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27/9/2016 Fossili

Il termine fossile (dal latino fodere, scavare) in paleontologia viene usato per indicare resti
integri o parziali di organismi un tempo viventi, o per una qualsiasi testimonianza di vita
geologicamente passata: resti animali, (ossa, denti, uova, conchiglie); resti vegetali
(foglie, tronchi, pollini); evidenze di attività vitale (tane o orme); tracce legate di alimenti;
ecc.

Il processo di trasformazione di un organismo vivente in


un fossile può durare diversi milioni di anni. La
fossilizzazione è un evento estremamente raro e difficile
a verificarsi poichè, non appena gli animali o le piante
muoiono, inizia la loro decomposizione. Sebbene le parti
più resistenti, come conchiglie, ossa e denti o il legno,
siano più resistenti degli altri tessuti molli, spesso questi
elementi vengono disgregati da agenti naturali esterni
(fisici e chimici), come vento e acqua corrente, e anche
dall'azione di animali necrofagi (in gran parte da batteri
saprofiti che si nutrono decomponendo i resti di viventi Fossile di una libellula.

morti trasformandoli in humus).

Generalmente, per subire un processo completo di fossilizzazione, un organismo deve


essere sepolto rapidamente grazie alla deposizione di sabbia o fango trasportati
dall'acqua, che ricoprono gli organismi, prima che ne subentri la decomposizione o
venga aggredito dagli agenti demolitori.
Dello studio di questo fenomeno si occupa un ramo della paleontologia, la tafonomia.

Alcuni fossili vegetali possono essere considerati come una porzione di materia e quindi di
energia imprigionata (i combustibili fossili come il carbone o il petrolio). Questa energia
può essere sfruttata dall'uomo impiegandola nelle varie attività industriali.

DOVE SI RINVENGONO I FOSSILI:


I fossili si trovano inglobati nelle rocce sedimentarie abbondantemente presenti nella
parte superiore della crosta terrestre.
La maggior parte dei fossili si trova nei sedimenti, cioè nei depositi trasportati dall'acqua.
Le rocce sedimentarie sono formate a strati e questi strati di roccia che contengono fossili,
possono essere utilizzati per ricostruire la storia della Terra e degli organismi che si sono
succeduti nel corso dei millenni. I geologi sanno che i vari strati rocciosi si sono formati in
periodi diversi, e grazie ai fossili possono stabilire non solo di che strato si tratta, ma anche
quando si è formato circa.

I fossili impiegati per questo scopo, sono detti fossi guida,


perchè aiutano a riconoscere l'era, il periodo o l'epoca a cui
appartengono le rocce che li contengono e a collegare
cronologicamente gli strati di territori o addirittura di
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continenti diversi. Grazie a questi si riesce a suddividere la


Terra in periodi di tempo. Questa suddivisione viene definita
datazione relativa.

I fossili guida sono di aiuto nella ricerca del petrolio,


perché il geologo sa che molti depositi di petrolio
sono stati ritrovati in rocce di una particolare
epoca.

Il criterio di datazione dei fossili si basa sulla


biostratigrafia, secondo la quale normalmente gli
strati più bassi del terreno sono più antichi di quelli
superiori. Utilizzando tale criterio si può confrontare
un certo fossile con altri rinvenuti in strati di altre
località per vedere se appartengono allo stesso
tempo oppure no. anche con l'impiego degli isotopi
radioattivi e del carbonio 14 si può determinare
l'età della roccia in anni.

I resti fossili non ci mostrano solo quali gli animali e


Fossile di Archaeopteryx ritrovato in una laguna giurassica
piante del passato che abitavano la Terra, ma ci
presso Solnhofen, Germania. indicano anche in quale ambiente e clima sono
vissuti. Nelle rocce sedimentarie, si trovano spesso impronte fossili di gocce di pioggia, di
rigagnoli d'acqua e di fango. Ciò mostra quali siano state le vicende meteorologiche in
quei tempi lontani.

FOSSILI VIVENTI:
Il termine fossile vivente fu coniato da Darwin per indicare particolari tipi di organismi,
animali o vegetali, con caratteristiche morfologiche primitive e soggetti ad un processo
evolutivo molto lento.

Ai fossili viventi appartengono tipologie diverse di organismi:

Organismi che sono gli unici rappresentanti viventi di gruppi estinti da tempo.

Un esempio è quello del pesce Latimeria Chalumnae, 1938, alle foci del Chalumna in Sud
Africa. L'esemplare incuriosì i pescatori che lo mandarono imbalsamato al Museo di East
London. Venne riconosciuto in quell'esemplare le caratteristiche dei Crossopterigi
Celacantiformi, pesci a pinne "muscolose" (Sarcopterygii) nati durante l'Era Paleozoica,
400 milioni di anni fa, e ritenuti estinti nella grande estinzione che eliminò anche i dinosauri.

Organismi che mantengono caratteri primitivi del gruppo che si è invece altamente
differenziato.

Un esempio è l'Opossum, mammifero marsupiale che presenta caratteri molto simili ai suoi
parenti del Cretaceo.

Organismi che rimangono immutati per un lungo intervallo di tempo.

Gli squali, comparsi nel Devoniano, circa 400 milioni di anni fa, si sono evoluti molto poco
nel corso del tempo geologico, ma le loro caratteristiche li hanno resi immuni ai
mutamenti geologici, climatici, biologici che li circondavano. Ancora oggi ne esistono
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moltissime specie, a dimostrazione dell'efficienza del loro modello strutturale.


Non mancano fossili viventi anche tra i vegetali, come il genere Ginkgo, (Gimnosperma)
comparso nel Giurassico e arrivato ai giorni nostri con l'unica specie Ginkgo biloba senza
modificazioni sostanziali.

TIPI DI FOSSILE:
Vi sono quattro tipi fondamentali di fossili:

resti originali:

In alcuni casi, i fossili sono rappresentati da resti


originali di piante o di animali. Corpi interi di
mammut sono stati rinvenuti quasi perfettamente
conservati, prigionieri del permafrost, sotto i ghiacci
perenni della Siberia.
Sono stati trovati insetti, ragni e frammenti vegetali
di migliaia di anni fa, perfettamente conservati
entro la resina dei pini solidificata (ambra), in cui
questi insetti rimasero invischiati e qui morirono.
Nei dintorni di Los Angeles in California, dove vi
sono depositi di asfalto contenenti le ossa di
migliaia di animali.
Probabilmente, questi animali rimasero prigionieri
Insetto racchiuso nell'ambra.
mentre, in cerca di acqua, tentavano di
attraversare i grandi laghi oleosi di asfalto.

resti sostituiti:

La maggior parte dei fossili non


sono più costituiti da materiale
originale, anche se ne hanno
conservato l'aspetto primitivo.
L'acqua del sottosuolo contiene
vari sali minerali e può sostituire le
conchiglie (calcaree) e le ossa
(fosfatiche) con altri minerali
resistenti, come la silice o la pirite.
I famosissimi alberi pietrificati
dell'Arizona sono un esempio di
formazioni del genere. Essi si
formarono quando le acque del
sottosuolo sostituirono lentamente
Ammonite di circa 80 milioni di anni fa
il legno in decomposizione di
questi alberi con particelle di silice amorfa (opale).
A volte la trasformazione è così importante che, di tutto un organismo vegetale o (più
raramente) animale rimane soltanto il carbonio organico.

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calchi:

Talvolta anche le parti dure (conchiglie, ossa o tronchi) si dissolvono, lasciando nella
roccia un'impronta testimone della forma originaria del fossile.
Quando il guscio originale è dissolto, si forma una cavità con la forma tridimensionale
del guscio. Se tale cavità si riempie con nuove sostanze minerali, si ottiene il calco
naturale o modello, cioè la riproduzione dell'originale. La composizione chimica e
mineralogica del calco può essere simile a quella originaria, ma anche
completamente diversa.
In casi rari, modelli e calchi possono testimoniare parti molli, quindi è possibile trovare
anche impronte di felci, di foglie, di pinne di pesci, membrane alari.

tracce:

Le tracce di animali, che si producono prevalentemente nel fango o nelle sabbie dei
terreni alluvionali o nelle regioni dei delta, possono essere conservate dal processo di
consolidamento dei sedimenti (diagenesi).

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