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17.11.

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Nel 62 nasce la commedia all’italiana, che oscilla tra due poli>satira e commedia.

Questo nuovo genere (commedia all’italiana) instaurò un rapporto mimetico con la lingua reale, cioè
quell’italiano che per la 1 volta compare anche nel cinema.

Queste commedie si servono non dei dialetti ma dell’italiano>in particolare delle varietà regionali; per cui i
dialetti vengono messi da parte, anche perchè il dialetto viene percepito marginale, soprattutto per le
rappresentazioni sceniche.

Il dialetto si specializza in diversi settori cinematografici, per esempio quello siciliano viene utilizzato per
raccontare fatti di mafia. Il dialetto viene utilizzato per messaggi specifici>fenomeno socio linguistico.

Il napoletano>lingua comica per eccellenza

Nel 1960 assistiamo a una progressione degli italiani regionali, per abbracciare diverse varietà che si
piegano a due esigenze specifiche: alla comprensibilità (il pubblico doveva capire quanto detto sulla scena)
e la gradevolezzarimodulazione massiccia della lingua, una lingua che non esiste>si presenta come
parlato-parlato, ma in realtà non lo è>è una lingua scritta che vuole mostrarsi come parlata, ma non è
nessuna delle due.

Il film emblema è ‘poveri ma belli’ del ’57.

Idioletto>una varietà di lingua che è condivisa da un piccolo nucleo.

DIALETTI:

il dialetto entra fin da subito nella cinematografia italiana, c’è un atteggiamento dialettofono.

Il dialetto ha altre interazioni nella cinematografia

Fabio Rossi fa una classificazione di 10 utilizzi del dialetto:

1. Dialetto come macchia di colore>dialetto utilizzato poco su una base regionale o dell’italiano
standardi protagonisti si esprimono in italiano standard, quelli secondari in dialetto
2. Dialetto riprodotto realisticamente>film dal tono documentaristico. Soluzione usata raramente.
3. Dialetto utilizzato in modo lirico-nostalgico>dialetto come emblema di una memoria collettiva di
un gruppo>l’esempio piu lampante è Fellini e film di Pasolini
4. Dialetto simbolico>quando i personaggi usano un particolare dialetto e rappresentano un tipo
sociale ben stabilito>un esempio sono i film americani in cui ci sono italo-americani mafiosi; oppure
quando la lingua restituisce tratti psicologici del personaggio
5. La maschera dialettale>erede della commedia dell’arte (pulcinella, pantalone ecc)>a ogni tipo
sociale appartiene un dialetto
6. Gusto per l’effetto espressionistico teatrale>dialetto usato per fini comici, usato come gioco
verbale; il maggiore esponente è Totò
7. Dialetto iper-riflesso>uso del dialetto che è metalinguistico, che funziona per contrario>si coglie la
specificità di quell’uso dialettale solo perché non parliamo piu il dialetto
8. Dialetto come macchietta>quello grottesco, caricaturale
9. Neo gergo>viene messo in ridicolo il gergo giovanile e i neo-forestierismi
10. Dialetto negato>tutti quei film in cui ambientazione, personaggi ecc richiederebbero l’uso del
dialetto ma che in realtà poi non viene utilizzato, e si preferisce l’italiano standard. Questo avviene
anche nei film non italiani e doppiati
LINGUA DI TOTO’:

In realtà lui non si esprime quasi mai in dialetto, ma la sua è una patina. Egli ebbe la capacità di spaziare
in tutte e varietà dell’italiano. Il suo periodo più felice va dal ’50 al ’65, gli anni in cui diventa l’attore piu
gradito dal grande pubblico, questione diversa per quanto riguarda la critica cinematografica>lo
consideravano un commediante di basse qualità.

Totò nasce come mimo, i suoi film iniziali sono senza suono>lui non amava il sonoro, pensava che rovinasse
il suo spettacolo, però poi fu costretto a recitare in film sonori, e i risultati furono strepitosi>riuscì ad
arrivare ad esiti linguistici iperverbali, creando un effetto comico notevolissimo. I comici napoletani
soprattutto provarono infatti ad imitarlo.

La prova concreta dell’influenza di Totò sull’italiano ce l’abbiamo da tutte le parole che provengono proprio
dai film di Totò>Totò è un grande contributo a certi usi linguistici.

Totò riesce a spaziare in diversi registri linguistici: italiano letterario e italiano popolare.

Nel suo film Totò usa un italiano letterario ribaltato e quindi tutti i rimandi del lessico amoroso sono
ribaltati a fini comici; Storpiatura di alcune locuzioni latine>effetto comico.

Dal lato opposto c’è l’italiano popolare>un italiano non perfettamente acquisito.

Nel film di totò c’è una coesione morfologica arbitraria, coesione sbagliata>esempio italiano popolare

Dall’altra parte c’è il tentativo di parlare un'altra lingua, nel film ‘vigile’ di Totò; il milanese era individuato
come lingua straniera.

Sempre nei film di totò abbiamo i gerghi e prova ad usare il lessico specialistico ma in maniera comica.

Possiamo dire che tutto il testo filmico di Totò risulta costruito sul gioco verbale, la trama dei film è
secondaria>è quasi un pretesto narrativo, non è importante.

Dal punto di vista retorico linguistico i procedimenti piu cari a Totò sono: la paronomasia (una sorta di
gioco di parole) e polisemia (caratteristica insita nelle parole di avere significati diversi).

D’altra parte Totò non parla quasi mai in dialetto, la sua è una patina fonetica con qualche incursione anche
nel lessico.

Un atteggiamento interessante è sia per gli altri dialetti che per le lingue straniere: i dialetti vengono
scambiati da Totò per lingue straniere, cosi Totò prova a parlare un po tutte le lingue, oppure espressioni in
lingua straniera vengono scambiati per dialetti>spirito reazionario>rifiuta dialetti e lingue straniere perché
alla base c’è il profondo amore di Totò per la lingua italiana.

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