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In passato un taglio dei parlamentari era già stato proposto da forze politiche anche molto diverse fra

loro. La riforma da giudicare il 20 e 21 settembre prevede una riduzione dei seggi alla camera da 630
a 400, e al senato da 315 a 200. I parlamentari eletti dagli italiani residenti all'estero passeranno da 12
a 8 e i senatori da 6 a 4. Inoltre, viene istituito un tetto massimo al numero di senatori a vita presenti
in senato contemporaneamente: al massimo 5.

Il referendum sarà confermativo, cioè serve a convalidare l'approvazione di una riforma


costituzionale, la quale non ha ottenuto almeno i due terzi dei voti in ciascuna camera. Chi vota "sì"
sostiene il taglio, chi vota "no" si oppone al taglio. In quanto referendum confermativo, non viene
tenuto conto del quorum, cioè indipendentemente dal numero di votanti, la maggioranza vince.

Stato Numero di Popolazione Numero di abitanti


parlamentari nella in milioni rappresentati da 1
Camera Bassa (fonte (fonte Eurostat) deputato (errore + -
Wikipedia) 1000)
Germania 709 83 166 000 117000
Regno unito 650 67 025 000 103000
Francia 577 67 098 000 116000
Italia 630 60 244 000 96000
Spagna 350 47 330 000 135000
Romania 412 19 318 000 47000
Paesi bassi 150 17 408 000 116000
Belgio 150 11 550 000 77000
Grecia 300 10 710 000 36000

È però da notare che tutte le statistiche sono da prendere con le pinze, in quanto la
composizione dei parlamenti delle varie nazioni europee è molto varia: l’Italia è una
repubblica parlamentare, la Germania è una repubblica parlamentare federale, la Francia è
una repubblica semipresidenziale e la Spagna una monarchia parlamentare. Questo significa
che i modi di elezione e le composizioni dei parlamenti (per quanto numericamente simili)
sono molto differenti.

Inoltre, la tabella precedente e il grafico successivo sono stati creati tenendo conto delle
“Camere basse” dei paesi europei, le quali sono solitamente elette a suffragio universale,
lasciando fuori le “Camere alte” elette di stato in stato in modo diverso.
Per quanto riguarda l’Italia nella tabella e nel grafico solo la Camera dei deputati è stata
considerata “bassa” nonostante anche il Senato sia eletto a suffragio universale (dopo i 25
anni)!

Quindi occhio a grafici e statistiche e a non essere fuorviati o ingannati dai numeri!
Entrambi gli schieramenti, del sì e del no, utilizzano un diverso tipo di raggruppamento
di dati per evidenziare ciò che vogliono!
Le ragioni del sì e del no:
Vengono risparmiati, si è stimato, fra i 50 e i 90 milioni di euro all’anno
I detrattori sostengono che il gioco non valga la candela, perché il risparmio costituirebbe una spesa di
poco meno di 2 euro all’anno per ogni cittadino e un risparmio esiguo per le casse dello stato.
Secondo i favorevoli, con il taglio le camere sarebbero più agili nel prendere decisioni che prima venivano
rallentate dalle troppe voci discordanti sul tema di turno. Inoltre, il taglio non inficerebbe il controllo che il
Senato ha sulla Camera e viceversa.
I contrari sostengono che, tagliando i parlamentari soprattutto in senato, le stesse persone dovrebbero
lavorare in più Commissioni parlamentari, il che rallenterebbe tutto l’iter legislativo.
La discussione in Commissione parlamentare è una delle tappe che si attraversano nell’approvazione di una
legge. Le commissioni sono in pratica piccoli gruppi di parlamentari a cui è affidata la discussione, di
tematiche specifiche di una legge, che possono modificare e poi approvare. Di solito vi sono discussioni più
tecniche e particolari.
I sostenitori del sì ribattono dicendo che il peso della creazione delle leggi si è spostato verso il governo che
opera grazie a decreti-legge, i quali sono solo dopo passati al parlamento, che ha 60 giorni per approvarli. E
quindi il ridotto numero di parlamentari sarebbe sufficiente per questa “nuova modalità di governo”
I sostenitori del sì ritengono che il taglio non porterà a una minore rappresentanza perché, riducendo i
senatori eletti in ogni regione, il rapporto dei senatori fra regione e regione risulterebbe pressappoco
invariato
I contrari invece ritengono che, soprattutto nelle regioni meno popolose, dopo il taglio i senatori siano
troppo pochi per rappresentare gli interessi della regione intera.
A favore, l’Italia è il paese europeo con il maggior numero di senatori+deputati (escludendo il regno unito),
mentre dopo il taglio ogni parlamentare rappresenterebbe circa 150 mila cittadini, il che dovrebbe portare
a responsabilizzarlo
Per il no, questa differenza si traduce solo in perdita della rappresentanza, dato che il parlamento italiano
si avvale del bicameralismo perfetto, cioè in modo sostanzialmente diverso dagli altri parlamenti europei.
Questo per loro è il problema, il fatto che il senato possa fare da imbuto per le troppe poche persone
nonostante la camera sia più efficiente.
Il sì dice che questa riforma è l’inizio di qualcosa di più ampio, di una riforma del bicameralismo perfetto e
della legge elettorale.
Il no pensa che le modifiche siano deleterie e che una modifica sia necessaria, ma non questa.

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