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Componenti neurocognitive e somatiche

Aumenti di temperatura durante la meditazione g-Tummo:
Leggenda e realtà
Maria Kozhevnikov1,2*, James Elliott1,3, Jennifer Shephard4 , Klaus Gramann5,6
1 Dipartimento di Psicologia, Università Nazionale di Singapore, Singapore, 2 Martinos Center for Biomedical Imaging, Dipartimento di Radiologia, Harvard Medical School, Charlestown,
Massachusetts, Stati Uniti d'America, 3Dipartimento di Scienze Psicologiche e del Cervello, Università della California Santa Barbara, Santa Barbara, California, Stati Uniti d'America
America, 4Divisione di Scienze Sociali, Università di Harvard, Cambridge, Massachusetts, Stati Uniti d'America, 5Psicologia Biologica e Neuroergonomica, Berlin Institute of
Tecnologia, D-Berlino, Germania, 6Swartz Center for Computational Neuroscience, University of California San Diego, La Jolla, California, Stati Uniti d'America

Astratto
Storie di meditatori del g-tummo misteriosamente capaci di asciugare lenzuola bagnate avvolte attorno ai loro corpi nudi durante una gelida cerimonia
himalayana hanno incuriosito studiosi e laici per un secolo. Lo studio 1 è stato condotto in remoti monasteri del Tibet orientale con esperti meditatori
che eseguivano pratiche g-tummo mentre venivano misurate la loro temperatura ascellare e l'attività elettroencefalografica (EEG). Lo studio 2 è stato
condotto con partecipanti occidentali (un gruppo di controllo non meditatori) istruiti a utilizzare la componente somatica della pratica g-tummo
(respirazione a vaso) senza l'utilizzo della visualizzazione meditativa. Aumenti attendibili della temperatura ascellare da una zona febbrile normale a
lieve o moderata (fino a 38,3°C) sono stati osservati tra i meditatori solo durante la meditazione g-tummo di tipo Respiro Forte accompagnato da aumenti
della potenza alfa, beta e gamma. L’entità dell’aumento della temperatura è significativamente correlata all’aumento del potere alfa durante la
meditazione del Respiro Forte. I risultati indicano che ci sono due fattori che influenzano l’aumento della temperatura. La prima è la componente
somatica che provoca la termogenesi, mentre la seconda è la componente neurocognitiva (visualizzazione meditativa) che aiuta a sostenere gli aumenti
di temperatura per periodi più lunghi.

Senza la visualizzazione meditativa, sia i meditatori che i non meditatori erano in grado di utilizzare la respirazione del vaso Forceful Breath solo per un
tempo limitato, con conseguente aumento limitato della temperatura nell'intervallo della normale temperatura corporea.
Nel complesso, i risultati suggeriscono che aspetti specifici della tecnica g-tummo potrebbero aiutare i non meditatori a imparare a regolare la
temperatura corporea, il che ha implicazioni per il miglioramento della salute e la regolazione delle prestazioni cognitive.

Citazione: Kozhevnikov M, Elliott J, Shephard J, Gramann K (2013) Componenti neurocognitivi e somatici degli aumenti di temperatura durante la meditazione g-Tummo: leggenda e realtà. PLoS UNO 8(3):
e58244. doi:10.1371/journal.pone.0058244

Redattore: Andrej A. Romanovsky, Ospedale e Centro medico St. Joseph, Stati Uniti d'America

Ricevuto il 15 agosto 2012; Accettato il 4 febbraio 2013; Pubblicato il 29 marzo 2013

Copyright: 2013 Kozhevnikov et al. Questo è un articolo ad accesso aperto distribuito secondo i termini della licenza di attribuzione Creative Commons, che consente l'uso, la distribuzione e la riproduzione
senza restrizioni con qualsiasi mezzo, a condizione che vengano citati l'autore originale e la fonte.

Finanziamento: questa ricerca è stata sostenuta dall’Università Nazionale di Singapore. I finanziatori non hanno avuto alcun ruolo nella progettazione dello studio, nella raccolta e analisi dei dati, nella
decisione di pubblicare o nella preparazione del manoscritto.

Interessi concorrenti: gli autori hanno dichiarato che non esistono interessi concorrenti.

* E-mail: psymaria@nus.edu.sg

introduzione
La pratica meditativa g-tummo mirata al controllo dell'energia interiore è
descritta dai praticanti tibetani come una delle pratiche spirituali più sacre nelle
tradizioni indo-tibetane del Buddismo Vajrayana e del Bon. Viene chiamata
anche pratica del “calore psichico” poiché è associata alla descrizione di
intense sensazioni di calore corporeo nella colonna vertebrale [1–3]. Poco si
sa sulle specifiche della tecnica g-tummo. I monasteri che mantengono una
pratica estesa del g-tummo sono piuttosto rari e si trovano principalmente
nelle remote province cinesi del Qinghai e del Sichuan (noto anche come
Tibet orientale). I resoconti dei testimoni oculari descrivono i praticanti del g-
tummo come in grado di generare calore sufficiente per asciugare lenzuola
bagnate avvolte attorno ai loro corpi nudi, producendo una quantità visibile di
vapore, mentre sono seduti o camminano nel freddo gelido dell'Himalaya [4],
[5 ].
Gli unici tentativi di studiare gli effetti fisiologici del g-tummo sono stati fatti
da Benson e colleghi [6], [7] che hanno studiato gli yogi indo-tibetani
nell'Himalaya e in India. Gli autori hanno riferito che tre meditatori del g-tummo
hanno mostrato un drammatico aumento fino a 8,3°C della temperatura
corporea periferica (dita
e dita dei piedi), aumenti più modesti della temperatura cutanea pari a 1,9°C
nelle regioni ombelicale e lombare e nessun aumento della temperatura rettale.
Sfortunatamente, questi risultati sono stati successivamente distorti nei rapporti
di altre fonti, probabilmente a causa della confusione tra le scale Fahrenheit e
Centigradi o per la mancanza di specifiche chiare riguardo ai siti anatomici di
misurazione della temperatura, portando ad affermazioni generali di aumenti
di temperatura durante il g-tummo che vanno da ' '… fino a 15 gradi solo in
pochi istanti di concentrazione'' [3] fino a ''17 gradi di temperatura corporea
periferica'' [8].
Al momento, tuttavia, non ci sono prove che indichino che le temperature
siano elevate oltre il range normale durante la meditazione g-tummo. L'effetto
visivo delle lenzuola fumanti riportato dai testimoni oculari della cerimonia del
g-tummo non può essere preso come prova di un'elevata temperatura
corporea. Le lenzuola bagnate avvolte attorno al corpo di un praticante si
vaporizzeranno e si asciugheranno a causa della significativa differenza di
temperatura tra le lenzuola bagnate (riscaldate da un corpo umano) e l'aria
fredda all'esterno, anche se i praticanti mantengono semplicemente la loro
normale temperatura corporea. Impressionante quanto l'aumento della
temperatura corporea periferica durante la meditazione g-tummo riportato da
Benson et al. potrebbero sembrare, loro

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erano nell'intervallo della temperatura corporea normale (la temperatura
delle dita delle mani e dei piedi è aumentata da 22°C a 33°C). Inoltre, non
hanno superato gli aumenti della temperatura corporea periferica riportati
negli studi clinici su individui (non meditatori) che sono stati in grado di
aumentare la temperatura delle mani o delle dita fino a 11,7°C durante il
solo biofeedback o in combinazione con ipnosi, immagini mentali o autogeni.
formazione [9–11]. Successive ricerche cliniche, tuttavia, hanno riportato
che tali aumenti della temperatura periferica erano principalmente mediati
da fattori somatici (ad esempio, respirazione alterata e/o tensione e
contrazione dei muscoli) ma non da fattori cognitivi [12].
La pratica g-tummo coinvolge sia componenti somatiche che
neurocognitive. La componente somatica prevede tecniche di respirazione
specializzate nonché esercizi isometrici (ovvero esercizi eseguiti in posizioni
statiche, anziché incorporare una gamma di movimento) che comportano
tensione e contrazione muscolare. La componente neurocognitiva prevede
la visualizzazione meditativa che richiede la generazione e il mantenimento
di immagini mentali di fiamme in punti specifici del corpo accompagnate da
intense sensazioni di calore corporeo nella colonna vertebrale. Rimangono
le domande se la pratica del g-tummo sia effettivamente associata a una
temperatura corporea elevata e se questi aumenti di temperatura siano
dovuti a componenti cognitive (ad esempio, attenzione, immagini mentali)
o semplicemente somatiche della pratica. Pertanto, gli obiettivi della ricerca
attuale erano 1) esplorare sistematicamente gli aumenti di temperatura e
l'attività neurale (EEG) associati alle pratiche g-tummo; e 2) indagare il
contributo delle componenti neurocognitive rispetto a quelle somatiche della
pratica g-tummo agli aumenti di temperatura associati alla pratica.
Innanzitutto, abbiamo condotto uno studio in remoti monasteri del Tibet
orientale con dieci esperti meditatori che eseguivano pratiche g-tummo
mentre veniva misurata la loro temperatura corporea ascellare e l'attività
elettroencefalografica (EEG). In secondo luogo, per indagare ulteriormente
il contributo delle componenti somatiche rispetto a quelle neurocognitive
della pratica g-tummo, abbiamo condotto uno studio aggiuntivo con undici
partecipanti occidentali (non meditatori) istruiti a utilizzare la componente
somatica della pratica g-tummo senza l'utilizzo di visualizzazione meditativa.
Se è vero che i meditatori g-tummo possono elevare la loro temperatura
corporea oltre il normale come risultato della meditazione g-tummo, ciò
avrebbe una serie di importanti implicazioni teoriche e pratiche. Studi recenti
riportano che l’aumento della temperatura corporea potrebbe essere un
modo efficace per rafforzare l’immunità e curare malattie infettive e
immunodeficienze [13-15], nonché per indurre plasticità sinaptica
nell’ippocampo [16]. È noto da tempo che l’aumento della temperatura
corporea (nella zona di una leggera febbre) è associato a una maggiore
vigilanza, tempi di reazione più rapidi e migliori prestazioni cognitive in
compiti come l’attenzione visiva e la memoria di lavoro [17-19]. Pertanto, la
comprensione dei meccanismi alla base dell'aumento della temperatura
corporea durante la pratica del g-tummo potrebbe portare allo sviluppo di
efficaci tecniche di autoregolamentazione in individui "ordinari" (ad esempio,
non meditatori) per regolare le loro funzioni neurocognitive e combattere
malattie infettive.
Metodi
Studio 1
Per accedere a meditatori esperti del g-tummo, il primo autore si è recato
al monastero di Gebchak, che è l'unico monastero in Tibet con una
tradizione di vasta pratica del g-tummo. Il monastero di Gebchak si trova
vicino alla città di Nangchen, nella provincia cinese del Qinghai (sopra i
4200 m di altitudine) ed è molto remoto e isolato. Gebchak Wangdrak
Rinpoche, l'abate del convento di Gebchak, ha aiutato con tutte le
disposizioni logistiche e il
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La temperatura aumenta durante la meditazione g-Tummo
reclutamento di meditatori (N = 10, 7 femmine) dal monastero di Gebchak
e da altri monasteri locali, come il monastero di Chobdrak (lignaggio Barom
Kagyu), il monastero di Yachengar (lignaggio Nygma) e Kala Ring-go
(Karma Kagyu). Un meditatore è stato testato nel suo eremo, uno nella
stanza degli ospiti del convento di Gebchak, e gli altri sono stati testati in
una tipica casa di fango e mattoni non riscaldata a Nangchen. La
temperatura ambiente in questi luoghi nel mese di gennaio, quando è stato
effettuato il test, è solitamente intorno a 0°C. Un interprete tibetano-inglese
ha tradotto tutte le istruzioni in tibetano prima dell'inizio di ogni sessione di
test. La ricerca è stata approvata dal comitato di revisione istituzionale
dell’Università Nazionale di Singapore. Tutti i partecipanti hanno fornito il
loro consenso scritto a partecipare allo studio.
I partecipanti avevano un'età compresa tra 25 e 52 anni e la loro
esperienza di meditazione g-tummo variava da 6 a 32 anni. I monasteri da
cui sono stati reclutati i partecipanti variano leggermente nell’enfasi che
pongono sulle diverse fasi della pratica del g-tummo. Alcuni, ma non tutti,
questi monasteri mettono alla prova le capacità dei loro praticanti al termine
di un ritiro di tre anni con una cerimonia in cui i praticanti asciugano le
lenzuola bagnate. A testimonianza dell'importanza della pratica del g-tummo
nel monastero di Gebchak, questa cerimonia si tiene ogni anno, all'alba, e
tutti i praticanti esperti camminano lentamente per alcune ore attorno al
complesso del convento in una temperatura compresa tra 225°C e 230°C,
indossando solo abiti corti. gonne e scarpe e un lenzuolo bagnato
drappeggiato attorno ai loro torsi nudi.
Due tipi di pratica g-tummo. La pratica g-tummo è caratterizzata da una
speciale tecnica di respirazione, ''il vaso'', accompagnata da contrazioni
muscolari isometriche, dove dopo l'inspirazione, durante un periodo di
trattenimento del respiro (apnea), i praticanti contraggono sia i muscoli
addominali che quelli pelvici in modo da che il basso ventre sporgente
assume la forma di un vaso o di una pentola [1].
La tradizione orale, come confermato dalle nostre ampie interviste con
i praticanti del g-tummo, distingue tra almeno due tipi principali di pratica
del g-tummo, il Respiro Forte (FB) e il Respiro Gentile (GB).
Questi tipi di pratica del g-tummo differiscono non solo in termini di tecnica
di respirazione coinvolta, ma anche nei loro obiettivi e nel contenuto della
visualizzazione. Sebbene sia FB che GB siano basati sulla tecnica della
respirazione “a vaso”, FB è forte e vigoroso, mentre GB è gentile e senza
alcuno sforzo. Mentre l'obiettivo di FB è aumentare il “calore psichico”,
l'obiettivo di GB è mantenerlo. Durante il FB, l'attenzione è focalizzata sulla
visualizzazione di una fiamma ascendente che inizia sotto l'ombelico e con
ogni respiro sale fino alla sommità della testa, mentre il GB è accompagnato
dalla visualizzazione dell'intero corpo riempito da un'ondata sensazione di
beatitudine e calore. È fisicamente difficile per i praticanti usare la complessa
tecnica FB per lunghi periodi di tempo o mentre camminano; quindi è GB
che viene utilizzato durante la cerimonia di asciugatura delle lenzuola
bagnate.
Procedura. Abbiamo registrato l'attività EEG dei meditatori così come la
loro temperatura corporea periferica (quinto dito sinistro) e centrale (ascella
sinistra) durante le pratiche g-tummo in quattro condizioni: 1) Baseline FB
(BFB), durante la quale ai partecipanti è stato chiesto di respirare ed
eseguire (in particolare, contrarre i muscoli addominali e pelvici e mantenere
le posizioni delle mani e del corpo) esattamente nello stesso modo in cui si
esibiscono durante il FB ma senza visualizzazione meditativa; 2)
GB di base (BGB), durante il quale ai partecipanti è stato chiesto di respirare
ed eseguire esattamente lo stesso modo in cui si esibiscono durante il GB
ma senza visualizzazione meditativa; 3) Meditazione FB (MFB), durante la
quale ai partecipanti è stato chiesto di eseguire la loro consueta pratica di
meditazione FB, inclusa la respirazione e la visualizzazione del vaso; e 4)
Meditazione GB (MGB), durante la quale ai partecipanti è stato chiesto di
eseguire la loro consueta pratica di meditazione GB, inclusa la respirazione
e la visualizzazione del vaso. Gli occhi dei partecipanti sono rimasti aperti
durante tutte le condizioni.
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A causa delle differenze nell'esperienza dei meditatori nelle pratiche FB
e GB e nella loro disponibilità di tempo, solo quattro partecipanti hanno
completato tutte le condizioni nella seguente sequenza continua: BFB,
BGB, MFB e MGB. Due dei restanti partecipanti hanno eseguito il BFB
seguito dalle condizioni MFB e quattro hanno completato il BGB seguito da
MGB. La durata di FB e GB variava tra i partecipanti; mentre alcuni non
erano in grado di eseguire il FB ininterrottamente per più di 6-7 minuti, altri
erano in grado di continuare fino a 50 minuti. Pertanto, abbiamo chiesto ai
partecipanti di eseguire ciascuna pratica specifica per tutto il tempo in cui
si sentivano a proprio agio; tuttavia, entrambe le condizioni basali (BFB e
BGB) erano limitate a 10 minuti.
La maggior parte degli esperimenti sono stati condotti durante la prima
metà della giornata (8:00-23:00). Durante l'acquisizione dei dati, tutti i
partecipanti indossavano una cuffia con sensore wireless (auricolare B-
Alert modello 600B, ABM), composta da unità testa e host per la
trasmissione bidirezionale di segnali fisiologici digitalizzati, e un cappuccio
della cuffia con sensore con sensori in Fz, Cz , POz, F3, F4, C3, C4, P3 e
P4 e riferito a mastoidi collegati. I segnali venivano comunicati utilizzando
un trasmettitore radio da 2,4 a 2,5 GHz. Come unità base ricevente è stato
utilizzato un dongle Bluetooth standard di Classe 1 fissato alla workstation
PC. L'EEG è stato registrato con una velocità di digitalizzazione di 256 Hz.
Abbiamo anche misurato la durata dell'apnea (in secondi) durante BFB
e MFB registrando i suoni respiratori con un microfono posizionato vicino ai
praticanti durante la pratica. Sia l'inspirazione che l'espirazione del tipo
“vigoroso” della respirazione vascolare sono caratterizzate da suoni
specifici. L'inalazione è relativamente lunga e rumorosa.
L'espirazione è veloce e potente ed è accompagnata da un distinto suono
"eh!". Durante l'analisi dei dati, la forma d'onda del segnale audio è stata
analizzata utilizzando un software di analisi audio (Goldwave v5, Goldware,
Inc) per determinare l'inizio di ciascuna inspirazione ed espirazione. È stato
quindi misurato il periodo di tempo tra ciascuna inspirazione ed espirazione
ed è stata calcolata la media.
Non abbiamo misurato la durata dell'apnea durante il GB poiché la
respirazione è più naturale durante questa pratica.
La temperatura corporea dei partecipanti è stata misurata utilizzando
piccoli termometri a disco di 5 mm di diametro, fissati al corpo con nastro
adesivo. Il termometro è stato collegato a un computer tramite un dispositivo
di misurazione della temperatura USB a 8 canali ad alta precisione della
Measurement Computing Corporation. I dati di temperatura sono stati
campionati ad una frequenza di 100 Hz. L'intervallo di temperatura operativa
del sensore va da 235uC a 120uC; l'errore massimo è 0,001uC. Un
termometro è stato posizionato sul quinto dito sinistro per misurare la
temperatura corporea periferica e un altro sotto l'ascella per misurare la
temperatura corporea interna almeno 10 minuti prima di effettuare qualsiasi
misurazione per consentire alla temperatura di stabilizzarsi. Sebbene non
siano precise quanto una misurazione rettale o orale effettuata internamente
della temperatura corporea interna [20], le misurazioni ascellari sono meno
invasive. È importante sottolineare che non sono influenzati dalle contrazioni
muscolari (ad esempio, dello sfintere anale) o dal flusso d'aria attraverso la
bocca, durante la respirazione vascolare.
Studio 2
Partecipanti e procedura. Undici partecipanti occidentali (10 femmine)
che avevano esperienza nella respirazione e negli esercizi isometrici in
diversi rami dello yoga (ad esempio, hatha yoga, kundalini yoga) e arti
marziali (ad esempio kung fu) hanno partecipato a questo studio (Mexp =
13,6 anni, intervallo da 7230 anni). I partecipanti non avevano alcuna
esperienza nelle pratiche di meditazione tibetana. La loro età variava dai
46 ai 70 anni, Mago = 52,64. Gli esperimenti sono stati condotti in uno degli
studi della Shakti Yoga School (Mapplewood, NJ) durante la prima metà
della giornata (9:00 – 15:00).
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La temperatura aumenta durante la meditazione g-Tummo
Innanzitutto ai partecipanti, in gruppi di 3-4, sono state fornite istruzioni
dettagliate su come eseguire la BFB (respirazione vascolare con
corrispondenti esercizi isometrici) seguite da una sessione di allenamento
di 30 minuti. Quindi, tutti i partecipanti sono stati testati individualmente in
una sessione di 45-60 minuti, durante la quale è stato chiesto loro 1) di
riposare per 15-20 minuti; 2) eseguire BFB finché si sono sentiti a proprio
agio; 3) far riposare nuovamente per altri 15–20 min. Durante la sessione,
la temperatura ascellare dei partecipanti è stata misurata utilizzando un
piccolo termometro a disco (Measurement Computing Corporation), fissato
all'ascella sinistra dei partecipanti con nastro adesivo, simile a quello
utilizzato nello Studio 1. Inoltre, simile allo Studio 1, abbiamo anche
misurato la durata dell'apnea dei partecipanti durante gli esercizi BFB
registrando i suoni respiratori con un microfono posizionato nelle vicinanze.
Altri due partecipanti occidentali (2 femmine, Mago = 46,3) furono invitati
in un'altra occasione. Uno dei partecipanti aveva una vasta esperienza
nell'hatha yoga; è stata testata in una sessione simile a quella degli altri
partecipanti, tuttavia le è stato chiesto di eseguire il BFB due volte. Cioè,
dopo aver completato la sua prima sessione di BFB, le è stato chiesto di
riposare finché non si è sentita abbastanza a suo agio da continuare con il
secondo ciclo di BFB, seguito da un riposo finale di 15 minuti. La seconda
partecipante aveva 7 anni di esperienza nelle pratiche g-tummo ed è stata
testata in una sessione simile alla prima partecipante, tuttavia, invece di un
secondo round di BFB, le è stato chiesto di eseguire MFB.
Risultati
Studio 1
Cambiamenti di temperatura. Per ciascun partecipante, è stata calcolata
la media dei dati relativi alla temperatura su intervalli di 15 secondi. I risultati
hanno indicato aumenti della temperatura periferica (dito) tra 1,2 uC e 6,8
uC durante diverse condizioni (vedere la Figura 1 per un partecipante
rappresentativo misurato al quinto dito sinistro durante l'MGB; mentre la
temperatura periferica ha subito cambiamenti pronunciati, la temperatura
corporea ascellare è rimasta costante a circa 36,6°C). I picchi di aumento
della temperatura periferica sono stati associati a cambiamenti nelle
posizioni dei mudra delle mani (gesti simbolici usati nella meditazione), ad
esempio, tendendo i muscoli della mano e premendo i pugni contro la piega
inguinale (sull'arteria femorale) durante particolari periodi meditativi ( Figura
2). Ciò suggerisce che gli aumenti della temperatura periferica sono
principalmente il risultato di un aumento del flusso sanguigno periferico
dovuto all'azione muscolare periferica (e alla vicinanza dell'arteria femorale)
piuttosto che un risultato psicologico (causato dalla meditazione) o fisiologico
(causato dalla respirazione o da tecniche isometriche). stati. Poiché i
movimenti delle mani costituiscono parte integrante del g-tummo, è stato
impossibile eliminare l'effetto di questi fattori sugli aumenti della temperatura
periferica. Pertanto, in tutte le analisi successive ci concentreremo solo sui
dati della temperatura corporea interna (CBT) provenienti dai sensori
dell’ascella.
La tabella 1 presenta i dati relativi alla temperatura ascellare per ciascuno
dei partecipanti all'inizio e alla fine di ciascuna condizione (BFB, BGB, MFB,
MGB) eseguita. Sono state utilizzate statistiche parametriche per analizzare
i dati sulla temperatura nonostante la piccola dimensione del campione
utilizzato nel presente studio, poiché i dati sulla temperatura nella
popolazione rientrano in una distribuzione normale [21]. La CBT media
iniziale di tutti i partecipanti era di 36,49 uC (SD = 0,21), che non è
significativamente diversa dalla normale temperatura ascellare di 36,6 uC
nella popolazione sana [un campione a due code t(9) = 1,71, p = 0,12 ]. La
temperatura media alla fine del BFB era di 36,9 uC (SD = 0,32), che è solo
marginalmente superiore alla normale temperatura ascellare: t(5) = 2,52,
p= 0,053. Durante il BFB, l'aumento massimo della CBT è stato di 1,14 uC
(partecipante n. 3) e la temperatura massima raggiunta è stata di 37,45 uC
(partecipante n. 4). Alla fine del MFB, la temperatura media è aumentata a
37,6°C
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Figura 1. Dati rappresentativi sulla temperatura rilevati all'ascella e al quarto dito sinistro di uno dei partecipanti allo Studio 1 durante BGB e MGB. doi:10.1371/
journal.pone.0058244.g001
(SD = 0,52), che è significativamente superiore alla normale temperatura
ascellare [t(5) = 4,77, p= 0,005]. L'aumento massimo della CBT dall'inizio
dell'esperimento alla fine dell'MFB è stato di 2,2 uC (partecipante n. 3) e
la temperatura massima raggiunta è stata di 38,30 uC (partecipante n.
5). Non è stato osservato alcun aumento della CBT tra i quattro
partecipanti che hanno eseguito solo la pratica GB.
La media finale del CBT di questi quattro partecipanti dopo BGB e MGB
era di 36,42 uC (SD = 0,14).
La Figura 3 mostra gli aumenti della CBT per tre partecipanti
rappresentativi che hanno completato la sequenza di tutte e quattro le
condizioni (BFB, BGB, MFB e MGB).
Durante il FB (BFB o MFB), i CBT dei partecipanti hanno tipicamente
mostrato uno schema a gradini, con un periodo di aumento costante della
temperatura seguito da una fase di plateau o di equilibrio corrispondente
al "punto di saturazione della temperatura", al di sopra del quale i
partecipanti pants non sono stati in grado di aumentare ulteriormente la
loro CBT nonostante gli sforzi per continuare con FB. Questo modello di
aumento della CBT è molto simile a quello solitamente osservato durante
l'induzione dell'ipertermia sistemica (cioè il riscaldamento deliberato del
corpo di un paziente per raggiungere una temperatura interna elevata per
scopi terapeutici), dove la fase di equilibrio indica l'inizio delle perdite di casuali e abbiamo utilizzato un modello a effetto misto lineare (MIXED)
calore dovute a fattori fisiologici. meccanismi (ad esempio vasodilatazione,
evaporazione) che limitano la velocità di riscaldamento che può essere
raggiunta e quindi proteggono il corpo da temperature eccessivamente
elevate [22]. Ad esempio, uno dei sei partecipanti che hanno eseguito il
FB ha raggiunto la fase di equilibrio molto rapidamente durante la fine del
BFB (partecipante n. 4, Figura 3) e nonostante i suoi continui sforzi, non
è stata in grado di aumentarla ulteriormente durante il MFB, mentre due
partecipanti ha raggiunto l'equilibrio solo alla fine della pratica MFB (ad
esempio, partecipante n. 1). Altri tre partecipanti hanno mostrato due
livelli di equilibrio, uno alla fine del BFB e un altro alla fine del MFB (ad
esempio, partecipante n. 3, Figura 3), suggerendo che la visualizzazione meditativa
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La temperatura aumenta durante la meditazione g-Tummo
effettuata potrebbe aver smorzato i meccanismi fisiologici che portano
alle dispersioni di calore.
Per quantificare il periodo effettivo di aumento costante della CBT per
quei partecipanti che hanno mostrato fasi di equilibrio della temperatura
durante BFB o MFB, abbiamo definito il tempo di salita (DTr) come il
tempo impiegato dalla CBT per aumentare dal 10% al 90% del suo valore finale
(vedere Figura 4). Ciò è simile alla definizione di tempo di salita nella
teoria del controllo del segnale, che descrive il tempo di transizione per
un segnale che cambia da un livello all'altro [23], [24]. Per tutte le
condizioni BFB e MFB in cui la CBT del partecipante non raggiungeva la
fase di equilibrio entro la fine della condizione, il tempo di salita è stato
considerato come il tempo impiegato dalla CBT per aumentare dal 10% al 100%.
Inoltre, per quantificare il tasso di aumenti costanti della CBT, abbiamo
condotto analisi di regressione lineare (gli aumenti della CBT sono stati
regrediti sul tempo di aumento per BFB e MFB e sul tempo di condizione
generale per BGB e MGB) per ciascun partecipante separatamente.
Tutte le regressioni lineari per ciascun partecipante per ciascuno dei
quattro periodi di tempo sopra indicati erano significative (tutti i quadrati
R 0,0,88, tutti ps 0,001). Per tenere conto delle possibili variazioni tra i
partecipanti, abbiamo trattato i coefficienti di regressione come variabili
per stimare le linee di regressione della popolazione. Le intercettazioni e
le pendenze d della regressione (che rappresentano la velocità di
variazione della temperatura ascellare per unità di tempo) sono presentate
separatamente nella Tabella 2 per BFB, BGB, MFB e MGB. Le pendenze
di regressione erano significativamente diverse da zero solo per BFB e
MFB (ps <0,05). La varianza dell'intercetta, la varianza delle pendenze e
la covarianza tra le intercetta e le pendenze non erano significative.
In sintesi, i risultati suggeriscono che, sebbene gli aumenti della CBT
durante il BFB non fossero così drammatici come durante la MFB, i
partecipanti erano in grado di produrre calore corporeo, utilizzando solo
la componente
loro somatica della pratica del FB (respirazione e tecniche
isometriche). Tuttavia, i meditatori erano in grado di raggiungere un livello elevato
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Figura 2. Posizione delle mani durante la meditazione g-tummo.
doi:10.1371/journal.pone.0058244.g002
CBT, significativamente al di sopra della normale temperatura ascellare, solo
durante la pratica MFB. Per quanto riguarda la pratica del GB, in linea con i resoconti
dei professionisti secondo cui viene utilizzata per mantenere (ma non per aumentare)
il calore corporeo, non sono stati osservati cambiamenti significativi nella CBT dei
partecipanti né durante la linea di base della GB né durante la meditazione.
Analisi EEG. Dopo che ai dati EEG è stato applicato un filtro passa-alto a 1 Hz, i
file sono stati suddivisi in intervalli di 1 secondo. I periodi di cinque minuti per
ciascuna delle quattro condizioni per ciascun partecipante che presentava la minima
quantità di rumore sono stati isolati e qualsiasi epoca che presentava valori di +/
2200 mV o più è stata esclusa dai dati. Per escludere differenze dovute al periodo
di tempo selezionato, abbiamo effettuato un'analisi aggiuntiva che ha confrontato a
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intervallo di un minuto all'avvio di MFB con un intervallo di un minuto
alla temperatura massima per ciascun partecipante. Non sono state riscontrate
differenze significative tra questi due periodi di tempo nella potenza delle gamme di
frequenza esaminate. Pertanto, nella nostra analisi finale abbiamo incluso intervalli
di 5 minuti che presentavano la minima quantità di rumore.
Successivamente, l'ammiccamento, l'attività muscolare e gli artefatti motori sono
stati rifiutati dall'ispezione visiva. Delle 300 epoche originarie, rimanevano, in media,
162+/273 epoche. Le frequenze EEG sono state calcolate per ciascuna condizione
e per ciascun elettrodo utilizzando il metodo di Welch implementato nel toolbox
EEGlab per Matlab, con una finestra di 256. Questa funzione restituisce
106log10(mV2 ), che risulta in unità di dB. Frequenza standard
5 Marzo 2013 | Volume 8 | Numero 3 | e58244
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La temperatura aumenta durante la meditazione g-Tummo

Tabella 1. CBT iniziale (t0) e finale (t1) per ciascuna delle quattro pratiche.

BSE BGB MFB MGB

Partecipante

t0 t1 t0 t1 t0 t1 t0 t1

1 36.56 36,79 36,79 37.00 37.03 37.44 37.44 37.46

2 36.49 36.66 36.68 36.77 37.09 37.12 37.05 37.09

3 36.00 37.14 37.16 37.29 37.30 38.21 38.21 38.03

4 36.56 37.45 37.45 37.49 37.48 37,50 37.49 37.49

5 36.82 37.00 – – 37.07 38.30 – –

6 36.53 36.58 – – 36,86 37.12 – –

7 – – 36.54 36.46 – – 35,98 36.25

8 – – 36.49 36.49 – – 36.51 36,5

9 – – 36.56 36.56 – – 36.57 36.57

10 – – 36.31 36.36 – – 36.35 36.36

doi:10.1371/journal.pone.0058244.t001

sono stati quindi definiti gli intervalli: theta (4,5–7,5 Hz), alfa (8,5–12,5 Hz),
beta (13–25 Hz), gamma (35–45 Hz) e valori di potenza
all'interno di questi intervalli è stata calcolata la media. I dati EEG oscillatori sono stati
dimostrato essere distribuito normalmente [25], e quindi standard
sono stati utilizzati test parametrici.
Le differenze più pronunciate nell'attività cerebrale per la meditazione
rispetto alla condizione di base sono state osservate per Forceful
Respiro. C'è stato un aumento significativo nella fascia di potenza alfa
durante la meditazione FB (BFBa= 3,88 dB, MFBa= 5,28 dB;
F(1,5) = 15.9, p= .01) rivelando una dominante parieto-occipitale
topografia. È stato osservato anche un significativo aumento di potenza
beta (BFBb= 0,44 dB, MFBb= 1,01 dB; F(1,5) = 20,59, p,.01) come
così come una forte tendenza verso un significativo aumento di potenza
la banda di frequenza gamma (MBFc= 22,06 dB,
BFBc= 22,83 dB; F(1,5) = 5,3, p = 0,06). Sia beta che gamma
gli aumenti erano più pronunciati nei siti frontali laterali. C'era
nessuna differenza significativa nella banda di frequenza theta tra BFB e
MFB (BFBh= 28,04 dB, MFBh= 27,73 dB).
Per Gentle Breath, solo l'attività beta ha dimostrato un valore significativo
aumento di potenza tra BGB e MGB (BGBb= 20,14 dB,
MGBb= 0,96 dB; F(1,7) = 7,87, p,0,05). A differenza di FB, lì
non c'era alcuna differenza significativa tra BGB e MGB in alfa
(BGBa= 4,17 dB, MGBa= 5,51 dB; F(1,7) = 2,45, p =0,16) o in
potenza gamma (MBFc= 23,41 dB, BFBc= 22,22 dB;

Figura 3. Aumenti della CBT per i partecipanti dello Studio 1 n. 1, n. 3 e n. 4 durante BFB, BGB, MFB e MGB eseguiti in modo continuo
sequenza. Poiché la durata di ciascuna delle quattro pratiche variava da partecipante a partecipante, per semplificare la presentazione delle figure, la durata di
ogni pratica viene riscalata da 0 a 1, con t0 il punto iniziale di ciascuna pratica e t1 il punto finale.
doi:10.1371/journal.pone.0058244.g003

PLOS UNO | www.plosone.org 6 Marzo 2013 | Volume 8 | Numero 3 | e58244

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La temperatura aumenta durante la meditazione g-Tummo

Figura 4. Tempo di salita della CBT per il partecipante n. 4 dello Studio 1 durante il BFB. Per tempo di salita si intende il tempo durante il quale il CBT sale dal 10% al 90%
del suo valore massimo.
doi:10.1371/journal.pone.0058244.g004

F(1,7) = 2,23, p = 0,18). Inoltre, non c'era alcuna differenza in theta
potenza (BGBh= 24,05 dB, MGBh= 24,75 dB).
Investigare le potenziali relazioni di potere in distinte
bande di frequenza e aumenti della CBT, abbiamo correlato gli aumenti
in potenza alfa, beta e gamma durante MFB su BFB con il
entità dell’aumento della CBT durante la MFB. È interessante notare che lì
era una relazione lineare significativa (Figura 5) tra il
aumento della potenza alfa durante MFB rispetto a BFB e CBT
aumenta durante la MFB (R quadrato = 0,82, p,0,01). Nessuno dei
altre relazioni erano significative.
Per indagare se esistesse una relazione simile tra
aumenti della potenza alfa e aumenti CBT durante BFB, noi
ha condotto un'analisi aggiuntiva che ha confrontato la potenza alfa di
i praticanti ad un intervallo di un minuto all'inizio del BFB con a
intervallo di un minuto alla fine del BFB. Non ce n'erano di significativi
differenze tra questi due periodi di tempo nella potenza alfa:
F(1,5) = 1,95, p = 0,22, suggerendo che, a differenza di MFB, CBT
gli aumenti durante il BFB non sono correlati all'attività della banda alfa.
Tabella 2. Coefficienti di regressione d, intercetta, durata DT
e tempo di salita DTr.
Intercettare
d6 °C/min (DS) 6C(DS) DT min (SD) DTr min (SD)
BSE 0,146(0,072) 36,09(0,26) 5,91 (1,37) 5,71 (1,31)
In sintesi, i risultati suggeriscono che, oltre alle differenze nella CBT
cambiamenti, la meditazione del Respiro Forte e quella Dolce sono associati
con dinamiche dello stato cerebrale divergenti. Inoltre, quanto più alto è il
aumenti della potenza alfa sviluppata dai partecipanti durante FB
meditazione, maggiore sarà il loro aumento della CBT durante il FB
meditazione, mentre sono stati raggiunti gli aumenti della CBT durante il BFB
senza alcun cambiamento nella potenza alfa. Ciò suggerisce che sia diverso
i meccanismi potrebbero influenzare gli aumenti della CBT durante la MFB rispetto a
BFB e quella visualizzazione meditativa caratterizzata da significatività
gli aumenti della potenza alfa potrebbero contribuire in modo univoco al generale
La CBT aumenta oltre il contributo della respirazione del vaso
tecnica. Ulteriori analisi sono state condotte per indagare diverse
fattori che contribuiscono agli aumenti della CBT durante BFB e MFB.
Fattori che contribuiscono agli aumenti della CBT. Gli aumenti della CBT (Dt)
durante BFB e MFB potrebbero essere descritti secondo a
equazione di regressione lineare, come Dti < diDTri, dove di rappresenta il
coefficiente di regressione (il tasso di variazione della CBT per unità di tempo) e
DTri, rappresenta il tempo di salita della CBT per la condizione i (media ds
e DTrs per ciascuna condizione i sono riportati nella Tabella 2). Ulteriore
sono state condotte analisi per indagare i fattori che contribuiscono alla
aumento complessivo della CBT (Dt) influenzando 1) il tasso di aumento della CBT
(d) e 2) il tempo di salita della CBT (DTr).
Innanzitutto, abbiamo calcolato la durata media del tempo trascorso da ciascun partecipante
ha trattenuto il respiro (durata dell'apnea) durante il BFB
[Media = 1,58(0,52) min, intervallo 1,30–2,50 min] e MFB
[Media = 1,50(0,45) min, intervallo 1,15–2,30 min] e correlati
la durata dell'apnea durante BFB e MFB con dBFB, dMFB,

BGB – DTBFB e DTMFB. C’era una significativa correlazione positiva

0,011(0,008) 36,82(0,21) 6,37 (1,16)
tra la durata dell'apnea durante BFB e dBFB (r = 0,91;
MFB 0,030(0,009) 37,02(0,32) 19.41 (15.69) 18.76 (15.14)
p,.05). C'era anche una tendenza verso una correlazione tra
MGB 0,002(0,005) 37,02(0,43) 21.50 (13.10) –
durata dell'apnea durante MFB e dMFB (r = 0,72; p = 0,1). Tutto
altre correlazioni non erano significative. Ciò suggerisce che l'apnea
doi:10.1371/journal.pone.0058244.t002

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Figura 5. La CBT aumenta durante la meditazione FB nello Studio 1 in funzione dell'aumento del potere alfa durante la MFB rispetto alla BFB (la linea continua
rappresenta la regressione).
doi:10.1371/journal.pone.0058244.g005
La durata, durante la quale i praticanti trattengono il respiro mantenendo
contemporaneamente la tensione muscolare isometrica, è correlata alla
velocità dell'aumento della CBT, contribuendo così agli aumenti complessivi
della CBT durante le pratiche g-tummo.
In secondo luogo, abbiamo correlato gli aumenti della potenza alfa
durante MFB rispetto a BFB con dBFB, dMFB, DTrMFB e DTrMFB. C'era
una relazione lineare significativa tra l'aumento della potenza alfa durante
MFB rispetto a BFB e DTrMFB (r = 0,94, p, 0,01); cioè, coloro che hanno
mostrato un maggiore aumento del potere alfa durante la meditazione sono
stati in grado di prolungare il tempo di salita della CBT senza raggiungere
l'equilibrio, raggiungendo così aumenti complessivi della CBT più elevati.
Nessuna delle altre relazioni era significativa.
Inoltre, per i partecipanti che hanno eseguito FB, abbiamo correlato la
loro età (Mage = 44,16 (SD = 5,49) anni, range 38.251 anni) e la loro
esperienza in g-tummo (Mexp = 12.
50 (SD = 3,93) anni, intervallo 19-30 anni) con i relativi dBFB, dMFB,
DTrMFB e DTrMFB. Nessuna delle relazioni era significativa. Tuttavia, la
mancanza di correlazioni non è sorprendente, tenendo conto che tutti i
professionisti che hanno eseguito FB avevano la stessa età di mezza età e
tutti avevano una vasta esperienza di g-tummo, inclusi almeno tre ritiri di g-
tummo di tre anni.
In sintesi, i nostri risultati indicano che i due parametri, la durata dell’apnea
e l’aumento della potenza alfa raggiunta durante la visualizzazione meditativa,
sono predittori significativi degli aumenti complessivi della CBT durante la
pratica del FB. La durata dell’apnea è significativamente correlata al tasso di
aumento della CBT. L’aumento del potere alfa sviluppato durante la
meditazione FB è correlato al tempo di aumento della CBT, ovvero prevede
per quanto tempo i meditatori saranno in grado di sostenere gli aumenti della
CBT senza raggiungere l’equilibrio.
Studio 2
I cambiamenti della CBT per tutti i partecipanti hanno mostrato uno
schema simile, che prevedeva 1) un periodo di 10 minuti di riscaldamento
del termometro sotto il braccio finché non rifletteva una temperatura ascellare
accurata; 2) un periodo di base (riposo) di CBT relativamente costante
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La temperatura aumenta durante la meditazione g-Tummo
fino all'inizio di BFB; 3) un aumento costante della CBT durante il BFB,
seguito da un plateau (equilibrio) in cui la temperatura veniva mantenuta
finché il partecipante continuava con il BFB; e 3) una fase di raffreddamento
alla temperatura basale durante gli ultimi 20 minuti.
I cambiamenti della CBT durante la linea di base (riposo) e il BFB per due
partecipanti rappresentativi sono mostrati nella Figura 6. Similmente allo
Studio 1, per quantificare il periodo effettivo di aumento costante della
temperatura durante il BFB prima che fosse raggiunto l'equilibrio, abbiamo
utilizzato il tempo di salita (DTr) come il tempo impiegato dal CBT per
passare dal 10% al 90% del suo valore finale. Per quantificare il tasso di
aumento della CBT, abbiamo condotto analisi di regressione lineare
(l'aumento della CBT è stato regredito sul tempo di riposo complessivo per il
periodo di riferimento e sul tempo di aumento per la pratica BFB) per ciascun partecipante sepa
Tutte le regressioni lineari per ciascun partecipante per ciascuno dei periodi
sopra indicati erano significative (tutti i quadrati R 0,0,92; ps 0,001).
Inoltre, è stato condotto il modello a effetto misto lineare (MIXED) per stimare
le pendenze di regressione della popolazione che rappresentano il tasso di
variazione della temperatura ascellare. Le pendenze di regressione stimate
erano d= 0,006 uC/min per il periodo di riferimento prima del BFB e d =
0,091 uC/min per il periodo di pratica del BFB.
Le pendenze di regressione erano significativamente diverse da zero solo
per il periodo di tempo BFB (p < 0,05).
Sebbene la pendenza di regressione stimata non fosse significativamente
diversa da zero per il periodo di riferimento (e in effetti, 7 partecipanti hanno
mostrato una CBT relativamente costante durante il periodo di riferimento,
come il partecipante n. 2, Fig. 6), c'erano quattro partecipanti che hanno
mostrato alcuni notevoli progressi graduali aumento della loro CBT durante
il riposo (ad esempio, partecipante n. 1, Fig. 6). Il tasso medio di aumento
della CBT per questi quattro partecipanti durante questo periodo di tempo è
stato d = 0,009 uC/min, che è paragonabile al tasso di aumento della CBT
fino a 0,5 uC/ora dovuto alle fluttuazioni ritmiche circolari della CBT [21],
[ 26]. Pertanto, gli aumenti osservati durante il riposo basale sembrano
riflettere le oscillazioni giornaliere della CBT. Il tasso di questi aumenti della
CBT, tuttavia, è 10 volte inferiore al tasso di aumenti della CBT osservato
durante la pratica del BFB.
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Figura 6. Aumenti della CBT durante il basale e il BFB nello Studio 2.
doi:10.1371/journal.pone.0058244.g006
Gli aumenti della CBT durante il BFB sono stati significativi [campioni
appaiati, t(10) a due code = 3,196, p= 0,01]. La CBT media iniziale di tutti
i partecipanti prima del BFB era di 36,38 uC (SD = 0,23), mentre la
temperatura media alla fine del BFB ha raggiunto 36,99 uC (SD = 0,13),
solo marginalmente al di sopra della normale temperatura ascellare di
36,6 uC in la popolazione sana [un campione a due code t(10) = 2,02, p =
0,07]. Il massimo CBT raggiunto durante il BFB è stato di 37,02 uC. La
durata media dell'apnea dei partecipanti è stata di 30,38 secondi (SD =
6,35), variando da 19 a 41 secondi; la durata dell'apnea era correlata al
tasso di aumento della CBT durante il BFB: r = 0,60, p = 0,050. T-test su
campioni indipendenti (a due code) condotti per confrontare le CBT dei
partecipanti occidentali allo Studio 2 con quelli di 6 meditatori tibetani nello
Studio 1 prima e dopo la BFB non hanno rivelato differenze significative
tra le CBT iniziali dei due gruppi, t (15) = 0,85, p= 0,40 o il loro CBT alla
fine del BFB, t(15) = 0,39, p = 0,69. Tuttavia, i CBT finali raggiunti dai
praticanti tibetani alla fine del BFB erano significativamente più alti dei
CBT finali dei partecipanti occidentali alla fine del BFB, t(15) = 3,92, p=
0,001.
La fase di raffreddamento è iniziata immediatamente dopo il
completamento del BFB (la velocità media di raffreddamento è d= 0,034
uC/min); tutti i partecipanti occidentali non meditatori sono tornati alla loro
CBT di base durante i successivi 20 minuti. Ciò è in contrasto con i
praticanti tibetani che eseguono GB (Studio 1) che non hanno mostrato
alcuna diminuzione dei loro CBT durante né BGB né MGB (d = 0,011 uC/
min e d = 0,002 uC/min rispettivamente) e sono stati in grado di mantenere
un temperatura corporea elevata per tutta la durata del MGB (in media
21,50 minuti). Ciò conferma ulteriormente che la pratica GB facilita il
mantenimento della temperatura corporea.
La Figura 7A presenta i dati del partecipante occidentale che ha
eseguito BFB due volte. Come si può vedere nella figura, la partecipante
ha alzato la sua CBT a 36,96uC durante la prima sessione di BFB, poi si
è fermata quando si è sentita a disagio e, dopo circa 10 minuti di riposo
(accompagnato da una graduale diminuzione della CBT), ha iniziato la sessione(nella zona della febbre), mentre la CBT
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La temperatura aumenta durante la meditazione g-Tummo
seconda sessione del BFB. Tuttavia, non è stata in grado di aumentare
ulteriormente la sua CBT durante la seconda sessione BFB, anche se
aveva iniziato la sessione con una temperatura di base più elevata. Ciò
contrasta con il professionista g-tummo occidentale che ha eseguito BFB
seguito da MFB (Figura 7B). Questa partecipante ha raggiunto una CBT
simile di 36,95 uC entro la fine della sessione BFB, ma è stata in grado di
aumentare ulteriormente la sua CBT durante la MFB fino alla zona di
leggera febbre (37,03 uC).
In sintesi, i risultati dello Studio 2 indicano che la tecnica BFB determina
aumenti significativi delle CBT non solo nei meditatori ma anche in quegli
individui che non hanno alcuna esperienza precedente nella meditazione.
La velocità di questi aumenti è molto più elevata della velocità degli
aumenti di temperatura dovuti alle fluttuazioni ritmiche circolari della CBT.
Tuttavia, gli aumenti complessivi della CBT dovuti alla tecnica BFB sono
limitati e rientrano nell’intervallo della temperatura corporea normale. I dati
suggeriscono inoltre che la visualizzazione meditativa coinvolta nella MFB
consente al praticante di raggiungere CBT più alti di quelli che possono
essere raggiunti utilizzando solo la respirazione e le tecniche isometriche.
Discussione
I risultati della nostra ricerca indicano che esistono due tipi distinti di
pratica g-tummo, FB e GB, ciascuno caratterizzato da diversi modelli di
temperatura e correlati neurali (EEG). I dati sulla temperatura confermano
le affermazioni dei praticanti secondo cui la meditazione FB viene utilizzata
per aumentare il calore corporeo, mentre la meditazione GB sembra
facilitare il mantenimento di una temperatura corporea elevata. In effetti,
sono stati osservati aumenti affidabili della CBT durante la componente
FB della pratica g-tummo, non solo tramite la meditazione FB ma anche
tramite la sola respirazione vaso FB. Tuttavia, i risultati degli Studi 1 e 2
suggeriscono anche che la componente neurocognitiva ("attenzione
interiorizzata" sulle immagini visive) della pratica MFB può facilitare
l'elevazione della CBT oltre l'intervallo della normale temperatura corporea
9 Marzo 2013 | Volume 8 | Numero 3 | e58244
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Figura 7. La CBT aumenta durante il FB come eseguito da un non meditatore
occidentale e da un praticante occidentale del g-tummo. Le linee tratteggiate
verticali indicano l'inizio/fine delle diverse fasi della pratica; (A, non meditatore
occidentale): riposo, BFB, riposo, BFB, riposo e (B, praticante occidentale del
g-tummo): riposo, BFB, riposo, MFB, riposo. doi:10.1371/
journal.pone.0058244.g007
gli aumenti durante la sola respirazione del vaso FB erano limitati e non
superavano l'intervallo della normale temperatura corporea.
I risultati dell'analisi EEG indicano anche che la meditazione FB e GB erano
associate a diversi stati cerebrali nell'uomo
praticanti. I dati EEG hanno mostrato aumenti significativi di alfa e beta e un
aumento marginalmente significativo della potenza gamma durante MFB,
mentre durante MGB è aumentato solo il beta. Sebbene il potenziale ruolo
funzionale delle oscillazioni della banda beta non sia ancora ben compreso,
l'attività beta è associata all'attenzione esecutiva focalizzata e sembra essere
correlata al mantenimento dell'attuale stato sensomotorio o cognitivo [27].
Pertanto, aumenti significativi di beta, come osservato nella presente ricerca e
nello studio di Benson et al [7], potrebbero corrispondere al miglioramento dei
processi attenzionali durante la meditazione sia FB che GB rispetto alle
corrispondenti linee di base. Per quanto riguarda l'aumento dell'attività gamma
osservato durante la meditazione FB, gli studi sulla meditazione lo considerano
un segno di "samadhi" (stati meditativi profondi di coscienza), ma le regioni di
aumento sono variate, con studi recenti che riportano in alcuni casi un'attività
gamma distribuita frontalmente aumento della gamma [28] e in altri casi un
aumento della gamma agli elettrodi posteriori e occipitali [29]. I nostri dati
hanno mostrato che la gamma aveva la potenza più elevata nelle aree frontali
durante la meditazione FB (tuttavia, la distribuzione frontale degli effetti gamma
dovrebbe essere considerata con cautela poiché questi cambiamenti ad alta
frequenza potrebbero essere confusi con l’attività dei muscoli superficiali e con
i movimenti oculari [30].
Di particolare interesse è l'aumento della potenza della banda di frequenza
alfa che è stata osservata durante la meditazione FB e la sua relazione
significativa con gli aumenti della CBT. Contrariamente a un anticipo
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La temperatura aumenta durante la meditazione g-Tummo
Considerando che l'alfa rappresenta un processo inattivo nel sistema visivo,
hanno cominciato ad accumularsi prove a sostegno del ruolo delle oscillazioni
alfa come meccanismo inibitorio generale nel cervello [31], [32]. Nello specifico,
l'aumento dell'attività alfa nelle aree occipito-parietali è stato collegato alla
efficace soppressione dell'input visivo, che potrebbe disturbare il mantenimento
delle rappresentazioni della memoria di lavoro visiva [33], [34]. Ciò è coerente
con un'osservazione più generale secondo cui uno spostamento verso l'interno
del focus dell'attenzione verso l'attività mentale (come nella rotazione mentale
o in altri compiti di immaginazione visuo-spaziale) è tipicamente accompagnato
da aumenti del potere alfa posteriore [35], [36], suggerendo che alfa potrebbe
lavorare per diminuire la distraibilità degli eventi sensoriali “esterni” per aiutare
la concentrazione sull'attività mentale. Allo stesso modo, la ricerca sulla
meditazione ha suggerito che gli aumenti del potere alfa corrispondono
all'"internalizzazione dell'attenzione" (attenzione diretta internamente) durante
l'esecuzione del compito rispetto al livello di base [37], che sembra essere
un'interpretazione plausibile dei nostri risultati. Durante la meditazione FB, i
praticanti dovrebbero dirigere la loro attenzione sulle informazioni sensoriali
generate internamente (immagini visive, percezione del calore). Al contrario,
non ci sono stati aumenti significativi del potere alfa durante la sola respirazione
del vaso, suggerendo che questi aumenti potrebbero essere specificamente
attribuiti alla componente meditativa della pratica.
Suggeriamo che l'aumento del potere alfa osservato nel nostro studio riflette la
capacità dei meditatori di focalizzare l'attenzione su stati interni rilevanti, in
particolare su immagini visive di fiamme e sensazioni di calore, mentre
inibiscono le informazioni sensoriali esterne per periodi prolungati.
La scoperta centrale del nostro studio è che ci sono almeno due fattori
separati che influenzano gli aumenti della CBT durante la meditazione FB.
Il primo fattore è legato alla componente somatica della pratica FB, in
particolare all'efficacia della tecnica di respirazione del vaso che influenza il
tasso di aumento della CBT. Infatti, i risultati degli studi 1 e 2 hanno mostrato
una correlazione significativa tra il tasso di aumento della CBT e la durata
dell’apnea, durante la quale i professionisti trattengono il respiro mantenendo
contemporaneamente la tensione muscolare isometrica. Il tasso di questi
aumenti della CBT è stato
significativamente più alto di quello dovuto alle fluttuazioni ritmiche circolari
nella CBT, ed era simile al tasso di aumento della CBT di 0,02-0,17 uC al
minuto durante l'uso di metodologie di ipertermia sistemica non invasive (ad
esempio, immergendo il corpo di un paziente in acqua calda o cera, avvolgendo
il corpo in una coperta o in un abito attraverso il quale viene pompata acqua
riscaldata, irradiata con energia IR) [22].
Il secondo fattore è legato alla componente neurocognitiva della pratica FB, in
particolare alla quantità di “internalizzazione dell'attenzione” o qualità della
visualizzazione meditativa, come riflesso dall'aumento del potere alfa durante
la meditazione FB. Questo fattore sembra determinare il tempo di aumento
della CBT, cioè quanto tempo i meditatori sono in grado di continuare ad
aumentare la loro CBT oltre il range della normale temperatura corporea senza
raggiungere una fase di equilibrio.
In effetti, i risultati dello Studio 1 hanno mostrato che maggiore è l’aumento del
potere alfa raggiunto durante la meditazione FB, più lungo è il tempo di salita
della CBT, portando a CBT più elevati.
Entrambi i fattori lavorano insieme per massimizzare l’aumento della
temperatura. Cioè, la componente somatica del FB (respirazione a vaso)
provoca effetti termogenici, mentre la componente neurocognitiva
(visualizzazione meditativa) sembra essere fondamentale per facilitare un
aumento prolungato della temperatura corporea per periodi più lunghi,
probabilmente a causa dell’attenuazione dei meccanismi fisiologici che portano
alla perdita di calore. Nei trattamenti di ipertermia sistemica, per prevenire la
perdita di calore e quindi sostenere gli aumenti della CBT per periodi più
lunghi, vengono utilizzate diverse tecniche di isolamento (ad esempio,
avvolgendo il corpo del paziente in coperte riflettenti, fogli o pellicole di plastica
[22]). Nel caso della meditazione FB, uno dei possibili meccanismi che
prevengono la perdita di calore potrebbe essere l’immaginazione mentale di fiamme e calore. In ef
10 Marzo 2013 | Volume 8 | Numero 3 | e58244
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consideravano le immagini mentali come una tecnica potenzialmente
efficace nell’influenzare la temperatura corporea periferica, il flusso
sanguigno e la vasodilatazione locale [38-41]. Pertanto, è possibile che la
componente di immagini mentali della meditazione FB riduca al minimo la
perdita di calore e quindi prolunghi il tempo di salita della CBT attraverso
meccanismi simili (cambiamenti nel flusso sanguigno, ridotta vasodilatazione).
Senza la visualizzazione meditativa di accompagnamento, la respirazione
vaso potrebbe non essere molto efficace e comportare solo aumenti limitati
della CBT. Allo stesso tempo, senza un’efficace tecnica di respirazione FB,
anche piccoli aumenti della CBT, se possibile, potrebbero richiedere periodi
di meditazione significativamente più lunghi.
Una delle domande che sorgono da questo studio è perché la respirazione
e gli esercizi isometrici sono stati scelti dai meditatori tibetani come mezzo
di termogenesi, invece dei movimenti dinamici (ad esempio, esercizio fisico,
corsa). Diversi tipi di respirazione e tecniche isometriche sono state utilizzate
per migliaia di anni non solo nelle tradizioni tibetane ma anche nelle prese
statiche in alcuni rami del mondo.
yoga o arti marziali orientali. Ciò che accomuna tutte queste pratiche è che
richiedono un'attenzione focalizzata sugli stati mentali interni, cosa difficile
da realizzare durante un rigoroso esercizio dinamico. Infatti, secondo i
resoconti dei praticanti di g-tummo, la meditazione FB richiede una
concentrazione significativa e non può essere eseguita insieme alla corsa o
addirittura alla camminata. Per questi motivi, durante la cerimonia di
asciugatura delle lenzuola bagnate, mentre camminano all'aperto, i meditatori
g-tummo non eseguono la visualizzazione meditativa FB, ma GB, che è
molto meno faticosa.
Una limitazione che influenza la generalizzabilità dei nostri risultati è la
piccola dimensione del campione dovuta alla sacralità della pratica e alle
difficoltà nell’accesso ai professionisti del g-tummo. Nonostante questa
limitazione, siamo stati in grado, per la prima volta, di documentare aumenti
affidabili della CBT durante la pratica del g-tummo di tipo FB, il tutto
all'interno della zona di febbre da lieve a moderata, convalidando le leggende
sulla straordinaria capacità dei meditatori di g-tummo di elevare la
temperatura corporea oltre il normale. Tuttavia, i risultati suggeriscono
anche che gli aumenti di temperatura durante la meditazione g-tummo non
Contributi dell'autore
sono né soltanto un sottoprodotto della meditazione né il suo obiettivo, ma Ha ideato e progettato gli esperimenti: MK. Ha eseguito gli esperimenti: MK.
potrebbero invece essere un mezzo per facilitare il raggiungimento di una "profonda capacità
Analizzati meditativa".
i dati: JE JS KG. Ha scritto il documento: MK.
Riferimenti
1. Evans-Wentz WY (2002) Yoga tibetano e dottrine segrete (Pellegrini
Editoria, Varanasi, India).
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La temperatura aumenta durante la meditazione g-Tummo
stati''. I meditatori g-tummo possono utilizzare gli aumenti della CBT come
veicolo per migliorare la loro attenzione e focalizzare la loro meditazione
prestazione (che a sua volta può facilitare un ulteriore aumento della
temperatura attraverso la visualizzazione meditativa). Studi futuri condotti
da esperti nella meditazione g-tummo che sono in grado di elevare e
mantenere livelli elevati di CBT potrebbero offrire spunti di ricerca e approcci
promettenti per indagare i meccanismi di regolazione della CBT. Poiché
molte variabili alla base del funzionamento neuronale (ad esempio, il
trasporto attraverso canali iono-selettivi, l'ampiezza e la durata dei picchi di
singole unità) dipendono dalla temperatura [42], [43], la possibilità di
autoregolazione della CBT può avere un effetto diretto effetto
sull’autoregolazione e sulla massimizzazione dell’attività neurocognitiva. Se
gli studi futuri dimostreranno che è possibile autoregolare la CBT,
padroneggiando la respirazione vascolare insieme all’immaginazione
mentale guidata senza una vasta esperienza di meditazione, si aprirà
un’ampia gamma di possibili interventi medici e comportamentali, come
l’adattamento e il funzionamento in condizioni ostili. ambienti freddi),
migliorando la resistenza alle infezioni, aumentando le prestazioni cognitive
accelerando i tempi di risposta e riducendo i problemi di prestazione
associati alla diminuzione della temperatura corporea, come riportato negli
studi sui fattori umani sul lavoro a turni e sulle operazioni notturne continue
[44], [45].
Ringraziamenti
Ringraziamo Gebchak Wangdrak Rinpoche per il suo aiuto nel reclutamento dei
partecipanti e tutte le disposizioni per lo studio e ad Ani Chozom per la sua
traduzione inglese-tibetana e l'aiuto nella conduzione degli esperimenti.
Vogliamo anche ringraziare Geshe Gelek Jinpa per la sua consulenza sulla
pratica g-tummo. Infine, un ringraziamento speciale ad Anna Wrinkler che ha
contribuito a reclutare partecipanti occidentali per lo Studio 2, nonché al team di
Advanced Brain Monitoring, che ha fornito consulenza costante durante gli studi
EEG per risolvere le difficoltà nel funzionamento dell'apparecchiatura in climi insolitamente freddi.
condizioni.
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