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Il termine iniziò ad essere usato in due contesti, uno mitologico e uno etnogeografico.
Appare nella mitologia come figlia di Oceano e Teti, oppure come figlia di Fenice. Il racconto
più diffuso è quello del ratto d’Europa. Europa era una principessa Fenicia che venne rapita
da Zeus, il quale aveva preso le sembianze di un toro; venne portata a Creta, dove si unì a
Zeus e generò numerosi figli, tra cui Minosse, il costruttore del famoso labirinto
Nel frattempo gli europei hanno sperimentato un incontro imprevisto, che ha sconvolto una
certezza biblica di oltre due mila anni: l’incontro con le popolazioni del Nuovo mondo, popolo
di cui la Bibbia non parlava. Sotto il profilo teologico avanzò l’idea che si trattasse delle tribù
d’Israele, di cui si era perduta notizia dopo la schiavitù babilonese.
Le reazioni degli europei all'impatto con l’indo furono differenti, tutte però in qualche modo
coinvolgevano la superiorità della razza bianca europea. Il contatto con questo nuovo
popolo, che si trasformò in un genocidio, aumentò l’autostima e la consapevolezza della
superiorità europea.
Per quanto riguarda l’età moderna, invece, la storia d’Europa può essere descritta come un
susseguirsi quasi ininterrotto di conflitti bellici infra-europei, ai quali non si riuscì a porre
alcun rimedio.
Cominciò a diffondersi un primo abbozzo di idea di un’unità duratura degli stati europei,
alimentata anche da un’idea illuminista: i grandi pensatori dei Lumi offrirono un’idea
ottimistica e attiva dell’Europa come terra fatta di libertà politica ed economica, del governo
delle leggi, di progresso letterario e scientifico. In questo clima ottimista del Settecento iniziò
a riscuotere successo un nuovo valore per cui combattere e morire: la nazione. Inizia a
diffondersi l’idea che l’Europa è una civiltà, cioè un insieme complesso di costumi, vita
intellettuale, avanzamento politico ed economico che può essere definito in termini di
“progresso e sviluppo”.
Di fronte a queste nuove visioni, si sviluppa un’idea di eurocentrismo, concezione che vede
l'Europa come protagonista e centro della storia e della civiltà. E’ una visione della storia
europea che ne ricostruisce il percorso storico solo attraverso una serie di precocità e
successi europei, ignorando le interazioni con gli altri continenti.