Sei sulla pagina 1di 8

PUBLIC SPEAKING

Diventare chiari e convincenti nella comunicazione:


- Orale
- Uno a molti
- A tempo
- In presenza o in remoto

I campi di azione applicativi:


- Esami universitari
- Concorsi pubblici
- Colloqui di selezione del personale
- Presentazioni tecnico commerciali
- Riunioni aziendali
- Trattative commerciali
- Conferenze, congressi, forum, dibattiti
- Eventi fieristici
- Incontri di formazione e consulenza
I risultati più temuti da chi fa public speaking:
- Sedazione da presentazione
La TRIADE DELL’ORATORE:
1. Padronanza dei contenuti: avere conoscenza e sapere dei contenuti
2. Abilità nel loro trasferimento: il saper far sapere
3. Intenzionalità operativa: voler saper sapere

1. PADRONANZA DEI CONTENUTI


- Studio
- Approfondimento
- Adattamento
- Aggiornamento

2. ABILITA’ DI TRASFERIMENTO

3. L’INTENZIONALITA’ OPERATIVA
- Parlare in pubblico
- Parlare con/per il pubblico
Relazione (2+3)

Presentatore Relatore very professional


superficiale

Relatore impacciato Il professore noioso

Contenuto (1)

Relatore impacciato: poca padronanza e poca trasmissione


Presentatore superficiale: fa mantenere l’attenzione, ma poca conoscenza dei contenuti
Professore noioso: molta conoscenza, ma non riesce a interagire
Relatore very professional: ha padronanza in entrambi i fattori

LE TAPPE SALIENTI DELLA COMUNICAZIONE (IN PUBBLICO)


1. Ascolto: farsi ascoltare
2. Comprensione: farsi capire
3. Ricordo: farsi ricordare
4. Azione: incitare all’azione (compreranno, voteranno, useranno la procedura spiegata,…) 
call to action

COMUNICARE VUOL DIRE COLTIVARE L’ACRA

FATTORI CRITICI DELL’ESPOSIZIONE ORALE:


1. Assenza di chiarezza
2. Presenza di noiosità
3. Presenza di astrattezza
4. Presenza di ansietà
LA CHIAREZZA ESPOSITIVA:
- Esplicitazione dell’obiettivo
- Ordine e strutturazione dei contenuti (= scaletta, filo narrativo strutturato)
- Assenza di fuori tema (= pertinenza all’argomento)
- Registro linguistico adeguato all’uditorio
- Frasi brevi intervallate da brevi pause
- Eloquio adeguatamente lento
- Scandire bene le parole
- Ripetere e riformulare
- Supporti visivi ben fatti

LE FONTI DELLA NOIOSITA’


- Curiosità ed interesse sull’argomento
- Vocalità monocorde (= parlare allo stesso modo continuamente nel tempo) o cantilenante
(=modulare la voce sempre allo stesso modo)
- Ponti sonori (= forme di esitazioni vocali)
- Marcatori di discorso (= intercalari troppo frequenti: cioè, perché, diciamo così…)
- Ridondanza eccessiva
- Mimica facciale e gestualità
- Assenza di contatto visivo
- Assenza di interazioni (= no coinvolgimento del pubblico)

VOCALITA’ modulare: Voce

- Tono
- Cadenza/ritmo (velocità)
- Volume
- Pause (sospensioni ritmiche) Tempo
- Timbro (colore della voce)

COME EVITARE DI ESSERE ASTRATTI:


- Richiamare l’obiettivo durante il discorso
- Fare esempi pratici e analogie
- Esplicitare l’utilità pratica del tema trattato
- Esplicitare le istruzioni operative (chi, cosa, quando, come)

TRAINING VOCALE
Le funzioni della voce:
- Informazione: sotto i riflettori della mente del pubblico
- Istruzioni per l’uso dell’informazione

GLOSSOFOBIA: panico da comunicazione in pubblico è stato sperimentalmente definito di poco


inferiore alla paura degli abissi e alle vertigini da altitudine
Come nasce? Nasce dall’ amigdala (= ghiandola che si occupa della sopravvivenza rispetto ai
predatori)
- Occhi puntati
- Isolati
- Luogo aperto
- Mani vuote
L’ amigdala vede nel pubblico i predatori e attiva tutti i meccanismi di sopravvivenza (= tachicardia,
sudore, tremarella,…)

Come calmarsi e concentrarsi: respirazione tattica


1. Metodo 4-4-4-4 (1 minuto = 4 cicli)
- Inspirazione 4’’
- Pausa (apnea con l’aria nei polmoni) 4’’
- Espirazione 4’’
- Pausa (apnea polmoni vuoti)4’’
Altri rimedi:
- Preparazione sui contenuti
- Visualizzazione (training autogeno)
- Arrivo anticipato
- Contatto preliminare con il pubblico
- Sedia vicina
- Grounding e postura
- Oggetto in mano
- Uso del gobbo
- Rescue remedy
- Allenamento

British Medical Journal scrive un articolo sulla comunicazione nei convegni e dichiara “ai convegni
il 40% del pubblico sogna ad occhi aperti, il 18% si addormenta, i rimanenti fumano nei corridoi”

SINDROME DA CONSESSO: addormento che colpisce chi ascolta


Quali i fattori determinanti?
1. Nel dormire nasciamo imparati  siamo portatori del RITMO CIRCADIANO (= indica le fasi
di veglia e sonno durante le 24 ore)  per gran parte delle ore del giorno l’essere umano
ha una soglia di attenzione limitata
2. Iperbole della sedazione da quiete motorie: rilassamento dei muscoli delle articolazioni
portanti
attenzione

tempo
2’ 8-10’

LA DINAMICA ATTENTIVA: LEVE DI ATTENTION MANAGEMENT


Tecniche per fare in modo che il pubblico mantenga l’attenzione
Le leve di attention management si dividono in 2 categorie:
1. Da impiegare continuamente
- Massaggio vocale: modulazione/ dinamica della voce
- Massaggio visivo: tenere l’uditorio guardato (= il pubblico deve sentirsi guardato)
2. Da impiegare ogni 8-10’
- Domande (con 2 accorgimenti: preannunciare la domanda e aspettare la possibile risposta)
- Immagini/video (a tema)
- Artifici retorici (=metafore, similitudini, analogie, iperbole, onomatopea,…)
- Aforismi
- Spostamento dell’oratore (periodico, lento, muto)  tecnica del bersaglio mobile
- Pausa (=sospensione ritmica allungata)
- Variazione della luminosità
- Riepiloghi in itinere (fare/far fare)
- Interazione tra i partecipanti (esercitazione, confronto tra i partecipanti,…)
- Cambio di supporto visivo
- Uso dell’ironia (legata all’argomento e al registro dell’uditorio)
- Mostrare un oggetto (che ha direttamente a che fare con l’argomento o metaforicamente
collegato al tema)
- Ricorso a co-speaker (avere la possibilità di avere più oratori)
- Fare mini break
- Raccontare una storia o aneddoto più o meno legato all’attualità
- Impiego della musica
- Richiamo diretto dell’attenzione su argomento specifico
- Uso dei nomi/cognomi
- Gestualità particolare/ampia
- Mimica facciale particolare

RITMO ULTRADIANO: limite di tempo (90 minuti) dopo il quale è utile fare una pausa
Il cervello mantiene l’attenzione per 90 minuti e poi ha bisogno di almeno 20 minuti di pausa (= è
come se si mettesse offline)

COME PREPARARE I CONTENUTI


1. Le principali domande guida
- Qual è il mio obiettivo o quale obiettivo mi è stato affidato? Vendere, promuovere,
rallegrare,...
- Quali caratteristiche hanno i miei interlocutori? Uomini, donne, sportivi, età,…
- Se io fossi al loro posto cosa stimolerebbe il mio interesse?
- Quali sono le aree di maggiore interesse pratico?
- Quali benefici possono attendere dalla mia proposta? Quali vantaggi posso offrire?
- Quali obiezioni possono sollevarsi?
- Quanto tempo ho?
- Quanto tempo mi è concesso o quanto tempo ho bisogno?
2. Speech making: fabbricare lo speech
- Evitare avere un filo narrativo sfilacciato
- Avere un filo narrativo costruito, ordinato e strutturato

SPEECH MAKING: LA TECNICA


1. Head message: introduzione/prologo  T.O.B.
- Tema: argomento (cosa) Consente che l’attenzione
- Obiettivo dell’intervento sul tema (perché) decolli
- Benefici per l’uditorio
Elementi integrativi del TOB:
- Auto-presentazione dell’oratore (ATOB)
- Agenda dell’intervento (TOBA): visione panoramica degli argomenti trattati
- Autopresentazione + agenda (ATOBA)
2. Core message: corpo del messaggio  S.P.F.C.
- Sequenza
Argomenti che verranno trattati ad uno ad uno per
- Punti
approfondire il tema (= il numero dipende dal
- Focali
tempo che si ha a disposizione)
- Collegati
La sequenza dei punti focali collegati dipende dai casi
Esistono però dei criteri possibili di organizzazione:
- Blot: bottom line on the top (mettere i punti focali più importanti all’inizio)  adatta ad
interventi brevi
- Blob: bottom line on the bottom (mettere i punti focali alla fine)  tipica della
comunicazione scientifica e dei romanzi gialli
- Blim: bottom line in the middle (punti focali a metà)  comunicare notizie sgradevoli (kiss:
notizia buona – kick: notizia sgradevole – kiss: notizia buona)
- Ordine nestoriano: argomenti forti agli estremi (apertura e chiusura), gli argomenti
superflui messi nel mezzo
3. Take on message: conclusione  R.O.I. e R.P.C
- Riepilogo
- Obiettivo
- Iniziale

- Riepilogo
- Punti Argomenti che si vuole che il pubblico
- Chiave non si dimentichi

Tema: MELA
Obiettivo: specificare caratteristiche e benefici della mela

L’argomento che verrà trattato durante questo discorso sono i benefici che portare il consumo della
mela, frutto presente tutto l’anno grazie alla presenza di impianti che prevedono la conservazione,
distribuzione e disponibilità in un gran arco di tempo anche se la sua maturazione avviene tra fine
agosto e i primi di ottobre e ne esistono di diverse varietà e colorazioni (verde, gialla, rossa) e ciò
ne determina anche la diversa consistenza e acidità.
La mela contiene al suo interno vitamine, sali minerali, acqua, zuccheri che portano numerosi
benefici all’esser umano
La mela è un alimento che aiuta a mantenere un buono stato di salute, in quanto agisce
positivamente sul colesterolo ed è anche un grande alleato per combattere il senso di fame ed
infatti è consigliato come spuntino
È importante dire che è consigliabile mangiare la mela con la buccia perché al suo interno sono
presenti ulteriori nutrienti utili al nostro corpo
Per concludere la mela è un ottimo alleato nell’alimentazione perché presenta numerosi nutrienti
che aiutano l’essere umano  da qui il detto “una mela al giorno toglie il medico di turno”

Potrebbero piacerti anche