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BACONE

Nasce a Londra nel 1561,e dopo i suoi studi ritornò in patria e intraprese una carriera
politica. Nel 1621 fu accusato di corruzione di fronte al Parlamento e si definì colpevole. Fu
reso prigioniero e perdonato dal re, ma la sua carriera politica era finita.Nell’opera Nuova
Atlantide, Bacone volle dare l’immagine di una città ideale, descritta come un paradiso della
tecnica .Era un’isola descritta come un enorme laboratorio sperimentale con lo scopo di
conoscere la natura.
Egli si dedicò alla stesura di un’enciclopedia delle scienze, che contenesse le scienze che
si fondano sulla memoria (storia), quelle che si fondano sulla fantasia (poesia) e quelle che
si fondano sulla ragione (filosofia). Di questo progetto egli realizzò solo il Nuovo Organo,
pubblicato nel 1620.
Quest’opera consiste nell’esposizione di una logica del procedimento tecnico-scientifico,
contraria a quella di Aristotele considerata in grado solo di prevalere le dispute verbali.
Questa nuova logica, ha il compito di espugnare la natura. “SAPERE È POTERE” è la
formula caratteristica di Bacone, con la quale afferma che l’uomo, grazie alla conoscenza
della natura e delle sue leggi, è in grado di estendere il proprio potere sul mondo.
L’intelligenza umana ha bisogno di strumenti per fare ciò,gli esperimenti, poiché i sensi da
soli non basterebbero. Bacone oppone l’anticipazione della natura con l’interpretazione
della natura, in quanto la prima consiste in un passaggio teorico immediato dall’esperienza
dei casi particolari alle regole generali,mentre la seconda si addentra nell’esperienza e per
gradi passa per i casi particolari alle leggi e man mano passa a quelli più generali e inoltre è
feconda, poiché scaturisce nuove cognizioni.
Il compito di Bacone quindi è quello di eliminare le anticipazioni, che chiama idoli,
definendole pre-giudizi che anticipano l’esperienza, e le distingue in 4 tipi
- Dalla natura dell’intelletto umano:da il nome di idoli della tribù (idola tribus). Osserva che
l’intelletto umano è impaziente e pretende che la natura si adatti alle sue esigenze.
- Dalla mente dei singoli individui: idoli della spelonca (idola specus). Dipendono dalla
natura specifica del singolo, dalla sua educazione, dalle sue abitudini.
- Dal linguaggio: idoli della piazza (idola fori). I pregiudizi dovuti al linguaggio, a causa dei
quali nascono le dispute verbali.
- Dalle dottrine filosofiche e dalle dimostrazioni: idoli del teatro (idola theatri). Derivano
da dottrine filosofiche sbagliate, che vengono divise in filosofia sofistica, empirica e
superstiziosa.
La causa principale che impedisce all’uomo di liberarsi da questi idoli è il rispetto verso la
sapienza antica infatti Bacone afferma che la verità è figlia del tempo, non dell’autorità.
Secondo lui l’induzione pone all’esperienza sensibile la disciplina dell’intelletto e all’intelletto
la disciplina dell’esperienza sensibile, visto che non ci si può fondare né solo sui sensi né
solo sull’intelletto. L’induzione aristotelica è caratterizzata dall’elenco di casi particolari che
vengono studiati, mentre quella di Bacone consiste nell’eliminazione dei casi particolari,
sotto il controllo dell’esperimento.Questa eliminazione deve avvenire per gradi. Prima di tutto
bisogna raccogliere e descrivere i fatti particolari.Questa storia però va ordinata, altrimenti
l’intelletto si confonde, e a questo servono le tavole, ovvero catalogazioni di tutti i casi che
sembrano manifestazioni dello stesso fenomeno. Sono di tre tipi:
- Tavole della presenza che raccolgono i casi in cui un fenomeno si presenta
- Tavole dell’assenza che raccolgono i casi in cui un fenomeno non si presenta
- Tavole dei gradi che raccolgono i casi in cui il fenomeno si presenza in gradi diversi
Poi si avvia la prima “fase negativa” nella quale si escludono le cause che sono incompatibili
con il fenomeno studiato. Si elabora così una prima ipotesi di lavoro che guiderà la ricerca
che metterà alla prova l’ipotesi mediante esperimento, detti istanze prerogative.
Tra le varie istanze ve n’è una detta istanza cruciale che è quella decisiva adatta al caso
studiato. Infine si elabora la legge.
Questo processo stabilisce le cause dei fenomeni naturali, e queste cause coincidono con le
forme.
Le 4 cause aristoteliche vengono eliminate tutte da Bacone, tranne quella formale, con la
quale egli afferma che sono con la conoscenza delle forme si può rivelare l’armonia del
mondo naturale. Bacone distingue in ogni fenomeno naturale due aspetti: la struttura statica
dei corpi (schematismo latente) e il movimento che porta i corpi alla loro forma (processo
latente).
La forma non è più la sostanza come la considerava Aristotele, ma essa è il principio dello
schematismo e del processo, ovvero la struttura di un fenomeno e la legge che regola il
movimento di generazione del fenomeno stesso.

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