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Iron Maiden: The Book Of Souls l'ottava meraviglia?

Sedicesimo album in studio e l'ottavo album Iron Maiden per eccellenza, si tratta di The Book
Of Souls. Fans maideniano dal 1988 ho tutti i cd, vinili, pupazzetti e svariate riviste della Vergine
di Ferro, ho suonato le loro songs in molti gruppi nel corso degli anni e visti dal vivo 10 volte.
Per me fare una recensione di questo leggendario gruppo non proprio semplice ma neanche troppo
complicato cercando come al solito di essere il pi possibile obiettivo.
Undici brani suddivisi in 2 CD dalla durata totale di 92 minuti circa. A ben cinque anni dall'ultimo
The Final Frontier, hanno rilasciato on-line pochi giorni fa il primo singolo: Speed Of Light, un
brano sicuramente non eccelso che sembra un mix degli ultimi singoli usciti dal 2000 in poi. La
considero sicuramente sufficiente ed orecchiabile, ma nel contempo la meno bella dell'intero album,
il che gi tutto un programma...
Il primo CD inizia con un'atmosfera oscura in tema Maya, come la copertina lascia ben intendere.
Come per l'intro di The Final Frontier Bruce canta qualche verso e poi ad 1' e 32 inizia If
eternity Should Fail, un classico maiden style cavalcato con un ritornello che ti prende gi dal
primo ascolto, una delle chicche del disco senza dubbio! (voto 9)
Poi il disco procede con l'ormai assorbito singolo The Speed Of Life di cui ho gi parlato poco fa.
(voto 6,5)
La terza traccia The Great Unknown, una canzone in classico stile post reunion, solito intro
lento e poi sfocia in un brano pi che sufficiente, da rilevare l'ottima prestazione vocale di Bruce.
(voto 7)
Si alza decisamente il tiro con un'altra chicca dell'album (forse la mia preferita), The Red And The
Black inizia in stile Blood On The World Hands e sboccia poi in maniera super epica alla Rime
Of The Ancient Mariner, continua con un classico (forse scontato direbbe qualcuno) Ohhh oh oh
oh ohhh creato apposta per far cantare il pubblico in sede live; in questi ben 13 minuti e mezzo il
tutto viene arricchito da assoli, pezzi strumentali e sottofondi atmosferici che danno vita ad un
brano fantastico! (voto 9,5)
Si prosegue con When The River Runs Deep, inizia roccioso, poi va veloce alternando
rallentamenti e nuove accelerazioni, insomma un brano senza fronzoli della durata inferiore ai 6
minuti. (voto 7,5/8)
Si giunge all'ultima traccia del CD 1, la title-track The Book Of Souls con i suoi 10 minuti e
mezzo di durata. Un intro gi sentito in casa Maiden, il pezzo si articola con strofe con
un'atmosfera dark, bridge e ritornelli epicissimi con un Bruce Dickinson che fa rizzare i peli anche
chi non li ha! Verso met canzone una rullata di Nicko e via veloci alla vecchia (periodo
Powerslave) tra assoli, parti strumentali e cantati riuscitissimi. La canzone e il disco si chiude
rallentando riproponendo l'intro in finale. Bellissima song sicuramente, ma forse non da etichettare
come chicca-chicca. (voto 8,5)
Play sul secondo CD e arriva la mazzata in faccia da 5 minuti: Death Or Glory mette le cose
subito in chiaro, qui siamo catapultati nell'era Powerslave, sbammm! Chicca?! (voto 8,5)
La seconda traccia e settima canzone di The Book Of Souls Shadows Of The Valley, intro
stile Out Of The Silent Planet/Wasted Years e poi accelera in un classico brano post reunion che
non a caso ricorda strofe e ritornelli degli ultimi dischi, in ogni caso una canzone che si fa ascoltare
nei 7 minuti e mezzo senza annoiare, bello il ritornello e l'oh oh oh ohhhh non ripetitivo nel
finale. (voto 7,5)
Siamo a Tears Of The Clown dedicata alla scomparsa di Robin Williams. Di durata inferiore ai 5
minuti una classica cavalcata maideniana con solita struttura efficace. (voto 7,5)
Penultimo brano di circa 6 minuti e mezzo: The Man Of Sorrows, inizia in stile Afraid Of Shoot
Strangers e tra arpeggi e cantato la canzone potrebbe etichettarsi come ballad anche se poi
continua in un mid-tempo. Song carina ed ascoltabile ma con poco di veramente speciale. (voto
6,5/7)
Eccoci all'ultima suite: Empire Of The Clouds stata scritta per ricordare un disastro di un
dirigibile, moltissimi anni or sono. Secondo il mio modesto parere la song meno facile da

recensire poich anche la canzone pi lunga mai scritta dagli Iron (18 minuti circa), e tra le altre
cose contiene un paio elementi mai usati prima, mi riferisco al pianoforte e ai violino che fanno da
piacevole intro a quest'ultima traccia. Inizia il cantato con un Bruce sempre ispirato, dopo qualche
minuto entra la batteria con un ritmo pacato e continua tra melodia e pianoforte sullo sfondo. Verso
i 7 minuti cambia tutto con stacchi, parti strumentali eccellenti e cambi di melodia, altri stacchi
verso la met conducono in qualcosa che sa di hard-rock/prog con calzanti sottofondi e suoni delle
tre chitarre intrecciati magistralmente. Poi arriva un altro cantato di Dickinson davvero alto
(troppo?), altro stacchetto di piano e come all'inizio la suite si trascina armonicamente verso la fine
profumando deliziosamente di... chicca! Sperando nella riproposizione live nel 2016 con tanto di
piano a coda e violini... chiedo troppo? Sognare totalmente gratuito!!! :-P (voto 9,5)
Questo The Book Of Souls entra prepotentemente all'ottavo posto nella mia classifica preferita
discografica degli Iron Maiden, un disco completo e scorrevole nonostante i 92 minuti; riassume
genuinamente l'essenza di una delle band metal migliori, longeve e famose del mondo! Poco al di
sotto collocherei Dance Of Death, poi X Factor e via via gli altri dischi anni 90 e post reunion.
Iron Maiden: i miei complimenti, grazie!
Ci si vede nel 2016 per l'undicesima volta, sperando di aver l'occasione di osservare da vicino il
nuovo Boeing 747 pilotato dal grandissimo Bruce Dickinson! Ol! :)
UP THE IRONS! :-D

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