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■ Attualità

■ Mario Zappaterra e Giovanna Contaldi


Centro di cosmetologia, Università di Ferrara

Cosmesi e bio eco cosmesi


La cosmesi attuale si sta orientando sempre più verso
una BIO-ECO cosmesi in cui si coniugano: naturalità
del prodotto, dermocompatibilità, ecocompatibilità

G
Generalmente, per la formulazione di un
prodotto cosmetico vengono utilizzate tre
categorie di sostanze principali: sostanze
funzionali, cioè sostanze che conferiscono
al cosmetico una determinata e finalizzata
caratteristica; materie prime di base, ossia
sostanze di supporto, necessarie a veicola-
re il principio attivo; additivi, cioè sostan-
ze che, aggiunte alla preparazione, ne mi-
gliorano le caratteristiche organolettiche,
la conservazione, la stabilità ecc.
Fino a qualche anno fa, nell’ambito co-
smetico, l’attenzione del formulatore era
rivolta soprattutto alla scelta dei principi
attivi cui era legata la funzionalità del
prodotto.
Attualmente, invece, il prodotto cosmetico
è considerato il risultato di un’accurata se-
lezione, non solo degli ingredienti “attivi”,
ma anche degli altri ingredienti “minori”.
L’efficacia di un prodotto cosmetico è, in-
fatti, modulata dall’insieme degli ingre-
dienti con sinergie d’azione. Di conse-
guenza, il prodotto è interpretato nella sua
complessità e interezza. Negli ultimi anni
si è assistito all’esplosione del “Naturale”,
che ha investito anche il settore cosmetico. nuti da sostanze naturali. Quest’attuale con predominanza dei prodotti di origi-
Nell’ambito del “naturale” è necessario, tendenza verso un “prodotto naturale” ne vegetale o minerale (rispetto ai pro-
però, chiarire il significato di alcuni termi- ha condizionato il mondo della cosmesi, dotti di origine animale, alcuni dei quali
ni. “Materie prime naturali” sono le so- sviluppando, nel formulatore di prodotti a rischio BSE);
stanze estratte da vegetali, animali o mine- cosmetici, una nuova sensibilità verso ✔ dermocompatibilità: garanzia di massi-
rali, senza che sia stata apportata alcuna l’ambiente e una maggiore selettività ma tollerabilità e non irritabilità del pro-
modifica chimica e che vengono estratte nella scelta delle materie prime. dotto;
soltanto con mezzi fisici. Dunque, si presta particolare attenzione sicurezza d’uso, dal punto di vista tossico-
Nei derivati naturali, invece, le modifiche ad alcuni aspetti e requisiti delle materie logico;
apportate sono di lieve entità e non riduco- prime da utilizzare nella formulazione di ✔ ecocompatibilità;
no la naturalità del prodotto. un prodotto cosmetico: ✔ divieto dell’utilizzazione di OGM: le
Se, invece, le modificazioni chimiche so- ✔ origine: si tende a utilizzare maggior- materie prime naturali utilizzate non de-
no più profonde, si parla di composti otte- mente materie prime di origine naturale, vono essere geneticamente modificate.

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(Per quanto concerne dermocompatibilità
e sicurezza d’uso, sono requisiti richiesti,
anche, dalla legge 713/86 art. 7: «i pro-
dotti cosmetici devono essere fabbricati,
manipolati, confezionati, venduti in modo
tale da non causare danni alla salute uma-
na se applicati nelle normali o ragionevol-
mente prevedibili condizioni d’uso…»).
L’ecocompatibilità sta assumendo sempre
maggiore importanza sia nella scelta delle
materie prime cosmetiche sia nell’utilizzo
dei materiali di confezionamento, al fine
di ridurre l’impatto ambientale nei con-
fronti del mondo che ci circonda.
Nella scelta del materiale di packaging, si
preferiscono: materiali riciclabili, sia per
il condizionamento primario (a contatto
con il prodotto) sia per quello secondario;
materie prime naturali ottenute da fonti
rinnovabili (condizionamento seconda-
rio); materie plastiche che non diano luo-
go alla formazione di diossine nei proces-
si di smaltimento (combustione).
Dunque, la cosmesi attuale si sta orientan-
do sempre più verso una BIO-ECO co-
smesi in cui si coniugano: naturalità del
prodotto, dermocompatibilità, ecocompa-
tibilità. Intendendo con il termine “BIO-
ECO cosmetico” un prodotto che non so-
lo utilizza materie prime naturali e deri-
vanti da agricoltura biologica, ma garanti-
sce anche una sicurezza d’impiego, una
compatibilità cutanea, una maggiore bio-
degradabilità e, quindi, un minore impatto
ambientale.
Sulla base di quanto sinora affermato ap-
pare evidente come l’approccio al “Natu-
rale” implichi una serie di conoscenze
multidisciplinari da parte del formulatore
e delle persone coinvolte nello sviluppo
di un prodotto cosmetico.
Va comunque sottolineato il fatto che non
esiste un definizione univoca del termine
“naturale”, poiché non esiste un riferi-
mento di legge che dia origine alla crea-
zione di una classe definibile come “co-
smetico naturale”. L’identificazione di un
prodotto cosmetico con termini quali “na-
turale” o “biologico” fa riferimento all’at-
tribuzione di caratteristiche peculiari che
devono corrispondere a criteri che, attual-
mente, non sono codificati per legge.
Questa lacuna fa sì che i suddetti termini
possano essere utilizzati in modo impro-
prio ed è per questo motivo che appare

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evidente la necessità di riferimenti tecnici chimica, ammesse solo se non


e normativi adeguati che permettano di esistono valide alternative di ori-
assicurare efficacia cosmetica e sicurez- gine naturale. La commissione,
za sia per il consumatore sia per l’am- inoltre, verifica che sui prodotti
biente. È proprio con riferimento a que- cosmetici non siano stati effettuati
sta necessità che nasce la procedura di test su animali e/o processi di ir-
certificazione di prodotti Bio-Ecologici radiazione.
nell’ambito della cura del corpo. Una Attenzione viene anche rivolta
certificazione che verifichi non solo la tu- agli imballaggi utilizzati, allo sco-
tela della salute dell’utilizzatore e la soddi- po di limitare l’impatto ambienta-
sfazione delle attese che il prodotto co- le dei medesimi.
smetico fa nascere, ma che assicuri un bas- L’etichettatura costituisce un ele-
so impatto ambientale di tali prodotti. mento importante in quanto rap-
presenta la finestra tra il discipli-
Il disciplinare AIAB nare e il consumatore: deve con-
Questi obiettivi costituiscono il fulcro sul tenere indicazioni sufficienti su
quale nasce il disciplinare AIAB, volto a caratteristiche e modalità d’uso.
fornire una definizione corretta, trasparen- Al disciplinare, al fine di fornire
te e completa di Bio-Eco Cosmesi. una guida al formulatore e al con-
Per poter giungere a un efficiente control- sumatore sono stati associati degli
lo dei prodotti certificati si è tenuto conto allegati.
dell’esperienza di aziende o associazioni Particolare importanza assume
che hanno da tempo impostato la loro pro- l’Allegato I, poiché in esso sono
duzione ponendo come obiettivo il con- indicate, attraverso il loro INCI
cetto di prodotto “naturale”. Si è inoltre name, le sostanze il cui utilizzo
fatto riferimento ai disciplinari di altri non è ammesso all’interno dei
Paesi europei le cui tradizioni e sensibilità prodotti cosmetici che vogliono
ambientali hanno da tempo dato origine a vantare la certificazione Bio-
regolamentazioni volontarie nel campo criteri; Eco Cosmesi. Tale lista “negativa” costi-
della cosmesi naturale. • promuovere l’utilizzo di materie prime tuisce il primo tentativo di fornire
Il disciplinare Bio-Eco Cosmesi AIAB ha, derivanti da agricoltura biologica e da rac- un’informazione sulle sostanze che non
quindi, lo scopo di coordinare, aggiornare colta spontanea; possono essere utilizzate all’interno dei
e indirizzare le aziende che desiderano • creare una banca dati che consenta il re- prodotti cosmetici “naturali”.
produrre cosmetici in modo più naturale e perimento di materie prime biologiche o La creazione di tale lista ha costituito
contemporaneamente garantire al grande da raccolta spontanea. quella che possiamo definire la “prima fa-
pubblico che la certificazione risponda ai Al fine di raggiungere questi obiettivi è se” di sviluppo del disciplinare.
requisiti dichiarati. necessario fornire: una dichiarazione Successivamente si è assistito a una “se-
I controlli concernenti la rispondenza alla completa dei componenti presenti nella conda fase” legata alla volontà di unifor-
norma del disciplinare sono effettuati da formula mediante elenco delle denomina- mare i disciplinari in uso nelle nazioni eu-
ICEA (Istituto di Certificazione Etica e zioni INCI; la segnalazione di eventuali ropee. Hanno avuto così luogo diversi in-
Ambientale) e hanno lo scopo di assicura- additivi chimici, qualora siano indicati contri con le commissioni di certificazio-
re che il produttore operi sia in conformità nelle schede tecniche, per poter valutare la ne operanti in Francia, Germania e Regno
alle normative sia in osservanza delle re- presenza di sostanze non dichiarate. Unito, e da questi è emersa la necessità di
strizioni volontarie sottoscritte. La commissione di certificazione valuta la creare una lista positiva di materie prime
Il disciplinare Bio-Eco Cosmesi AIAB presenza di: materie prime vegetali, con utilizzabili.
persegue i seguenti obiettivi: particolare attenzione alla loro origine, L’evoluzione del disciplinare si è gradual-
• promuovere l’utilizzo di prodotti a che deve essere, quando è possibile, da mente spostata verso l’utilizzo di una lista
basso impatto ambientale, che garanti- agricoltura biologica o da raccolta sponta- “positiva” di materie prime, obiettivo che
scano sia la salute del consumatore sia nea; materie prime animali, anch’esse verrà raggiunto nel tempo e che prevede
la qualità e le aspettative legate al pro- prodotte da agricoltura biologica (qualora la convivenza, per un certo periodo, della
dotto cosmetico; disponibili), con l’esclusione di tutte quel- lista negativa e della lista positiva.
• definire i requisiti che consentono l’uso le sostanze che comportino la soppressio- Nello sviluppo della lista positiva si è fat-
del marchio; ne dell’animale; sostanze ottenute da fer- to riferimento: ai criteri enunciati nelle li-
• consentire un facile riconoscimento mentazione batterica; materie prime inor- nee guida del disciplinare AIAB; alle
dei cosmetici che rispondono ai suddetti ganiche; materie prime derivate da sintesi informazioni da letteratura; alle comuni-

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cazioni fatte da AIAB inerenti l’uso delle sitiva i prodotti di origine minerale natu- possano permettere di controllare la carica
materie prime cosmetiche; a quanto è rale (ad esempio le argille); microbica presente nel cosmetico, al fine
emerso durante l’osservazione delle for- • i glicoli; di assicurare la migliore salubrità possibi-
mule approvate dalla commissione nazio- • tra le sostanze ad attività antiossidante le, anche in relazione ai danni alla cute
nale di certificazione (CNC) e dalla com- si è data la preferenza ai prodotti naturali che possono essere originati da un cosme-
missione di certificazione cosmetica (Co- o di derivazione naturale. tico mal conservato.
CerCosm) nei due anni di vita del disci- Il problema della conservabilità dei co-
plinare in cui si è operato utilizzando la L’alternativa alle sostanze smetici è fondamentale.
lista negativa. non ammesse Si possono utilizzare oli essenziali o il
Come fattori prioritari nella scelta delle È stato inoltre possibile definire gruppi ‘famoso’ estratto di semi di pompelmo
materie prime da inserire nella Lista Posi- di materie prime che possono costituire nel tentativo di eliminare o ridurre i
tiva sono stati considerati la dermocom- degna alternativa alle sostanze non am- conservanti classici.
patibilità, l’assenza di tossicità ed effetti messe. La ricerca di un conservante “naturale”
indesiderati, l’origine naturale delle so- Si è così ottenuta una prima stesura della non è però semplice; studi recenti (Co-
stanze, l’eco-compatibilità. “Lista positiva”, che resta aperta ai consi- smetic News 150/03 pag. 180) indicano
Sulla base di questi parametri è stato gli e alle osservazioni dei cosmetologi che anche una sostanza naturale quale
possibile definire classi di sostanze che che già operano all’interno del sistema di l’estratto di semi di pompelmo può es-
non possono essere utilizzate nelle pre- certificazione Bio-Eco Cosmesi AIAB, sere messa in discussione.
parazioni: sottoponendola così a un processo di Da questi studi si osserva come l’effetto
• tutte le sostanze presenti nell’Allegato “maturazione” al termine del quale verrà antimicrobico sembri legato alla presen-
II della legge 713/86 e sue successive resa pubblica e diverrà fonte di riferimen- za di benzetonio cloruro, sostanza il cui
modifiche; to per i formulatori del sistema Bio-Eco- impiego è proibito o limitato in ambito
• tutti i PEG, PPG derivati (tensioattivi, Cosmesi (pur convivendo per un certo alimentare e cosmetico.
solubilizzanti, emollienti, solventi ecc.); tempo con la lista negativa, sino a quan- Questo fatto costituisce un campanello
• tutti i composti etossilati (tensioattivi, do, ormai adulta, sarà in grado di svolge- d’allarme sull’uso di questo conservan-
emulsionanti, solubilizzanti ecc.); re ottimamente il suo compito). te, considerato fino ad oggi un’ottima
• tensioattivi notoriamente aggressivi e Leggendo le due liste si possono osserva- alternativa nei prodotti che vantano una
poco dermocompatibili; re prodotti esclusi e prodotti ammessi. elevata naturalità.
• sostanze che possono provocare danni Tra gli esclusi troviamo il sodio lauril La Bio-Eco Cosmesi costituisce un ap-
ambientali ed ecologici; etere solfato, sostanza derivante da un proccio prezioso al mondo della bellezza
• composti che possono dare origine a ni- processo di etossilazione, che può dare e del benessere che vuole, attraverso la ri-
trosammine (sostanze cancerogene); origine alla formazione di residui di cerca e il contributo di tutti gli operatori
• derivati del petrolio; diossano (sostanza cancerogena). del settore, riuscire a giungere a un equili-
• derivati del collagene; Si può far osservare che per legge la brio tra i sogni e le aspettative che un con-
• derivati del sego; quantità di diossano deve essere ridot- sumatore rivolge al cosmetico e il mondo
• derivati della placenta; tissima (alcune parti per milione), ma che ci circonda.
• altri derivati di origine animale (special- l’indirizzo guida nella creazione delle
mente quelli a rischio BSE); liste è quello di ridurre al minimo il ri- ■
• siliconi e derivati siliconici; schio, e questo fatto ha portato alla sua
• sono stati esclusi tutti i polimeri acrilici introduzione nella lista negativa. Bibliografia essenziale
(emulsionanti, modificatori reologici, fil- Come esempio di tensioattivo in lista ✔ Nichols J, Chimica “naturale” secondo
manti, agenti antistatici ecc.); positiva possiamo citare i condensati dettami scientifici, Cosmetic News 113,
• sali di ammonio quaternario (in quanto tra acidi grassi e proteine: si tratta di March/April, 112 – 113, 1997.
notoriamente poco dermocompatibili, ad sostanze con un’ottima compatibilità ✔ Cristoni A, La sicurezza delle materie
esempio bromuri e cloruri, conservando i cutanea e un ridotto impatto ambienta- prime di origine naturale, Cosmetic News,
meno irritanti); le, che però possono manifestare, a una 141 Nov/Dec, 394 – 396, 2001.
• tra i conservanti, la formaldeide e i suoi minore capacità lavante, un problema ✔ Andriolli A, Agostini G, Definizione di
cessori, tiazolinoni, derivati del fenilme- che può essere superato dal formulatore ‘prodotto naturale’, Cosmetic News, 122
curio, carbanilidi, borati, fenoli alogenati, grazie alla sinergia tra tensioattivi. Sept/Oct, 338 – 339, 1998.
cresoli alogenati; Un’altra classe di materie prime criti- ✔ Morganti P, Quando un cosmetico può
• tra i coloranti, i derivati di origine sinte- che è costituita dai conservanti, sostan- definirsi naturali?, Cosmetic News, 113
tica, ammettendo solo i composti di origi- ze dotate di una tossicità abbastanza ele- March/April, 97, 1997.
ne naturale (vegetale e minerale); vata, che sono state in gran parte poste in ✔ Guglielmini G, Fitocosmesi funzionale
• i derivati dell’alluminio e del silicio di lista negativa. Si è comunque cercato di moderna, Kosmetica, Giugno, 39 – 42,
origine sintetica, inserendo nella lista po- assicurare la presenza di sostanze che 2002.

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