Volume 35
Abstract
A new fossiliferous site with marine fishes and plants was recently discovered at Monte Solane (Verona Province, Veneto region, northern
Italy). At least nine previously undescribed teleost fish taxa, most of them represented by mesopelagic fishes, were found. The stomiiform
Gonostomatidae gen. indet. cf. Scopeloides strongly dominates the assemblage. Based on calcareous nannoplankton and larger forami-
nifera content, the Monte Solane beds are ascribed to the lower Eocene (upper Ypresian). The fish–bearing sediments of Monte Solane
were likely deposited in a middle-outer platform environment, close to emerged land.
Key words: bony fishes, Eocene, northern Italy, Monte Solane locality.
Riassunto
Recentemente è stato scoperto un nuovo giacimento a pesci fossili marini e piante sul Monte Solane (Provincia di Verona, Veneto, Italia setten-
trionale). Sono segnalati almeno nove taxa di pesci teleostei provenienti dalla località Monte Solane; sono tutti nuovi per la scienza e la maggior
parte di essi è rappresentata da pesci mesopelagici. Lo stomiforme Gonostomatidae gen. indet. cf. Scopeloides è il più abbondante tra quelli
rinvenuti. L’età del giacimento di Monte Solane, ascrivibile all’Eocene inferiore (presiano superiore), è basata sul contenuto di nannoplancton
calcareo e macroforaminiferi. Il paleoambiente ipotizzato è riferibile a piattaforma da media a profonda, in prossimità di una terra emersa.
Parole chiave: pesci ossei, Eocene, Italia settentrionale, località Monte Solane.
Il giacimento fossilifero di Monte Solane è costitu- campioni (SOA 1, 3, 6 e 7). In essi è stata rinvenuta
ito da calcari marnosi, calcareniti fini e grossolane con un’associazione con diverse specie di Nummulites, Al-
intervalli più argillosi e con all’interno noduli di selce veolina, Asterocyclina e Operculina/Assilina nel com-
scura. Dal punto di vista litostratigrafico questa suc- plesso riferibile (per la presenza di Alveolina decastroi
cessione è ascrivibile ad una facies transizionale tra il e A. distefanoi) alla parte alta dell’Ypresiano (Cuisiano
Calcare di Chiusole e la Scaglia cinerea (sensu Luciani, medio, Zona SB 11 di Serra-Kiel et al., 1998). Per i
1989). Infatti la zona di Cavalo, nella ricostruzione pa- nannofossili calcarei sono stati analizzati due campio-
leogeografica di Luciani (1989), è stata collocata poco ni provenienti dai livelli a pesci e piante; essi hanno
a sud dell’area di transizione tra queste due unità strati- restituito un’associazione abbondante e ben preservata
grafiche (cf. Luciani, 1989, pag. 281). in cui sono stati individuati abbondanti Dictyococci-
Nella Fig. 2 è riportata la stratigrafia di dettaglio del tes, Reticulofenestra e relativamente comuni Coccolithus
livello a pesci e piante fossili: la maggior parte dei reper- crassus. Sono invece assenti Tribrachiatus orthostylus,
ti proviene dai calcari marnosi laminati sottostanti ad discoasteridi e Nannotetrina spp. I due campioni sono
un caratteristico banco biocalcarenitico gradato (Fig. 2, quindi attribuibili alle Biozone NP13-NP14 (pars) di
campioni SOA 3-4). Martini (1971), corrispondenti alla transizione Ypre-
Le analisi micropaleontologiche del nannoplancton siano-Luteziano.
e dei macroforaminiferi hanno permesso di inquadrare Uno studio di dettaglio del plancton calcareo (nan-
l’età del giacimento nella parte alta dell’Eocene infe- nofossili calcarei e foraminiferi planctonici) su un nu-
riore (Ypresiano). Per quanto riguarda i macroforami- mero congruo di campioni consentirà di meglio preci-
niferi sono stati analizzati in via preliminare quattro sare l’età del giacimento.
60 roberto zorzin, alexandre f. bannikov, eliana fornaciari, luca giusberti, cesare a. papazzoni, guido roghi
Fig. 4 – Clupeidae gen. indet., MCSNV IGVR64083 (la scala di riferimento è pari a 2 cm).
Fig. 4 – Clupeidae gen. indet., MCSNV IGVR64083 (scale bar equals 2 cm).
Fig. 5 – Gonostomatidae gen. indet. cf. Scopeloides, MCSNV IGVR64073 (la scala di riferimento è pari a 2 cm).
Fig. 5 – Gonostomatidae gen. indet. cf. Scopeloides, MCSNV IGVR64073 (scale bar equals 2 cm).
Fig. 6 – Myctophidae gen. indet. cf. Eomyctophum, MCSNV IGVR64078 (la scala di riferimento è pari a 2 cm).
Fig. 6 – Myctophidae gen. indet. cf. Eomyctophum, MCSNV IGVR64078 (scale bar equals 2 cm).
62 roberto zorzin, alexandre f. bannikov, eliana fornaciari, luca giusberti, cesare a. papazzoni, guido roghi
Fig. 7 – Euzaphlegidae gen. et sp. nov., MCSNV IGVR64084 (la scala di riferimento è pari a 2 cm).
Fig. 7 – Euzaphlegidae gen. et sp. nov., MCSNV IGVR64084 (scale bar equals 2 cm).
Fig. 10 - Talli di Delesseria. Forma dell’alga più comune trovata nel giacimento del Monte Solane (la scala di riferimento è pari a 2 cm).
Fig. 10 - Thalli of Delesseria. Form of the most common seaweed found in the paleontological deposit of Monte Solane (scale bar equals 2 cm).
Le associazioni faunistiche, che permettono una pri- fossili che mostrano similitudini morfologiche all’alga
ma ricostruzione paleoambientale, indicano l’esistenza rossa Delesseria, appartenente all’ordine delle Ceramia-
di un mare profondo con un clima relativamente caldo les. Nella revisione sistematica delle flore del Cenozoi-
e salinità normale. co italiano Meschinelli e Squinabol (1892) proposero
Tra gli ittioliti di Monte Solane spiccano esemplari di utilizzare per le specie identificate da Massalongo il
ascrivibili alla famiglia Propercarinidae, qui segnalata nome dell’alga attuale Delesseria al posto di Delesserites.
per la prima volta nell’Eocene. Infatti, fino ad ora i Pro- La specie che più assomiglia a quelle trovate al Mon-
percarinidae erano noti solo nel bacino oligocenico del- te Solane è Delesseria bolcensis, peraltro molto simile alla
la Paratetide (Carpazi e Caucaso). Anche il genere Sco- specie tipo del genere, la Delesseria sanguinea.
peloides dei Gonostomatidi è caratteristico della zona
mesopelagica della Paratetide oligocenica.
Conclusione
famiglia Propercarinidae, precedentemente nota solo LUCIANI V., 1989. Stratigrafia sequenziale del Terziario
nella Paratetide oligocenica. nella catena del Monte Baldo (province di Verona e Trento).
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Si ringrazia il prof. Giorgio Carnevale per le utili discussioni
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sugli ittioliti rinvenuti. Il prof. Paolo Mietto per la lettura critica
danee fossili della provincia veronese. Atti dell’accademia di Ve-
del testo e il Sig. Luigi Ambrosi per la scoperta del sito. Le ricer-
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che di A.F.B. sono state supportate dalla Russian Foundation for
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ELIANA FORNACIARI - Dipartimento di Geoscienze, Università di Padova, Via Gradenigo 6, I-35131 Padova;
e-mail: eliana.fornaciari@unipd.it
LUCA GIUSBERTI - Dipartimento di Geoscienze, Università di Padova, Via Gradenigo 6, I-35131 Padova; e-mail:
luca.giusberti@unipd.it
CESARE ANDREA PAPAZZONI - Dipartimento di Scienze della Terra Università di Modena e Reggio Emilia,
Largo S. Eufemia 19, I-41121 Modena; e-mail: papazzoni@unimore.it
GUIDO ROGHI - Dipartimento di Geoscienze e Georisorse – CNR, Università di Padova, Via Gradenigo 6, I-35131
Padova; e-mail: guido.roghi@igg.cnr.it