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DIATONIC MAJOR and MINOR SCALES

By ANDRES SEGOVIA

PREFAZIONE

Il musicista coscienzioso che studia la storia della chitarra dalle sue prime origini non può
sorprendersi dalla mancanza di un sistema pratico di studi e di esercizi coordinati in modo tale da
permettere allo studente fedele di progredire in maniera continuativa dalle prime facili lezioni al
reale possesso dello strumento. Per questa mancanza possiamo dare la colpa a tre grandi uomini che
ci hanno rivelato il vero spirito della chitarra – Sor, Aguado e Tarrega. Ma essi hanno un’eccellente
scusa per la loro negligenza: hanno sacrificato il loro tempo religiosamente all’impegno di fornire
alla chitarra l’unico reale repertorio di valore di cui essa possa vantarsi. Questo è vero specialmente
per quanto riguarda Sor e Tarrega. Aguado non si è interessato in modo continuativo ai problemi
dell’insegnamento e con risultati di valore. Infatti, i suoi lavori didattici sono superiori al suo scarso
lavoro di compositore. Nonostante la sua “scuola di chitarra” sia una compilazione disorganizzata
di studi senza una logica progressiva, è utile per lo studente che sia già molto avanzato e che non
desideri acquisire lezioni elementari. Sarà vano il tentativo del principiante che tenterà di imparare
dal libro di Aguado. Le straordinarie, inutili lezioni che compongono una parte del metodo allietano
il suo orecchio senza “fiaccare” le sue dita, e le altre lezioni sono molto oltre le sue capacità. Dei tre
musicisti su citati, Tarrega si adoperò molto per rendere la chitarra lo strumento sensibile che è
oggi. I “tarreghiani” ci hanno lasciato poche pagine che sintetizzano del Maestro il suo ricco talento
e la saggezza derivata dalla sua esperienza. In scritti di tal genere egli potrebbe averci trasmesso lo
stesso buon senso e la stessa utilità che caratterizzavano i suoi insegnamenti in vita. Le teorie
principali del suo intento di insegnante, preservate in modo inalterato, avrebbe reso un servizio
utilissimo alla chitarra nel futuro del nostro tempo scomunicando tutti i falsi seguaci che insegnano
la chitarra a suo nome in modo travisato.
Poiché non c’è un architettura stabilita in modo definitivo per lo studio del nostro amato strumento,
riteniamo che sia nostro dovere tentare di colmare questa lacuna. Apparentemente nessuno si è
preso carico di lasciare traccia delle sue prime fatiche nella chitarra, forse per timore di trasmettere
allo studente il mistero del proprio percorso di apprendimento. Noi, al contrario, possiamo solo
essere ben lieti di mettere per iscritto la registrazione di tale percorso, fornendo esempi delle nostre
vittorie suoi problemi che abbiamo incontrato, per essere di aiuto allo studente affinché sviluppi al
massimo le proprie potenzialità artistiche.

*****

Lo studente che desidera acquisire una buona tecnica nella chitarra non dovrebbe evitare l’esercizio
paziente delle scale. Se praticherà le scale due ore al giorno, correggerà le posizioni errate delle
mani e migliorerà gradualmente la forza delle dita preparando le articolazioni agli studi di velocità
successivi.
Grazie all’indipendenza e all’elasticità che le dita sviluppano attraverso lo studio delle scale, lo
studente otterrà subito una qualità che è molto difficile acquisire successivamente: la bellezza fisica
del suono. Dico fisica, perché la sonorità e le sue sfumature infinite non sono il risultato del testardo
potere della volontà ma nascono dall’innata eccellenza dello spirito.
Affinché si ottenga il miglior beneficio possibile dai seguenti esercizi, suonateli lentamente e
vigorosamente in principio, più leggermente e rapidamente in un secondo momento. In un ora di
scale potrebbero essere condensate molte ore di esercizi ardui che di solito sono futili. La pratica
delle scale abilita a risolvere un numero più grande di problemi tecnici in un tempo più breve
rispetto allo studio di altri esercizi.
Andrés Segovia
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