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SENOFONTE

La vita di Senofonte e la sua esperienza di letterato abbracciano uno dei periodi cruciali della storia greca, il
momento che, dalla guerra del Peloponneso (431-404 a.C.) alla guerra sociale (357-355 a.C.), vede la fine
dell'egemonia ateniese, la nascita e il crollo di quella spartana e, dopo l'effimera ascesa di Tebe, il delinearsi
della potenza macedone. Di tale età, ricca di fermenti e di contraddizioni, Senofonte è il testimone ideale.

La biografia: La vita di Senofonte si colloca tra il 430 e il 355 a.C. e si svolge tra Atene (città natale), l'Asia
(dove egli partecipa alla spedizione di Ciro il Giovane contro il fratello Artaserse II, re di Persia, e combatte
con le truppe inviate contro la Persia da Sparta e guidate da Agesilao), Scillunte (in cui soggiorna per 20
anni dopo l'esilio da Atene) e Corinto. Non si sa se tornò mai in patria nè sono noti il luogo e la data precisa
della sua morte.

Le opere: Le numerose opere di Senofonte, la cui composizione dovette occupare tutta la vita dell'autore,
affrontano i temi più disparati; possiamo distinguere:
- opere storiche (Anabasi, Elleniche, Agesilao)
- opere "socratiche" ( Memorabili, Simposio, Economico, Apologia di Socrate)
- opere etico-politiche (Ciropedia, Costituzione degli Spartani, Ierone, Entrate)
- opere tenico-didattiche (Ipparchio, Sull'equitazione, Cinegetico).
Alla varietà dei temi corrisponde una molteplicità di generi letterari, spesso compresenti nella medesima
opera: narrazione storica, monografia, biografia, autobiografia, dialogo.

Anabasi: in 7 libri narra la campagna militare in Asia dei diecimila mercenari greci (tra i quali lo stesso
Senofonte) al seguito di Ciro il Giovane. In realtà, il titolo dell'opera, che significa “marcia all'interno”, si
riferisce solo alla prima parte dell'opera, in cui è descritta l'avanzata dell'esercito greco, al seguito di Ciro,
verso l'interno dell'Asia Minore.
Le Elleniche sono invece una storia della Grecia in sette libri, che narrano gli eventi compresi fra il 411 a.C.
(anno in cui terminava l’opera di Tucidide) e il 362 a.C. (battaglia di Mantinea). Le fonti sono spesso
rappresentate dai ricordi personali dell’autore o dei suoi amici e piuttosto che indagare sui fatti salienti
Senofonte preferisce dilungarsi in accuratissimi resoconti di battaglie dove può mettere a frutto la sua
esperienza di uomo d’armi, o in descrizioni di scene particolarmente drammatiche. Frequente, infine,
l’impiego dei discorsi per descrivere e caratterizzare un personaggio. Assenza quindi di profondità analitica.
L’Agesilao è un appassionato encomio, condotto secondo i canoni retorici, del generale spartano che
Senofonte apprezzò e stimò, considerandolo esempio insuperabile di tutte le virtù civili e militari.

I Memorabili di Socrate sono una raccolta in 4 libri di dialoghi ed episodi che vedono protagonista il filosofo
ateniese. L'obiettivo dell'opera è quello di raccogliere un gran numero di esempi per dimostrare
l'infondatezza della condanna di Socrate.
Il Simposio descrive il banchetto offerto dal ricco ateniese Callia nella sua casa al Pireo per festeggiare la
vittoria ottenuta nel pancrazio dal suo favorito, il giovane Autolico.
Tema dell'Economico è l'oikonomìa intesa come arte dell'amministrazione dell' oikos, che comprende oltre
alla "casa", tutto quanto fa parte del patrimonio di un capofamiglia ( abitazioni, dimore, terreni, schiavi).
L'Apologia di Socrate non si limita a riportare il "discorso di difesa" pronunciato in tribunale dal filosofo, ma
racconta anche altri episodi anteriori e posteriori al dibattimento.

La Ciropedia (o Educazione di Ciro) è una biografia romanzata di Ciro il Vecchio, fondatore dell’impero
achemenide e della potenza persiana.
Nella Costituzione di Sparta (o degli Spartani) loda la costituzione di Licurgo e la sua ferrea disciplina, che
avevano consentito alla città di gettare le basi per la propria grandezza.
In Ierone si discute se la condizione del tiranno sia preferibile a quella del semplice cittadino. È redatto in
forma di dialogo fra il tiranno Ierone e il poeta Simonide, ospite alla sua corte. Questi, incuriosito dal fatto
che Ierone, prima di diventare tiranno, era stato un semplice cittadino, gli chiede quali differenze ha
riscontrato tra i due regimi di vita, per capire quale sia preferibile. A dispetto dell’opinione generale che
vorrebbe la vita dei potenti circondata da agi e da quant’altro si possa desiderare, il dialogo intende
dimostrare che la vita di un privato cittadino è di gran lunga preferibile a quella del tiranno, beata e serena
solo in apparenza.
Entrate, verosimilmente è l'ultimo degli scritti di Senofonte. Si tratta di un trattatello di economia politica,
in cui Senofonte avanza proposte per risanare le finanze pubbliche di Atene, messe a dura prova dalla
dissoluzione dell'impero e dalla conseguente perdita delle entrate costituite dai tributi.

Nell'Ipparchio Senofonte tratta dei compiti dell' ipparxos (comandante della cavalleria) e dei metodi di
addestramento della cavalleria, attingendo anche alla propria esperienza personale.
Il manuale Sull'equitazione è invece un compendio di norme pratiche su allevamento, addestramento e
cura del cavallo.
La parte centrale del Cinegetico (discorso intorno alla caccia) ha un carattere propriamente tecnico: dono
una rassegna degli strumenti necessari all'esercizio dell'arte venatoria, si forniscono indicazioni
sull'addestramento e sull'uso dei cani e si esaminano i vari tipi di caccia.

Un nostalgico innovatore: Diversi aspetti dell'ideologia (l'educazione aristocratica, il filolaconismo, la


predilezione per il regime monarchico, l'adesione incondizionata alla religiosità tradizionale) fanno di
Senofonte un nostalgico conservatore. Nella sua attività di scrittore egli si rivela tuttavia un innovatore: non
solo rielabora in modo originale le tradizionale tipologie letterarie, ma inventa anche formule nuove
gettando spesso le basi per la nascita di generi inediti.

Lingua e stile: Gli antichi elogiavano Senofonte per la semplicità e la scorrevolezza nello stile, tanto da
meritare l’appellativo di “ape attica” o “Musa attica”. Tuttavia, la lingua usata dall’autore non è l’attico
puro, ma un attico contaminato da ionismi, da dorismi e da parole che preludono alla koiné.

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