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22/09/22, 00:28 CD Omonimo (1991) - Tribal Tech - recensione

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Recensione di Symbad_Bassist

Tribal Tech (/tribal-tech)

CD Omonimo (1991) (/tribal-tech/tribal-tech)


Recensione scritta da Symbad_Bassist (/ego/default.aspx?
idUser=806276) per DeBaser. (il 2 aprile 2006 verso mezzogiorno)
Voto: 
 Contemporary Jazz (/main/cerca_recensione.aspx?tipo=recensione&g=37&sort=ranking)

Premessa.

Iniziamo a colmare DOVEROSAMENTE una terribile lacuna sino ad ad oggi, 2 aprile 06, esistente nel DataBaser: Tribal Tech! Se non si
sono ascoltati i dischi di TT, credetemi, non si è veramente vissuta una vita degna di tale nome!

Bene; ora lo "sproloquio" molto personale a riguardo di questo gruppo.

Dunque: avete presente quando si dice "è sempre un piacere ascoltare la musica di Tizio"? Be' nel novantotto per cento dei casi si tratta
solo di un utile luogo comune, una maniera per togliersi d'impaccio, senza troppo ferire, davanti all'esibizione di qualcuno che è
oggettivamente bravo, ma che magari non ti fa scattare la scintilla. Magari, invece, uno sbadiglio a bocca chiusa e narici aperte non si
riesce a reprimere. Chiedo scusa agli estimatori, ma il nome che mi viene prepotentemente in mente come esempio è quello di Garrison
Fewell e la sua musica precisina; ripeto: chiedo ancora scusa ma è per rendere l'idea (e comunque è solo una MIA opinione)!

L'espressione suddetta, invece, non solo si attaglia letteralmente alla proposta musicale di TT, ma va magnificata sostituendo "piacere"
con "adrenalina mista a gioia pura per i padiglioni auricolari". Si potrebbe (dovrebbe!) cominciare a recensire la saga dall'inizio: è
imbarazzante una produzione così vasta e di qualità assoluta e costante, ma personalmente, dovendo scegliere, mi soffermo sul disco
omonimo del 1991 in cui la band dapprima definita "Scott Henderson's TT", d'ora in poi allarga la responsabilità anche a Gary Willis
(bassplayer) che evidentemente ed obiettivamente si era imposto quanto a creatività, gestione organizzativa, pre e post produzione,
composizione e (ciliegina) figura strumentale sopraffina sul basso elettrico; nuova, originalissima e fortemente caratterizzante
nell'equilibrio sonoro interno tutto.

Perché questo CD? Semplicemente perché il disco in questione è quello che quindici anni fa me li ha fatti scoprire e che quindi per me
costituisce l'"imprinting" della materia. E pensare che mi fu portato dagli Usa nel 91 per sbaglio: cercavo infatti un altro disco (un pezzo
di musica incredibile, che andrà prima o poi maneggiato con estrema cura e che si chiama "Players", in cui suonano Scott Henderson,
Tony Lavitz, Steve Smith e Jeff Berlin) mentre invece il commesso del negozio di San Francisco, rincoglionito come la maggior parte
della gioventù indigena oltreoceano quando è messa dietro un bancone, diede al mio amico, anche lui un po' ehm… "naive", 'sta cosa
marziana. Quando lo misi nel lettore mi crollarono le mascelle e un bel po' di certezze: dai labili confini ancora presenti tra jazz, fusion e
rock duro alla bontà del baccalà in umido con patate; cominciai ad avere dei dubbi che andavano da 'che cosa ci facciamo sul pianeta'
sino a 'dove andranno a finire le anatre quando gela il laghetto di Central Park'!

Più seriamente, i Tribal Tech partono nel 1986 con Spears, per proseguire con Dr. Hee, Nomad, Tribal Tech (oggetto di questa
recensione), Illicit, Face First, Reality Check: opere assolute in cui si dispiega un magistero musicale e tecnico oggetto di culto e
rodimenti di fegato tra i musicisti di tutto il mondo. No jokes, here: Scott Henderson ha anche suonato con Zawinul all' inizio della sua
attività solistica post Weather Report (The Immigrants, Black Water); ha vinto per diversi anni di seguito svariati poll delle riviste
specializzate quale miglior chitarrista; altrettanto vale per Gary Willis col basso; oltretutto entrambi hanno da anni un contratto con la
Ibanez per strumenti "signature" (a loro nome). Poi nel '99 esce fuori un'opera, Thick, per cui mai titolo fu più profetico: duro infatti come
un mattone. Un episodio controverso ancor oggi oggetto di discussione tra i fans. Completamente improvvisato in studio e quindi
enigmatico (per chi scrive: orribile spreco di risorse). Poi ancora, Rocket Science che riprende dignitosamente il cammino storico. Il
tutto, negli ultimi anni, in un'atmosfera che definire drammatica è dir poco: Scott recentemente in una intervista si lamentava
pesantemente del fatto che per TT è oramai impossibile incidere dischi perché semplicemente per questa musica indefinibile ancorché
'epica'
 (/)non
c'è
 più spazio ne' alcun discografico minimamente
(/main/playlist_full.aspx) coraggioso. Paradossalmente TT
ha

 (/main/cerca_recensione.aspx) un(/mydeb/notifiche.aspx)
grossissimo seguito in Europa e
Giappone, molto più che negli States.
 (/main/accadde.aspx)
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https://www.debaser.it/tribal-tech/tribal-tech/recensione 1/8
22/09/22, 00:28 CD Omonimo (1991) - Tribal Tech - recensione
Comunque: normalmente l'hard core del gruppo sono i due "merluzzi" Henderson-Willis, a cui si aggiungono in genere un tastierista ed
uno o due elementi alle percussioni/batteria del giro West Coast, area di L.A.; ovviamente i migliori che ci siano a disposizione al
momento dell'incisione: è infatti un bel titolo di credito poter vantare una collaborazione con TT. Scott Kinsey, comunque sembra essere
il tastierista di riferimento ed il batterista più assiduo è Kirk Covington. Nello specifico disco del '91, alle tastiere troviamo Dave
Goldblatt, alle percussioni Brad Dutz (anche vibist sopraffino) ed alla batteria Joey Heredia. Vi sono 11 brani stellari. Cominciando dal
primo, Signal Path, possiamo dire che apre il disco nella maniera più improbabile: un rumore di elettrosaldatore per pochi secondi ti
proietta dentro una fonderia; le similitudini di questa musica col metallo pesante sono infatti fortissime. Mi verrebbe infatti da definirla
come "Heavy Metal del 2050". Subito un intro frammentato ma suonato in unisono su un bel walk di batteria fa da tappeto alla chitarra
di Scott, che suona libera e lirica, tipo Santana meets Holdsworth. Molto godibile e lineare. La struttura del brano decolla pian piano e ti
si ficca nel cervello. Subito. Pericoloso in macchina. Le tastiere accompagnano il guitar synth che elabora un sacco di riff strani ma
godibili sul tempo serrato, che comunque procede incessante di sottofondo, con un grossissimo lavoro dei due ritmi. Esordio del disco
alla grandissima. Atmosfera che si rarefa solo poco prima del solo di keyboards che raccoglie e decolla. Chiusura con una chitarra mai
sentita prima in vita mia (ve l'ho detto: normalmente cerco di dare un, sia pur modestissimo, parere oggettivo, ma qui non mi è possibile.
Perdonate, per favore). Questo pezzo vale da solo il costo del disco.

"Big Girl Blues" cambia totalmente registro; siamo su una progressione blues che fa uso di accordi sospesi ed un incedere trascinato
con dei soli di tastiera e chitarra che svelano prepotentemente il terreno di coltura di Scott: blues rurale, rockblues (Hendrix, Clapton,
Moore, Gallagher etc. ), passando per Steve e Jimmy Ray Vaughan, Danny Gatton, Arlen Roth e tutta la scuola texana. Non è un caso che
i suoi dischi solistici (Dog Party, Tore down house con una incredibile Thelma Houston!) siano esclusivamente fatti di questo "materiale
aureo". Il solo di chitarra, tiratissimo, arriva ad un punto di esasperazione in cui cede il passo ad un Goldblatt pronto a riverire Jimmy
Smith col suo Hammond. Altro capolavoro. Come il resto, d'altronde. "Dense Dance" è il terzo brano, che mantiene altissima la tensione,
pur iniziando come un mattino pigro davanti allo specchio e proseguendo con uno sviluppo che fonde il piano acustico con la chitarra
synth in un equilibrio che sulla carta non dovrebbe avere senso. Ma comunque... 'vola'. Un po' come il calabrone, che sembrerebbe
scientificamente dimostrato non poter volare, quanto a numero di battute d'ali al secondo e aria spostata; però non gliel'ha detto
nessuno e lui va tranquillo. Procede così: singhiozzante ed in equilibrio sino alla fine, con un basso poppato ed una batteria rock steady
che fanno da sfondo ad una chitarra mongrel Hendrix-McLaughlin... Peter Hammill (lo so: suona il sax!!!), con dive bombing e synth
inclusi.

"Got Tuh B" inizia con un solo di basso su una base musicale 'galattica e rarefatta'. Questo brano, appena sentito, mi ha fatto smettere di
suonare per un po' (due giorni: poi in genere riesco a ricostituire il mio ego. 'Sticazzi: pure Bob Dylan ancora non sa suonare la chitarra
ma ha fatto egregie cose!). Via così sino alla fine, con basso, chitarra e batteria che dialogano in un crescendo di suoni ed una dinamica
che sale-scende. "Peru" è un brano che parte molto piano, con una chitarrina, tablas ed un flautino, ma la musica poi cresce sino a livelli
di eccellenza; tempo medio-lento con uso di pause strategiche. La chitarra di Scott Henderson parla: c'e' poco da fare. È un caposcuola
stilistico ed un vero maestro. Ancora un incedere blueseggiante. Bellissimo il piano elettrico sopra due note bassissime di basso. Suoni
eccezionali. "Elvis at the hop" parte con uno shuffle che sembrerebbe preludere ad una tranquilla trottata su un sulky; macchè: dopo un
po' ti trovi su un rollercoaster che manco a Disneyland. Il solo di chitarra cresce di intensità, espressione e tecnica sino a livelli inauditi;
dopo un break di due secondi in cui si sentono le uniche parole mai pronunciate su disco da Scott: "Looking for trouble?", c'e' una
esplosione di suoni che definirei orgasmica. Troppo, se avete passato la quarantina. Non ascoltate questo disco in macchina. Il
testimone passa progressivamente alle tastiere che riprendono con un breve solo che porta alla fine il brano, che termina "sospeso".
"The necessary blonde" finalmente ti da il respiro che ti serve, dopo un cavalcata del genere. Ti culla con una melodia più terrestre,
tradizionale e tranquilla. Necessario relax di alta classe con soli "cristiano-ortodossi" di semplice chitarra elettrica, armonici di basso e
pianoforte acustico. Siamo sempre sul dieci e lode.

La valutazione di ciascun brano di questo disco non si discosta dall'eccellenza e chi conosce TT lo sa. Questi sono un monolite. "Fight
the giant" è una cavalcata su un tempo medio molto particolare. Non saprei come altro definire questo pezzo. Radici scozzesi? Sonorità
sintetizzate ed interazione telepatica. "Sub Aqua" è un altro pezzo sul tranquillizzante; bellissimo e quieto. La varietà di situazioni è una
caratteristica del gruppo, che comunque si mantiene riconoscibilissimo per le sonorità e l'approccio. "Formula One" è, come dice il titolo,
una corsa vera e propria; un intermezzo tecnico gustoso in cui i musicisti rincorrono le note e se stessi, uno appresso all'altro. Una
specie di Salt Penuts con due litri di caffè in corpo. "Wasteland" chiude il disco in una maniera che non ti aspetteresti: sonorità "ventose"
che introducono un discorso di chitarra disperata al vento; accordi minori ed atmosfera "sotterranea", con note profonde di basso ed
assenza a tratti della batteria.

L'ascolto di questo disco sarà per i coraggiosi decisamente un'esperienza nuova. Roba di quindici anni fa. Ma un classico che resta;
come Mozart, come Jarrett o Sibelius. Dopo questa scorpacciata di musica densa, godibile, grassa di informazione, ricca di
programmazione, di synth, sequencers, timbri digitali vari, si può solo tornare ad una tecnologia semplice: un vibrafono od un flauto con
una chitarrina, due bonghetti. Una dimensione tecnologica ancestrale, magari ancora più scarna e primitiva: tribale! Una "Tribal Tech",
per l'appunto. Ed eccoci daccapo…

Links per Scott/TT/Gary:

http://www.scotthenderson. net/

http://online-discussion.dhenderson.com/ScottHenderson/

http://www.garywillis.com/
 (/)
degne
interviste  (/main/playlist_full.aspx)
di essere lette:
 (/main/cerca_recensione.aspx)
 (/mydeb/notifiche.aspx)

 (/main/accadde.aspx)
 
https://www.debaser.it/tribal-tech/tribal-tech/recensione 2/8
22/09/22, 00:28 CD Omonimo (1991) - Tribal Tech - recensione
http://www. innerviews.org/inner/willis.html

http://www.guitar9.com/interview47.html

http://www.joocypeach.com/World%20of%20Willis.html

http://www.jazzine.com/artists/scott_henderson. phtml

:-) V.

DeRango™: 24,97, Commenti: 25, Visite: 8902

Voti: 9, Media: 5,00

Informazioni nel web: Page not found – Scott Kingsey Blog on Real Estate in Singapore (/main/redirector.aspx?loc=http%3a%2f%2fwww.scottkinsey.com%2fTribalTech.html)

Tribal Tech

 (/)
 (/main/playlist_full.aspx)
 (/main/cerca_recensione.aspx)
 (/mydeb/notifiche.aspx)

 (/main/accadde.aspx)
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https://www.debaser.it/tribal-tech/tribal-tech/recensione 3/8
22/09/22, 00:28 CD Omonimo (1991) - Tribal Tech - recensione

(/tribal-tech)

La fusion moderna per definizione sono loro, peccato si siano sciolti. Però il loro sound continua in altri progetti dei singoli elementi [di più] (/tribal-tech)

Mi permetto di suggerirti
Miles Davis: Bitches Brew (/miles-davis/bitches-brew/recensione-puntinicazpuntini)
Carla Bley & Paul Haines: Escalator Over the Hill (/carla-bley-and-paul-haines/escalator-over-the-hill/recensione)
Organic Grooves: 4 (live in new york) (/organic-grooves/4-live-in-new-york/recensione)

 Aggiungi un video o un campione (/mydeb/invia_sample.aspx?idrecensione=9294)

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Commenti (VentiCinque)
 (/)
 (/main/playlist_full.aspx)
 (/main/cerca_recensione.aspx)
 (/mydeb/notifiche.aspx)
(/ego/default.aspx?idUser=5854591) El minchia (/ego/default.aspx?idUser=5854591)
4 apr 06
 (/main/accadde.aspx)
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https://www.debaser.it/tribal-tech/tribal-tech/recensione 4/8
22/09/22, 00:28 CD Omonimo (1991) - Tribal Tech - recensione
Opera: 

Recensione: 
Strepitosa recensione per uno strepitoso gruppo. Ma dopo Rocket science quando si
riuniranno? Henderson sembra troppo impegnato con la sua carriera solista, ma è con il fido compare Willis che ha sempre dato il
meglio di sè. Tecnica allucinante e mortificante per tutti coloro che pensano di sapere suonare uno strumento, ma unita ad
un'inventiva che rasenta la genialità totale: jazz, blues, hard rock, funky, tutti miscelati in una versione pazzoide. Henderson è uno di
quei chitarristi che può passare da un genere ad un altro dando l'impressione di averlo sempre suonato, e Willis crea ritmiche
impossibili con il suo basso. Stellari!!!!

ps. Bello anche l'aver ricordato il progetto Players, anche se l'apporto di Henderson è più limitato e meno pazzoide rispetto a quanto
proposto con i Tribal Tech

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(/about/Mauri) Mauri (/about/Mauri)


4 apr 06
Opera: 

Recensione: 
Gran Bella Rece, complimenti Symbad.

Questo cd la primissima volta che lo ascoltai arrivavo da ascolti per lo più metallici e quando mi dissero "fusion" avevo già storto il
naso...poi invece lo ascoltai e riascoltai e ad oggi è uno dei dischi jazz-fusion che ascolto più spesso.

Pezzi di bravura stellare e come ha scritto il commentatore up here Scott Henderson suona a meraviglia qualsiasi cosa.

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(/ego/default.aspx?idUser=806276) Symbad_Bassist (/ego/default.aspx?idUser=806276)


4 apr 06
Opera: 

Recensione: 
Grazie! :-) Il problema non è "quando si riuniranno", piuttosto che per fare la musica
che fanno loro, con la strumentazione necessaria, incidere e poi organizzare per andare in tour, questi hanno le stesse spese di
Santana, ma con ritorni purtroppo infinitamente inferiori. Per cui nessuno investe più nella loro musica. Lo stesso Rocket Science è
stato inciso per miracolo. Tant'è che i progetti solisti continuano: sia Henderson col suo rock-blues abbastanza "basic" come
necessità tecniche che di Willis con i suoi CD autarchici, di minori pretese, autoprodotti o frutto di session spontanee in una singola
giornata di studio.

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(/ego/default.aspx?idUser=806276) Symbad_Bassist (/ego/default.aspx?idUser=806276)


4 apr 06
Opera: 

Recensione: 
"Players" <meno pazzoide...> sicuro? E il solo da follia pura di Jeff Berlin? E quello
'totally fused' di Scott su "Creeping Terror"? Ne vogliamo parlare? :-) V.

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(/about/Alfredo) Alfredo (/about/Alfredo)


4 apr 06
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Recensione: 
Li ho ascoltati anni fa e mi sono piaciuti parecchio. Covington è monumentale (in tutti i sensi).

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(/about/Hal) Hal (/about/Hal)


4 apr 06
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Recensione: 
questa frase è mitica "dai labili confini ancora presenti tra jazz, fusion e rock duro alla bontà del baccalà in
umido con patate" :)

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 (/main/playlist_full.aspx)
 (/main/cerca_recensione.aspx)
 (/mydeb/notifiche.aspx)

 (/main/accadde.aspx)
(/about/Wanderer)


Wanderer (/about/Wanderer)
4 apr 06 
https://www.debaser.it/tribal-tech/tribal-tech/recensione 5/8
22/09/22, 00:28 CD Omonimo (1991) - Tribal Tech - recensione
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Recensione: 
Recensione polposa e succulenta!

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(/about/ZiOn) ZiOn (/about/ZiOn)


5 apr 06
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Recensione: 
Sinceramente non amo la Fusion contemporanea, che trovo troppo per addetti ai lavori. Preferisco invece i
vecchi album degli anni '70 dei vari Billy Cobham, Weather Report, Jaco Pastorius e chi più ne ha più ne metta, più "aperti" ed
atmosferici. In ogni caso, ottima recensione symbad :-)

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(/about/dreamwarrior) dreamwarrior (/about/dreamwarrior)


5 apr 06
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Recensione: 
Diciamo che Players è più "pulito" rispetto ai suoni tribaltechtiani e più rivolto ad una fusion
"normale". Ricordo qualche commmento letto in rete che considerava i Tribal Tech come l'incontro tra i Weather Report ed i Primus;
magari è azzardata, però pensandoci bene...

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(/ego/default.aspx?idUser=806276) Symbad_Bassist (/ego/default.aspx?idUser=806276)


5 apr 06
Opera: 

Recensione: 
<non amo la Fusion contemporanea, che trovo troppo per addetti ai lavori> ti inviterei
ARDENTEMENTE a sentire Tribal Tech: non si tratta di "fusion" quanto di un tipo di musica semplicemente mai esistita prima!!! Per
ciò che riguarda il baccalà in umido, in effetti nutrivo già dei dubbi prima, a riguardo della maggiore stopposità rispetto al più
nervoso "stock" (che dovrebbe essere specialità prettamente partenopea, ma potrei sbagliare). Tribal Tech mi ha aiutato nella scelta
definitiva.

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(/about/Senmayan) Senmayan (/about/Senmayan)


5 apr 06
Opera: 

Recensione: 
non conosco un accidente di questo gruppo, ma tu invogli davvero a scoprirli e ad ascoltarli! Ottima
recensione!

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(/ego/default.aspx?idUser=806276) Symbad_Bassist (/ego/default.aspx?idUser=806276)


5 apr 06
Opera: 

Recensione: 
poi mi dirai!! Comunque, se non trovi questo, anche un altro del primo periodo, cioè
sino a Thick (escluso) va benissimo per conoscerli. E pensare che non prendo 'royalties' da Tribal Tech!!!! Non ancora, almeno... :-)
V.

BËL 00
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(/ego/default.aspx?idUser=806276) Symbad_Bassist (/ego/default.aspx?idUser=806276)


5 apr 06
Opera: 

Recensione: 
A proposito di Kirk Covington e del "sense of humour" nell'ambito TT: sul retro di
copertina di Rocket Science, vi sono almeno dieci righe per Scott Henderson che "...suona chitare Ibanez, corde D'Addario,
 (/)
 così
elettroniche (/main/playlist_full.aspx)

e cosà etc." poi anche per Willis (/main/cerca_recensione.aspx)
che  (/mydeb/notifiche.aspx)
"...predilige bassi Ibanez, effetti XY etc.
etc."; altre dieci righe per Scott Kinsey
che "...è un endorser WX, amplificatori ZW, tastiere bla bla...". Poi infine tre-parole-tre: "Kirk Covington: drums"...:-) V.
 (/main/accadde.aspx)
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https://www.debaser.it/tribal-tech/tribal-tech/recensione 6/8
22/09/22, 00:28 CD Omonimo (1991) - Tribal Tech - recensione

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(/about/superintruder) superintruder (/about/superintruder)


5 apr 06
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Recensione: 
grandissima rcensione e disco epocale. ho visto henderson e covington in un club lo scorso
inverno. galattici, ero di fianco alla batteria di covington ( che anche cantava..approposito ha anche un gruppo con il batterista dei
tool e si chiamano VOLTO)e a trenta centimetri di distanza non riuscivo a seguire le sue braccia...ubriacante.

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(/about/dreamwarrior) dreamwarrior (/about/dreamwarrior)


6 apr 06
Opera: 

Recensione: 
Caro Symbad se ti dico Uncle Moe's space ranch, cosa ti viene in mente?

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(/ego/default.aspx?idUser=806276) Symbad_Bassist (/ego/default.aspx?idUser=806276)


6 apr 06
Opera: 

Recensione: 
mi cogli assolutamente impreparato!!!! Chi sono? (Vado subito a Googlare...)

BËL 00
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(/ego/default.aspx?idUser=806276) Symbad_Bassist (/ego/default.aspx?idUser=806276)


6 apr 06
Opera: 

Recensione: 
uh: vedo! Sembra interessante!!! Ti rispondo con un'altra cosa bellissima: Niacin
(ovviamente il nome del gruppo, non il medicinale Usa tipo aspirina!)

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(/about/dreamwarrior) dreamwarrior (/about/dreamwarrior)


6 apr 06
Opera: 

Recensione: 
Brett Garsed e Tj Helmerich in compagnia della sezione ritmica dei Tribal Tech (Willis, Covinghton)
e di Scott Kinsey. In pratica un album 100% Tribal Tech ma senza Henderson. E se dico che i due non fanno rimpiangere Henderson,
credimi.

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(/about/dreamwarrior) dreamwarrior (/about/dreamwarrior)


6 apr 06
Opera: 

Recensione: 
Pardon no nc'è Kovinghton ma Dennis Chambers, ma suona comunque tribaltechtiano al 100%

BËL 00
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(/ego/default.aspx?idUser=806276) Symbad_Bassist (/ego/default.aspx?idUser=806276)


6 apr 06
Opera: 

Recensione: 
Chambers infatti e' stato anche la scelta obbligata, quale "baddest cat in town", di
Novello e Billy Sheean per Niacin...

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 (/main/playlist_full.aspx)
 (/main/cerca_recensione.aspx)
 (/mydeb/notifiche.aspx)

 (/main/accadde.aspx)
(/about/odradek)


odradek (/about/odradek)
6 apr 06

https://www.debaser.it/tribal-tech/tribal-tech/recensione 7/8
22/09/22, 00:28 CD Omonimo (1991) - Tribal Tech - recensione
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Recensione: 
Insomma, me l'aggio accattà....

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(/about/JimMorrison) JimMorrison (/about/JimMorrison)


6 apr 06
Opera: 

Recensione: 
Symbad comincio a seguire le tue recensioni con dovuta attenzione, assieme a quelle di Hal,
odradek e compagnia varia, in quanto divulgatrici di proposte a dir poco assai interessanti e piacevoli alla lettura. Bella.

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(/ego/default.aspx?idUser=806276) Symbad_Bassist (/ego/default.aspx?idUser=806276)


6 apr 06
Opera: 

Recensione: 
<comincio a seguire le tue recensioni con dovuta attenzione> ehm... non mi caricare
di eccessive responsabilità, per favore: sono solo le mie opinioni!!! Comunque questo disco si che "te l'ei 'a accattà"!!!

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(/about/JimMorrison) JimMorrison (/about/JimMorrison)


6 apr 06
Opera: 

Recensione: 
<<<ehm... non mi caricare di eccessive responsabilità, per favore: sono solo le mie opinioni!!! >>> Le
leggo con dovuta attenzione, mica ne faccio verità assoluta nel disegno divino... :) Me l'aggia accatta? E du seimpolle nun li puoi
mette?

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(/ego/default.aspx?idUser=806276) Symbad_Bassist (/ego/default.aspx?idUser=806276)


6 apr 06
Opera: 

Recensione: 
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