Peter era-
Se fossero riusciti a trasmettere l’elet- 60 e il puro caos del rock’n’roll. Pochi no tornati nel gruppo nel 1996, dopo
trizzante energia dei loro spettacoli gruppi riescono a scatenare la follia tra una rancorosa separazione negli anni
live a chi non aveva mai sentito parla- i fan come i Kiss, e Gene si trova qui 80, e il gruppo aveva giurato che il
re di loro, e tantomeno assistito a un proprio a causa di questo delirio. “Sia- tour del 2000 sarebbe stato l’ultimo.
loro concerto, avrebbero conquistato mo intrappolati nell’albergo. Non pos- Poi, appena due anni dopo, i Kiss tor-
il mondo. Ma a parte la scommessa siamo uscire. Letteralmente. È folle. È narono con Tommy ed Eric al posto
di incapsulare uno spettacolo pensa- anche divertente. Tutti i concerti in Sud di Ace e Peter, definendo l’attuale – e
to per gli occhi in un formato audio, America sono così, sempre oltre ogni ultima – formazione. “Le circostanze
se i tre dischi non avevano venduto, aspettativa. Dobbiamo esibirci a Città erano molto diverse”, riflette Paul.
che senso aveva ripubblicare gli stes- del Messico, e si aspettano tra le 90.000 “Quando facemmo il Farewell Tour
si brani in un formato live? Spinti da e le 100.000 persone. Una cosa folle”. È nel 2000, prendemmo una terribile
una monumentale autostima, nella sempre una roba assurda quando i Kiss cantonata. L’idea che il gruppo non
primavera del 1975 registrarono cin- calano in Sud America, ma stavolta è di- potesse andare avanti senza i quattro
que concerti e a settembre pubblica- verso, perché è l’ultima – è The End of membri storici era assurda. Sincera-
rono ALIVE!, uno sfrontato doppio the Road Tour. mente, in quattro eravamo terribili.
live che sfondò nella Top 10, stazionò Fu una cosa orribile. Ne conseguiro-
nelle classifiche per 110 settimane e SEMPRE SAN PAOLO, no anni di sbandamenti e incertezze.
scagliò i Kiss nella stratosfera. Oggi, MAGGIO 2022 A stento riuscivamo ad affrontare la
ALIVE! è considerato uno dei dischi Annunciato originariamente nel 2018, reception degli alberghi, figurati il pal-
live più monumentali di tutti i tempi, The End of the Road Tour è stato pre- co. Per cui, alla fine quel che facemmo
e negli anni ha venduto circa 10 mi- sentato come l’ultima campagna mon- veramente fu un gesto pietoso, come
lioni di copie. diale del gruppo – un trionfale ultimo quando si pone fine all’agonia di un
giro di pista allargato a molti anni, na- cavallo morente”. “Io e Gene sentim-
SAN PAOLO DEL BRASILE, zioni e continenti. È iniziato nel gennaio mo che dovevamo smettere. Poi mi
MAGGIO 2022 2019. Poi la pandemia ha bloccato tutto, resi conto che la gente non voleva che
Oggi il gruppo è rintanato nel suo con cancellazioni e spostamenti di date. smettessimo, e che in effetti neanche
hotel a San Paolo del Brasile, per un Ad agosto 2021, quando il gruppo sta- noi volevamo sparire. Non voleva-
day-off. I Kiss (Paul, Gene, il chitarri- va ricominciando, Gene è risultato po- mo dire addio al gruppo. Volevamo
sta Tommy Thayer e il batterista Eric sitivo al Covid e nel secondo semestre semplicemente dire addio a due com-
Singer) hanno da molto tempo tra- del 2021 è successo lo stesso a Paul per ponenti del gruppo”. Gene, più pro-
sceso la pura musica, proponendosi due volte. Mentre entrambi hanno mo- saicamente, ci spiega perché questo
come uno dei brand più forti e dura- strato solo sintomi lievi, il tecnico delle tour è davvero l’ultimo. “A un certo
turi della cultura pop. Anche chi non chitarre di Paul, Francis Stueber, è mor- punto, devi avere l’orgoglio e la digni-
è minimamente interessato alla mu- to. Attualmente, le date sono state spo- tà di uscire di scena quando ancora ce
sica riconosce le maschere e il logo state alla loro annuale Kiss Kruise, che la fai. Io ho 72 anni, e sono in forma.
del gruppo. Due sere fa si sono esibiti si concluderà il 3 novembre, ma molte Ma quando ne avrò 75 riuscirò a esse-
all’Allianz Parque Stadium di San Pa- altre saranno annunciate, compresa la re ancora credibile? No. Perché dovrò
olo del Brasile davanti a più di 60.000 location del loro ultimo concerto. Paul indossare questi stivali da dragone,
fan in delirio. Gene vuole essere sicu- è amichevole e rilassato, e risponde con ognuno dei quali pesa quasi quanto
ro che prima dell’intervista noi ne calma. Ammettendo che difficilmente una palla da bowling. Aggiungici ven-
siamo consapevoli, e quindi ordi- una Kiss Kruise possa essere il luogo del ti chili tra armatura e placche e i chi-
na al tour manager di sommer- loro ultimo concerto, ci lancia un indi- tarroni che porto in giro su zatteroni
gerci con un diluvio di tweet, zio: “Anche se non posso confermare da venti centimetri. Devi sputare

«Quando facemmo il Farewell Tour


nel 2000 fu orribile. Alla fine, quel che
facemmo in realtà fu porre fine alle sofferenze»
Paul Stanley

61
KISS

fuoco, svolazzare sul palco, e cose del come la Terra Santa. Era stata la casa
genere. E devi farlo per due ore. Tutte dei Beatles. Non m’interessava andare a
le sere. Prendi gli Stones – li amiamo Buckingham Palace, volevo solo anda-
tutti – Jagger è in forma invidiabile, re a Liverpool”. Paul aggiunge: “Piac-
ma non resisterebbe mezz’ora col mio cia o no a chi sto citando, noi siamo i
costume. L’impegno fisico che soste- figli bastardi degli Who, dei Rolling
niamo è folle”. Stones e dei Led Zeppelin, più che dei
Jefferson Airplane o dei Grateful Dead.
LONDRA, Siamo anglofili, è questa la musica che
11-12 MAGGIO 1976 per noi ha sempre contato di più, e per
ALIVE! catapultò i Kiss sulla scena noi era fondamentale essere accettati
europea. Nella primavera del 1976, dall’Inghilterra”. Così, con il singolare
avevano due dischi nella classifica in- obiettivo di stravolgere chiunque li an-
glese, DESTROYER e ALIVE!, e le dasse a sentire, i Kiss si diressero verso
loro maschere sguaiate erano sulle Manchester.
copertine delle riviste in tutta l’In-
ghilterra. L’11 maggio atterravano MANCHESTER FREE TRADE
in Inghilterra per la prima volta, e si HALL,
chiusero per un paio di giorni di prove 13 MAGGIO 1976
negli Shepperton Studios, poco fuori Un biglietto per il primo concerto ingle-
Londra. “Avevamo appena sfondato se dei Kiss vi sarebbe potuto costare da
negli USA”, ci dice Gene. “Andava alla 1 a 2 sterline e mezzo. Ne sarebbe valsa
grande. La voce si era sparsa, e così la pena, perché quella notte i Kiss river-
dovevamo suonare per posti da 3000 sarono sull’arena una valanga di inni
spettatori. Erano tutti sold out, ma rock dalla potenza smisurata, rafforzati
noi non lo sapevamo. Non davamo da tutte le fiamme e i fuochi di artificio
interviste. Leggevamo avidamente che la Free Trade Hall poteva soppor-
«Melody Maker», «Sounds» e «New tare. “Eravamo a mille”, ricorda Gene.
Musical Express». Li leggevamo per- “C’era come un senso di paura. Erava-
ché erano fichissimi, e parlavano di mo in un Paese diverso, e non sapeva-
un sacco di gruppi che non erano mai mo come avrebbero reagito. Ma furono
venuti in America”. Gli USA è il posto meravigliosi. Conoscevano le canzoni,
in cui i Kiss erano nati, e il Sud Ame- e in certi punti addirittura le cantarono.
rica quello in cui avrebbero trovato i Fu stupendo. E se leggi le recensioni,
supporter più fanatici. Ma fin dall’ini- avevano il sapore del ‘c’è qualcosa di
zio, l’UK era stata la dimora spirituale nuovo in città’”. I primi concerti ingle-
del gruppo. Ripensando a quel primo si furono tutti sold out, ma il primo a
pellegrinaggio, Gene ricorda: “Quan- Manchester fu un’assoluta ed evidente
do atterrammo a Londra, per noi era prova di forza. Alcuni spezzoni del-

Solo un membro dei Kiss


ha una lingua come questa.

62 LE GRANDI GLORIE DEL ROCK


63
KISS

64 LE GRANDI GLORIE DEL ROCK


lo show furono trasmessi nel corso
del programma televisivo So It Goes
di Tony Wilson, mentre intervistava il
gruppo e mostrava l’hype folle che li
circondava. “Ripensandoci”, confessa
Wilson, “la cosa davvero folle fu l’e-
nergia e il volume della musica, più
che lo spettacolo o la copertura dei
media. Se ti abbandonavi, e molti non
lo fecero, la pura potenza dei Marshall
poteva spazzarti via”. Il legame col
pubblico inglese fu immediato. “Era-
vamo un gruppo operaio”, dice Gene.
“Mica i Roxy Music. Non siamo mai
piaciuti a quelli fighetti vestiti bene
che bevono champagne o cose del ge-
nere. Piacevamo a quelli che devono
alzarsi presto per andare a lavorare, a
quelli che mangiano, come dicono gli
inglesi, ‘carne e patate’. E le ragazze,
che volevano la ciccia e non la fuffa, lo
capivano subito. Ci aspettavano tutte
nel backstage”.

SAN PAOLO DEL BRASILE,


2 MAGGIO 2022
Dire che i fan dei Kiss sono diversi da-
gli altri è sottovalutarli. Molti gruppi
famosi rivendicano fan appassionati,
ma solo i Kiss hanno un vero e pro-
prio esercito. La Kiss Army, per esse-
re precisi. Far parte della Kiss Army
non significa solo andare ai concerti
con il volto dipinto come i loro idoli.
Significa partecipare alle convention
dei Kiss, navigare nelle Kiss Kruise
(la Kiss Navy) e spendere montagne
di soldi sudati nelle infinite offerte
commerciali che del brand Kiss – di
tutto, dai fumetti alle mascherine
anti Covid, dai profilattici alle bare (le
Kiss Kasket). Esiste una schiera appa-
rentemente infinita di Greatest hits,
raccolte, dischi live e oggetti colle-
zionabili prodotti e commercializzati
dal gruppo. Alcuni accusano i Kiss di
bieco sfruttamento, affermando che
antepongono i bilanci in attivo alla
qualità della musica, e che trattano i
loro fan adoranti come bancomat da
cui prelevare cash. I Kiss fanno ben
poco per minimizzare la loro atten-
zione all’aspetto commerciale, e lo
stesso Gene ha stimato il valore del
brand Kiss tra 1 e 5 miliardi di dolla-
ri. Queste critiche però ignorano che
il capitalismo funziona se qualcuno
lo fa funzionare. Nessuno costringe
i fan dei Kiss a comprare le bambole
Hello Dolly Kiss, o a pagare per ogni
box set “assolutamente super deluxe, e
stavolta siamo sinceri è davvero deluxe”
“Grazie, buonanotte e che viene pubblicato. Per i leali mem-
addio” dal “Figlio di puttana bri del Kiss Army, ogni dollaro speso è
più fortunato mai vissuto”. un’orgogliosa dichiarazione di fe-

65
KISS

«Siamo i figli bastardi degli Who, sterminata di appassionati beveva, bal-


lava e si rotolava nel fango. La giornata
dei Rolling Stones e dei Led Zeppelin, si tramutò in tragedia: due spettatori
furono calpestati a morte e molti altri
più che dei Jefferson Airplane feriti quando la folla si ammassò verso
o dei Grateful Dead. il palco mentre i Guns N’Roses entraro-
no in scena, all’inizio del programma.
Siamo anglofili» La notizia fu data solo il giorno dopo.
Paul Stanley Anche se video e audio dell’evento mo-
strano un set dei Kiss compatto ed ener-
deltà – una riaffermazione d’identità, del 1988, Paul dice: “Donington è così gico, in alcune interviste Paul ha detto
e un pegno d’amore per il gruppo che autorevole e ha una storia così piena che quel giorno i Kiss non furono al top.
rappresentano. Anche se nel 1973 tut- che il fatto di prendervi parte, nella Parlandone oggi, ci spiega: “Direi che
to questo sarebbe stato impossibile terra che sentivamo essere la vera re- Donington e il Download ci hanno vi-
da concepire, le loro maschere hanno sponsabile della nostra esistenza… be’, sti nel momento in cui avevamo messo
conferito ai Kiss l’immortalità, alme- sentivamo che dovevamo per forza es- da parte insegne di guerra e le unifor-
no in senso commerciale. Sarebbe serne all’altezza. In tutti i sensi”. Dodi- mi, ed eravamo più concentrati su chi
difficile trovare delle action figure di ci anni dopo la loro prima apparizione eravamo e chi siamo. Non credo che il
Roger Waters nel vostro negozio di inglese, i Kiss avevano dimenticato le gruppo sia mai stato così in forma come
dischi, o delle magliette con stampato sale da 3000 posti e i biglietti da 2 ster- oggi. Non ci siamo mai divertiti tanto
sopra il faccione del 77enne Rod Ste- line. Questo era il Monsters of Rock, e come adesso”.
wart, mentre i volti dei Kiss non sono la folla toccava le 100.000 presenze. Il
mai cambiati in mezzo secolo, tranne debutto a Donington avvenne nel loro SAN PAOLO DEL BRASILE,
che nel periodo UNMASKED (1983- periodo ‘smascherato’, quando avevano 2 MAGGIO 2022
1996). Perché le persone invecchiano, i messo da parte trucco e armature, e la Ace e Peter non sono un argomento
loghi no. Comunque, è vero che esiste formazione comprendeva Bruce Kulick scabroso come si potrebbe pensare. Il
un autentico legame tra i Kiss e i loro alla chitarra ed Eric Carr alla batteria. che aiuta, visto che è molto presente in
fan, spesso Paul usa la parola ‘recipro- La pioggia estiva aveva ridotto il ter- occasione del The End of the Road Tour,
cità’, e a mano a mano che quest’ul- reno a un pantano nel quale una folla con la gente che si chiede se alla fine i
tima campagna di concerti inesorabil-
mente si avvicina al capolinea, questo Alzi la mano
legame inizia a mancare. “Quando chi ama i Kiss!
qualcuno dice che la nostra musica lo Per Paul Stanley
ha aiutato nella chemioterapia e nel- è stato un viaggio
indimenticabile.
la sua battaglia col cancro, è una cosa
che ti fa riflettere”, ci dice. “Al tempo
stesso, il fatto di avere questo potere
su qualcuno significa dover esserne
all’altezza, e rendersi conto dei doveri
che abbiamo verso di loro. Lo so che
suona melenso, ma non me ne frega
un cazzo. È vero, e ci ha portati fino
a questo punto, e quindi se qualcuno
ci ride sopra… be’, mi piacerebbe ve-
dere a che punto è lui, con le sue risa-
te”. Ogni tanto, l’interazione con i fan
tocca vette più colorite e spiazzanti.
“Molte volte mi sono trovato davanti
a belle donne che mi hanno chiesto:
“Posso avere il tuo sperma?”, confessa
Gene. “Non semplicemente, ‘Scopia-
mo?’. Questo succede spesso – Vole-
vano avere proprio un bambino”. E
com’è andata? “Grazie, ma anche no.
Ah! Ah! Per quanto ne so, in giro non
ci sono piccoli Gene”.

MONSTERS OF ROCK TOUR,


DONINGTON PARK, UK,
20 AGOSTO 1988
Nessun gruppo attivo nell’heavy me-
tal può sperare di conquistare la Gran
Bretagna senza passare per il palco di
Donington. Riflettendo sulla loro pri-
ma apparizione al Monsters of Rock

66 LE GRANDI GLORIE DEL ROCK


Gene ed Eric
due ex più famosi del gruppo partecipe- si preparano
a far impazzire
ranno ai festeggiamenti. Non è necessa- il pubblico
rio girarci attorno. È un tema che Paul brasiliano.
e Gene tirano fuori spesso nelle nostre
interviste, spesso in modo inaspettato.
Quando gli chiediamo come pensa si
sentirà quando i Kiss avranno finito l’ul-
timo brano del loro ultimo concerto,
Gene svela: “Spero che almeno per quel
momento Ace e Peter saranno con noi.
Sarebbe la cosa più triste al mondo se
decidessero di non esserci. Ma è la vita.
Spero, e prego, che superino per una
volta il loro atteggiamento vittimistico
alla ‘guardate cosa mi hanno fatto’. Non
vi hanno fatto nulla. Avete deciso tutto
voi. Sono entrati e usciti dal gruppo tre
volte. Riesci a crederci? Quante cavolo
di seconde opportunità vuoi nella vita?
È questa la cosa più triste”. E i fan? “Ci
sono dei fan ancora furiosi con noi per
Ace e Peter. Non riescono a capire”.
Gene, va detto, ci sta ancora provando.
In aprile ha twittato: ‘Buon complean-
no, Ace. E spero molti altri ancora. L’in-
vito rimane. Sali sul palco con noi per i
bis. I fan lo vorrebbero’. Finora Ace non
ha risposto, anche se, a essere onesti,
non è uno che usa molto twitter. Riflet-
tendo sul suo tweet, Gene aggiunge:
“Personalmente ho detto molte volte
a Ace e Peter: ‘Questo è l’ultimo giro
di pista. E abbiamo ancora un centina-
io di città da toccare. Perché non salite
sul palco con noi?’. E loro hanno detto
di no”. “Hanno detto di no?”, doman-
diamo increduli. “Sì. Più di una volta”. voluto del tempo perché potessi sentir- Island, Eric espone un punto di vista
A proposito di quale ruolo Ace e Peter mi a mio agio. Essere il chitarrista soli- molto equilibrato circa il suo ruolo
potrebbero giocare in quel che rimane sta dei Kiss è il sogno di qualsiasi ragaz- nel gruppo e il contesto in cui se lo
dell’ultimo tour dei Kiss, Paul afferma: zo”. Più o meno tutti, in punti diversi è guadagnato: “Lo so che ci sono dei
“Sarebbe stupendo avere Ace e/o Peter della nostra chiacchierata, i quattro usa- fan che preferiscono un certo periodo
intervenire in un momento qualsiasi, no l’esempio famiglia/divorzio parlan- della storia del gruppo, e io li capisco,
se fossero interessati e le loro richieste do dei membri passati, ma sia Paul che davvero! È una cosa che rispetto. La
fossero realistiche e non demolitrici del- Gene rimarcano con forza che l’attuale gente dimentica sempre che io stesso
lo spirito complessivo di questo tour”. formazione è la loro preferita. “Quan- sono stato un fan dei Kiss fin dai loro
Tommy Thayer è il più rilassato di tutti, do osservi una famiglia dall’esterno”, esordi. Sono stato uno dei primissimi
sempre pronto a un sorriso con un at- riflette Gene, “il giorno in cui vedi che fan dei Kiss. E se non fosse stato per i
teggiamento molto West Coast. Anche si dividono è un trauma. Ma chi vive Kiss originari – se non fosse strato per
se è ormai il chitarrista solista dei Kiss all’interno, giorno per giorno, sa come Peter, Criss, Gene, Paul e Ace – non
da più tempo di chiunque altro, occupa stanno le cose. Ecco perché non riuscirò sarei qui a parlare con voi”.
una posizione che si è conquistato con mai a lodare abbastanza Eric e Tommy
le unghie e i denti. “All’inizio non è sta- per averci dato linfa nuova e vita nuo- THE POPCORN CLUB,
to facile sostituire Ace”, ammette. “È va. Sono i compagni più meravigliosi QUEENS, NEW YORK CITY,
una figura centrale nella storia dei Kiss che un gruppo possa avere”. In modo 30 GENNAIO 1973
ovviamente, e quindi avevo tutti gli oc- amichevole, a tratti serio e sempre Era un martedì sera gelido, quando
chi addosso, e moltissima pressione. C’è con il suo fortissimo accento di Long il gruppo si diresse al Popcorn Club
per il suo debutto. Anche se alcuni
resoconti dicono che per il 30 genna-
«[Mick] Jagger è in forma invidiabile, io il gruppo aveva già cambiato uffi-
cialmente nome da Wicked Lester a
ma non resisterebbe mezz’ora Kiss Gene, è evidente che il cambio
col mio costume. L’impegno fisico di nome arrivò in un momento X tra
l’organizzazione del concerto e la
che sosteniamo è folle» data vera e propria dell’evento. “Non
Gene Simmons avevamo un manager”, ricorda,

67
KISS

“per cui chiamai l’impresario. ‘Devi sicale, non eravamo ancora all’altezza 10 spettatori (in massima parte fidanza-
assolutamente sentire questo gruppo, del look”, ammette Gene. “Un giorno te e amici), quattro ragazzi di NYC con
Wicked Lester. Fanno cose loro, e se andammo da Woolworth, una catena le facce dipinte attaccarono Deuce. E da
vuoi, ci ficcano in mezzo una cover di di supermercati, e comprammo degli quel momento nulla sarebbe mai più
Wilson Pickett o Otis Redding’. Piaz- specchi da sarto – mi pare per 15 dol- stato lo stesso.
zai il gruppo con lui al telefono, per 35 lari – e del trucco per clown. Dio solo
dollari. Lascia perdere che noleggiare sa perché iniziammo a mettercelo in SAN PAOLO DEL BRASILE,
il furgone per l’attrezzatura e tutto il faccia. Non avevamo truccatori o esper- 2 MAGGIO 2022
resto ci sarebbe costato di più. Voleva- ti di make up. Né idee su cosa mettere I Kiss hanno pubblicato 20 dischi in
mo esibirci e iniziare”. I Kiss avevano sulle facce imbiancate. Nessuno potrà studio, 4 dischi solisti usciti in contem-
già messo insieme un buon numero dirti un motivo o la scintilla che acce- poranea, 12 live (compreso il LIVE IN
di brani originali, compresi Deuce, se il fuoco. La scienza dice che esistono DONINGTON dell’estate 2022), 14
Firehouse e Black Diamond, e aveva- fenomeni chiamati ‘singolarità’ – sono raccolte, 9 box set, 60 singoli, 15 vide-
no anche deciso di dare al pubblico cose che nessuno sa spiegare perché, ma odischi e 3 film. Le vendite combina-
qualcosa di visivamente spettacolare accadono”. E così, davanti a un pubbli- te superano le 100 milioni di copie in
oltre alla pura musica. “A livello mu- co piccolo ma adorante pari a meno di tutto il mondo. I Kiss hanno incassato

68 LE GRANDI GLORIE DEL ROCK


e tanto meno di essere ancora qui dopo più importante è sempre un onore,
50 anni”. “Devo confessarlo”, ci dice e quest’anno siamo davvero a mille.
Eric. “Negli ultimi concerti che abbia- Peccato sia stato spostato per due anni
mo fatto, quando entriamo in scena, a di seguito, ma finalmente è tornato.
volte mi dico: ‘Eric devi assorbire tutto Siamo super eccitati, e non vediamo
questo e farne tesoro, perché non riusci- l’ora di suonare in UK. Siamo tutti an-
rai a farlo per sempre, e un giorno non glofili e amiamo i gruppi che sono ve-
sarà più così’. Suonare davanti a una nuti dall’Inghilterra. Hanno un posto
folla gigantesca come abbiamo fatto speciale nei nostri cuori”. “Non è mai
l’altra sera ti dà una sensazione unica, e piaciuto ‘Download’”, dichiara Gene.
molti non la proveranno mai. È meglio “La trovo una parola fredda e stupida.
di qualsiasi droga”. Da parte sua, Paul Non voglio andare giù (down), voglio
vede nella perseveranza la vera misura andare su (up). Lo so che è un termine
del loro successo. “Avere successo non è tecnico, ma le parole tecniche spesso
difficile”, ci dice. “Mantenerlo è la cosa mi sembrano senza cuore, fredde e
più difficile. Essere considerati dei caz- stupide. ‘Vado in rete’… Cazzo, spe-
zoni senza arte né parte e 48 anni dopo ro che nessun ragno ti mangi! È una
suonare davanti a 65.000 spettatori, dice parola che esiste già, non usarla per al-
tutto. Il tempo chiarisce tutto – chi ha tro. ‘Uso il mio mouse’… Cazzo, che
ragione e chi torto. Per cui sì, la per- fai, usi un sorcio? (mouse). Inventati
severanza. Gli ostacoli non ci hanno parole nuove. Per cui ‘Download’ la
fermato, né hanno bloccato la nostra odio, ma come evento è grandioso. Mi
determinazione a spazzarli via dalla no- piaceva Monsters of Rock. Infatti, ho
stra strada”. registrato il brand ‘Titans of Rock’”.
centinaia di milioni di dollari dai dischi, “Donington significa molto per noi.
concerti, merchandise e accordi di li- DONINGTON PARK, Quando sali sul palco l’atteggiamento
censing. E hanno guadagnato oltre 500 GIUGNO 2022 è ‘Nessuna pietà’. Prima di te suona-
milioni di dollari nei 15 anni successivi Mentre scriviamo questo articolo, man- no molti altri. Devi guadagnarti il tuo
al loro primo tour di addio. È un livello ca solo un mese al Download 2022, e posto. Non basta dire: ‘Sai, una vol-
di successo inimmaginabile. Come però quando lo leggerete sarà già passato. I ta ero grande’. No. Devi tirare fuori
i membri dei Kiss misurino il successo, Kiss sono il nome di punta del venerdì e tutto quel che hai dentro, anche il la-
varia dall’uno all’altro. “È importante sarà il loro ultimo concerto in UK. Ini- vandino della cucina se serve, e met-
ribadire che siamo i figli di puttana più zialmente dovevano esibirsi al Down- terli KO. Ed è precisamente quel che
fortunati che abbiano mai calcato un load 2020, poi al 2021, ma entrambe le facciamo. Ed è anche un altro motivo
palco”, afferma Gene. “Ne sono convin- edizioni sono state cancellate per il Co- per cui è meglio salutare prima che
to. So benissimo, dal mio punto di vista, vid. Per il 2022 sembra fili tutto liscio, e sia troppo tardi. Finora andiamo alla
di essere il figlio di puttana più fortuna- il gruppo si sta preparando per l’ultimo grande. Spacchiamo. Puoi andare su
to mai vissuto. Sono arrivato negli USA trionfo a Donington. “Siamo eccitati”, Google e googgolarci e fare tutto quel
da semplice immigrato, e non avrei mai confessa Tommy. “Suonare lì, ed esse- che ti pare con le dita e poi puoi ve-
potuto immaginare di arrivare in cima, re headliner del loro festival hard rock nire a vederci e sentirci dal vivo.

69
KISS

Siamo da paura”. “L’Inghilterra mi ha guardo della loro corsa come membri la personalità e un punto di vista uni-
sempre affascinato”, ci svela Paul. “Da attivi del gruppo che fondarono 50 anni co. È questo che fa la differenza. Tutti
ragazzo ero incantato all’idea che una fa. Della loro eredità, Gene dice: “So i concerti che vedi in giro non potreb-
nazione così piccola potesse dare vita bene questo: la parte migliore dell’es- bero esistere senza il DNA dei Kiss”.
a così tanti gruppi meravigliosi. E non sere nei Kiss – e forse anche il nostro Ma anche se si atteggiano a sbruffoni,
solo uno stile. Potevi scegliere dagli contributo – è che abbiamo alzato il comici, brontoloni, sentimentali, i due
Who ai Moody Blues, a Van Morri- livello di ciò che ci si può aspettare da uomini che hanno dato il via a tutto
son, ai Traffic, ai Led Zeppelin. Era una esibizione live”. “Volevamo essere questo non possono evitare l’emozio-
una lista inesauribile per ricchezza e il gruppo che avremmo voluto vedere ne una volta che si arriva a parlare del-
diversità. E l’Inghilterra è il luogo da sul palco. Uno che non seguiva nessu- la fine – quel lontano, ma sicuro, mo-
cui proviene tutto ciò in cui crediamo na regola, e un elemento visivo come mento nell’ultimo concerto dei Kiss,
e che abbiamo costruito”. nessun altro, che combinasse il Quattro da qualche parte a New York City,
di luglio o i fuochi di artificio per Guy quando il gruppo avrà suonato l’ulti-
SAN PAOLO DEL BRASILE, Fawkes nei concerti. Perché? Perché il ma nota dell’ultimo brano (e quasi si-
2 MAGGIO 2022 rock non ha regole. E adesso dimmi, curamente sarà Rock And Roll All Nite).
Per anni, si è ipotizzato che i Kiss po- quando vai a un incontro di wrestling e S’immergeranno nei saluti, nelle urla
trebbero continuare come gruppo vedi i fuochi di artificio, o vai a vedere della folla – sicuramente fragorosi,
senza nessuno dei membri originari. È sir Paul McCartney – e io venero la ter- intensi, emozionanti – e alla fine usci-
un’idea che è circolata anche nel grup- ra su cui cammina, ricordalo – e ti trovi ranno di scena, per non tornare mai
po, resa possibile dal fatto che quattro fuochi di artificio e fiammate, da dove più. Gene ci pensa e poi dice: “Uno dei
personaggi inventati possono nascon- pensi li abbia presi? Dai Carpenters?”. motivi per cui sono la persona più for-
dere dietro di sé una serie inesauribile “Rendersi conto di cosa abbiamo soffer- tunata al mondo è che ho incontrato
di musicisti. “Il brand Kiss e l’entità to negli ultimi due anni”, ci dice Paul, Paul Stanley. Nel nostro caso, uno più
Kiss, da una prospettiva di affari, sono “e da cui stiamo uscendo solo ora – e uno fa tre. È il fratello che non ho mai
asset molto lucrosi, e ovviamente vedere quanto bisogno abbia la gente di avuto. Litighiamo su tutto, ma nulla
non si fermeranno”, afferma Tommy. rivivere la musica dal vivo – è qualcosa ha davvero importanza. Non siamo
Tommy, essendo nato come super fan che non si può prendere alla leggera. Jagger/Richards e non siamo Lennon/
dei Kiss e avendo lavorato per il grup- Questa adorazione, quest’amore, non McCartney. Nemmeno nei nostri so-
po dietro le quinte prima e poi come sono offerti a qualsiasi gruppo o musici- gni più pazzi. Ma loro si sono divisi. E
membro del gruppo per vent’anni, è sta. Mi commuove, specialmente a que- questo a noi non è mai successo. E mai
presumibilmente la persona perfetta sto punto, sapendo che la fine è all’oriz- accadrà”. Paul fa un respiro profondo,
per portare avanti la fiaccola dei Kiss. zonte”. “E questa reciprocità con i fan è Pensa a se stesso in quel momento per
“Probabilmente sono la persona che incredibile. Mi fa riflettere. Mi ritrovo a un istante, e poi dice: “Cosa non pro-
è più ragionevole venga coinvolta in pensare: ‘chi sarà la prossima icona? Chi verò? È una cosa monumentale. Non
una certa continuità, perché posso an- accompagnerà le nuove generazioni nei riesco a parlarne. Sarà incredibile. Cer-
cora dare molto. Cosa significhi non decenni futuri le generazioni, i decen- cherò di assorbire l’enormità di ciò che
lo so ancora, ma ho la sensazione che ni? Chi terrà alta la bandiera?’. E poi, c’è abbiamo realizzato, e sono sicuro che
in un qualche modo sarò sempre coin- il problema di chi sarà in grado al di là delle risate ci saranno lacrime a
volto nel business Kiss”. Che qualcosa di dare la necessaria fiumi”. E il mattino dopo quella notte,
del genere accada o no poco conta, energia a questi il mondo come noi lo conosciamo sarà
Gene e Paul – il cuore e l’anima dei spettacoli, con un po’ più silenzioso, e molto meno
Kiss – stanno avvicinandosi al tra- la forza del- eccitante.

Gene e Paul hanno


trasformato un sogno
in realtà, e conquistato
il mondo.

70 LE GRANDI GLORIE DEL ROCK


Luci! Musica! Azione!
I Kiss in tour in Sud
America, foto esclusiva
per «Classic Rock».

71
E DELLA GIOIA DI VIVERE
LA RIVINCITA
Un lampo di luce, musica

DEI TEENAGER, DEL SESSO


e make up? O un’onda lunga
che si è inabissata dopo aver
sfiorato altezze stratosferiche
per riemergere all’improvviso,
con schizzi e schiuma, nel
panorama un po’ assopito
del rock contemporaneo?
Questo e anche altro, in realtà,
è il fenomeno chiamato
Glam Rock

L
a riscossa dell’adolescenza
festaiola e trasgressiva, tutta
sesso e gioia di vivere, che
non ne poteva più delle at-
mosfere di autodistruzione
post lisergica del rock di fine anni Sessanta,
delle barbe lunghe, dell’eroina e del denim
sdrucito e lurido del fango sporco di Wo-
odstock. Questa potrebbe essere una defi-
nizione “colta” di ciò che è stato definito
Glam Rock, un movimento musicale nato
nei primi anni Settanta e caratterizzato da
tutt’altra immagine e spirito rispetto alle
grandi ondate rocchettare del decennio
precedente. Ma sarebbe una forzatura,
perché questo tipo di musica ha avuto
padri talmente differenti e figli ancor più
variegati da sfuggire a qualsiasi tentativo
di costringerla dentro a confini definibili.
Parliamo infatti di geni indiscussi ma dalla
parabola vitale di una meteora come Marc
Bolan, considerato il creatore del genere e
prematuramente scomparso, così come di
colossi dello showbiz che brillano costante-
mente da decenni come i Kiss, protagonisti
principali di questo “speciale”. In mezzo
c’è molto altro e in epoche diverse, che ar-
rivano tranquillamente al decennio appena
trascorso. Nella pagine seguenti abbiamo
dunque raccolto e raccontato alcune delle
diverse anime del Glam, ciascuna dotata di
personalità, stile, immagine e musica uni-
che e irripetibili. Parliamo di T. Rex (e del
compianto Bolan), di Mott The Hoople,
misconosciuti ai più eppure fondamentali
per capire questo genere tanto fluido (e a
proposito: la “fluidità di genere” oggi tanto
citata nasce in buona parte proprio con il
Glam...), dei popolarissimi Def Leppard e
Bon Jovi, della supernova Europe, tuttora
splendente nel firmamento del rock pur se
la sua luce più brillante è spenta da tempo.
E sì, il Glam è mutevole e irrefrenabile. E
rispunta dove e quando meno te lo aspet-
ti... con e senza make up.

72 LE GRANDI GLORIE DEL ROCK


DEF LEPPARD

MOTT THE HOOPLE


EUROPE

BON JOVI

T. REX
T. REX
Agli albori degli anni
Settanta un uomo con il
cilindro, un boa di piume e la
chitarra elettrica inventò il
glam rock. Marc Bolan e i
suoi T. Rex, coadiuvati dal
produttore Tony Visconti,
regalarono al mondo una
ventata di buona musica e di
caldo erotismo. Nel 1977
Bolan, dopo un periodo di
oblio, divenne un punto di
riferimento per i musicisti
punk. Era giunto il momento
di far rinascere i T. Rex
ma una tragedia chiuse
i giochi per sempre

Testo: Maurizio Maus Principato


glamrock@classicrockitalia.it

Il nome T. Rex è stato


adottato dal gruppo
di Marc Bolan solo in
un secondo momento,
all’inizio della carriera
si chiamavano
Tyrannosaurus
Rex, nome con cui
hanno pubblicato
quattro album di folk
underground
un fan sfegatato dei T. Rex e nel 1977,

COSMIC
quando venne a sapere che Bolan aveva
saggiamente deciso di tornare al rock’n’roll,
fece di tutto per riuscire a intervistarlo.
Nel marzo del ‘77 Morley scrisse: «Marc
Bolan è una delle poche, vere rock’n’roll
star emerse negli anni Settanta. Vaporoso,
inafferrabile, auto-indulgente, arrogante,
irriverente e spaccone: quest’uomo pieno di

DANCER
energia ha inventato un nuovo tipo di rock che
potremmo chiamare ‘bubblegum rock’n’roll’».
Per molti inglesi Marc Bolan e la sua
sfrontatezza avevano rappresentato
un evento magnifico e liberatorio. Era
assolutamente inedito e sorprendente
vedere un maschio eterosessuale salire
sul palco con una capigliatura che pareva
a primavera del 1977 stava Crash un groviglio di boccoli neri, con gli

L
arrivando anche a Londra. Nelle prime ore del mattino del 16 occhi bordati di mascara, con i brillantini
Mark Feld, in arte Marc settembre 1977 la Mini Minor su cui sulla pelle del viso e indossando camicie
Bolan, era appena tornato viaggiavano Bolan e la cantante Gloria sgargianti su jeans di raso ornati da tante
dalla Francia. Nonostante Jones, compagna della rockstar e madre di stelline, dalle ginocchia in giù.
una fastidiosa gastroenterite, Rolan, sbandò, uscì di strada e terminò la Nessuno aveva mai fatto niente del
Bolan si apprestava a organizzare sua corsa schiantandosi contro una pianta. genere. Grazie all’ispirazione fornita da
un rientro in grande stile sulle scene Gloria riportò diverse fratture. Bolan morì Bolan, tantissime persone cominciarono a
britanniche con i suoi T. Rex. Pochi anni sul colpo. Avrebbe compiuto 30 anni due indossare la fantasia, cioè a vestirsi come lui.
prima, armato di cilindro, boa di piume e settimane dopo. Imitare esteticamente Marc Bolan era
Gibson Les Paul aveva dato dato risalto A poco più di due mesi dalla tragedia, possibile ma nessuno poteva emulare la
internazionale al glam rock. Rosalinda Russell del Record Mirror disse: musica dei T. Rex.
Canzoni come “By The Light Of A Magical «Dove eravate il 16 settembre? Forse anche voi,
Moon”, “Get It On”, “Telegram Sam”, come me, eravate immobili, con lo guardo nel Tre anni dopo
“20th Century Boy” e “Children Of The vuoto, sconvolti dalla tragedia: Marc Bolan Nel suo articolo Paul Morley scelse
Revolution” erano state hit in Europa e era morto in un incidente automobilistico. Il deliberatamente di non parlare degli
negli Stati Uniti. Poi Bolan aveva smarrito ballerino cosmico, l’indistruttibile frontman, insuccessi che il ‘vaporoso’ Marc Bolan
l’ispirazione ed era stato costretto a l’uomo più ottimista in circolazione se n’era aveva collezionato di recente, ovvero tre
lasciare il suo paese per sfuggire all’iniquo andato. Per sempre. È davvero dura credere che dischi inferiori alle aspettative. Il primo di
sistema fiscale. Ma il peggio era passato e Marc non sia qui. Vorrei che fosse uno scherzo. essi, “Zinc Alloy and the Hidden Riders
tutto sembrava andare per il verso giusto, Vorrei vederlo spuntare da una nuvola di ghiaccio of Tomorrow”
finalmente: «È un momento fantastico» disse secco, dicendo: “Ehi, c’eravate cascati”. Mi resi
Bolan nel marzo del 1977, «Ho una nuova conto che era ‘davvero’
band, sono l’unico padrone della mia vita e morto quando andai al
delle mie energie. Soprattutto, e questa è la cosa suo funerale. Era tutto
più importante, ho ritrovato l’entusiasmo di un così freddo e impersonale.
tempo. Le cose non potrebbero andare meglio di Vennero tante star a dirgli
così». addio. Steve Harley,
Rod Stewart, David
Elemental child Bowie, The Damned.
Marc Bolan iniziò a suonare nel 1956: Addio all’artista Marc,
aveva nove anni ed entrò in una band di allo showman Marc,
skiffle. Era il momento di massima vitalità all’ispiratore Marc, al
del rock’n’roll e tutti impazzivano ballando maestro Marc. Le emozioni
le canzoni di Elvis Presley o dei suoi si fermarono al cancello di
epigoni. Il piccolo Marc si innamorò di ingresso del cimitero, con i fan
questo nuovo modo tutto americano di fare in lacrime che abbassavano
musica. Una volta adulto si dedicò al pop lo sguardo davanti alla bara
e al folk, prima di rendersi conto che non in cui giaceva la rockstar che
aveva senso girarci intorno: lui era nato per avevano amato».
fare rock’n’roll.
In pochi anni, tra il 1970 e il 1975, passò Dinosauri
dal paradiso all’inferno, raggiungendo la A partire dai primi anni
vetta prima e precipitando nelle tenebre Settanta, e per parecchio
poi. Ma si rimise in carreggiata, frenò gli tempo, i T. Rex furono
eccessi, divenne padre di Rolan Bolan e una rock band di enorme
lavorò per ricominciare. Un nuovo disco, un successo, amati dal pubblico
nuovo assetto dei T. Rex e un buon metodo e dalla critica. Il giornalista
operativo gli permisero di pianificare le sue Paul Morley di NME –
attività in modo concreto. New Musical Express, era
T. REX
e invece io ci sono riuscito: “New York City” è quelli idonei e disse: «Prendete gli strumenti,
andiamo a suonare in un locale». Niente
I LOVE ROCK’N’ROLL stata una bella hit».
La verità è che questi lavori non reggevano prove: pronti, partenza, via e succeda quel
Cosa pensava di sé e dei il confronto con i T. Rex di “Electric che deve succedere. Ovviamente il primo
colleghi il leader dei T. Rex? Warrior”, “The slider” e “Tanx”. Ma era concerto dei Tyrannosaurus Rex ebbe esiti
inutile recriminare: il momento di tornare disastrosi.
in vetta sembrava giunto e, per recuperare
aper rilasciare dichiarazioni

S che, pur contenendo


affermazioni antipatiche o
irritanti, si propagano aumentando la
il tempo e i fan perduti, Bolan ricominciò
a fare ciò che gli veniva meglio, ovvero
scrivere, cantare e suonare canzoni che
racchiudessero il rock’n’roll delle origini,
Once was warrior
Tra il 1976 e il 1977 l’uragano punk travolse
la scena musicale europea e statunitense.
Molti gruppi si ritrovarono con le ossa rotte,
notorietà del dichiarante non è cosa
da tutti. Oscar Wilde lo sapeva fare. quello degli ‘eroi’ di Marc, ovvero Gene altri invece cambiarono aria e guardaroba.
Andy Warhol lo sapeva fare. Pablo Vincent, Chuck Berry, Eddie Cochran, e Personaggi influenti come David Bowie,
Picasso lo sapeva fare e anche Lou la durezza dell’underground americano di maestro nel lanciare o nel cavalcare le
Reed lo sapeva fare. Marc Bolan fine anni Sessanta, quello di Lou Reed & mode, migrarono verso luoghi che non
era un maestro in quest’arte sottile. Velvet Underground o Iggy Pop & The erano ancora stati annoverati tra le ‘capitali
Ecco una sua dichiarazione: «Alcuni Stooges, addomesticati. del rock’ e ripartirono da zero. Bowie,
tra i migliori chitarristi del mondo mi
hanno detto che suono in maniera
Soprattutto introdusse nella vita e nel al pari di Slade, Roxy Music, New York
grandiosa. Di chi sto parlando? Eric lavoro un concetto nuovo: la disciplina. Dolls e Ian Hunter, era stato uno principali
Clapton e Steve Cropper. Quando «Adesso è fondamentale che ogni cosa vada per esponenti del glam rock, un genere musicale
dei mostri come loro vengono il verso giusto» disse Marc a Morley, «mi sono contraddistinto da una miscela di chitarre
a stringerti la mano per farti i preparato e ho fatto sgobbare anche i musicisti distorte e melodie dolciastre, condite da
complimenti... non si può pretendere della band. Giorni e giorni di prove, suonando allusioni sessuali e teatralità spinte. Secondo
di più. Lo so, state mormorando: brani da tutti i dischi dei T. Rex. Non ero mai John Lennon non era altro che «Rock’n’roll
“Ma che persona arrogante!”. Sì, e stato tanto meticoloso ma il risultato è fantastico. con il rossetto». Niente di più vero. E, a ben
allora? Se vi fa piacere pensarla così Ho un gruppo solido, chiunque ne faccia parte guardare, nel glam rock, c’erano anche
fate pure, io ho le mie buone ragioni. è orgoglioso di essere a bordo. Avrebbe dovuto mascara, ciglia finte, lacca, lustrini, abitini
Di una sola cosa sono certo: provate
a sfidarmi sul terreno del rock’n’roll essere così già sette o otto anni fa e invece...». luccicanti, sussurri, gemiti e gridolini. Non
e farò meglio di voi, o di tutti i vostri In gioventù Marc Bolan era piuttosto era solo una questione di musica ma anche
amici. Mettetevi l’anima in pace, è sbrigativo. Nel 1967 lasciò il gruppo con di atteggiamento.
così. Ma non sono tanto ingenuo cui aveva ottenuto un po’ di notorietà, Eppure il padre fondatore del glam, ovvero
da credere di essere il migliore in i John’s Children, e decise di formare i Marc Bolan, sulla copertina di “Electric
assoluto. So bene che c’è chi mi Tyrannosaurus Rex. Pubblicò sul Melody Warrior” (1971) l’album che lo trasformò
batte, e non vado certo a sfidarlo. Maker dell’11 giugno un’inserzione che in una rockstar internazionale, mise una
Noi chitarristi siamo così, cerchiamo diceva: “Marc Bolan cerca dei musicisti fotografia in bianconero che mostrava
sempre di superare i nostri limiti. stravaganti per formare il suo nuovo gruppo. l’essenza del rock’n’roll: un uomo, una
Una volta incontrai Jimi Hendrix
e rimasi folgorato dalla sua onestà.
Ha bisogno di un chitarrista, un bassista e un chitarra elettrica, un amplificatore. Tutto
Non girava attorno alle cose, andava batterista. Chiamare dalle 9 a.m. alle 3 p.m.”. intorno un riflesso giallo ocra. Gli undici
dritto al dunque. Mi disse: “Amico, io Fissò una serie di appuntamenti al telefono pezzi del disco, magnificamente prodotti
sono il più grande chitarrista vivente e, dalle 15 alle 17 dello stesso giorno in da Tony Visconti, erano trascinanti e ricchi
al mondo. Trova qualcuno che sia cui era uscito l’annuncio, fece colloqui e di sensualità. Irretivano immediatamente
meglio di me”. Credo che volesse audizioni con i vari candidati. Poi scelse chi ascoltava perché erano orecchiabili,
confrontarsi con altri musicisti per
imparare cose nuove e andare oltre.
Sono consapevole del mio talento
e dei miei limiti. Se suono con Eric LUCERTOLE DA PALCO
O
Clapton so che farò la ritmica: Perché scegliere un nome così insolito?
olito?
Clapton è il re degli assolo. Nella
mia band, invece, il re sono io e
faccio ciò che mi pare, purché sia
arc Bolan: «Tyrannosaurus
rock’n’roll. Niente jazz o roba simile.
Solo rock’n’roll».
M Rex significa ‘Re delle Lucertole’
(Tyrannosaurus è la sintesi del
greco týrannos, cioè tiranno e sâuros
ovvero lucertola; rex in latino significa re,
del 1974, mostrava un evidente calo nda). Era il più grande rettile sulla faccia della
creativo. Per sopperire alla carenza di idee Terra. Decisi di adottare quel nome perché hé
convincenti Bolan aveva puntato sul suo mi sembrava interessante immaginare che he un
cambio di immagine. Dopo questo passo essere così gigantesco e letale fosse ancoracora in vita. Mi
falso uscì il piacevole “Bolan’s Zip Gun” ensioni vivessero
eccita pensare che bestie di queste dimensioni
dove viviamo oggi noi. La gente non ci fa a caso, forse
e il modestissimo “Futuristic Dragon”, neppure crede che siano esistiti i dinosauri uri ma abbiamo
rispettivamente del 1975 e del 1976. A nanti colossi.
le prove: ci sono le ossa di questi affascinanti
proposito di “Futuristic Dragon” Marc Se tutti si soffermassero a pensare che novanta milioni
Bolan ammise: «Un pessimo disco, ricavato nnosauri, la
di anni fa in giro per mondo c’erano i tirannosauri,
usando scarti di lavorazione prodotti tra smetterebbero di preoccuparsi per le tasse se o per
l’Inghilterra e gli Stati Uniti. Non l’ho mai altre stupidaggini. Ma ci pensi? Novanta milioni di
riascoltato. Mentre invece non era male “Bolan’s anni fa c’erano i dinosauri. E tra novanta milioni di
Zip Gun”, che pareva uno di quegli album da cui anni? Che ne sarà di noi? Faremo la stessa ssa fine?
Ci estingueremo? Chissà».
è impossibile tirare fuori un singolo di successo

76 LE GRANDI GLORIE DEL ROCK


Marc Bolan e Steve
Peregrin Took,
sulla moto, il quale
prese il suo nome d’arte
dal personaggio
de “Il Signore Degli
Anelli”, Peregrin Took
T. REX

Il duo Tyrannosaurus Rex,


BOLAN PLAYS formato da Bolan e Took
si sciolse nel 1969 per
GUITAR la svolta elettrica
voluta da Marc
Tra gli artigli del T. Rex

ra la prima chitarra

T posseduta da Bolan (una


Suzuki acustica costata
quattordici sterline, perché
«Quando ero adolescente non
potevo permettermi di meglio») e
la sua chitarra elettrica preferita,
ovvero una Gibson Les Paul
1947, c’era un abisso in tutti i
sensi. Generalmente è alla Les
Paul che viene associato Bolan,
infatti ne ha una tra le mani sulle
copertine di “T. Rex” e di “Electric
Warrior”. Pare che, originariamente,
la tinta di quella Les Paul fosse
sunburst ma il songwriter la fece
ripassare con lo stesso arancione
della Gretsch di Eddie Cochran.
Durante il tour americano del 1972
Bolan, in un impeto di rabbia,
scagliò lontano l’amata Les Paul
e il manico, che non era quello
originale ma arrivava da una Les
Paul nera, si spezzò in due. Fu
sostituito con un altro manico ma,
nel 1977, la chitarra fu rubata,
ri-colorata di nero e venduta a
un collezi
collezionista francese.
Le altre cchitarre usate da
Marc Bo Bolan furono due
Fender S Strat bianche
(su una did esse c’era un
adesivo a forma di lacrima
stilizzata), a
alcune Les Paul
Deluxe e C Custom degli anni
Settanta, unaun Les Paul ‘Tony
Zemaitis’, a attualmente di
proprietà di Paul McCartney,
una Gibson Flying V, una
Gibson SG c con tre pickup,
una Telecas
Telecaster sunburst, una
Ovation Bre Breadwinner, una
chitarra con corpo in metallo
costruita dal
da liutaio John
Velin
Velino, un’Antoria
Supe
Super Nashville 6 e poi
un po
po’ di pezzi sparsi di
march
marchi minori (chitarre
elettr
elettriche Epiphone
eAAria, acustiche
Ha
Hayman e Eko). Gli freschi e divertenti, proprio ciò di cui c’era tecnicamente. Nel 1977 Bolan e i T. Rex
am
amplificatori usati da bisogno agli inizi degli anni Settanta per tornarono a ciò che li aveva resi celebri e
M
Marc Bolan erano bilanciare il dilagare di band che facevano realizzarono “Dandy In The Underworld”,
Va
Vampower, H/H rock sinfonico o hard rock. E quando, un album dalla copertina essenziale (un
co
combo e Fender nella seconda metà dello stesso decennio, ritratto fotografico in bianconero di
com
combo. I suoi effetti i gruppi prog implosero e le band hard Bolan) e dai contenuti privi di fronzoli. Per
preferi
preferiti erano il wah-
rock si rammollirono, il rock’n’roll con il il tour furono chiamati i Damned come
wah e il fuzz-wah, usava
quelli prodotti da Coloursound e fondotinta dei T. Rex tornò ad avere delle gruppo di supporto. «I Damned mi piacciono
da CryBaby. chance. moltissimo. Quando li conobbi notai che uno di
Solitamente Bolan suonava con I musicisti punk miravano a scrivere loro aveva avuto l’eccellente idea di indossare
il plettro o con le unghie ma, dal canzoni da ‘due accordi e via’, quindi il una T-shirt con un mio ritratto. Vedi, loro sono
vivo, nella parte finale di “Get It songwriting semplice e diretto di Marc il tipo di band che cerca elementi di continuità
On”, a volte percuoteva le corde Bolan fu un riferimento importante con il passato, come feci io con il rock’n’roll
della chitarra con un tamburello. per molti musicisti punk emergenti, degli anni Cinquanta» disse Marc Bolan e, a
soprattutto per quelli meno dotati chi gli chiedeva se non aveva paura di

78 LE GRANDI GLORIE DEL ROCK


Mark Feld, conosciuto
come Marc Bolan,
nacque il 30 settembre
1947 a Stoke
Newington, Londra, e
morì il 16 settembre
1977 a Barnes, Londra
T. REX
Bolan, nel 1974, suonò
DO IT AGAIN la chitarra per i brani
“Sexy Ida (Part II)” e
Le ristampe ‘deluxe edition’ “Baby Get It On” di Ike
di due pietre miliari del glam & Tina Turner

a ‘deluxe

L edition’ di
“A Beard
Of Stars” dei
Tyrannosaurus
Rex è quanto di
più sfizioso un fan
di Marc Bolan
potesse chiedere.
Ci sono ben 35 (!) canzoni
in più rispetto all’originale, che
ovviamente è presente in forma
integrale. Tra i brani inediti troviamo
versioni alternative,
demo, out-take.
Anche la ristampa
dell’album “T. Rex” è
un ‘must’ per tutti i
fan della band, grazie
alle appetitose 24
tracce aggiuntive
che, anche in questo
caso, comprendono
inediti, demo e out-
take. Entrambe le edizioni, curate
da Universal, sono su doppio
CD e sono arricchite da booklet
con foto e informazioni, nonché buona parte della sua vita Marc Bolan fu un di incognite, ma sicuramente stimolante.
dettagli biografici e storici, che songwriter ispirato ma un altro elemento La cosa davvero importante, almeno per
tratteggiano uno dei periodi più rilevante è stato il suo approccio alla chitarra Bolan, era che ci fosse sempre lucidità di
importanti nella carriera dei T. Rex. solista. Non puntava a suonare un bell’assolo intenti e un’energia sopra le righe. Come
ma, piuttosto, a fare qualcosa che lasciasse disse al giornalista Paul Morley: «Gli eccessi
essere annientato dall’energia ‘giovane’ dei il segno nella audience e in chi avrebbe di un tempo non mi riguardano più. Ho smesso
Damned, rispose: «Nooo! La mia nuova band ascoltato un’eventuale registrazione. Così di bere, ho smesso di fumare, ho smesso di
non ha paura di niente e di nessuno». facendo prese le distanze da chiunque altro prendere qualsiasi tipo di droga. Ma continuo
e indicò una strada nuova, impervia e piena a far urlare la mia chitarra e chi la ascolta».
Underworld
«È un momento magico, per me, anche se a
dire il vero non ho la minima idea di dove stia
andando la mia musica» spiegò Marc Bolan
DANIELZ INCONTRA DAVID
poco prima di partire per il tour inglese per Un giorno, per caso, sullo Shinkansen
l’album “Dandy In The Underworld”. «Mi
spiego meglio. Alla fine degli anni Sessanta T. Rexstasy sono la più importante

I
reggeva la custodia di una chitarra.
sapevo che volevo passare dalla musica acustica tribute band dei T. Rex in attività. «Hai visto quel tipo, laggiù?» disse
a quella elettrica. Avevo le idee chiare e lavorai Vennero fondati dal cantante e Danielz alla persona che era con lui,
per metterle in pratica. Lo stesso accadde nel chitarrista Danielz nel 1992 e, da «Sembra David Bowie». Si avvicinò
1973, quando decisi che avrei cambiato stile allora, girano il mondo riproponendo il al passeggero misterioso e si rese
musicale e look. Però non feci delle scelte felici. repertorio del gruppo di Marc Bolan. conto che era davvero David Bowie,
Mi immersi anche nella musica giapponese. Secondo Danielz, che assomiglia Vinta la timidezza, Danielz si presentò.
in modo impressionante a Bolan: Scoprì con grande piacere che Bowie
A pensarci oggi mi chiedo che senso avesse,
«Nessuno potrà mai prendere il posto conosceva molto bene il lavoro dei T.
da parte mia, pretendere di suonare musica che fu di Marc Bolan perché nessuno Rexstasy. E, con tono di voce grave
giapponese: non ho né la testa né la cultura è o sarà come lui. I T. Rexstasy e gentile, disse: «Fu Marc Bolan a
storica di un giapponese. Ciò che è accaduto sono un gruppo di oggi che suona dare il via al glam rock. Il merito è suo.
tra il 1974 e il 1976 può essere definito come la musica di Marc nella speranza E il glam ha influenzato enormemente
un lungo periodo di transizione in cui non ero di ricreare la speciale energia che il punk, anche di questo bisognerebbe
sempre lucido e focalizzato. Oggi non è più così. caratterizzò le performance dei T. ringraziare Marc. Ha fatto qualcosa
Riprendo il discorso interrotto dopo “Tanx” e Rex negli anni Settanta». Qualche di importante, attraversando generi e
sono soddisfatto al 100% del risultato». anno fa i T. Rexstasy erano in mode». Danielz chiese a David Bowie
Il tour toccò la Francia per sei date in Giappone per un tour. Nei pressi di se gli capitava di sentire la mancanza di
una delle stazioni dello Shinkansen, Bolan. «Ogni singolo giorno della mia
febbraio, la Gran Bretagna per dieci date in il cosiddetto ‘treno proiettile’, Danielz vita» rispose il duca in trench e, con
marzo e infine la Svezia per il concerto del vide tra i viaggiatori in attesa un distinto balzo felino, saltò sul convoglio dello
24 maggio a Stoccolma, al Gröna Lund. Fu signore con l’impermeabile chiaro che Shinkansen appena arrivato e sparì.
l’ultima performance di Marc Bolan. Per

80 LE GRANDI GLORIE DEL ROCK


Il figlio di Marc e Gloria
Jones, Rolan Bolan,
debuttò con il suo
primo album nel 2014
MOTT THE HOOPLE

LA BALLATA DEI
MOTT
THE HOOPLE
Nel 1973, i Mott uscirono dall’ombra
di David Bowie e crearono il loro album migliore.
Ma la loro annata d’oro non sarebbe
stata priva di vittime
Testo: Kris Needs (presidente del fan club dei Mott) - Adattamento: Rebecca Baron

1
britrock@classicrockitalia.it

9 aprile 1973. L’ovattata sala «Ci sentiamo come una nuova band adesso»,
di ascolto degli AIR Studio è annuncia.
un mondo a parte rispetto al Mentre l’intro di pianoforte di “All The Way
trambusto del sottostante Oxford From Memphis” riempie la stanza, è facile
Circus. C’è trepidazione mentre i accorgersi che anche il sound è nuovo. Ancora
Mott The Hoople si riuniscono ad prima che entri la voce di Hunter, iniziano le
ascoltare per la prima volta il loro sesto album, pacche sulle spalle e tutti sorridono in un misto
concluso di recente. di felicità, sollievo e forse un po’ di incredulità.
Il batterista Dale ‘Buffin’ Griffin, il I Mott sanno di avercela fatta. Hanno prodotto
bassista Pete Overend Watts e il chitarrista il miglior album della loro turbolenta carriera e
Mick Ralphs sono presenti e sorridono hanno finalmente realizzato tutto il potenziale
nervosamente, mentre si preparano per il che il produttore Guy Stevens aveva notato
grande momento. Finalmente, Ian Hunter nell’estate del 1969 quando li aveva formati
fa il suo ingresso, con gli onnipresenti occhiali e allevati, dando loro un nome. Nonostante
da sole a coprirgli gli occhi, e fa un cenno ai fossero da tempo una delle migliori live band
suoi compagni. I convenevoli sono al minimo britanniche, le vendite dei dischi non avevano
mentre il tecnico Bill Price fa partire il master. mai espresso appieno il loro potenziale.
È un momento cruciale per i Mott. Con Questo avrebbe potuto cambiare tutto.
questo disco, la band ha fatto una scommessa Quarant’anni più tardi, “Mott” è una delle
avventata. Non solo hanno da poco perso pietre miliari degli anni Settanta con la sua
Verden ‘Phally’ Allen, maestro dell’organo combinazione di rock duri e puri e ballate
Hammond, ma hanno anche preso le distanze autobiografiche. Grazie al mix di duro lavoro
da David Bowie, l’uomo che aveva salvato la e profonda fiducia in se stessi, e nonostante i
loro carriera, per auto-prodursi. È il momento disaccordi interni e le pressioni, i Mott avevano
di scoprire se la scommessa è stata vinta. raggiunto il punto più alto della loro carriera:
Io sono presente in quanto presidente del il 1973 sarebbe stato il loro anno d’oro, anche
Mott the Hoople Sea Divers, il fan club della se tutto sarebbe andato all’aria in soli 18 mesi.
band da me fondato. I membri del club stanno Questo però faceva ancora parte del futuro.
aspettando quest’album col fiato sospeso, e io In quel pomeriggio di aprile, una volta cessata
sono a qui per dar loro un’esclusiva mondiale. anche l’ultima vibrazione proveniente dagli
Nonostante tutto ciò che c’è in ballo, una enormi speaker, c’è un attimo di silenzio prima
certa aria trionfale precede l’ascolto. Pete mi che la tranquillità venga rotta da un’eruzione
dice che l’album sarà chiamato “Mott” e che di incitamenti e strette di mano. Chiedo ad
questo sarà anche il nuovo nome del gruppo. Ian Hunter cosa stia pensando, e in

82 LE GRANDI GLORIE DEL ROCK


83
MOTT THE HOOPLE

LA PLAYLIST ESSENZIALE
1973 - “Mott”
Svincolati dall’ombra
pesante di David ‘Ziggy’
Bowie i Mott The Hoople
riescono a riconnettersi
con la loro anima più rock
e sfornano l’album che
li consacrerà nell’Olimpo
del Rock Classico.
• All the Young Dudes
• The Golden Age of Rock ‘n’ Roll
• Roll Away the Stone
• Crash Street Kidds
• Rock and Roll Queen
I Mott erano famosi
per utilizzare strumenti
LA BAND DI “MOTT” custom dalle forme
molto bizzarre
Voce: Ian Hunter
Chitarra: Mick Ralphs
Basso: Pete “Overend” Watts di aver causato una rissa durante un concerto lavoro. Scioccato dall’accaduto, decise di fare
Batteria: Dale “Buffin” Griffin particolarmente movimentato per il loro in modo che la band rimanesse assieme e offrì
secondo anniversario. loro una delle sue canzoni, “Suffragette City”.
Ma mentre i Mott costituivano un esempio Quando la band la scartò in quanto poco
modo calmo mi fornisce lo stesso verdetto da seguire per legioni di teenager, la band adatta alla radio, Bowie terminò in fretta
che avrebbe poi espresso durante le prime stessa era sempre più frustata dal fatto che i un’altra canzone sulla quale stava lavorando
conferenze stampa: «È una cazzo di meraviglia». loro album non avessero venduto abbastanza, e la presentò al gruppo: era “All The Young
a partire da quello di debutto, seguito dallo Dudes”. «Ce la suonò con una chitarra acustica
L’inizio sembra la fine schizofrenico “Mad Shadows” del 1970 e nell’ufficio del suo manager», ricorda Hunter.
La prima volta che il nome Mott The Hoople successivamente da “Wildlife”, caratterizzato «Capii subito che sarebbe stata una hit. Un brivido
comparve stampato fu a metà del 1969 in una da un’impronta country, e dal frenetico e mi scese lungo la schiena».
copia di ZigZag, il primo mensile musicale nervoso “Brain Capers”, entrambi usciti nel Prodotta da Bowie, “All The Young Dudes”
britannico serio. Pete Frame, l’uomo dietro 1971. uscì come singolo in luglio, raggiungendo la
ZigZag e sostenitore entusiasta della band, «Facevi il tutto esaurito nei posti più grandi del posizione n. 3 e portando finalmente una hit per
spiegò come Guy Stevens avesse messo paese e tuttavia i dischi non andavano bene», gli ora rinvigoriti Mott. Nonostante l’album,
insieme un nuovo gruppo formato dai Silence racconta Hunter. «La cosa non può durare a anch’esso intitolato “All The Young Dudes”,
e dall’autore senza successo Ian Hunter. Il lungo. Gli album devono avere successo». contenesse la sua parte di buone canzoni, la
produttore considerava il gruppo come un Qualcosa sarebbe dovuto accadere. E fu così produzione di Bowie aveva neutralizzato la
incrocio tra il rock’n’roll degli Stones e le nel marzo del 1972. In seguito a un’invasione potenza dei Mott, specialmente al confronti
ballate à la Dylan. di palco durante un concerto piuttosto triste in di un disco come “Brain Capers”. L’album si
Stevens provò a fissare fermò alla posizione n°
la propria visione nel 21, facendo comunque dei
primo album della Mott i protagonisti delle
band. pubblicato «Bowie mi disse: classifiche per la prima
dalla Island verso la volta.
fine del 1969. Ma era “Devi assumere il controllo”. Sin da quando Bowie
sul palco che i Mott
prendevano realmente
Lo dissi alla band e Ralphs rispose: li aveva avvicinati con
“Dudes”, lui e il suo
vita. In un’epoca in “Col cazzo”» manager, Tony Defries,
cui andavano di moda Ian Hunter avevano corteggiato la
pastrani trasandati band con l’ottica di farli
e assolo di batteria da 25 minuti, i Mott un distributore di benzina in disuso a Zurigo, i firmare con la MainMan, di cui Defries stesso
tornavano allo spirito originale del rock’n’roll Mott The Hoople decisero di sciogliersi. Non era titolare. Su richiesta di Bowie, Defries
con i loro modi ribelli, moderati dalle avevano ancora idea che questa decisione acquistò la band dalla Island Records e li
confessioni sensibili, ma allo stesso tempo avrebbe inavvertitamente messo in moto una aiutò ad ottenere un contratto con la CBS. I
dure, di Hunter. serie di eventi che avrebbero portato a “Mott”. Mott si trovarono così a essere parte di quel
L’approccio proto-punk e l’umiltà della band circo esotico che era la MainMan, assieme
irritavano la stampa, ma allo stesso tempo Grazie Ziggy! a Lou Reed e Iggy Pop. «Facevamo parte di
avevano attirato un appassionato seguito, Il salvatore della band sarebbe stato David quella cerchia», ricorda Mick Ralphs. «C’era
che la band aveva soprannominato ‘the Mott Bowie. Il cantante aveva già iniziato il conto una gran varietà di gente coinvolta, bisessuali e
lot’ (quelli dei Mott, ndt). Questa cerchia di alla rovescia per il lancio di Ziggy Stardust, pseudo-artistoidi con i quali non avevamo mai
devoti era formata per la maggior parte da ma non era ancora diventato una vera star del avuto a che fare prima di allora. Era interessante,
ragazzini dalla classe operaia (uno dei quali, pop, come sarebbe avvenuto solo un mese più diverso».
di nome Mick Jones, avrebbe poi formato i tardi, con l’uscita del singolo “Starman”. Fu proprio in questo periodo che diedi inizio
The Clash). Nel 1971, questi fan finirono sui Già grande fan di “Brain Capers”, Bowie al loro fan club ufficiale, Mott The Hoople
giornali quando i Mott furono banditi dalla venne a conoscenza della fine della band Sea Divers, con riferimento all’ultima traccia
Royal Albert Hall dopo essere stati accusati quando Overend Watts andò a chiedergli un su “All The Young Dudes”.

84 LE GRANDI GLORIE DEL ROCK


Verden Allen lasciò la
band all’indomani del
successo di “All The
Young Dudes” perché
stufo della leadership
creativa, e non solo,
di Ian Hunter
MOTT THE HOOPLE

I Mott the Hoople sono


stati i primi a portare
un concerto rock in
un teatro di Broadway
e sono stati l’unico
gruppo ad avere un
concerto aperto
dai Queen
MOTT THE HOOPLE

TIME MACHINE
WORLD TRADE
CENTER
Apre al pubblico uno dei
simboli, ormai scomparsi,
della Grande Mela

l 4 aprile 1973, pochi giorni dopo

I la pubblicazione di “Mott” apriva


al pubblico una delle strutture che
per anni ha rappresentato la città di
New York, al pari della Statua della
Libertà o del ponte di Brooklyn. I lavori
di costruzione dei sette edifici che
constituivano il World Trade Center
erano iniziati nel 1966 per volontà della
Lower Manhattan Association,
presieduta da David Rockefeller. Negli anni Settanta i
Le due torri riuscirono, per poco, Mott The Hoople erano
a essere gli edifici più alti al mondo, considerati la migliore
superate un mese esatto dopo dalla live band al mondo
Sears Tower di Chicago. La fine del
WTC è purtroppo nota a tutti...
massimo della sua stravaganza sartoriale si doop-woop. Per qualche giorno sembrò che il
riduceva a una giacca di velluto bordeaux. brano potesse essere il nuovo singolo dei Mott,
La sala era gremita di cultori di Ziggy accorsi ma esistono diverse versioni secondo le quali
a sentire l’ultima hit (e magari intravedere alla fine non fu così. Stando a una di queste, la
Bowie). Ian era preoccupato del fatto che gli band la rifiutò in quanto ‘troppo complicata’,
irriducibili potessero non accettare il passaggio mentre un’altra riporta che Bowie la volle
dei Mott al glam. «Ai vecchi fan la cosa non tenere per se stesso.
piaceva, perché non eravamo più ‘dei loro’», A ogni modo, la rinuncia risultò essere la
racconta. «Non abbiamo inventato il glam rock. scelta giusta. Far seguire a “Dudes” un’altra
Esisteva già e noi ci siamo semplicemente buttati. canzone scritta da Bowie avrebbe minato
Sapevamo che all’epoca stava andando per la l’abilità compositiva dei Mott, spingendoli
maggiore, non eravamo mica scemi. Ne vedevamo il ulteriormente sotto l’ombra di Bowie e
lato buffo, ma l’abbiamo fatto comunque». nelle tasche della MainMan. Come disse Ian
L’oscurità però era già dietro l’angolo. Uno Hunter all’epoca: «Non possiamo vivere sulle
spettacolo al Raibow Theatre di Londra a spalle di David per tutta la vita, dobbiamo avere
metà ottobre degenerò in caos, tra rabbia una nostra canzone».
repressa indirizzata alla cinica stampa musicale Tra lo show conclusivo del tour statunitense
e problemi tecnici. Il concerto raggiunse a Memphis, il 22 dicembre, e il concerto al
l’apice quando la band distrusse gli strumenti Fryars di Aylesbury, il 10 febbraio dell’anno
alla fine di un’esecuzione terribile di “You seguente, i Mott persero Verden ‘Phally’
Really Got Me”. «Lo facemmo apposta», dice Ian. Allen. Non sentendosi a proprio agio con
«Li incitammo e demmo il nostro peggio». il glam e volendo che la band registrasse più
La loro stella si stava già affievolendo quando canzoni sue dopo “Soft Ground”, pubblicata
si esibirono fiaccamente al London College su “Dudes”, lasciò la band all’improvviso.
Sulla cresta, in bilico… Of Printing quello stesso mese, e avere a che «Con l’arrivo di David, tutto venne riorganizzato»,
Il primo concerto dei Mott a cui partecipai fare con la MainMan non semplificava le cose. racconta ora Phally. «E Ian prese il sopravvento.
in qualità di presidente fu la data d’inizio La filosofia da ‘ragazzi normali’ della band La mia reazione fu “Me ne vado”’, ma non ci
del “Dudes Tour”, il 15 settembre 1972 alla era all’opposto della visione senza scrupoli di avevo pensato bene. Un giorno stavo guidando
Dunstable Civic Hall. C’era agitazione nei Defries. lungo Oxford Street e vidi un poster che riportava
camerini. La nuova canzone aggiunta alla scaletta, “Shock per i Mott: Allen se ne va”. Pensai, che
Ian Hunter si era strizzato in una tutina “Hymn for the Dudes”, forniva una finestra cazzo, ho lasciato la band! Che ho fatto? Ma era
di pelle nera creata dallo stesso sarto dei perfetta sulla mente di Hunter. Versi come «Go già troppo tardi». Allen non era l’unico sulla
pantaloni argentati di Iggy Pop sulla copertina tell the superstars their hairs are turning gray» (Va via d’uscita. I Mott stavano per separarsi
di “Raw Power” e stava per appendersi al collo a dire alle superstar che i loro capelli si stanno anche dalla MainMan e da Defries, anche se
un’enorme chitarra dorata a forma di ‘H’. ingrigendo, ndt) riflettevano la sua visione di Bowie insisteva nel voler essere lui a produrre
«Guarda un po’ qua», disse ridendo e alzando le come tutto potesse finire da un momento il nuovo album.
braccia come una specie di supereroe. all’altro. Dopo anni di battibecchi, voleva «Le cose con la MainMan avevano funzionato per
Overend Watts, alto due metri grazie a delle cogliere qualsiasi briciola di successo possibile. circa un anno, dopodiché smisero di andare bene»,
zeppe leopardate con le ali, aveva i capelli A New York, durante il tour americano del racconta Hunter. «Quindi Stan (Tippins, tour
color platino (ottenuto utilizzando un’intera 1972, si incontrarono con David Bowie, il manager) chiamò Tony e gli disse che ne aveva
bomboletta di vernice per auto). Phally Allen quale suonò per Ian una canzone che aveva avuto abbastanza. Tony era stato il manager solo
sembrava un po’ meno a proprio agio, e il scritto, “Drive-In Saturday”, ispirata al genere per “Dudes”. Esistevano dei contratti con lui

88 LE GRANDI GLORIE DEL ROCK


Pete Overend Watts
è diventato, dopo
l’esperienza con i Mott, un
apprezzato produttore.
Tra i suoi assistiti ci sono
Hanoi Rocks, Lenny
Kravitz, The Scientists,
Department S, John
Martyn, Melanie, Kirsty
MacColl e The Cult
MOTT THE HOOPLE

ma li tenevo a casa. Non li avevamo mai firmati,


erano troppo vincolanti».
E fu così che i Mott uscirono dall’ombra di
David Bowie e fuggirono dai meccanismi
MainMan. La cosa poteva anche aver dato
loro un senso di libertà, ma significava anche
che la loro prossima mossa avrebbe avuto
estrema importanza. Tutti erano d’accordo: ce
l’avrebbero fatta o sarebbero affondati.

Back to the Rock


Fu Ian Hunter a stabilire il manifesto dell’era
post-Bowie. «L’unico motivo per cui ai Mott piace
il rock’n’roll è perché il rock’n’roll è musica», disse.
«È vero, ha delle varianti. Ora è il trucco che fa
muovere i culi alla gente. Io non ne ho bisogno. Mi
basta un riflettore».
Il piano non era solo quello di catturare
l’essenza dei Mott, ma anche di capire quale
fosse. «Dovevamo trovare il sound completo dei
Mott The Hoople», disse Ian Hunter. «Qualcosa
tra gli Stones e Dylan. Ma doveva anche essere
qualcosa di nuovo. Dovevano essere i Mott The
Hoople».
Non che lo scisma con il passato fosse
definitivo. Hunter capiva bene che era stata
la title track di “All The Young Dudes” a farli dicevano “e quello cos’è?” allora la cosa veniva riuscito a trovare la propria formula magica
decollare. Voleva che ogni nuova traccia fosse ripresa». per scrivere canzoni, come dimostrato dal
allo stesso livello di quella piccola opera d’arte. Fu così che scrissero il singolo di cui avevano brano di apertura dell’album.
In quanto membro più anziano e con più bisogno, “Honaloochie Boogie”. Hunter e “All The Way From Memphis” era un inno
esperienza, Hunter assunse naturalmente Ralphs se ne vennero fuori con questa canzone da strada che utilizzava la storia, realmente
il ruolo di frontman, cantante e principale che parlava della sensazione elettrizzante di accaduta, di una chitarra persa durante un
compositore, nonostante non avesse mai quando si viene folgorati dal rock’n’roll. Pete e tour, per illustrare come la vita in una band
provato a prendere il posto di leader prima Buffin pensavano fosse fantastica. Ian non ne fosse tutt’altro che affascinante: «You look
di allora. Nell’era post-Bowie, il suo istinto era così sicuro. like a star, but you’re still on the dole» (Sembri
di sopravvivenza rock’n’roll si fece sentire, Ispirati da Roy Wood, che all’epoca stava una star, ma in realtà ti mantieni ancora col
nonostante i Mott fossero ancora una registrando “See My Baby Jive” alla AIR, i sussidio). E più avanti, il verso «You climb
democrazia. «Fu quello il problema», riflette. Mott decisero di rinforzare l’arrangiamento e up the mountains and you fall down the holes»
«Ricordo che Bowie mi (Scali le montagne e cadi
disse: “Devi assumere il nei dirupi) descriveva
controllo”. Quindi dissi perfettamente la carriera
loro: “David pensa che dei Mott.
debba prendere il controllo «Mick e io cazzeggiavamo. Se Pete e Il resto dell’album non era
della band”. Ralphs Buff dicevano “quello cos’è?” allora la da meno. “Whizz Kid” è
rispose: “Col cazzo”. E una canzone agrodolce su
fu la fine. Penso che la cosa veniva ripresa» una groupie di New York.
diplomazia fu la causa Ian Hunter Il ritornello incalzante,
della fine della band. Per simile a un inno, è
qualche motivo, era sempre un gran problema fare chiamarono Paul Buckmaster, collaboratore l’esempio di come avessero assimilato alcuni
in modo che gli altri accettassero qualcosa. Tutto di Bowie e dei Bee Gees, per aggiungere il degli scaltri trucchi di produzione di Bowie.
ciò che volevo fare era scrivere canzoni, suonare violoncello, oltre al sassofonista Andy Mackay, La graffiante “Drivin’ Sister”, perfetta per gli
buona musica e, a quel punto, rimanere al livello la cui band, i Roxy Music, stava registrando appassionati di motori, è completata da effetti
che avevamo raggiunto, che era bello alto». nell’AIR1. La fiducia in se stessi dei Mott sonori, mentre la “I’m A Cadillac/El Camino
Fu con questa mentalità che i Mott iniziarono fu rinnovata dal commento di Brian Eno, Dolo Roso” di Ralphs è l’anticipazione della
a cercare produttori per il loro album. La lista compare di Mackay, quando ascoltò la traccia: destrezza che avrebbe poi esibito nei Bad
comprendeva Roy Wood e Mike Leander, «E per cosa vi serve un produttore? È fantastica!». Company.
la mente dietro Gary Glitter, entrambi però «Era tutto ciò di cui avevamo bisogno. Andammo C’erano anche due canzoni per i fan: “Ballad
impegnati. Cominciarono quindi a lavorare avanti in quel modo e fu così che finimmo “Mott”, of Mott the Hoople” e la drammatica “Hymn
con Bill Price, ingegnere del suono, agli AIR ma fu dura…», ricorda Hunter. for the Dudes”, uno dei pezzi forti dei live
2 di Londra. “Mott” fu registrato tra il febbraio e l’aprile del act. Quest’ultima zittì l’intera stanza durante
Il singolo successivo avrebbe avuto la priorità 1973. In qualità di produttrice, la band era una quel primo ascolto agli studi AIR, grazie
assoluta. Hunter era diventato il pilastro via di mezzo tra il potere maniacale di Guy alle riflessioni di Hunter sulla precarietà
del processo compositivo, tanto che la band Stevens e le intuizioni pop di Bowie (Hunter della fama, sostenute da un dolce organo
arrivò a chiedergli se si trattasse del suo riconosce che fu lui a mostrar loro come sepolcrale e da un coro gospel cantato dalle
album solista. Hunter replica oggi che «Mick fissare il proprio sound e farne una hit). Aiutò Thunderthighs (ovvero Karen Friedman,
e io cazzeggiavamo durante le prove. Se Pete e Buff anche il fatto che Hunter era finalmente Dari Lalou e Casey Synge). «Go write

90 LE GRANDI GLORIE DEL ROCK


Una volta abbandonati
i Mott, il chitarrista
Mick Ralphs fondò i Bad
Company con il cantante
dei Free, Paul Rodgers
MOTT THE HOOPLE

your time», esortava Hunter, «go sing it on


the street» (Va a scrivere il tuo tempo, va a
cantarlo per la strada).
In origine, il brano finale dell’album doveva
essere “Rose”, un’intima ballata di Hunter su
un tossico senza speranza. Fu però sostituita
da “I Wish I Was Your Mother”, una delle
tracce più sottovalutate dei Mott (“Rose”
sarebbe poi stata inclusa come B-side del
singolo successivo).
Ma questa fase creativa portò anch’essa i
suoi problemi. I Mott sapevano di essere in
una posizione pericolosa e il loro desiderio
di riuscire a farcela portò a momenti di
tensione. Le sessioni erano zeppe di litigi e
impasse. Il tutto venne incluso in una canzone
adeguatamente chiamata “Violence”. Mentre
la band trasformava la melodia di “Matthew
and Son”, hit anni Sessanta di Cat Stevens,
in un tema sinistro in stile Shadows,
Hunter implorava e urlava, mentre i suoi
deliri venivano scolpiti dal violino pazzo di
Graham Preskett. I Mott suonavano la loro Per il suo secondo
frustrazione, ma questo mostrava anche album solista, Ian
l’instabilità della band. «Ascoltare “Violence” Hunter creò una band
per tre giorni di seguito ci fece impazzire», ricorda stellare con musicisti
del calibro di Jaco
Hunter. «Ecco cosa fu. Mick pensava che ci fosse Pastorius al basso,
più la mia impronta che la sua su quel disco. David Sanborn
Ed era così, ecco tutto. Fu la fine dei Mott The al sax e Freddie
Hoople originali, in sostanza». Mercury, Brian May e
Roger Taylor dei Queen
come coristi
In copertina
Nel 1973, i settimanali musicali costituivano
la linfa vitale dei fan. E per un fan irriducibile comparvero sulla copertina, il mio lavoro subì fermati all’ingresso della loro stessa festa. Il 19
dei Mott fu un’enorme soddisfazione vedere un’impennata. Un giorno, qualcuno suonò al agosto, i Mott suonarono a Washington DC.
la prima pagina del numero di maggio mio campanello e quando aprii la porta mi Sarebbe stato l’ultimo show di Mick Raplhs
di Sounds riportare “MOTT: ALBUM, trovai di fronte una ragazza asiatica. Era una con la band. Il chitarrista non si trovava a
SINGOLO”. Il giornale stava promuovendo studentessa alla Lady Margaret Hall nella proprio agio con il modo in cui il successo di
l’uscita di “Honaloochie Boogie” del 25 vicina Oxford e, essendo una grandissima “All The Way From Memphis” aveva cambiato
Maggio, seguita dall’album in luglio. Qualche fan dei Mott e, avendo scritto innumerevoli la direzione del gruppo. «Eravamo un gruppo
settimana più tardi, fui invitato a vedere i volte come Membro 262, aveva deciso di pop, con un certo stile ma senza essere oltraggiosi»,
Mott registrare a Top Of The Pops. I Mott fare un salto a salutare. Il nome della ragazza racconta.
affrontarono la situazione con professionalità; era Benazir Bhutto, e sarebbe diventata il Il fatto che scrivesse canzoni non adatte alla
io ero invece determinato a fare in modo di Primo Ministro del Pakistan prima di essere voce del cantante, come gli aveva rimproverato
venire inquadrato e quindi mi intrufolai dietro tragicamente assassinata nel 2007. Hunter, non aiutava. «Volevo voltare pagina
la band mentre stavano filmando. perché ero stufo, volevo lavorare con qualcuno che
Nonostante Hunter non credesse che l’album On the road again potesse cantare i miei brani», dice Raplhs. «Ero
sarebbe stato una hit, le recensioni, totalmente Una volta uscito “Mott”, la band procedette a frustrato perché avevo molte canzoni, ma la voce
positive, lo dichiararono il loro miglior lavoro. tutta velocità. Ma un imprevisto era alle porte. di Ian era diventata un carattere distintivo, quindi
Il disco entrò in classifica all’11° posto e La questione più urgente era sostituire Verden non c’era spazio per le mie canzoni».
continuò a salire le settimane successive. Allen per il tour americano. La band assunse Dopo i Mott, Raplhs formò i Bad Company
Ironicamente, quello stesso mese David due tastieristi: Mick Bolton per l’Hammond con l’ex frontman dei Free, Paul Rodgers.
Bowie aveva annunciato il ‘pensionamento’ di e Morgan Fisher al piano. Quest’ultimo era Ironicamente, il successo di quella band
Ziggy Stardust dal palco dell’Hammersmith stato membro del gruppo pop anni Sessanta avrebbe sovrastato di molto quello dei Mott.
Odeon, segnando la fine della sua fase iniziale; Love Affair e la sua appariscenza e il senso Il sostituto di Ralphs era l’ex chitarrista
la cosa avrebbe senz’altro portato anche alla dell’umorismo lo rendevano perfetto per i degli Spooky Tooth, Luther Grosvenor. Il
fine dei Mott, se questi non si fossero già Mott. La prima cosa che registrò con la band fatto che fosse amico d’infanzia dell’uomo
separati da lui. La loro scommessa era stata fu “Roll Away The Stone”, una nuova canzone che andava a sostituire fece sì che non ci
vinta, una decisione confermata quando il che misero da parte per il futuro. fossero risentimenti. Era anche un pazzo
singolo “All The Way From Memphis” seguì Il quarto tour statunitense dei Mott ebbe dell’alta società, che avrebbe portato energia
l’album nella Top 10. «I Mott sono nelle classifiche inizio a Chicago il 27 luglio. La data principale alle performance live. Il solo problema era
ed è una sensazione incredibile quando tutti era il Felt Forum di New York, al party della rappresentato dal fatto che Grosvenor era
hanno lavorato sodo per molto tempo», dichiarò quale parteciparono cani e porci, legati o ancora sotto contratto alla Island, e quindi
Hunter al tempo. Grazie al fatto che “Ballad meno all’ambiente musicale (incluso Iggy avrebbe dovuto usare uno pseudonimo. Il
of the Mott” fu dedicata a ‘tutti i Seadivers’ Pop, che volò attraverso una porta di vetro). cantante e cantautore inglese Lynsey De
e al fatto che il nome e l’indirizzo del fan club La band non fu molto felice quando vennero Paul, amico della band, aveva una volta

92 LE GRANDI GLORIE DEL ROCK


In occasione del 40º
anniversario dalla nascita
del gruppo, i Mott The
Hoople si sono riuniti per la
prima volta nella formazione
originale per suonare a Londra
all’Hammersmith HMV Apollo,
nel mese di ottobre del 2009

denominato Mick Ralphs ‘Ariel Bender’ (lett. fino ad allora, supportati da una band in un fenomenale organo Hammond al racconto
piega antenne, ndt) dopo averlo visto ubriaco ascesa chiamata Queen. Un mese più tardi, il su una prostituta intitolato “Alice” e Bender
lungo una strada in Germania piegare le 14 dicembre, conclusero il tour e l’anno con fornire dei potenti accordi per “Marionette”,
antenne delle macchine prima di finire con uno spettacolo sfrenato all’Hammersmith prima di aggiungervi il suo assolo.
la testa conficcata in una mangiatoia per Odeon, presenziato anche da David Bowie Il settimo album dei Mott fu pubblicato
cavalli. Hunter si ricordò dell’appellativo e Mick Jagger. Quando la band andò oltre nel marzo del 1973. Il titolo “The Hoople”
e lo utilizzò per Grosvenor, il quale non si il coprifuoco, il sipario si abbassò, ma fu suggeriva che fosse simile al suo predecessore.
opponeva mai a nulla. Dopo aver imparato bloccato quando Morgan Fisher vi infilò sotto Nonostante la presenza di “Roll Away The
molto velocemente i pezzi in soli cinque il suo pianoforte a coda. La band continuò a Stone, del singolo “The Golden Age Of
giorni, Ariel Bender fece il suo debutto con i suonare, e il concerto finì quando il basso di Rock’n’Roll”, l’epica “Marionette” e della
Mott a L.A.. Negli Stati Uniti, i Mott avevano Overend Watts fu distrutto. Una fine degna proto-punk “Cash Street Kidds”, il disco non
una fama enorme: le loro band di supporto per l’anno d’oro della band. ha la stessa coesione di “Mott”. Qualcosa
includevano Aerosmith, era irrimediabilmente
REO Speedwagon, cambiato nei Mott.
Kansas e Blue Öyster Più tardi, quello stesso
Cult. L’ultimo singolo
con Mick Ralphs uscì
«Ero stufo della situazione. anno, il loro singolo
“Foxy Foxy” fece fiasco
in novembre. Registrato Volevo lavorare con qualcuno che e Ariel Bender se ne
a luglio, “Roll Away andò, sostituito da Mick
The Stone” era un’altra
potesse cantare le mie canzoni» Ronson. Nonostante il
creazione pop perfetta, Mick Ralphs fatto che le prove che
completa di un’intro che vidi a Fulham facevano
richiamava “While My Guitar Gently Weeps” Fine della marea ben presagire, e anche se la band sfoggiava
e seconde voci tipo-‘Sha-na-na-na-push-push’ Ovviamente, l’onda si doveva infrangere dei scioccanti capelli corti, i nuovi Mott non
delle Thunderthighs. Raggiunse la posizione prima o poi. Il tocco elettrizzante che Bender riuscirono a portare a termine il loro tour
n. 8 e portò a un’ulteriore apparizione su conferiva agli show live non rendeva allo scandinavo, prima di cedere alle tensioni. Mi
Top Of The Pops. «Sentivo di aver trovato la stesso modo in studio, quindi Hunter doveva ricorderò sempre la chiamata commovente
formula», dice Hunter. «I Rolling Stones ne sopportare il peso di essere leader, compositore di Ian per annunciare la sua dipartita. «Mi
sono in possesso da Dio solo sa quanto tempo. Noi e produttore. Ciononostante, quando li visitai sono seduto e ho deciso che non ce l’avrei fatta»,
l’avemmo brevemente per un paio d’anni. È stata all’Advision studio per vederli registrare il disse. «Dì ai fan che mi dispiace molto». Scrivere
una sensazione stupenda». seguito di “Mott”, erano infuocati. Durante l’ultima newsletter mi spezzò il cuore, anche
Il 12 novembre i Mott iniziarono quello che una sessione notturna, vidi Morgan, diventato perché lo scioglimento della band pose fine ai
sarebbe stato il loro più grande tour inglese membro effettivo del gruppo, contribuire con miei anni da adolescente.

93
DEF LEPPARD

P U B B L I C AT O
SU CLASSIC ROCK N
O T T O B R E 2013 . 11

La storia di come una band di successo decide


di schiacciare il piede sull’acceleratore e diventare
il numero uno al mondo, nonostante tutto.
I Def Leppard, da “Pyromania” a “Hysteria”.
Testo: Luca Fassina
arenarock@classicrockitalia.it

N
ella prima metà degli diventa in breve il sesto membro della band,
anni Ottanta, gli producendo il loro secondo disco “High ‘n’
inglesi Def Leppard Dry”.
sono una band di Quando i problemi di alcolismo del
successo. Capitanati dal chitarrista Pete Willis diventano
carismatico cantante insostenibili, viene sostituito con Phil
Joe Elliott, sono un quintetto di Sheffield Collen. Il suo arrivo segna una svolta
con una grande energia e molta forza di decisiva nel loro sound: «Quando ho sentito
volontà. Creano l’inizio della loro carriera per la prima volta Steve», ricorda Collen,
sui riff intuitivi del chitarrista Steve Clark, «era diverso da chiunque avessi mai ascoltato.
che compensa con l’anima quello che non Avevamo stili differenti, come Van Halen e
ha in tecnica. Durante il tour americano di Jimmy Page, ma abbiamo sviluppato questa
spalla agli AC/DC incontrano l’esigente armonia. Non eravamo un chitarrista ritmico
produttore Robert Lange, ‘Mutt’ per gli e uno solista, ma due musicisti complementari.
amici: «Gli avevano dato quel soprannome Ho portato le mie influenze: ascoltavo dal jazz
quando andava a scuola in Sud Africa, nessuno al punk e tutto quello che ci stava nel mezzo.
ne ha mai saputo il significato» - racconta E sapevo anche cantare».
Phil Collen - «Lui dava soprannomi a tutti: La lunga produzione, quasi un anno, del
il mio era ‘Tap’ come in Spinal Tap, Joe era successivo album “Pyromania” paga. Il
‘Captain Creator’, Rick Allen era ‘Bumphead’ video del singolo “Photograph” riesce a
perché arrivava con i capelli che spuntavano da spodestare “Beat It” di Michael Jackson
tutte le parti… alcuni sono rimasti nel tempo: è su MTV grazie alle richieste dei fan, e
stato lui a creare Steve ‘Steamin’ Clark». Mutt le radio seguono a ruota, portando

94 LE GRANDI GLORIE DEL ROCK


Joe Elliott (sulla
destra) ha raccontato
che, durante la sua
audizione per entrare
nei Def Leppard,
Steve Clark (sulla
sinistra) suonò
l’intera “Freebird” dei
Lynyrd Skynyrd senza
accompagnamento

95
DEF LEPPARD
certa lucidità. Mi hanno detto che durante quel
LA PLAYLIST ESSENZIALE periodo ho cercato di andarmene un paio di volte LA STORIA INFINITA
1987 - “Hysteria” perché dovevo suonare. Per aiutarmi, mio fratello Erwin Musper racconta
Il disco che ha consacrato si è trasferito in ospedale con me. Un giorno i tre anni che ci sono voluti
i Def Leppard come star mi ha portato il mio stereo, ma era difficile per “Hysteria”
internazionali, facendoli ascoltare la musica, perché mi ricordava cose in
finalmente apprezzare
anche in madre patria. cui ero bravo e che non sarei più stato in grado
icordo di aver incontrato i Def

• Photograph
Un capolavoro, purtroppo,
mai più eguagliato dalla
band inglese.
di fare». L’intervento di quattro ore col quale
riattaccano il braccio si rivelerà inutile a
causa di una setticemia. «Ero disperato, ma mi
accorsi di una cosa: ascoltando le canzoni con cui
R Leppard nel 1984. Stavo
dando una mano all’ingegnere
del suono Neil Dorfsman e c’era Jim
• Rock of Ages Steinman alla produzione. Quelle
ero cresciuto riuscivo a tenere il ritmo del braccio registrazioni non andavano bene
• Let’s Get Rocked perso con i piedi». e sono state buttate letteralmente
• When Love and Hates Collide Contro il parere dei medici, che gli danno nel cesso. Assieme a Jim. Quando
• Now sei mesi di prognosi, Rick dopo sole sei hanno portato a bordo Mutt mi hanno
settimane si butta anima e corpo nel chiesto di fargli da assistente.
per sei settimane “Pyromania” in vetta lavoro: «Un amico esperto di elettronica mi ha Io conoscevo i Wisseloord (gli studi
alle classifiche statunitensi. “Pyromania” aiutato con i pedali. Si è trattato di incanalare dove la band stava registrando)
venderà oltre sei milioni di copie nel 1983, le informazioni che avevo in testa verso arti come le mie tasche, gli davo una
cedendo per un soffio la testa della classifica differenti da quelli di prima. Quando mi sono mano anche con le attrezzature e
avevo la responsabilità dei nastri.
USA a “Thriller”, del buon vecchio Jacko. messo a imparare i pezzi, non ci credevo: era roba
Di solito per un disco ne usavamo
fortissima!». una quindicina, ma per “Hysteria”
FATO ne abbiamo usati quasi duecento!
Durante la pausa delle vacanze di Natale, UNA LUNGA STRADA Mutt è un perfezionista ai limiti
Rick Allen ha un Con Rick impegnato nella sua lotta, i Def dell’ossessione, guarda ogni secondo
incidente con la sua Leppard dovevano comunque della registrazione con la lente
corvette, la notte di lavorare per d’ingrandimento. Per esempio, ogni
capodanno del 1984. preparare singola nota del basso era registrata
Oggi ricorda come il grande su un canale diverso: il LA sul canale
sono andate le cose: ritorno. In un dodici, il RE sul canale tredici e così
via. Voleva essere in grado di poter
«Guidavo sulla A57 primo tempo ritoccare qualsiasi cosa. Dobbiamo
e, a un certo punto, avevano chiesto ricordarci che questo accadeva
ho incominciato a a Mutt di prima del digitale e dei computer.
fare lo scemo con un aiutarli, ma lui Abbiamo trattato allo stesso modo
tizio che non voleva aveva declinato: ogni linea vocale e per far questo
farmi passare. Ogni «Era molto ci vuole del tempo… tre anni! Mi
volta che tentavo stanco» ricorda ricordo di questa avventura come di
di superarlo, mi si il suo assistente un’unica, lunga sessione di lavoro.
metteva davanti. dell’epoca, Erwin Verso la fine non andavo nemmeno
più a casa: ho passato gli ultimi due
A un certo punto, Musper «ma
mesi ventiquattr’ore su ventiquattro
non ho visto una promise di aiutarli nello studio… Mutt e io ci davamo
curva e sono a mettere a posto le il cambio a collassare sul divano.
andato dritto. canzoni prima che Poi, Mutt ha avuto un incidente
L’urto mi ha iniziassero il lavoro in macchina e si è spaccato la
scaraventato fuori dalla macchina, la cintura con Jim». rotula, lasciandomi da solo. Ogni
era difettosa e si è sganciata e mi ha strappato Jim Steinman era famoso, soprattutto, per giorno dovevo guidare dallo studio
il braccio sinistro. Ciò che mi ha salvato la vita è aver prodotto “Bat Out of Hell” di Meat all’ospedale per avere istruzioni.
stato non perdere i sensi: il mio corpo è entrato in Loaf e per essere stato in quel periodo il Quando l’ultimo pezzo è arrivato,
uno stato di shock, sorretto dall’adrenalina, e in produttore di Bonnie Tyler e, in particolar però, ero da solo. In mezzo al delirio i
ragazzi tirano fuori “Pour Some Sugar
qualche modo ha fermato da solo l’emorragia». modo, della colonna sonora di “Footloose”. on Me”! Quando Mutt l’ha sentita mi
Le cronache dell’epoca riportano che «Mutt era molto esigente» spiega Phil «non ha detto: ‘raddoppia la prima strofa’.
le prime due persone accorse sul luogo dovevi per forza essere perfetto, ma dovevi avere Ho dovuto farlo senza tagliare i nastri
dell’incidente siano state l’infermiera in gli ingredienti giusti per entrare nel quadro. originali: ci ho messo due giorni ma è
pensione Doreen Billington e l’ex poliziotto Lui cercava qualcosa di speciale, eccelso, non andata bene. A un certo punto entro
Antony Beavis. Doreen salvò il braccio si accontentava semplicemente del buono. A in studio e vedo Mutt sdraiato che
di Rick mettendolo nel ghiaccio che aveva volte ti chiedeva di suonare o cantare qualcosa stava lavorando alla console! Non so
preparato per la festa di capodanno e prestò di strano perché aveva una visione più ampia: neanche come ha fatto a far entrare
il primo soccorso tamponando con quello dovevi fidarti. Avevamo scritto praticamente quel letto di ospedale…
che aveva la ferita della spalla: «Continuava a tutti i pezzi con lui, ma dovette lasciarci per
ripetere ‘sono un batterista famoso e ho appena registrare l’album dei Cars, “Heartbeat City”.
perso un braccio’» ricorda l’infermiera «e io E ci ha lasciato con Jim Steinman, che non era
premevo il mio fazzoletto sul suo moncherino». esattamente un produttore. Pensavamo avesse
Quando si risveglia, Rick non è subito prodotto “Bat Out of Hell” ma in realtà aveva
consapevole della gravità delle sue ferite: lavorato con Todd Rundgren per quello…
«Mi tenevano costantemente sedato. Non ho è come se comprassi una Ferrari e ti portassero
capito subito cosa era successo, ci ho messo una Fiat di seconda mano… Non ha funzionato,
una quindicina di giorni a riacquistare una avevamo una visione diversa».

96 LE GRANDI GLORIE DEL ROCK


In senso orario,
da sinistra,
in alto:
Rick Savage,
Joe Elliot,
Steve Clark,
Phil Collen
e Rick Allen
Phil Collen ha
iniziato a suonare
la chitarra tardi,
a sedici anni,
quando i suoi
genitori gli
regalarono una
Gibson SG rossa

A un certo punto, Mutt torna dai ragazzi:


con il suo arrivo tutto ricomincia ad
«Sin dal nostro esordio volevo che
acquistare un senso: «Sono tornato tardi nel questa fosse la più grande band al mondo
disco» ricorda il produttore «era ovvio che i
pezzi scritti all’inizio, che avevano ormai due e per un po’ ci siamo riusciti»
anni, erano quasi dei dinosauri, parlando in Joe Elliott
tempi di musica. Continuavo a dire ‘ce ne serve
un’altra, ce ne serve un’altra’ e il management e ma allo stesso tempo questa scelta ha fatto sì lunga assenza della band aveva contribuito
la casa discografica volevano chiudere: solo per che milioni di nuovi appassionati scoprissero a spegnere un po’ la passione del pubblico:
recuperare i soldi spesi avrebbero dovuto vendere il quintetto inglese che, per la prima volta, neanche l’uscita della title track, “Hysteria”,
cinque milioni di copie». sfondò anche in patria. Mutt volle registrare riuscì a far svegliare i fan oltre oceano. Il
Durante la lavorazione del disco, i Def ogni strumento singolarmente, arrivando disco aveva venduto tre milioni di copie
Leppard vengono invitati a suonare a incidere su nastro il suono delle singole in Europa, ma l’apporto del mercato
al Monsters of Rock con Ozzy e Bon corde, e spinse al massimo le sovrincisioni americano era essenziale. Fu allora, nella
Jovi. Decidono che è meglio provare la delle voci, moltiplicando armonie e primavera del 1988, che venne pubblicata
nuova batteria di Rick in alcune date di prendendo ispirazione da fonti impensabili, come singolo una canzone che per poco
riscaldamento in Irlanda, dove sarebbe come Run DMC, Pink Floyd e Police. non era rimasta fuori dall’album: «Io e Mutt»,
stato aiutato da Jeff Rich, il batterista Furono ben sette i singoli tratti dal disco: racconta Elliott, «stavamo lavorando alle voci di
degli Status Quo. Una sera, durante uno «Il singolo di “Animal” è uscito un mesetto prima “Armageddon”, che doveva essere l’ultimo brano
show a Ballybunon, Jeff arrivò in ritardo, dell’album», ricorderà Joe. «Dopo dieci anni dell’album. Durante una pausa di cinque minuti
costringendo Rick a suonare gran parte del di fatica mi sono detto ‘‘eccolo, ci siamo!’ ed è è sparito. Io sono andato in regia e mi sono messo
set. Alla fine dello spettacolo, fu lo stesso Jeff arrivato al sesto posto delle classifiche inglesi, a strimpellare su una chitarra acustica un lick
a congedarsi dalla band perché ormai ‘Rick trascinando l’album al primo posto! La Union che avevo in mente da un po’. Lui entra, la sente,
poteva andare avanti con le sue gambe’. Il sedici Jack era sempre presente nei nostri vestiti, sul sgrana gli occhi e mi chiede ‘erano i Kinks o gli
agosto 1986 la band suona a Donington palco, nelle foto perché eravamo considerati Stones?’. E io: ‘ehm, veramente è una cosuccia
davanti a più di sessantamila persone. Alla una band americana. Il primo singolo andò mia, niente di che’. È diventato matto, si è messo
fine dello show, Joe presenta Rick Allen bene ovunque salvo che in America, dove a urlare che era la cosa migliore che ha sentito
che riceve un’ovazione del pubblico inglese: facemmo l’errore di uscire con “Woman”». negli ultimi cinque anni. Anzi, negli ultimi
«Lì ho capito che potevo farcela» commenta, «Il punto forte di “Animal”» spiega Phil «è il dieci. Dato che non sapevamo che testo metterci
commuovendosi ancora, oggi il batterista fraseggio delle chitarre e in quel crossover col sopra, io e Mutt ci siamo messi a far dei rumori
«erano lì tutti per me… tornando in studio pop che ha aumentato il nostro pubblico. Steve a caso in due registratori portatili e poi ci siamo
l’energia è stata immensa». adorava suonare dal vivo, e sentendo la parte scambiati i nastri tentando di decifrare quello che
centrale di un brano come “Hit and Run” ve ne diceva l’altro. Io ho sentito, o credo di aver sentito,
ISTERIA COLLETTIVA renderete conto. In studio si teneva un po’, anche la frase ‘love is like a bomb’ e su quell’incipit è
Probabilmente, i fan più accaniti dei se era bello vederlo sprizzare di idee». nato tutto il testo. Il titolo è legato a una strofa
Def Leppard hanno condannato C’è anche da tener presente che il mercato di “Sugar Sugar” degli Archies, uno dei primi
l’alleggerimento della musica di “Hysteria”, americano è sempre stato molto veloce e la dischi che ho comprato. Il testo è volutamente

98 LE GRANDI GLORIE DEL ROCK


Ultimamente Joe Elliott è stato
impegnato con i Kings Of Chaos,
supergruppo formato da Joe,
Duff McKagan (Guns N’ Roses,
Velvet Revolver e Loaded),
Matt Sorum, (Guns N’ Roses e
Velvet Revolver), Gilby Clarke,
(Guns N’ Roses) Steve Stevens
(Billy Idol) più alcuni ospiti
di lusso come Glenn Hughes
(Deep Purple e Black Country
Communion), Sebastian Bach
(Skid Row) e Slash
DEF LEPPARD
Durante gli
show di Las
VIVA HYSTERIA
Vegas, la band si
L’isteria non finisce mai...
presentava come Il meglio di Las Vegas in DVD
‘Ded Flatbird -
La più grande
Cover Band l risultato delle undici date che i
dei Def Leppard’
I Def Leppard hanno suonato, e
registrato, all’Hard Rock Hotel
& Casino di Las Vegas è “Viva
Hysteria”: con un set appositamente
ricreato per l’occasione, non
contiene solo i brani del famoso
successo del
1987 ma
anche rarità,
come “Good
Morning
Freedom” o
come i brani
di “High ‘n’
Dry” e “On
Through the
Night”.
Mentre “Viva
Hysteria!” viene
«Per “Adrenalize” ho dovuto rifare riproposto nei
cinema di tutto
le parti di Steve come le suonava lui. il mondo, la
Era come suonare con un fantasma» band guarda
interessata
Phil Collen al mercato
sudafricano,
unisex, volevamo essere la versione rock di “Nove classifica americana di Billboard ci siamo detti appena scoperto
Settimane e Mezzo”, mentre il cantato stile rap è ‘oh cazzo, e adesso?’ perché non era pronta per da Elliott con i King of Chaos
stato ispirato dalla collaborazione tra Aerosmith essere suonata dal vivo, con tutte quelle voci e (ve ne abbiamo parlato in Classic
e Run D.M.C. per “Walk this Way” (entrambi quelle chitarre. Ci siamo chiusi per due giorni in Rock Lifestyle n° 10) e sta
usciti nel 1986)». sala prove per tenere le parti di chitarra migliori pensando a una nuova residency
Registrarono il brano al volo, ma la casa e metterle assieme, semplificandola per il live». che possa riproporre un set
differente: «”Hysteria” è un disco che
discografica non ne voleva sapere, perché “Rocket”, uscita agli inizi del 1989, fu una dura più di un’ora» spiega Elliott
voleva il disco finito! Mutt puntò i piedi e delle prime canzoni registrate al Wisseloord «gli altri sono più sul genere dei
costrinse il management ad ascoltare il pezzo, Studio. Ricorda Joe: «Avevo conosciuto quarantacinque minuti l’uno: magari
ottenendo così il permesso. Quando è uscita questa tizia che mi ha fatto sentire un nastro potremmo fare un set che misceli il
“Pour Some Sugar on Me”, qualsiasi amante dei Burundi Black… lei parlava e vedevo solo materiale di due dischi.
del pop, del rock, giovane o vecchio che fosse muovere le sue labbra, perché ero completamente Ci stiamo ragionando».
non poté esimersi dal cantarne il ritornello. catturato da quel ritmo. Ho preso in prestito la
Furono vendute quasi mezzo milione di cassetta e fatto un loop di quei tamburi, cui ho
copie dell’LP in una sola settimana. Gli altri poi aggiunto alcuni accordi. In seguito è venuta con un tasso alcolemico nel sangue doppio
singoli usciti non fecero altro che sottolineare l’idea di citare nel testo un viaggio nella musica rispetto a quello che uccise John Bonham
un successo mondiale: “Love Bites” era un con cui eravamo cresciuti, sfidando i fan a dei Led Zeppelin. Miracolosamente
pezzo country scritto da Mutt che campionò individuare più citazioni possibili, dai Queen sopravvissuto e rinchiuso in un ospedale
un trucco di quel genere musicale (piccoli a Bowie, ai Beatles». Phil racconta: «Ci psichiatrico, né il supporto della compagna,
gemiti a fine strofa) ottenendo una sorta di siamo messi a giocare con i settaggi, provando la modella Lorelei Shellist, né la vicinanza
effetto subliminale; il lato B della versione tutti i campionamenti del mixer e Mutt era della band riuscirono a farlo rinsavire. Per
americana di “Armageddon It” contiene eccitato perché aumentava il tiro delle chitarre. un periodo lo fecero persino vivere col
una cover della celeberrima “Release Me” Suonare “Pour” davanti a ottantacinquemila tour manager Malvin e nel Natale dello
dell’impronunciabile cantante pop inglese persone dà una scarica che poche altre cose stesso anno tornò a casa per la prima
Engelbert Humperdinck, straziata dal possono eguagliare. Ma credo che la canzone volta, riavvicinandosi al padre, col quale
cantato del tour manager Malvin Mortimer. che ci rappresenti al meglio sia “Rocket” perché aveva sempre avuto un rapporto difficile.
«Durante il ritornello di “Love Bites”», ricorda ha tutto: grandi chitarre, batteria massiccia, «Fu tutto inutile», ricorda Loerelei, «perché
Phil, «io suonavo questo lick e ci hanno chiesto di non è troppo seria ma ha un fascino profondo». ormai in quel periodo mischiava alcol, cocaina,
fare un vibrato continuo, senza effetto. Io e Steve “Hysteria” vendette quell’anno dieci milioni prozac e valium… era completamente fuori
ci siamo guardati e lo abbiamo fatto assieme. di copie in America e altre quindici nel resto controllo». Morirà l’otto gennaio del 1991
Uno teneva il vibrato, l’altro il ritornello. Ero del mondo. nella sua casa di Londra, a soli trent’anni. I
sicuro che sarebbe stato il prossimo hit single. Def Leppard tornano in studio, dove stanno
Quando fai un disco, se sei un artista, non pensi POST SCRIPTUM registrando “Adrenalize” e si buttano nel
a come verrà dal vivo perché fai quello che devi Il 27 ottobre del 1988, a Tacoma, finisce lavoro. Tutte le parti scritte ma non registrate
fare per toccare la gente ed essere ricordato. il tour di “Hysteria”, l’ultimo con Steve di Steve vengono studiate e riprodotte da
Quando “Love Bites” ha avuto il successo che Clark: a causa dei suoi problemi col bere, Phil: «Ho dovuto imparare le sue partiture dai
ha avuto, schizzando al numero uno della verrà ritrovato in stato comatoso nel 1989, demo per rifarle come le avrebbe suonate lui.

100 LE GRANDI GLORIE DEL ROCK


I Def Leppard hanno
venduto oltre 100 milioni
di album in tutto il mondo
e hanno due lavori
certificati con il Disco di
Diamante (più di più di 10
milioni di copie vendute
negli USA): “Pyromania” e
“Hysteria”

È stato molto strano, era come suonare con un esperienza nell’adattarmi a gruppi di musicisti disco, uno dei migliori di sempre! L’unica cosa
fantasma. “White Lightning” non era completa differenti. Da fan dei Def Leppard conoscevo che cambierei è “Run Riot”: è una bella idea, ma
e ha finito per parlare di lui. Ci sono ancora un tutti i loro pezzi ed ero sicuro di prendere la non è finita». «Esagerato» ridacchia Phil «Forse
paio di pezzi non finiti, iniziati con Steve… ». giusta decisione andando a suonare con loro. . avremmo dovuto passare solamente un po’ più di
La band supera il momento di sconforto «Quando Vivian è arrivato» ricorda Phil tempo sui testi di ”Run Riot” e “Shotgun”».
e smarrimento grazie anche a Vivian «noi avevamo un nostro sound molto preciso. Vivian ha trovato la residency
Campbell: «Li conoscevo tutti, specialmente Abbiamo lavorato molto assieme ma ha dovuto entusiasmante: «Siamo stati accolti da un
Joe. Lo andavo a trovare ogni volta che ero adattarsi al lavoro di Steve. Quando suonava pubblico caldissimo. Alcune di quelle canzoni
a Dublino, dato che abbiamo molti amici in con Dio, ad esempio, aveva una partitura erano nuove persino per me: “Love and
comune. Durante il missaggio di “Adrenalize” ritmica-solo-ritmica-solo. Con noi, invece, avevi Affection”, “Don’t Shoot Shotgun”, “Run
mi ha invitato in studio per incontrare la band. melodie, chitarre orchestrali, ritmiche che si Riot”… abbiamo anche cercato di tornare
Abbiamo suonato assieme e ci siamo dati alcune trasformavano in assolo… un lavoraccio». all’arrangiamento originale di quei pezzi che
settimane di tempo per testarci, poi avremmo sono passati attraverso diverse modifiche nel
deciso se la chimica fosse stata abbastanza buona 2013 corso degli anni. Ho perso molte delle prove a
per continuare. In realtà, credo di aver fatto un “Hysteria” viene riproposto per la prima causa dei miei problemi di salute (Vivian sta
‘provino per la mia personalità’ piuttosto che volta nella sua interezza dal vivo durante lottando con un linfoma di Hodgkin) ma
per il mio modo di suonare. Per me non è stato un lungo periodo che vede i Def Leppard avevo fatto bene i miei compiti».
difficile prendere il posto di Steve… credo che la resident band all’Hard Rock Hotel and Riguardo a un nuovo disco disco, Phil alla
difficoltà maggiore l’abbia provata la band, dato Casino di Las Vegas: «Era una cosa che ci fine si sbilancia: «Stiamo scrivendo nuovi pezzi
che avevano suonato con quella formazione per chiedevano da tempo ma non sembrava mai e dovremmo entrare in studio con l’anno nuovo
molto tempo. Io, sino ad allora, ero stato negli essere il momento giusto» ha dichiarato Joe per registrare qualcosa. Probabilmente faremo
Sweet Savage, nei Dio, nei Whitesnake, negli Elliott. «È stata una vera sfida rivisitare cose un EP, perché crediamo che non ci sia l’interesse
Shadow King e nei Riverdogs: avevo una grande che non facciamo da secoli. È ancora un ottimo per un intero album».

101
BON JOVI

L’apparentemente iinfinito
fi i Jersey Syndicate
di Tour d
dell 1988/89
/
consolidò i Bon Jovi come uno dei gruppi rock del momento.
E li portò anche sull’orlo dello scioglimento.
Testo: Paul Elliott

n giorno qualsiasi dell’agosto Def Leppard, ELIMINATOR degli ZZ Top più grande al mondo”, sentenziò. “Se già
1988, in un luogo imprecisato (entrambi del 1983) e 1984 dei Van Halen, e non lo sono”: Manatthan si crogiolava nel
a circa 10.000 metri di altitudi- la popolarità dei Bon Jovi era schizzata alle calore estivo, e Jon Bon Jovi e il chitarrista
ne sopra l’Oceano Atlantico, stelle in tutto il mondo. In UK, dove Livin’ Richie Sambora tenevano corte in un appar-
la voce del rock ordinò un drink. On A Prayer era arrivato al n. 4, il gruppo era tamento che dava su Central Park. Il luogo
“Un whisky, americano grazie”, disse Tom- stato headliner al Monsters of Rock 1987, tenu- serviva da casa e ufficio al manager dei Bon
my Vance. Dopo aver cercato nei cassetti tosi a Donington Park, con Dio e i Metallica Jovi, Don McGhee. S. Jon sedeva alla scriva-
del portabevande, l’hostess fece un sorriso come gruppi di supporto. Ma il successo dei nia di McGhee, grande e lucidissima. Richie
di scuse. “Mi spiace signore. Abbiamo finito Bon Jovi si basava su molto più che ottimi era vicino a lui, in una sedia foderata di pel-
quelli americani”. La risposta fu un grugni- brani perfetti per le radio. In un’era di ca- le. Entrambi erano vestiti molto casual: Jon
to: “Non me ne fotte un cazzo. Dammi un pelli cotonati e MTV, Jon Bon Jovi, cantante maglietta bianca, jeans scoloriti e scarpe da
whisky”. Fu un’esperienza surreale sentire e boss del gruppo, era il perfetto poster boy ginnastica, capelli spettinati. Richie canottie-
questa voce non da una radio, ma dal sedile americano del rock’n’roll e il suo bel facci- ra grigia e jeans, e l’immancabile cappello
accanto al mio durante il volo Londra-New no campeggiava sulle copertine delle riviste da cowboy a tesa rotonda che aveva usato
York. Come molti altri fan del rock, per anni per adolescenti come «Smash Hits» e anche per la sessione fotografica di «Sounds». I Bon
avevo ascoltato in religioso silenzio il Friday su quelle rock/metal come «Kerrang». Nel Jovi erano un gruppo unito. La formazione
Rock Show di Vance su Radio 1. Il suo status corso del volo, io e Tommy ascoltammo le – completata dal batterista Tico Torres, dal
di patriarca dei dj rock era tale che una volta cassette per la stampa di NEW JERSEY. Il bassista Alce John Such e dal tastierista David
era apparso sulla copertina di «Sounds» con primo singolo Bad Medicine era un inno rock Bryan – era assieme dal 1983. Ma sui dischi
lo strillo ‘Metal Guru’. Ed era proprio per potente, esattamente come You Give Love A e sui biglietti dei concerti il nome era quello
un servizio di «Sounds» che mi ero unito a Bad Name di SLIPPERY. Chiesi a Tommy di Jon e Richie era il suo braccio destro, un
lui nel volo per New York, dove avremmo cosa ne pensasse: “Diventeranno il gruppo guitar hero carismatico nonché coautore dei
intervistato le due figure cardine dei brani. Parlando, come anche sul palco,
Bon Jovi. Il nuovo disco del gruppo i due scherzavano tra loro e l’amicizia
stava per essere pubblicato. Intitolato era evidente. Non come Mick e Keith.
NEW JERSEY, come il loro Stato na- Ma anche così, in questo caldo pome-
tale, usciva dopo SLIPPERY WHEN riggio, mentre Jon si stravaccava sulla
WET, che aveva venduto otto milio- sedia, il suo linguaggio del corpo e la
ni di copie solo negli USA. Per i Bon stanchezza che balenava nello sguardo
Jovi, SLIPPERY WHEN WET aveva svelava cosa avessero passato lui e Ri-
cambiato le cose. I loro primi due la- chie: l’estenuante tour mondiale di 14
vori – l’omonimo disco di esordio del mesi per promuovere SLIPPERY, l’e-
GETTY/ CAMERA PRESS / STEVE DOUBLE

1984 e 7800° FAHRENHEIT del 1985 sperienza destabilizzante del ritrovarsi


– non erano riusciti a entrare nella Top superstar e la pressione per realizzare
40 USA, mentre SLIPPERY era esplo- un altro disco multimilionario. Per
so arrivando fino al n. 1, come i primi Jon, 26 anni, e Richie, 29, la vita ora
due singoli estratti, You Give Love A Bad era molto diversa da appena un paio di
Name e Livin’ On A Prayer. Era stato il anni prima. Jon si godeva la vista dalla
disco di hard rock più venduto in Ame- vetta. “Non fa poi così schifo”, disse
rica dai tempi di PYROMANIA dei sogghignando.

102 LE GRANDI GLORIE DEL ROCK


P U B B L I C AT O
SU CLASSIC ROCK N
GENNAIO 2019 74 .
BON JOVI

Lo sceicco più ricco del rock:


i Bon Jovi con il manager
Doc McGhee.

«Da ragazzo, quello che ho sempre trovato


nel rock’n’roll era il sogno di qualcosa
più grande, di migliore»
Jon Bon Jovi

Jon e Richie avevano iniziato a lavorare su gruppo che stesse cercando qualcosa di più ricchezza, descrisse il gruppo come “i soliti
NEW JERSEY un mese dopo che il tour di profondo. Nascosto tra inni pop-metal e bal- vecchi amici, solo con delle scarpe nuove”. E
SLIPPERY WHEN WET si era concluso lad potenti, c’era ad esempio Blood On Blood, un’altra banalità arrivò a proposito del posto
alle Hawaii, nell’ottobre del 1987. “Prima di con un senso epico e drammatico, che ricor- che chiamava casa: “Il Jersey non è un posto,
Natale stavamo già registrando dei demo”, dava il più grande eroe rock del New Jersey: è un atteggiamento”. Ci fu però anche – sor-
disse un affaticato Jon. Richie faceva più il Bruce Springsteen. Il breve brano acustico prendentemente – un disarmante candore in
bulletto: “Siamo pazzi, bello!”, disse riden- Ride Cowboy Ride andava anch’esso contro gli ciò che disse circa gli anni in cui era cresciuto
do. “Abbiamo scritto diciassette canzoni tra stereotipi. E, cosa forse ancora più significa- lì. “Da ragazzo, la sola cosa che volessi vera-
novembre e Natale”. Richie disse anche che tiva, c’era il titolo del disco. Come svelò Jon, mente era scappare via dal New Jersey”, am-
realizzare il disco era stato facile: “L’abbia- c’erano stati molti working title, tutti sulla mise. “Un biglietto di sola andata per New
mo fatto in gran parte dal vivo. E in fretta”. falsariga di SLIPPERY WHEN WET. “Il di- York, pensavo solo a quello. Mi ci sono voluti
Inizialmente Jon aveva previsto NEW JER- sco doveva intitolarsi SON OF BEACHES”, un paio di tour mondiali per capire quanto in
SEY come un doppio, ma la Mercury aveva disse. “E c’erano anche altre opzioni, come realtà io abbia bisogno di stare a casa, con le
da subito bocciato l’idea. I capi dell’etichetta SIXTYEIGHT AND I OWE YOU ONE, tut- persone che conosco, nei posti che conosco”.
alla fine ebbero quello che volevano, che in te cose anche divertenti, ma che erano solo Nella canzone 99 In The Shade, il testo di Jon
sintesi era un SLIPPERY WHEN WET II. In una brutta copia di SLIPPERY e ci avrebbero romanticizza le estati della sua giovinezza.
un momento in cui i Def Leppard avevano inchiodati a un cliché. La gente si sarebbe “Volevo ricordare la costa del Jersey, come
elevato l’arena rock a forma d’arte con HY- detta: “Ok, adesso stanno cercando di fare la vedevo da bambino”, disse. “Non solo un
STERIA, un disco schiacciasassi con una pro- gli sbruffoni’. Senza tradire il minimo imba- marciapiede e un paio di motociclisti, ma
duzione roboante, e i Guns N’Roses erano razzo, spiegò: “La copertina di SLIPPERY zucchero filato e panini con gli hot dog, e
emersi come le nuove star del rock USA con doveva mostrare un bel paio di tette, ma poi i bikini, e vincere le gare che facevamo
APPETITE FOR DESTRUCTION, il loro nessuno me l’ha lasciato fare. Doveva essere sul bagnasciuga”. Richie aveva ricordi simili.
crudo, esplosivo e provocatorio disco d’e- una copertina nera con le gocce di pioggia. E “Era speciale. Erano i momenti migliori al
sordio che esplodeva in cima alle classifiche ora, due anni dopo, ho capito che quello che mondo, amico”. E nelle parole di Jon, descri-
USA sfidando tutti i dogmi della cosiddetta abbiamo fatto è stato lasciare che le parole vendo quanto tutto ciò fosse cambiato, c’era
musica rock commerciale, i Bon Jovi avevano, in ‘Slippery When Wet’ (Scivoloso quando è ba- un filo di tristezza. “È una città fantasma. È
un certo senso, cercato di fare le cose a modi- gnato) provocassero la tua immaginazione. una vergogna. Cioè, cazzo, ci sono siringhe
ROSS HALFIN X2

no, senza modificare una formula vincente. È volgare solo se tu lo pensi volgare. Nel per tutta la spiaggia…”. Ma lo disse quasi
Eppure, se si prestava attenzione ai dettagli, corso dell’intervista, ogni tanto Jon tirò fuo- scrollando le spalle. “Ma adesso non è il mo-
si notava un cambiamento sottile, quasi un ri le solite banalità. Minimizzando la nuova mento di parlarne nelle mie canzoni. La vita

104 LE GRANDI GLORIE DEL ROCK


Alta tensione:
Jon e Richie
nell’appartamento
«Per quanto il di Doc McGhee.
successo sia una
grazia di Dio, può
anche essere
una maledizione.
Ti può divorare»
Richie Sambora

è troppo bella. Fa quasi ridere che il Jersey sia


di moda, perché noi l’abbiamo fatto diven-
tare di moda. E così è diventato il titolo di
un album del cazzo”. Scuote la testa e ride.
“Avrei dovuto chiamarlo BON JOVI IV”.
Come ce lo spiegò Richie, fu chiaro che lui
e Jon conoscessero bene i loro limiti. NEW
JERSEY non era un disco di rock serio come
DARKNESS ON THE EDGE OF TOWN o
THE RIVER di Springsteen: “Non va così
a fondo”, ammise Richie. Ma nella musica
dei Bon Jovi c’erano dei significati, e proprio
come Livin’ On A Prayer era stato un inno per
la classe operaia che conteneva la speranza
di un futuro migliore, questo stesso ottimi-
smo era il centro di NEW JERSEY. “Se non
sei ottimista, allora stai morendo”, disse Jon.
“Da ragazzo, quello che ho sempre trovato
nel rock’n’roll era il sogno di qualcosa più
grande, di migliore. Puoi anche scrivere cose
negative – questo è un mondo negativo. Ma
il rock’n’roll è intrattenimento, e se qualcu-
no accende la radio mentre è bloccato nel
traffico tornando a casa, e una canzone lo
rende un pochino più felice, forse non im-
pugnerà una maledetta pistola ammazzan-
do qualcuno. Voglio far sorridere le persone.
Dicendo che siamo divertenti non dico: ‘Ehi, Nella prima metà dell’anno, FAITH di Ge- que amici. Puoi sempre diventarlo di più. Sai
guardateci! Siamo un gruppo di cazzoni che orge Michael e la colonna sonora di DIRTY qualcosa di più sugli altri. Impari cose… sui
ti fanno ridere!’. Dico: ‘Pensiamo a qualcosa DANCING erano arrivati al n. 1. Poi era calzini! Ti vuoi bene un po’ di più. E ti dete-
di bello’. Nel mondo c’è già abbastanza mer- toccato ai Van Halen con OU812, seguiti da sti un po’ di più”. Ammise anche di essere un
da. Cerchiamo di sorridere un poco”. Alla HYSTERIA e APPETITE FOR DESTRUC- po’ preoccupato al pensiero di rifare tutto da
fine dell’intervista, i due rifletterono sul suc- TION. NEW JERSEY debuttò al n. 8 e da lì capo. “È l’idea di quanto possa essere lungo
cesso e l’impatto che aveva avuto sulle loro andò subito al n. 1, rimanendoci per quat- questo maledetto tour”, sospirò. “È quello
vite. “Devi imparare a scivolare sulle onde”, tro settimane. Una recensione su «Rolling che ti pesa”. E con queste parole, svelava
disse Richie. “Per quanto il successo sia una Stone» lo descrisse “così spudoratamente, il conflitto che stava iniziando a divorare il
grazia di Dio, può anche essere una male- candidamente, totalmente commerciale gruppo dall’interno: volavano altissimo, ep-
dizione. Ti può divorare. Ci proteggiamo a da essere al di là di qualsiasi critica”. NEW pure erano prigionieri del tritacarne disco/
vicenda”. Jon, pur con tutta la sua bruciante JERSEY andò direttamente in testa alle tour. Era come se Richie sapesse cosa stes-
ambizione, parlò delle difficoltà dell’adat- classifiche in UK, con ingressi nelle Top 10 se per succedere: questa volta, in tour i Bon
tarsi a un successo di tali proporzioni. “Per di tutta Europa. E fu su questo lato dell’At- Jovi avrebbero raggiunto il punto di rottura.
me, è difficile pensare che sono proprio io”, lantico che i Bon Jovi partirono con la prima Lo intitolarono Jersey Syndicate Tour, con una
disse. “Ecco perché non mi vedi alle feste, parte di un altro tour-maratona mondiale, battuta abbastanza greve riferita alla mafia.
cercando di avere tutti i giorni la faccia sui iniziato a Dublino il 31 ot- Lo scherzo si estendeva anche agli
giornali. Non mi sento a mio agio a farlo”. tobre. Come mi disse Richie pseudonimi usati negli alberghi da
Ma quando gli chiesi se c’era mai stato un in quel giorno d’estate a Jon e dalla sua guardia del corpo
momento in cui aveva pensato di scambiare New York, il tour SLIPPERY Danny Francis: in onore dei più
fama e soldi per una vita normale, la risposta WHEN WET era stato una famosi gangster britanni-
CAMERA PRESS / IAN TILTON

fu secca e immediata: “Col cazzo!”. scuola di vita. “Siamo diven- ci, i gemelli Kray, Jon era
tati un gruppo migliore”, Ronnie e Danny Reggie.
La pubblicazione di NEW JERSEY, il 19 set- disse, “e siamo diventati più La differenza era che Jon
tembre 1989, arrivò in un momento in cui uniti. Non importa quanto era solo un fan dei film
l’hard rock dominava le classifiche USA. possono sentirsi vicini cin- come Il Padrino e C’era

105
BON JOVI

Richie e la sua compagna,


la cantante/attrice Cher, al
party promozionale per il suo
STRANGER IN THIS TOWN,
a LA, il 4 settembre 1991.

a New York City, Jon si divertì un po’ trop-


po e fu arrestato. Dopo aver bevuto come
una spugna assieme alla fidanzata Dorothea
Hurley e al sempre presente Danny Francis,
aveva insistito per pattinare sulla pista di
ghiaccio Wollman a Central Park. Arrivati lì,
scavalcarono la recinzione e la polizia li bec-
cò. A salvarli fu un fax inviato alla stazione
di polizia dal proprietario della pista di pat-
tinaggio, un uomo d’affari
Jon e sua moglie
Dorothea Hurley nel chiamato Donald Trump.
1988. Il messaggio scritto a
mano diceva: “Se arrestate
Jon Bon Jovi per essersi in-
trodotto nella mia proprie-
tà, mia figlia non mi parle-
rà mai più”. Ma la cosa più
sorprendente fu ciò che
accadde nel bel mezzo di
quel tour nordamericano.
Il 24 aprile, prima del con-
Ci sarò sempre per te: Jone certo a Las Vegas, quella
l’amico/guardia del corpo
Danny Francis, aprile 1989. stessa sera, Jon e Dorothea
si sposarono nella Grace-
land Chapel. Erano riusciti
una volta in America, mentre Danny, un londi- ti a Dublino (il secon- a mantenere la cosa segreta
nese di quelli tosti, aveva avuto contatti col do il 1° novembre, e non era presente nessuno,
crimine organizzato, quando aveva lavorato con un cameo di Joe Elliott per una cover di né famiglia, né amici. Fu solo quando il tour
con i Led Zeppelin e altri. A Dublino, la sera The Boys Are Back In Town dei Thin Lizzy), ebbe una breve pausa, nella prima settimana
prima del primo concerto del tour, Jon s’in- i Bon Jovi girarono Europa, Inghilterra e di agosto, che gli sposini festeggiarono l’e-
contrò col suo amico Joe Elliott dei Def Lep- Giappone prima di dare il via alla prima par- vento con una festa a New York, intitolata ‘la
pard, che recentemente si era trasferito lì. te del tour USA nel gennaio 1989. In sette follia post-cerimonia’. Il testimone di Jon fu
“Portai Jon nel locale dove andavo di solito”, mesi, il gruppo si esibì in 119 concerti. Jon Danny. Non ci fu tempo per la luna di miele.
ricorda Elliott. “Erano abituati a vedermi lì. si godeva la bella vita che accompagnava il Il 12 e 13 agosto i Bon Jovi si esibirono al Mo-
Ma quando entrai con Jon, una donna strillò successo. Il 25 febbraio affittò due Lear Jet, scow Peace Festival, evento musicale che vo-
e fece cadere il bicchiere per terra. Per poco per 20.000 dollari, così che lui e il gruppo leva lanciare un messaggio anti droga orga-
non svenne!”. Questo era l’effetto che aveva potessero spostarsi dal Midwest fino a Las nizzato da Doc McGhee come parte del suo
MAIN: CAMERA PRESS / STEVE DOUBLE; INSETS: GETTY

Jon Bon Jovi sulle fan. Come ci dice Danny Vegas per l’incontro tra Mike Tyson e Frank programma di riabilitazione. Il cartellone
Francis, “una gran parte del mio lavoro era Bruno per il titolo di campione del mondo presentava anche Ozzy Osbourne, Mötley
impedire che le ragazze lo divorassero vivo”. dei pesi massimi. George Francis, il padre di Crüe, Scorpions e altri due gruppi legati ai
Francis era stato con Jon dall’inizio del tour Danny, era l’allenatore di Bruno, e dopo la Bon Jovi: Skid Row e Cinderella. Il pubblico
per SLIPPERY nel 1986. “Eravamo molto vi- vittoria di Tyson Jon incontrò due leggende nei due giorni ammontò complessivamente
cini”, dice. “Quasi fratelli”. Quello di cui fu viventi: Muhammad Ali, il più grande pugile a circa 10.000 spettatori. Gli artisti si esibi-
testimone nel corso del Jersey Syndicate Tour di tutti i tempi, e il colonnello Tom Parker, rono tutti gratis e gli incassi furono donati
si può riassumere semplicemente così: “Jon l’ex manager di Elvis Presley. Un altro esem- a organizzazioni di supporto per vittime di
se la spassava alla grande”, dice. “Finché la pio dei previlegi che la fama portava arrivò il abusi di alcool e droghe. Non era ridicolo.
cosa non sfuggì di mano”. Dopo due concer- 9 marzo, quando, durante una serata libera Di più. Un evento antidroga che aveva come

106 LE GRANDI GLORIE DEL ROCK


nomi di punta alcuni tra i tossici più famosi
Le rockstar arrivano a Mosca
dell’industria musicale. Dopo Mosca ci fu un per il Moscow Music Peace
altro grande concerto all’aperto in Inghilter- Festival, agosto 1989: (s-d)
ra, il 19 agosto al Milton Keynes Bowl, e poi Vince Neil, Jon Bon Jovi, Richie
una seconda parte negli USA e poi ancora Sambora, Ozzy Osbourne,
Australia e Nuova Zelanda. Quando il tour Rachel Bolan, Klaus Meine.
arrivò in Sud America, il gruppo
era in giro da ben 15 mesi
(ottobre 1988 – gennaio
1990). Il capolinea fu a Gua-
dalajara, Messico, dove il
16 e 17 febbraio erano pre-
visti due concerti, i numeri
231 e 232. Ma il giorno del
primo ci furono incidenti
nella location dello show,
uno stadio di proprietà dell’università cit-
tadina. Trecento studenti si erano radunati
per protestare dopo che l’università era stata
minacciata di fallimento. Era successo che
i proventi di un precedente concerto erano
stati trattenuti dal promoter, creando gravi
problemi all’amministrazione universita-
ria. Le autorità misero in allerta le squadre
antisommossa, ma alla fine si arrivò a una
soluzione pacifica. Purtroppo era troppo
tardi perché potesse avere luogo il concerto “eravamo tutti consapevoli che il tour era ra, uscì il primo disco solista di Jon, BLAZE
dei Bon Jovi, e così il giorno dopo il gruppo durato anche troppo, e che dopo quello che OF GLORY. Il brano omonimo arrivò al pri-
dovette esibirsi due volte, pomeriggio e sera. era successo eravamo fortunati a essere an- mo posto negli USA. In un’intervista rilascia-
Il primo concerto filò liscio. Il secondo no. cora vivi”. ta all’epoca, sottolineò che questo non signi-
Una presenza massiccia della polizia e una ficava la fine dei Bon Jovi. “Io voglio che stia-
folla turbolenta e alquanto alticcia creò un Con i suoi 11 milioni di copie vendute, mo assieme”, disse. “Sento un legame con
mix esplosivo. Quando dalla folla partì una NEW JERSEY era stato un successo epocale loro quattro”. Ma aggiunse, chiarendo i suoi
pioggia di bottiglie dirette alla polizia che e aveva confermato i Bon Jovi come uno dei sentimenti: “Ma non ha senso farlo, a meno
sorvegliava il palco la reazione fu immedia- gruppi rock più importanti al mondo. Ma che non sia per stare bene”. Nella mente di
ta e brutale: fan portati oltre le barriere di il Jersey Syndicate Tour aveva cambiato Jon, Jon, una verità era certa: girare il mondo per
sicurezza e pestati a sangue. Sconvolto, il che mise in pausa il gruppo e licenziò Don oltre un anno era una cosa da non ripetere
gruppo si precipitò nel tour bus e corse fino McGhee. Poco dopo, anche Danny Francis mai più. Come mi aveva detto in quell’estate
alla salvezza dell’albergo. Più tardi, i membri si ritrovò fuori. “Nulla di perso- del 1988: “Stare in un gruppo
del gruppo cercarono di placare la tensione nale”, gli fu detto. “Sono solo rock’n’roll dovrebbe essere di-
con birra e tequila. Solo Jon mancava. L’at- affari”. Sei mesi dopo quella vertente. Quando smette di es-
mosfera era cupa. Come ricordò Francis, drammatica notte a Guadalaja- serlo, vuol dire che è finita”.

Il Jersey Syndicate: (s-d) David


Bryan, Tico Torres, Jon Bon
Jovi, Alec John Such & Richie
Sambora.
INSETS: GEORGE CHIN/ICONICPIX; MAIN: GETTY
EUROPE
Gli Europe hanno pubblicato
nove album in studio in trent’anni di
carriera. Il primo è “Europe” del 1983,
l’ultimo “Bag of Bones” del 2012

108 LE GRANDI GLORIE DEL ROCK


P U B B L I C AT O Dopo essere stati sulla vetta del Mondo,
SU CLASSIC ROCK N gli Europe hanno deciso di prendersi

G E N N A I O 2014 . 14
una pausa, piuttosto che rinnegare
la propria musica. Questa è la storia
di come sono rinati dalle loro ceneri
Testo: Luca Fassina
arenarock@classicrockitalia.it

el 1979 il cantante Joey Tempest e vita e di ragazze. A fine tour stavo salutando e
il chitarrista John Norum creano i invece mi hanno detto che volevano che restassi.
Force, una cover band con la quale Era la fine dell’estate del 1984».
si fanno le ossa. Quando iniziano
a scrivere i primi brani originali, The Final Countdown
molte delle idee sono di Tempest Per il nuovo disco, vengono contattati
ma la loro immagine e il cantato in inglese diversi professionisti tra cui Dieter Dierks,
non piacciono alle case discografiche svedesi. storico produttore degli Scorpions, e Bruce
«Dopo che io e John ci incontrammo, i nostri Fairbairn, che preferì dedicarsi ai Bon Jovi
sogni si trasformarono in possibilità» ricorda con cui realizzò “Slippery When Wet”. Alla
Tempest. «Lui ha un grande talento, io sapevo fine, scelsero Kevin Elson, famoso per i suoi
che avremmo composto bene assieme e avevo lavori con i Lynyrd Skynyrd, i Journey e i
una visione chiara della tour band che saremmo Mr. Big, la band di Eric Martin.
diventati. Ci rifacevamo ai primi Whitesnake, “The Final Countdown” è un buon disco, con
ai Deep Purple, ai Thin Lizzy… volevamo grandi canzoni come “Carrie”, “Rock the
diventare una rock band con tutte le nostre forze. Night” o Cherokee”, ma è la sua title track
Ci esercitavamo tantissimo per diventare migliori, che esplode nelle radio di tutto il mondo e
volevamo assolutamente spaccare dal vivo». trascina la band nell’Olimpo delle rockstar.
Il contratto discografico arriva grazie alla «Durante una pausa pranzo dalle registrazioni»
vittoria di un concorso: nasce così l’album ricorda il batterista Ian Haugland «Joey mi ha
“Europe”, dal nome che la band ha appena chiesto di andare a sentire una cosa in macchina:
deciso di cambiare. Durante le interviste, era fantastica e speciale, differente da tutto quello
tutti i membri tengono a sottolineare una che avevamo fatto, ma devo ammettere che in quel
cosa: il primo disco fu un successo, il secondo pezzo non ho sentito nessuna potenziale hit. Gran
- “Wings of Tomorrow” - fece sì che la band ritmo, grande melodia, aveva fatto tutto lui con
venisse riconosciuta per il suo valore in tutto tastiere e drum machine».
il mondo. Joey Tempest venne incaricato «In realtà, l’intro di tastiere era stata scritta anni
di scrivere “Give a Helping Hand”, una prima da Joey per un grande club di Stoccolma
sorta di risposta svedese alle operazioni di che doveva usarla per l’apertura degli spettacoli»
beneficenza Band Aid e USA for Africa racconta Mic. «Da lì si è poi evoluta. Qualcuno,
e del ‘operazione’ metallara Hear ‘n Aid. che potrebbe essere stato John Levén, ha suggerito
Durante il tour di “Wings of Tomorrow”, di farne un pezzo».
viene scelto un tastierista di supporto, Mic «La prima volta che ho sentito quella cassetta mi
Michaeli: «Ho iniziato a suonare con band chiedevo cosa fosse, perché non era rock» spiega
heavy e progressive e intanto facevo dei lavoretti: John Norum. «Era una roba synth alla Depeche
pelapatate, assistente ai disabili. Suonavo negli Mode, ma farla noi era una cosa diversa… è un
Avalon, dei melodic rockers molto pop, quando pezzo che oggi mi diverte molto suonare, è un
mi hanno offerto il tour. Ci siamo divertiti molto classico, non capita a tutti avere un brano così. Poi
assieme e nei mesi successivi io e Joey abbiamo è stata usata per un sacco di avvenimenti sportivi:
passato parecchio tempo a parlare di musica, di hockey, football, tennis… quando mio figlio

109
EUROPE

Gli Europe sono stati


una delle band di maggior
successo degli anni
Ottanta, con oltre venti
milioni di album venduti
SWEDEN ROCKS!
in tutto il mondo
Un compleanno col botto

li Europe hanno pubblicato


di nove anni la sente, si mette a ballare. I suoi
compagni la adorano e quando lo vado a prendere
a scuola c’è sempre qualcuno che la canticchia e
che mi chiede un autografo».
LA PLAYLIST ESSENZIALE
2013 - “Live at Sweden Rock”
G lo scorso novembre”Live
at Sweden Rock - 30th
Anniversary Show”, un lungo
Il disco che festeggia concerto-festa per celebrare tre
i trent’anni della band decenni di storia della musica con i
D: Quale era la tua “The Final Countdown” che per l’occasione propri fan.
alla sua età? ha suonato come
headliner al Festival «Abbiamo studiato la scaletta
John Norum: Elvis! Poi i Beatles, i Rolling di Sölvesborg, nel sud appositamente per l’anniversario»
Stones: ricordo mi piaceva molto il riff di della Svezia, per più racconta Joey Tempest: «Abbiamo
“Satisfaction”. Poi sono arrivati Deep Purple, di due ore. lavorato molto per questo DVD:
Black Sabbath e in seguito David Bowie. • The Final Countdown stavamo cercando una location
• Carrie all’aperto, qualcosa di grande per
non ripeterci, dato che l’ultimo live
D: Ma cosa è stato a fare di quella canzone • Prisoners in Paradise
• Not Supposed to Sing the Blues
registrato era stato all’Hammersmith.
quella che è oggi? L’idea era di fare un DVD come
Ian: Il pezzo era bello e aveva quelle tastiere • Hero
quello degli Aerosmith. Appena ci
importanti, ma penso che fosse il Mondo che la hanno chiesto di fare da headliner
voleva. La metà degli anni Ottanta era il tempo allo Sweden ci siamo buttati
giusto per un brano così. Oggi non penso che
LA BAND - 2014 nel progetto: era una grande
avrebbe lo stesso successo. Credo sia stata una Voce: Joey Tempest opportunità per festeggiare i
fortunata coincidenza di eventi: la canzone giusta Chitarra: John Norum trent’anni di carriera. C’è stato
al momento giusto, come “Wind of Change” per un lungo scambio di mail e
Basso: John Levén telefonate per decidere quali brani
gli Scorpions. Tastiere: Mic Michaeli fare. “Prisoners in Paradise” non
Batteria: Ian Haugland la suonavamo da vent’anni, ce
D: Avete sentito fin da subito il successo di la chiedevano spesso e credo
“The Final Countdown”? addirittura di non averla mai suonata
Joey: “Final” era il nostro terzo album ed mondo e portare la nostra musica a tanta gente. prima con John Norum. “Paradise
eravamo già famosi, soprattutto in Scandinavia. Forse le cose sono successe troppo velocemente Bay” e “In the Future to Come”
Conoscevamo il meccanismo delle tournée, quindi ed eravamo veramente troppo giovani. Fare un sono altri pezzi che non facciamo
eravamo preparati. “Wings” era stato fatto in un pezzo così è una benedizione e una maledizione spesso, come “Open your Heart”. Ci
grande studio a Stoccolma, quello degli ABBA, insieme, perché saremo sempre associati a quella sono molte sorprese, molti momenti
ma volevamo ancora migliorarci, quindi, da un canzone. Noi abbiamo fatto tanti dischi con speciali, compresi quelli con Scott
certo punto di vista, eravamo pronti per l’album grandi pezzi che la gente rischia di non sentire Gorham (“Jailbreak”) e Michael
Schenker (“Lights Out”), così gentili,
per il quale avevamo passato un sacco di tempo perché si ferma solo a quello. disponibili, professionali… un sogno
a scrivere. Ian: Sin da quando suonavamo nei balli scolastici diventato realtà: sono la ragione
Mic: Nessuno si poteva aspettare quel tipo di era il nostro sogno. I party, le feste, le donne, gli per cui noi suoniamo, ci hanno
successo. All’inizio facevamo lunghi tour in show… Non abbiamo avuto la possibilità di ispirato profondamente». «È stato un
Svezia e Finlandia, ed era già un grande passo divertirci, di goderci quel successo. Suonavamo dilemma scegliere, con centinaia di
avanti per me, perché finalmente guadagnavo un giorno in America, il giorno dopo in Europa, canzoni in catalogo» commenta Ian
con la musica. Quando “Countdown” è esploso, la settimana dopo in Giappone. Eravamo sempre Haugland.
fu una vera follia. Potevamo viaggiare per tutto il in giro.

110 LE GRANDI GLORIE DEL ROCK


Rolf Magnus Joakim
Larsson, dai più
conosciuto come
Joey Tempest, nacque
a Upplands Väsby, in
Svezia, il 19 agosto 1963
EUROPE
«Ho cinquant’a anni,
ma la mia a testa ne KEVIN ELSON
A volte ritornano
ha ventisette.
Siiccome suonare evin è stato il produttore

K
delle ritmiche, supportare le melodie
è l’’unicca cosa
a ch e capace di innalzare gli Europe con i cori. Quel disco aveva delle
dal successo europeo al tastiere molto importanti: abbiamo
so
o fare, sarà meglio riconoscimento mondiale con “The sperimentato molto e passato molto
farlaa ancora Final Countdown”. Quando gli Europe
sono tornati assieme, nel 2004,
tempo per farle funzionare nella
maniera migliore e per integrarle col
a lungo» lo hanno voluto per “Start from the resto degli strumenti. Cercavo di
Dark”. ottenere una registrazione corale, per
Mic Michaeli «Abbiamo passato tanto tempo essere sicuro dell’amalgama finale.
con Kevin» racconta Joey «è una I ragazzi erano molto bravi anche se
D: Vi ricordate dove eravate quando avete persona fantastica e molto capace. molto giovani. La parte più difficile
sentito di avercela fatta? Ci era stato consigliato dalla nostra è stata far coesistere tastiere con
John Levén: Eravamo in tour in Svezia. casa discografica a New York. È chitarre e farle risultare entrambe al
venuto a Stoccolma e ci è piaciuto meglio. L’energia arrivava molto dalla
Stavamo diventando sempre più grandi. Eravamo immediatamente: sentiva la sfida, batteria.
partiti con il tour prima che uscisse il disco, che sapeva che dovevamo diventare
aveva alcuni problemi con la copertina. Il giorno ancora più grandi. Sin dalle prove era D: E nel 2004 che è successo?
della sua uscita, il locale era imballato di gente! chiaro che c’era una buona chimica. R: Rimettendo assieme la band
Quella sera stavamo registrando delle parti live Eravamo molto ben preparati, lui originale, forse volevano tornare a
che poi sarebbero finite nel video ufficiale del ha tirato fuori delle grandi idee, quella direzione che avevano lasciato
singolo: lì si vede bene come era la situazione. era bravo a registrare ma anche a dopo di me, quando i loro dischi sono
John Norum: Per me fu quando andammo in mixare; sapevamo di avere qualcosa diventati molto più orientati verso le
Giappone e trovammo il tutto esaurito, mi resi di speciale per le mani e lui aveva un chitarre. Forse mi hanno chiamato
buon orecchio per le radio, sapeva perché rappresentavo il successo o
conto che avevamo fatto il botto. Io allora pensavo che avevamo bisogno di modificare forse per il buon lavoro che abbiamo
solo a suonare, ero molto concentrato nelle mie leggermente il nostro sound per fatto assieme. Ci siamo divertiti
cose e il successo non mi ha travolto più di tanto. poter passare alla grande… ci ha molto: c’erano le stesse barzellette,
Avevo imparato a diventare ricco e famoso durante aiutato molto». «La prima volta che ho gli stessi scherzi, loro erano sempre
i tre anni precedenti. incontrato gli Europe» ricorda Kevin uguali, ma musicalmente erano molto
« è stato a Stoccolma per una serata maturati. Un sacco di divertimento
D: Nel novembre del 1986, però, decidi di di beneficenza. Abbiamo parlato molto in pochissimo tempo anche se non
andartene e subentra Kee Marcello… e ho illustrato loro le mie diverse idee: cazzeggiavamo molto, almeno non
John Norum: Mi facevo i fatti miei. Credo avevo sentito i loro demo e c’era molto come la volta precedente. Erano più
fossi troppo giovane e non volevo stare sotto i materiale interessante. Mi sono piaciuti orientati verso un disco più pesante.
perché erano molto semplici ma al
riflettori. Quando Don Dokken mi ha chiamato tempo stesso avevano una grande D: Musicalmente li preferivi allora?
proponendomi il tour è stato il momento perfetto carica. Mi piaceva la direzione in cui R: Li preferisco adesso, ma solo
per fare altro. Andando in America a lavorare, andava il loro songwriting». perché siamo tutti più vecchi e siamo
conobbi quella che poi sarebbe diventata mia più bluesy,
moglie. D: Quali sono stati i tuoi interventi? i gusti cambiano.
Kee: Quando ho raggiunto gli Europe avevo R: Dovevamo far sentire bene la
appena prodotto e registrato il secondo disco della loro melodia e adattare un prodotto D: Qual è il tuo miglior ricordo?
mia band Easy Action, “That Makes One”. fortemente europeo al mercato R: Domanda difficile… forse vederli
Avevo realizzato in contemporanea “Rickfors”, americano: seguire maggiormente le a Londra poco dopo l’uscita di
linee melodiche delle tastiere, tenere “Countdown” e osservare il successo
con l’ex cantante degli Hollies, che mi ha portato gli a-solo ma aumentare la parte sexy che avevo contribuito a creare.
un disco di platino, cui si è aggiunto quello per il
progetto di beneficenza “Swedish Metal Aid”. Ero
uno dei chitarristi più famosi in Scandinavia in canzoni, facendomi capire quanto la nostra Joey: Non avevamo suonato assieme per tanto
quel periodo, oltre a essere il Max Martin degli musica era stata importante per loro. tempo ed eravamo consapevoli che il mondo era
anni Ottanta (produttore e compositore Mic: Finalmente potevo tirare il fiato e fare altro. È diverso e che ci serviva un suono differente.
svedese degli anni Novanta, famoso per le stata una buona cosa separarsi. Quando abbiamo John Norum: Abbiamo sempre avuto una
sue collaborazioni con Backstreet Boys, incominciato a parlare di tornare assieme non ero grande chimica assieme, un’energia molto
Britney Spears, Pink, Kate Perry… nda). molto convinto, perché avevo paura di finire a fare speciale. Nel 2003 a ottobre e novembre, ero in
la cover band di noi stessi. California, quando mi hanno chiamato per la
D: Dopo due dischi avete deciso di John Levén: All’inizio non sapevo che fare, reunion. Ci siamo incontrati e abbiamo deciso di
prendervi una pausa letteralmente. Poi, lentamente, ho ricominciato farlo. Il resto è storia.
Ian: Quando ci siamo fermati ci sentivamo a suonare. Abbiamo iniziato a parlare di tornare
prosciugati. La casa discografica se ne fotteva assieme nel Capodanno del nuovo millennio: uno D: C’è stato un momento in cui avete
della nostra musica e avevamo problemi col show visto dal vivo da sessantamila persone e da pensato ad una formazione a sei?
management. Anche la lontananza da casa altri milioni in televisione, ma Joey allora doveva Kee: Ne abbiamo parlato. Credevo che sarebbe
era diventata un problema. Poco alla volta, i fare ancora dei dischi per contratto e John era accaduto sino al giorno in cui Petri Lundén, oggi
due anni di pausa che avevamo ipotizzato sono impegnato con Dokken. manager degli Europe, è venuto a trovarmi nel
diventati dodici. La gente mi ha sempre chiesto D: Finalmente, nel 2004 siete riusciti a mio studio di Gothenburg e mi ha spiegato che i
degli Europe e voleva che tornassimo assieme: ritrovarvi. Perché avete scelto di lavorare ragazzi stavano facendo la reunion senza di me.
mi raccontavano le storie di vita legate alle nostre nuovamente con Kevin Elson? Semplice e diretto.

112 LE GRANDI GLORIE DEL ROCK


Mic: Non ricordo se si era parlato di avere due Ian: “Bag of Bones” è stato un vero ritorno alle dopo tanti anni di palchi calpestati?
chitarristi. Abbiamo sicuramente avuto una origini. Non volevamo diventare una band che va John Levén: Stai scherzando? Avevamo un set
discussione, ma sarebbe stata una cosa diversa e in giro a suonare il proprio repertorio in eterno, molto lungo, due ore e mezza, ospiti importanti,
meno naturale. Suonare semplicemente con John come fanno in tanti. Creatività e sfide musicali telecamere ovunque… c’erano un sacco di cose
Norum è stata una buona scelta, perché lui era sono la forza motrice della nostra band e mi che potevano andare per il verso sbagliato. Io non
nella band dall’inizio. Sono entrambi dei bravi sembra che i fan abbiano apprezzato molto. Le mi abituo mai all’adrenalina che monta prima
chitarristi, ma molto diversi tra loro. vecchie canzoni sono diventate parte integrante di uscire… credo che sia un’ottima cosa, più che
del set, ma suonano fresche come i pezzi nuovi. salire troppo rilassati.
D: Molti sostengono che il miglior disco Mic: “Bag” è il mio preferito. Tra gli altri, “Out John Norum: Avevamo il set più lungo della
dalla reunion sia “Bag of Bones”. Cosa ne of this World” aveva delle grandi canzoni, ma nostra storia. E poi, suonare con due dei nostri
pensate? un sound vecchio. “Secret Society” è un gran bel eroi, per me è stato molto eccitante.
Joey: È diventato Disco D’Oro in meno di disco, ma con una discutibile produzione.
quattro mesi. Gli ultimi quattro album sono D: Come mai avete scelto proprio Schenker
in continua salita. “Start from the Dark” era D: La scorsa estate avete festeggiato in casa, e Gorham?
un diamante grezzo, poi abbiamo pulito un allo Sweden Rock Festival, i trent’anni di Ian: Sono sempre stato grande fan dei classici:
po’ il suono, per tornare competitivi. “Bag” carriera con una headline indimenticabile Thin Lizzy, Deep Purple, Ufo, Black
è sicuramente uno dei nostri album migliori. che vi vedeva con Michael Schenker e Sabbath… sarebbe stato un sogno suonare con
Abbiamo avuto un sacco di supporto dalle radio, Scott Gorham. Il tutto è diventato anche qualsiasi membro di queste band. Il batterista
è fantastico da suonare dal vivo e ci ha portato un DVD… che mi ha ispirato è stato Cozy Powell: Cozy, se
un nuovo pubblico: Kevin Shirley ha prodotto un Joey: Suonare in casa tua davanti a ci senti da lassù (Cozy Powell è scomparso
album molto rock’n’roll, registrato velocemente, quarantamila amici è impagabile. Avevamo il 5 aprile 1998) sappi che vorrei fare una jam
che pesca dalla nostra voglia di divertirci; è quattordici telecamere attorno. Sentivo una con te e dirti di persona quanto la tua musica ha
molto live, molto crudo, arriva dall’esperienza, grande responsabilità perché era un momento significato per me. Noi tutti, però, condividiamo
che è una cosa che non puoi comprare, ma che molto importante della nostra carriera. un amore per Ufo e Thin Lizzy, quindi Michael
hai dentro! Ha catturato la nostra essenza D: Ma è possibile essere ancora nervosi e Scott sono stati la scelta più ovvia. Ho parlato
registrando in presa a lungo con Michael Schenker
diretta. Nelson ci ha nei camerini, gli ho raccontato
portato una maggiore «Amo o glli Europe e non ho vog glia
a di quella volta nel 1977 in cui lo
consapevolezza e ci vidi a Stoccolma mentre facevo
ha aiutato a tornare,
né spa
aziio perr un proggettto so
oliista
a. headbanging in prima fila. E
ma tratteneva un po’ Fino a qu
uando o siiamo in giro, ill miio lui era altrettanto emozionato
la catena. Shirley ci a suonare con noi, oggi, ora
ha lasciati più liberi cen
nto per cento va a alla
a bannd» che siamo allo stesso livello. Era
di fare. Joey Tempest tutto così surreale…

Kee, sulla sinistra, ha pubblicato


con gli Europe solo due album:
“Out of This World” (1988)
e “Prisoners in Paradise” (1991)

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Giulia Spreafico (Divisione Digital), Stefano Pernarella (ADV & PR) Press-Di Distribuzione stampa e multimedia S.r.l. - 20090 Segrate (MI) Il materiale inviato alla redazione non potrà essere restituito.
Zatteroni assurdi, costumi da
cartoon e trucchi da teatro kabuki
calcano da decenni i palchi di
tutto il mondo, assicurando
sempre ai Kiss il pieno di fan.
Dagli anni 70 l’incantesimo di
questa band straordinaria si
rinnova puntuale, originato da
un’emozione primordiale, da
un fremito inarrestabile intriso
di ormoni adolescenziali (a
prescindere dall’età anagrafica,
non sempre verdissima, di chi LEGGENDE E REALTÀ FIGLIO DELLA STELLA
La storia segreta del gruppo Paul Stanley si racconta
assiste allo spettacolo). Mentre
una voce tonante avverte “You
wanted the best, you got the
best”, i Gods of thunder appaiono
tra fontane di fuoco e scoppi
pirotecnici… e solo allora lo show,
anzi LO SHOW, inizia! Questo
rito va avanti sostanzialmente
immutato da una vita oramai SENZA MAKE-UP VISTI DA FUORI

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come né il passare del tempo né


i cambi nella formazione siano
riusciti a scalfire la fede granitica
che milioni di “soldati” (la famosa
Kiss Army) nutrono per i Kiss,
cioè per i personaggi di fantasia -
ma tangibilissimi! - che i membri
della band incarnano. Del resto,
come potrebbe non funzionare L’ULTIMO BACIO GLAM FOREVER
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un gruppo capace di non tradire
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