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Bollettino

del Museo Civico


di storia naturale
di verona

Volume 35

Geologia Paleontologia Preistoria

museo civico di storia naturale di verona


Bollettino del Museo Civico di Storia Naturale di Verona, 35, 2011 Geologia Paleontologia Preistoria: 57-64

Il giacimento a pesci e piante fossili dell’Eocene inferiore di Monte Solane


(Verona)
ROBERTO ZORZIN*, ALEXANDRE F. BANNIKOV**, ELIANA FORNACIARI°, LUCA GIUSBERTI°, CESA-
RE A. PAPAZZONI°°, GUIDO ROGHI°°°
(*Museo Civico di Storia Naturale, Verona; **Borisyak Paleontological Institute of the Russian Academy of Sciences, Mo-
scow; °Dipartimento di Geoscienze, Università di Padova; °°Dipartimento di Scienze della Terra, Università di Modena e
Reggio Emilia; °°°Istituto di Geoscienze e Georisorse – CNR, Padova)

Abstract

A new fossiliferous site with marine fishes and plants was recently discovered at Monte Solane (Verona Province, Veneto region, northern
Italy). At least nine previously undescribed teleost fish taxa, most of them represented by mesopelagic fishes, were found. The stomiiform
Gonostomatidae gen. indet. cf. Scopeloides strongly dominates the assemblage. Based on calcareous nannoplankton and larger forami-
nifera content, the Monte Solane beds are ascribed to the lower Eocene (upper Ypresian). The fish–bearing sediments of Monte Solane
were likely deposited in a middle-outer platform environment, close to emerged land.
Key words: bony fishes, Eocene, northern Italy, Monte Solane locality.

Riassunto

Recentemente è stato scoperto un nuovo giacimento a pesci fossili marini e piante sul Monte Solane (Provincia di Verona, Veneto, Italia setten-
trionale). Sono segnalati almeno nove taxa di pesci teleostei provenienti dalla località Monte Solane; sono tutti nuovi per la scienza e la maggior
parte di essi è rappresentata da pesci mesopelagici. Lo stomiforme Gonostomatidae gen. indet. cf. Scopeloides è il più abbondante tra quelli
rinvenuti. L’età del giacimento di Monte Solane, ascrivibile all’Eocene inferiore (presiano superiore), è basata sul contenuto di nannoplancton
calcareo e macroforaminiferi. Il paleoambiente ipotizzato è riferibile a piattaforma da media a profonda, in prossimità di una terra emersa.
Parole chiave: pesci ossei, Eocene, Italia settentrionale, località Monte Solane.

Introduzione fossile (Palaeokeura pellegriniana) studiato da Abramo


Massalongo, suo contemporaneo, ed oggi conservato
Il Monte Solane è ubicato nei Monti Lessini occi- presso il Museo Civico di Storia Naturale di Verona
dentali e, più in particolare, nella porzione meridionale (Nicolis, 1889; Massalongo, 1853).
della dorsale del Monte Pastello, compresa tra la chiusa Gli studi sul Monte Pastello, proseguiti sempre ad
di Ceraino ed il paese di Fumane (Fig. 1). Il giacimento opera del Pellegrini, affiancato nel lavoro dal dott. Piz-
fossilifero si trova a quota 605 m s.l.m., in una valletta zolari, portarono pochi anni dopo alla scoperta di un
che taglia il versante occidentale del Monte Solane e che nuovo giacimento a filliti presso Cavalo (Pellegrini e
alla testata della valle si raccorda con un’ampia conca Pizzolari, 1857). Anche questi reperti vennero studia-
con fondo pianeggiante; probabilmente una dolina al- ti da Massalongo (1858) ed attribuiti all’Eocene su-
lungata in direzione NNO-SSE. periore. Il naturalista veronese, nonostante l’elevata
Precedenti segnalazioni di scoperte paleontologi- frammentazione dei resti fossili e la loro non buona
che lungo la dorsale del Monte Pastello risalgono alla conservazione, elencò e descrisse numerosi generi, tra
metà dell’800. Tra gli studiosi veronesi del XIX secolo cui Caulinites e Sphaenophora per le piante acquatiche,
che si dedicarono allo studio degli aspetti geologici di Daphnagene, Dryondroides, Andromeda ed Eucalyptus
quest’area, spicca Gaetano Pellegrini, naturalista origi- per le piante terrestri oltre ad un probabile ?Aulartro-
nario di Fumane e membro dell’Accademia delle Scien- phyton.
ze Lettere ed Arti di Verona. Da allora è necessario giungere ai giorni nostri per
Egli scoprì vari giacimenti tra cui quello con la fa- avere nuove segnalazioni di importanti ritrovamenti
mosa fauna dell’Aaleniano a coralli del Vajo Resentera fossiliferi nell’area in esame. Infatti, nel 2002 è stata
- Vajo Pangoni, ed altri con resti di vegetali rinvenuti segnalata dal Sig. Luigi Ambrosi, sul Monte Solane, una
tra Breonio e Fumane. In particolare, in località Cam- nuova località a pesci marini e piante dell’Eocene, og-
poriondo il Pellegrini rinvenne un eccezionale frutto getto della presente nota (Ambrosi, 2002, 2003).
58 roberto zorzin, alexandre f. bannikov, eliana fornaciari, luca giusberti, cesare a. papazzoni, guido roghi

Fig. 1 – Monte Solane: ubicazione del giacimento.


Fig. 1 – Geographical location of the Monte Solane site (Verona).

geologia ed età annegamento di questa porzione del Sudalpino. Rimase


un’area a sedimentazione pelagica almeno fino al Cre-
Per le caratteristiche geologiche e geomorfologiche, taceo superiore, per poi ritornare un’area di mare basso
il Monte Pastello rappresenta un unicum nell’ambito tra l’Eocene ed il Miocene inferiore.
dei Monti Lessini, sia per la varietà delle rocce e delle La Piattaforma di Trento durante l’Orogenesi Alpina si
strutture geologiche, sia per le forme del rilievo. La dor- è comportata in maniera rigida, rompendosi e sollevandosi
sale del Pastello si distingue, infatti, rispetto alle dorsali in blocchi separati. Le porzioni più elevate venivano a tro-
monoclinaliche dei Lessini per una maggior comples- varsi in condizioni di mare basso (a volte potevano attec-
sità geologico-strutturale e morfostrutturale. Numero- chire dei margini biocostruiti) e l’estensione e congiunzio-
se discontinuità tettoniche hanno messo a contatto tra ne di queste avrebbe dato origine a quella vasta piana sotto-
di loro litotipi estremamente diversi, creando così una marina, poco profonda, chiamata Lessini shelf. Durante la
suddivisione in blocchi rocciosi più piccoli che hanno frammentazione, lungo le fratture si innescarono processi
fortemente influenzato le caratteristiche del rilievo. di risalita di magmi basici che produssero un vulcanesimo
L’area del Monte Pastello durante il Cenozoico ap- diffuso con effusioni laviche e depositi vulcanoclastici.
parteneva al Lessini shelf (Bosellini, 1989), un elemen- La successione stratigrafica affiorante nell’area ogget-
to paleogeografico caratterizzato da sedimenti di mare to del presente studio comprende, in prevalenza, rocce
basso. Tale struttura si è sovrapposta ad una più antica, sedimentarie marine del Mesozoico e del Cenozoico e
la Piattaforma di Trento, caratterizzata da depositi di depositi continentali di età quaternaria mentre, nelle
mare basso fino al Giurassico medio, quando si assistet- immediate vicinanze del giacimento, affiorano estesa-
te ad un incremento della subsidenza che portò ad un mente calcari dell’Eocene.
il giacimento a pesci e piante fossili dell’eocene inferiore di monte solane (verona) 59

Fig. 2 – Monte Solane: successione stratigrafica.


Fig. 2 – Monte Solane locality: stratigraphical column.

Il giacimento fossilifero di Monte Solane è costitu- campioni (SOA 1, 3, 6 e 7). In essi è stata rinvenuta
ito da calcari marnosi, calcareniti fini e grossolane con un’associazione con diverse specie di Nummulites, Al-
intervalli più argillosi e con all’interno noduli di selce veolina, Asterocyclina e Operculina/Assilina nel com-
scura. Dal punto di vista litostratigrafico questa suc- plesso riferibile (per la presenza di Alveolina decastroi
cessione è ascrivibile ad una facies transizionale tra il e A. distefanoi) alla parte alta dell’Ypresiano (Cuisiano
Calcare di Chiusole e la Scaglia cinerea (sensu Luciani, medio, Zona SB 11 di Serra-Kiel et al., 1998). Per i
1989). Infatti la zona di Cavalo, nella ricostruzione pa- nannofossili calcarei sono stati analizzati due campio-
leogeografica di Luciani (1989), è stata collocata poco ni provenienti dai livelli a pesci e piante; essi hanno
a sud dell’area di transizione tra queste due unità strati- restituito un’associazione abbondante e ben preservata
grafiche (cf. Luciani, 1989, pag. 281). in cui sono stati individuati abbondanti Dictyococci-
Nella Fig. 2 è riportata la stratigrafia di dettaglio del tes, Reticulofenestra e relativamente comuni Coccolithus
livello a pesci e piante fossili: la maggior parte dei reper- crassus. Sono invece assenti Tribrachiatus orthostylus,
ti proviene dai calcari marnosi laminati sottostanti ad discoasteridi e Nannotetrina spp. I due campioni sono
un caratteristico banco biocalcarenitico gradato (Fig. 2, quindi attribuibili alle Biozone NP13-NP14 (pars) di
campioni SOA 3-4). Martini (1971), corrispondenti alla transizione Ypre-
Le analisi micropaleontologiche del nannoplancton siano-Luteziano.
e dei macroforaminiferi hanno permesso di inquadrare Uno studio di dettaglio del plancton calcareo (nan-
l’età del giacimento nella parte alta dell’Eocene infe- nofossili calcarei e foraminiferi planctonici) su un nu-
riore (Ypresiano). Per quanto riguarda i macroforami- mero congruo di campioni consentirà di meglio preci-
niferi sono stati analizzati in via preliminare quattro sare l’età del giacimento.
60 roberto zorzin, alexandre f. bannikov, eliana fornaciari, luca giusberti, cesare a. papazzoni, guido roghi

Fig. 3 – Il giacimento a pesci e piante di Monte Solane (Verona).


Fig. 3 – The paleontological site with fishes and plants of Monte Solane (Verona).

I pesci fossili 9) ?Propercarinidae gen. indet. (ordine Perciformes,


sottordine Stromateoidei).
Tra i resti fossili sono stati identificati i seguenti taxa
di pesci ossei: Tra questi pesci, gli stomiformi sono i più comuni,
1) Anguilliformes fam., gen. e sp. indet.; i mictofiformi sono molto più rari, mentre gli altri taxa
2) Clupeidae gen. indet. (ordine Clupeiformes) (Fig. sono rappresentati da una coppia o da un singolo esem-
4); plare ciascuno.
3) Gonostomatidae gen. indet. cf. Scopeloides (ordine La ittiofauna rinvenuta nel Monte Solane appartie-
Stomiiformes) (Fig. 5); ne a pesci mesopelagici (stomiformi, mictofiformi, tri-
4) Myctophidae gen. indet. cf. Eomyctophum (ordine chiuridi) ed epipelagici (? Propercarinidae gen. indet. e
Myctophiformes) (Fig. 6); un clupeide).
5) Perciformes fam., gen. e sp. indet.; Tra il materiale raccolto non sono presenti né pesci
6) Euzaphlegidae gen. e sp. nov. (ordine Perciformes, che vivono in ambiente costiero, né di fondo, tranne
sottordine Trichiuroidei) (Fig. 7); forse un anguilliforme.
7) Gempylidae gen. indet. (ordine Perciformes, sottor- La forte dominanza di Gonostomatidae gen. indet.
dine Stomiiformidei) (Fig. 8); (cf. Scopeloides) sulla fauna ittica del Monte Solane (circa
8) Trichiuridae gen. indet. cf. Anenchelum (ordine Per- il 60% degli ittioliti recuperati) suggerisce l’esistenza di un
ciformes, sottordine Trichiuroidei) (Fig. 9); bacino di mare aperto con profondità di 300 metri o più.
il giacimento a pesci e piante fossili dell’eocene inferiore di monte solane (verona) 61

Fig. 4 – Clupeidae gen. indet., MCSNV IGVR64083 (la scala di riferimento è pari a 2 cm).
Fig. 4 – Clupeidae gen. indet., MCSNV IGVR64083 (scale bar equals 2 cm).

Fig. 5 – Gonostomatidae gen. indet. cf. Scopeloides, MCSNV IGVR64073 (la scala di riferimento è pari a 2 cm).
Fig. 5 – Gonostomatidae gen. indet. cf. Scopeloides, MCSNV IGVR64073 (scale bar equals 2 cm).

Fig. 6 – Myctophidae gen. indet. cf. Eomyctophum, MCSNV IGVR64078 (la scala di riferimento è pari a 2 cm).
Fig. 6 – Myctophidae gen. indet. cf. Eomyctophum, MCSNV IGVR64078 (scale bar equals 2 cm).
62 roberto zorzin, alexandre f. bannikov, eliana fornaciari, luca giusberti, cesare a. papazzoni, guido roghi

Fig. 7 – Euzaphlegidae gen. et sp. nov., MCSNV IGVR64084 (la scala di riferimento è pari a 2 cm).
Fig. 7 – Euzaphlegidae gen. et sp. nov., MCSNV IGVR64084 (scale bar equals 2 cm).

Fig. 8 – Gempylidae gen. indet., MCSNV


IGVR64080 (la scala di riferimento è pari
a 2 cm).
Fig. 8 – Gempylidae gen. indet., MCSNV
IGVR64080 (scale bar equals 2 cm).

Fig. 9 – Trichiuridae gen. indet. cf. Anen-


chelum, MCSNV IGVR64082 (la scala di
riferimento è pari a 2 cm).
Fig. 9 – Trichiuridae gen. indet. cf. Anenche-
lum, MCSNV IGVR64082 (scale bar equals
2 cm).
il giacimento a pesci e piante fossili dell’eocene inferiore di monte solane (verona) 63

Fig. 10 - Talli di Delesseria. Forma dell’alga più comune trovata nel giacimento del Monte Solane (la scala di riferimento è pari a 2 cm).
Fig. 10 - Thalli of Delesseria. Form of the most common seaweed found in the paleontological deposit of Monte Solane (scale bar equals 2 cm).

Le associazioni faunistiche, che permettono una pri- fossili che mostrano similitudini morfologiche all’alga
ma ricostruzione paleoambientale, indicano l’esistenza rossa Delesseria, appartenente all’ordine delle Ceramia-
di un mare profondo con un clima relativamente caldo les. Nella revisione sistematica delle flore del Cenozoi-
e salinità normale. co italiano Meschinelli e Squinabol (1892) proposero
Tra gli ittioliti di Monte Solane spiccano esemplari di utilizzare per le specie identificate da Massalongo il
ascrivibili alla famiglia Propercarinidae, qui segnalata nome dell’alga attuale Delesseria al posto di Delesserites.
per la prima volta nell’Eocene. Infatti, fino ad ora i Pro- La specie che più assomiglia a quelle trovate al Mon-
percarinidae erano noti solo nel bacino oligocenico del- te Solane è Delesseria bolcensis, peraltro molto simile alla
la Paratetide (Carpazi e Caucaso). Anche il genere Sco- specie tipo del genere, la Delesseria sanguinea.
peloides dei Gonostomatidi è caratteristico della zona
mesopelagica della Paratetide oligocenica.
Conclusione

Le filliti Gli scheletri dei pesci di Monte Solane non sono


generalmente ben conservati e risultano più o meno
Dal giacimento del Monte Solane provengono an- deformati, a volte parzialmente disarticolati. L’ittio-
che varie filliti fossili appartenenti ad alghe e angiosper- fauna del Monte Solane è totalmente differente dalla
me. Tra queste ultime sono state trovate foglie di vario fauna dell’Eocene inferiore di Bolca (Pesciara e Monte
tipo e probabilmente un apparato floreale, in corso di Postale) nonostante questi due giacimenti siano vicini
studio. sia geograficamente sia come età. Il giacimento di Bol-
La forma più comune trovata (Fig. 10) è ascrivibi- ca è infatti particolarmente ricco di taxa di acque poco
le invece all’alga rossa non calcificata appartenente al profonde (vedi Blot, 1980; Landini & Sorbini, 1996;
genere Delesseria. Questo genere, istituito da Lamou- Bannikov, 2010).
roux nel 1813, si riferisce ad una alga a tallo (cauloide) Questa differenza può essere spiegata ipotizzando
membranoso piatto, ancorata al fondo con una stipe per i due giacimenti differenti ambienti deposizionali.
cartilaginea, che popola gli ambienti infralitorali sino a Per il sito di Bolca Papazzoni e Trevisani (2006) hanno
30 metri di profondità. I talli fogliosi possono avere una proposto un mare poco profondo, probabilmente nelle
forma da ovale ad allungata, con una doppia ramifica- vicinanze di una soglia (forse una barriera corallina; cf.
zione del cauloide. Massalongo sulla base dei ritrova- Bellwood, 1996), mentre per il Monte Solane si può
menti di queste forme effettuati a Bolca istituì 24 spe- ipotizzare una piattaforma da media a profonda, situata
cie e sottospecie di Delesserites. Questo genere, eretto da in prossimità di una terra emersa.
Sternberg (1833), è attualmente utilizzato per le fronde Per la prima volta, viene segnalata nell’Eocene la
64 roberto zorzin, alexandre f. bannikov, eliana fornaciari, luca giusberti, cesare a. papazzoni, guido roghi

famiglia Propercarinidae, precedentemente nota solo LUCIANI V., 1989. Stratigrafia sequenziale del Terziario
nella Paratetide oligocenica. nella catena del Monte Baldo (province di Verona e Trento).
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Ringraziamenti
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Roma III: 739–785.
Si ringrazia il prof. Giorgio Carnevale per le utili discussioni
MASSALONGO A., 1853, Sopra un nuovo genere di Pan-
sugli ittioliti rinvenuti. Il prof. Paolo Mietto per la lettura critica
danee fossili della provincia veronese. Atti dell’accademia di Ve-
del testo e il Sig. Luigi Ambrosi per la scoperta del sito. Le ricer-
rona, Tip. Antonelli, Verona, 1853, pp. 23, Tav. IV.
che di A.F.B. sono state supportate dalla Russian Foundation for
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que présentant l’état actuel des recherches concernant cette fau- SERRA-KIEL J., HOTTINGER L., CAUS E., DROBNE
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Indirizzo degli autori

ROBERTO ZORZIN - Museo Civico di Storia Naturale di Verona, Lungadige Porta Vittoria 9, I-37129 Verona; e-
mail: roberto_zorzin@comune.verona.it
ALEXANDRE F. BANNIKOV - Borisyak Paleontological Institute, Russian Academy of Sciences, Profsoyuznaya
123, Moscow 117997, Russia; e-mail: aban@paleo.ru
ELIANA FORNACIARI - Dipartimento di Geoscienze, Università di Padova, Via Gradenigo 6, I-35131 Padova;
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LUCA GIUSBERTI - Dipartimento di Geoscienze, Università di Padova, Via Gradenigo 6, I-35131 Padova; e-mail:
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CESARE ANDREA PAPAZZONI - Dipartimento di Scienze della Terra Università di Modena e Reggio Emilia,
Largo S. Eufemia 19, I-41121 Modena; e-mail: papazzoni@unimore.it
GUIDO ROGHI - Dipartimento di Geoscienze e Georisorse – CNR, Università di Padova, Via Gradenigo 6, I-35131
Padova; e-mail: guido.roghi@igg.cnr.it

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