Gubana3 2009

La nuova normativa tecnica per le costruzioni
Ordine degli Ingegneri della Provincia di Lodi

DM 14.01.2008
LE STRUTTURE IN MURATURA
3 CINEMATISMI DI COLLASSO
prof. Alessandra Gubana

Facoltà di Ingegneria - Università di Udine
ORDINE DEGLI INGEGNERI DI CREMONA-2009
1. Verifiche sismiche di edifici esistenti in muratura
L’analisi del comportamento strutturale degli edifici esistenti in muratura

soggetti ad azioni sismiche richiede la definizione di modelli di calcolo
appropriati che tengano conto delle peculiarità di queste strutture.
Il problema risulta particolarmente complesso per
• l’eterogeneità dei materiali impiegati, le diverse tecniche di assemblaggio
e tessiture
• la difficoltà di individuazione dei parametri meccanici
• l’efficacia dei collegamenti fra gli elementi strutturali
• le trasformazioni subite nel corso della storia dell’edificio
• i danni e dissesti subiti e la presenza di quadri fessurativi
• l’interazione con unità edilizie confinanti
• ….
Prof. Ing. Alessandra Gubana 3/2

Metodo Cinematico per la verifica di edifici esistenti in muratura
1
La modellazione strutturale richiede sempre un’ approfondita conoscenza

del manufatto (con indagini storiche, rilievo strutturale e tecnologico,
indagini diagnostiche) per poter scegliere:
• la scala spaziale
• lo schema strutturale
• il tipo di analisi
I metodi di analisi
•Analisi statica lineare

•Analisi dinamica modale
•Analisi statica non lineare
•Analisi dinamica non lineare

Analisi statica lineare

L’azione sismica di riferimento, valutata sulla base del periodo proprio di
vibrazione T dell’edificio, viene ridotta attraverso il fattore di struttura q
T ??? q ???
Materiale a comportamento elastico lineare
Verifiche puntuali sullo stato tensionale
Analisi dinamica modale

Modello ad elementi finiti elastico lineare
Valutazione del modo principale di vibrazione
L’analisi modale con spettro di risposta presuppone il principio di
sovrapposizione degli effetti e regole di combinazione modale calibrate su
strutture a telaio : poco attendibile per costruzioni storiche

2
Analisi statica non lineare

Le verifiche sismiche globali vengono effettuate con algoritmi di calcolo
che :
• ipotizzano un comportamento scatolare della struttura muraria ed un
comportamento elastoplastico del materiale (metodo POR)
oppure
• sulla base sempre di ipotesi di comportamento elastoplastico
consentono di valutare un legame forza spostamento generalizzato e
quindi la capacità di spostamento ultimo, da confrontare con lo
spostamento richiesto dal sisma, valutato in termini spettrali (analisi
push-over)

Problemi aperti
POR
Caratteristiche meccaniche muratura
Legame forza-spostamento dei maschi murari
Diaframma rigido di piano
Analisi piano per piano

3

Problemi aperti
PUSH-OVER
Caratteristiche meccaniche muratura
Legame forza-spostamento dei maschi murari (spostamento ultimo 0.004 h
o 0.008 h o ?)
Scelta del punto di controllo (Quale punto ? In copertura o a 2/3 H?
Baricentro delle masse o ?)
Distribuzioni di forze (almeno 2 , una proporzionale alle masse e una al
primo modo di vibrare, metodi adattivi)
Spostamento ultimo (definito in corrispondenza di una riduzione del 20%
della reazione massima orizzontale)
Necessità di controllo della compatibilità dello spostamento con crisi locali
(sfilamento delle travi, perdita di ingranamento tra conci murari, distacco di
pareti ortogonali)

4
Conversione del legame forza-spostamento ottenuto in sistema bilineare

equivalente, riportando anche la forza massima e lo spostamento massimo
dell’edificio al primo modo di vibrare, attraverso il coefficiente di
partecipazione modale
Spostamento richiesto: smorzamento dello spettro?
La Forza F* e lo spostamento d* del sistema equivalente ad un grado di libertà sono legati in

campo elastico alle corrispondenti grandezze dell’edificio dalle relazioni:
F* = Fb / Γ d*=dc / Γ essendo Γ il fattore di partecipazione modale

5
13152
9
dy* δC = =
= = dmax* δD

Analisi dinamica non lineare

L’analisi dinamica non lineare può essere utilizzata con modelli non lineari
ad elementi finiti, purché i legami costitutivi introdotti siano in grado di
simulare non solo il degrado di rigidezza e resistenza, ma anche le
caratteristiche dissipative associate al comportamento ciclico.
Ground Acceleration
Node 28
4
0.10
3
2
0.05
1
0
0.00
-1
-0.05
-2
-3
-0.10
0 2 4 6 8 10 12
t (sec)
-0.15
0 2 4 6 8 10 12 14 16
Time (s)

6
2. L’analisi cinematica
L’osservazione dei danni riportati dagli edifici in muratura soggetti ad

azioni sismiche, eseguite in modo sistematico soprattutto dopo il sisma
Marche-Umbria del 1997, ha evidenziato che gli edifici non presentano in
generale un comportamento globale ed i collassi che si verificano sono in
primo luogo dei collassi parziali.
I meccanismi di danno che si innescano sono generalmente associati a

carenze strutturali, sono classificabili per tipo e tendono a riproporsi in
occasione di tutti gli eventi sismici con le stesse modalità.
A fronte di tante incertezze legate agli approcci di calcolo tradizionalmente
usati, è possibile fare riferimento a metodi di analisi più semplici, ma non
per questo meno efficaci, basati sull’analisi limite dell’equilibrio, sia
utilizzando il teorema statico, sia quello cinematico.

L’analisi per cinematismi, che considera la struttura come composta da

blocchi rigidi, nel caso in cui questi siano correttamente individuati (anche
grazie all’osservazione del danno) fornisce in modo semplice una stima
attendibile delle risorse ultime della costruzione.
I meccanismi sono classificati in :
Meccanismi di danno di primo modo

si innescano su pareti murarie investite da azioni sismiche ortogonali che
tendono a produrne il ribaltamento
Meccanismi di danno di secondo modo

si innescano su pareti murarie investite da azioni sismiche complanari

7
Primo modo

Primo modo

8
Primo modo

Primo modo

9
Primo modo

Primo modo

10
Primo modo

Primo modo

11
Primo modo

Primo modo

12
Primo modo

Secondo modo

13
Analisi cinematica lineare

Il metodo consiste nel:
•individuare quali sconnessioni sono presenti o possono formarsi

•individuare parti di muratura a comportamento monolitico
•individuare quindi quali cinematismi sono possibili
•il moltiplicatore dei carichi orizzontali che porta ad una perdita di
equilibrio del sistema (innesco del cinematismo) è il moltiplicatore
di collasso
•confrontare tale valore con l’accelerazione di riferimento
Operativamente il problema è quello di individuare tutti i meccanismi di

collasso possibili, ovvero quelli a cui corrispondono i valori più piccoli dei
moltiplicatori di collasso

14
Meccanismi di primo modo

Rottura per flessione
Ribaltamento semplice Ribaltamento composto
ad arco
Rottura ad arco verticale

Parete monolitica Parete a doppia cortina Parete monolitica
o orizzontale

Il moltiplicatore dei carichi orizzontali si ottiene applicando il PLV:
α0( P φh + W φh/2 )-(P φd+W φs/2 )-T φh’=0

semplificando φ si ottiene il moltiplicatore di
collasso
α0=(Pd+W s/2 +T h’) /(Ph+ Wh/2)
Questa relazione è identica al RAPPORTO
TRA MOMENTO STABILIZZANTE E
MOMENTO RIBALTANTE

15
Primo modo: meccanismo di ribaltamento semplice parete monopiano

Primo modo: meccanismo di ribaltamento semplice parete a due piani

16
Primo modo: meccanismo di ribaltamento semplice di parete multipiano

Primo modo: meccanismo di ribaltamento semplice di parete multipiano

17
Primo modo: meccanismo di ribaltamento semplice

di parete a doppia cortina


di parete a doppia cortina a due piani

18

di parete a doppia cortina a due piani

Primo modo: meccanismo di ribaltamento composto di parete a un piano
α = 15° - 30°

19
Primo modo: meccanismo di ribaltamento composto di parete a due piani

Primo modo: meccanismo di ribaltamento composto di parete a due piani

20
Primo modo: meccanismo di ribaltamento del cuneo d’angolo

Primo modo: meccanismo di ribaltamento del cuneo d’angolo

21
Primo modo: meccanismo di flessione verticale (ad arco)

di una parete monolitica
La presenza di elementi che impediscono il ribaltamento della parete

verso l’esterno (quali tiranti o cordoli in sommità e alla base) evita i
meccanismi di ribaltamento. Potrebbe però innescarsi un meccanismo di
flessione ad arco nel piano verticale.



22




23
Primo modo: meccanismo di flessione orizzontale (ad arco)


24
Forza sismica per unità di lunghezza

p=λbγ
V2 = Σi Fi Li /L+ pL/2
V1= Σi Fi+pL-V2
H = (V2 (L-d)-ΣiFi(Li-d)+p(L-d)2/2) / b

Meccanismi di Secondo modo

I meccanismi di II modo sono quelli provocati da azioni agenti nel piano
delle pareti. Si instaurano in luogo di quelli di I modo o in seguito ad essi
se le pareti di facciata sono efficacemente ammorsate con i muri di
controvento e, nella maggior parte dei casi, comportano coefficienti di
collasso superiori a quelli del I modo.
Tratto da “Commentario al DM 96 del Ministero LLPP”

25


26


27
Si applica il principio dei lavori virtuali al cinematismo imponendo una

rotazione unitaria Ψ. La posizione del baricentro Gbs della porzione di
pannello che si distacca e le componenti del suo spostamento in seguito
alla rotazione sono:


28
Tratto da “Manuale per la riabilitazione postsismica degli edifici Regione Umbria”


29


30
Le verifiche di equilibrio sono eseguite sulla base delle seguenti ipotesi:

•il materiale non resiste a trazione
•la resistenza a compressione è infinita
•limitata deformabilità
•assenza di scorrimenti
L’ipotesi che il materiale non resista a trazione è in questo caso un’ipotesi

a favore di sicurezza, in quanto porta a sottostimare la capacità della
struttura (in caso di piani di rottura in corrispondenza di zone di
ammorsamento potrebbe portare a stime anche eccessivamente
cautelative).
L’ipotesi di resistenza a compressione infinita (cerniere puntuali) è a

sfavore di sicurezza. La condizione ultima infatti si verifica quando la
sezione reagente parzializzata è tale da portare alla rottura per
schiacciamento la muratura compressa.

E’ comunque possibile considerare un margine geometrico della posizione

delle cerniere che definiscono il cinematismo, calibrato in funzione della
qualità della muratura.
x x

31
La limitata deformabilità è un’ipotesi accettabile per le murature. L’analisi

limite valuta la condizione di equilibrio di una struttura labile, costituita
dall’assemblaggio di porzioni murarie rigide.
L’assenza di scorrimenti tra i conci murari può essere assunta come

ipotesi. In genere le azioni mutue tra conci murari sono quasi
perpendicolari ai giunti e comunque generano forze d’attrito sufficienti ad
evitare scorrimenti.

Valori di confronto del moltiplicatore di collasso

Secondo Ordinanza Allegato 11C
E’ necessario definire:
Massa partecipante al cinematismo M*

32
L’accelerazione sismica spettrale:


33

Parete al II piano q=3 m

W= 100 kN
P= 80 kN
s= 40 cm d=2/3s= 26.7 cm
α0=(100*0.2+80*.267)/(100*1.5+80*3)
=0.106
M*= ( 80*3 + 100*1.5 )2 = 160 /g
g (80*32+100*1.52)
M*= [P φh + Wφ h/2)^2] / [g(P (φh)^2+ W(φh/2)^2]
semplificando φ
M*= [P h + W h/2)^2] / [g (P (h)^2+ W(h/2)^2]

34
e*= g M*/(ΣPi )=160/(180)=0.889

a0*=α0 g/e*==0.106/0.889g =0.119 g
Zona di II categoria 0.25 g
S=1.25
Accelerazione di confronto
acr= ag S/q ( 1+1.5 Z/H)
H=3+3=6 m
Zrif=(80 x 3+100 x 1.5)/(80+100)=2.17m
Z=3+2.17=5.17m
acr=0.25g/2 (1+1.5 x5.17/6)=0.358 g
a0*<acr
Verifica non soddisfatta


35

Parete 6
Meccanismi α0 a0* aSLU* aSLD a0* ≥ aSLU* CSic

*
non
1 0.104 0.109 0.510 0.408
verificato
0.214
non
2 0.104 0.109 0.510 0.408
verificato
0.214
3 3.932 3.932 0.383 0.306 verificato 10.272
4 1.207 1.234 0.522 0.418 verificato 2.362
risultati dell’analisi cinematica relativi alla parete 6 del piano terra

36
Meccanismi di collasso di edifici monumentali


37

Suddivisione in macroelementi della Chiesa di Santo Stefano a Valeriano

(A – facciata, B – pareti laterali, C – cappella laterale,
D – arco trionfale, E – abside, F – campanile) (Doglioni et al., 1994)

38
Meccanismi di ribaltamento della facciata
Meccanismi di ribaltamento della sommità della facciata

Lesioni per taglio nel piano della facciata

39

Meccanismi di taglio nella facciata in caso di buon ammorsamento con le pareti laterali

40
Traslazione nel piano della facciata Rotazione attorno ad un asse verticale

Meccanismi di taglio nelle pareti laterali

41
Meccanismi fuori piano di parete laterale

Spinte localizzate del tetto

42
Espulsione del cono d’angolo

Meccanismi di collasso in presenza di capriate

43
Meccanismi di collasso in presenza di volte

Meccanismi di collasso degli archi trionfali (taglio simmetrico, rotazione di una o entrambe le spalle)

44
Meccanismi di collasso degli archi trionfali (deformazioni localizzate a taglio)

Meccanismi di ribaltamento dei piedritti degli archi

45
Meccanismi di ribaltamento dell’abside

Meccanismi di rotazione o rototraslazione di fasce dell’abside

46
Meccanismi di taglio dell’abside

Meccanismi di rotazione del campanile

47
Lesioni verticali e fessure a taglio

Traslazione della parte superiore grazie alla formazione di lesioni orizzontali lungo piani di discontinuità

48
Meccanismi della cella campanaria

Modo
MECCANISMO DI COLLASSO di Parte della chiesa
danno
1 - RIBALTAMENTO DELLA FACCIATA I FACCIATA
2 - MECCANISMI NELLA SOMMITÀ DELLA
I
FACCIATA
3 - MECCANISMI NEL PIANO DELLA FACCIATA II
4 - PROTIRO – NARTECE I o II
5 - RISPOSTA TRASVERSALE DELL’AULA I AULA
6 - MECCANISMI DI TAGLIO NELLE PARETI
II
LATERALI
7 - RISPOSTA LONGITUDINALE DEL COLONNATO
I
(chiese a più navate)
8 - VOLTE DELLA NAVATA CENTRALE I o II
9 - VOLTE DELLE NAVATE LATERALI I o II
10 - RIBALTAMENTO DELLE PARETI DI
I TRANSETTO
ESTREMITÀ DEL TRASETTO

49
Modo
MECCANISMO DI COLLASSO di Parte della chiesa
danno
11 - MECCANISMI DI TAGLIO NELLE PARETI DEL
II
TRANSETTO
12 - VOLTE DEL TRANSETTO I o II
13 - ARCHI TRIONFALI II ARCO TRIONFALE
14 - CUPOLA - TAMBURO/TIBURIO I o II CUPOLA
15 - LANTERNA I o II
16 - RIBALTAMENTO DELL’ABSIDE I ABSIDE
17 - MECCANISMI DI TAGLIO NEL PRESBITERIO O
II
NELL’ABSIDE
18 - VOLTE DEL PRESBITERIO O DELL’ABSIDE I o II
19 - MECCANISMI NEGLI ELEMENTI DI COPERTURA
I o II COPERTURA
(pareti laterali aula)
20 - MECCANISMI NEGLI ELEMENTI DI COPERTURA
I o II
(transetto)

Modo di Parte della

MECCANISMO DI COLLASSO
danno chiesa
21 - MECCANISMI NEGLI ELEMENTI DI COPERTURA (abside,
I o II
presbiterio)
22 - RIBALTAMENTO DELLE CAPPELLE I CAPPELLE
II CORPI
23 - MECCANISMI DI TAGLIO NELLE PARETI DELLE CAPPELLE
ANNESSI
24 - VOLTE DELLE CAPPELLE I o II
25 - INTERAZIONI IN PROSSIMITÀ DI IRREGOLARITÀ I o II
26 - AGGETTI (VELA, GUGLIE, PINNACOLI, STATUE) I AGGETTI
27 - TORRE CAMPANARIA I o II CAMPANILE

28 - CELLA CAMPANARIA I o II

50
Chiesa di San Martino ad Artegna (tesi di laurea di Federico De Monte “Analisi e meccanismi di collasso per gli edifici
monumentali:la Chiesa di San Martino ad Artegna” relatore prof.ing.Alessandra Gubana A.A. 2006/07).


51


52


53


54


55


56

Il primo cinematismo interessa solamente la parte superiore della facciata,

escludendo la porzione di sinistra, delimitata dalla fessura verticale, e lo
spessore della parete laterale meridionale a destra (b1=7.6 m, s1=0.66 m,
Heq1=5.1 m).
Quindi si tratta di un ribaltamento semplice (CINEMATISMO 1), le cui forze
stabilizzanti sono definite solamente dal peso proprio della muratura (W1)
e da quello portato della copertura (P1).
W1=563 kN P1=23 kN
Il secondo meccanismo coinvolge l’intera facciata (b2=10.5 m, s2=0.66

m, Heq2=5.1 m), sempre assumendo la cerniera orizzontale posta
all’altezza di 2.7 metri (CINEMATISMO 2).
W2=778 kN P2=32 kN

57
Sono presenti lesioni oblique su entrambi i lati. La larghezza del

cuneo, individuata al livello della copertura, non supera di molto lo
spessore stesso del pannello di facciata, poiché la frattura parte dallo
spigolo dell’angolata a circa metà altezza, con un’inclinazione di 20°
sulla parete nord e di 40° su quella sud. Si valuta quindi un terzo
cinematismo (CINEMATISMO 3), con il contributo stabilizzante
aggiuntivo del cuneo di muratura (Wc3, Pc3), appartenente alla sola
parete laterale settentrionale (essendo il più sfavorevole).
W3=778 kN P3=32 kN
WC3=38 kN PC3=17 kN

Cinematismi α0 a0* aSLU* aSLD* a0* ≥ aSLU* CSic %

1 0.128 0.133 0.444 0.355 non verificato 0.299 0
2 0.128 0.133 0.444 0.355 non verificato 0.299 0
3 0.144 0.154 0.447 0.358 non verificato 0.344 15

58


non
1 0.099 0.107 0.403 0.322 0.266 0
verificato
non
2 0.123 0.139 0.407 0.326 0.341 28
verificato

59


3 0.080 0.150 0.458 0.367 non verificato 0.327 -17
4 0.733 0.733 0.383 0.306 verificato 1.915 486

60
LATO SUD LATO EST LATO NORD

Cinematismi α0 a0* aSLU* aSLD* a0* ≥ CSic %

aSLU*
non
1 0.139 0.158 0.402 0.321 0.393 0
verificato
non
2 0.358 0.358 0.383 0.306 0.935 138
verificato
3 0.651 0.666 0.451 0.361 verificato 1.479 276

61
Confronto con l’analisi push over


62


63


64


65


66

ANALISI STATICA
SISMA IN DIREZ IO NE X
MID ST RESS
CO NT O URS O F S1 [ N /m ^2 ]
0
33.3333E3
Sisma in direzione
66.6667E3
100E3 parallela al prospetto

sulla via
133.333E3
166.667E3
200E3
233.333E3
266.667E3
300E3
333.333E3
366.667E3
400E3
433.333E3
466.667E3
500E3
Max 0.8753E+ 07 at Node 1223

Min 8.544 at Node 1904
Andamento delle tensioni

N t t
principali di trazione

67
SISMA IN DIREZ IO NE Y
ANALISI STATICA
MID ST RESS
CO NT O URS O F S1 [N/m^2 ]
Sisma in direzione
0
33.3333E3
66.6667E3
100E3
133.333E3
166.667E3
200E3
ortogonale al
prospetto sulla via
233.333E3
266.667E3
300E3
333.333E3
366.667E3
400E3
433.333E3
466.667E3
500E3
Max 0.7995E+ 06 at Node 5282

Min 0.4613 at Node 5969
Andamento delle tensioni

principali di trazione
N t t

Analisi cinematica non lineare

68
E’ possibile effettuare un’analisi non lineare facendo ricorso al metodo

dell’ analisi limite per cinematismi di collasso assegnando al cinematismo
delle posizioni variate in spostamenti finiti di entità crescente.
Questo tipo di approccio consente di valutare la capacità di spostamento
del sistema dopo che il meccanismo si è attivato.

Tratto da Curti et al.(2007) ,”Analisi non lineari di meccanismi locali di danno in strutture monumentali”,
ANIDIS.

69
E’ possibile valutare il valore ultimo della

rotazione oltre il quale l’azione dei pesi
diventa ribaltante e quindi lo spostamento
irreversibile.
Coordinate del baricentro
(P d+W s/2)=(P+W) XG
α(Ph+W h/2)= α (P+W) ZG
φ u Z G = XG

L’approccio cinematico permette di descrivere l’andamento dell’azione

orizzontale, che la struttura è in grado di sopportare all’evolversi del
meccanismo. Tale curva di capacità presenta in ordinata il moltiplicatore
α ed in ascissa lo spostamento dk di un punto di riferimento del sistema.
Il grafico consiste quindi nella rappresentazione di tutte le configurazioni
intermedie, dall’innesco del cinematismo (α0, dk=0) fino
all’annullamento di ogni capacità di sopportare le azioni orizzontali ( α =
0, dk,0).
Tale curva può essere trasformata nella curva di capacità di un sistema
equivalente ad un grado di libertà, nella quale si può definire la capacità
di spostamento ultimo del meccanismo locale, da confrontare con la
domanda di spostamento richiesta dall’azione sismica.

70

Se le diverse azioni vengono mantenute costanti all’evolversi del

cinematismo, la curva α, dk che si ottiene è pressoché lineare e quindi
assume la seguente espressione:
α0  d 
α = α 0 1 − k 
 d k,0 
d k, 0 dk

71
Nota la curva di capacità della parete α,dk si definisce quella

relativa ad un oscillatore ad un grado di libertà equivalente, come la
relazione tra l’accelerazione a* e lo spostamento d*.
Valutazione della massa partecipata M*
Valutazione dell’accelerazione sismica spettrale a0*
Valutazione dello spostamento spettrale
2 n+m n+m
 n+m  α 0 ∑ Pi
 ∑ Pi δ X,i  α g ∑P δ i X,i
M * =  i =n1+ m  a = = 0* d * = d k
* i =1 i =1
0 * n+m
M e
g ∑ Pi δ 2X,i δ X,k ∑ Pi
i =1 i =1

Se le diverse azioni vengono mantenute costanti, anche la curva di

capacità a*,d* assume un andamento lineare:
 d* 
a = a 1 − *
* *
0


 d0 
α
a*
α0
d*k , 0 dk

72
Si definisce lo spostamento secante ds*

ds*=0.4 du
Si individua sulla curva l’accelerazione as*
α0
a*
d k, 0 dk

Si valuta il periodo secante Ts:
d *S
TS = 2π *
aS
La domanda di spostamento ∆d(Ts) assume le seguenti espressioni:
TS2  3(1 + Z H ) 
( )
∆ d TS = a gS 2 
 1 + (1 − T T )2 − 0.5 

Ts< 1.5 T1
4π  S 1 

73
( )
∆ d TS = a g S
1.5T1TS 
2
Z
1.9 + 2.4 
H
1.5 T1<Ts<TD
4π 
( )
∆ d TS = a g S
1.5T1TD  Z
1.9 + 2.4  TD < Ts
4π 2  H


74

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L’analisi del comportamento strutturale degli edifici esistenti in muratura

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La modellazione strutturale richiede sempre un’ approfondita conoscenza

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Analisi statica non lineare

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Conversione del legame forza-spostamento ottenuto in sistema bilineare

La Forza F* e lo spostamento d* del sistema equivalente ad un grado di libertà sono legati in

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Analisi dinamica non lineare

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L’osservazione dei danni riportati dagli edifici in muratura soggetti ad

I meccanismi di danno che si innescano sono generalmente associati a

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L’analisi per cinematismi, che considera la struttura come composta da

I meccanismi sono classificati in :

Meccanismi di danno di primo modo

Meccanismi di danno di secondo modo

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Analisi cinematica lineare

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Il metodo consiste nel:

•individuare quali sconnessioni sono presenti o possono formarsi

Operativamente il problema è quello di individuare tutti i meccanismi di

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