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Manuale Soccorso Alpino CNSAS
Manuale Soccorso Alpino CNSAS
S O C C O R S O S U R O C C I A T E C N I C H E D I B A S E
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S O C C O R S O S U R O C C I A T E C N I C H E D I B A S E
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S O C C O R S O S U R O C C I A
SOCCORSO su ROCCIA
tecniche di base
Coordinamento di Redazione:
Danilo Barbisotti.
Redazione:
Mauro Mabboni;
Maurizio Zappa.
Supervisione tecnica:
Istruttori Nazionali Tecnici
di Soccorso Alpino.
Editing:
Daniele Chiappa.
A quasi dieci anni di distanza dalla pubblicazione di “Tecniche di soccorso in montagna” e a quindici dal “Manuale tec-
nico di soccorso alpino”, firmato dal compianto Cosimo Zappelli, esce questa nuova versione che va a colmare una lacu-
na che si era formata da quando il precedente testo è andato esaurito. Negli anni, i materiali, le tecniche e le manovre,
si sono evolute a tal punto che un manuale aggiornato era da tempo atteso.
Spesso una riedizione è il frutto di un restyling e di un aggiornamento più o meno approfondito di un testo precedente
che permette di lavorare con una certa sicurezza contando sull’esperienza consolidata della precedente pubblicazione.
Non è il caso di questo volume che si ispira ad una nuova filosofia, con poco testo e molte immagini per un apprendi-
mento più facile ed alla portata di tutti. Sono centinaia di foto che illustrano le varie tecniche nel modo più semplice e
intuitivo possibile come se la ”lezione” fosse tenuta direttamente dall’Istruttore che spiega i vari passaggi agli Allievi. Uno
strumento che servirà per conoscere le nuove manovre, ma anche per ripassare le tecniche apprese durante i corsi quan-
do è più facile che i dubbi prendano corpo.
Tutto questo e non poteva essere diversamente, è stato creato e prodotto dagli Istruttori Tecnici della Scuola Nazionale,
che hanno in pratica condensato la loro esperienza fatta di oltre 500 giornate di formazione all’anno tenute sull’intero
territorio nazionale, con corsi propedeutici di base e avanzati, su tutti i tipi di terreno.
A loro va senz’altro il nostro plauso per quanto hanno saputo predisporre, ma soprattutto per aver scelto una strada diver-
sa da quella consueta, modificando anche il formato che si distingue dai precedente volumi della stessa collana, con un
risultato davvero egregio.
E’ certamente il primo di una nuova serie di volumi monotematici che si spera troveranno spazio nella “Collana Manuali
Tecnici CNSAS” dei prossimi anni.
Questo volume, come ogni altro edito dal CNSAS, viene distribuito a tutti i Volontari come modesto riconoscimento per
quanto quotidianamente fanno, ma anche perché le conoscenze tecniche ed operative devono essere alla portata di tutti
e non solo di pochi eletti.
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S O C C O R S O S U R O C C I A
T R AT T E G G I O :
…il Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico ha superato la boa del
mezzo secolo già da qualche tempo e sembra che “l’età di mezzo” mostri favore-
volmente la sua muscolosità…
Una volontà forte di non dimenticare il passato per sviluppare il futuro.
Nulla è cambiato: questa è la traccia che non verrà mai persa di vista…
Il mondo del Soccorso e dell’Emergenza in generale si è modificato: le richieste di
aiuto sono cambiate, i Servizi al cittadino si sono sviluppati in modo insolito e la
capillare distribuzione delle squadre sul territorio nazionale hanno indotto il
Soccorso Alpino ad una concreta e particolare modificazione operativa che tenesse
conto di nuovi ed inaspettati assetti logistici.
Questa è la sensazione immediata che impone ad una struttura di grande autorevo-
lezza, quale è l’organizzazione del Soccorso Alpino, di stare al passo con i tempi.
Non è stato semplice ordinare tutto quello che in termini operativi è cambiato duran-
te l’ultimo decennio e la preoccupazione di accavallare nuove tecniche dovute a
nuove attrezzature, con strategie consolidate da tempo, ha rallentato la volontà di
predisporre un nuovo volume didattico. La Scuola Nazionale Tecnici del CNSAS,
ormai più semplicemente chiamata SNATE, è cresciuta, confrontandosi con le realtà
regionali italiane, conoscendo gli operatori di quei territori e calandosi nella storia
operativa di quelle aree per ricavarne preziose esperienze.
Con le stesse intenzioni e con lo spirito di chi non si accontenta mai, la SNATE ha
affrontato il difficile cammino della verifica dei sistemi di soccorso impiegati in altri
Paesi Europei ed Extraeuropei.
La conoscenza delle tecnologie, la nuova linea formativa del CNSAS ed in partico-
lare l’attenta presenza sul territorio della SNATE, ci permette oggi di affermare che
il Soccorso Alpino Italiano non è affatto l’ultimo arrivato sull’intera scena mondiale.
L’intenzione degli Istruttori della SNATE era ed è quella di semplificare la conoscen-
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S O C C O R S O S U R O C C I A T E C N I C H E D I B A S E
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S O C C O R S O S U R O C C I A
I C A P I T O L I
01 MATERIALI UTILIZZATI
02 NODI BASE
03 NODI SPECIALI
04 LEGATURE
05 PUNTI DI ANCORAGGIO
06 ANCORAGGI DI SOCCORSO
07 ANCORAGGI DI PROGRESSIONE
S O C C O R S O S U R O C C I A T E C N I C H E D I B A S E
11 DISCESA SU CORDA
12 TECNICHE DI CALATA
13 TESTA DI CALATA
15 TECNICHE DI RECUPERO
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S O C C O R S O S U R O C C I A
1° MATERIALI UTILIZZATI pag. 15
I N D I C E • Moschettoni
• freni - assicuratori
• Bloccanti meccanici
• Carrucole - pulegge
• Piastre multi - attacco
• Fettucce e cordini
• Sacco porta-corda
• Caschi
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S O C C O R S O S U R O C C I A T E C N I C H E D I B A S E
4° LEGATURE pag. 61
• Imbracature
• Longe - spezzone di corda
• Longe - fettuccia cucita
• Capo - cordata corda a spalla
• Capo - cordata corda nel sacco
• “Secondo” e “terzo” di cordata
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S O C C O R S O S U R O C C I A
8° USO DELLE DUE CORDE pag. 127
• Mezzo - barcaiolo unico
• Assicuratore “TRE”
• Mezzo - barcaiolo sdoppiato
• ”Tuber” in vita
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S O C C O R S O S U R O C C I A T E C N I C H E D I B A S E
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• Connettori;
• Freni - assicuratori;
• Bloccanti meccanici;
• Carrucole - pulegge;
• Fettucce e cordini;
• Caschi.
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M O S C H E T T O N I
HMS auto - block HMS ghiera a vite Base - larga simmetrici ghiera a vite
Moschettoni ghiera a vite di varie forme e dimensioni (a seconda di diversi utilizzi e necessità)
Rinvio
Moschettoni speciali per impieghi specifici (pettorale, auto - sicura personale, micro - puleggia)
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F R E N I - A S S I C U R A T O R I
Maniglia auto - bloccante “LIFT” Auto - bloccante “ROPEMAN” Mini - bloccante “T - BLOCK”
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C A R R U C O L E
“Flange fisse”
“OMINO”: in NYLON e DYNEEMA Allestimento con connettori - ghiera Allestimento con doppio - omino
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P I A S T R E M U L T I - AT TA C C O A T T R E Z Z A T U R E
“HOOK - PLAN”
“C.T.”
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P I A S T R E M U LT I - AT TA C C O
triplo contrasto
galleggiante tampone
doppio contrasto
DYNEEMA 5,7 KEVLAR 6,2 KEVLAR 5,5
STATIC
STATIC
STATIC
1 1 1/2 1/2
A B C D E F G
Asola interna
Occhiello in fettuccia
Asola esterna
A in metallo rinforzata
B
A Capo - corda
B Nodo - occhiello
C Blocco - sicurezza
Esistono caschi che permettono il montaggio di “radio - cuffie” speciali per elisoccorso
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• Nodi auto - bloccanti;
• Nodi giunzione;
• Nodi assicurazione.
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A U T O - B L O C C A N T I
Auto - bloccate
bellunese
“sette spire” (4 - 3)
1 2
Nodo TAZ: fasi di costruzione
3 4
Nodo TAZ “tre spire”
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A U T O - B L O C C A N T I N O D I B A S E
1 2
Nodo TAZ: fasi di costruzione
3 4
Nodo TAZ “cinque spire”
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G I U N Z I O N E
Nodo galleggiante Nodo galleggiante doppio nodo a contrasto doppio Nodo guida infilato
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A U T O - A S S I C U R A Z I O N E N O D I B A S E
Asola guida semplice Asola guida con frizione (OTTO) Asola doppia (orecchie di coniglio)
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A U T O - A S S I C U R A Z I O N E
Costruzione del “nodo barcaiolo” di auto - assicurazione, direttamente nel connettore a ghiera
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A U T O - A S S I C U R A Z I O N E N O D I B A S E
1 2
3 4 5
Passaggio diretto da “mezzo - barcaiolo” in recupero, a “barcaiolo”
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A S S I C U R A Z I O N E
1 2
3 4
Costruzione del “MEZZO BARCAIOLO”
con asola di bloccaggio e contro - asola di sicurezza
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A S S I C U R A Z I O N E N O D I B A S E
1 2
3 4
Costruzione del “MEZZO BARCAIOLO”
con asola di bloccaggio e contro - asola di sicurezza
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A S S I C U R A Z I O N E
1 2 3
4 5 6
Costruzione del “MEZZO BARCAIOLO RINFORZATO”.Particolare molto importante, per una corretta esecuzione, utilizzare
un connettore “base larga - SIMMETRICO” (il nodo infatti lavora molto meglio che in un tradizionale HMS)
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A S S I C U R A Z I O N E N O D I B A S E
1 2 3
4 5 6
Costruzione del “MEZZO BARCAIOLO DOPPIO”
nodo determinante in presenza di grandi carichi sulle corde
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52
• Freno cuore;
• Nodo farfalla;
• Nodo margherita;
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F R E N O C U O R E
1 2 3
“FRENO CUORE”: fasi di costruzione iniziale: con il “FRENO CUORE” è possibile sbloccare e calare
4 5 6
“FRENO CUORE”: fasi di sbloccaggio della corda in carico
(per poi iniziare la manovra di calata della corda stessa)
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F R E N O C U O R E N O D I S P E C I A L I
1 2 3
“FRENO CUORE” terminata la manovra di “sblocco” è possibile “calare” la corda in carico
4 5 6
“FRENO CUORE” terminata la fase di “calata”, con una semplice trazione,
si passa nuovamente alla configurazione di “recupero”
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F R E N O C U O R E
“FRENO CUORE”:
alcuni esempi di allestimento:
su fettuccia cucita e su
connettori a ghiera
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B U L I N O S T R O Z Z A T O N O D I S P E C I A L I
1 2 3
4 5
“NODO AD ANELLO”:
costruzione del nodo “bulino strozzato” su fettuccia cucita
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N O D O F A R F A L L A
1 2 3
4 5 6
“NODO FARFALLA”
costruzione e posizionamento finale nel connettore a ghiera
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N O D O M A R G H E R I T A N O D I S P E C I A L I
Preparazione del
“nodo strozzante” iniziale,
Il “nodo strozzante”,
deve essere ben stretto Una serie di “barcaioli” ben stretti, completerà il nodo
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60
• Imbracatura;
61
I M B R A C A T U R E
IMPORTANTE:
Le fibbie di chiusura e di
regolazione sono sempre
inserite, non occorre quin-
di nessuna azione di
“ripasso fibbia”. Ne con-
segue un generale aumen-
to della sicurezza nelle
varie fasi di utilizzo
In relazione all’ “imbraco - pettorale” è doveroso segnalare che è indispensabile impiegarlo nel modo indicato, diversamen-
te risulta inutile ed in alcuni casi controproducente. Per utilizzo appropriato del “pettorale”, si intende la precisa regolazio-
ne attraverso le fibbie di regolazione ed un adeguato collegamento con la parte bassa dell’imbracatura; per quest’ultima
operazione si consiglia l’utilizzo dello “specifico” connettore di collegamento che consente un veloce cambio di “assetto” in
riferimento alle immediate esigenze del Tecnico e soprattutto un corretto aggancio della “longe” personale di auto - sicura.
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I M B R A C A T U R E
Longe classica con spezzone e “nodi otto” Longe con spezzone e “nodi guida”
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L O N G E S P E Z Z O N E - C O R D A L E G A T U R E
Regolazione con auto - bloccante meccanico: “ROPEMAN” Connettore automatico “TANGO” key - lock (senza dentino)
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L O N G E S P E Z Z O N E - C O R D A
Regolazione della
fettuccia “sotto - carico”
Connettori di sicurezza
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L O N G E F E T T U C C I A C U C I TA
1 2 3
4 5
Posizionamento corretto
Capocordata legato con “nodo otto” al capo iniziale della corda delle spire in spalla
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C A P O C O R D ATA C O N C O R D A I N S PA L L A
Chiusura delle spire - magazzino e legatura del capocordata mediante “nodo bulino”
bloccato all’imbraco con “connettore - ghiera”
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C A P O C O R D ATA C O N C O R D A I N S PA L L A L E G A T U R E
Variante con
“asola sfalsata”
“Secondo” di cordata legato con “asola distanziatrice” “Terzo” di cordata legato al capo finale della corda
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78
• Punti di ancoraggio artificiali;
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A R T I F I C I A L I
NO
NO
SI
Nodi di
“regolazione e bloccaggio”
Anello kevlar su chiodo Anello kevlar con ”nodini - protezione” Anello kevlar “a strozzo” su chiodo
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A R T I F I C I A L I PUNTI DI ANCORAGGIO
Anello fettuccia su “chiodo - rinvio” “Nodini” di protezione Anello fettuccia su “punto - ancoraggio”
85
N A T U R A L I
Ancoraggio “va e vieni”: solo lavorando con un’intera corda, ha senso questa soluzione spezzone chiuso e “giro morto” (ottimo)
“Anello” lasco di protezione Soluzione con zaino di protezione (in caso di terreni particolari)
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N A T U R A L I PUNTI DI ANCORAGGIO
“Spezzone preparato”
con “lasco” di protezione “Giro morto” sui due tronchi Arbusto: fare SEMPRE “giro morto”
87
N A T U R A L I
88
N A T U R A L I PUNTI DI ANCORAGGIO
• Ancoraaggio abbandono;
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FISSO DA SOCCORSO SU 4 PUNTI
92
FISSO DA SOCCORSO SU 4 PUNTI ANCORAGGI DI SOCCORSO
Configurazione con spezzoni diversi NON necessariamente collegati tra loro con “nodi giunzione”
In caso di necessità (es: esposizione a caduta sassi) è possibile “proteggere” qualsiasi tipo di “anello - disassamento”
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FISSO DA SOCCORSO SU 3 PUNTI ANCORAGGI DI SOCCORSO
“Ancoraggio fisso” e “anello - disassamento” configurati “Anello - disassamento” realizzato con la stessa corda e
con una corda intera 1 “protetto” con due “asole GUIDA”
98
FISSO DA SOCCORSO SU 3 PUNTI ANCORAGGI DI SOCCORSO
Nodo
“contrasto doppio”
per la giunzione dello
spezzone - ancoraggio
“Ancoraggio mobile” su 3 punti molto buoni (resinati - fix), con doppio connettore
per “freno” e nodo “auto - bloccante di sicurezza”
99
MOBILE DA SOCCORSO SU 3 PUNTI
IMPORTANTE: “piastra” collegata con due connettori
“Barcaiolo” di regolazione
Variante senza
“maglia rapida”
Asola - contrasto “Maglia rapida” di abbandono Recupero difficoltoso ed ancoraggio difficilmente riutilizzabile
102
A N C O R A G G I A B B A N D O N O ANCORAGGI DI SOCCORSO
Recupero agevolato ed ancoraggio riutilizzabile più volte Senza “maglia rapida” Con “maglia rapida”
103
A N C O R A G G I A B B A N D O N O
Fix - piastrina con anello,” in linea Fix - piastrina con anello, “in asse” “Abbandono” su clessidra
105
106
• Ancoraggio mobile;
• Ancoraggio fisso.
107
“ M O B I L E ” S U T R E P U N T I
Variante Moschettone
“auto - sicura”
In arrampicata (progressione) è consuetudine usare questo tipo di ancoraggio: “mobile su tre punti”; nel caso specifico
configurato con un cordino in Kevlar da 6,2 mm di diametro, misura ideale e consigliata.
108
“ M O B I L E ” S U T R E P U N T I ANCORAGGI DI PROGRESSIONE
Particolare del connettore di “auto - sicura” nell’anello della fettuccia:
anche nel caso di ”ribaltamento” mantiene la corretta posizione.
Ancoraggio “mobile” su due punti: di cui uno è formato da un nuts ed un friend “contro - ventati”
111
“ M O B I L E ” S U D U E P U N T I
ATTENZIONE!!!
il ribaltamento del sistema di sicura,
provoca un importante
spostamento dell’ancoraggio.
Ancoraggio “mobile” su due punti: allestito con un unico cordino in kevlar (un punto è contro - ventato)
112
“ M O B I L E ” S U D U E P U N T I ANCORAGGI DI PROGRESSIONE
ATTENZIONE!!!
osservando attentamente il “lavoro” operato dai
connettori sui punti di ancoraggio, si evidenzia la
necessità di utilizzare solo connettori a ghiera
Nonostante il
“ribaltamento”
dell’ancoraggio, lo
spostamento
“Auto - sicura” su chiodo dell’auto - sicura è
ridotto al minimo
Ancoraggio “mobile” su due punti: allestito con un unico cordino kevlar (un punto è contro - ventato)
113
“SEMI - MOBILE” SU DUE PUNTI
ATTENZIONE!!!
il ribaltamento del sistema
di sicura provoca “esclusione”
dei “punti - ancoraggio”
Ribaltamento dell’ancoraggio
con carico suddiviso
correttamente su 2 punti
“Auto - sicura”
Ancoraggio “semi - mobile” su due punti, con “nodi - protezione” vicini, ma con “punti - ancoraggio” in asse
116
“SEMI - MOBILE” SU TRE PUNTI ANCORAGGI DI PROGRESSIONE
Ancoraggio “semi - mobile” su tre punti con “nodo - protezione” sul punto più debole
117
F I S S O “ A D A N E L L O ”
Ribaltamento (ridotto) dell’ancoraggio
Variante con connettore di “auto - sicura” nella fettuccia “regolata” sul secondo chiodo
120
F I S S O “ A D A N E L L O ” ANCORAGGI DI PROGRESSIONE
124
F I S S O S U “ P U N T O U N I C O ” ANCORAGGI DI PROGRESSIONE
• Assicuratore “TRE”;
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“MEZZO - BARCAIOLO” UNICO
“Corde unite”
Soluzione che permette una facile gestione, ma OBBLIGA a passare SEMPRE le corde assieme nei “rinvii”
(con le ovvie conseguenze derivate dall’attrito dei moschettoni)
128
A S S I C U R A T O R E “ T R E ” USO DELLE DUE CORDE
“Corde sdoppiate”
“Auto - sicura”
Simile alla precedente, ma con due soli connettori la gestione della sicurezza risulta più agevole (corde sdoppiate)
131
“ T U B E R ” A L V E R T I C E
“Corde sdoppiate”
“Auto - sicura”
“Corde sdoppiate”
“Auto - sicura”
La soluzione con tre connettori garantisce sicurezza ma complica assai la gestione generale;
è comunque un metodo valido in certi casi
135
“MARCHAND - KEVLAR” AL VERTICE
ATTENZIONE: usare cordino in KEVLAR
“Corde sdoppiate”
NOTA: sdoppiare le corde nei rinvii, può essere molto pericoloso nel caso del “mezzo - barcaiolo unico”
137
138
• Cordata a tre;
• Terreno alpinistico;
• Terreno sportivo;
• Cordata a due.
139
C O R D A T A A T R E
“Sistema piastrina” in RECUPERO
Il “recupero” in sicurezza del “secondo” e “terzo” di cordata, può essere effettuato anche con il sistema “mezzo - barcaiolo”
141
C O R D A T A A T R E
Quando il “secondo” ed il “terzo” di cordata arriveranno in sosta, saranno subito auto - assicurati con il “nodo barcaiolo”
1° 3°
2°
Solo dopo l’auto - assicurazione del “secondo” e del “terzo” di cordata, si toglierà la piastrina di recupero
142
C O R D A T A A T R E PROGRESSIONE DELLA CORDATA
Il capo - cordata riprende la scalata “assicurato” dai compagni con il "mezzo - barcaiolo”
o altro sistema di assicurazione, in relazione alla tipologia del “terreno”
143
C O R D A T A A T R E
3°
2°
1°
3°
2°
1°
Nel caso di “terreno sportivo”, ovvero su parete con numerose e buone “protezioni intermedie”,
è possibile usare altri sistemi come ad esempio il “tuber”
146
C O R D A T A A T R E PROGRESSIONE DELLA CORDATA
3°
2°
1°
148
C O R D A T A A D U E PROGRESSIONE DELLA CORDATA
Il capo - cordata inizia la scalata “assicurato” dal compagno attraverso il “mezzo - barcaiolo”
(o altro), in relazione al tipo di “terreno”
149
C O R D A T A A D U E
Il “secondo” di cordata può essere “assicurato” durante la salita con diversi “sistemi”.
Le caratteristiche di utilizzo dei vari attrezzi sono generalmente differenti, ma con un livello di sicurezza molto simile.
150
C O R D A T A A D U E PROGRESSIONE DELLA CORDATA
Nel caso di necessità, chi “assicura” deve essere in grado di realizzare una
“asola di bloccaggio e contro - asola di sicurezza” sulle corde in “carico”
151
152
• Posizionamento autonomo;
• Posizionamento in cordata;
153
POSIZIONAMENTO AUTONOMO
“Corda fissa”:
preparazione ancoraggio “a valle” su albero
154
POSIZIONAMENTO AUTONOMO C O R D A F I S S A I N PA R E T E
Posizionamento punto intermedio con “giro morto” Preparazione “nodo bulino” intermedio
Anello di fettuccia con “giro morto” Anello di fettuccia, moschettone e nodo barcaiolo:
posizionamento CORRETTO
“Nodo barcaiolo”
Particolare del nodo “bulino - bilanciato” Nodo “bulino - bilanciato” su due “punti”,
con nodino tampone senza moschettone
161
POSIZIONAMENTO AUTONOMO
Nodo “asola otto doppia” Particolare del nodo ”asola otto doppia”
su due “punti”, con moschettoni (orecchie di coniglio)
162
POSIZIONAMENTO AUTONOMO C O R D A F I S S A I N PA R E T E
Rimangono ovviamente valide le varie soluzioni di ancoraggio su più “punti” con cordini e fettucce cucite
163
POSIZIONAMENTO IN C O R D ATA
“Barcaiolo” di auto - sicura
A
del “secondo di cordata
“Mezzo - barcaiolo” di
B sicurezza al capo - cordata
A
Posizionamento della
“corda fissa”
Arrivato nella “sosta a monte” il capo - cordata” assicura la salita del “secondo”,
il quale posizionerà in “sicurezza” la “corda - fissa”
165
POSIZIONAMENTO IN C O R D ATA
È conveniente utilizzare l’asola - verricello della “longe” come “secondo ramo” di “auto-sicura”
167
M O V I M E N TA Z I O N E S U C O R D A F I S S A
“Progressione - verticale” con longe di fettuccia cucita “Progressione - verticale” con longe - spezzone
168
M O V I M E N TA Z I O N E S U C O R D A F I S S A C O R D A F I S S A I N PA R E T E
“Progressione verticale”
con auto - bloccante in kevlar di sicura “Passaggio” in “sicurezza” del punto intermedio
169
M O V I M E N TA Z I O N E I N D I V I D U A L E
• Sequenza di abbandono.
173
C O N “ L O N G E - S P E Z Z O N E ”
Nel caso di terreno coricato, è possibile La mano “a monte” deve gestire SEMPRE
evitare il collegamento del “pettorale” “l’auto - bloccante”
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C O N “ L O N G E - S P E Z Z O N E ” DISCESA SU CORDA
Inserimento del “discensore” con ausilio Solo dopo un accurato “controllo - verifica” è possibile
dell’auto - bloccante togliere dall’ancoraggio la “longe di auto - sicura”
178
C O N “ L O N G E - F E T T U C C I A ” DISCESA SU CORDA
179
C O N “ L O N G E - F E T T U C C I A ”
L’operatore “in discesa”, è legato ad ambedue le corde di calata gestite direttamente dal compagno in sosta “a monte”
181
C O N “ L O N G E - F E T T U C C I A ”
“Freno di emergenza”
Se allestita in “modo opportuno” è molto conveniente lanciare direttamente la “sacca porta - corda”
187
S E Q U E N Z A D I A B B A N D O N O
”Sblocco” delle corde ”Maglia rapida” e
“ancoraggio di abbandono”
“Freno - piastrina”
Solo dopo aver allestito il “nodo auto - bloccante” ed inserita la corda nel “freno - piastrina”,
si toglierà la “longe di sicura” per iniziare la discesa
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S E Q U E N Z A D I A B B A N D O N O DISCESA SU CORDA
• Freno piastrine ;
• Freno “TUBA” .
193
FRENO - MOSCHETTONE CLASSICO
1 2
3 4
5 6
7 8
Allestimento completo del “sistema freno - moschettone” Collegamento dello “spezzone - sicurezza”, all’ancoraggio
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GIUNZIONE DI CORDE (con freno - moschettone) T E C N I C H E D I C A L ATA
ASSOLUTAMENTE INDISPENSABILE: bloccare la corda da non giuntare e costruire “l’asola - tampone” sulla corda libera
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GIUNZIONE DI CORDE (con freno - moschettone)
Il grande vantaggio del “nodo Taz” è la possibilità di far “passare” rapidamente i “nodi di giunzione”
198
F R E N O - P I A S T R I N E T E C N I C H E D I C A L ATA
Preparazione del materiale Montaggio della piastrina “a valle” Montaggio della piastrina “a monte”
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F R E N O - P I A S T R I N E
Usare moschettoni
senza “dentino”
Allestimento con “piastra multi - attacco” IMPORTANTE: connettore di “rinvio - corde” molto ampio
201
F R E N O T U B A
Allestimento del sistema “freno - TUBA” con nodo auto - bloccante “bellunese”, sullo spezzone di sicurezza
Particolarmente indicato per il “freno TUBA” è il “nodo TAZ”, unico in grado di permettere
il passaggio “immediato” dei nodi - giunzione
204
F R E N O T U B A T E C N I C H E D I C A L ATA
IMPORTANTE: nel caso di grandi calate, è necessario evitare il surriscaldamento delle corde sul freno - TUBA:
per fare questo è necessario NON FERMARE MAI le “corde di calata” ed è quindi prevalente l’impiego del “nodo Taz”
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• Grappolo - operatori;
• Barella orizzontale ;
• Barella verticale.
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G R A P P O L O
A E E
A
C
B
D
C
D
B
La “barella LECCO” è attualmente uno dei dispositivi di trasporto su terreno montano ed impervio, più versatile e completo
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B A R E L L A O R I Z Z O N T A L E
“Spezzone di servizio”
A della barella
Spezzone di “sicura”
B operatore - barella
Spezzone di “sicura”
C operatore - barella A
“Longe” personali degli
D operatori - barella
C
B
D C
B
“Spezzone di servizio”
A della barella
Spezzone di “sicura”
B operatore - barella
Spezzone di “sicura”
C operatore - barella
“Longe” personali degli
D operatori - barella
C
Per un efficace utilizzo della barella “Mariner” in parete, configurare sempre la
“testa di calata” con due moschettoni a ghiera
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B A R E L L A V E R T I C A L E T E S T A D I C A L A T A
È necessario riconoscere che il “condizionamento sanitario” dell’infortunato sulla “barella MARINER” è decisamente “al
limite”, ma se affiancato da opportuni presidi di immobilizzazione (es. collare cervicale, estricatore, etc.) l’operazione di
soccorso, nel suo insieme, potrà essere di gran lunga più efficace che con altre attrezzature.
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• Allestimento della calata;
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ALLESTIMENTO DELLA CALATA
Operatore alle corde di calata ALLESTIMENTO DELLA CALATA
La corretta predisposizione della manovra di calata è uno degli aspetti
che dovranno essere maggiormente curati, per evitare che qualsiasi intop-
Operatore alla sicurezza
po rallenti l’intera operazione, soprattutto quando ci si trovasse diretta-
mente in parete. Ciò detto, per una buona gestione della “manovra”, risul-
terà importante fare in modo che chi è preposto alla “gestione della cala-
ta delle corde” non venga distratto da altre problematiche operative alle
quali possono rispondere altri operatori presenti. Sarà inoltre necessario
avere un punto di sosta sufficientemente alto, per avere “i freni” ad un’al-
tezza superiore a quella del “tecnico di calata”. L’operatore alla calata
dovrà essere opportunamente distanziato dai freni (per un controllo com-
plessivo della movimentazione) collocando i sacchi porta corda al di sotto
della sosta. Nell’area di manovra sarà necessario mantenere un “ordine
delle attrezzature” generale, affinché il compito dei Tecnici venga reso più
agevole, ma soprattutto più sicuro (che è la cosa più importante).
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ALLESTIMENTO DELLA CALATA CALATA CON GIUNZIONE DI CORDE
Passare il primo “nodo - giunzione” nella piastrina “a monte” togliendo dai moschettoni SOLAMENTE la corda
interessata al “passaggio” per ottenere il “primo” nodo - giunzione passato “a valle” di tutto il sistema
“freno - piastrina”, ricordando di lasciare un sufficiente “lasco” di corda
225
P A S S A G G I O D E I N O D I
A questo punto l’Operatore alla sicurezza dovrà agire sullo spezzone del nodo auto - bloccante (in questo caso un
“nodo bellunese” e sbloccando l’asola e contro - asola del “mezzo barcaiolo”, si preparerà a calare tanta corda,
quanto necessaria, per assorbire il “lasco” generato dalla precedente manovra.
E’ molto importante che prima di iniziare la “calata” dello “spezzone di sicurezza”, l’Operatore - corde passi
all’Operatore - sicurezza, la corda da “pareggiare” con quella del “lasco”. A questo punto, lo “spezzone” e la
“corda di calata” verranno calate assieme sino ad azzerare il “lasco” che si è creato sulla corda a seguito del
“passaggio a valle” del “nodo di giunzione” attraverso il “freno piastrina doppio”.
226
P A S S A G G I O D E I N O D I CALATA CON GIUNZIONE DI CORDE
Conseguentemente all’azzeramento del “lasco della corda”, la corda “pareggiata” verrà riconsegnata
all’Operatore - corde bloccando nuovamente lo “spezzone di sicurezza” con un “mezzo - barcaiolo,
asola di bloccaggio e contro - asola di sicurezza”, quindi si ripeterà la sequenza relativa alle operazioni precedenti.
Ovvero, si dovrà creare una “falsa asola” a monte dell’auto - bloccante di sicurezza sulla corda di calata il cui
nodo di giunzione passerà successivamente a valle del freno quindi, una corda alla volta verranno fatte passare
dalle piastrine che compongono il “freno” come eseguito in precedenza.
227
P A S S A G G I O D E I N O D I
MOLTO IMPORTANTE!!! Nel caso mostrato nelle immagini, si toglierà dai connettori - freno, solo la corda interessata
dal “passaggio” (per evidenti motivi di sicurezza), ricordando un secondo aspetto che dovrà essere attentamente
ricordato ovvero: il “passaggio - freni” che dovrà essere eseguito esclusivamente dall’Operatore - sicurezza, mentre
l’operatore - corda dovrà sempre trattenere le corde di calata “tra le mani” senza lasciarle per nessun motivo.
IMPORTANTE: prima di procedere alla calata dello “spezzone di sicurezza” in parallelo alla corda da “pareggiare”,
è ASSOLUTAMENTE NECESSARIO confezionare una “asola - tampone” sulla corda tra le mani dell’Operatore - corde
(a valle della mano stessa, come evidenziato nel particolare). Questo richiamo deve significare che tutt’e due i nodi di
giunzione delle corde si trovano a valle del “sistema freno - piastrina”, diversamente sarà indispensabile “bloccare”
la corda “ferma” con “asola di bloccaggio e contro - asola di sicurezza”.
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P A S S A G G I O D E I N O D I CALATA CON GIUNZIONE DI CORDE
Durante la procedura del “pareggio delle corde”, la falsa asola a monte del nodo auto - bloccante di sicurezza
(nodo bellunese) si scioglierà in modo naturale. Si consiglia in ogni caso di seguire attentamente l’operazione
per eventualmente intervenire e favorire il corretto scioglimento dell’asola.
MOLTO IMPORTANTE: Dopo aver appaiato le corde di calata, le stesse torneranno ancora tra le mani
dell’Operatore - calata, il quale dovrà eseguire immediatamente un asola di bloccaggio “a valle” del sistema
“freno - piastrine”, per consentire la “ri-costruzione” del nodo auto - bloccante di sicurezza (nodo bellunese)
“a monte” dei nodi di giunzione delle corde di calata.
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P A S S A G G I O D E I N O D I
Solo dopo l’inserimento di un “blocco – sicurezza” a monte del sistema “freno - piastrina”, sarà possibile sciogliere
il nodo auto - bloccante di sicurezza (nodo bellunese) per poterlo ricostruire “a monte” dei nodi di giunzione.
Una valida alternativa all’asola di bloccaggio classica, può essere l’asola “a tampone”, confezionata con
ambedue le corde di calata (come mostrato nell’immagine sotto).
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P A S S A G G I O D E I N O D I CALATA CON GIUNZIONE DI CORDE
IMPORTANTE!!!
PER QUALSIASI PROBLEMA O NECESSITA’, FERMARE SEMPRE LA CALATA CON L’ASOLA DI BLOCCAGGIO!
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CALATA CON UNA PIASTRINA
CALATA CON UNA PIASTRINA
in particolari condizioni (peraltro, nemmeno tanto rare) ci
si può trovare con poco “peso” sulle corde di calata; una
riconoscibile attenuazione del carico causata dai forti
attriti che si possono innescare lungo la linea di calata.
Nasce quindi la necessità di continuare l’operazione in
corso mantenendo al tempo stesso un’azione fluida e
costante. La soluzione è quella di calare con una sola pia-
strina “rinviata” ma, cosa fondamentale, l’operatore “alle
calata” diventa operatore “alla sicurezza” ovvero colui
che gestisce l’auto - bloccante e viceversa.
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CALATA CON UNA PIASTRINA CALATA CON GIUNZIONE DI CORDE
Con l’aiuto del moschettone - freno della piastrina “a monte”, l’Operatore - sicurezza recupera sufficiente lasco della
corda per consentirgli di “gestire la calata” con un’unica piastrina (quella a valle) “rinviata” nella piastrina a monte. E’
indispensabile, in questa fase, scambiare i ruoli: l’Operatore - corde di calata diventa Operatore - sicurezza e viceversa.
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R I P R E S A D E G L I A N C O R A G G I
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R I P R E S A D E G L I A N C O R A G G I CALATA CON GIUNZIONE DI CORDE
Per eseguire correttamente ed agevolmente questa manovra, è importante l’ordine e la “pulizia” nella zona dell’ancoraggio.
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R I P R E S A D E G L I A N C O R A G G I
L’operatore richiede ai tecnici al punto di calata più alto, un sufficiente lasco delle corde
(mantenendole sempre in sicurezza) per il montaggio del nuovo “sistema freno - piastrine”.
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R I P R E S A D E G L I A N C O R A G G I CALATA CON GIUNZIONE DI CORDE
Continuare l’operazione di “passaggio” con lo sblocco dello “spezzone di servizio” ed allentando con cautela lo stesso si “con-
segna” il carico (“barella – operatore”) alle “corde di calata”. Solo dopo aver eseguito questo importante “passaggio” sarà
possibile togliere lo “spezzone di servizio” dalla “testa di calata”, riconsegnandolo all’Operatore - barella (che lo posizionerà
con cura sulla barella, mantenendo “ordine e pulizia” del “sistema barella - operatore”.
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R I P R E S A D E G L I A N C O R A G G I CALATA CON GIUNZIONE DI CORDE
A questo punto si allestirà lo “spezzone di sicurezza” configurato con nodo auto - bloccante “bellunese”, “mezzo barcaio-
lo rinforzato” fermato con “asola di bloccaggio” e “contro asola di sicurezza”.
IMPORTANTE: SOLAMENTE dopo un accurato controllo di tutto il “sistema di calata”,
si potrà comunicare agli Operatori “a monte” di SMONTARE TUTTO IL SISTEMA “FRENO - PIASTRINE”.
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• “Paranco rapido” per brevi recuperi ;
• ”Paranco mobile”;
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“PARANCO RAPIDO” PER BREVI RECUPERI
Soluzione per recuperi “molto brevi” Passare il “carico” della calata sullo
(con le corde di calata) “spezzone di sicurezza” (nodo bellunese)
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“PARANCO RAPIDO” PER BREVI RECUPERI TECNICHE DI RECUPERO
“Corde di calata” fermate “a monte” del sistema “freno - piastrina” (con leggero lasco di corda)
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“PARANCO RAPIDO” PER BREVI RECUPERI
IMPORTANTE: il blocco delle corde recuperate è ASSICURATO dall’auto - bloccante di sicurezza (nodo bellunese).
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“PARANCO RAPIDO” PER BREVI RECUPERI
Nella fase successiva, si recuperano le corde “a monte” del sistema “freno - piastrine”
con l’aiuto dei connettori di contrasto alla piastrina.
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“RI - CONFIGURAZIONE” (da calata a recupero) TECNICHE DI RECUPERO
Per procedere a questo sistema di recupero si “passerà” il carico sul nodo auto bloccante dello “spezzone di sicurezza”
(nodo barcaiolo) forzando sulle corde affinché il “bellunese” vada in blocco, recuperando un piccolo lasco sulle corde.
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“RI - CONFIGURAZIONE” (da calata a recupero) TECNICHE DI RECUPERO
L’inserimento delle corde nella piastrina “a monte” verrà quindi modificato in posizione
“recupero” e sciolta l’asola di bloccaggio si recupererà gradualmente il “lasco di corda”.
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“RI - CONFIGURAZIONE” (da calata a recupero) TECNICHE DI RECUPERO
ATTENZIONE: si consiglia di inserire i moschettoni con la ghiera rivolta verso il basso (e non come raffigurato)
Appena recuperato il “lasco - corda”, sarà possibile togliere le corde dalla piastrina “a valle”.
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“RI - CONFIGURAZIONE” (da calata a recupero)
IMPORTANTE: lo spezzone di sicurezza, con il nodo auto - bloccante NON SI TOGLIE MAI!
Successivamente si potrà togliere la piastrina “a valle”, lasciando quella “a monte” in configurazione recupero.
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P A R A N C O M O B I L E TECNICHE DI RECUPERO
In seguito saranno presentati diversi metodi di recupero, ricordando che, alcuni di questi sistemi di “paranco”,
nel caso di recupero di “carichi da non sottovalutare” NON saranno, allo stesso modo efficaci.
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P A R A N C O M O B I L E
Non considereremo il sistema di “attacco delle corde” che dovrà essere effettuato come già più volte esplicitato.
Inizieremo la spiegazione di questa manovra dalle corde bloccate e dall’auto - bloccante sulle corde da recuperare:
si collegherà uno spezzone di corda (come raffigurato nelle immagini)
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P A R A N C O M O B I L E TECNICHE DI RECUPERO
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PA R A N C O C O N C A R R U C O L E D O P P I E TECNICHE DI RECUPERO
La “gestione” del “sistema di recupero” sarà oltremodo agevole, recuperando prima la corda nella piastrina,
facendo poi “scorrere” verso il “basso” l’auto - bloccante.
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PA R A N C O C O N C A R R U C O L E D O P P I E TECNICHE DI RECUPERO