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Progetto1 13-12-2006 10:50 Pagina 3

S O C C O R S O S U R O C C I A T E C N I C H E D I B A S E

Club Alpino Italiano


Corpo Nazionale Soccorso
Alpino e Speleologico

Scuola Nazionale Tecnici


di Soccorso Alpino

COLLANA MANUALI TECNICI CNSAS


S O C C O R S O S U R O C C I A

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S O C C O R S O S U R O C C I A T E C N I C H E D I B A S E

Club Alpino Italiano


Corpo Nazionale Soccorso
Alpino e Speleologico

Scuola Nazionale Tecnici


di Soccorso Alpino

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S O C C O R S O S U R O C C I A

SOCCORSO su ROCCIA
tecniche di base
Coordinamento di Redazione:
Danilo Barbisotti.

Testi tecnici e immagini:


Oskar Piazza.

Redazione:
Mauro Mabboni;
Maurizio Zappa.

Supervisione tecnica:
Istruttori Nazionali Tecnici
di Soccorso Alpino.

Editing:
Daniele Chiappa.

Progetto Grafico e Stampa:


casa editrice stefanoni - lecco.
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S O C C O R S O S U R O C C I A T E C N I C H E D I B A S E

A quasi dieci anni di distanza dalla pubblicazione di “Tecniche di soccorso in montagna” e a quindici dal “Manuale tec-
nico di soccorso alpino”, firmato dal compianto Cosimo Zappelli, esce questa nuova versione che va a colmare una lacu-
na che si era formata da quando il precedente testo è andato esaurito. Negli anni, i materiali, le tecniche e le manovre,
si sono evolute a tal punto che un manuale aggiornato era da tempo atteso.
Spesso una riedizione è il frutto di un restyling e di un aggiornamento più o meno approfondito di un testo precedente
che permette di lavorare con una certa sicurezza contando sull’esperienza consolidata della precedente pubblicazione.
Non è il caso di questo volume che si ispira ad una nuova filosofia, con poco testo e molte immagini per un apprendi-
mento più facile ed alla portata di tutti. Sono centinaia di foto che illustrano le varie tecniche nel modo più semplice e
intuitivo possibile come se la ”lezione” fosse tenuta direttamente dall’Istruttore che spiega i vari passaggi agli Allievi. Uno
strumento che servirà per conoscere le nuove manovre, ma anche per ripassare le tecniche apprese durante i corsi quan-
do è più facile che i dubbi prendano corpo.
Tutto questo e non poteva essere diversamente, è stato creato e prodotto dagli Istruttori Tecnici della Scuola Nazionale,
che hanno in pratica condensato la loro esperienza fatta di oltre 500 giornate di formazione all’anno tenute sull’intero
territorio nazionale, con corsi propedeutici di base e avanzati, su tutti i tipi di terreno.
A loro va senz’altro il nostro plauso per quanto hanno saputo predisporre, ma soprattutto per aver scelto una strada diver-
sa da quella consueta, modificando anche il formato che si distingue dai precedente volumi della stessa collana, con un
risultato davvero egregio.
E’ certamente il primo di una nuova serie di volumi monotematici che si spera troveranno spazio nella “Collana Manuali
Tecnici CNSAS” dei prossimi anni.
Questo volume, come ogni altro edito dal CNSAS, viene distribuito a tutti i Volontari come modesto riconoscimento per
quanto quotidianamente fanno, ma anche perché le conoscenze tecniche ed operative devono essere alla portata di tutti
e non solo di pochi eletti.

Pier Giorgio Baldracco


Presidente CNSAS

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S O C C O R S O S U R O C C I A

T R AT T E G G I O :
…il Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico ha superato la boa del
mezzo secolo già da qualche tempo e sembra che “l’età di mezzo” mostri favore-
volmente la sua muscolosità…
Una volontà forte di non dimenticare il passato per sviluppare il futuro.
Nulla è cambiato: questa è la traccia che non verrà mai persa di vista…
Il mondo del Soccorso e dell’Emergenza in generale si è modificato: le richieste di
aiuto sono cambiate, i Servizi al cittadino si sono sviluppati in modo insolito e la
capillare distribuzione delle squadre sul territorio nazionale hanno indotto il
Soccorso Alpino ad una concreta e particolare modificazione operativa che tenesse
conto di nuovi ed inaspettati assetti logistici.
Questa è la sensazione immediata che impone ad una struttura di grande autorevo-
lezza, quale è l’organizzazione del Soccorso Alpino, di stare al passo con i tempi.
Non è stato semplice ordinare tutto quello che in termini operativi è cambiato duran-
te l’ultimo decennio e la preoccupazione di accavallare nuove tecniche dovute a
nuove attrezzature, con strategie consolidate da tempo, ha rallentato la volontà di
predisporre un nuovo volume didattico. La Scuola Nazionale Tecnici del CNSAS,
ormai più semplicemente chiamata SNATE, è cresciuta, confrontandosi con le realtà
regionali italiane, conoscendo gli operatori di quei territori e calandosi nella storia
operativa di quelle aree per ricavarne preziose esperienze.
Con le stesse intenzioni e con lo spirito di chi non si accontenta mai, la SNATE ha
affrontato il difficile cammino della verifica dei sistemi di soccorso impiegati in altri
Paesi Europei ed Extraeuropei.
La conoscenza delle tecnologie, la nuova linea formativa del CNSAS ed in partico-
lare l’attenta presenza sul territorio della SNATE, ci permette oggi di affermare che
il Soccorso Alpino Italiano non è affatto l’ultimo arrivato sull’intera scena mondiale.
L’intenzione degli Istruttori della SNATE era ed è quella di semplificare la conoscen-
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S O C C O R S O S U R O C C I A T E C N I C H E D I B A S E

za delle tecniche da utilizzare nel campo del soccorso in montagna, privilegiando e


qualificando in modo deciso l’immagine fotografica, riducendo al minimo la spiega-
zione già sin troppo chiara.
Il testo completo delle “tecniche di soccorso in roccia” è inquadrato in 15 capitoli in
un crescendo scorrevole dalle tecniche singole fino alle manovre complesse.
Grazie all’aiuto delle nuove tecnologie digitali si è potuto ottenere questa “monta-
gna” di immagini e l’augurio che la Scuola Nazionale Tecnici si fa è che questo
manuale non finisca inutilizzato in qualche buio e polveroso scaffale.
L’opera attenta e puntigliosa dello Staff che ha sviluppato questo manuale tecnico, a
distanza di quasi dieci anni dal primo volume e la parallela creatività grafica di chi
ha collaborato a questa nuova opera, ha consentito alla SNATE di sviluppare una
struttura iconografica di pregio che diverrà il giusto sussidio alle tecniche poi inse-
gnate dagli Istruttori.
Dopo questa nuova e faticosa esperienza sarà possibile provvedere alla predisposi-
zione di altri manuali tecnici monotematici.
Precisione, velocità di esecuzione delle manovre, un’attenta e qualificata presenza
di personale formatore Nazionale e Regionale faranno da volano al miglioramento
ulteriore della sicurezza personale delle squadre di Soccorso Alpino e di Elisoccorso.
La sostanziale intenzione della SNATE, “calata” nella moderna e concitata vita di
tutti i giorni, è quella di rendere il soccorso in montagna sempre più specializzato ed
attento alle necessità di chi richiede il nostro aiuto in ambienti ritenuti, non a caso,
disagiati, impervi ed ostili.
Scuola Nazionale Tecnici
adi Soccorso Alpino del C.N.S.A.S.
Il direttore Mauro Mabboni

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S O C C O R S O S U R O C C I A

I C A P I T O L I

01 MATERIALI UTILIZZATI

02 NODI BASE

03 NODI SPECIALI

04 LEGATURE

05 PUNTI DI ANCORAGGIO

06 ANCORAGGI DI SOCCORSO

07 ANCORAGGI DI PROGRESSIONE
S O C C O R S O S U R O C C I A T E C N I C H E D I B A S E

08 USO DELLE DUE CORDE

09 PROGRESSIONE DELLA CORDATA

10 CORDA FISSA IN PARETE

11 DISCESA SU CORDA

12 TECNICHE DI CALATA

13 TESTA DI CALATA

14 CALATA CON GIUNZIONE DI CORDE

15 TECNICHE DI RECUPERO
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S O C C O R S O S U R O C C I A
1° MATERIALI UTILIZZATI pag. 15
I N D I C E • Moschettoni
• freni - assicuratori
• Bloccanti meccanici
• Carrucole - pulegge
• Piastre multi - attacco
• Fettucce e cordini
• Sacco porta-corda
• Caschi

2° NODI BASE pag. 35


• Nodi auto - bloccanti
• Nodi giunzione
• Nodi auto - assicurazione
• Nodi assicurazione

3° NODI SPECIALI pag. 51


• Freno “cuore”
• Nodo bulino strozzato
• Nodo farfalla
• Nodo margherita

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S O C C O R S O S U R O C C I A T E C N I C H E D I B A S E

4° LEGATURE pag. 61
• Imbracature
• Longe - spezzone di corda
• Longe - fettuccia cucita
• Capo - cordata corda a spalla
• Capo - cordata corda nel sacco
• “Secondo” e “terzo” di cordata

5° PUNTI DI ANCORAGGIO pag. 79


• Punti-ancoraggio artificiali
• Soluzioni per punti-ancoraggio
• Punti - ancoraggio artificiali

6° ANCORAGGI DI SOCCORSO pag. 91


• Ancoraggio fisso - soccorso
• Ancoraggio mobile - soccorso
• Ancoraggio - abbandono

7° ANCORAGGI DI PROGRESSIONE pag. 107


• Ancoraggio mobile
• Ancoraggio semi - mobile
• Ancoraggio fisso

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S O C C O R S O S U R O C C I A
8° USO DELLE DUE CORDE pag. 127
• Mezzo - barcaiolo unico
• Assicuratore “TRE”
• Mezzo - barcaiolo sdoppiato
• ”Tuber” in vita

9° PROGRESSIONE DELLA CORDATA pag. 139


• Cordata a tre
• Terreno alpinistico
• Terreno sportivo
• Cordata a due

10° CORDA FISSA IN PARETE pag. 153


• Posizionamento autonomo
• Posizionamento in cordata
• Movimentazione su corda fissa
• Discesa su corda fissa

11° DISCESA SU CORDA pag. 173


• Allestimento con longe - spezzone
• Allestimento con longe - fettuccia
• Metodo calata operatore
• Metodo discesa assicurata
• Metodo lancio delle corde
• Sequenza di abbandono

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S O C C O R S O S U R O C C I A T E C N I C H E D I B A S E

12° TECNICHE DI CALATA pag. 193


• Freno - moschettone classico
• Freno piastrine
• Freno “TUBA”

13° TESTA DI CALATA pag. 207


• A grappolo
• Barella orizzontale
• Barella verticale

14° CALATA CON GIUNZIONE DI CORDE pag. 221


• Allestimento della calata
• Passaggio dei nodi di giunzione
• Calata con una piastrina
• Ripresa degli ancoraggi

15° TECNICHE DI RECUPERO pag. 243


• Paranco rapido per brevi recuperi
• Riconfigurazione calata - recupero
• Paranco mobile
• Paranco mobile con spezzone
• Paranco con carrucole

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• Connettori;

• Freni - assicuratori;

• Bloccanti meccanici;

• Carrucole - pulegge;

• Piastre multi - attacco;

• Fettucce e cordini;

• Sacco porta corda;

• Caschi.

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M O S C H E T T O N I

HMS auto - block HMS ghiera a vite Base - larga simmetrici ghiera a vite

Super base - larga Base - larga alto carico


Simmetrico apertura speciale Chiusura automatica ghiera a vite (acciaio)
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M O S C H E T T O N I A T T R E Z Z A T U R E

Moschettoni ghiera a vite di varie forme e dimensioni (a seconda di diversi utilizzi e necessità)
Rinvio

Moschettoni speciali per impieghi specifici (pettorale, auto - sicura personale, micro - puleggia)
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F R E N I - A S S I C U R A T O R I

Tuber “ATC” Tuber “ATC - GUIDE” Tuber - piastrina “GHOST”

Tuber - piastrina “REVERSO” Tuber - piastrina “REVERSINO” Tuber - piastrina “PIU’”


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F R E N I - A S S I C U R A T O R I A T T R E Z Z A T U R E

Piastrina “GiGi” Piastrina “CT” Freno “TRE”


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F R E N I - S P E C I A L I

Freno speciale per grandi calate: “TUBA”


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AUTO - BLOCCANTI MECCANICI A T T R E Z Z A T U R E

Maniglia auto - bloccante “LIFT” Auto - bloccante “ROPEMAN” Mini - bloccante “T - BLOCK”
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C A R R U C O L E

“Flange fisse”

“Flange mobili” Carrucolone “alto - carico”


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C A R R U C O L E A T T R E Z Z A T U R E

Carrucole doppie “in linea”

Carrucole doppie “in asse”


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C A R R U C O L E

“CANYON” “MINI - CANYON”


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C A R R U C O L E A T T R E Z Z A T U R E

“TWIN” “MINI - TWIN” “MIX - CARRUCOLINE”


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“ O M I N O ” M U LT I - AT TA C C O

“OMINO”: in NYLON e DYNEEMA Allestimento con connettori - ghiera Allestimento con doppio - omino
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P I A S T R E M U L T I - AT TA C C O A T T R E Z Z A T U R E

“HOOK - PLAN”
“C.T.”

“TRI - PLAN” “PAW”

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P I A S T R E M U LT I - AT TA C C O

Piastre “multi - attacco” su terreno


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F E T T U C C E C U C I T E A T T R E Z Z A T U R E

Particolare “etichetta” - norme certificazione

Anelli di fettuccia in “NYLON”, Anelli di fettuccia in DYNEEMA, con cucitura


con cucitura “travetto” ad alta tenuta “travetto” ad alta tenta
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K E V L A R E D Y N E E M A

triplo contrasto

galleggiante tampone

doppio contrasto
DYNEEMA 5,7 KEVLAR 6,2 KEVLAR 5,5

Cordino KEVLAR Cordino DYNEEMA Per anelli a rapida chiusura


(FIBRA ARAMIDICA (FIBRA POLIESTERE) (clessidre - chiodi di passaggio, etc.)
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C O R D E A T T R E Z Z A T U R E

STATIC

STATIC

STATIC
1 1 1/2 1/2

A B C D E F G

Corda dinamica - omologata “singola” - diam. 10 mm Corda statica - diametro 11 mm


A E CE - UIAA EN 892 - Type A
certificazione - CE - UIAA EN 892-
carico nominale > 37 KN
Corda dinamica - omologata “singola” - diam. 9,2 mm
B
certificazione CE - UIAA EN 892- Corda statica - diametro 10 mm
F CE - UIAA EN 892 - Type A
COPPIA corde dinamiche - omologate “mezze - corde” - diam. 8,2 mm carico nominale > 34 KN
C
certificazione - CE - UIAA EN 892-
Corda semi - statica - diametro 10 mm
COPPIA corde dinamiche - omologate “gemelle” - diam. 7,8 mm G CE - UIAA EN 892 - Type A
D carico nominale > 26 KN
certificazione - CE - UIAA EN 892-
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S A C C A P O R T A - C O R D A

Asola interna
Occhiello in fettuccia
Asola esterna
A in metallo rinforzata

B
A Capo - corda

B Nodo - occhiello

C Blocco - sicurezza

D falsa asola - spia


C
D

Preparazione della corda Alcune soluzioni di allestimento


da filare nell’apposita “sacca” della ”sacca porta - corda”
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C A S C H I A T T R E Z Z A T U R E

Alcuni “caschi” omologati - certificati CE - U.I.A.A. per alpinismo - arrampicata

Esistono caschi che permettono il montaggio di “radio - cuffie” speciali per elisoccorso
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• Nodi auto - bloccanti;

• Nodi giunzione;

• Nodi auto assicurazione;

• Nodi assicurazione.

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A U T O - B L O C C A N T I

Prusik Prusik infilato

Bachmann (per calata) Machard Bachmann


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A U T O - B L O C C A N T I N O D I B A S E

Auto - bloccate
bellunese
“sette spire” (4 - 3)

Auto - bloccante bellunese


Auto - bloccante treccia cinque spire (3 - 2)
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A U T O - B L O C C A N T I

1 2
Nodo TAZ: fasi di costruzione

3 4
Nodo TAZ “tre spire”
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A U T O - B L O C C A N T I N O D I B A S E

1 2
Nodo TAZ: fasi di costruzione

3 4
Nodo TAZ “cinque spire”
39
G I U N Z I O N E

Nodo galleggiante Nodo galleggiante doppio nodo a contrasto doppio Nodo guida infilato
40
A U T O - A S S I C U R A Z I O N E N O D I B A S E

Asola guida semplice Asola guida con frizione (OTTO) Asola doppia (orecchie di coniglio)
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A U T O - A S S I C U R A Z I O N E

Asola “bulino doppio” Asola “a contrasto” Asola “a strozzo”


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A U T O - A S S I C U R A Z I O N E N O D I B A S E

“Nodo barcaiolo infilato”


“Nodo barcaiolo infilato” su chiodo da roccia su resinato (costruzione)
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A U T O - A S S I C U R A Z I O N E

Costruzione del “nodo barcaiolo” di auto - assicurazione, direttamente nel connettore a ghiera
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A U T O - A S S I C U R A Z I O N E N O D I B A S E

1 2

3 4 5
Passaggio diretto da “mezzo - barcaiolo” in recupero, a “barcaiolo”
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A S S I C U R A Z I O N E

Nodo mezzo - barcaiolo, costruito direttamente nel connettore e particolare importante:


IN FASE DI CALATA (vedi corda in carico)
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A S S I C U R A Z I O N E N O D I B A S E

NODO MEZZO BARCAIOLO costruito direttamente nel connettore:


IN FASE DI RECUPERO (vedi corda da recuperare)
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A S S I C U R A Z I O N E

1 2

3 4
Costruzione del “MEZZO BARCAIOLO”
con asola di bloccaggio e contro - asola di sicurezza
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A S S I C U R A Z I O N E N O D I B A S E

1 2

3 4
Costruzione del “MEZZO BARCAIOLO”
con asola di bloccaggio e contro - asola di sicurezza
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A S S I C U R A Z I O N E

1 2 3

4 5 6
Costruzione del “MEZZO BARCAIOLO RINFORZATO”.Particolare molto importante, per una corretta esecuzione, utilizzare
un connettore “base larga - SIMMETRICO” (il nodo infatti lavora molto meglio che in un tradizionale HMS)
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A S S I C U R A Z I O N E N O D I B A S E

1 2 3

4 5 6
Costruzione del “MEZZO BARCAIOLO DOPPIO”
nodo determinante in presenza di grandi carichi sulle corde
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• Freno cuore;

• Nodo bulino strozzato;

• Nodo farfalla;

• Nodo margherita;

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F R E N O C U O R E

1 2 3
“FRENO CUORE”: fasi di costruzione iniziale: con il “FRENO CUORE” è possibile sbloccare e calare

4 5 6
“FRENO CUORE”: fasi di sbloccaggio della corda in carico
(per poi iniziare la manovra di calata della corda stessa)
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F R E N O C U O R E N O D I S P E C I A L I

1 2 3
“FRENO CUORE” terminata la manovra di “sblocco” è possibile “calare” la corda in carico

4 5 6
“FRENO CUORE” terminata la fase di “calata”, con una semplice trazione,
si passa nuovamente alla configurazione di “recupero”
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F R E N O C U O R E

“FRENO CUORE”:
alcuni esempi di allestimento:
su fettuccia cucita e su
connettori a ghiera

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B U L I N O S T R O Z Z A T O N O D I S P E C I A L I

1 2 3

4 5
“NODO AD ANELLO”:
costruzione del nodo “bulino strozzato” su fettuccia cucita
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N O D O F A R F A L L A

1 2 3

4 5 6
“NODO FARFALLA”
costruzione e posizionamento finale nel connettore a ghiera
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N O D O M A R G H E R I T A N O D I S P E C I A L I

Preparazione del
“nodo strozzante” iniziale,

Il “nodo strozzante”,
deve essere ben stretto Una serie di “barcaioli” ben stretti, completerà il nodo
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60
• Imbracatura;

• Longe spezzone di corda;

• Longe fettuccia cucita;

• Capocordata corda a spalla;

• Capocordata corda nel sacco;

• “secondo” e ”terzo” di cordata.

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I M B R A C A T U R E

“Anello di attacco posteriore” (carico certificato)

IMPORTANTE:
Le fibbie di chiusura e di
regolazione sono sempre
inserite, non occorre quin-
di nessuna azione di
“ripasso fibbia”. Ne con-
segue un generale aumen-
to della sicurezza nelle
varie fasi di utilizzo

Fibbia di regolazione cosciale Fibbia di regolazione imbraco


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I M B R A C A T U R E L E G A T U R E

“Pettorale” non collegato

“Imbraco - pettorale” con piccolo connettore di collegamento Fibbia di regolazione

In relazione all’ “imbraco - pettorale” è doveroso segnalare che è indispensabile impiegarlo nel modo indicato, diversamen-
te risulta inutile ed in alcuni casi controproducente. Per utilizzo appropriato del “pettorale”, si intende la precisa regolazio-
ne attraverso le fibbie di regolazione ed un adeguato collegamento con la parte bassa dell’imbracatura; per quest’ultima
operazione si consiglia l’utilizzo dello “specifico” connettore di collegamento che consente un veloce cambio di “assetto” in
riferimento alle immediate esigenze del Tecnico e soprattutto un corretto aggancio della “longe” personale di auto - sicura.
63
I M B R A C A T U R E

Le doppie fibbie di “regolazione” permettono un rapido ed adeguato adatta-


mento dell’imbraco, ma soprattutto garantiscono un’ottima centralità del “cari-
co”; caratteristica tecnica molto importante. L’utilizzo della longe in fettuccia
cucita, offre la possibilità di posizionamento a riposo in una tasca specifica
(“pocket”) applicabile su gran parte delle imbracature. Questo sistema di
deposito e di protezione è indicato per particolari situazioni operative (esem-
pio: interventi di elisoccorso sanitario in contesto stradale). “Attacco posteriore” (carico certificato)
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I M B R A C A T U R E L E G A T U R E

Collegamento longe - pettorale

Il giubbino multi tasche con maniche staccabili è dotato di


“pettorale fisso” cucito all’interno del capo stesso. E’ una solu-
zione decisamente operativa, da adottarsi preferibilmente nel-
l’ambiente di “elisoccorso” (sia per il personale tecnico che
per quello sanitario).
65
L O N G E S P E Z Z O N E - C O R D A

Longe classica con spezzone e “nodi otto” Longe con spezzone e “nodi guida”
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L O N G E S P E Z Z O N E - C O R D A L E G A T U R E

Regolazione con cordino in kevlar


Connettore con ghiera “twist lock” e ferma - corda
e nodo auto - bloccante “Machard”

Regolazione con auto - bloccante meccanico: “ROPEMAN” Connettore automatico “TANGO” key - lock (senza dentino)
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L O N G E S P E Z Z O N E - C O R D A

Pettorale inserito (terreno verticale) Pettorale non inserito (terreno coricato)


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L O N G E F E T T U C C I A C U C I TA L E G A T U R E

La fettuccia cucita “YAKU vario” è una longe,


certificata per il Soccorso Alpino, con doppio
ramo ed asole per verricello e possibilità di
regolazione con bloccante meccanico.

Regolazione della
fettuccia “sotto - carico”

Connettori di sicurezza

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L O N G E F E T T U C C I A C U C I TA

1 2 3

Inserimento “pettorale” sul ramo corto

4 5

Modalità di fissaggio all’imbraco della fettuccia cucita “YAKU vario”


70
L O N G E F E T T U C C I A C U C I TA L E G A T U R E

Pettorale inserito (terreno verticale ) Pettorale NON inserito


zaino al porta - materiale della “YAKU” (terreno coricato NON verticale)
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L E G A T U R E - C O R D A T A

Nodo OTTO Nodo GUIDA

Nodo GUIDA Nodo BULINO doppio


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C A P O C O R D ATA C O N C O R D A I N S PA L L A L E G A T U R E

Posizionamento corretto
Capocordata legato con “nodo otto” al capo iniziale della corda delle spire in spalla
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C A P O C O R D ATA C O N C O R D A I N S PA L L A

Chiusura delle spire - magazzino e legatura del capocordata mediante “nodo bulino”
bloccato all’imbraco con “connettore - ghiera”
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C A P O C O R D ATA C O N C O R D A I N S PA L L A L E G A T U R E

Particolare del “nodo bulino” di chiusura - legatura

Variante “classica” utilizzabile anche per il “secondo” di cordata:


chiusura con nodo” bulino - bretella”
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CAPOCORDATA CON CORDA NELLO ZAINO

Variante “moderna”: “nodo Prusik”


con asola tampone e contro - nodo

La corda viene posizionata nello zaino, accuratamente


“filata” per agevolare l’eventuale utilizzo; il capocordata
legato mediante nodo auto - bloccante in kevlar, protetto
da “asola tampone” e contro - nodo.
Si consiglia di posizionare alcune spire - magazzino
sulla spalla (e sopra lo zaino)
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L E G A T U R E - C O R D A T A L E G A T U R E

Variante con
“asola sfalsata”

“Secondo” di cordata legato con “asola distanziatrice” “Terzo” di cordata legato al capo finale della corda
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• Punti di ancoraggio artificiali;

• Soluzioni per punti di ancoraggio;

• Punti di ancoraggio naturali.

79
A R T I F I C I A L I

NUTS FRIEND CHIODO A “LAMA” CHIODO “UNIVERSALE”

EXCENTRIC BIG - FRIEND CHIODO AD “U” CHIODO “PIATTO”


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A R T I F I C I A L I PUNTI DI ANCORAGGIO

ANELLO CEMENTATO CHIODO CEMENTATO RESINATO CON ANELLO RESINATO DOPPIO

Attenzione l’uso dello


Spit - roc non è certificato

SPIT - ROC TASSELLO FIX GOLFARE - FIX RESINATO


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A R T I F I C I A L I

NO

NO

SI

Posizionamento corretto “Camme” troppo aperte “Camme” troppo chiuse


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A R T I F I C I A L I PUNTI DI ANCORAGGIO

Nodi di
“regolazione e bloccaggio”

I nuts e i friend alle “soste” devono essere sempre “contro - ventati”,


solo in questo caso sono considerati “un punto di ancoraggio”
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A R T I F I C I A L I

Anello kevlar su chiodo Anello kevlar con ”nodini - protezione” Anello kevlar “a strozzo” su chiodo
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A R T I F I C I A L I PUNTI DI ANCORAGGIO

Anello fettuccia su “chiodo - rinvio” “Nodini” di protezione Anello fettuccia su “punto - ancoraggio”
85
N A T U R A L I

Ancoraggio “va e vieni”: solo lavorando con un’intera corda, ha senso questa soluzione spezzone chiuso e “giro morto” (ottimo)

“Anello” lasco di protezione Soluzione con zaino di protezione (in caso di terreni particolari)
86
N A T U R A L I PUNTI DI ANCORAGGIO

“Spezzone preparato”
con “lasco” di protezione “Giro morto” sui due tronchi Arbusto: fare SEMPRE “giro morto”
87
N A T U R A L I

88
N A T U R A L I PUNTI DI ANCORAGGIO

Anello kevlar su clessidra Anello kevlar con “nodini - protezione”


89
90
• Ancoraggio fisso soccorso;

• Ancoraggio mobile soccorso;

• Ancoraaggio abbandono;

91
FISSO DA SOCCORSO SU 4 PUNTI

“Nodi barcaioli” di regolazione

Costruito utilizzando una corda intera 1 Particolare dell’anello di ”disassamento”

92
FISSO DA SOCCORSO SU 4 PUNTI ANCORAGGI DI SOCCORSO

Costruito utilizzando uno spezzone unico “Anello distanziale” con nodo


di corda 1 (omologata singola) giunzione “a contrasto”
93
FISSO DA SOCCORSO SU 4 PUNTI

Costruzione e variante dell’anello di “disassamento”


94
FISSO DA SOCCORSO SU 4 PUNTI ANCORAGGI DI SOCCORSO

Configurazione con spezzoni diversi NON necessariamente collegati tra loro con “nodi giunzione”

Un’asola ed un “barcaiolo con Nodo “contrasto doppio” per la


tampone”per ogni ramo giunzione dell’anello distanziale
95
ANELLO-DISASSAMENTO “PROTETTO”

In caso di necessità (es: esposizione a caduta sassi) è possibile “proteggere” qualsiasi tipo di “anello - disassamento”
96
FISSO DA SOCCORSO SU 3 PUNTI ANCORAGGI DI SOCCORSO

“Ancoraggio fisso” su 3 punti con “anello - disassamento” indipendente,


chiuso con “doppio contrasto” e “protetto” con due “asole guida”
97
FISSO DA SOCCORSO SU 3 PUNTI

“Ancoraggio fisso” e “anello - disassamento” configurati “Anello - disassamento” realizzato con la stessa corda e
con una corda intera 1 “protetto” con due “asole GUIDA”
98
FISSO DA SOCCORSO SU 3 PUNTI ANCORAGGI DI SOCCORSO

Nodo
“contrasto doppio”
per la giunzione dello
spezzone - ancoraggio

“Ancoraggio mobile” su 3 punti molto buoni (resinati - fix), con doppio connettore
per “freno” e nodo “auto - bloccante di sicurezza”
99
MOBILE DA SOCCORSO SU 3 PUNTI
IMPORTANTE: “piastra” collegata con due connettori

“Ancoraggio mobile” su 3 punti molto buoni (resinati - fix),


con “piastra multi - attacco” per “freno” e nodo “auto - bloccante di sicurezza”.
100
MOBILE DA SOCCORSO SU 3 PUNTI ANCORAGGI DI SOCCORSO

IMPORTANTE: “piastra” collegata con due connettori

“Ancoraggio mobile” su 3 punti molto buoni (resinati - fix),


con “piastra multi - attacco” per “freno” e nodo “auto - bloccante di sicurezza”.
101
A N C O R A G G I A B B A N D O N O
Ancoraggio fisso di abbandono (regolabile)

“Barcaiolo” di regolazione

“Barcaiolo” con tampone

Variante senza
“maglia rapida”

Asola - contrasto “Maglia rapida” di abbandono Recupero difficoltoso ed ancoraggio difficilmente riutilizzabile
102
A N C O R A G G I A B B A N D O N O ANCORAGGI DI SOCCORSO

“Nodo - giunzione” anello cordino

Con “maglia rapida”

Recupero agevolato ed ancoraggio riutilizzabile più volte Senza “maglia rapida” Con “maglia rapida”
103
A N C O R A G G I A B B A N D O N O

Collegamento con “maglia rapida” per


Resinati “in asse” evitare il “taglio” della corda sulla piastrina Collegamento con “spezzone - corda”
104
A N C O R A G G I A B B A N D O N O ANCORAGGI DI SOCCORSO

Fix - piastrina con anello,” in linea Fix - piastrina con anello, “in asse” “Abbandono” su clessidra
105
106
• Ancoraggio mobile;

• Ancoraggio semi - mobile;

• Ancoraggio fisso.

107
“ M O B I L E ” S U T R E P U N T I

Variante Moschettone
“auto - sicura”

In arrampicata (progressione) è consuetudine usare questo tipo di ancoraggio: “mobile su tre punti”; nel caso specifico
configurato con un cordino in Kevlar da 6,2 mm di diametro, misura ideale e consigliata.
108
“ M O B I L E ” S U T R E P U N T I ANCORAGGI DI PROGRESSIONE
Particolare del connettore di “auto - sicura” nell’anello della fettuccia:
anche nel caso di ”ribaltamento” mantiene la corretta posizione.

Nel caso di “ribaltamento” dell’ancoraggio, il carico viene suddiviso sui 3 chiodi.


109
“ M O B I L E ” S U D U E P U N T I
Particolare del connettore di “auto - sicura” nell’anello di fettuccia: anche nel caso di ”ribaltamento” mantiene la corretta posizione.

Nel caso di “ribaltamento” dell’ancoraggio, il carico viene suddiviso sui 2 chiodi


110
“ M O B I L E ” S U D U E P U N T I ANCORAGGI DI PROGRESSIONE

Particolare del nodo Connettore di


“auto - sicura”

Ancoraggio “mobile” su due punti: di cui uno è formato da un nuts ed un friend “contro - ventati”
111
“ M O B I L E ” S U D U E P U N T I
ATTENZIONE!!!
il ribaltamento del sistema di sicura,
provoca un importante
spostamento dell’ancoraggio.

Particolare del nodo

“Auto - sicura” al vertice

Ancoraggio “mobile” su due punti: allestito con un unico cordino in kevlar (un punto è contro - ventato)
112
“ M O B I L E ” S U D U E P U N T I ANCORAGGI DI PROGRESSIONE

ATTENZIONE!!!
osservando attentamente il “lavoro” operato dai
connettori sui punti di ancoraggio, si evidenzia la
necessità di utilizzare solo connettori a ghiera

Nonostante il
“ribaltamento”
dell’ancoraggio, lo
spostamento
“Auto - sicura” su chiodo dell’auto - sicura è
ridotto al minimo

Ancoraggio “mobile” su due punti: allestito con un unico cordino kevlar (un punto è contro - ventato)
113
“SEMI - MOBILE” SU DUE PUNTI
ATTENZIONE!!!
il ribaltamento del sistema
di sicura provoca “esclusione”
dei “punti - ancoraggio”

Chiodi posizionati non “in asse”

Ancoraggio “semi - mobile” su due punti, con “nodi - protezione” vicini


114
“SEMI - MOBILE” SU DUE PUNTI ANCORAGGI DI PROGRESSIONE

Ribaltamento dell’ancoraggio
con carico suddiviso
correttamente su 2 punti

Chiodi posizionati non “in asse”

Ancoraggio “semi - mobile” su due punti, con “nodi - protezione” distanziati


115
“SEMI - MOBILE” SU DUE PUNTI
Chiodi posizionati “in asse”
La caduta del capo - cordata
provoca il ribaltamento
dell’ancoraggio e nonostante
i nodi di protezione siano
molto vicini, il “carico” viene
suddiviso su entrambi i punti.

“Auto - sicura”

Ancoraggio “semi - mobile” su due punti, con “nodi - protezione” vicini, ma con “punti - ancoraggio” in asse
116
“SEMI - MOBILE” SU TRE PUNTI ANCORAGGI DI PROGRESSIONE

Volo del capo - cordata con


ribaltamento dell’ancoraggio
e “carico” suddiviso su tutti i
“punti - ancoraggio”

Ancoraggio “semi - mobile” su tre punti con “nodo - protezione” sul punto più debole
117
F I S S O “ A D A N E L L O ”
Ribaltamento (ridotto) dell’ancoraggio

“Ancoraggio ad anello” su due punti “Barcaiolo” di regolazione - fettuccia


118
F I S S O “ A D A N E L L O ” ANCORAGGI DI PROGRESSIONE

Ribaltamento dell’ancoraggio e corretto


posizionamento del connettore di “auto - sicura”

Variante con connettore di “auto - sicura” nell’anello - fettuccia


119
F I S S O “ A D A N E L L O ”

Variante con connettore di “auto - sicura” nella fettuccia “regolata” sul secondo chiodo
120
F I S S O “ A D A N E L L O ” ANCORAGGI DI PROGRESSIONE

Due “barcaioli” di regolazione

“Ancoraggio ad anello” su tre punti con “auto - sicura” all’anello


121
F I S S O “ A D A N E L L O ”

“Ancoraggio ad anello” su tre punti Varianti di posizionamento dell’ “auto - sicura”


122
F I S S O “ B I L A N C I A T O ” ANCORAGGI DI PROGRESSIONE

Nodo di “bilanciamento” centrale

Ancoraggio fisso “bilanciato” Posizionamento di “auto - sicura” su anello - fettuccia


123
F I S S O “ B I L A N C I A T O ”
Ancoraggio fisso “bilanciato”: sequenza di costruzione Posizionamento corretto del moschettone nella fettuccia

“Cordino kevlar” su clessidra

Nodo di “bilanciamento “centrale

124
F I S S O S U “ P U N T O U N I C O ” ANCORAGGI DI PROGRESSIONE

Ancoraggio su clessidra Ancoraggio su chiodo cementato Ancoraggio su anello cementato

Nel caso si abbiano dei “punti - ancoraggio” molto robusti,


è possibile configurare l’ancoraggio di progressione su “un solo” punto
125
126
• Mezzo - barcaiolo unico;

• Assicuratore “TRE”;

• Mezzo - barcaiolo sdoppiato;

• “Tuber” al vertice ancoraggio;

127
“MEZZO - BARCAIOLO” UNICO
“Corde unite”

Soluzione che permette una facile gestione, ma OBBLIGA a passare SEMPRE le corde assieme nei “rinvii”
(con le ovvie conseguenze derivate dall’attrito dei moschettoni)
128
A S S I C U R A T O R E “ T R E ” USO DELLE DUE CORDE

Corde “separate” nei rinvii

Per l’uso delle “due corde”, l’assicuratore “TRE”


risulta certamente tra i migliori sistemi oggi utilizzati per gestione e sicurezza della scalata
129
“MEZZO - BARCAIOLO” S D O P P I AT O

“Corde sdoppiate”

Soluzione con ”tre connettori”

I due “mezzi - barcaioli” permettono la “sdoppiatura” delle corde nei rinvii,


ma rende molto complicata la gestione della sicurezza
130
“MEZZO - BARCAIOLO” S D O P P I AT O USO DELLE DUE CORDE

“Auto - sicura”

Simile alla precedente, ma con due soli connettori la gestione della sicurezza risulta più agevole (corde sdoppiate)
131
“ T U B E R ” A L V E R T I C E

“Corde sdoppiate”

L’uso del “tuber”, non tanto diffuso, richiede molta attenzione,


ma se “gestito” bene si propone come una soluzione efficace e sicura
132
“ T U B E R ” A L V E R T I C E USO DELLE DUE CORDE

“Auto - sicura”

Questa soluzione si è rilevata migliore in termini di gestione e sicurezza;


anche se richiede sempre molta pratica e attenzione
133
“TUBER - PIASTRINA” AL VERTICE

“Corde sdoppiate”

Se si usano i moderni “tuber - piastrina” conviene adottare questa soluzione,


non tanto per la gestione, ma sopratutto per la sicurezza
134
“TUBER - PIASTRINA” AL VERTICE USO DELLE DUE CORDE

Soluzione con “tre connettori”

“Auto - sicura”

La soluzione con tre connettori garantisce sicurezza ma complica assai la gestione generale;
è comunque un metodo valido in certi casi
135
“MARCHAND - KEVLAR” AL VERTICE
ATTENZIONE: usare cordino in KEVLAR

“Corde sdoppiate”

Quest’ultima proposta può apparire strana,


ma assolutamente unica ed indispensabile in determinati casi (per altro nemmeno tanto inosuali)
136
“ C O R D E - S D O P P I A T E ” USO DELLE DUE CORDE

NOTA: sdoppiare le corde nei rinvii, può essere molto pericoloso nel caso del “mezzo - barcaiolo unico”
137
138
• Cordata a tre;

• Terreno alpinistico;

• Terreno sportivo;

• Cordata a due.

139
C O R D A T A A T R E
“Sistema piastrina” in RECUPERO

Arrivato alla prima “sosta”, il capo-cordata appronta l’ancoraggio e quindi “assicura”


la salita dei due compagni con il “sistema piastrina”
140
C O R D A T A A T R E PROGRESSIONE DELLA CORDATA

Il “recupero” in sicurezza del “secondo” e “terzo” di cordata, può essere effettuato anche con il sistema “mezzo - barcaiolo”
141
C O R D A T A A T R E
Quando il “secondo” ed il “terzo” di cordata arriveranno in sosta, saranno subito auto - assicurati con il “nodo barcaiolo”

1° 3°

Solo dopo l’auto - assicurazione del “secondo” e del “terzo” di cordata, si toglierà la piastrina di recupero
142
C O R D A T A A T R E PROGRESSIONE DELLA CORDATA

Il capo - cordata riprende la scalata “assicurato” dai compagni con il "mezzo - barcaiolo”
o altro sistema di assicurazione, in relazione alla tipologia del “terreno”
143
C O R D A T A A T R E

Su “terreno alpinistico”, ovvero su parete con ridotte “protezioni intermedie”,


è consigliabile impiegare il “mezzo - barcaiolo”
144
C O R D A T A A T R E PROGRESSIONE DELLA CORDATA

Su terreno alpinistico, il “mezzo - barcaiolo” verso il capo-cordata, offre “ottime”


garanzie di “tenuta” ed è certamente tra i migliori sistemi di “assicurazione al compagno”
145
C O R D A T A A T R E

Nel caso di “terreno sportivo”, ovvero su parete con numerose e buone “protezioni intermedie”,
è possibile usare altri sistemi come ad esempio il “tuber”
146
C O R D A T A A T R E PROGRESSIONE DELLA CORDATA


Nell’eventualità si utilizzasse il sistema “tuber in vita”, è assolutamente indispensabile “rinviare”


la corda del capo - cordata, al “vertice dell’ancoraggio”
147
C O R D A T A A D U E

148
C O R D A T A A D U E PROGRESSIONE DELLA CORDATA

Il capo - cordata inizia la scalata “assicurato” dal compagno attraverso il “mezzo - barcaiolo”
(o altro), in relazione al tipo di “terreno”
149
C O R D A T A A D U E

“Mezzo barcaiolo” “Piastrina”


“Tuber - piastrina”

Il “secondo” di cordata può essere “assicurato” durante la salita con diversi “sistemi”.
Le caratteristiche di utilizzo dei vari attrezzi sono generalmente differenti, ma con un livello di sicurezza molto simile.
150
C O R D A T A A D U E PROGRESSIONE DELLA CORDATA

Nel caso di necessità, chi “assicura” deve essere in grado di realizzare una
“asola di bloccaggio e contro - asola di sicurezza” sulle corde in “carico”
151
152
• Posizionamento autonomo;

• Posizionamento in cordata;

• Movimentazione su corda fissa;

• Discesa su corda singola.

153
POSIZIONAMENTO AUTONOMO

“Nodo otto” con giro morto

“Bulino doppio” con giro morto

“Auto - bloccante” di sicurezza posizionato “in vita”

“Corda fissa”:
preparazione ancoraggio “a valle” su albero
154
POSIZIONAMENTO AUTONOMO C O R D A F I S S A I N PA R E T E

Progressione auto - assicurata con


“auto - bloccante” in vita Corda filata nello zaino con apposita sacca
155
POSIZIONAMENTO AUTONOMO

Posizionamento di punto intermedio Preparazione “nodo guida” con giro morto

“Nodo guida infilato” su albero Progressione sempre “auto - assicurato”


156
POSIZIONAMENTO AUTONOMO C O R D A F I S S A I N PA R E T E

Posizionamento punto intermedio con “giro morto” Preparazione “nodo bulino” intermedio

“Nodo bulino” con tampone, su albero


“punto intermedio” corda fissa Particolare “bulino”
157
POSIZIONAMENTO AUTONOMO

Anello di fettuccia con “giro morto” Anello di fettuccia, moschettone e nodo barcaiolo:
posizionamento CORRETTO

Anello di fettuccia: posizionamento NON CORRETTO Lo spostamento della “fettuccia” è pericoloso


158
POSIZIONAMENTO AUTONOMO C O R D A F I S S A I N PA R E T E

“Nodo farfalla”: facile da scio-


gliere anche dopo forti “carichi”
(o con corde bagnate o gelate)

“Nodo barcaiolo”

Punto intermedio su “resinato” Particolare dell’auto - bloccante di sicurezza all’imbraco


159
POSIZIONAMENTO AUTONOMO
Soluzioni di ancoraggio “a monte” della corda - fissa posizionata in parete

In presenza di “punti - ancoraggio” resistenti a carichi molto alti,


è possibile allestire la “corda - fissa” su un “punto unico” di ancoraggio
160
POSIZIONAMENTO AUTONOMO C O R D A F I S S A I N PA R E T E

Diversamente, è opportuno fissare la corda su minimo due “punti ancoraggio” normali

Particolare del nodo “bulino - bilanciato” Nodo “bulino - bilanciato” su due “punti”,
con nodino tampone senza moschettone
161
POSIZIONAMENTO AUTONOMO

Nodo “asola otto doppia” Particolare del nodo ”asola otto doppia”
su due “punti”, con moschettoni (orecchie di coniglio)
162
POSIZIONAMENTO AUTONOMO C O R D A F I S S A I N PA R E T E

“Ancoraggio fisso” “Ancoraggio mobile” “Ancoraggio semi - mobile”

Rimangono ovviamente valide le varie soluzioni di ancoraggio su più “punti” con cordini e fettucce cucite
163
POSIZIONAMENTO IN C O R D ATA
“Barcaiolo” di auto - sicura
A
del “secondo di cordata

“Mezzo - barcaiolo” di
B sicurezza al capo - cordata
A

Il “capo - cordata” inizia la salita “assicurato” dal “secondo” di cordata, in sosta


164
POSIZIONAMENTO IN C O R D ATA C O R D A F I S S A I N PA R E T E

“Barcaiolo” di auto - sicura Corda ancorata “a


del “capo - cordata
A
valle” e sfilata dallo
A zaino durante
“Piastrina” di sicurezza al
B la progressione
“secondo” di cordata

Posizionamento della
“corda fissa”

Arrivato nella “sosta a monte” il capo - cordata” assicura la salita del “secondo”,
il quale posizionerà in “sicurezza” la “corda - fissa”
165
POSIZIONAMENTO IN C O R D ATA

Importante regolare la tensione

“Nodo barcaiolo”, regolazione rapida

“Nodo farfalla”, rapido scioglimernto


anche con forti carichi
166
M O V I M E N TA Z I O N E S U C O R D A F I S S A C O R D A F I S S A I N PA R E T E

“Bloccante meccanico” di regolazione

“Asola - verricello” come


“secondo ramo” di sicura

“Ramo - longe” di auto - sicura

È conveniente utilizzare l’asola - verricello della “longe” come “secondo ramo” di “auto-sicura”
167
M O V I M E N TA Z I O N E S U C O R D A F I S S A

“Auto - bloccante” in kevlar per “risalita”

“Maniglia” “Rope man”

“Progressione - verticale” con longe di fettuccia cucita “Progressione - verticale” con longe - spezzone
168
M O V I M E N TA Z I O N E S U C O R D A F I S S A C O R D A F I S S A I N PA R E T E

“Auto - sicura” su punto


intermedio

“Progressione verticale”
con auto - bloccante in kevlar di sicura “Passaggio” in “sicurezza” del punto intermedio
169
M O V I M E N TA Z I O N E I N D I V I D U A L E

Passaggio dal “verticale” al “traverso”


si toglie l’auto - bloccante…

Si consiglia sempre l’uso di due


“Progressione - traverso” (fasi) “rami - moschettoni” di sicura
170
DISCESA SU CORDA SINGOLA C O R D A F I S S A I N PA R E T E

Allestimento con due connettori

Per scendere con “discensore”,


“Inserimento diretto” nel discensore lasciare un po’ di “lasco” alla corda
171
172
• Allestimento con longe - spezzone;

• Allestimento con longe - fettuccia;

• Metodo calata operatore;

• Metodo discesa assicurata;

• Metodo lancio delle corde;

• Sequenza di abbandono.

173
C O N “ L O N G E - S P E Z Z O N E ”

Allestimento dell’ “auto - bloccante” Doppia sicura (longe e auto - bloccante):


sulle corde di discesa si inseriscono le corde nel discensore
174
C O N “ L O N G E - S P E Z Z O N E ” DISCESA SU CORDA

Solo dopo un accurato “controllo - verifica” di tutto “il sistema di discesa”,


è possibile togliere la longe di “auto - sicura”
175
C O N “ L O N G E - S P E Z Z O N E ”

Nel caso di terreno coricato, è possibile La mano “a monte” deve gestire SEMPRE
evitare il collegamento del “pettorale” “l’auto - bloccante”
176
C O N “ L O N G E - S P E Z Z O N E ” DISCESA SU CORDA

“Imbraco - pettorale” con connettore specifico

In caso di terreno verticale, strapiombante o con forti carichi sulle spalle,


collegare la “longe” alla parte alta dell’imbraco “pettorale”
177
C O N “ L O N G E - F E T T U C C I A ”

Costruzione dell’auto - bloccante di sicurezza (SEMPRE)

Inserimento del “discensore” con ausilio Solo dopo un accurato “controllo - verifica” è possibile
dell’auto - bloccante togliere dall’ancoraggio la “longe di auto - sicura”
178
C O N “ L O N G E - F E T T U C C I A ” DISCESA SU CORDA

Con corde di diametro normale Con corde di diametro ridotto

179
C O N “ L O N G E - F E T T U C C I A ”

Nel caso di terreno verticale o strapiombante è opportuno collegare al


“ramo corto della longe”, la parte alta dell’imbraco “pettorale”
180
METODO “ C A L ATA O P E R AT O R E ” DISCESA SU CORDA

L’operatore “in discesa”, è legato ad ambedue le corde di calata gestite direttamente dal compagno in sosta “a monte”
181
C O N “ L O N G E - F E T T U C C I A ”

Se necessario è possibile inserire sulle corde un “auto - bloccante” di sicurezza


182
METODO “ C A L ATA O P E R AT O R E ” DISCESA SU CORDA

Per comodità “la calata” viene gestita


con una sola “piastrina” rinviata Nel particolare: il “freno” ad una piastrina con “rinvio”
183
METODO “DISCESA A S S I C U R ATA ”

Connettore del “ramo


corto della longe” collegato
a “portata di mano”

“Freno - piastrina” inserito su “corda singola”

Corda di discesa “filata”


nella “sacca - corda”
“Auto - bloccante”

L’operatore scende su una corda singola, mentre è assicurato dall’operatore


“a monte” con una seconda “corda di sicura”
184
METODO “DISCESA A S S I C U R ATA ” DISCESA SU CORDA

“Corda di calata” collegata in “sosta”

“Corda di sicurezza” gestita con La “corda di sicura” deve essere


“nodo mezzo - barcaiolo” gestita correttamente: SEMPRE
185
METODO “LANCIO DELLE CORDE”

Su “terreni” conosciuti è possibile Allestimento delle “corde di discesa”


“lanciare” direttamente le corde BLOCCATE in sosta
186
METODO “LANCIO DELLE CORDE” DISCESA SU CORDA

“Freno di emergenza”

Se allestita in “modo opportuno” è molto conveniente lanciare direttamente la “sacca porta - corda”
187
S E Q U E N Z A D I A B B A N D O N O
”Sblocco” delle corde ”Maglia rapida” e
“ancoraggio di abbandono”

Dopo un accurato controllo del “nodo di giunzione” e della “maglia rapida”,


l’ultimo operatore sbloccherà le corde di discesa
188
S E Q U E N Z A D I A B B A N D O N O DISCESA SU CORDA

“Tampone” con corda lesionata “Tampone” con cordino di emergenza

Soluzioni di allestimento “freno - piastrina”

In caso di necessità (esempio discesa su corda lesionata) è possibile allestire


un “abbandono d’emergenza” con corda “tamponata” su maglia rapida
189
S E Q U E N Z A D I A B B A N D O N O

“Freno - piastrina”

Connettore “ramo corto della longe”

“Nodo auto - bloccante”

Solo dopo aver allestito il “nodo auto - bloccante” ed inserita la corda nel “freno - piastrina”,
si toglierà la “longe di sicura” per iniziare la discesa
190
S E Q U E N Z A D I A B B A N D O N O DISCESA SU CORDA

IMPORTANTE: sola l’ultimo operatore scenderà in parete con le corde “sbloccate”,


tutti gli altri scenderanno con corde bloccate
191
192
• Freno moschettone “classico”;

• Freno piastrine ;

• Freno “TUBA” .

193
FRENO - MOSCHETTONE CLASSICO

1 2

3 4

Preparazione del materiale Sequenza di allestimento


194
FRENO - MOSCHETTONE CLASSICO T E C N I C H E D I C A L ATA

5 6

7 8

Dopo aver allestito il “freno”, fermare le corde con “asola di bloccaggio”


195
FRENO - MOSCHETTONE CLASSICO

Allestimento completo del “sistema freno - moschettone” Collegamento dello “spezzone - sicurezza”, all’ancoraggio
196
GIUNZIONE DI CORDE (con freno - moschettone) T E C N I C H E D I C A L ATA

Variante “nodo Taz” 3 spire

ASSOLUTAMENTE INDISPENSABILE: bloccare la corda da non giuntare e costruire “l’asola - tampone” sulla corda libera
197
GIUNZIONE DI CORDE (con freno - moschettone)

Il grande vantaggio del “nodo Taz” è la possibilità di far “passare” rapidamente i “nodi di giunzione”
198
F R E N O - P I A S T R I N E T E C N I C H E D I C A L ATA

Preparazione del materiale Montaggio della piastrina “a valle” Montaggio della piastrina “a monte”
199
F R E N O - P I A S T R I N E
Usare moschettoni
senza “dentino”

IMPORTANTE: appena terminato il montaggio del “freno”,


fermare le corde con asola di bloccaggio e contro - asola Allestimento completo del “sistema freno - piastrine”
200
F R E N O T U B A T E C N I C H E D I C A L ATA

Allestimento con “piastra multi - attacco” IMPORTANTE: connettore di “rinvio - corde” molto ampio
201
F R E N O T U B A

Passaggio rapido dei “nodi - giunzione”

È evidente l’importanza delle dimensioni


“Accompagnamento” dei nodi nel “moschettone - rinvio” del ”moschettone - rinvio”
202
F R E N O T U B A T E C N I C H E D I C A L ATA

Allestimento del sistema “freno - TUBA” con nodo auto - bloccante “bellunese”, sullo spezzone di sicurezza

IMPORTANTE: prima di “ricostruire” il “nodo bellunese” a monte dei nodi,


fermare le corde con asola di bloccaggio e contro - asola di sicurezza.
203
F R E N O T U B A

Passaggio “rapido” dei nodi

Particolarmente indicato per il “freno TUBA” è il “nodo TAZ”, unico in grado di permettere
il passaggio “immediato” dei nodi - giunzione
204
F R E N O T U B A T E C N I C H E D I C A L ATA

Passaggio “rapido” dei “nodi di giunzione”


senza “fermare” la calata

IMPORTANTE: nel caso di grandi calate, è necessario evitare il surriscaldamento delle corde sul freno - TUBA:
per fare questo è necessario NON FERMARE MAI le “corde di calata” ed è quindi prevalente l’impiego del “nodo Taz”
205
206
• Grappolo - operatori;

• Barella orizzontale ;

• Barella verticale.

207
G R A P P O L O

È importante che “il grappolo - operatori”


sia disposto “in linea” “Testa di calata” configurata con due connettori a ghiera
208
G R A P P O L O T E S T A D I C A L A T A

A “Spezzone - comune” per longe operatori

B Spezzone di “sicura” dell’ “ultimo” operatore

C Spezzone di “sicura” operatore intermedio

D Spezzone di “sicura“ del “primo” operatore

E “Longe” di auto - sicura del “primo” operatore

A E E
A
C
B
D
C
D
B

“Testa di calata” allestita attraverso Il “grappolo degli operatori” in


“Testa di calata” senza connettori connettori a ghiera linea di calata
209
G R A P P O L O

“Asola - verricello” all’auto - bloccante

“Ramo lungo della longe”


collegato allo spezzone
“comune”

“Spezzone di sicura” collegato all’imbraco


Su “terreno adagiato” è
possibile scendere senza
collegare il “pettorale”

Collegamento dell’operatore al “grappolo”: “longe” allo spezzone


“comune” e ”asola - verricello” all’auto - bloccante sullo “spezzone di sicura”
210
B A R E L L A O R I Z Z O N T A L E T E S T A D I C A L A T A

La “barella LECCO” è attualmente uno dei dispositivi di trasporto su terreno montano ed impervio, più versatile e completo
211
B A R E L L A O R I Z Z O N T A L E

Su “terreno coricato” si consiglia di non “Auto - bloccante” in kevlar, oppure


collegare il pettorale “auto - bloccante” meccanico

Su “terreno verticale” (o strapiombante) è opportuno collegare il “pettorale” con l’apposito connettore


212
B A R E L L A O R I Z Z O N T A L E T E S T A D I C A L A T A

“Spezzone di servizio”
A della barella
Spezzone di “sicura”
B operatore - barella
Spezzone di “sicura”
C operatore - barella A
“Longe” personali degli
D operatori - barella

C
B

“Testa di calata” predisposta solo


attraverso moschettoni a ghiera
213
B A R E L L A O R I Z Z O N T A L E

D C
B

“Spezzone di servizio”
A della barella
Spezzone di “sicura”
B operatore - barella
Spezzone di “sicura”
C operatore - barella
“Longe” personali degli
D operatori - barella

“Testa di calata” configurata senza moschettoni a ghiera


214
B A R E L L A V E R T I C A L E T E S T A D I C A L A T A

La “barella MARINER”, pur essendo un dispositivo di concezione “classica”,


è tutt’oggi ineguagliabile su terreni rocciosi molto articolati
215
B A R E L L A V E R T I C A L E
Spezzone di “sicura” al
A “compagno di cordata”
Spezzone di “sicura” al
B conduttore della barella
Spezzone di collegamento
C alla “testa” della barella
Spezzone di lavoro per il
D “bilanciamento” della barella

C
Per un efficace utilizzo della barella “Mariner” in parete, configurare sempre la
“testa di calata” con due moschettoni a ghiera
216
B A R E L L A V E R T I C A L E T E S T A D I C A L A T A

Nodo auto - bloccante


di regolazione, sullo
spezzone di
”bilanciamento della barella”

In relazione al tipo di terreno che si deve affrontare, è possibile regolare il


“bilanciamento” della barella, mediante l’apposito spezzone
217
B A R E L L A V E R T I C A L E

Con semplici e veloci azioni di regolazione,


è possibile affrontare in rapida sequenza le più svariate tipologie di terreno e di inclinazione
218
B A R E L L A V E R T I C A L E T E S T A D I C A L A T A

È necessario riconoscere che il “condizionamento sanitario” dell’infortunato sulla “barella MARINER” è decisamente “al
limite”, ma se affiancato da opportuni presidi di immobilizzazione (es. collare cervicale, estricatore, etc.) l’operazione di
soccorso, nel suo insieme, potrà essere di gran lunga più efficace che con altre attrezzature.
219
220
• Allestimento della calata;

• Passaggio dei nodi;

• Calata con una piastrina;

• Ripresa degli ancoraggi.

221
ALLESTIMENTO DELLA CALATA
Operatore alle corde di calata ALLESTIMENTO DELLA CALATA
La corretta predisposizione della manovra di calata è uno degli aspetti
che dovranno essere maggiormente curati, per evitare che qualsiasi intop-
Operatore alla sicurezza
po rallenti l’intera operazione, soprattutto quando ci si trovasse diretta-
mente in parete. Ciò detto, per una buona gestione della “manovra”, risul-
terà importante fare in modo che chi è preposto alla “gestione della cala-
ta delle corde” non venga distratto da altre problematiche operative alle
quali possono rispondere altri operatori presenti. Sarà inoltre necessario
avere un punto di sosta sufficientemente alto, per avere “i freni” ad un’al-
tezza superiore a quella del “tecnico di calata”. L’operatore alla calata
dovrà essere opportunamente distanziato dai freni (per un controllo com-
plessivo della movimentazione) collocando i sacchi porta corda al di sotto
della sosta. Nell’area di manovra sarà necessario mantenere un “ordine
delle attrezzature” generale, affinché il compito dei Tecnici venga reso più
agevole, ma soprattutto più sicuro (che è la cosa più importante).

Operatore alle corde di calata

Operatore alla sicurezza


Sacchi porta - corde

222
ALLESTIMENTO DELLA CALATA CALATA CON GIUNZIONE DI CORDE

IMPORTANTE: successivamente all’inserimento delle corde di calata nei freni,


fermare SEMPRE con asola di bloccaggio e contro - asola di sicurezza.
223
P A S S A G G I O D E I N O D I

IMPORTANTE: quando il “nodo di giunzione” si avvicina ai “freni” mettere in carico


l’auto - bloccante e “tenere” SEMPRE le corde in mano.

Predisporre la “falsa - asola” sulla corda da giuntare, “a monte”


dell’auto - bloccante di sicurezza, per iniziare il passaggio dei nodi
224
P A S S A G G I O D E I N O D I CALATA CON GIUNZIONE DI CORDE

Passare il primo “nodo - giunzione” nella piastrina “a monte” togliendo dai moschettoni SOLAMENTE la corda
interessata al “passaggio” per ottenere il “primo” nodo - giunzione passato “a valle” di tutto il sistema
“freno - piastrina”, ricordando di lasciare un sufficiente “lasco” di corda

225
P A S S A G G I O D E I N O D I
A questo punto l’Operatore alla sicurezza dovrà agire sullo spezzone del nodo auto - bloccante (in questo caso un
“nodo bellunese” e sbloccando l’asola e contro - asola del “mezzo barcaiolo”, si preparerà a calare tanta corda,
quanto necessaria, per assorbire il “lasco” generato dalla precedente manovra.

E’ molto importante che prima di iniziare la “calata” dello “spezzone di sicurezza”, l’Operatore - corde passi
all’Operatore - sicurezza, la corda da “pareggiare” con quella del “lasco”. A questo punto, lo “spezzone” e la
“corda di calata” verranno calate assieme sino ad azzerare il “lasco” che si è creato sulla corda a seguito del
“passaggio a valle” del “nodo di giunzione” attraverso il “freno piastrina doppio”.
226
P A S S A G G I O D E I N O D I CALATA CON GIUNZIONE DI CORDE

Conseguentemente all’azzeramento del “lasco della corda”, la corda “pareggiata” verrà riconsegnata
all’Operatore - corde bloccando nuovamente lo “spezzone di sicurezza” con un “mezzo - barcaiolo,
asola di bloccaggio e contro - asola di sicurezza”, quindi si ripeterà la sequenza relativa alle operazioni precedenti.

Ovvero, si dovrà creare una “falsa asola” a monte dell’auto - bloccante di sicurezza sulla corda di calata il cui
nodo di giunzione passerà successivamente a valle del freno quindi, una corda alla volta verranno fatte passare
dalle piastrine che compongono il “freno” come eseguito in precedenza.
227
P A S S A G G I O D E I N O D I
MOLTO IMPORTANTE!!! Nel caso mostrato nelle immagini, si toglierà dai connettori - freno, solo la corda interessata
dal “passaggio” (per evidenti motivi di sicurezza), ricordando un secondo aspetto che dovrà essere attentamente
ricordato ovvero: il “passaggio - freni” che dovrà essere eseguito esclusivamente dall’Operatore - sicurezza, mentre
l’operatore - corda dovrà sempre trattenere le corde di calata “tra le mani” senza lasciarle per nessun motivo.

IMPORTANTE: prima di procedere alla calata dello “spezzone di sicurezza” in parallelo alla corda da “pareggiare”,
è ASSOLUTAMENTE NECESSARIO confezionare una “asola - tampone” sulla corda tra le mani dell’Operatore - corde
(a valle della mano stessa, come evidenziato nel particolare). Questo richiamo deve significare che tutt’e due i nodi di
giunzione delle corde si trovano a valle del “sistema freno - piastrina”, diversamente sarà indispensabile “bloccare”
la corda “ferma” con “asola di bloccaggio e contro - asola di sicurezza”.
228
P A S S A G G I O D E I N O D I CALATA CON GIUNZIONE DI CORDE

Durante la procedura del “pareggio delle corde”, la falsa asola a monte del nodo auto - bloccante di sicurezza
(nodo bellunese) si scioglierà in modo naturale. Si consiglia in ogni caso di seguire attentamente l’operazione
per eventualmente intervenire e favorire il corretto scioglimento dell’asola.

MOLTO IMPORTANTE: Dopo aver appaiato le corde di calata, le stesse torneranno ancora tra le mani
dell’Operatore - calata, il quale dovrà eseguire immediatamente un asola di bloccaggio “a valle” del sistema
“freno - piastrine”, per consentire la “ri-costruzione” del nodo auto - bloccante di sicurezza (nodo bellunese)
“a monte” dei nodi di giunzione delle corde di calata.
229
P A S S A G G I O D E I N O D I

Solo dopo l’inserimento di un “blocco – sicurezza” a monte del sistema “freno - piastrina”, sarà possibile sciogliere
il nodo auto - bloccante di sicurezza (nodo bellunese) per poterlo ricostruire “a monte” dei nodi di giunzione.
Una valida alternativa all’asola di bloccaggio classica, può essere l’asola “a tampone”, confezionata con
ambedue le corde di calata (come mostrato nell’immagine sotto).

230
P A S S A G G I O D E I N O D I CALATA CON GIUNZIONE DI CORDE

IMPORTANTE!!!
PER QUALSIASI PROBLEMA O NECESSITA’, FERMARE SEMPRE LA CALATA CON L’ASOLA DI BLOCCAGGIO!
231
CALATA CON UNA PIASTRINA
CALATA CON UNA PIASTRINA
in particolari condizioni (peraltro, nemmeno tanto rare) ci
si può trovare con poco “peso” sulle corde di calata; una
riconoscibile attenuazione del carico causata dai forti
attriti che si possono innescare lungo la linea di calata.
Nasce quindi la necessità di continuare l’operazione in
corso mantenendo al tempo stesso un’azione fluida e
costante. La soluzione è quella di calare con una sola pia-
strina “rinviata” ma, cosa fondamentale, l’operatore “alle
calata” diventa operatore “alla sicurezza” ovvero colui
che gestisce l’auto - bloccante e viceversa.

232
CALATA CON UNA PIASTRINA CALATA CON GIUNZIONE DI CORDE

Operatore alle corde di calata

Operatore alla sicurezza

Con l’aiuto del moschettone - freno della piastrina “a monte”, l’Operatore - sicurezza recupera sufficiente lasco della
corda per consentirgli di “gestire la calata” con un’unica piastrina (quella a valle) “rinviata” nella piastrina a monte. E’
indispensabile, in questa fase, scambiare i ruoli: l’Operatore - corde di calata diventa Operatore - sicurezza e viceversa.

Operatore alle corde di calata

Operatore alla sicurezza

233
R I P R E S A D E G L I A N C O R A G G I

RIPRESA DEGLI ANCORAGGI


Per ciò che riguarda il complesso mondo delle calate è indispensabile dire che la cosidetta “calata sequenziale” è
stata, nel tempo, utilizzata per fini didattici (per alternare continuamente i vari ruoli in un costante lavoro di grup-
po). Da qualche anno questo tipo di calata è stata totalmente abbandonata. Per questi motivi oggi si “opera” prin-
cipalmente con la manovra delle “calate con giunzione” e solo in seconda battuta con la tecnica della “ripresa degli
ancoraggi”, che consiste nel “riprendere” la calata da un ancoraggio all’altro (SOLAMENTE SE IL TERRENO O LA
SITUAZIONE LO RICHIEDE) indipendentemente che si effettuino 30, 40, 200 metri di calata.

234
R I P R E S A D E G L I A N C O R A G G I CALATA CON GIUNZIONE DI CORDE

Per eseguire correttamente ed agevolmente questa manovra, è importante l’ordine e la “pulizia” nella zona dell’ancoraggio.
235
R I P R E S A D E G L I A N C O R A G G I

Costruire, nel caso di “forte carico”,


il mezzo barcaiolo rinforzato.

L’Operatore - barella passa lo Inserimento dello spezzone di servizio nel


“spezzone di servizio” all’Operatore - corde di calata connettore e gestione della sicurezza della barella.
236
R I P R E S A D E G L I A N C O R A G G I CALATA CON GIUNZIONE DI CORDE

Presa “in carico” della “testa di calata” (berella con


Operatore) attraverso lo “spezzone di servizio”.

Asola di bloccaggio e contro asola di


sicurezza sullo “spezzone di servizio”.
237
R I P R E S A D E G L I A N C O R A G G I

Prima inserire le corde nella piastrina “a valle”,


quindi nella piastrina “a monte”.

L’operatore richiede ai tecnici al punto di calata più alto, un sufficiente lasco delle corde
(mantenendole sempre in sicurezza) per il montaggio del nuovo “sistema freno - piastrine”.
238
R I P R E S A D E G L I A N C O R A G G I CALATA CON GIUNZIONE DI CORDE

IMPORTANTE: APPENA MONTATO IL SISTEMA “FRENO - PIASTRINA”, FERMARE IL TUTTO CON


“ASOLA DI BLOCCAGGIO” E “CONTRO - ASOLA DI SICUREZZA
239
R I P R E S A D E G L I A N C O R A G G I

Continuare l’operazione di “passaggio” con lo sblocco dello “spezzone di servizio” ed allentando con cautela lo stesso si “con-
segna” il carico (“barella – operatore”) alle “corde di calata”. Solo dopo aver eseguito questo importante “passaggio” sarà
possibile togliere lo “spezzone di servizio” dalla “testa di calata”, riconsegnandolo all’Operatore - barella (che lo posizionerà
con cura sulla barella, mantenendo “ordine e pulizia” del “sistema barella - operatore”.

240
R I P R E S A D E G L I A N C O R A G G I CALATA CON GIUNZIONE DI CORDE

A questo punto si allestirà lo “spezzone di sicurezza” configurato con nodo auto - bloccante “bellunese”, “mezzo barcaio-
lo rinforzato” fermato con “asola di bloccaggio” e “contro asola di sicurezza”.
IMPORTANTE: SOLAMENTE dopo un accurato controllo di tutto il “sistema di calata”,
si potrà comunicare agli Operatori “a monte” di SMONTARE TUTTO IL SISTEMA “FRENO - PIASTRINE”.
241
242
• “Paranco rapido” per brevi recuperi ;

• “Ri - configurazione” (da calata a recupero);

• ”Paranco mobile”;

• ”Paranco mobile con spezzone”;

• “Paranco con carrucole doppie.

243
“PARANCO RAPIDO” PER BREVI RECUPERI

Soluzione per recuperi “molto brevi” Passare il “carico” della calata sullo
(con le corde di calata) “spezzone di sicurezza” (nodo bellunese)
244
“PARANCO RAPIDO” PER BREVI RECUPERI TECNICHE DI RECUPERO

Nodo auto - bloccante sulle corde da recuperare

“Corde di calata” fermate “a monte” del sistema “freno - piastrina” (con leggero lasco di corda)
245
“PARANCO RAPIDO” PER BREVI RECUPERI

Le stesse corde di calata si collegano all’auto - bloccante, costruito sulle corde


da recuperare (inevitabile l’impiego delle carrucole)
246
“PARANCO RAPIDO” PER BREVI RECUPERI TECNICHE DI RECUPERO

IMPORTANTE: il blocco delle corde recuperate è ASSICURATO dall’auto - bloccante di sicurezza (nodo bellunese).
247
“PARANCO RAPIDO” PER BREVI RECUPERI

Nella fase successiva, si recuperano le corde “a monte” del sistema “freno - piastrine”
con l’aiuto dei connettori di contrasto alla piastrina.
248
“RI - CONFIGURAZIONE” (da calata a recupero) TECNICHE DI RECUPERO

Nel caso di recuperi “lunghi”, sarà indispensabile modificare il sistema


“freno - piastrina” trasformandolo a sistema di recupero (utilizzando gli stessi attrezzi).
249
“RI - CONFIGURAZIONE” (da calata a recupero)

Per procedere a questo sistema di recupero si “passerà” il carico sul nodo auto bloccante dello “spezzone di sicurezza”
(nodo barcaiolo) forzando sulle corde affinché il “bellunese” vada in blocco, recuperando un piccolo lasco sulle corde.
250
“RI - CONFIGURAZIONE” (da calata a recupero) TECNICHE DI RECUPERO

Aumentare il “lasco - corda” tra la piastrina “a monte” e la piastrina “a valle”.


251
“RI - CONFIGURAZIONE” (da calata a recupero)

Il lasco - corda serve per la costruzione di un’asola di bloccaggio “a valle”


del “freno - piastrina” che permetterà di togliere le corde dalla piastrina “a monte”.
252
“RI - CONFIGURAZIONE” (da calata a recupero) TECNICHE DI RECUPERO

IMPORTANTE: è possibile togliere contemporaneamente le due corde dalla piastrina,


poiché l’intero sistema è “in sicurezza”!
253
“RI - CONFIGURAZIONE” (da calata a recupero)

L’inserimento delle corde nella piastrina “a monte” verrà quindi modificato in posizione
“recupero” e sciolta l’asola di bloccaggio si recupererà gradualmente il “lasco di corda”.
254
“RI - CONFIGURAZIONE” (da calata a recupero) TECNICHE DI RECUPERO

ATTENZIONE: si consiglia di inserire i moschettoni con la ghiera rivolta verso il basso (e non come raffigurato)

Appena recuperato il “lasco - corda”, sarà possibile togliere le corde dalla piastrina “a valle”.
255
“RI - CONFIGURAZIONE” (da calata a recupero)
IMPORTANTE: lo spezzone di sicurezza, con il nodo auto - bloccante NON SI TOGLIE MAI!

Successivamente si potrà togliere la piastrina “a valle”, lasciando quella “a monte” in configurazione recupero.
256
P A R A N C O M O B I L E TECNICHE DI RECUPERO

In seguito saranno presentati diversi metodi di recupero, ricordando che, alcuni di questi sistemi di “paranco”,
nel caso di recupero di “carichi da non sottovalutare” NON saranno, allo stesso modo efficaci.
257
P A R A N C O M O B I L E

Non considereremo il sistema di “attacco delle corde” che dovrà essere effettuato come già più volte esplicitato.
Inizieremo la spiegazione di questa manovra dalle corde bloccate e dall’auto - bloccante sulle corde da recuperare:
si collegherà uno spezzone di corda (come raffigurato nelle immagini)
258
P A R A N C O M O B I L E TECNICHE DI RECUPERO

Lo spezzone “transiterà”, a sua volta, in un connettore inserito nell’ancoraggio formando,


di fatto, un “triangolo mobile” che ha la possibilità di essere riposizionato velocemente.
259
P A R A N C O M O B I L E

IMPORTANTE: lo spezzone di sicurezza


(nodo bellunese) NON SI TOGLIE MAI è
l’INDISPENSABILE seconda sicurezza!

Nel particolare è visibile il collegamento dello “spezzone di recupero”


all’ancoraggio solo attraverso un connettore HMS direttamente alla piastrina.
260
PA R A N C O M O B I L E C O N S P E Z Z O N E TECNICHE DI RECUPERO

Come più volte significato, l’efficacia del recupero è limitata:


per aumentare quest’ultima si potrà inserire uno “spezzone ausiliario fisso” (con carrucola).
261
PA R A N C O M O B I L E C O N S P E Z Z O N E

IMPORTANTE: lo spezzone di sicurezza


(nodo bellunese) NON SI TOGLIE MAI è
l’INDISPENSABILE seconda sicurezza!

Lo spezzone “ausiliario” (con carrucola) potrà essere collegato direttamente


all’ancoraggio principale sull’anello di “disassamento”, oppure come nella modalità seguente
262
PA R A N C O M O B I L E C O N S P E Z Z O N E TECNICHE DI RECUPERO

Inserendo nello stesso connettore HMS che conteneva in precedenza lo


“spezzone di recupero”, come raffigurato nelle immagini ravvicinate.
263
PA R A N C O C O N C A R R U C O L E D O P P I E

Nell’eventualità di “carichi di valore assoluto” (recupero di due o più persone)


un sistema estremamente efficace è quello con l’impiego di “carrucole doppie” allestite a “paranco”.
264
PA R A N C O C O N C A R R U C O L E D O P P I E TECNICHE DI RECUPERO

Nell’immagine sono mostrate alcune tipologie di “paranchi a carrucole doppie”


(già raffigurati ed esplicitati nei capitoli precedenti)
265
PA R A N C O C O N C A R R U C O L E D O P P I E

Il montaggio della corda nelle carrucole è molto semplice ed intuitivo


(per diversi motivi, riferiti ad un aumento del carico sull’ancoraggio, è preferibile “recuperare” verso l’alto).
All’efficacia del recupero, si associa la sicurezza generale della manovra.

266
PA R A N C O C O N C A R R U C O L E D O P P I E TECNICHE DI RECUPERO

IMPORTANTE: anche in questo caso, lo spezzone di sicurezza (nodo bellunese)


NON SI TOGLIE MAI è l’INDISPENSABILE seconda sicurezza!
267
PA R A N C O C O N C A R R U C O L E D O P P I E

La “gestione” del “sistema di recupero” sarà oltremodo agevole, recuperando prima la corda nella piastrina,
facendo poi “scorrere” verso il “basso” l’auto - bloccante.
268
PA R A N C O C O N C A R R U C O L E D O P P I E TECNICHE DI RECUPERO

L’auto bloccante “Marchard” sulle corde da recuperare,


potrà essere utilizzato anche come auto - sicura dell’operatore al “paranco”
269
PA R A N C O C O N C A R R U C O L E D O P P I E

ATTENZIONE: tutti gli Operatori impegnati nel “recupero”,


dovranno porre sempre molta attenzione alla propria “auto - sicura”
270
PA R A N C O C O N C A R R U C O L E D O P P I E TECNICHE DI RECUPERO

ATTENZIONE: tutte le volte che si affronterà una “calata in parete”


è importante “portare” sempre un paio di “carrucole doppie” e…
271
Finito di stampare
nel mese di gennaio 2007
Progetto1 13-12-2006 10:50 Pagina 2

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