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Studio delle caratteristiche fisiologiche della flora presente a Cumaral

Alexandra Cárdenas, Iker Santiago Hérnandez, Mateo Rebolledo e Sebastián Sánchez.

Abstract
Questo articolo presenta un’analisi delle proprietà e caratteristiche fisiologiche della flora presente a
Cumaral, studiando specie locali e altre che sono riuscite a sopravvivere l’introduzione in questo
territorio. Per questo studio sono state scelte tre specie diverse presenti al Centro Natta (Cumaral):
Cyclanthaceae dicranopygium, Neoregelia carolinae e Tectona grandis, delle quali fu costruíto un
opuscolo informativo con la classifica tassonomica (regno, classe, ordine, famiglia e genere) e
realizzato il calcolo dell’area fogliare, dal quale si capí in quale fase di vita si trovava ogni piante.
Posteriormente, furono raccolte foglie delle tre piante e si cercarono proprietá in comune tra queste,
facendo uso di un microscopio e uno stereoscopio per osservare l’epidermide adassiale e abassiale,
grazie a una tecnica d’impronta su smalto, e poi l’ipoderma attraverso tagli trasversali o longitudinali.
Infine, si è fatto il calcolo della densità stomatica, della densitá delle cellule epidermiche e dell'indice
stomatico per ritrovare come erano gli andamenti di questi valori nelle specie presenti a Cumaral.

Dagli studi fu riscontrato che le piante possiedono diversi adattamenti che permettono loro di
raccogliere più acqua di quella che raccolgono solo con le radici, essendo l’adattamento piú comune
avere tricomi. Le loro nervature sono grosse e i valori stomatici ritrovati per Cyclanthaceae
dicranopygium e Neoregelia carolinae risultarono notevolmente maggiori del comune: 267,93 mm^-2
e 51,81 mm^-2, mentre l’indice stomático fu maggiore dallo aspettato in Neoregelia carolinae (12.28)
e minore in Cyclanthaceae dicranopygium (1.81).

This article presents an analysis of the physiological properties and characteristics of the flora
present in Cumaral, studying local species and others that have managed to survive introduction to
this area. For this study, three different species present at the Natta Center (Cumaral) were chosen:
Cyclanthaceae dicranopygium, Neoregelia carolinae and Tectona grandis, of which an information
booklet was constructed with taxonomic classification (kingdom, class, order, family and genus) and
leaf area calculation was carried out, from which it was understood what stage of life each plant was
in. Posteriorly, leaves of the three plants were collected and properties in common among them were
searched for, making use of a microscope and stereoscope to observe the adaxial and abaxial
epidermis through an impression technique on enamel, and then the hypodermis through transverse or
longitudinal cuts. Finally, calculations of stomatal density, epidermal cell density, and stomatal index
were made to find how the trends of these values were in the species present at Cumaral.

From the studies it was found that the plants possess several adaptations that allow them to collect
more water than they collect with their roots alone, the most common adaptation being having
trichomes. Their veins are coarse and the stomatal values found for Cyclanthaceae dicranopygium
and Neoregelia carolinae were significantly greater than common: 267.93 mm^-2 and 51.81 mm^-2,
while the stomatal index was greater than expected in Neoregelia carolinae (12.28) and lower in
Cyclanthaceae dicranopygium (1.81).

Parole chiave: Cumaral, flora locale e introdotta, Cyclanthaceae dicranopygium, Neoregelia


carolinae, Tectona grandis, epidermide adassiale e abassiale, ipoderma, cellule epidermiche, stomi.

Introduzione
Cumaral é un comune colombiano situato su Neoregelia carolinae e Tectona grandis, si è
una pianura pedemontana nel Meta. Secondo trovata la seguente informazione:
l’analisi statistica dei bollettini meteorologici
per ora e le ricostruzioni dei modelli dal 1 ➔ Cyclanthaceae dicranopygium
gennaio 1980 al 31 dicembre 2016, che il Reino: Plantae
centro meteorologico Weather Spark ha Classe: Liliopsida
realizzato, si è concluso che il clima di Ordine: Pandanales
Cumaral é molto caldo, infatti, la temperatura Famiglia: Cyclanthaceae
media annuale è di 26°C, ma la temperatura in Genere: Dicranopygium
un giorno può variare tra i 32°C e i 16°C. Specie: Cyclanthaceae dicranopygium

Annualmente c'è una stagione calurosa e una


fresca: quella calurosa comincia nei primi
giorni di settembre e rimane fino alla metà di
maggio. Questa stagione è caratterizzata per
arrivare a temperature alte che variano dai
30-32°C (Weather Spark., 2016) e per avere
una bassa precipitazione, soprattutto a
dicembre e gennaio, quando le piogge sono
molto scarse, con una probabilitá del 14 al
18%. Invece, la stagione fresca comincia a
metà maggio e rimane fino ai primi giorni di
settembre, possedendo temperature piú basse
che girano intorno ai 21°C e 29°C (Weather
Spark., 2016). Inoltre, durante questa stagione
le precipitazioni sono più frequenti e
abbondanti, avendo una probabilitá compresa Cárdenas, M. A. (2022, gennaio).
fra il 50-71%. Cyclanthaceae dicranopygium al Centro
Natta.
Analizzando il clima (temperatura e
precipitazioni) di Cumaral si conclude che Secondo D.J. Tuberquia (2007), questa specie
possiede un clima tropicale-secco, simile a è una pianta monoica, terrestre e rampicante,
quello di una steppa calda. Perció, la sua che si sostiene grazie alle sue radici e alle
vegetazione deve possedere delle piante circostanti, che utilizza come supporto
caratteristiche fisiologiche che permettano lo per la crescita. Appartenendo al genere
sviluppo e la sopravvivenza ad alte "Dicranopygium", il suo fusto è più corto
temperature e ricevendo poca acqua. Scoprire rispetto ad altre piante della famiglia
e individuare queste caratteristiche nelle specie "Cyclanthaceae" e generalmente raggiunge
Calycanthaceae dicranopygium, Neoregelia un'altezza massima di 55 cm.
carolinae e Tectona grandis è l'obiettivo
principale di questo articolo scientifico, che I suoi fusti sono piccoli ma rigidi e possiede
servirá di guida per capire il tipo di flora che foglie alterne, distiche, con lame piegate e
riuscirá a sopravvivere se é seminato al Centro biforcute, che nella fase adulta raggiungono
Natta. una lunghezza di 30-50 cm . Tende ad avere
molte venature, delle quali tre o quattro sono
Facendo una ricerca su studi precedenti che più grandi delle altre. Ha anche pochi fiori
parlano sulla tassonomia e l’anatomia vegetale distribuiti tra 2 o 3 spate e i suoi semi sono
delle specie Calycanthaceae dicranopygium, ovoidali e mucillaginosi; tuttavia, sebbene
abbia pochi fiori, è una pianta che si riproduce
molto facilmente in quanto è monoica.

La sua distribuzione altitudinale va da 0 m a


300 m sul livello del mare, anche se preferisce
le altitudini medio-basse. Le Cyclanthaceae
dicranopygium sono solitamente associate a
condizioni di ombra e alta umidità, essendo
intolleranti alla forte esposizione al sole. Sono
note per essere quasi sempre presenti in
prossimità di corsi d'acqua e in un sottobosco
densamente popolato.

In Colombia, la più alta concentrazione di


Cyclanthaceae si trova in Antioquia, sebbene
siano stati trovati diversi individui anche nel
Cárdenas, M. A. (2022, gennaio). Neoregelia
Meta. In particolare, nel caso delle
carolinae al Centro Natta.
Cyclanthaceae dicranopygium, gli individui
trovati nel Meta si trovano quasi
È una specie terrestre ed erbacea che cresce su
esclusivamente sulle rive dei fiumi e di alcuni
pietre e tronchi di altre piante. Generalmente,
laghi (Universidad Nacional de Colombia:
non ha fusto e le sue foglie sono lunghe,
Collections, s. f, 2007.).
rigide, ondulate e arrossate, creando una cavità
In questa pianta si possono osservare
al centro della pianta, detta rosetta, che
nervature,
permette d'immagazzinare acqua e allo stesso
tempo serve da habitat per insetti e aracnidi.
➔ Neoregelia carolinae
Reino: Plantae
Inoltre, secondo F. S. Derwidueé e A. M.
Filo: Tracheophyta
Gonzalez (2010), è una delle poche specie a
Classe: Liliopsida
presentare squame sull'epidermide adassiale e
Ordine: Poales
abassiale, disposte in file. Queste formazioni,
Famiglia: Bromeliaceae
chiamate anche tricomi peltati, hanno un piede
Genere: Neoregelia
che le ingloba nell'epidermide e su questo
Specie: Neoregelia carolinae
piede si trova lo scudo, una struttura formata
da 3 strati di cellule con funzioni speciali, le
quali formano gli strati attraverso la divisione
periclinale delle stesse cellule, le quali peró,
non possono essere considerate come cellule
epidermiche perché non fanno parte del tessuto
epidermico, anche se sono inglobate in questo.

Il primo strato ha 4 cellule, il secondo 8 e il


terzo 16. Il terzo strato dà origine ad altre
cellule che creano i tricomi, ovvero l'ala della
squama. Ogni tricoma è una cellula allungata
di forma obconica e, sebbene inizialmente ne
siano presenti 32, ognuna può dividersi una o
due volte, raggiungendo un totale di 64 o 128 del sole. Pertanto, la copertura degli stomi
per squama. previene la perdita di acqua e, negli ecosistemi
in cui questa risorsa non è abbondante, è una
tecnica che consente la sopravvivenza della
specie. Inoltre, i tricomi sono anche un
adattamento ai climi secchi e caldi, in quanto
consentono l'assorbimento di acqua e nutrienti
dall'aria, oltre a filtrare i raggi solari per
DERWIDUEÉ, F. S. (s. f.). Diagrama della prevenire dannose bruciature
squama peltata di bromelia. (Gewascoöperatie Bromelia, 2021) (Le figlie
del vento, 2016).

Le sue foglie possono raggiungere una


lunghezza massima di 40 cm e una ampiezza
di 60 cm, ma va notato che l'ampiezza è tale
alla base e man mano che la foglia si allarga la
larghezza si riduce notevolmente. Inoltre,
questa pianta fiorisce ogni 3 o 4 anni e durante
questo periodo la pianta produce diversi
DERWIDUEÉ, F. S. (s. f.). Diagrama della
germogli che conservano la specie, ma alla
squama peltata di bromelia.
fine di questo periodo la bromeliaceae si secca
e muore. Infatti, si tratta di una specie che
assicura la sua discendenza ma non si diffonde
eccessivamente o rapidamente.

Questa specie si trova comunemente nelle


foreste ed è abbondante nelle Ande. Tuttavia,
diversi individui sono stati trovati nel Meta
insieme ad altre 31 specie di bromeliacee,
soprattutto nelle foreste dove non ricevono la
luce diretta del sole (Bermúdez Bejarano,
2019).

➔ Tectona grandis
Reino: Plantae
Classe: Magnoliopsida
DERWIDUEÉ, F. S. (s. f.). Diagrama della Ordine: Lamiales
squama peltata di bromelia. Famiglia: Lamiaceae
Genere: Tectona
Secondo gli esperti, le squame sono un Specie: T. grandis
adattamento delle Bromeliacee per
sopravvivere in climi caldi dove l'acqua non è
molto abbondante. Infatti, le squame coprono
parte degli stomi nell'epidermide, poiché una
delle funzioni più importanti degli stomi è la
traspirazione, cioè il rilascio di vapore acqueo
quando gli stomi sono aperti e ricevono la luce
precipitazione da 1000 a 3000 mm./anno, ed
una temperatura promedio di 26º.

Secondo il congresso nazionale numero 64 di


botanica portoghese (2013), le foglie sono
dorsoventrali ed hanno una nervatura centrale
prominente, un’epidermide uniseriata, ed una
cuticola sottile con tricomi fascio vascolari
filiformi. Inoltre, le foglie vengono circondate
da fasci di fibre più piccole disperse nelle
costole. Studi con coltivazione Tectone grandis
in vitro ed ex vitro confermano che lo spessore
della cuticola è direttamente correlato ai fattori
ambientali come la luminositá e l’umiditá.

Sánchez, S. (2022, gennaio). Tectona grandis Infine, per questo articolo si é sviluppato il
al Centro Natta. calcolo dell’indice stomatico e l’area fogliare
in ogni specie. Per poter calcolare l’indice
La specie Tectona grandis è un albero con un stomatico si è utilizzata la formola:
tronco dritto che può arrivare ad alture di più IE= [DE/ (DE+DCE)] x 100
di 30 metri, possedendo a volte delle Dove DE è la densità estomatica (numero di
ramificazioni nelle quali troviamo le foglie atomi/area di studio) e DCE la densitá de
semplici opposte, di forma ovalata, grandi, cellule epidermiche (numero di cellule
verde scure e aspere nell’asse.(4) Inoltre, le epidermiche/area di studio).
sue foglie possiedono una larghezza che varia
tra gli 11 e gli 85 cm, mentre la loro larghezza Mentre l’area fogliare si calcoló con la
varia tra i 6 e i 50 cm di larghezza. formola:
(𝐴𝑚𝑝𝑖𝑒𝑧𝑧𝑎 𝑥 𝐿𝑎𝑟𝑔𝑜) × (0, 75)
Si può trovare naturalmente nel sud-est d’Asia,
nell'India peninsulare e alcune parti di Materiali e procedimenti
Thailandia. Si sviluppa bene in climi tropicali I materiali che si usarono per questo progetto
ed specificamente in Colombia è stata furono i seguenti:
introdotta per lo più nei departamenti di ➢ Carta millimetrata
Córdoba e Antioquia, da un'altra parte nel ➢ Matite
Meta non ci sono molte di queste specie ➢ Righello
perché il terreno non presenta i requisiti ➢ Smalto trasparente
nutrizionali di cui ha bisogno Tectona grandis. ➢ Scotch
Le piantagioni di teak vennero a espandersi in ➢ Bisturi
altri paesi e continenti che presentano ➢ Vetrini porta-oggetto
condizioni climatiche simili del subcontinente ➢ Vetrini copri-oggetto
indiano e del sud-est asiatico; raggiungendo, ➢ Microscopio
come evidenziato in questo articolo, l’ ➢ Stereoscopio
America Latina. Le condizioni climatiche ➢ ImageJ (app)
necessarie che si ritrovano sono: quantità alta ➢ PictureThis (app)
di luce, terreni drenati, fertili e profondi, da 0 ➢ Paint 3D (app)
a 1000 m sul livello del mare, una
Innanzitutto, tra la flora del Centro Natta sono
state scelte tre piante di specie diverse e
attraverso “PictureThis” (una applicazione di
riconoscimento vegetale) si è trovata la
classifica tassonomica di ogni pianta (specie,
genere, famiglia, ordine, regno, etc.).
Posteriormente, furono raccolte foglie di ogni
specie e si misero sopra una carta millimetrata,
dove si ricopió la sua sagoma, per poter
misurare con maggior precisione le dimensioni
delle foglie (lunghezza e ampiezza). Avendo
preso queste misure con un righello, si
proseguí con il calcolo dell'area floreale di
ogni specie, facendo uso della formola:
(𝐴𝑚𝑝𝑖𝑒𝑧𝑧𝑎 𝑥 𝐿𝑎𝑟𝑔𝑜) × (0, 75).

Cárdenas, M. A. (2022, febbraio). Sagoma di


due foglie di Neoregelia carolinae ricopiate su
una carta millimetrata.

Cárdenas, M. A. (2022, febbraio). Sagoma di


Cárdenas, M. A. (2022, febbraio). Sagoma di due foglie di Tectona grandis ricopiate su una
due foglie di Cyclanthaceae dicranopygium carta millimetrata.
ricopiate su una carta millimetrata.
Successivamente, tutte le foglie furono portate
al laboratorio, dove furono osservate allo
stereoscopio e al microscopio. Le osservazioni
allo stereoscopio ebbero un aumento di 4x e
servirono per studiare sia il tessuto epidermico
abassiale e adassiale, sia le nervature; mentre
le osservazioni al microscopio ebbero nel
secondo lente un aumento di 4x, 10x e 40x e
servirono per osservare sia le cellule
epidermiche, sia gli stomi.

Per le osservazioni allo stereoscopio ogni


foglia fu messa su un vetrino portaoggetti, che
era ubicato sotto l'obiettivo dello stereoscopio
e cosí, guardando attraverso degli oculari, si
poteva osservare il tessuto epidermico
amplificato. Comunque, l’immagine a volte si
vedeva fuori fuoco e perciò si doveva girare la
manopola di messa a fuoco finché l’immagine
fosse nitida:

Per le osservazioni al microscopio, in cambio,


si fecero due processi diversi. Nel primo
processo si ricopriva l'epidermide abassiale di
ogni foglia con uno smalto trasparente, che si
lasciava asciugare per 2 minuti. Poi, si
ricopriva l’epidermide abassiale con un pezzo
di scotch e così, al staccare lo scotch, su
questo rimaneva una sorta di “fotocopia” della
superficie epidermica, la quale era esaminata
al microscopio con diversi aumenti:
Cárdenas, M. A. (2022, gennaio). Epidermide
abassiale di Cyclanthaceae dicranopygium
vista al microscopio con aumento di 10x.

Cárdenas, M. A. (2022, gennaio). Epidermide


abassiale di Cyclanthaceae dicranopygium
vista al microscopio con aumento di 4x.

Cárdenas, M. A. (2022, gennaio). Epidermide


abassiale di Cyclanthaceae dicranopygium
vista al microscopio con aumento di 40x.
Cárdenas, M. A. (2022, gennaio). Epidermide
abassiale di Neoregelia carolinae vista al
microscopio con aumento di 40x.

Sebastián, S. (2022, gennaio). Epidermide Invece, nel secondo processo si fecero tagli
abassiale di Neoregelia carolinae vista al longitudinali, con i quali si dividevano le
microscopio con aumento di 4x. foglie in pezzi molto piccoli, che erano messi
su vetrini portaoggetti. Successivamente, si
applicavano due gocce di blu di metilene (un
composto chimico che si usa per tingere i
nuclei delle cellule) sui tagli longitudinali; si
mettevano i vetrini coprioggetti e si osservava
al microscopio il campione, riuscendo a vedere
gli stomi e le cellule epidermiche:

Sebastián, S. (2022, gennaio). Epidermide


abassiale di Neoregelia carolinae vista al
microscopio con aumento di 10x.
Hernández, I. S. (2022, gennaio). Epidermide calcolare utilizzando una tecnica improvvisata
abassiale di Cyclanthaceae dicranopygium che diede risultati abbastanza precisi.
vista al microscopio con aumento di 10x.
Per poter calcolare l'area osservata al
Sviluppando le osservazioni al microscopio, si microscopio, il primo passo fu investigare i
trovarono due grandi problemi. Il primo fu il tipi di stomi posseduti da ogni specie, trovando
poco tempo disponibile per fare le che Cyclanthaceae dicranopygium possiede
osservazioni al microscopio, dato che si ebbe stomi del tipo monocotiledoni y paracitici,
un'ora per fare sia il processo d'impressione, mentre Neoregelia carolinae possiede stomi
sia il processo dei tagli longitudinali, sia le coperti da squame e altri scoperti che sono del
osservazioni nei tre aumenti delle tre piante. tipo monocotiledoni. Successivamente, si
Perciò, soltanto si riuscirono a fare le trovarono articoli scientifici che studiavano la
osservazioni al microscopio con la tecnica superficie epidermica di diverse specie
dell'impressione e l'osservazione di una specie appartenenti alla stessa famiglia o classe delle
con il processo dei tagli longitudinali. specie analizzate e da questi articoli si scelsero
quelli in cui la specie studiata possedeva lo
Invece, il secondo problema si ebbe stesso tipo di stomi di Cyclanthaceae
realizzando l’impressione dell’epidermide dicranopygium o di Neoregelia carolinae, in
della specie Tectona grandis, perché la sua modo tale che ci fosse una corrispondenza
epidermide possedeva abbondanti tricomi e al tassonomica e fisiologica tra le specie.
mettere lo scotch sulla foglia lo spessore dei
tricomi separava l’epidermide dallo scotch e Avendo scelto gli articoli, si cercarono, tra
perció non si formava l’impressione. Dovuto a questi, immagini che possedessero una scala
questo problema e al fatto che il tempo non è metrica e nelle quali si potessero osservare
stato sufficiente per fare le osservazioni con il stomi o un altro elemento rilevante
secondo metodo, non si riuscirono a osservare dell’epidermide (come le squame nel caso di
le cellule epidermiche, né gli stomi di questa Neoregelia carolinae), per poi aprire in ImageJ
pianta. quelle immagini e stabilire una proporzione di
pixel a micrometri, segnando i pixels della
Dopo aver fotografato i campioni al scala metrica e assegnando a quella quantitá di
microscopio, con i diversi aumenti, si scelse pixels la misura segnata nella scala, con cui il
una foto per ogni specie e si lavoró con questa programma faceva dei calcoli per stabilire
per realizzare i calcoli della densitá stomatica, quanti pixels corrispondevano a un
della densitá delle cellule epidermiche e micrometro e cosí al misurare elementi delle
dell'indice stomatico. Le foto scelte furono la immagini, in base alla quantità di pixels il
B e la D. programma stabiliva la misura reale.

Per fare il calcolo della densitá stomatica e


della densitá delle cellule epidermiche,
occorreva innanzitutto conoscere l’area
osservata al microscopio e questo si poteva
calcolare sapendo l’aumento del lente oculare
e del oggettivo. Perciò, il problema principale
di tutto questo lavoro fu non aver annotato
l'ingrandimento oculare, lo quale impediva di
calcolare l'area osservata della maniera piú
semplice e precisa, ma in ogni caso, si è potuta
Neoregelia carolinae e di Cyclanthaceae
dicranopygium in ImageJ e segnare attraverso
le misure conosciute le scale delle immagini.
In modo tale che poi, disegnando nell’app
figure geometriche come un cerchio o un
rettangolo, l’applicazione stessa indicava
l’area coperta dalle figure, con lo quale si
trovó la misura dell'area esaminata in ogni
caso.

Sapendo questo, l’unica cosa che mancava era


effettuare i calcoli degli stomi e delle cellule
epidermiche contenute nell’area esaminata.

Il conteggio degli stomi si fece manualmente,


mettendo in Paint 3D un punto su ogni stoma,
per poi contarli:

DERWIDUEÉ, F. S. (s. f.). Diagrama della


squama peltata di bromelia.

Avendo segnato la scala di ogni immagine, si


misuró un elemento rilevante dell’epidermide,
come furono gli stomi per la specie Prestoea
Sebastián, S. (2022, gennaio). Conteggio degli
acuminata, appartenente alla stessa classe di
stomi nell’epidermide abassiale di
Cyclanthaceae dicranopygium; o le squame
Cyclanthaceae dicranopygium vista al
delle Tillandsioideae, una sottofamiglia delle
microscopio con aumento di 10x.
bromelie, a cui appartiene Neoregelia
carolinae. Sapendo quelle misure si assunse
che, appartenendo alle famiglie delle specie
analizzate e possedendo lo stesso tipo di
tassonomia, le dimensioni di quelli elementi
sarebbero state le stesse nelle piante
esaminate, per cui sapendo la misura di un
elemento epidermico in entrambe specie, si
potevano caricare le immagini delle
Sebastián, S. (2022, gennaio). Conteggio degli
stomi nell’epidermide abassiale di Neoregelia
carolinae vista al microscopio con aumento di
Sebastián, S. (2022, gennaio). Calcolo
4x.
dell’area di cellule epidermiche di Neoregelia
carolinae, vista al microscopio con aumento di
Mentre, il calcolo delle cellule epidermiche
10x.
non si poteva fare manualmente e perció fu piú
complicato, infatti, si utilizzarono gli stessi
archivi d'ImageJ che si avevano utilizzato per
calcolare l'area esaminata e in questi si
cercarono pezzi in cui soltanto ci fossero
cellule epidermiche. Questi pezzi furono
circondati con un perimetro del quale ImageJ
indicava l’area racchiusa (1881,413 um) e si
contarono le cellule epidermiche presenti in
quell’area. Cosí, sapendo che c’erano tante
cellule epidermiche in un'area definita, si
poteva fare regola di tre per trovare quante
cellule epidermiche c'erano nell’area totale,
anche se, ovviamente, sì restó all'area totale
l’area occupata dagli stomi e dai tricomi
Sebastián, S. (2022, gennaio). Calcolo
peltati, dato che non tutta la superficie
dell’area di cellule epidermiche di Neoregelia
epidermica è ricoperta da cellule epidermiche
carolinae, vista al microscopio con aumento di
e dove ci sono stomi o tricomi peltati non ci
10x.
sono queste cellule.

Con questi valori si è potuto realizzare il


calcolo della densitá stomatica (DE), della
densitá di cellule epidermiche (DCE) e
dell’indice stomatico (IE).

Sebastián, S. (2022, gennaio). Calcolo dell’area di cellule epidermiche di Neoregelia carolinae, vista
al microscopio con aumento di 10x.
Risultati e analisi
Le misure (lunghezza e ampiezza); area fogliare e area fogliare promedio delle foglie furono le
seguenti:
Specie lunghezza ampiezza Area fogliare Area fogliare
(cm) (cm) (cm^2) promedia (cm^2)

Cyclanthaceae 14.50 7.00 76.13 64.78125


dicranopygium
9.50 7.50 53.44

Neoregelia 7.25 1.75 9.52 18.46875


carolinae
11.25 3.25 27.42

Tectona grandis 10.25 6.75 51.89 42.9609375

8.25 5.50 34.03

Paragonando queste misure con i dati della letteratura, si capí che tanto gli individui di Cyclanthaceae
dicranopygium come di Neoregelia carolinae sono ancora piante giovanili e stanno cominciando
appena la fase di accrescimento; mentre Tectona grandis si trova nelle sua fase adulta e se ancora non
ha finito la fase di accrescimento, sta per finirla.

Inoltre, parlando delle osservazione realizzate allo stereoscopio, é importante fare enfasi sulle macchie
oscure ritrovate in Neoregelia carolinae, le quali non corrispondevano a nessuna struttura epidermica
di questa specie:

Sebastián, S. (2022, gennaio). Macchie oscure sull’epidermide di Neoregelia carolinae viste allo
stereoscopio.

Investigando sul tema si ritrovó che queste macchie sono comuni nelle bromelie e sono un marciume
che appare a causa di un'eccessiva irrigazione, come lo afferma D. Navarro (2020). Questo avviene di
solito quando la rosetta delle bromelie ha immagazzinato troppa acqua, ma considerando che le
osservazioni furono fatte a gennaio (mese di menor precipitazione a Cumaral) ci sono due possibilitá:
che l'umidità del terreno o dell'aria sia eccessiva per Neoregelia Carolinae, oppure che queste macchie
non siano recenti e si siano formate nei mesi di alta precipitazione.
Questo é un esempio di come si dovrebbe vedersi una Neoregelia Carolinae in condizioni adeguate:

Sebastián, S. (2022, gennaio). Epidermide di Neoregelia carolinae in buone condizioni, vista allo
stereoscopio.

Invece, nelle osservazioni di Cyclanthaceae dicranopygium e di Tectona grandis non si trovó alcuna
evidenza di malattia o danno tissutale, lo quale indica che le condizioni ambientali sono adatte per lo
sviluppo di queste piante. Tuttavia, gli elementi piú studiati lungo queste osservazioni furono le loro
nervature e tricomi, infatti, si confermó che Cyclanthaceae dicranopygium non possiede tricomi,
mentre Tectona grandis sí, una proprietá che gli permette accumulare e assorbire un po’ piú d’acqua,
lo quale risulta molto utile in questo tipo d’ambiente, dove l’acqua non è tanto abbondante.

Sebastián, S. (2022, gennaio). Nervature di Cyclanthaceae dicranopygium, viste allo stereoscopio.


Sebastián, S. (2022, gennaio). Nervature e tricomi di Cyclanthaceae dicranopygium, visti allo
stereoscopio.

Ulteriormente, sviluppando le osservazioni si riuscí a vedere come rapidamente le foglie di Tectona


grandis morivano per l’assenza d’acqua e nutrienti, lo quale indica che questa pianta necessita
continuamente questi elementi e che non é adeguata per terreni che hanno lunghi periodi di siccitá.

Sebastián, S. (2022, gennaio). Epidermide di Cyclanthaceae dicranopygium in ottime condizioni, vista


allo stereoscopio.
Sebastián, S. (2022, gennaio). Epidermide di Cyclanthaceae dicranopygium con parte del tessuto
epidermico morto, vista allo stereoscopio.

Infine, dopo caricare le immagini D e B su ImageJ per sviluppare il conteggio degli elementi
epidermici e dell'area esaminata, si ottennero i seguenti risultati:
Specie Tipo di stomi Area esaminata Stomi trovati Cellule epidermiche
(mm^2) trovate

Neoregelia Dispersi e alcuni 0.328 17 6945


carolinae ricoperti da
squame

Cyclanthaceae Monocotiledonei, 0.388 104 742


dicranopygium del tipo paracitici

Specie DE DCE IE
(mm^-2) (mm^-2)

Neoregelia carolinae 51.82 21175.04 1.81

Cyclanthaceae 267.93 1912.55 12.28


dicranopygium

Investigando in articoli precedenti come “Specialized stomatal humidity responses underpin


ecological diversity in C3 bromeliads” si riuscí a vedere che la densitá stomatica di Neoregelia
Carolinae è maggiore di quella abituale per le bromelie, infatti, queste piante tendono e ad avere
meno di 20 stomi per mm^2 e in questo caso Neoregelia Carolinae ne ha piú del doppio di quella
cifra. Tuttavia, questa caratteristica non è a caso e possibilmente hanno una densitá stomatica cosí alta
per poter regolare la loro temperatura, infatti, come afferma Diane Nolan () quando gli stomi sono
illuminati dal sole comincia attraverso di questi l’uscita di vapore acqueo, lo quale serve per
raffreddare la pianta e in questo modo possedere una temperatura interna ottimale in luoghi molto
caldi, come lo é Cumaral. Ma d'altra parte, come si è visto nelle osservazioni al microscopio, circa un
terzo degli stomi in Neoregelia Carolinae sono ricoperti da squame, lo quale evita l’uscita di vapore
acqueo e perció si puó dire che anche se è necessario livellare la temperatura interna, la Neoregelia
Carolinae non puó perdere cosí tanta acqua e perció ne copre alcuni stomi.

Tuttavia, è da evidenziare che purtroppo possedendo un alta densitá stomatica rispetto a piante della
stessa famiglia, non possiede una densitá stomatica alta rispetto ad altre piante della stessa classe
(liliopside), e questo rende piú interessante il fatto che purtroppo non possedendo tantissimi stomi per
area, questa pianta supera o eguaglia l’indice stomatico di piante che hanno il doppio, triplo,
quadruplo eppure il quintuplo dei suoi stomi per mm^2. Indicando cosí che gli stomi sono un
elemento epidermico molto frequente nella Neoregelia Carolinae, al rappresentare una percentuale
piú grande dei suoi elementi epidermici rispetto alla maggior parte delle piante dello stesso ordine, e
da questo si puó confermare, a sua volta, che è una struttura molto rilevante per queste piante.

D'altra parte, paragonando i risultati della DE per Cyclanthaceae dicranopygium con quelli di altre
specie dello stesso ordine (Alejandro Nuñez E., 2022), si vide che pure in questa specie la densitá
stomatica supera notevolmente il numero di stomi previsti per un individuo appartenente all’ordine
Pandanale, infatti, la DE in queste piante tende a variare tra i 170-220 mm^-2, ma in questo caso
quasi raggiunge i 270 mm^-2. Perció, a partire dai dati, si puó inferire che per sopravvivere al clima di
Cumaral è necessario possedere una grande quantitá di stormi, piú di quelli abituali, lo quale
possibilmente puó servire per regolare la temperatura, come si aveva spiegato precedentemente.

E infine, sono stati ricercati articoli che parlassero dell’indice stomatico in piante legate a
Cyclanthaceae dicranopygium dal punto di vista tassonomico e le piante piú vicine sono state alcuni
individui delle liliopside (classe). Nelle piante trovate, il valore medio dell’IE varió tra i 10 e 14, lo
quale è considerevolmente maggiore rispetto all’IE di Cyclanthaceae dicranopygium, ma è importante
indicare che tra questi articoli si trovó pure un'investigazione sulla Vaniglia planifolia,
una pianta della stessa classe la quale anche ridusse in maniera notevole il suo IE all’essere seminata
in Totonacapan, una regione del Messico che presenta lo stesso clima di Cumaral: calido e umido.
Perció, si puó pensare che sia un evento comune in questa classe diminuire l’IE in questo clima, e nel
caso di Cyclanthaceae dicranopygium puó essere spiegato dal fatto che giá avendo una densitá
stomatica maggiore del previsto averne piú stomi avrebbe potuto produrre una gran perdita di acqua
per la pianta, lo quale non era benefico e perció l’IE della pianta e minore di quello comune.

Conclusione
In conclusione, dopo aver studiato tre diverse specie di flora presenti a Cumaral (Neoregelia
Carolinae, Cyclanthaceae dicranopygium e Tectona grandis), si può affermare che si tratta di uno
spazio che permette lo sviluppo di piante che crescono sul terreno, così come di piante che crescono
su altre piante (epifite), come si puó osservare con Neoregelia Carolinae. Inoltre, è stato riscontrato
che, trattandosi di un clima caldo e caratterizzato da periodi di siccità, le piante presenti in questo
spazio tendono ad avere adattamenti che permettono loro di raccogliere più acqua di quella che
raccolgono solo con le radici, essendo l’adattamento piú comune avere tricomi. Tuttavia, si sottolinea
che le specie epifite avranno un maggior numero di adattamenti per raccogliere l'acqua, come si può
vedere con la rosetta di Neoregelia Carolinae, che sarà una struttura del tutto necessaria per la
sopravvivenza nel periodo di siccità, ma un po' dannosa nel periodo di pioggia. Infatti, da tessuti
danneggiati a causa di eccesso d'acqua si è capito pure che piante con troppi adattamenti per ottenere
acqua non sopravviveranno nemmeno a Cumaral.
Tralasciando le proprietà morfologiche e concentrandosi sugli elementi epidermici, si può sottolineare
che le piante non epifite tendono ad avere nervature grosse, in quanto i loro tessuti necessitano
costantemente di acqua e sostanze nutritive, come si è potuto notare dalla morte del tessuto
epidermico di Tectona grandis pochi minuti dopo il distacco della foglia. In termini di stomi, è stato
riscontrato che le piante sopravvissute a Cumaral hanno un numero di stomi per area (DE) superiore a
quello normalmente posseduto dalla specie, dalla classe e dall'ordine; tanto che nel caso di Neoregelia
Carolinae il DE raddoppiava il numero di stomi normalmente posseduti dalla classe, con 51,81
mm^-2, e Cyclanthaceae dicranopygium possedeva quasi ⅕ di stomi in più rispetto a quelli che
generalmente possiede il suo ordine, con 267,93 mm^-2. D'altra parte, per quanto riguarda le cellule
epidermiche, non sono state riscontrate notevoli proprietà in comune tra le piante; ma per quanto
riguarda l'IE si può dire che nelle piante epifite era più alto del solito e in quelle non epifite era più
basso, tuttavia è importante sottolineare che questi risultati non indicano com'è l'andamento definitivo
per l'IE nelle piante di Cumaral, poiché il numero di piante analizzate non è sufficiente per
raggiungere una conclusione definitiva.

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