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I luoghi della memoria

(anche da Gigli, Marescalchi)


Cosa sono e perché ne parliamo

 Secondo una definizione di Pierre Nora, sono luoghi che acquisiscono un


valore simbolico per una comunità (piccola o grande che sia [ndr])
 È un concetto chiave per una didattica che stabilisca contatti col territorio
 In ogni caso il luogo della memoria è un ponte tra passato e presente e
l’insegnante è colui che permette ai ragazzi di attraversarlo
 Non solo i luoghi legati a guerre o fatti di portata epocale, anche i luoghi
significativi per una comunità
 Attività didattiche nei luoghi della memoria possono arricchire le varie
ricorrenze legate alle giornate della memoria o essere strumento per
l’educazione alla cittadinanza
Una classificazione

 1) Il luogo in cui è accaduto un evento


significativo (es. Ponte dell’ammiraglio a
Palermo)
 2) Il luogo che ricorda quell’evento
 3) Il luogo-museo
Territori e Memorie

 Il luogo della memoria ha valore all’interno di una comunità in un


determinato tempo.
 Le comunità a cui possiamo appartenere sono molteplici ( il comune, la
scuola, l’associazione ecc…)
 Può essere una piazza, uno stadio, un qualsiasi luogo abbia valore e
richiami memorie comuni
 I luoghi della memoria mutano, si deteriorano, acquisiscono nuovi
contenuti
Luoghi e critica

 Anche i luoghi vanno letti criticamente: il suo stato dipende da scelte che
esprimono narrazioni
 Spesso i luoghi ci raccontano storie diverse, in contraddizione o anche solo
sovrapposte
 Spesso monumenti di diverse epoche in uno stesso luogo ci raccontano
cose diverse
 I luoghi sono fonti come le altre da analizzare secondo un metodo critico e
da utilizzare responsabilmente e consapevolmente
 Il confronto con l’uso pubblico della storia
Luoghi e insegnanti

 L’insegnante con la sua mediazione deve dipanare l’intreccio tra:


 a) contesto nel passato, o quando il «luogo» è stato realizzato (come
monumento o come narrazione);
 b) le varie narrazioni nel tempo, se presenti (più monumenti, più
stratificazioni etc..);
 c) il presente
 L’insegnante può aggiungere anche altra documentazione per valorizzare
la visita: il confronto tra fonti
 2) Il nuova pianeta
 Prima della partenza ciascun gruppo fissa quali ricordi portare (le memorie)
del vecchio pianeta. Si produce un cartellone ( o altro prodotto) in cui queste
vengono fissate
 Sul pianeta incontrano il testimone unico e ultimo dell’antica civiltà di Monte
Solo. Insegnante media e spiega la realtà del luogo, che cosa è successo.
Incontro con la storia
 I nuovi venuti spiegano le loro nuove regole e le loro memorie
 Si discute su come risolvere tutti i conflitti tra vecchi e nuovi abitanti e tra
memorie diverse
 Debriefing finale: si discute sul gioco, sui suoi risultati rispetto alla quotidianità
La visita al museo archeologico, una
grande occasione per i più piccoli
 Il museo ci avvicina a fonti e reperti che i bambini hanno già conosciuto nei
manuali. Una grande occasione
 La «gita» non è solo un momento di diversione (deve essere anche quello), ma
soprattutto un’occasione per attività didattiche (operative o laboratoriali)
 La visita al museo (o siti archeologici o di interesse storico) come momento
rilevante di un percorso cognitivo
 Centralità dell’insegnante nel percorso individuato.
 L’attività va organizzata con cura e finalizzata alla visione di reperti precisi
(vedere troppo annoia e disperde l’attenzione) che integrino e arricchiscano
conoscenze già acquisite
 Un’eventuale guida può essere utile per risolvere dei problemi posti dagli stessi
studenti
Museo e attività ludiche

 Le attività ludiche realizzate all’interno del museo sono un’ipotesi plausibile


 Per esempio la caccia al tesoro:
 A) insegnante, dopo aver studiato attentamente il museo (o altro,
potrebbe essere il mosaico..) e il suo patrimonio, individua cosa cercare
(immagini di vita quotidiana ? Immagini legate a lezioni svolte ? Immagini e
mito ? Aspetti legati alla condizione femminile o all’infanzia ? Ecc…?
 B) individua un contesto storico e lo introduce in classe
 C) organizza i gruppi e attribuisce la consegne
 D) raccoglie il materiale e pianifica con gli alunni contenuti (e tipologia
eventualmente) di un prodotto finale
Un esempio per la primaria

 La proposta: un «luogo di trauma» in Cominciamo giocando. Propedeutica


per un’educazione alla complessità
 Metodologia: gioco di ruolo
 Obiettivo: educazione alla convivenza civile; memoria come strumento di
consapevolezza nella gestione dei conflitti
 Monte Sole (stragi di Marzabotto, 29 settembre- 5 ottobre 1944) ove sorge
attualmente un parco e la scuola di pace di Monte Sole
 Due giornate
 Attività inserita nel lavoro scolastico quotidiano
 1) Spigolandia e Sferlandia
 Due gruppi nella classe, due pianeti diversi, due popoli con caratteri
diversi e inconciliabili (ciascun membro con particolari ruoli). Insegnante
definisce caratteri essenziali insieme agli studenti
 Un cataclisma (modello superman), i due popoli possono trovare salvezza
solo sul pianeta Monte Solo
 Il conflitto
 Il tentativo di trovare una soluzione: violenti contro mediatori (falchi e
colombe). L’insegnante aiuta a far prevalere le colombe
 La definizione di regola di convivenza tra i due popoli: si crea un
cartellone (o altro prodotto) in cui queste vengono fissate
Attività, i tuoi luoghi della memoria

 Individua un luogo della memoria e immagina di utilizzarlo per la tua


attività didattica
 Spiega le ragioni della scelta
 Immagina un possibile utilizzo nell’ambito di un’attività didattica ordinaria
 Il luogo della memoria può essere anche rappresentativo per una
comunità locale (il tuo paese/città coincidente con la classe a cui ti rivolgi
 Scrivi un breve testo

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