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Suoni differenziali per il violino

Max Pizio
Esempio 1. Luisiana Lorusso

Armonici naturali generati dalla corda RE


Partendo dal primo Re (corda vuota) sul pentagramma si eseguono i relativi parziali i quali si muovono rispettivamente
su un'ottava, una quinta giusta, una quarta giusta, una terza maggiore, una terza minore e una seconda maggiore.
Il simbolo "o" indica che il dito della mano sinistra sfiora la nota su cui è posto. Per motivi di sonorità questi sono gli
armonici udibili in ques'ordine nella przione di corda che va dalla metà al ponte. Logicamente questa dinamica si
riproduce anche procedendo dalla metà della corda verso il capotasto.

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8va...............................................................................................

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Violino &w
2 3 4 5 6 7 8
1

Esempio 2.

Armonici artificiali su un'ottava generati dalla corda RE-scrittura

Partendo dalla corda vuota RE (o), tramite posizioni speciali, è possibile generare una scala cromatica di armonici
artificiali su un'ottava. Le cifre indicano la diteggiatura: il numero inferiore suona e il superiore sfiora la nota. Il rombo
indica la nota da sfiorare, in questo caso sempre la "4".

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3

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4

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4 simile

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Armonici artificiali su un'ottava generati dalla corda RE-suoni risultanti

Con questo procedimento abbiamo fino ad ora "isolato" i parziali, posizionando i suoni risultanti in una situazione dove il nostro
orecchio possa definirli come suoni singoli, anche se formati comunque da parziali poco udibili e dal punto di vista di questa ricerca

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trascurabili. Nel pentagramma successivo vediamo i suoni risultanti degli armonici artificiali scritti nel pentagramma precedente.

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Suoni differenziali per il violino

Esempio 3.

Negli esempi seguenti tratteremo con gli intervalli di terza maggiore e minore, di sesta maggiore e minore, e di
seconda maggiore e minore, l'argomento dei suoni differenziali i quali scaturiscono dai battimenti di alcuni
parziali che abbiamo notato negli esempi precedenti. Nelle registrazioni sono stati eseguite prima le note
singolarmente poi il bicordo, dimostrandone il terzo suono risultante.


Intervalli di Terza

·
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Nel caso dell'intervallo di terza maggiore Re-Fa#, possiamo assistere ad un effetto fisico legato al terzo suono,
quest'effetto lo chiameremo "fondamentale mancante", visto che la comparsa del Re all'ottava "oscura"
progressivamente e in modo discontinuo il Re fondamentale. Per quanto riguarda l'intervallo di terza minore
possiamo notare la risonanza su una terza minore composta, ma ascoltando bene a volume alto in cuffia
la presenza di un La# sotto il rigo è abbastanza evidente (233Hz). Questo episodio è da addurre quindi ad un
comportamento "non lineare" dell'orecchio umano, il quale può aggiungere o togliere illusoriamente alcune
frequenze. In alcuni casi però queste frequenze non sono illusorie ma si producono all'interno dell'orecchio, per
esempio la "distorsione di intermodulazione".

Intervalli di Sesta

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w w w
· ·
Nell'intervallo di sesta maggiore possiamo avvicinarci molto per quanto riguarda la teoria del terzo suono, Re (293Hz)
e Si (493Hz), sottraendo le frequenze 493-293=200Hz, quindi Sol sotto il rigo. Da notare l'approssimazione di 4Hz,
(Sol-196Hz), data dalla scala naturale in rapporto al temperamento equabile.

Intervalli di Seconda

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15ma Bassa loco
Nel caso dell'intevallo di seconda maggiore è interessante notare come più si avvicinano le note come più possono
svilupparsi battimenti lenti che generano note molto gravi, in questo caso il primo Re del pianoforte (36Hz), molto
discontinuo e percepibile nella registrazione come un gorgoglìo.
Intervallo di Quinta

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w
·
Anche sull'intervallo di quinta notiamo che tra le due note Re e La (293Hz-440Hz), scaturiscono battimenti che vanno al
disotto dell'estensione usuale del violino (Sol), il terzo suono è Re all'ottava bassa (440 - 293=147Hz).Spesso ci si trova degli,
"scarti" di circa 30Hz dovuti agli intervalli "naturali", cioè legati alla scala naturale la quale è prerogativa di questi suoni (vedasi
la prima parte che spiega gli armonici naturali e artificiali).

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