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PIERGIORGIO GIORILLI, Dal 1987 è Maestro Panifi catore nelle Scuole Professionali del
settore, docente e consulente specializzato. Cavaliere Commendatore della Repubblica italiana e si è
classifi cato secondo per il settore panifi cazione alla Coupe du Monde 1994. È stato preparatore
delle squadre partecipanti a concorsi internazionali conquistando sei volte il podio. Dal 1998 è
docente di CAST Alimenti di Brescia. È fondatore e Presidente onorario del Richemont Club Italia e
membro – tra le altre – degli Ambassadeurs du pain, della Confraternita de la Chaine des Rôtisseurs
con il titolo di Chevalier du Baillage d’Italie, della Confraternita Ticinese dei Cavalieri del Buon
Pane e di Le Club Élite de la Boulangerie Internationale (EIB). Coautore e autore di varie
pubblicazioni sulla panifi cazione, con Gribaudo ha pubblicato Pane & Pani, Snack Food - spuntini
& stuzzichini e Il grande libro del pane.
La
lievitazione
lenta
A Laura e Michela,
perché abbiano del loro padre
un dolce ricordo.
La lievitazione lenta
Testi: Piergiorgio Giorilli
Fotografie interne e di copertina: Francesca Brambilla, Serena Serrani
© IF - Idee editoriali Feltrinelli srl
info@gribaudo.it
www.feltrinellieditore.it/gribaudo/
Prima edizione digitale: dicembre 2017
ISBN Ebook: 9788858020418
La
lievitazione lenta
FOTOGRAFIE DI,
FRANCESCA BRAMBILLA
E SERENA SERRANI
J
e suis très honoré de préfacer ce livre historique écrit par mon ami
Piergiorgio Giorilli.
En effet, depuis de nombreuses années l’Italie, son pain et sa gastronomie
sont portés par ce défenseur infatigable qu’est Piergiorgio Giorilli. Par ses
recherches, ses déplacements internationaux, sa compétence unanimement
reconnue, notre illustre professeur se distingue par ses appréciations et sa vision
sur la boulangerie mondiale et surtout Italienne.
Aujourd’hui, l’auteur de ce livre se dévoile à nous par une délicate et ingénieuse
recherche autour de la fermentation tant recherchée par les amateurs du
meilleur pain.
Il nous livre tous les secrets des arômes du levain, toute la subtilité de la
fabrication de cette fermentation naturelle.
La passion emporte notre auteur Piergiorgio Giorilli dans la confection délicate
et stricte de l’élaboration de ses créations : tel est l’homme, son levain, sa
curiosité et l’amour du travail bien fait.
Merci à l’auteur, pour ces belles pages
Bonne lecture et bonne délectation.
Christian Vabret
Meilleur Ouvrier de France en Boulangerie Créateur de la Coupe du Monde de la
Boulangerie Président de la Confédération Européenne de la Boulangerie -
Pâtisserie
S
ono molto onorato di scrivere la prefazione di questo storico libro scritto dal
mio amico Piergiorgio Giorilli.
In effetti, da molti anni l’Italia, il suo pane e la sua gastronomia sono portati
avanti da questo instancabile sostenitore. Per le sue ricerche, i suoi spostamenti
internazionali, la sua competenza unanimemente riconosciuta, il nostro illustre
maestro si distingue per i suoi giudizi e la sua visione sulla panificazione
mondiale e, soprattutto, su quella italiana.
Oggi, l’autore si rivela a noi tramite una delicata e ingegnosa ricerca intorno alla
fermentazione, tanto richiesta dagli amanti del miglior pane. Egli ci rivela tutti i
segreti degli aromi del lievito, le sottigliezze della lievitazione naturale.
Piergiorgio Giorilli trasmette passione nella preparazione delicata e rigorosa e
nello sviluppo delle sue creazioni: questo è l’uomo, la sua pasta madre, la sua
curiosità e l’amore per il lavoro ben fatto.
Grazie all’autore per queste belle pagine.
Buona lettura e buon gusto.
Christian Vabret
Meilleur Ouvrier de France in Panificazione Creatore della Coppa del Mondo della
Panificazione Presidente della Confederazione Europea della Panificazione -
Pasticceria
C
onobbi Piergiorgio Giorilli venti anni fa, e con lui il Richemont Club: dopo
vent’anni posso affermare con sicurezza che quell’incontro cambiò la mia
vita. A colpirmi fu la sua determinazione nel fare quello che più amava,
trasmettere agli altri il suo sapere, la sua esperienza nell’ambito della
panificazione, meticoloso nell’approfondire ogni tematica e preciso nelle
risposte. Per diciotto anni presidente di Richemont Club Italia e per quattro di
Richemont International. Tantissimi i momenti trascorsi insieme, da quelli di
formazione a quelli di puro divertimento, sempre pronto alla battuta e disponibile
alla compagnia. Capace di passare dalla dovuta serietà nell’insegnare a
realizzare un grande panettone alla non celata commozione nel vederne il
risultato uscire dal forno: un “inguaribile romantico”. Ecco la giusta definizione
per Piergiorgio. Ora è un grande piacere scrivere la prefazione di questo suo
ultimo lavoro, “ciliegina sulla torta”, giusto coronamento di una lunga e brillante
carriera. Un libro eccezionale che va ad aggiungersi a quelli già scritti, in cui
l’autore, con incondizionata passione, illustra da par suo le lunghe lievitazioni.
Molte le ricette, tutte innovative, che vanno dai grandi lievitati alle vienneserie,
riassumendo l’ideale racconto di una vita dedicata all’arte bianca. A renderlo
ancora più interessante e di piacevole lettura la bellissima idea di affiancare ai
prodotti le leggende che narrano della loro “invenzione”. In questo particolare
emerge la presenza di Fausta, moglie e compagna da sempre di Piergiorgio,
deliziosamente “folle”, ispiratrice del tutto. Di lei vorrei scrivere un libro, mi
limito qui a dire che la sua forza, la sua voglia di continuo progresso, di nuove
idee ne fanno un sicuro valore aggiunto per chiunque abbia la fortuna
d’incontrarla: io questa fortuna l’ho avuta. Grazie per l’amicizia, Piergiorgio, e
grazie per questa tua nuova opera.
Roberto Perotti
Presidente Richemont Club Italia
E
ro seduto in un angolo del laboratorio professionale di Trevano per
assistere a un corso su diversi tipi di lievitati. Avevo volutamente cercato
una posizione che avesse un campo visivo eccellente, in quanto, dalle
informazioni in mio possesso, colui che guidava questo corso era veramente un
professionista degno della massima attenzione, grazie al quale si sarebbe usciti a
fine corso particolarmente arricchiti. E fu così! Qualche tempo prima avevamo
ospitato nella nostra sede di insegnamento professionale alcuni nomi per i quali
il bilancio finale tra capacità di presentarsi e concretezza lavorativa non risultava
essere dei migliori. Era quindi scontato che questa nuova figura professionale
venisse pericolosamente aspettata al varco. Ebbi modo di assistere a
un’impostazione di insegnamento tipica di chi aveva le proprie origini
professionali in tempi di fatica, ma era stato particolarmente capace di offrire
tutto il suo sapere a un prossimo molto meritevole che, seguendo i suoi consigli e
le sue teorie molto lungimiranti, sarebbe poi riuscito a ottenere lusinghieri
risultati anche su scala internazionale. Tornando al corso di quel giorno, alla fine
volli complimentarmi con l’insegnante per come era riuscito a far passare il suo
messaggio nel modo più efficace e professionalmente completo. E pensare che il
tutto era accompagnato da schede di materiale didattico semplicissime, ma di
straordinario potere esaustivo.
Ecco, questo è Piergiorgio Giorilli, un artigiano capace, convinto, tenace e
particolarmente rispettoso del suo lavoro e di quello degli altri, purché ben fatto!
Sono particolarmente felice che Piergiorgio sia riuscito a mettere in cantiere
ancora una pregevole e accattivante pubblicazione. Un grande grazie va anche
alla moglie Fausta, gregario di lusso (con Piergiorgio ho in comune una grande
passione per il ciclismo), collaboratrice assolutamente decisiva e determinante.
E grazie anche a te, caro Piergiorgio, a te che ho voluto intronizzare come socio
onorario della Società Mastri Panettieri Pasticcieri Confettieri della Svizzera
italiana proprio nello stesso giorno in cui ne assumevo la presidenza. Ho
conosciuto poche persone che con così tanta umiltà sono riuscite a far arrivare
una luce così splendente e onesta all’interno del nostro straordinario mestiere.
Massimo Turuani
Presidente SMPPC (Società Mastri Panettieri Pasticcieri Confettieri del Canton
Ticino) Presidente dell’associazione I Solisti della Svizzera Italiana
P
lus que jamais la fermentation naturelle est remise au goût du jour et
permet de revisiter notre métier. Celui-là même qui consiste à maitriser la
fermentation et son optimisation pour obtenir un produit à la mie alvéolée
et aux arômes complexes. Cette fermentation, peut être accompagnée de faibles
doses de levure mais il est évident que plus on favorise la fermentation naturelle
et que plus on donne du temps à la pâte, plus on améliore la valeur nutritionnelle
du pain et favorise le développement des arômes complexes.
Ces techniques sont maitrisées par Piergiorgio depuis longtemps, il prend plaisir
à les transmettre non seulement à son école, mais aussi au travers de cet
ouvrage. C’est un honneur pour moi de préfacer ce livre.
J’ai rencontré Piergiorgio il y a 25 ans à la coupe d’europe de Nantes. Il a été un
des premier membre des ambassadeurs du pain italien et il a été le 1er président
du concours Mondial du Pain. Par ses formations, Piergiorgio est un fervent
défenseur de la profession.
Il a su transmettre cette passion à de nombreux boulangers italiens et
internationaux faisant partie ou non du Club Richemont. Je suis fier qu’il
représente les Ambassadeurs du Pain en Italie.
Amitiés boulangères
Dominique Planchot
Meilleur Ouvrier de France en Boulangerie Président des Ambassadeurs du Pain
P
iù che mai il sapore della lievitazione naturale è divenuto attuale e ci
permette di rivisitare la nostra professione. La stessa che consiste nel
padroneggiare la fermentazione e l’ottimizzazione del prodotto al fine di
garantire mollica alveolata e aromi complessi. Questa fermentazione può essere
accompagnata da basse dosi di lievito, ma è ovvio che più si favorisce la
fermentazione naturale e più si dà tempo alla pasta, più si migliora il valore
nutrizionale del pane, favorendo lo sviluppo di aromi complessi.
Queste tecniche sono praticate da lungo tempo da Piergiorgio, che è felice di
trasmetterle non solamente nella sua scuola, ma anche grazie a questo libro, di
cui mi onoro di scrivere la prefazione.
Ho incontrato Piergiorgio 25 anni fa a Nantes alla Coppa Europa. È stato uno dei
primi membri italiani degli Ambasciatori del Pane, primo presidente del concorso
Mondial du Pain. Grazie alla sua formazione, Piergiorgio è un fervente
sostenitore della professione. Ha saputo come trasmettere questa passione a
molti panettieri italiani e internazionali all’interno e all’esterno del Richemont
Club. Sono orgoglioso del fatto che egli rappresenti gli Ambassadeurs du Pain in
Italia.
Amicizie di fornai
Dominique Planchot
Meilleur Ouvrier de France in Panificazione Presidente degli Ambassadeurs du Pain
R
icordo che, parecchi anni fa, in occasione di un viaggio a Strasburgo per
una dimostrazione, un carissimo amico e famoso pasticciere italiano mi
disse: «Un giorno tu diventerai un grande lievitista». In quel momento mi
sentii lusingato per il complimento ma anche un po’ perplesso, perché mi ero
avvicinato da poco al mondo del lievito naturale, inizialmente per curiosità e in
seguito con crescente interesse e passione.
Non so se quell’intuizione si sia avverata, ma è certo che quando l’Editore mi
ha chiesto di dedicarmi a questa pubblicazione ho subito pensato che stavo per
tagliare il traguardo dei miei sogni.
La lievitazione lenta è un titolo che calza perfettamente ai prodotti presentati
in quest’opera. Prodotti anche di facile esecuzione e, per la maggior parte,
preparati con l’utilizzo del lievito naturale. La stesura delle ricette è molto
chiara, semplice e alla portata di tutti. Gli ingredienti utilizzati sono tutti
genuini e di agevole reperibilità.
Mi sono inoltre divertito a raccontare storia e leggende di alcuni prodotti della
nostra tradizione conosciuti ormai in tutto il mondo e mi sono soffermato su
interessanti informazioni riguardanti le materie prime utilizzate per la loro
preparazione.
Non mi sono voluto dilungare troppo sulle varie tecniche, peraltro trattate in
maniera approfondita ne Il grande libro del pane di recente pubblicazione: ho
solo fornito alcune indicazioni fondamentali riguardanti gli impasti, il lievito
naturale e le paste lievitate sfogliate.
Ma per raggiungere un obiettivo come la preparazione di un’opera così
importante serve un grande lavoro di squadra: e anche per questa
pubblicazione il lavoro di squadra è stato fondamentale e i ringraziamenti sono
obbligatori. In primis a Cast Alimenti, la scuola dei mestieri del gusto, per la
disponibilità nell’utilizzo di laboratori, macchine e ingredienti. Ringrazio il
Molino Dallagiovanna per la fornitura delle farine, Corman Italia per la
fornitura del burro, Francesca Brambilla e Serena Serrani, vere professioniste
della fotografia, i borsisti di Cast Alimenti che mi hanno aiutato nell’esecuzione
delle ricette, capitanati da Matteo Cunsolo, eccellente panificatore e mio fedele
collaboratore. Ringrazio ovviamente mia moglie Fausta, sempre al mio fianco
nel lavoro di squadra come nella vita.
L’ultimo, ma non ultimo, ringraziamento è per te, che stai sfogliando ora queste
pagine. Buon dolce a tutti!
Piergiorgio Giorilli
Chi si accinge a preparare prodotti da forno, non
solo a lievitazione lenta, dovrebbe essere a
conoscenza delle materie prime, delle loro
caratteristiche e della loro composizione chimica,
senza dimenticare le modificazioni biochimiche e
fisiche a cui sono soggette durante i vari processi di
trasformazione.
I CEREALI
Risalgono all’antichità l’uso e la coltivazione dei cereali da
parte dell’uomo. Le genti del Mediterraneo orientale già tra
il 10.000 e il 7000 a.C. coltivavano lungo il corso dei fiumi
orzo e grano. La semina era effettuata sul limo che si
depositava durante le inondazioni.
Dalla valle del Nilo fino al fiume Indo, verso il 3000 a.C.,
quasi tutte le popolazioni erano a conoscenza di importanti
tecniche di irrigazione sia in superficie sia sotterranee.
IL FRUMENTO
◾ embrione 2,8-3,5%
◾ endosperma 87-89%
L’ORZO
L’AVENA
LA SEGALE
Questo cereale (Secale cereale) viene coltivato soprattutto
nel Nord Europa, mentre in Italia è presente quasi
esclusivamente nelle zone alpine. Non richiede cure
particolari e quindi si adatta a essere coltivata a basse
temperature e su terreni poveri. In passato era destinata al
nutrimento del bestiame poi, essendo un cereale fra i più
ricchi di sodio, potassio, calcio, iodio e soprattutto fosforo,
è stata rivalutata e, sola o miscelata alla farina di frumento,
utilizzata per produrre pane e prodotti da forno ricchi di
fibre. È un cereale con ottime proprietà energetiche (la
quantità di zuccheri contenuti è superiore di tre volte a
quella della farina di frumento), depurative e rinfrescanti,
indicato soprattutto per chi conduce un’attività stanziale o
una vita sedentaria. Contiene inoltre una buona quantità di
ferro e di acido folico, importanti nella rigenerazione del
sangue; a tal proposito si è constatato che le popolazioni
che consumano abitualmente questo cereale sono
raramente colpite da malattie cardiovascolari,
probabilmente per la sua proprietà di fluidificare il sangue
e di mantenere elastiche le arterie. Un’alta percentuale di
fibre rende questo cereale indispensabile per le diete
depurative.
IL MAIS
◾ farinografo di Brabender
◾ alveografo di Chopin
◾ estensografo di Brabender.
IL GLUTINE
IL PROCESSO DI ESTRAZIONE
GLI SCIROPPI
Il potere edulcorante
ZUCCHERI ED EDULCORANTI POTERE EDULCORANTE
lattosio 0,16
galattosio 0,22
maltosio 0,32
sorbitolo 0,54
mannitolo 0,70
glucosio 0,74
xilitolo 1,10
saccarosio 1,00
fruttosio 1,50
ciclammato 35
aspartame 200
acesulfame K 200
saccarina 400
monellina 2.000
ZUCCHERI ED EDULCORANTI POTERE EDULCORANTE
taumatina 3.000
acqua 15-18%
lattosio 0,5-1,0%
proteine 0,4-0,8%
sali 0,1-0,2%
Nel Medioevo la chiesa proibì l’uso del burro e di altri
alimenti di origine animale nei periodi di Quaresima.
Divenne però possibile, nel tardo Medioevo, comperare
dalla Chiesa lettere di indulgenza che permettevano di
consumare il burro anche nei periodi proibiti. Una prova di
queste lettere è rappresentata da una delle torri della
cattedrale di Rouen, detta “la torre del burro” perché
costruita con il ricavato della vendita di queste dispense.
◾ Burro salato
◾ Burro anidro con almeno il 99% di grassi, destinato
alla produzione di dolci
◾ Burro chiarificato con più del 99,8% di grassi, usato
per friggere
◾ Butter oil, simile al burro anidro, con meno dell’1%
di acqua, usato per i gelati
L’ACQUA
È una componente fondamentale di tutti gli
organismi viventi, che sono costituiti per la maggior
parte di acqua. L’acqua, l’aria, la terra e il fuoco
erano considerati dagli antichi filosofi come i quattro
elementi chimici, gli unici. Un concetto che continuò
a essere accettato finché Henry Cavendish, nel 1781,
dimostrò che l’acqua si forma per combustione
dell’idrogeno.
ANACARDI
La pianta, originaria del Brasile, si è poi diffusa in Africa e
India. Contengono acido folico, vitamine del gruppo B1, B2,
proteine e sali minerali tra cui fosforo, calcio, potassio,
zinco e selenio oltre a steroli vegetali che favoriscono la
riduzione dei livelli di colesterolo.
ARACHIDI
Dette anche noccioline americane, sono usate anche per
ricavare olio e burro e sono costituite principalmente da
grassi, proteine, minerali, fibre e vitamine fra le quali la
niacina, che protegge la circolazione sanguigna e la salute
del cervello.
MANDORLE
Ricchissime di proteine, contengono grassi insaturi,
vitamine, minerali e una piccola quantità di laetrile,
considerata una sostanza antitumorale. Dalle mandorle si
ricava un olio che è un ottimo emolliente per la pelle. Una
bevanda molto energetica è il latte di mandorle.
NOCCIOLE
Particolarmente caloriche per l’elevata quantità di lipidi,
apportano vitamina E, grassi monoinsaturi e fitosteroli, che
aiutano a prevenire le patologie cardiovascolari.
NOCI
Ricche di omega-3, minerali, acido folico, steroli vegetali,
fibre e antiossidanti, tra cui la vitamina E, hanno un basso
indice glicemico; gli acidi grassi in esse contenute
favoriscono il controllo del colesterolo.
NOCI DI MACADAMIA
Dall’omonimo albero tropicale detto anche noce del
Queensland; contengono grassi monoinsaturi, carboidrati,
minerali, proteine, vitamine A, B1 e B2 e fibre che facilitano
l’attività intestinale. È bene evitare un consumo eccessivo,
poiché contengono una piccola quantità di grassi saturi e
sono fra le noci più caloriche. Hanno un sapore dolce e
delicato e sono quasi sempre vendute senza guscio, poiché
per romperle occorre una forza notevole. Sono molto
costose perché hanno una produzione piuttosto limitata.
NOCI PECAN
Sono molto caloriche e contengono tra il 65 e il 70% di olio,
per il 75% composto da acidi grassi monoinsaturi e per il
rimanente 25% da grassi polinsaturi. È il frutto in assoluto
più ricco di antiossidanti.
PINOLI
Sono il seme commestibile di alcune specie di pini.
Contengono grassi, proteine, fibre, minerali, vitamina E.
Tra gli acidi grassi prevalgono quelli insaturi.
PISTACCHI
Si ricavano da una pianta chiamata Pistacia vera, le cui
coltivazioni maggiori si trovano in Medio Oriente,
California e in alcune zone della Cina. In Italia sono
rinomati quelli di Bronte e di Adrano, alle pendici dell’Etna.
Sono costituiti per l’83% da lipidi, per il 12% da proteine e
per il 5% da carboidrati con presenza di minerali e
vitamine. Sono ricchi di vitamina A, che rallenta l’azione
dei radicali liberi, e di grassi utili per il controllo del
colesterolo.
SEMI DI ZUCCA
Di piccole dimensioni ma ricchi di proprietà benefiche.
Hanno un elevato contenuto di triptofano, un precursore
della serotonina che facilita il riposo notturno e influenza
l’umore, e anche di magnesio, che aiuta a combattere
stress, astenia e insonnia. Contengono proteine altamente
digeribili che contribuiscono a mantenere regolari i livelli
di zucchero nel sangue oltre a fibre, che regolarizzano
l’attività intestinale, e fitosteroli, che riducono il colesterolo
cattivo.
SEMI DI GIRASOLE
Sono i meno calorici. Hanno un ottimo contenuto di
vitamine B1, B2, B6, A, D ed E. Ne esistono tre tipologie:
bianchi (ricchi di acido linoleico), neri (con un’alta
concentrazione di minerali e fibre), striati (ottimi per il
buon funzionamento dell’intestino).
CACAO E CIOCCOLATO
Theobroma cacao è il nome scientifico della pianta
del cacao, dai cui semi si ricava il cioccolato,
alimento ampiamente diffuso e consumato nel mondo
intero.
LA LIEVITAZIONE
Sul dizionario, alla voce “lievito”, si legge: «Insieme di
funghi unicellulari, detti saccaromiceti, capaci di
trasformare per via enzimatica gli zuccheri in alcol etilico e
anidride carbonica; sono responsabili della lievitazione del
pane e della fermentazione del vino e della birra;
commercialmente sono usati come fonte di proteine e
vitamine e nella sperimentazione di laboratorio, soprattutto
nel campo dell’ingegneria genetica».
◾ lievito compresso
◾ lievito chimico
◾ lievito madre
◾ lievitazione fisica
◾ lievitazione chimica
◾ lievitazione biologica.
LA LIEVITAZIONE FISICA
LA LIEVITAZIONE CHIMICA
LA LIEVITAZIONE BIOLOGICA
IL LIEVITO COMPRESSO
IL LIEVITO MADRE
INGREDIENTI
PROCEDIMENTO
Se il lievito è inacidito
I PROCESSI FISICO-MECCANICI
PRIMO PERIODO
SECONDO PERIODO
TERZO PERIODO
Quando gli sforzi dell’impastatrice sono in diminuzione,
l’impasto diventa sempre più molle per l’eccessivo
riscaldamento e per l’eccessivo sforzo meccanico e avviene
la rottura della maglia glutinica.
Per ogni impasto il tempo necessario per raggiungere le
caratteristiche ottimali (secondo periodo) varia e dipende:
Impastatrice a
3 6
forcella
Impastatrice a spirale 9 18
Impastatrice a
6 12
braccia tuffanti
I PROCESSI COLLOIDALI
I PROCESSI BIOCHIMICI
Sono i processi della trasformazione dei lipidi, dei
carboidrati, delle proteine e degli altri componenti chimici
della farina e dell’impasto dovuti agli enzimi contenuti nella
farina e nel lievito. Le reazioni che avvengono nell’impasto
sono numerose e complesse. Durante l’impastamento si
creano diversi legami (covalenti, dipolari, ionici, idrogeno,
elettrostatici ecc.) tra le proteine formanti il glutine e gli
altri componenti (le proteine solubili, i sali minerali, l’amido,
i lipidi ecc.) che permettono di ottenere una materia
uniforme e omogenea chiamata “impasto”.
LA BIGA
IL POOLISH
La crema pasticciera
La regina delle farciture si può preparare in vari modi.
CREMA PASTICCIERA
[Ricetta base]
1 l di latte intero fresco
300 g di zucchero
220 g di tuorli (12)
80 g di amido di riso
1 bacca di vaniglia
CREMA FRANGIPANE
1 l di latte
250 g di zucchero
250 g di tuorli
90 g di farina
150 g di pasta di mandorle
Procedete come per la crema pasticciera, sciogliendo la
pasta di mandorle nel latte caldo prima di aggiungerlo
agli altri ingredienti.
GHIACCIA P.G.
1.200 g di albume
1.000 g di zucchero
400 g di mandorle bianche
400 g di mandorle grezze
100 g di armelline
150 g di fecola
50 g di olio di semi di arachide
GHIACCIA B&B
150 g di mandorle bianche
50 g di mandorle armelline
600 g di zucchero
60 g di amido di riso
albume
GHIACCIA ALL’AMARETTO
PER COLOMBA
300 g di mandorle amare o armelline
300 g di nocciole tostate
550 g di mandorle bianche e dolci
100 g di pinoli
2.250 g di zucchero
albume
100 g di acqua tiepida o di olio di semi vari
GHIACCIA ALL’AMARETTO
400 g di mandorle pelate macinate a farina
240 g di zucchero
400 g di albume
PER IL 1° IMPASTO
4.000 g di farina W 350 - P/L 0,55
1.150 g di lievito naturale a maturazione pronta
2.000 g di acqua
1.250 g di zucchero
1.200 g di burro ammorbidito
900 g di tuorli
8 g di sale
PER IL 2° IMPASTO
il 1° impasto +
1.000 g di farina W 280/300 - P/L 0,50/0,55
1.100 g di zucchero
1.600 g di tuorli
62 g di sale
2.300 g di burro ammorbidito
30 g di malto
2.300 g di uvetta sultanina
1.000 g di arancia candita a cubetti
500 g di cedro candito a cubetti
PER IL 1° IMPASTO
300 g di farina W 380
30 g di lievito compresso
10 g di zucchero
180 g di acqua
PER IL 2° IMPASTO
1° impasto +
550 g di farina W 380
100 g di tuorli
250 g di acqua
30 g di zucchero
PER IL 3° IMPASTO
2° impasto +
1.000 g di farina W 380
20 g di lievito compresso
50 g di zucchero
100 g di tuorli
500 g di acqua
PER IL 1° IMPASTO
4.000 g di farina W 350 - P/L 0,55
1.150 g di lievito naturale a maturazione pronta
2.000 g di acqua
1.250 g di zucchero
1.200 g di burro ammorbidito
900 g di tuorli
8 g di sale
PER IL 2° IMPASTO
1.000 g di farina W 280-300 - P/L 0,50-0,55
1.100 g di zucchero
1.600 g di tuorli
62 g di sale
2.150 g di burro ammorbidito
30 g di malto
2.300 g di uva sultanina
1.500 g di noci
PER IL 1° IMPASTO
2.000 g di farina W 360 - P/L 0,55
500 g di lievito naturale
1.650 g di uova
600 g di zucchero
700 g di burro ammorbidito
4 g di sale
PER IL 2° IMPASTO
il 1° impasto +
350 g di farina W 360 - P/L 0,55
25 g di malto
22 g di sale
350 g di tuorli
140 g di panna fresca
PER L’EMULSIONE
750 g di burro
350 g di zucchero
170 g di burro di cacao grattugiato
50 g di miele
1 bacca di vaniglia
PER IL 1° IMPASTO
4.000 g di farina W 380 - P/L 0,55
1.000 g di lievito madre a giusta maturazione
2.000 g di acqua
1.200 g di zucchero
500 g di tuorli
1.200 g di burro ammorbidito
8 g di sale
PER IL 2° IMPASTO
il 1° impasto +
1.000 g di farina W 320 - P/L 0,55
1.000 g di zucchero
82 g di sale
1.100 g di uova
1.700 g di burro ammorbidito
200 g di burro di cacao
PER COMPLETARE
mandorle a bastoncino
pinoli
granella di zucchero
zucchero a velo
PER IL 1° IMPASTO
4.000 g di farina W 350 - P/L 0,55
1.150 g di lievito naturale
2.000 g di acqua
1.200 g di zucchero
1.200 g di burro ammorbidito
900 g di tuorli
8 g di sale
PER IL 2° IMPASTO
il 1° impasto +
1.000 g di farina W 300 - P/L 0,55
1.000 g di zucchero
1.500 g di tuorli
42 g di sale
2.150 g di burro ammorbidito
25 g di malto
3.200 g di arancia candita a cubetti
PER LA GHIACCIA
150 g di mandorle bianche in polvere
50 g di mandorle armelline
600 g di zucchero
60 g di amido di riso
albume
PER COMPLETARE
mandorle
granella di zucchero
zucchero a velo
VARIANTI
COLOMBA AL CIOCCOLATO
Togliete 500 g di cubetti d’arancia e aggiungete 500 g di
gocce di cioccolato.
PER IL PREIMPASTO
500 g di farina W 320/330 - P/L 0,55
400 g di acqua
150 g di lievito compresso
130 g di zucchero
PER IL 1° IMPASTO
preimpasto +
750 g di farina W 320/330 - P/L 0,55
350 g di acqua
250 g di zucchero
250 g di burro
PER IL 2° IMPASTO
1° impasto +
1.000 g di farina W 380 P/L 0,55
400 g di acqua
400 g di zucchero
250 g di burro
140 g di tuorli
TEMPI DI IMPASTO
Impastatrice a spirale:
4 minuti in 1a velocità - 6 minuti in 2a velocità
Impastatrice a braccia tuffanti:
5 minuti in 1a velocità - 7 minuti in 2a velocità
VARIANTI
TEMPI DI IMPASTO
Impastatrice a spirale:
4 minuti in 1a velocità – 5 minuti in 2a velocità
Impastatrice a braccia tuffanti:
5 minuti in 1a velocità – 6 minuti in 2a velocità
PER LA MASSA
130 g di albume
400 g di zucchero
270 g di nocciole polverizzate
PER IL 1° IMPASTO
2.250 g di farina W 340 - P/L 0,55
600 g di latte
700 g di lievito naturale
400 g di uova
400 g di tuorli
300 g di zucchero
350 g di burro ammorbidito
PER IL 2° IMPASTO
1° impasto +
750 g di farina W 280 - P/L 0,55
10 g di malto
750 g di zucchero
2 bacche di vaniglia
450 g di yogurt al miele
600 g di burro ammorbidito
55 g di sale
albume per lucidare
TEMPI DI IMPASTO
Impastatrice a spirale:
4 minuti in 1a velocità – 8 minuti in 2a velocità
Impastatrice a braccia tuffanti:
5 minuti in 1a velocità – 9 minuti in 2a velocità
VARIANTI
A LIEVITAZIONE MISTA
Mescolate la farina con i due lieviti, 250 g di acqua e una
parte delle uova (che in totale dovranno essere 350 g). Dopo
qualche minuto aggiungete il sale e, quando l’impasto sarà
diventato ben estensibile, incorporate poco alla volta lo
zucchero e gli aromi (che avrete preparato miscelando in 75
g di miele d’acacia la scorza grattugiata di 1 limone e
un’arancia e una bacca di vaniglia). Incorporate poi le
rimanenti uova e i tuorli. Quando tutto sarà stato ben
assorbito aggiungete il burro. A impasto ultimato unite 1.000
g di uvetta (ammollata in 50 g di rum), impastando ancora
per qualche minuto. Proseguite poi come indicato dalla
ricetta principale.
KOUGELHOPF D’ALSAZIA
TEMPI DI IMPASTO
Impastatrice a spirale:
7 minuti in 1a velocità – 8 minuti in 2a velocità
Impastatrice a braccia tuffanti:
8 minuti in 1a velocità – 9 minuti in 2a velocità
80 g di cipolle
300 g di pancetta affumicata a cubetti
burro
olio extravergine d’oliva
PER L’IMPASTO
1.000 g di farina W 320 - P/L 0,50
320 g di latte
60 g di lievito compresso
40 g di zucchero
130 g di tuorli
20 g di sale
450 g di burro ammorbidito
130 g di noci tritate
TEMPI DI IMPASTO
Impastatrice a spirale:
8 minuti in 1a velocità – 5 minuti in 2a velocità
Impastatrice a braccia tuffanti:
8 minuti in 1a velocità – 8 minuti in 2a velocità
VARIANTE
PER COMPLETARE
zucchero a velo
TEMPO DI LIEVITAZIONE
Metodo diretto:
2 ore a 27 °C - 1 ora a 5 °C
Metodo differito:
12 ore a 5 °C (l’impasto passato al freddo presenterà una stratificazione regolare
del burro)
NOTA
TEMPI DI LIEVITAZIONE
Metodo diretto:
2 ore a 25 °C e 1 ora a 4 °C
Metodo differito:
12 ore a 4-5 °C (l’impasto con il metodo differito presenterà una stratificazione
regolare del burro)
PER COMPLETARE
gocce di cioccolato
marmellata di arance
zucchero a velo
PER IL 1° IMPASTO
4.000 g di farina W 350 - P/L 0,55
1.100 g di lievito naturale
2.000 g di acqua
1.250 g di zucchero
700 g di tuorli
1.200 g di burro ammorbidito
8 g di sale
PER IL 2° IMPASTO
1° impasto +
1.000 g di farina W 280 - P/L 0,55
25 g di malto
1.250 g di zucchero
42 g di sale
1.500 g di tuorli
1.500 g di burro ammorbidito
4.000 g di limone candito a cubetti
PER LA GHIACCIA
600 g di albume
500 g di zucchero
200 g di mandorle bianche
200 g di mandorle grezze
50 g di armelline
75 g di fecola
PER COMPLETARE
granella di zucchero
zucchero a velo
PER LA GHIACCIA
30 g di mandorle armelline in polvere
75 g di mandorle dolci in polvere
250 g di zucchero
25 g di amido di riso o fecola
albume
TEMPI DI IMPASTO
Impastatrice planetaria:
4 minuti in 1a velocità – 6 minuti in 2a velocità
Impastatrice a spirale:
5 minuti in 1a velocità – 7 minuti in 2a velocità
Impastatrice a braccia tuffanti:
5 minuti in 1a velocità – 9 minuti in 2a velocità
TEMPERATURA DI BASE
54 °C (sottraendo a questa cifra
la temperatura della farina e quella dell’ambiente
si ottiene la temperatura del liquido
da usare nell’impasto)
PER COMPLETARE
barrette di cioccolato
TEMPI DI IMPASTO
Impastatrice a spirale:
3 minuti in 1a velocità – 6 minuti in 2a velocità
Impastatrice a braccia tuffanti:
4 minuti in 1a velocità – 7 minuti in 2a velocità
PER COMPLETARE
zucchero a velo
1.000 g di latte
20 g di zenzero in polvere
30 g di anice stellato
15 g di cannella in polvere
15 g di coriandolo
20 g di miscela di spezie
12 g di chiodi di garofano
1.000 g di farina W 300 - P/L 0,55
500 g di farina di segale
150 g di lievito chimico
300 g di zucchero invertito
1.200 g di miele
600 g di uova
400 g di burro
30 g di sale
400 g di albumi
50 g di zucchero semolato
PER LA GHIACCIA
60 g di mandorle armelline in polvere
150 g di mandorle bianche in polvere
500 g di zucchero
50 g di amido di riso o fecola
albume
PER LA GHIACCIA
400 g di albume fresco
240 g di zucchero
400 g di farina di mandorle bianche
TEMPI D’IMPASTO
Impastatrice a spirale:
6 minuti in 1a velocità – 6 minuti in 2a velocità
Impastatrice a braccia tuffanti:
7 minuti in 1a velocità – 7 minuti in 2a velocità
PER LA CREMA
1.010 g di latte
220 g di panna
200 g di zucchero semolato
15 g di zucchero vanigliato
90 g di amido di mais
110 g di tuorli
caffè solubile
PER IL POOLISH
500 g di farina W 320 - P/L 0,55
30 g di lievito compresso
400 g di spumante Brut
PER L’IMPASTO
1.500 g di farina W 320 - P/L 0,55
50 g di lievito compresso
400 g di uova
350 g di latte
300 g di zucchero
150 g di tuorli
40 g di sale
800 g di burro ammorbidito
600 g di uvetta sultanina
60 g di rum
PER COMPLETARE
350 g di mandorle filettate
zucchero a velo
PER COMPLETARE
300 g di confettura di albicocche
500 g di albicocche disidratate
50 g di Grand Marnier
TEMPERATURA DI BASE
54 °C (sottraendo a questa cifra
la temperatura della farina e quella dell’ambiente
si ottiene la temperatura del liquido
da usare nell’impasto)
TEMPI DI IMPASTO
Impastatrice a spirale:
3 minuti in 1a velocità – 6 minuti in 2a velocità
Impastatrice a braccia tuffanti:
4 minuti in 1a velocità – 7 minuti in 2a velocità
PER L’IMPASTO
1.000 g di farina
20 g di sale
100 g di zucchero
35 g di lievito compresso
100 g di burro
500 g di latte
400 g di burro per sfogliare
PER IL POOLISH
220 g di burro pomata
550 g di acqua
10 g di lievito
700 g di farina W 300 - P/L 0,55
PER L’IMPASTO
1.650 g di farina W 300 - P/L 0,55
700 g di latte
80 g di lievito compresso
60 g di sale
260 g di zucchero
burro per sfogliare
TEMPERATURA DI BASE
54 °C (sottraendo a questa cifra
la temperatura della farina e quella dell’ambiente
si ottiene la temperatura del liquido
da usare nell’impasto)
TEMPI DI IMPASTO
Impastatrice a spirale:
3 minuti in 1a velocità – 6 minuti in 2a velocità
Impastatrice a braccia tuffanti:
4 minuti in 1a velocità – 7 minuti in 2a velocità
PER L’IMPASTO
1.000 g di farina W 300 - P/L 0,55
320 g di latte
40 g di lievito compresso
180 g di uova
20 g di sale
130 g di zucchero
300 g di burro ammorbidito
550 g di burro per sfogliare
PER IL RIPIENO
250 g di mele a cubetti
50 g di burro
100 g di zucchero
500 g di crema pasticciera
200 g di granella di nocciole tostate
250 g di uvetta sultanina
PER COMPLETARE
granella di nocciole
TEMPO DI LIEVITAZIONE
Metodo diretto:
2 ore a 27 °C - 1 ora a 4 °C
Metodo differito:
12 ore a 4 °C (l’impasto passato al freddo presenterà una stratificazione regolare
del burro)
Iniziate l’impasto mescolando la farina con il latte, il
◾
lievito e metà delle uova. Impastate per 5 minuti in 1a
velocità, poi aggiungete le restanti uova, il sale, lo
zucchero e gli eventuali aromi e impastate per 5 minuti in
2a velocità. Incorporate infine il burro e impastate fino a
ottenere un impasto liscio e omogeneo.
PER IL 1° IMPASTO
4.000 g di farina W 350 - P/L 0,55
1.150 g di lievito naturale a maturazione pronta
2.000 g di acqua
1.200 g di zucchero
600 g di tuorli
1.200 g di burro ammorbidito
8 g di sale
PER IL 2° IMPASTO
1° impasto +
1.000 g di farina W 280/300 - P/L 0,50/0,55
1.000 g di zucchero
1.600 g di tuorli
52 g di sale
2.000 g di burro ammorbidito
250 g di miele d’acacia
25 g di malto
4 bacche di vaniglia
la scorza grattugiata di 4 arance non trattate
PER LA GHIACCIA
albume
600 g di zucchero
150 g di mandorle pelate
60 g di amido di riso
PER COMPLETARE
granella di zucchero
zucchero a velo
◾ Per il 1° impasto mettete nell’impastatrice la farina, il
lievito, e l’acqua; dopo circa 15 minuti, a impasto formato,
aggiungete lo zucchero, il sale, una parte dei tuorli, il
burro e, dopo che questo sarà stato assorbito, i rimanenti
tuorli. Impastate fino a ottenere un impasto liscio ma non
troppo lavorato; questa operazione non dovrebbe durare
più di 25 minuti. Mettete a lievitare in cella per 10-12 ore
a 24-25 °C, o comunque fino a quando il volume non
risulterà triplicato.
◾ Aggiungete al 1° impasto la farina e il malto, poi
impastate per circa 15 minuti. Aggiungete lentamente lo
zucchero e, dopo il suo assorbimento, unite la metà dei
tuorli, il sale, il miele, gli aromi. Fate incorporare il tutto
fino a ottenere una pasta liscia e omogenea. Unite i
restanti tuorli e il burro. Lavorate bene fino a quando
l’impasto non avrà raggiunto la giusta consistenza.
PER IL 1° IMPASTO
4.000 g di farina W 350 - P/L 0,55
1.150 g di lievito naturale a maturazione pronta
2.000 g di acqua
1.200 g di zucchero
800 g di tuorli
1.200 g di burro ammorbidito
8 g di sale
PER IL 2° IMPASTO
1° impasto +
1.000 g di farina W 280-300 - P/L 0,50-0,55
1.000 g di zucchero
1.600 g di tuorli
52 g di sale
2.100 g di burro ammorbidito
25 g di malto
2.000 g di arancia candita a cubetti
PER LA GHIACCIA
albume
600 g di zucchero
150 g di mandorle bianche in polvere
50 g di mandorle armelline in polvere
60 g di amido di riso
PER COMPLETARE
granella di zucchero
zucchero a velo
PER IL 1° IMPASTO
4.000 g di farina W 350 - P/L 0,55
1.150 g di lievito naturale a maturazione pronta
2.000 g di acqua
1.200 g di zucchero
800 g di tuorli
1.200 g di burro ammorbidito
8 g di sale
PER IL 2° IMPASTO
1° impasto +
1.000 g di farina W 280/300 - P/L 0,50/0,55
1.000 g di zucchero
52 g di sale
1.600 g di tuorli
2.100 g di burro ammorbidito
25 g di malto
1.800 g di gocce di cioccolato
PER LA GHIACCIA
albume
500 g di zucchero
150 g di mandorle bianche macinate
60 g di mandorle armelline macinate
50 g di amido di riso o fecola
PER COMPLETARE
granella di zucchero
zucchero a velo
PER IL 1° IMPASTO
4.000 g di farina W 350 - P/L 0,55
1.150 g di lievito naturale a maturazione pronta
2.000 g di acqua
1.200 g di zucchero
800 g di tuorli
1.200 g di burro ammorbidito
8 g di sale
PER IL 2° IMPASTO
1° impasto +
1.000 g di farina W 280-300 - P/L 0,50-0,55
1.000 g di zucchero
1.600 g di tuorli
52 g di sale
2.100 g di burro ammorbidito
25 g di malto
500 g di farina di mandorle grezze
150 g di farina di mandorle amare
750 g di amaretti sbriciolati
PER LA GHIACCIA
600 g di albume
500 g di zucchero
200 g di mandorle bianche
200 g di mandorle grezze
50 g di armelline
75 g di fecola
PER COMPLETARE
granella di zucchero, zucchero a velo
PER IL 1° IMPASTO
4.000 g di farina W 350 - P/L 0,55
1.150 g di lievito naturale a maturazione pronta
2.000 g di acqua
1.200 g di zucchero
800 g di tuorli
1.200 g di burro ammorbidito
8 g di sale
PER IL 2° IMPASTO
1° impasto +
1.000 g di farina W 280-300 - P/L 0,50-0,55
1.000 g di zucchero
1.600 g di tuorli
52 g di sale
2.100 g di burro ammorbidito
25 g di malto
2.000 g di ananas candito a cubetti
PER LA GHIACCIA
albume
60 g di mandorle armelline macinate
150 g di mandorle bianche macinate
500 g di zucchero
50 g di amido di riso o fecola
PER COMPLETARE
250 g di crema pasticciera
250 g di cranberry
zucchero a velo
PER COMPLETARE
zucchero a velo
PER SFOGLIARE
400 g di burro
200 g di ananas candito, macinato e ridotto in pasta
PER COMPLETARE
crema pasticciera
ananas sciroppato
amarene sciroppate
zucchero a velo
TEMPI DI IMPASTO
Impastatrice a spirale:
5 minuti in 1a velocità – 8 minuti in 2a velocità
Impastatrice a braccia tuffanti:
7 minuti in 1a velocità – 8 minuti in 2a velocità
PER L’IMPASTO
1.250 g di farina W 320 - P/L 0,55
60 g di lievito
20 g di latte in polvere
100 g di zucchero
25 g di sale
50 g di burro ammorbidito
600 g di infuso alla menta
10 g di menta essiccata
500 g di burro per sfogliare
TEMPI DI IMPASTO
Impastatrice a spirale:
3 minuti in 1a velocità – 6 minuti in 2a velocità
Impastatrice a braccia tuffanti:
4 minuti in 1a velocità – 7 minuti in 2a velocità
PER COMPLETARE
barrette di cioccolato
PER COMPLETARE
zucchero di canna
TEMPI DI IMPASTO
Planetaria:
4 minuti in 1a velocità – 6 minuti in 2a velocità
Impastatrice a spirale:
5 minuti in 1a velocità – 7 minuti in 2a velocità
Impastatrice a braccia tuffanti:
6 minuti in 1a velocità – 8 minuti in 2a velocità
PER COMPLETARE
burro
zucchero
NOTA
PER COMPLETARE
zucchero a velo
1.000 g di farina
35 g di lievito compresso
20 g di sale
200 g di zucchero
300 g di burro
500 g di latte
2 uova
2 tuorli
TEMPI DI IMPASTO
Planetaria:
4 minuti in 1a velocità – 6 minuti in 2a velocità
Impastatrice a spirale:
5 minuti in 1a velocità – 7 minuti in 2a velocità
Impastatrice a braccia tuffanti:
5 minuti in 1a velocità – 9 minuti in 2a velocità