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strutturalista: egli
ricerca i processi
cognitivi autogenerati
dalla mente, senza o
con la minima influenza
esterna
Nelle sue ricerche con i ragazzi più grandi, Piaget si avvale del metodo clinico, ovvero quello utilizzato in
psicanalisi e psichiatria, che si avvale molto del linguaggio.
L’altro metodo
utilizzato, con i bambini
in grado di parlare, è il
metodo clinico:
interagire verbalmente
con il bambino,
cercando di mantenere
la sua spontaneità ma
guidandolo verso i
nuclei problematici che
interessano
Nei primi lavori clinici di Piaget, lo sperimentatore presenta degli scenari al bambino unicamente attraverso
il linguaggio verbale. Scopo dell’indagine è proprio il linguaggio nel bambino, in particolare le conversazioni
fra bambini. Questi studi sono asistematici. Gli studi successivi sono sulla logica e sui significati relazionali
(famiglia, casa, straniero, nemico) attribuiti dal bambino e si presta per indagini più sistematiche. Per
esempio, fino ai 10-11 anni i bambini non si rendono conto della reciprocità del termine “straniero”
I bambini (piccoli, 7-8 anni) danno di solito una spiegazione realista (attribuire a cose astratte un valore
fisico, come “pensare con la bocca”), animista (l’opposto, dare valore astratto a cose fisiche) o artificialista
(pensare che tutte le cose le ha fatte l’uomo).
Esempio di metodo
critico: l’esperimento
della focaccia
Queste strutture sono oggetti complessi e interconnessi, cioè la modificazione di una parte causa una
modificazione del tutto e viceversa.
Questo invariante funzionali dell’ organizzazione non l’abbiamo visto a lezione, ma è un po’ ovvio:
esso è quel principio che stabilisce che il funzionamento cognitivo tenda naturalmente alla
creazione di strutture, allo sviluppo di abilità ecc.
ACHTUNG: nel corso noi
abbiamo invertito le due
parole accomodamento e
adattamento! Cosicchè il
principio sia PRINCIPIO DI
ACCOMODAMENTO,
suddiviso in assimilazione e
adattamento
Definizione di assimilazione
Definizione di adattamento
Esempi di assimilazione e
adattamento
Invarianti funzionali
La struttura è uno
schema, la cui
complessità e
raffinatezza
aumenta nel
tempo e che
vengono creati dal
principio di
accomodamento
I contenuti sono le
risposte o le azioni
reali dei soggetti in
certe situazioni, e
ovviamente variano
nel tempo
Nei primi studi di piaget le strutture cognitive (egocentrismo, realismo, animismo ecc) erano definite in
modo intuitivo e spesso superficiale e impreciso. A partire dagli anni 30 comincia ad assiomatizzarle e
definirle in maniera più formale e operativa.
Fenomenologia
dell’egocentrismo
I bambini allo stadio preoperatorio non hanno la capacità di comprendere l’addizione e la sottrazione
(esperimento delle perle di legno)
Non credo che sta roba sia
importante, ma la metto lo
stesso
1. Fenomenismo:
rilevare dal mondo
esterno solo ciò
che è subito
evidente
2. Sincretismo:
schemi unitari ma
imprecisi
3. Giustapposizione:
la tendenza a
creare non sequitur
4. Realismo: per
bambini piccoli
“pensiamo con la
bocca”
5. Animismo:
tendenza ad
attribuire proprietà
intellettuali a
oggetti
6. Artificialismo: ciò
che ci circonda è di
origine artificiale
7. Dinamismo: una
specie di “tacchino
induttivista” per
bambini
8. Fenomenismo: post
hoc ergo propter
hoc
9. Ragionamento
transduttivo
10. Reversibilità
I due primi periodi qui visti li
abbiamo raggruppati a
lezione sotto l’unico nome di
periodo sensomotorio/del
pensiero concreto.
-periodo operatorio formale (dopo gli 11 12 anni) in cui egli può operare con elementi e conoscenze
astratte
Ogni periodo è strutturato in una successione di stadi, in cui il bambino articola sempre meglio i contenuti
mentali
I criteri individuati da piaget affinchè si possa parlare di stadi sono:
1. gerarchizzazione: l’ordine in cui vengono raggiunti gli stadi deve essere invariante. Non posso
raggiungerne uno più avanzato subito
2. integrazione: il passaggio da uno stadio al successivo deve avvenire sempre tramite integrazione di
nuove informazioni, senza rimuovere ciò di raggiunto in precedenza
3. strutture di insieme: l’evoluzione di uno stadio non deve riguardare comportamenti isolati, ma
cambiare strutture d’insieme
4. consolidamento: che il raggiungimento dello stadio segua il principio di accomodamento e si divida
quindi in assimilazione e adattamento
5. equilibrazione: che ogni stadio debba poter costituire una sorta di punto di equilibrio nello sviluppo
Molte di queste critiche vengono dalla psicologia cognitivo-evoluzionistica, che pone l’accento sulla
“interazione”, mentre l’approccio strutturalista piagettiano è più orientato sulle capacità autocostruttive
della mente
Vediamo ora i periodi dello sviluppo piagettiani. Noi abbiamo studiato lo stadio sensomotorio/pensiero
concreto, dell’operatività e del pensiero formale
• intelligenza sensomotoria (0-2 anni): in cui l’interazione sensomotoria è mediata da riflessi innati,
poi dal graduale controllo dei riflessi e le prime forme di interazione/sperimentazione con
l’ambiente esterno.
• Pensiero simbolico (Nelle lezioni però lo abbiamo chiamato iconico, o proto iconico visto che non
siamo ancora nel periodo della operatività) e preconcettuale (2-4 anni):
Attorno ai due anni comincia a
svilupparsi il pensiero iconico. Il
pensiero iconico consiste nel
richiamare oggetti non
necessariamente presenti tramite
l’assimilazione del significante .
Questo viene poi sviluppato nel
linguaggio.
La conquista del linguaggio consente un definitivo distacco fra significato e significante e consente di
richiamare elementi non fisicamente presenti davanti a loro, e consente al pensiero di elaborare significati
in modo via via più astratto.
Secondo Piaget, è la logica che permette il linguaggio, e non viceversa, in quanto essa è un derivato della
coordinazione dei vari schemi prodotti dai fenomeni di assimilazione e adattamento.
• Pensiero intuitivo (dai 4 ai 7-8 anni): si entra in una fase di transizione verso il periodo operatorio
concreto, in cui si compicia ad effettuare le operazioni tipiche del periodo dapprima con difficoltà,
poi via via meglio.
Il secondo periodo visto a lezione, quello operatorio (che nelle dispense è definito periodo operatorio
concreto) si raggiunge verso i 7/8 anni:
Le operazioni compaiono
verso i 7 anni, e sono
definite come processi di
organizzazione degli oggetti
concreti. Si dividono in
operazioni logico-
matematiche e infralogiche
o spazio-temporali
Nel famoso esperimento delle perle nel vaso, in cui un vaso di vetro pieno di perle viene travasato in un
altro di altezza differente, i bambini nel periodo pre-operatorio diranno che la quantità di perle è
aumentata o diminuita (di solito se il vaso di arrivo è più alto e stretto diranno che è aumentata), pur
sapendo che non ne è stata aggiunta o tolta nessuna. I bambini nel periodo operatorio invece, sapendo che
non ne è stata aggiunta o tolta nessuna, sanno che la quantità è rimasta invariata. Sanno cioè il significato
dell’operazione matematica identità.
All’inizio del periodo operatorio si riscontra il fenomeno del “décalage orizzontale”: il bambino raggiunge la
nozione di conservazione di alcune grandezze se soggette a trasformazioni, come la quantità, ma dimostra
ancora un ragionamento intuitivo per altre grandezze, come peso e soprattutto volume, pur potendo
applicare l’operazione di identità così raggiunta anche alle suddette proprietà.