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PRINCIPALI CARATTERISTICHE DEL LEGNO DI CONIFERA E

LATIFOGLIA
Estesissima è la varietà di piante che vegetano in natura:
non tutte però si prestano egualmente per ricavarne legno
da costruzione. Secondo le ripartizioni del mondo vegetale
la materia prima legno ci viene fornita per la quasi totalità
dalle piante appartenenti alle sottosezioni delle
GIMNOSPERME comunemente conosciute con il nome di
CONIFERE per la forma prevalentemente a cono dei frutti e
le foglie a forma d’ago:abeti – pini - larici ecc e delle
ANGIOSPERME chiamate LATIFOGLIE per il fatto di avere
quasi sempre delle foglie molto
espanse:FAGGIO,FRSSINO,ACERO,CASTAGNO.
NOCE,ROVERE ecc.
Dalle CONIFERE e dalle LATIFOGLIE si ricavano le più
pregiate varietà di legname da costruzione. Diversi sono i
criteri di classificazione delle essenze legnose.La
classificazione di carattere tecnologico deve aver riguardo
alla provenienza dei legnami ed ai loro impieghi specifici.
Ciò premesso a seconda della provenienza i legnami si
classificano in:
• NOSTRANI
• NAZIONALI
• INDIGENI O EUROPEI
• ESOTICI O EXTRAEUROPEI
Con riferimento alle proprietà C RADICE
meccaniche,strutturali e
convenienza di impiego si usa B FUSTO
distinguerli in:
A CHIOMA
• TENERI O DOLCI
• DURI E SEMIDURI
• RESINOSI
I legnami duri e semiduri
appartengono per la quasi totalità
alla categoria delle
LATIFOGLIE,mentre quelli teneri
e resinosi alla categoria delle
CONIFERE.
Pur esistendo fra il legno di conifera e
quello di latifoglia molte differenze
strutturali l’albero di ambedue è
formato da tre parti ben distinte:
• RADICE
• FUSTO O TRONCO
• CHIOMA
A
B
Radice C

La radice è l’organo che fissa l’albero


al suolo e che ne trae il nutrimento.Ha D
principalmente la funzione di
assorbire l’acqua e le soluzioni
minerali dal terreno e di trasportarle
fino al fusto e ai rami. La forza di
penetrazione delle radici nel terreno è
grandissima. La formazione delle
radici è uno dei fattori che aiutano a E
determinare la tendenza naturale
della pianta. Si riduce lo sviluppo e il
vigore della pianta limitando lo
sviluppo delle radici
A Lettiera : Sostanze organiche tipo foglie, D Strato dei minerali :da cui le radici
rametti, resti o rifiuti di animali degli alberi attingono i sali minerali
B Lettiera in decomposizione :
costituita da batteri e funghi che riducomo a
minerali organici finiti sul terreno E Roccia madre: composta da strati di
roccia prima più frantumati poi, andando
C Humus: formato di sostanze organiche verso il basso sempre più intatti
decomposte e mescolate con il terreno
Fusto o tronco
Il fusto è la parte cilindrica della
pianta compresa tra le radici e la
chioma. Ha la principale funzione di
sostegno e di trasporto delle
sostanze nutritive dalle radici alla
chioma Esso rappresenta la parte
dell’albero dalla quale principalmente
si ricava il legname da costruzione.
Il fusto delle GIMNOSPERME e delle
ANGIOSPERME assume forma
pressochè conica, di diametro
decrescente dalla base verso la
chioma La diminuzione del diametro
viene chiamata RASTREMAZIONE

CHIOMA
Col nome di chioma viene indicato l’insieme dei rami e delle foglie di una pianta
FATTORI DETERMINANTI LA VITA DEGLI ALBERI

L’esistenza dell’albero è condizionata dal


clima e dal terreno. I quattro elementi
che definiscono il clima sono:
• CALORE
• ACQUA
• LUCE
• VENTO

CALORE
Il calore unitamente all’acqua è uno dei fattori più importanti per la distribuzione
della specie. Dallo stretto legame esistente fra questi due fattori dipendono la
popolazione vegetale
ACQUA
L’ approvigionamento dell’acqua dal suolo e dall’ atmosfera è fondamentale per
le piante: pioggia,neve,nebbia e rugiada costituiscono le riserve d’ acqua
necessarie alla vita delle piante

LUCE
La crescita di un albero è subbordinata al suo fabbisogno di luce, che può
essere più o meno grande secondo la specie. In tal senso si distinguono in:
6) Generi amanti della luce che prosperano solamente in zone poco boscose
7) Generi amanti dell’ ombra che preferiscono crescere al riparo di altri alberi

VENTO
Il vento ha un’ azione disseccante per il fatto che aumenta la traspirazione
ALTITUDINE
Le condizioni di vegetazione variano notevolmente dalle diverse
altitudini. alcune piante vegetano meglio in pianura altre preferiscono la
montagna. Per quanto riguarda il nostro paese il limite massimo di
vegetazione forestale raggiunge sulle alpi i 2000 metri circa
STRUTTURA MICROSCOPICA DEL LEGNO DI CONIFERE E LATIFOGLIE

Gli alberi come tutti gli esseri viventi sono formati da tante piccole
unità elementari chiamate” cellule”. Per cellula si intende una
porzione ben definita di sostanza vivente. La cellula vegetale è un
piccolo sacchetto di forma globosa più o meno allungata
presentante all’ esterno una “membrana”(parete cellulare) più o
meno spessa ,contenente all’ interno una massa di sostanza
trasparente detta “citoplasma” e un nucleo di forma arrotondata.
In ogni parete cellulare possiamo distinguere vari strati chiamati:
1) parete primaria (che si forma per prima)
2) parete secondaria (posta all’ interno della parete primaria)
3) parete terziaria
Nelle cellule giovani la parete cellulare si presenta sottile, ma
successivamente si ispessisce all’ esterno in modo ineguale si che
la cellula da rotondeggiante assume una forma fusiforme
Le pareti delle cellule delle piante sono costituite principalmente
da “cellulosa”(sostanza organica fibrosa bianca) e da” lignina”
(sostanza organica non fibrosa
Queste due sostanze non si trovano presenti nella pianta in egual misura;Talvolta
abbonda la lignina altre volte la cellulosa Anche in una stessa pianta varia con l’
età il rapporto fra queste due sostanze.
La parete cellulare subisce nel corso della vita e dello sviluppo di una cellula
profonde modificazioni quale ad esempio la “lignificazione” che aumenta la
resistenza e la rigidità delle pareti cellulari alle pressioni. Le cellule sono cementate
fra di loro attraverso la “lamella mediana”(sostanza che tiene unite le cellule come fa
il cemento con i mattoni)
Le pareti cellulari presentano numerose aperture(punteggiature) che permettono il
passaggio delle sostanze nutritive da una cellula all’ altra e alle cellule di comunicare
fra di loro.
Le cellule inizialmente derivanti da cellule “meristematiche” sono uguali fra di
loro,poi con lo sviluppo si diversificano aumentando di dimensioni ed assumendo
particolari caratteristiche che le rendono idonee a svolgere particolari funzioni,infine
muoiono.
Gli alberi sono formati prevalentemente da cellule morte dalle quali rimane solo la
parete cellulare che con le sue caratteristiche determina le caratteristiche ed il
comportamento della materia prima legno. Il legno essendo parte di un essere
vivente(l’albero) è costituito da milioni di queste cellule che per dimensioni,forma,e
sopratutto funzioni diverse vengono così suddivise:
1) CELLULE CON FUNZIONE DI SOSTEGNO E CONDUZIONE
(tracheidi legno di conifera)
2) CELLULE CON FUNZIONE DI CONDUZIONE (vasi: legno di
latifoglia)
3) CELLULE CON FUNZIONE DI SOSTEGNO (fibre: legno di
latifoglia)
4) CELLULE MERISTEMATICHE (presenti sia nel legno di
conifera che di latifoglia)
CELLULE PARENCHIMATICHE (presenti sia nel legno d conifera
che di latifoglia)
5) CELLULE SECRETRICI ( in prevalenza nel legno di conifera)
CELLULE A FUNZIONE DI SOSTEGNO E CONDUZIONE
(CONIFERE)

Nelle conifere il corpo legnoso è formato da cellule


chiamate “tracheidi”che svolgono sia la funzione di
conduzione dei liquidi che quella meccanica di sostegno. Le
tracheidi sono cellule morte a parete lignificata. La
circolazione dei liquidi avviene attraverso le perforazioni
( punteggiature) presenti sulle pareti cellulari. Le tracheidi
costituiscono gran parte del legno di conifera arrivando a
rappresentare fino al 95% del volume. Data la maggior
lunghezza delle tracheidi che possono arrivare fino ad pltre
7 mm. rispetto alle fibre il legno di conifera è più adatto e
pregiato di quello di latifoglia per la fabbricazione della carta
a cui questa maggior lunghezza conferisce una maggior
resistenza.
CELLULE A FUNZIONE DI CONDUZIONE
(LATIFOGLIE)

I ”vasi”sono cellule che svolgono la funzione di conduzione dell’ aqcua e


delle sostanze nutritive dalle radici alla chioma delle piante, dove esse
vengono elaborate. Sono disposti uno sopra l’ altro e formano una catena
assiale che percorre l’ intero tronco delle latifoglie per distribuire ai rami e
alle foglie le soluzioni acquose ( linfa ) che la pianta assorbe dal suolo per
il suo sviluppo. Le pareti cellulari dei vasi presentano numerose aperture
che permettono il passaggio degli alimenti. Le dimensioni e la forma dei
vasi variano a seconda della specie legnosa e dal periodo vegetativo in
cui si sono formati.

CELLULE A FUNZIONE DI SOSTEGNO


LATIFOGLIE

Le” fibre”sono cellule morte, allungate con pareti lignificate e svolgono la


funzione di sostegno. Esse conferiscono alla pianta resistenza agli agenti
esterni che tendono a danneggiarla ed abbatterla. Le fibre e i vasi
costituiscono gra parte del legno di latifoglia.
CELLULE MERISTEMATICHE

Le cellule meristematiche presenti sia nel legno di conifera che


di latifoglia sono anche chiamate di accrescimento e hanno la
funzione di dare origine ad altri elementi cellulari

CELLULE PARENCHIMATICHE
LEGNO DI FARNIA CON UN FILO METALLICO INSERITO IN
UN VASO E PASSANTE TUTTO IL LEGNO

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