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SPEDIZIONE IN A.P. ART.

2 COMMA 20/C LEGGE 662/96 DC/DCI/GORIZIA


Inserto al n. 47 - aprile 2010 di Notizie del Corpo nazionale soccorso alpino e spelelogico
Anno XVI
Inserto al n. 1 (47) / aprile 2010

Indice

Ringraziamenti di Pier Giorgio Baldracco (Presidente nazionale CNSAS) ...................... 2


Presentazione di Fabio Bristot ........................................................................................... 3
Scopo del documento ........................................................................................................ 5
Punti chiave intervento ricerca .......................................................................................... 5
Ruoli e responsabilità ......................................................................................................... 6
L’arrivo della chiamata e le verifiche preliminari ............................................................... 7
La raccolta informazioni ..................................................................................................... 8
Il Modulo dati disperso ....................................................................................................... 9
Il Centro Coordinamento Ricerca ...................................................................................... 10
La ricerca ............................................................................................................................. 14
Il ritrovamento, il soccorso e il recupero ............................................................................ 22
La chiusura intervento ........................................................................................................ 23
La tenuta della documentazione di intervento
con l’utilizzo di un sistema informatico ............................................................................. 24
Allegati al protocollo di intervento ..................................................................................... 25

Inserto a: Redazione: Amministrazione:


Ruggero Bissetta, Alessio Fabbricatore, Corpo nazionale
Notizie delCORPO NAZIONALE Giulio Frangioni, Elio Guastalli
Direttore responsabile:
soccorso alpino e speleologico
SOCCORSO ALPINO E SPELEOLOGICO ✉ via Petrella, 19
Alessio Fabbricatore 20124 MILANO
Segreteria editoriale: ☎ 02 29530433
Periodico specialistico pubblicato dal Corpo nazionale Studio tecnico associato fax 02 29530364
soccorso alpino e speleologico. Fabbricatore Alessio E-mail: segreteria@cnsas.it
Anno 16 (2010). ✉ Corso Giuseppe Verdi, 69
Numero 1 (47). Impaginazione,
34170 GORIZIA fotocomposizione, stampa:
☎ 0481 82160 (studio) Grafica Goriziana - Gorizia
Registrazione presso il Tribunale di Gorizia
n. 258 del 29-6-1995. ☎ 338 6854443 (portatile) Inserto a:
fax 0481 536840 NotiziedelCORPO NAZIONALE
E-mail:cnsassecondazona@libero.it SOCCORSO ALPINO E SPELEOLOGICO
Editore: stampato a Gorizia, aprile 2010
Corpo nazionale Grafica e fotografie:
soccorso alpino e speleologico Aes Stor
CLUB ALPINO ITALIANO
CORPO NAZIONALE SOCCORSO ALPINO E SPELEOLOGICO

RICERCA E SOCCORSO
DI PERSONE DISPERSE
L
CNSAS • LINEE GUIDA RICERCA E SOCCORSO PERSONE DISPERSE • CNSAS

e linee guida riguardanti la Ricerca e soccorso di persone disperse si


inseriscono in un contesto finalizzato a raccogliere tutte le risorse disponibili
per incanalarle verso un progetto globale e di ampio respiro
in grado di supportare l’obiettivo di fondo:
ottimizzare gli interventi di soccorso.
Ritenendo di interpretare le aspettative di tutti i tecnici del
Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico
il Consiglio nazionale ha deliberato di pubblicare le linee guida.
La Ricerca e soccorso di persone disperse rappresenta per il C.N.S.A.S.
un importante momento operativo e pertanto, a tutti coloro che si sono impegnati
per la realizzazione di questo strumento di lavoro, va il plauso del
Consiglio nazionale e mio personale.
In particolare desidero ringraziare la Commissione ricerca cui va il merito di questo
lavoro così come i tecnici che hanno prima condotto la ricerca e sperimentazione
sul campo e quindi hanno elaborato il testo che andiamo a distribuire a tutti i
componenti del C.N.S.A.S.
L’applicazione puntuale delle linee guida per la
Ricerca e soccorso di persone disperse risolverà sicuramente
in maniera professionale una problematica che di giorno in giorno
si fa più impellente.

Il Presidente nazionale
Pier Giorgio Baldracco
CNSAS • LINEE GUIDA RICERCA E SOCCORSO PERSONE DISPERSE • CNSAS

L
Presentazione

a presente pubblicazione rappresenta il frutto dell’attività svolta dalla Commissione


ricerca del C.N.S.A.S. e da altri soggetti dello stesso C.N.S.A.S., di quanti cioè
hanno in quest’ultimo quinquennio lavorato ad un tema/problema di notevole
rilevanza, producendo un elaborato compendio volto a garantire la standardizzazione e la
tracciabilità di tutti gli eventi legati alla ricerca e soccorso persona dispersa.
Il lavoro è, infatti, una sintesi equilibrata delle modalità con le quali dovrebbe essere
gestita e diretta tutta la filiera delle operazioni di una ricerca di una persona dispersa,
dall’atto di compilazione dell’anamnesi sino all’archiviazione dei dati, tutti aspetti che con
precisione vengono trattati in queste Linee guida.
Linee guida, per l’appunto che, come tali, vanno interpretate e soprattutto fatte aderire alle
modalità di attivazione, agli scenari operativi, ai rapporti interforze ed in genere a tutti quei
fattori, pressoché unici ed irripetibili, propri di ogni ricerca e di ogni singola realtà del
C.N.S.A.S. Proprio per questa ragione, il documento in questione non desidera essere
esaustivo di tutte le tipologie di ricerca, né vuole rappresentare in assoluto un modus
operandi che può variare, in modo anche significativo, a seconda delle stesse realtà
territoriali del C.N.S.A.S.
Al di là di queste precisazioni, queste Linee guida devono saper rappresentare uno stimolo
concreto per aumentare la consapevolezza di tutta la struttura del C.N.S.A.S. di come la
ricerca e soccorso persona dispersa sia in realtà un intervento complesso e completo in
ogni sua forma ed applicazione. Una consapevolezza attorno al quale i vari Servizi
regionali e provinciali dovranno, già domani, elevare la propria capacità di essere presenti
non solo come attori, quanto piuttosto come coordinatori qualificati.
Va poi in questa sede ricordato e ribadito, a scanso che venga equivocato dalla nostra
stessa struttura, che la fattispecie di intervento trattato non è nel modo più assoluto
ascrivibile né inquadrabile come un intervento di protezione civile, quanto piuttosto di un
codice rosso e come tale, fatto salvo casi particolari, rientrante nello specifico
ordinamento di riferimento della nostra organizzazione ed, in particolare, della Legge
n. 74/01 e successive modifiche.
Infine, un monito per quei soggetti esterni al C.N.S.A.S. che già si accingono ad effettuare
frettolosi copia ed incolla di queste Linee guida … l’originalità della fatica per aver
elaborato queste Linee guida è pari a quella dell’esperienza di aver fatto una data cosa
o di non averla fatta per niente … tutto il resto è imitazione incolore.

In ogni caso … buon lavoro a tutti.

Fabio Bristot
C.N.S.A.S. • STATUTO • REGOLAMENTO GENERALE • REGOLAMENTO DISCIPLINARE • C.N.S.A.S.
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Scopo del documento

Tra i compiti istituzionali del C.N.S.A.S. rientrano 1. Trovarsi preparati alla gestione di un intervento
anche le operazioni di ricerca e soccorso di persone che, dopo una prima fase apparentemente sempli-
disperse, operazioni che richiedono, per la loro com- ce, diventa sempre più complesso.
plessità, particolare attenzione in sede di organizza- 2. Poter utilizzare, specialmente per interventi lunghi,
zione. personale (tecnici di ricerca) proveniente da varie
Lo scopo del presente documento è quello di fon- stazioni, operante secondo uno stesso modello.
dere in maniera costruttiva le diverse esperienze delle 3. Facilitare il passaggio delle consegne tra il perso-
varie Delegazioni, producendo delle linee guida di nale di gestione, basandosi più sulla documenta-
intervento che serva da linea guida durante la ricerca zione standardizzata che sulla informazione ver-
di persone disperse. bale.
É comunque evidente che le particolarità territo- 4. Poter riprendere senza difficoltà, anche a distanza
riali non consentono di uniformare le tecniche di ricer- di mesi, una ricerca in seguito all’emergere di nuo-
ca e soccorso sul campo. Ogni particolarità presup- vi elementi o su richiesta di superiori Autorità.
pone conoscenze specifiche; la formazione in tal 5. Poter creare un archivio di Delegazione degli inter-
senso è demandata agli aggiornamenti tecnici delle venti, indispensabile per affinare e ottimizzare le
Scuole regionali/provinciali e, ove queste non siano tecniche di ricerca.
costituite, agli aggiornamenti tecnici di Delegazione, 6. Poter essere maggiormente tutelati rispetto ad
nei modi e nelle forme che saranno stabiliti dai coor- azioni legali.
dinatori tecnici.
Si tiene a precisare che non è scopo del presente
Nella stesura si è cercato sempre di attenersi ai documento la trattazione della fase di allertamento,
criteri di seguito riportati. ma si farà riferimento alla sola fase organizzativa e
gestionale dell’intervento.
Standardizzazione:
tutti gli interventi devono essere gestiti nello stes-
so modo. La fase di allertamento sarà oggetto del lavoro di
Tracciabilità: una separata Commissione che dovrà tenere conto
tutto ciò che viene fatto, così come tutte le infor- delle più recenti legislazioni a riguardo e dei vari pro-
mazione ricevute, deve essere documentato. tocolli d’intesa già presenti nelle varie regioni.

Anche se in alcuni interventi il tipo di gestione pro- Si tiene a precisare inoltre che lo scopo del pre-
posto potrà sembrare decisamente sovradimensiona- sente documento è quello di fornire dei requisiti mini-
to, è sempre opportuno attenersi alle linee guida in mi nell’organizzazione di un Intervento di Ricerca di-
quanto così facendo si potrà far fronte alle seguenti spersi ma che potrà essere integrato o ampliato in
esigenze o evenienze. funzione delle singole esigenze locali.

Punti chiave intervento ricerca

In maniera del tutto schematica, nell’organizzazio- d. Ricerca:


ne dell’intervento di ricerca si riconoscono le seguen- 1. definizione dell’area primaria di intervento;
ti fasi. 2. pianificazione della ricerca;
a. Arrivo della chiamata: 3. individuazione zone di ricerca;
1. verifica della fonte; 4. formazione delle squadre;
2. allertamento generale. 5. ricerca sul campo;
b. Raccolta di informazioni e analisi delle testimo- 6. comunicazioni.
nianze. e. Conclusione dell’intervento:
c. Predisposizione del Centro coordinamento ricer- 1. ritrovamento, soccorso e recupero;
ca. 2. sospensione dell’intervento.

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Ruoli e responsabilità

L’intervento di ricerca viene organizzato e gestito mantenere i contatti radio con le squadre in ricerca
dal Centro Coordinazione Ricerca (da questo punto ed eventualmente coadiuvare il Coordinatore delle
del documento in poi chiamato anche più semplice- Operazioni di ricerca e soccorso durante l’inchiesta.
mente C.C.R.), struttura gestionale che prevede una
catena di comando composta da una gerarchia di Capo squadra
ruoli; ai gradini più bassi della gerarchia troveremo i Le unità di ricerca saranno organizzate in squadre
soccorritori che operano direttamente sul campo e coordinate a loro volta da un Capo squadra designa-
che quindi formalmente non appartengono al C.C.R. to dal Coordinatore delle Operazioni di ricerca e soc-
Si individuano le seguenti figure. corso o dal Tecnico di ricerca se delegato. Il Capo
squadra sarà preferibilmente l’unica interfaccia tra il
Responsabile di intervento C.C.R. e la squadra. Avrà il compito di far eseguire le
Il Delegato è il Responsabile di intervento (Statuto consegne ricevute salvaguardando la sicurezza della
del C.N.S.A.S., titolo 2, art. 17) per la propria zona di squadra.
competenza. Nelle primissime fasi dell’intervento o Il Capo squadra verrà scelto in base alle sue capa-
nel caso di operazioni particolarmente semplici può cità tecniche (preferibilmente un Tecnico di Soccorso
delegare il Capo stazione al ruolo di Responsabile di alpino), all’esperienza in interventi di ricerca, a rico-
intervento. nosciute capacità di essere accettato come leader e
A seconda della complessità delle operazioni può alla conoscenza del territorio.
accadere (per piccoli interventi) che il Responsabile
di intervento sia anche Coordinatore delle Operazioni Squadra d’appoggio
di ricerca e soccorso. E’ composta da Operatori di Soccorso alpino e da
almeno un Tecnico di Soccorso alpino buon conosci-
Coordinatore delle tore della zona in cui si opera. Rimane reperibile pres-
Operazioni di Ricerca e Soccorso (C.O.R.) so il C.C.R. ed ha il compito prioritario di intervenire
Il Coordinatore delle Operazioni di ricerca e soc- nel modo più celere al recupero nel caso di ritrova-
corso è la figura che cura gli aspetti gestionali ed mento del disperso o di incidente verificatosi durante
operativi del C.C.R., secondo le presenti linee guida, la ricerca. Inoltre rimane sempre disponibile in base
congiuntamente al Responsabile di intervento. Il almeno un Tecnico sanitario pronto ad aggregarsi alla
Coordinatore delle Operazioni di ricerca supporta squadra in caso di necessità.
inoltre il Responsabile di intervento nelle attività deci-
sionali. I contatti con la stampa
I contatti con la stampa sono tenuti dagli organi
Tecnico di ricerca ufficiali della Delegazione. Tutti i volontari in ricerca
E’ demandato ad eseguire tutte le attività di orga- sul campo non devono rilasciare dichiarazioni, in par-
nizzazione e gestione del C.C.R., curando gli aspetti ticolar modo in merito alle modalità della scomparsa
operativi secondo le presenti linee guida, supportan- e alle notizie di carattere personale del disperso. Il
do se necessario il Coordinatore delle Operazioni di Coordinatore delle Operazioni di ricerca e soccorso
ricerca e soccorso nelle proprie funzioni. ed i Tecnici di ricerca vigilano affinché nei locali del
Sarà compito del Tecnico di ricerca organizzare la C.C.R. dove avvengono le comunicazioni radio o tele-
ricerca per settori, formare le squadre di ricerca, foniche non sia permesso l’accesso agli estranei.

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L’arrivo della chiamata e le verifiche preliminari

La chiamata al C.N.S.A.S. per un intervento di ricer- b. Posizione: località e/o coordinate (usata nei contat-
ca può pervenire da varie fonti. Il sistema di allerta- ti radio con le squadre).
mento varia tra i diversi Servizi regionali e provinciali a Non appena organizzato il C.C.R., il Responsabile di
seconda dei protocolli e della legislazione locale in intervento passa il Modulo cronologico al Tecnico di
essere, ma è comunque sempre codificato. In base alle ricerca che continua nelle annotazioni.
procedure locali la chiamata potrà arrivare al Capo sta- Quando non è possibile avere a disposizione un
zione oppure al Delegato. Sarà compito del chiamato Modulo cronologico è comunque fondamentale anno-
avvertire tempestivamente l’altra figura istituzionale. tare gli eventi su un foglio di carta qualsiasi, ricordan-
Per gli scopi del presente documento si individuano do sempre di associare ad ogni informazione scritta
le seguenti possibilità generiche. l’ora e i minuti a cui si riferisce. Sullo stesso modulo, in
1. Chiamata da Centrale 118. Normalmente la chiama- prima battuta e finché il C.C.R. non è stata organizza-
ta è già verificata dalla Centrale 118 (chiamata di to, possono essere riportate tutte le notizie e gli even-
ritorno) e quindi viene attivato immediatamente l’in- ti, indipendentemente dal fatto che le presenti linee
tervento. guida ne preveda l’annotazione sul Modulo cronologi-
2. Chiamata da altri enti/organizzazioni. E’ importante co o su un altro modulo.
in questo caso accertarsi presso il chiamante: Tutti i soggetti coinvolti nelle fasi iniziali della ricer-
a. se la notizia è stata verificata e in che modo; ca (Tecnici di ricerca che si occupano di allestire il
b. se la Centrale 118 è stata allertata. C.C.R., Delegato, Capo stazione che allerta i volontari,
3. Chiamata diretta da parenti o amici del disperso. La personale dedicato alla raccolta informazioni) devono
chiamata deve assolutamente essere verificata, tra- avere un proprio modulo cronologico. Una volta predi-
mite chiamata telefonica di ritorno oppure perso- sposto il C.C.R. tutti questi moduli vengono raccolti e il
nalmente. In ogni caso devono essere avvertiti tem- Tecnico di ricerca incaricato li riordinerà, utilizzandoli
pestivamente il Delegato ed il Capo stazione ed per redigere in maniera più ordinata la documentazio-
allertata la Centrale 118. ne di intervento.

Il modulo cronologico di intervento L’allertamento generale


Non appena ricevuta la prima chiamata il Il Responsabile di intervento, verificata la chiamata,
Responsabile di intervento esegue le prime annotazio- provvede all’allertamento generale del personale della
ni sul “Modulo cronologico di intervento” (vedi stazione di competenza, secondo le modalità proprie
Allegato “D”). della Stazione.
Il Modulo cronologico di intervento è lo strumento Di seguito il Responsabile di intervento (o un volon-
base per le registrazioni di tutte le operazioni dell’inter- tario delegato) deve di seguito chiamare:
vento. É organizzato in forma di tabella e su di esso 1. il Coordinatore delle Operazioni di ricerca e soccor-
devono essere annotati tutti gli eventi significativi che so;
riguardano l’intervento. Nel seguito del documento 2. il Coordinatore di delegazione delle U.C.R.S., in
verranno di volta in volta evidenziati quali eventi devo- base al tipo di intervento e della possibilità di inter-
no essere annotati. venire con Unità cinofile.
Come regola generale, nel dubbio è sempre meglio L’allertamento di altri Enti può variare a seconda dei
abbondare nelle annotazioni. Per ogni evento è obbli- protocolli in essere nelle varie regioni, ma di norma è
gatorio annotare l’orario in cui è accaduto. sempre opportuno che vengano allertati gli organi di
Il Modulo cronologico può essere tenuto sia in Polizia di competenza. Gli organi di Polizia possono
forma cartacea che computerizzata, ma in ogni caso inoltre essere di grande aiuto nella fase di raccolta
deve riportare per ogni evento, i seguenti campi: delle informazioni perché hanno capacità di indagine
a. data (può essere annotata una sola volta per tutto il molto ampia. É ovvio che tale supporto può non esse-
modulo); re necessario se la ricerca è sicuramente focalizzata su
b. ora e minuti dell’evento; un caso di perdita di sentiero o simili.
c. numero di squadra; nel caso l’evento riguardi il Nelle prime fasi organizzative il Responsabile di
C.C.R. il numero di squadra può essere omesso intervento, congiuntamente al Coordinatore delle
oppure viene utilizzato il numero 0; Operazioni di ricerca e soccorso deve valutare la por-
d. descrizione dell’evento; per eventi molto frequenti tata dell’intervento ed eventualmente mettere in preal-
possono essere utilizzate abbreviazioni (ad es. C.R. larme i Capi stazione delle zone limitrofe.
per contatto radio).
Per ognuna delle informazioni precedenti deve L’annullamento precoce dell’intervento
essere predisposto un campo riservato sul modulo. Capita a volte che l’intervento si risolva in brevissi-
É opportuno aggiungere altri campi per informazio- mo tempo; in tal caso il Responsabile di intervento
ni tipiche, quali ad esempio. deve togliere l’allertamento nello stesso ordine in cui
a. Quota (usata nei contatti radio con le squadre); aveva fatto le chiamate.

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La raccolta informazioni

La peculiarità dell’intervento di ricerca è quella di bile. A volte è utile avere la presenza di un esper-
avere una fase preponderante di perlustrazione del to dei luoghi che possa collocare sulla carta topo-
territorio rispetto alla fase di recupero. grafica tutti i riferimenti emersi.
É importante quindi che alla raccolta e al tratta- 4. Se dal colloquio cominciano ad emergere elemen-
mento delle informazioni sia dedicata un’attenzione ti che possano avere implicazioni legali è opportu-
particolare, agendo con meticolosità, tatto e cura dei no che sia presente un agente di Pubblica sicu-
dettagli. rezza; se ciò non fosse possibile, le informazioni
Spesso, nella fretta di inviare squadre in ricerca, si potranno essere raccolte ugualmente (in funzione
trascura la fase investigativa che invece, a consunti- del buon esito della ricerca), ma dovranno essere
vo, risulta sempre essere quella più redditizia in ter- trasmesse tempestivamente agli organi compe-
mini di risparmio sia di tempo che di risorse. Tanto tenti.
maggiori saranno gli elementi noti, tanto maggiore
sarà la possibilità di valutare al meglio l’area primaria La raccolta di testimonianze dirette
di intervento, consentendo di massimizzare gli sforzi
Le testimonianze si dicono dirette se rilasciate
sulla maggior probabilità di ritrovamento.
dalla persona che ha assistito ai fatti. Normalmente
D’altra parte la fase di investigazione risulta esse-
sono queste che concorrono primariamente a gene-
re notevolmente complessa e laboriosa, data la deli-
rare il quadro delle informazioni su cui si basa la pia-
catezza delle informazioni che si andranno a trattare.
nificazione della ricerca.
Di norma questa fase investigativa non viene mai
Ogni testimonianza deve essere trascritta con la
interrotta ma continua a svolgersi parallelamente al
massima fedeltà possibile; non sempre è possibile
lavoro delle squadre sul campo.
farlo durante il colloquio (spesso l’interlocutore si ini-
Nel presente capitolo si riportano alcuni principi
bisce vedendo prendere appunti), ma in questo caso
generali di ordine pratico per lo svolgimento della
la stesura deve essere completata subito dopo.
fase investigativa (altrimenti nota come inchiesta o
La trascrizione della testimonianza, al cui scopo è
anamnesi) e si rimanda all’allegato “A” per un appro-
stato predisposto un apposito modulo (vedi allegato
fondimento delle problematiche di questa delicata
“D”) deve sempre indicare:
fase. In allegato “D” viene riportato il Modulo anam-
a. generalità di chi ha rilasciato la testimonianza e
nesi che può essere efficacemente utilizzato in que-
numero di telefono per chiarimenti successivi;
sta fase.
b. generalità di chi ha raccolto la testimonianza e di
Nelle primissime fasi dell’intervento il Respon-
eventuali testimoni;
sabile di intervento e il Coordinatore delle Operazioni
c. luogo, data e orario in cui è stata rilasciata;
di ricerca e soccorso devono creare un contatto
d. riferimenti precisi a persone e luoghi citati;
diretto con la famiglia del disperso, in modo da poter
e. collocazione temporale precisa degli eventi citati;
reperire velocemente e in modo continuo informazio-
f. nella trascrizione deve essere distinto ciò che è
ni. Di seguito vengono elencati i principi generali a cui
stato effettivamente detto e ciò che invece ha
attenersi in questa attività.
intuito
1. Designare un’unica persona (di solito il
chi ha raccolto la testimonianza;
Coordinatore delle Operazioni di ricerca e soccor-
g. è opportuno che vengano annotati eventuali sen-
so stesso o un Tecnico di ricerca) come interfac-
sazioni o stati d’animo percepiti dall’intervistatore.
cia tra la famiglia del disperso e il C.C.R. Questa
persona deve avere doti particolari di comunicabi-
lità e deve guadagnarsi la fiducia dei parenti. Trattamento delle informazioni riservate
2. Almeno un parente stretto o un amico del disper- Durante la fase di raccolta informazioni, il perso-
so deve essere presente presso il C.C.R. nelle nale del C.C.R. viene a conoscenza di elementi che
prime fasi di ricerca. Non deve comunque essere appartengono alla sfera della privacy del disperso e
mai lasciato uscire in perlustrazione sul territorio. della sua famiglia.
Quando non presente deve essere sempre contat- In particolare bisogna prestare attenzione a ciò
tabile telefonicamente. che viene trasmesso ai volontari in ricerca, limitando-
3. Tutti i colloqui devono avvenire in luogo apparta- si all’indispensabile per indirizzare il lavoro sul
to, con la presenza del solo personale indispensa- campo.

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Il Modulo dati disperso

Il Modulo dati disperso, sia in forma cartacea che tà di ritrovamento sulla quale concentrare gli sforzi.
elettronica, raccoglie tutte le informazioni che si Nell’allegato “B” si riportano alcune trattazioni in
hanno a disposizione sul disperso. merito al comportamento tipico di alcune categorie di
Viene di norma compilato inizialmente da chi rice- dispersi.
ve la chiamata, che annota i dati essenziali, e viene
man mano completato in seguito alla raccolta delle Informazioni meteorologiche
testimonianze. Il personale del C.C.R. deve costantemente
Il Modulo dati disperso contiene informazioni sen- aggiornarsi sulle previsioni meteorologiche, almeno
sibili, quindi deve essere conservato opportunamen- con cadenza giornaliera.
te. Tali informazioni verranno utilizzate nella fase di Nel caso la zona delle operazioni comprenda sia
pianificazione della ricerca. terreno innevato che non, e particolarmente nel caso
Un estratto delle informazioni di tale Modulo viene il limite della neve vari durante le operazioni (precipi-
allegato alla documentazione consegnata ai Capi tazioni nevose durante l’intervento o rapido sciogli-
squadra, in modo da poter identificare il disperso mento della neve), deve essere annotato sulla carta
eventualmente ritrovato e da avere elementi utili alla topografica il limite della neve giornalmente o dopo le
perlustrazione del territorio. precipitazioni, insieme con la data e l’orario.
Il Modulo dati disperso correttamente compilato, Spesso queste informazioni sono importanti per
fornirà un quadro completo del soggetto interessato escludere o includere nella ricerca determinate aree
e delle circostante della sua scomparsa da utilizzare di territorio.
per definire l’area di intervento con più alta probabili-

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Il Centro coordinamento ricerca

Il Centro Coordinamento Ricerca (C.C.R.) è la Zona di smistamento. Raggiungibile da tutto il per-


struttura dalla quale dipendono l’organizzazione e la sonale, è dedicata al passaggio delle consegne,
gestione dell’intervento. Nel resto di questo capitolo all’informazione, all’accoglimento di nuovi arrivati, al
si descrivono le sue caratteristiche e i criteri di scel- ristoro del personale rientrato. Normalmente nei
ta. momenti di punta a quest’area deve essere assegna-
to del personale a fare da filtro tra il coordinamento e
le squadre in attesa in modo da poter risolvere rapi-
Ubicazione
damente la maggior parte delle richieste di routine. E’
L’ubicazione del C.C.R. sarà scelta considerando i
opportuno predisporre una bacheca, facilmente
seguenti elementi.
accessibile, con tutte le informazioni più frequente-
mente richieste (dati essenziali del disperso, quota e
Elementi fondamentali:
posizione del C.C.R., cartografia dei dintorni, numero
a. collegamento telefonico fisso oppure punto con
di telefono del C.C.R.), naturalmente nel rispetto di
buona ricezione per telefoni cellulari;
tutte le informazioni riservate. Sebbene preferibile,
b. ambiente protetto sufficientemente spazioso e
non necessariamente quest’area deve essere al
facilmente raggiungibile;
c. copertura radio della maggior parte dell’area di coperto.
ricerca; Saletta per colloqui. Dedicata alla raccolta delle
d. disponibilità di energia elettrica per illuminazione e testimonianze e alla discussione di argomenti riserva-
per apparecchiature elettriche/elettroniche. ti. In caso di impossibilità a reperire questo spazio, le
attività citate devono comunque essere condotte in
Elementi importanti: un luogo sufficientemente appartato.
a. disponibilità di fotocopiatrice (in loco o raggiungi- Purtroppo non in tutti gli interventi è possibile tro-
bile in tempo ragionevole); vare una struttura con tali caratteristiche, ma bisogna
b. vicinanza del punto di scomparsa o ubicazione sempre cercare almeno di separare la Sala operativa
entro l’area di ricerca per poter meglio coordinare dalla Zona di smistamento.
le squadre;
c. vicinanza di una piazzola per l’atterraggio dell’eli-
cottero; Attrezzature del
d. ambiente ampio e attrezzato (parcheggi) in funzio- Centro Coordinamento Ricerca (C.C.R.)
ne della portata dell’intervento (numero di persone Una efficiente C.C.R. deve essere attrezzato sia
coinvolte, presenza di più associazioni, estensione con elementi fissi, che appartengono già alla struttu-
della zona di ricerca); ra scelta, che con materiali tipici della ricerca che ver-
e. punto per il ristoro degli operatori. ranno installati dal team di coordinamento all’arrivo
sul posto (naturalmente quando il C.C.R. non è la
Considerando gli elementi sopra esposti verrà sede C.N.S.A.S.).
scelta la struttura disponibile più adeguata tra:
1. Stazione C.N.S.A.S.;
2. Municipio; Attrezzature fisse:
3. altra struttura pubblica (scuole, ecc.); tavolo/i di dimensioni adeguate e sedie;
4. baita / rifugio /abitazione privata; energia elettrica;
5. automezzo / furgone attrezzato a C.C.R. illuminazione;
telefono fisso;
Configurazione telefax;
La configurazione ottimale del C.C.R. prevede una fotocopiatrice;
suddivisione fisica in tre aree separate e possibil- riscaldamento.
mente indipendenti, ognuna dedicata ad una specifi-
ca funzione. Attrezzature tipiche da ricerca:
Sala operativa. Dedicata a tutte le operazioni di cartografia;
coordinamento e di comunicazione. L’accesso a que- modulistica;
sta Sala dovrebbe essere riservato ai responsabili apparecchiature radio;
dell’intervento (Responsabile di intervento, materiale sanitario;
Coordinatore delle Operazioni di ricerca e soccorso, materiale alpinistico;
responsabili di altre organizzazioni), ai Tecnici di pile di ricambio;
ricerca, ai Tecnici radio, ai Capi squadra se viene loro indirizzari/guide telefoniche;
richiesto. ricevitori G.P.S. (se in uso).

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Comunicazioni un automezzo, ognuno dei quali ha le seguenti fun-


Le comunicazioni costituiscono l’elemento fonda- zioni e caratteristiche:
mentale per un buon coordinamento dell’intervento. 1. si occupa delle operazioni in un settore ben deli-
E’ quindi necessario predisporne con cura il sistema mitato;
che verrà basato su: 2. aggiorna continuamente il C.C.R. principale;
a. apparecchio radio capomaglia con funzionamento 3. è gestito da un Tecnico di Ricerca aiutato even-
sia in iso-frequenza che con utilizzo del ponte tualmente da altri volontari;
radio operante sulle frequenze normalmente in 4. è dotato di apparati radio veicolari e telefono cel-
uso al Servizio regionale/provinciale di apparte- lulare (satellitare);
nenza; 5. ha una dotazione cartografica (fotocopie) suffi-
b. telefono fisso o cellulare; ciente per tutte le squadre impegnate nel settore;
c. telefax; 6. ha una dotazione sanitaria e alpinistica sufficiente
d. apparecchi radio portatili per comunicazioni con per i recuperi.
squadre di altri enti; in alternativa si possono uti-
lizzare gli apparati montati sui veicoli delle varie L’organizzazione del lavoro nel
associazioni che si trovano in prossimità del Centro coordinamento ricerca
C.C.R.; alcuni Enti inoltre possono essere contat-
tati via telefono con la caserma che inoltra la chia- L’efficienza del lavoro svolto nel C.C.R. dipende in
mata via radio. modo diretto da una razionale suddivisione delle fun-
zioni tra i componenti del team di gestione. È eviden-
Nel caso di aree di ricerca senza copertura radio te che in situazioni reali non è possibile seguire uno
dal C.C.R., bisogna sempre inviare del personale in schema rigido, sia per la diversa complessità dei vari
punti strategici ponti mobili o in mancanza di questi interventi, sia per il numero variabile di tecnici a dis-
con con funzione di ponte. In nessun caso una squa- posizione, anche in momenti diversi dello stesso
dra deve restare senza un canale di comunicazione intervento.
attivo con il C.C.R.. Di seguito si descrivono a grandi linee le funzioni
necessarie alla gestione dell’intervento; la loro impor-
Le comunicazioni radio devono risultare: tanza e collocazione precisa nell’ambito della gestio-
precise - chiare – concise ne risulterà evidente dall’esposizione dei capitoli suc-
cessivi. A seconda della complessità dell’intervento
L’utilizzo di codici è molto importante per garanti- sarà possibile che più funzioni vengano accumulate
re il rispetto della privacy, consentendo al personale dalla stessa persona, ovvero che si abbiano più per-
presente presso il C.C.R. di attivarsi per mascherare sone a ricoprire la stessa funzione. Ad ogni funzione
al meglio successive comunicazioni con la squadra viene associato un livello di complessità come segue.
interessata. 1. A - Livello alto: funzioni che devono essere
assunte dal Responsabile di intervento o dal
Coordinatore delle Operazioni di ricerca e
Il Centro coordinamento ricerca avanzato soccorso.
Quando la vastità della zona di ricerca è tale da 2. M – Livello medio: funzioni che devono essere
rendere troppo lunghi i trasferimenti tra il C.C.R. e il assunte da un Tecnico di ricerca.
settore di operazione è opportuno affiancare al 3. B – Livello basso: funzioni che possono essere
C.C.R. principale uno o più Centri Coordinamento assunte da un Operatore di Soccorso alpino
Ricerca Avanzati (C.C.R.A), normalmente realizzati su sotto la guida di un Tecnico di ricerca.

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Funzione Livello Descrizione

Curare le relazioni con i parenti, amici, testimoni. Raccogliere,


Raccolta Informazioni A
annotare e valutare le testimonianze.

Cercare di capire cosa è successo e stabilire una strategia


Determinazione
A generale di ricerca. Determinare le aree prioritarie e le aree
della strategia di ricerca
escluse.

Gestione delle
A Comunicare con le Istituzioni e con la stampa.
comunicazioni esterne

Curare la distribuzione delle funzioni tra i Tecnici di ricerca e


coordinare le loro operazioni. Assicurarsi che non ci siano
Coordinamento
A tempi morti o colli di bottiglia. Organizzare il lavoro il più pos-
del team di gestione
sibile in parallelo senza che una singola operazione blocchi le
altre in attesa del suo completamento.

Curare gli elenchi del personale e saper utilizzare le risorse


umane in funzione delle esigenze delle singole zone e delle
Gestione del personale M
competenze o specializzazioni dei singoli volontari. Preparare
i moduli di squadra. Passare le consegne al Capo squadra.

Definire nel dettaglio, in base alla strategia di ricerca e all’indi-


viduazione delle aree prioritarie ed escluse, le perimetrazioni
Gestione delle zone di ricerca, il numero di volontari necessari alla per-
M
delle zone di ricerca lustrazione di ogni singola zona e la tecnica di ricerca da uti-
lizzare. Preparare le cartografia da fornire ai Capi squadra.
Ricevere la relazione del Capo squadra al rientro.

Gestire le comunicazioni radio da e per le squadre. Contattare


periodicamente le squadre e determinarne la posizione e il
Gestione delle
M grado di completamento del lavoro. Assicurarsi che esista la
comunicazioni radio
copertura radio di tutti i settori ed eventualmente mettere in
atto misure di correzione del problema.

Tenuta del Registrazione cronologica di tutti gli eventi accaduti durante


B
Modulo cronologico l’intervento.

Curare la separazione fisica tra i C.C.R. e il resto dei volontari


a disposizione. Raccogliere i moduli Elenco del personale dai
nuovi arrivati ed eventualmente fornire moduli in bianco.
Chiamare i Capi squadra per il passaggio delle consegne. Al
rientro delle squadre assicurarsi che il Capo squadra relazioni
Filtro B sul lavoro svolto. Annotare e comunicare alla Gestione del per-
sonale il nominativo dei volontari che lasciano l’intervento.
Aggiornare una eventuale bacheca di intervento. Dare assi-
stenza alle squadre in partenza durante la taratura degli stru-
menti. Fornire informazioni routinarie. Segnalare tempestiva-
mente l’insorgere di problemi logistici.

Gestire il materiale alpinistico e sanitario presente presso il


C.C.R.. Reperire nuovo materiale all’occorrenza presso i
Gestione materiale B magazzini di stazione. Fornire supporto logistico generico al
C.C.R. (fotocopie cartografia, reperimento materiale vario,
ecc.).

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La distribuzione delle funzioni compete al Coordi- costituiscono il team di gestione, fino ad aver più di
natore delle Operazioni di ricerca e soccorso e dipen- un tecnico assegnato a certe singole funzioni. Come
de ovviamente dal numero di tecnici a disposizione. stima grossolana il team del C.C.R. deve essere com-
Naturalmente il primo soccorritore ad arrivare nel posto da un minimo di 2 - 3 persone fino ad un mas-
luogo dove si è deciso di insediare il C.C.R. avrà su di simo di 10 - 12, considerando come ottimale un rap-
sé la totalità della gestione; è indispensabile però che porto di 1 a 10 tra personale del C.C.R. e personale in
non appena viene raggiunto da altri volontari ci sia ricerca.
una redistribuzione dei compiti. In particolare il soc- È importante inoltre che tutti i componenti del team
corritore maggiormente preparato, sia per qualifica lavorino a stretto contatto, in modo che ognuno sia a
che per esperienza, dovrà assumersi le funzioni di più piena conoscenza del lavoro svolto dagli altri, parteci-
alto livello, affidando ad altri per prime le funzioni che pi attivamente con le proprie opinioni alla formazione
richiedono una presenza costante, cioè: Tenuta del della strategia da parte del Coordinatore delle
modulo cronologico; Gestione delle comunicazioni Operazioni di ricerca e soccorso e del Responsabile di
radio; Filtro; Gestione del personale. Nel momento intervento, e non da ultimo sia in grado di subentrare
poi in cui tutto il team di gestione sarà presente, ci senza ritardo nelle funzioni di un altro componente
sarà un’ulteriore redistribuzione delle responsabilità. oppure ad assisterlo nelle proprie. Il lavoro deve esse-
Il Coordinatore delle Operazioni di ricerca e soccorso re improntato nel massimo della flessibilità, ponendo-
dovrà accertarsi che tutte le funzioni siano coperte, si sempre come obiettivo la completezza delle opera-
che ogni assegnatario abbia capito esattamente quali zioni richieste e l’ottimizzazione dei tempi.
siano i propri compiti e le operazioni da eseguire, Di seguito si riportano alcuni esempi per meglio
specialmente nel caso vengano utilizzati per le fun- comprendere come potrebbero concatenarsi le varie
zioni di tipo B volontari non specializzati. funzioni tra il personale del C.C.R. (i Te.S.A. potreb-
Al crescere del numero di persone coinvolte nelle bero anche essere O.S.A.).
operazioni, deve aumentare il numero di tecnici che

Grande intervento Medio intervento


Grande intervento Piccolo intervento
Funzione (100 volontari in ricerca) (40-50 volontari in
Dopo smistamento (10-20 volontari in ricerca)
Durante smistamento ricerca)

Responsa- Responsa-
Raccolta Tecnico di
bile di bile di
Informazioni Respon- ricerca
Intervento Intervento
sabile di
Determinazione Intervento
Responsabile Coordina- Coordina-
della strategia Coordinatore (spesso
di intervento tore delle tore delle
di ricerca delle Operazioni coincide
Operazioni Operazioni con il
Gestione delle di ricerca e soc-
di ricerca di ricerca Coordina-
comunicazioni corso
e soccorso e soccorso tore delle
esterne
Operazioni
Coordinamen- di ricerca e
to del Team soccorso
di gestione per i piccoli
interventi)
Gestione del Tecnico ricerca Tecnico ricerca
Tecnico ricerca 1 Tecnico ricerca 1
personale 1 3
Gestione delle Tecnico ricerca
Tecnico ricerca 2
zone di ricerca 2
Gestione delle
comunicazioni Tecnico ricerca 4 Tecnico ricerca 3
radio Tecnico
Tecnico ricerca 2 di
Tenuta del soccorso
Modulo Tecnico soccorso 4 Tecnico ricerca 4
cronologico
Filtro Tecnico socc. 1 Tecnico socc. 2 Tecnico soccorso 1
Gestione Tecnico soccorso 1
Tecnico soccorso 3 Tecnico soccorso 2
materiale

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La ricerca

La fase operativa della ricerca non ha un momento Questo significa che qualunque azione concreta di
ben definito di inizio, poiché già nel momento stesso perlustrazione del territorio deve essere concordata a
in cui i parenti o gli amici del disperso danno priori e soprattutto inserita in una strategia globale di
l’allarme, nella maggioranza dei casi persone esterne ricerca.
al C.N.S.A.S. hanno già svolto una qualche forma di Di seguito si descrivono i passi necessari per una
ricerca. corretta pianificazione.
Si può però identificare, almeno per quanto
concerne i compiti del C.N.S.A.S., l‘inizio operativo Reperimento cartografia
della ricerca con l’arrivo dei primi volontari allertati L’intervento di ricerca in montagna viene
nel luogo prescelto per il C.C.R. pianificato sulla carta topografica. Attualmente
Da non sottovalutare comunque il reperimento di esistono delle grosse differenze tra le serie
informazioni sul lavoro svolto da altri. Questo lavoro cartografiche disponibili nelle varie regioni, per cui
dovrà essere valutato in base alla conoscenza delle non sarà possibile fare una trattazione omogenea per
persone che lo hanno eseguito, al loro coinvolgimento l’intero territorio nazionale, ma si andranno a definire
emotivo (parenti stretti / amici del disperso), alla loro quelle che sono le caratteristiche ottimali. Sarà cura
capacità di muoversi nell’ambiente. di ogni Servizio regionale/provinciale individuare, per
Tutto ciò che è stato fatto da parenti/amici del il proprio territorio di competenza, le serie
disperso o da altre organizzazioni prima dell’intervento cartografiche che più si avvicinino ai requisiti qui
del soccorso organizzato deve essere annotato. descritti.
Per una corretta gestione dell’intervento di ricerca,
si dovrà essere in grado in ogni momento di: 1. Avere una scala 1:5.000 o 1:10.000, massimo
sapere chi e quante persone abbiamo in ricerca 1:25.000. Scale con un rapporto superiore non
sapere dove queste stanno cercando forniscono dettagli sufficienti ad una descrizione
sapere cosa è già stato fatto puntuale del territorio.
predisporre nuove zone di ricerca 2. Per quanto possibile essere la stessa tipologia di
cartografia per tutte le stazioni della Delegazione;
I cicli operativi in questo modo il personale non perde tempo nel
riconoscimento dell’orografia e dei manufatti e
Un intervento di ricerca trova il suo naturale riesce a valutare a colpo d’occhio le distanze e le
svolgimento in una serie di cicli operativi; ogni ciclo è aree.
composto da una fase di pianificazione e da una fase 3. Essere per quanto possibile aggiornata e chiara.
di perlustrazione del territorio. 4. Essere dotata di un reticolo chilometrico,
Normalmente si ha una sovrapposizione dei cicli in possibilmente in coordinate UTM.
quanto durante la perlustrazione da parte delle 5. Avere una versione computerizzata (per l’utilità di
squadre, i tecnici del C.C.R. iniziano a pianificare il questa caratteristica si rimanda al capitolo relativo
ciclo successivo. all’utilizzo di strumenti informatici nella gestione
E’ molto difficile dare una durata standard di un degli interventi di ricerca).
ciclo operativo, perché ogni intervento ha una storia Di normale reperibilità sul territorio nazionale si
propria, ed inoltre la durata dipende da molti fattori, segnalano
tra i quali:
a. caratteristiche del territorio; Tavolette IGM 1:10.000 – 1:25.0000
b. numero di ricercatori coinvolti; Pregi. Molto dettagliata. Tracciati molti sentieri
c. tempo atmosferico; anche in disuso. Reticolo UTM (MGRS).
d. durata delle ore di luce; Difetti. Di difficile reperimento le 1:10.000. Non tutte
e. capacità di concentrazione e stanchezza delle le zone sono servite in scala 1:10.000.
squadre; Abbastanza costosa. Non aggiornata
f. da quanto tempo è avvenuta la scomparsa. (mancano pressoché tutte le nuove strade
In media comunque un ciclo operativo dura dalle forestali). Non aggiornabile. In alcune aree la
due alle cinque ore e difficilmente, a meno di avere un grafica è pessima e comunque la notazione
sufficiente ricambio del personale, si riescono a non è uniforme, ma dipende dall’anno di
portare a termine più di due cicli operativi al giorno. aggiornamento. Non computerizzate
(bisogna digitalizzarle in proprio).
La pianificazione della ricerca
Carta Tecnica Regionale (CTR) 1:5.000 - 1:10.000
Ogni ricerca, perché possa essere chiamata Pregi. Di norma molto dettagliata e fedele per
organizzata, deve essere innanzitutto pianificata. quanto riguarda l’orografia e i manufatti. Di

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facilissimo reperimento, anche negli uffici 2. ”che caratteristiche ha la persona che stiamo
tecnici dei comuni. Poco costosa; di norma i cercando?”;
servizi cartografici regionali la distribuiscono 3. “che caratteristiche ha il luogo dove è probabile si
gratuitamente ad associazioni come il trovi il disperso?”.
C.N.S.A.S. Normalmente esiste una versione In particolare si deve classificare l’intervento entro
computerizzata. una o più delle seguenti categorie.
Difetti. La grafica è solitamente in bianco e nero e la Causa probabile della scomparsa
lettura non è così immediata come la 1. Incidente.
precedente; quindi può essere usata con 2. Malore.
facilità solo dopo un periodo di allenamento. 3. Suicidio.
Normalmente la carta viene redatta 4. Allontanamento volontario.
unicamente su rilievo aero-fotogrammetrico, 5. Perdita dell’orientamento.
perciò sono andate perse tutte le 6. Scomparsa provocata con la forza da altre
informazioni su vecchi tracciati che invece persone.
sono ancora presenti sulle IGM. Il reticolo è di Caratteristiche del disperso
tipo Gauss-Boaga, che però (almeno 1. Deceduto.
all’interno della stessa tavola) può essere 2. Ferito o non in grado di muoversi e non in grado
convertito facilmente in UTM sommando o di chiamare aiuto.
sottraendo una quantità costante alle 3. Ferito o non in grado di muoversi ma in grado di
coordinate. chiamare aiuto.
In ogni caso appare evidente che almeno i Capo 5. Illeso.
squadra ed i Tecnici di ricerca devono possedere 6. Attardato ma in rientro.
delle cognizioni di topografia sufficienti ad 7. Con perdita dell’orientamento.
interpretare correttamente diversi tipi di carte 8. Si nasconde volontariamente.
9. In condizioni psichiche non normali (permanenti
topografiche.
o temporanee).
10. Pericoloso per se e/o per gli altri.
Preparazione
della cartografia per l’intervento Caratteristiche del territorio
Non appena individuata l’area massima di 1. Bosco, maggenghi, zone con insediamenti.
intervento (valutazione preliminare: un cerchio di 2. Territorio aperto di alta montagna.
raggio 2 – 5 chilometri centrato sul punto di 3. Zone impervie con salti di roccia o difficoltà
scomparsa) si devono preparare un numero adeguato alpinistiche.
di fotocopie della cartografia necessaria: 4. Ghiacciaio crepacciato.
Se, al momento della chiamata, si prevede di 5. Alvei di fiumi, torrenti, canyon.
installare il C.C.R. in un luogo privo di fotocopiatrice, 6. Zone ipogee.
7. Zone franose.
è opportuno che un operatore C.N.S.A.S. si occupi
delle fotocopie prima dell’arrivo al C.C.R. Questo fa sì Condizioni meteorologiche
che al momento di pianificare la ricerca le 1. Tempo atmosferico stabile o perturbato, tempera-
informazioni, che per la maggior parte pervengono ture molto basse.
nei primi istanti di arrivo sul luogo dell’intervento, 2. Pericoli oggettivi (valanghe, frane, aumento della
vengano localizzate in modo certo sulla carta difficoltà di accesso).
topografica. 3. Innevamento del territorio.
Se la carta è munita di reticolo chilometrico, risulta 4. Intervento notturno.
molto utile far sì che su ogni fotocopia siano presenti
i numeri di reticolo in corrispondenza del margine. Necessità di attrezzature specifiche
Nel caso il margine risulti esterno alla fotocopia è 1. Intervento con attrezzatura leggera individuale.
bene riportare manualmente i numeri di 2. Intervento con attrezzature specifiche individuali e
identificazione del chilometro. Tutto questo faciliterà di squadra.
le indicazioni via radio.
Difficilmente è possibile restringere le ipotesi con
assoluta certezza nel primo ciclo operativo, ma
Definizione della strategia di ricerca normalmente, col passare del tempo e con l’arrivo di
nuove informazioni, è possibile focalizzare le ipotesi
Identificazione delle ipotesi di lavoro
di lavoro nei cicli successivi (ecco perché l’attività di
e definizione della strategia raccolta informazioni deve proseguire per tutta la
Non appena reperita la cartografia, sulla scorta durata dell’intervento!).
delle informazioni raccolte, si devono definire delle Dalle ipotesi di lavoro (sintesi delle informazioni) e
ipotesi di lavoro. Con questo termine si identificano le dai dati puntuali del territorio e del disperso
possibili e probabili risposte alle domande: scaturisce la strategia di ricerca, che viene ridefinita
1. “cosa è successo? “; per ogni ciclo operativo. La descrizione delle tecniche

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che portano alla determinazione delle ipotesi di ne fondamentale, che può determinare la riuscita o il
lavoro e della strategia di ricerca esulano dagli scopi fallimento del ritrovamento. In questa fase è indis-
del presente documento. pensabile il contributo di persone con una profonda
Al fine di consentire un buon passaggio di conoscenza dei luoghi. Non sempre è possibile re-
consegne del personale del C.C.R., è necessario che perirle all’interno del C.N.S.A.S.; in questo caso è
la strategia di ricerca prescelta venga motivata e prioritario ricercare subito esperti del luogo esterni,
riportata sulla documentazione. che partecipano alla pianificazione e che devono pos-
sibilmente sempre essere presenti presso il C.C.R.
Come utilizzare al meglio
il telefono cellulare del disperso L’esperto del luogo dovrebbe avere le seguenti
caratteristiche:
Trovandosi nella situazione in cui il disperso risulta a. essere in grado di leggere una carta topografica,
dotato di telefono cellulare ma non risulta raggiungi- evidenziando subito gli elementi mancanti (sen-
bile, è opportuno tenere presente quanto segue. tieri, vecchie mulattiere ecc.);
a. Se si ha la certezza che il disperso non si sta b. essere equilibrato, non coinvolto emotivamente,
intenzionalmente nascondendo, inviare un SMS in disposto a frenare la voglia di uscire a cercare;
cui si avvisa che sono in corso ricerche ufficiali c. impegnarsi a mantenere riservate tutte le
indicando un numero telefonico di riferimento (se informazioni di cui venga a conoscenza.
possibile il 118 in quanto raggiungibile anche in
roaming su altri operatori). Il disperso potrebbe
essere in movimento e passare occasionalmente Modalità di ricerca
in una zona di copertura telefonica e quindi
Per ognuna delle zone deve essere definita la
ricevere il messaggio.
modalità di ricerca, scegliendola tra una delle
b. Non lasciare il numero di cellulare alle squadre, sia
seguenti in base alle risorse disponibili e le
per motivi di privacy, sia perché potrebbero
scaricare le batterie con continue chiamate. La caratteristiche del territorio.
possibilità di individuare un disperso in un luogo
aperto sentendo la suoneria non è poi molto più Ricerca a squadre su percorso
alta dell’individuazione visiva. Viene fissato un percorso da seguire e la ricerca si
c. Quando si ritiene opportuno (incertezza che il svolge solo nelle immediate vicinanze del percorso;
disperso si trovi in una certa area) è possibile può succedere che parti del percorso vengano
sollecitare l’autorità giudiziaria affinché venga perlustrate a bordo di mezzi di trasporto. L’obiettivo
chiesto al gestore telefonico di individuare il di una ricerca a squadre può anche essere l’ispezione
telefono. Ciascun gestore è in grado di individuare di un luogo definito (malga, casera, ricovero, etc.). Di
a quale cella (ripetitore) risulta collegato norma la squadra è composta al massimo da 3 - 4
l’apparecchio, e questo permette di circoscrivere persone.
l’area a quella di influenza del ripetitore stesso Vantaggi: rapidità di ricerca.
(che può comunque essere piuttosto ampia). Limiti: copertura limitata.

Ricerca di area con cinofilo


Le zone di ricerca La ricerca si svolge in un’area delimitata con
Indviduazione e classificazione utilizzo di una unità cinofila di ricerca in superficie
(U.C.R.S.).
delle zone di ricerca Vantaggi: coprono una vasta area in un tempo
Il primo risultato concreto della definizione della
relativamente limitato.
strategia è la divisione del territorio circostante il
Limiti: il lavoro è fortemente influenzato dalle
punto di scomparsa in tre gruppi di zone: Zone
condizioni meteo e da precedenti
primarie (o di massima probabilità di ritrovamento),
passaggi.
Zone secondarie (o a bassa probabilità di
ritrovamento) e Zone escluse.
Naturalmente questa suddivisione è suscettibile di Ricerca di area con elicottero
cambiamenti in relazione alle informazioni che La ricerca viene svolta da soccorritori a bordo
verranno ricevute in momenti successivi e al dell’elicottero in un’area delimitata In questo caso è
trascorrere del tempo e quindi all’allargamento opportuno che l’elicottero imbarchi un soccorritore
potenziale dell’area raggiungibile dal disperso opportunamente istruito dal C.C.R. sulle modalità di
(cambiamento delle ipotesi di lavoro). ricerca e sull’area interessata, oppure che il pilota
E’ sempre opportuno organizzare il primo ciclo venga costantemente guidato via radio da terra.
operativo in modo che copra tutte le zone primarie, Questo tipo di ricerca viene di norma sfruttata per
anche se con metodi di ricerca che non garantiscono l’ispezione di gole, canaloni, creste e sentieri impervi.
il ritrovamento certo. Vantaggi: perlustrazione di vastissime aree in
L’individuazione delle zone di ricerca è l’operazio- breve tempo.

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Limiti: il lavoro è fortemente influenzato dalle bene non uscire mai dai sentieri segnalati ed è
condizioni meteo; è di scarsa efficacia indispensabile munirsi di opportuni mezzi di
nelle zone boschive; non si sfrutta illuminazione. Questa è una ricerca che non può
l’udito; pericolo per funi e cavi a sbal- ritenersi definitiva; per tutte le zone perlustrate in
zo. notturna deve essere presa in considerazione la
possibilità di ripetere l’ispezione di giorno. E’
Ricerca veloce di area con squadra possibile tuttavia operare in maniera più estesa anche
La ricerca si svolge in un’area delimitata con uti- di notte con l’utilizzo di tecnologie che permettano la
lizzo di una squadra di volontari che la perlustrano localizzazione del personale e il tracciamento delle
secondo criteri flessibili e definiti dal C.C.R. operazioni: ricevitori G.P.S. classici o abbinati a
Vantaggi: perlustrazione di vaste aree in un cartografia su palmare,Talk Finder o apparati
tempo relativamente limitato. analoghi di localizzazione remota. Si deve impiegare
esclusivamente personale con preparazione specifica
Limiti: la ricerca di questo tipo normalmente all’uso di tali apparati.
non garantisce il ritrovamento di un Vantaggi: immediatezza di esecuzione; pos-
disperso ben nascosto; inquinamento sibilità di usare con successo segnali
della zona nel caso di successiva per- acustici e visivi (luci).
lustrazione con Unità cinofila. Limiti: zona visibile molto limitata; notevole
aumento del rischio per i soccorritori.
Ricerca in battuta
La ricerca si svolge in un’area esattamente Dimensionamento
delimitata, con squadre abbastanza numerose (si e delimitazione delle zone di ricerca
consiglia un numero massimo di 10 - 12 componenti
per evitare difficoltà di allineamento). La Il dimensionamento delle zone è variabile in
perlustrazione avviene dopo allineamento di tutti i funzione delle caratteristiche del territorio e del
volontari a distanza a vista e comunque dipendente numero di persone impiegate ma, in linea di massima,
dal tipo di territorio. Durante l’avanzamento devono essere seguiti i seguenti criteri:
l’allineamento iniziale deve essere sempre mantenuto. 1. la perlustrazione della zona deve essere completata
La ricerca in battuta deve garantire il ritrovamento di nell’arco di un ciclo operativo (2 - 5 ore);
un eventuale disperso presente nell’area. Il passaggio 2. i confini della zona devono essere facilmente
dei due estremi (detti esterni di battuta) deve venire riconoscibili sul terreno;
segnalato per garantire una perfetta copertura. Allo 3. ogni punto della zona deve essere direttamente
scopo ben si presta la carta igienica in quanto leggera, raggiungibile da qualsiasi altro punto della zona
economica, ben visibile e biodegradabile. stessa; non devono essere quindi presenti nella
Vantaggi: se condotta in maniera sistematica il zona ostacoli naturali invalicabili che la dividano.
risultato è sicuro.
Limiti: necessità di molte persone e tempi A titolo puramente indicativo si danno delle
lunghi. dimensioni tipiche per alcuni tipi di zone [si ricorda
che 1 ha (ettaro) = 1cm² su una carta 1:10.000]:
Ricerca in battuta dall’alto in sicurezza ricerca con U.C.R.S. 5 - 7 ha in 2 - 3 ore
La ricerca si svolge in un’area particolarmente battuta sistematica 5 - 7 ha in 3 - 5 ore
limitata ed impervia, tale da costringere il personale a ricerca a squadre 500 – 600 m
calate in sicurezza per l’ispezione. La battuta deve dislivello in 2 - 3 ore
garantire il ritrovamento di un eventuale disperso Il dislivello deve essere commisurato alla difficoltà
presente nell’area. Di norma si tratta di un del terreno e alla direzione di ricerca (salita/discesa).
approfondimento richiesto da una squadra in battuta Nota. Nei tipi di ricerca con difficoltà alpinistiche e
e può essere svolto dalla squadra d’appoggio. speleologiche, l’area coperta è estremamente
variabile in funzione delle caratteristiche del terreno
(tipo e conformazione della roccia, numero di
Ricerca su crepacci o grotte per unità di area), della facilità di
ghiacciaio crepacciato e zona ipogea trovare ancoraggi naturali, delle condizioni meteo,
La ricerca consiste nell’ispezione, con calate in della preparazione tecnica del personale,
sicurezza, di tutti i crepacci o delle cavità presenti dell’attrezzatura specifica a disposizione.
nell’area. Questo tipo di ricerca deve garantire il
ritrovamento di un eventuale disperso presente All’allegato “C” si riporta un approfondimento con
nell’area. alcuni esempi circa l’individuazione e la delimitazione
delle zone di ricerca.
Ricerca notturna
Si svolge con le stesse modalità della ricerca a Ogni zona deve essere numerata, possibilmente in
squadre su percorso, ma viene effettuata di notte. E’ ordine di priorità con la zona n. 1 la più prioritaria. Ad

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ogni squadra viene assegnata una zona; qualora il personali. E’ quindi consigliabile reperire queste
numero di squadra non coincida con il numero di informazioni al più presto, ancora prima dell’arrivo dei
zona, è necessario registrare in maniera univoca la volontari al C.C.R. A tale scopo possono essere
combinazione zona-squadra in modo da poter utilizzati tutti i mezzi di comunicazione a disposizione,
sempre individuare in maniera univoca il lavoro fatto secondo le consuetudini della singola stazione. La
su una certa area in un certo intervallo di tempo. notifica precoce al C.C.R. degli elenchi del personale
Tale registrazione deve essere fatta in forma è ancora più importante nel caso di ripresa delle
tabellare con le caratteristiche suggerite nel modulo operazioni dopo una sospensione notturna, quando
“Riepilogo squadre” riportato in allegato “D”. si prevede l’arrivo di un numero elevato di persone in
E’ consigliabile inoltre cercare di mantenere per un ristretto periodo di tempo.
quanto possibile invariata la composizione della
squadra assegnata alla zona durante la ricerca nella Le notifiche di arrivo e di cessazione attività
zona stessa. Il Responsabile di ogni gruppo deve notificare al
C.C.R. sia l’arrivo di nuovi volontari che la cessazione
L’organizzazione delle attività in intervento. In particolare nessuno
delle squadre e del personale deve far rientro senza che il C.C.R. ne sia notificato.
Il personale del C.C.R. annota su ogni Modulo
L’arrivo in intervento del personale elenco del personale l’orario di arrivo e l’orario di
In ogni momento i responsabili della gestione rientro del gruppo o dei singoli componenti.
dell’intervento devono essere a conoscenza dei
nominativi di tutte le persone impegnate e di una Pianificazione dell’arrivo del personale
serie di informazioni sul personale che sono utili per
L’arrivo in intervento a seguito della chiamata
la pianificazione delle operazioni. E’ importante
iniziale normalmente è scaglionato nel tempo in
quindi che l’arrivo del personale si svolga il più
funzione della disponibilità e della distanza a cui si
ordinatamente possibile e che nessuno venga
trova il personale, quindi raramente si presenta il
impiegato prima che la sua presenza venga notificata
caso di arrivi in massa poco gestibile.
al C.C.R. e quindi registrata.
Diverso è invece il caso delle giornate successive
La registrazione del personale deve essere fatta
alla prima, in cui l’arrivo deve essere pianificato; tutto
per stazione C.N.S.A.S. o per organizzazione esterna.
ciò che segue fa riferimento unicamente a questa
seconda situazione.
Il modulo elenco del personale E’ necessario tenere conto che:
E’ compito del Responsabile di ogni gruppo
1. i cinofili e le squadre operanti in ricerca di
giungere in intervento con un elenco già compilato
percorso devono essere fatti partire per primi;
del personale, ma in caso questo non fosse stato
2. il sovraffollamento del C.C.R. genera impazienza e
fatto, non appena il Responsabile si presenta presso
critiche ingiustificate di inefficienza da parte sia
il C.C.R. deve essergli consegnato un Modulo elenco
del personale impegnato che dai parenti del
del personale da compilare al momento.
disperso;
Il Modulo elenco del personale (vedi allegato “D”)
3. anche il C.C.R. più organizzato e con il materiale
deve essere predisposto per contenere le seguenti
preparato in precedenza non riesce a rendere
informazioni relative al gruppo:
operative più di 70 - 100 persone nella prima ora.
1. data e luogo dell’intervento;
2. nominativo stazione C.N.S.A.S. o organizzazione
Supponendo quindi di aver già predisposto la
esterna;
3. materiale di squadra al seguito. suddivisione delle zone e il materiale cartografico la
sera precedente, è opportuno scaglionare l’arrivo al
Ed inoltre per ogni volontario: C.C.R. nel seguente modo.
a. cognome e nome; a. Ora 0: arrivo degli incaricati della gestione
b. specializzazione; dell’intervento.
c. tipo di radio; b. Ora 0 + 15’: arrivo dei cinofili e di eventuali
d. numero di telefono cellulare; squadre da impegnare su percorsi
e. automezzo. lunghi.
Tutte le informazioni dovranno essere riportate a c. Ora 0 + 45’: arrivo dei primi 30 - 40 volontari.
computer nel caso questo venga utilizzato. d. Ora 0 + 75’: arrivo del personale rimanente.
Nel caso di presenza dello stesso gruppo in Normalmente il periodo critico per la gestione del
giornate diverse dello stesso intervento, per ogni C.C.R. è la prima ora; è necessario quindi impegnare
giornata deve essere compilato un modulo diverso. in questo frangente più persone in funzione di filtro
La pianificazione dettagliata dell’intervento ha tra i gruppi e la gestione.
come fattore fondamentale la conoscenza del Il compito del filtro è di:
numero di volontari da poter impiegare, delle loro 1. accogliere i gruppi, indicando le zone di
competenze e specializzazioni e dei loro dati parcheggio e di deposito di eventuali materiali;

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2. raccogliere i Moduli elenco del personale o farli 6. indicazione sommaria della zona assegnata;
compilare e consegnarli al personale di gestione; 7. quota del C.C.R. (per la taratura degli altimetri).
3. su richiesta del personale di gestione chiamare i Una copia di ogni modulo di squadra deve essere
Capi gruppo interessati nella zona di gestione tenuta al C.C.R.
affinché venga loro assegnata la zona di ricerca;
Al Capo squadra deve essere inoltre consegnata
4. filtrare ogni richiesta dei gruppi che non sia
una copia della cartografia relativa alla zona
direttamente connessa con la gestione della
assegnata con la delimitazione della zona stessa
ricerca;
(pennarello evidenziatore). Anche sulla cartografia
5. tenere informati periodicamente i volontari sugli
deve essere evidenziato il numero di squadra.
aspetti più significativi dello svolgimento della
Per facilitare le operazioni al personale di gestione
ricerca.
è opportuno inoltre che venga redatta una lista
riepilogativa delle squadre, del tipo riportato all’
Volontari occasionali allegato “D”. Tale lista deve rimanere sempre a
Qualora il Responsabile di intervento e il disposizione di chi cura i contatti radio.
Coordinatore delle Operazioni di ricerca e soccorso
ritengano indispensabile avvalersi di persone non L’attrezzatura di squadra
appartenenti ad alcuna organizzazione (ad esempio Ogni componente di una squadra C.N.S.A.S. deve
soggetti che per la loro particolare conoscenza dei sempre portare al seguito l’attrezzatura personale
luoghi risultano importanti), devono assolutamente prevista dalle norme (anche su terreno facile, in modo
limitarli al massimo nel numero e riservarli ad aree da poter essere eventualmente elitrasportati).
con alto grado di sicurezza affiancando sempre Il Capo squadra deve inoltre accertarsi che la
Tecnici volontari del C.N.S.A.S. squadra sia dotata dell’attrezzatura alpinistica
Il C.N.S.A.S. è penalmente responsabile del necessaria alla perlustrazione della zona assegnata,
personale definito come Volontario occasionale. del materiale di autosoccorso sanitario e di primo
soccorso all’infortunato.
La formazione delle squadre Oltre a ciò, in relazione al tipo di ricerca, ogni
La formazione delle squadre deve essere fatta in squadra deve essere dotata almeno del seguente
funzione del personale disponibile e soprattutto della materiale.
zona di ricerca. Il numero di persone che compon- 1. Ricerca di percorso/con cinofilo: un altimetro; una
gono una squadra non è fisso, ma dipende sia dal bussola; una radio; cartografia; Modulo di
tipo di ricerca che dalla vastità e difficoltà della zona. squadra; matita; binocolo.
Normalmente però si utilizza il seguente schema di 2. Ricerca veloce di area: due altimetri; una bussola;
dimensionamento. una radio ogni tre persone; cartografia; Modulo di
a. Ricerca di percorso: 2 - 4 persone per squadra. squadra; matita; binocolo.
b. Ricerca con U.C.R.S.: una Unità cinofila più un 3. Ricerca in battuta: due altimetri per le prime dieci
volontario. persone più un altimetro ogni dieci aggiuntive; una
c. Ricerca con elicottero: personale di bordo più un bussola; due radio per le prime dieci persone più
volontario C.N.S.A.S. una radio ogni dieci aggiuntive; cartografia;
d. Ricerca in battuta: 10 - 30 persone. Modulo di squadra; matita; - binocolo.
e. Ricerca veloce di area con squadra: 3 - 6 persone. 4. Ricerca in battuta dall’alto in sicurezza e ricerca su
Squadre con numero di componenti maggiore di ghiacciaio screpacciato o zona ipogea: un
quello indicato di solito sono poco efficienti, mentre altimetro; una bussola; una radio per ogni persona
l’utilizzo di una singola persona non è da prendere in (per quanto possibile); cartografia; Modulo di
considerazione sia per motivi di sicurezza del singolo, squadra; blocco per appunti e rilievi; matita;
sia per l’impossibilità di effettuare manovre efficaci in binocolo.
caso di ritrovamento. Completano il materiale di squadra, per quanto
possibile, almeno un telefono cellulare (satellitare),
una macchina fotografica e un ricevitore GPS.
Il Modulo di squadra
Ad ogni Capo squadra deve essere consegnato un La squadra in ricerca
Modulo di squadra (vedi allegato “D”), che deve
contenere le seguenti informazioni: Compiti del Capo squadra
1. luogo, data dell’intervento, numero di squadra; Il Capo squadra è il responsabile dell’operato della
2. dati essenziali del disperso; squadra. Organizza il lavoro, divide i compiti tra i
3. frequenza/e radio di comunicazione con il C.C.R. componenti, tiene le annotazioni.
ed eventuale frequenza interna alla squadra; Di norma è il Capo squadra che tiene i contatti con
4. numeri di telefono del C.C.R., del Capo squadra o il C.C.R., riceve le consegne e relaziona.
di almeno un componente; In ogni momento è a conoscenza della posizione
5. nominativo dei componenti, indicazione del Capo dei componenti della squadra e ne dirige gli sposta-
squadra, specializzazioni, radio in dotazione; menti.

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La partenza dal La fine ricerca


Centro coordinamento ricerca Terminata la perlustrazione della zona assegnata,
Il Capo squadra riceve dal C.C.R. le consegne il Capo squadra comunica la fine ricerca al C.C.R.
riguardo alla zona e alle modalità di ricerca. Espone i La squadra non deve rientrare se non su istruzioni
propri dubbi e le proprie necessità. esplicite del C.C.R.
Il C.C.R. deve assicurarsi che la squadra abbia Il C.C.R., qualora ritenga di far rientrare la squadra,
mezzi di trasporto propri necessari per l’eventuale si assicura della necessità/disponibilità dei mezzi di
trasferimento e per il recupero a fine ricerca. In caso trasporto, e fornisce istruzioni in merito alla squadra.
contrario provvede a reperirli. Appena giunto al C.C.R., il Capo squadra relaziona
Il Capo squadra, qualora gli sia stata assegnata al Tecnico di ricerca sul lavoro svolto, in particolare
una frequenza radio di comunicazione con il C.C.R., sul grado di accuratezza con cui è stato possibile
deve effettuare una prova radio nelle immediate perlustrare i vari settori della zona, su aree non
vicinanze del C.C.R. stesso. Per nessun motivo una accessibili, su oggetti ritrovati, testimonianze, tracce,
squadra deve partire senza una verifica dell’efficienza eventi o elementi insoliti, condizioni del terreno.
delle comunicazioni. In ogni caso il C.C.R. deve essere Il Capo squadra inoltre conferma al C.C.R. il
avvertito di eventuali problemi di comunicazione. rientro di tutti i componenti della squadra.
Se la zona assegnata è tale da prevedere un
trasferimento, l’ora di partenza e l’ora di inizio La riassegnazione della zona sul campo
effettivo delle ricerche devono essere comunicati via
radio e annotati sul modulo cronologico di intervento. Se il C.C.R. ritiene che la squadra che ha appena
finito la ricerca sia in posizione favorevole ad iniziare
una nuova zona senza far rientro, attua una
La fase di ricerca riassegnazione via radio.
La fase di ricerca vera e propria, cioè la Il Tecnico di ricerca deve preparare un nuovo
perlustrazione, deve essere eseguita con la massima Modulo di squadra e una nuova cartografia.
scrupolosità attenendosi il più possibile alle con- Se la nuova zona è comunque compresa già
segne date dal C.C.R. all’interno della cartografia fotocopiata già in mano al
Cambiamenti delle modalità di ricerca rispetto alle Capo squadra, l’indicazione della zona viene fatta via
consegne devono essere sempre concordate via radio. In caso contrario il C.C.R. invierà qualcuno a
radio con il C.C.R. consegnare il nuovo modulo di squadra. Tutte le
E’ opportuno che il Capo squadra comunichi comunicazioni radio successive devono avvenire con
sempre la propria posizione in seguito al raggiun- il nuovo numero di squadra.
gimento di posizioni facilmente individuabili sulla Altre forme di riassegnazioni volanti possono
carta o al completamento di settori ben definiti della essere:
zona assegnata. a. divisione della zona iniziale e quindi della squadra;
Deve essere comunicato al C.C.R. il ritrovamento in questo caso il C.C.R. deve assicurarsi della
di qualsiasi oggetto si abbia il sospetto sia in possibilità di comunicare con entrambi gli
relazione con la scomparsa. Il Capo squadra deve spezzoni della squadra, ad uno dei quali deve
annotare ogni particolare relativo alla posizione essere dato un nuovo numero di squadra;
dell’oggetto e comunque chiedere istruzione al b. distaccamento di componenti di una squadra per
C.C.R. prima di rimuovere l’oggetto. Nel caso compiti particolari; registrare sulla copia del
l’oggetto abbia una rilevanza notevole rispetto alla Modulo di squadra la nuova composizione;
scomparsa la comunicazione al C.C.R. deve essere e. fusione di due squadre. In generale questo avviene
fatta per telefono. La squadra dovrà fotografare di solito solo dopo una riassegnazione di zona e
quanto ritrovato prima di rimuoverlo. quindi con un nuovo numero di squadra,
Se, durante la ricerca, vengono raccolte delle raramente una squadra che ha terminato la propria
testimonianze, il Capo squadra deve immediata- zona viene inviata in appoggio ad un’altra.
mente avvertire il C.C.R., possibilmente per telefono. Ogni volta che cambia la composizione di una
In ogni caso il Capo squadra deve annotare i dati squadra mentre questa è in ricerca, il C.C.R. deve
identificativi della persona che ha reso la assicurarsi via radio che il nuovo elenco in mano al
testimonianza così come l’ora. Per nessun motivo le Capo squadra corrisponda a quello presso il C.C.R.
generalità della persona coinvolta devono essere stesso.
forniti via radio. Il C.C.R. decide se far distaccare un
componente della squadra per accompagnare il Le carte topografiche riepilogative
testimone presso il C.C.R. o se inviare qualcuno sul e di lavoro
posto per raccogliere per intero la testimonianza.
Le operazioni relative all’eventuale ritrovamento La sequenza delle operazioni di ricerca viene
del disperso verranno trattate in un apposito capitolo riassunto sulle carte topografiche di insieme di cui si
del presente documento. è riportato un esempio all’ allegato “C”.

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Può essere opportuno che vengano tenute due buon tracciamento delle operazione richiede vengano
carte topografiche distinte. registrati sempre almeno i seguenti eventi:
Nel caso nello stesso giorno una o più aree a. passaggio delle consegne;
vengano ripassate (ad esempio in battuta dopo b. partenza dal C.C.R.;
ricerca veloce), è opportuno annotare le nuove zone c. inizio ricerca;
su una carta di insieme separata, a meno che sulla d. ritrovamenti;
carta primaria possano essere annotate senza e. testimonianze;
generare confusione (in genere ciò non è semplice). f. fine ricerca;
g. rientro al C.C.R.
La notazione sulla cartografia di insieme
Tutte le annotazioni dovrebbero essere fatte con Sospensione temporanea della ricerca
pennarelli evidenziatori di vari colori, in modo da non
nascondere particolari della carta. E’ opportuno Una sospensione temporanea della ricerca può
attenersi alla seguente notazione: essere resa necessaria da vari motivi, sia di carattere
1. tutte le zone devono essere identificate; oggettivo (pericolosità o inutilità di proseguire la
2. due zone contigue se possibile devono avere ricerca durante la notte o con particolari condizioni di
colori diversi; maltempo) che strategico (per esempio lasciare un
3. riservare un colore (ben visibile) per i punti intervallo di tempo ad un bambino scappato di casa
significativi (C.C.R., luogo di scomparsa, luogo di perché possa ritornare con tranquillità).
ritrovamento oggetti o automezzi, luogo di Di norma è il Responsabile di intervento che
ritrovamento disperso), ogni punto deve essere decide l’eventuale sospensione temporanea di una
contraddistinto con una lettera/simbolo ricerca, dopo averne determinato la necessità tecnica
corrispondente ad una voce in una legenda da e/o strategica congiuntamente al Coordinatore delle
realizzare a margine carta; Operazioni di ricerca e soccorso. Nel caso in cui si
4. zone in ricerca con cinofilo: lettera ‘C’ in unione al stia collaborando con altri Enti istituzionali, è sempre
numero di zona; bene che tale decisione venga supportata anche dai
5. zone in ricerca con elicottero: lettera ‘E’ in unione relativi responsabili.
al numero di zona; Al momento della sospensione i Tecnici di ricerca
6. zone in ricerca veloce di area con squadra: lettera devono radunare tutta la documentazione prodotta
‘V’ in unione al numero di zona; durante la sessione di ricerca in unico fascicolo,
7. zone in battuta, in battuta dall’alto in sicurezza, contraddistinto dal periodo di tempo a cui si riferisce
ghiacciaio crepacciato, zona ipogea: la sessione. Torna utile riportare sulla copertina del
contorno e tratteggio fitto o colorazione completa fascicolo anche i numeri della prima e dell’ultima
dell’interno della zona. zona/squadra riguardanti la sessione (la numerazione
delle squadre nella sessione successiva comincerà
con il numero successivo a quello dell’ultima zona
Registrazione delle operazioni di ricerca perlustrata).
All’interno del fascicolo devono essere compresi:
Allo scopo di tenere traccia di tutte le operazioni di 1. i Moduli cronologici di intervento;
ricerca, i Tecnici di ricerca devono compiere le 2. i Moduli elenco del personale;
necessarie annotazioni sulla modulistica predisposta 3. i Moduli di squadra;
(vedi allegato “D”). 4. la cartografia riassuntiva.
In particolare i Moduli elenco del personale, Tutta l’altra documentazione, che normalmente si
Moduli di squadra e la carta di insieme riepilogativa riferisce a dati personali del disperso o dei parenti,
forniscono una visione riassuntiva delle operazioni. alla raccolta di testimonianze o al ritrovamento di
Il Modulo cronologico di intervento invece oggetti, deve essere invece inserita nel fascicolo
permette la registrazione della sequenza temporale di riservato, pronta per essere riutilizzata alla ripresa
tutti gli eventi. della ricerca.
Per una migliore consultazione del Modulo Prima di chiudere la sessione il tecnico di ricerca
cronologico è opportuno che venga sviluppato in deve sempre compilare le seguenti due liste.
forma tabella secondo gli esempi riportati in allegato a. Lista dei volontari per la certificazione della Legge
“D”. La compilazione del campo Orario è sempre Marniga, che deve riportare per ognuno: nome,
obbligatoria, così come il numero di squadra. Un cognome, Stazione di appartenenza, data/orario
numero di squadra mancante o pari a 0 viene inteso di arrivo e rientro (specificare se il tempo di
come evento riguardante il C.C.R. viaggio è o non è compreso).
Se l’informazione è unicamente la registrazione di b. Lista di chi è stato allertato per la sessione
un contatto radio, inserire la sigla CR nel campo successiva, che servirà eventualmente per
descrittivo dell’evento. annullare la chiamata nel caso il disperso venga
In generale tutti gli eventi dovrebbero essere ritrovato o torni spontaneamente durante il
registrati ma, per quanto riguarda la squadre, un periodo di sospensione.

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Il ritrovamento, il soccorso e il recupero

Procedure generali f. incaricare il capo squadra interessato dal


Il soccorritore che ritrova il disperso deve recupero perché, in caso di intervento di équipe
comunicarlo immediatamente al Capo squadra che 118, individui una opportuna piazzola per
provvederà a segnalare il ritrovamento al C.C.R. l’atterraggio dell’elicottero.
La segnalazione deve essere la più circostanziata
possibile ed in particolare il soccorritore deve: Nota: è fondamentale per l’efficacia dell’intervento
1. indicare la zona di ritrovamento, con il nome di soccorso che l’équipe 118 sia allertata ed
dialettale se si conosce, la quota altimetrica ed il informata sull’andamento delle ricerche ed in
tipo di terreno specificando se occorre un recu- particolare sul ritrovamento. Ciò comporterà una
pero di tipo alpinistico, indicare con puntualità se riduzione sicura dei tempi di recupero. E’ altrettanto
la zona o le sue immediate vicinanze sono fondamentale che vengano trasmesse tempesti-
raggiungibili con automezzi e se è possibile vamente informazioni circa le condizioni fisiche
l’avvicinamento con l’elicottero; dell’infortunato. I rapporti intervento / équipe saranno
2. accertarsi delle condizioni del disperso e comu- tenuti dal Responsabile di intervento e/o dal
nicarle secondo i codici di riferimento: Coordinatore delle Operazioni di ricerca e soccorso.
Bianco / Codice 0 = illeso
Verde / Codice 1 = ferito lieve Comunicazioni
Giallo / Codice 2 = ferito grave non in pericolo di vita Una volta localizzato il disperso ed accertatene le
Rosso / Codice 3 = ferito grave in pericolo di vita condizioni è necessario che le comunicazioni
Nero / Codice 4 = deceduto radio/telefoniche avvengano esclusivamente tra capo
(ricordiamo che soltanto il medico può dichiarare il squadra e C.C.R., senza ulteriori interferenze da parte
decesso, a meno di poche situazioni particolari); di altri soccorritori muniti di apparecchi.
3. una volta accertate le condizioni il Capo squadra Il tono delle conversazioni dovrà limitarsi a notizie
le segnala al C.C.R. e richiede se è il caso di carattere puramente inerente il soccorso,
l’intervento del medico. astenendosi da commenti di alcun tipo. Ricordiamoci
che solitamente presso il C.C.R. o C.C.R.A vi possono
Nel caso di disperso ferito occorre effettuare una essere familiari o conoscenti del disperso; le
prima valutazione preliminare sulle sue condizioni informazioni non devono arrivare loro captando una
sanitarie attuando le necessarie operazioni di
comunicazione radio, ma esclusivamente dal
condizionamento. La formazione in tal senso è
Responsabile di intervento, dal Coordinatore delle
prevista nel programma tecnico di Delegazione con
Operazioni di ricerca e soccorso o da un loro
l’attivazione di corsi specifici.
delegato.
La valutazione della difficoltà del recupero, delle
Se possibile sarebbe opportuno che, per le ragioni
attrezzature necessarie, della possibilità di operare
esposte, il rapporto di comunicazione tra capo
con l’elicottero devono essere fatte dalla squadra sul
squadra e C.C.R. avvenga con l’utilizzo di telefono.
posto; a tal riguardo è quindi preferibile che il Capo
I soccorritori devono astenersi dal rilasciare
squadra sia un Tecnico di Soccorso alpino, formato e
notizie o dichiarazioni circa le operazioni in corso.
addestrato per questo tipo di attività. La sua
presenza poi può essere di valido aiuto in caso di
intervento dell’elicottero. Il ritrovamento di un disperso deceduto
La valutazione circa la natura del terreno ove si è Nel caso di ritrovamento di una persona dispersa
verificato il ritrovamento ed il grado di accessibilità deceduta occorre avvisare gli organi di Polizia
dello stesso determinano una serie di ulteriori competenti per territorio e attendere le loro
procedure di intervento che saranno attivate dal disposizioni.
Responsabile di intervento o suo delegato: Per particolari condizioni territoriali può succedere
a. l’utilizzo della squadra d’appoggio presente che venga autorizzata, da parte delle autorità
presso il C.C.R., con l’eventuale apporto di un competenti, la rimozione della salma senza che sia
medico; intervenuta la presenza di personale degli organi di
b. l’allertamento di Tecnici di Soccorso alpino Polizia. Diventa a questo punto necessario che il
(eventualmente in supporto a quelli già presenti soccorritore provveda ad eseguire una dettagliata
sul luogo del ritrovamento) e l’approntamento del documentazione fotografica sugli elementi utili per
materiale alpinistico per il recupero; ricostruire la dinamica dell’incidente. Ogni squadra
c. la possibilità di raggiungere con automezzi il luogo dovrà quindi avere nella dotazione del materiale di
di ritrovamento o le sue immediate vicinanze, e ricerca anche una macchina fotografica. E’ il caso di
quindi il trasporto di altre squadre di supporto; ricordare che questa fase delle operazioni di ricerca
d. l’intervento dell’équipe di elisoccorso 118, quando riveste un carattere di estrema delicatezza in quanto
ciò è reso possibile dalle condizioni meteorolo- può implicare aspetti legali: le operazioni dovranno
giche e dai limiti operativi di volo della macchina; essere, quindi, svolte con la massima attenzione.

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La chiusura intervento

Di norma le squadre devono continuare a lavorare Operazioni finali


sino a quando non vi sia una conferma certa, da parte Al rientro di tutte le squadre, il personale del
del C.C.R., dell’avvenuto ritrovamento. Ogni Capo C.C.R. provvede ad eseguire le seguenti operazioni
squadra segnalerà la posizione della propria squadra finali.
al C.C.R. ed attenderà istruzioni. 1. Compila la scheda riepilogativa statistica
L’operazione di rientro controllato sarà quindi dell’intervento (allegato “E”). La scheda deve
gestito dal C.C.R. che darà l’’ordine generale di essere inviata in formato elettronico entro trenta
rientro. Tutte le squadre dovranno segnalare via giorni alla Sede centrale C.N.S.A.S.
radio, in successione, la ricezione della comu- congiuntamente ad eventuali altri documenti di
nicazione. intervento in formato elettronico utili alla
Se le operazioni sono svolte con il supporto della formazione di data base statistici.
macchina 118, saranno concordate tra Capo squadra 2. Raduna e fascicola tutta la documentazione di
e C.C.R. delle località adatte e chiaramente intervento.
individuabili da parte dell’equipaggio per le opera- 3. Avverte il Delegato della chiusura intervento e gli
zioni di eli imbarco. trasmette la lista dei volontari che necessitano la
Una volta rientrata la squadra il Capo squadra lo certificazione per la Legge Marniga.
segnalerà al C.C.R. e provvederà alla riconsegna 4. Comunica la chiusura intervento ad eventuale
dell’eventuale materiale di Stazione ricevuto in personale preallarmato per il giorno seguente.
dotazione. Per evidenti ragioni di sicurezza, di 6. Comunica la chiusura intervento alle Centrali
efficienza e di controllo della fase operativa, in operative eventualmente allertate (per es. 118.).
nessun caso il soccorritore potrà abbandonare la
squadra sino a che il Capo squadra segnali l’avvenuto Archiviazione della
rientro. documentazione di intervento
Le operazioni del C.C.R. si concludono solo dopo Tutta la documentazione relativa all’intervento
il rientro dell’ultima squadra. deve essere radunata in un fascicolo e conservata
nell’archivio di stazione. Qualora la Delegazione
Sospensione della ricerca predisponga un archivio centralizzato, la
Nel caso in cui le ricerche, sulla base degli documentazione (o copia di essa), deve essere
elementi acquisiti, non diano alcun frutto, il conferita a quest’ultimo secondo le modalità stabilite.
Responsabile di intervento può disporre la Nel caso l’intervento sia stato gestito con l’aiuto
sospensione delle operazioni dopo un’attenta del computer, due copie elettroniche (floppy disk o
valutazione portata a termine congiuntamente al cd-rom masterizzato) della documentazione prodotta
Coordinatore delle Operazioni di ricerca e ai devono essere archiviate con la parte cartacea.
responsabili degli Organi Istituzionali. In nessun caso la documentazione di intervento
Il C.C.R. comunica via radio il rientro generale deve essere mantenuta unicamente sull’hard-disk del
secondo le procedure appena esposte. computer.

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La tenuta della documentazione di intervento


con l’utilizzo di un sistema informatico

L’utilizzo del computer permette di snellire le per mezzo di ricevitori GPS integrati negli apparati
operazioni di annotazione e di gestione delle risorse radio.
ed al tempo stesso di poter usufruire di tutti i vantaggi
messi a disposizione dalla tecnologia corrente. Stampe periodiche
Risulta ovvio che l’utilizzo del computer non andrà e archiviazione documentazione
ad alterare le modalità di gestione fin qui esposte, ma La necessità di avere una documentazione di
risulterà essere uno strumento per snellire le intervento aggiornata in ogni istante,
annotazioni che normalmente vengono eseguite indipendentemente da condizioni di guasto o
manualmente. indisponibilità temporanea del computer, obbligano
da un lato al salvataggio dei dati con adeguata
Funzioni aggiuntive frequenza (almeno ogni 10’/15’ su hard disk e su
rispetto alla gestione manuale supporto rimovibile) e dall’altro a stampare i modelli
Le possibilità date dalla tecnologia informatica prodotti non appena completati. In questo modo si
sono molteplici, ed in continuo sviluppo. Alcune di può garantire il proseguimento dell’intervento con
queste sono state sfruttate già nelle implementazioni gestione manuale in caso di problemi con il
correnti degli applicativi, altre lo saranno in futuro. In computer. Terminato l’intervento tutti i dati prodotti
particolare si hanno o si avranno significativi dovranno essere salvati in duplice copia su hard disk
miglioramenti nelle seguenti aree. e/o masterizzati su CD-ROM.
1. Gestione degli elenchi del personale C.N.S.A.S. di
Delegazione e dei dati associati. Esperienze consolidate
2. Visualizzazione in tempo reale dell’impiego del Alla data odierna sono state eseguite diverse
personale attivo in intervento e ausilio alla prove di utilizzo del supporto informatico sia per la
formazione delle squadre. gestione della cartografia con mappe digitalizzate ed
3. Automatizzazione della modulistica di squadra. interfacciamento con GPS, sia per la gestione del
4. Possibilità di archiviare in modo intelligente i dati C.C.R. e della relativa modulistica. Le esperienze più
del cronologico, così da poter estrarre dei sotto- consolidate risultano essere le seguenti:
insiemi significativi di interesse (ad es. tutti gli a. utilizzo dell’applicativo OziEXPLORER, viene
eventi riguardanti la singola squadra). utilizzato il software commerciale OziExplorer per
5. Possibilità di controllare (tramite check list la visualizzazione di mappe digitalizzate e per
automatizzate) l’effettiva esecuzione di operazioni l’interfacciamento con ricevitori GPS;
obbligatorie o essenziali, eventualmente ricorren- b. utilizzo del sistema TALK FINDER, l’apparato
do a messaggi video di allerta. commerciale Talk Finder, utilizzando apparati
6. Possibilità di strutturare l’accesso ai dati su più radio dotati di ricevitore GPS interfacciati con un
livelli di autorizzazione in base alle problematiche sistema cartografico digitalizzato, permette di
di privacy. localizzare in tempo reale le squadre, di poter
7. Gestione centralizzata a livello di delegazione assistere il personale in operazione fornendo via
dell’archivio interventi, con la possibilità di radio indicazioni sulla correttezza delle azioni
eseguire statistiche. svolte e di dare aiuto alla movimentazione;
8. Integrare la gestione del personale dell’intervento c. utilizzo dell’applicativo EUREKA, è stato realizzato
con quella cartografica, con mappe digitalizzate un applicato ad hoc per la gestione integrata di
ed interfacciamento ai ricevitori GPS. cartografia digitalizzata e gestione dell’intervento
9. Possibilità di tracking in tempo reale della (gestione del personale, delle squadre, dei dati del
posizione delle squadre su cartografia digitalizzata disperso e della modulistica).

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RICERCA E SOCCORSO DI PERSONE DISPERSE


Allegati al protocollo di intervento

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INDICE

Allegato “A” – Raccolta Informazioni ........................................ 27


Allegato “B” – Aspetti comportamentali del disperso . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 29
Allegato “C” – Delimitazione di Zone di Ricerca ............................... 35
Allegato “D” – Modulistica ................................................ 43
Allegato “E” – Scheda Statistica di Intervento . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 53

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Allegato “A” Raccolta informazioni

La capacità di ascoltare è una delle chiavi base Accettazione: la persona si rende conto di quanto
per ottenere informazioni e le informazioni sono sta succedendo e collabora con i soccorritori in tutti i
necessarie per una buona pianificazione. modi.

Difesa: la persona sembra quasi sentirsi colpevole


Intervista di quanto è accaduto, normalmente è impaurita; clas-
Una riunione informale o conversazione con una sico esempio sono i genitori a cui è scappato un figlio.
persona allo scopo di ottenere commenti ed informa-
zioni. Confusione: la persona non ragiona, se interroga-
ta spesso si contraddice o addirittura non risponde;
Interrogatorio esempio sono le persone che dopo aver visto il com-
Interrogare con domande dirette ed in modo for- pagno cadere scendono a valle a chiedere aiuto e poi
male. non ricordano più il posto dell’incidente.

Imbarazzo: la persona rimane schiva, tende a


Investigazione chiudersi in se stessa, se interrogata generalmente
Fare un attento studio dei fatti riguardanti il dis- risponde a monosillabi.
perso; o fare una ricerca sistematica o indagine; o Ottenere che la persona cominci a parlare:
esaminare nel loro insieme le circostanze. evitare domande che richiedano solo un si/no per
risposta, ma fare delle domande del tipo:
Dialogare vuole dire fare ”cosa ne pensa di come ha potuto accadere?”.
Una volta che la persona parla, incoraggiatela a
una conversazione non una discussione continuare e ascoltate!
L’intervista è una forma specializzata di interazio- Non interrompere il dialogo con domande dirette
ne verbale, in essa il rapporto di ruolo dell’intervista- ma dimostrare di ascoltare con gesti del capo.
tore è estremamente specializzato e le sue caratteri- Annotare quello che si sente non quello che si
stiche specifiche dipendonodallo scopo e dal carat- crede di aver sentito.
tere dell’intervista.
I due aspetti fondamentali del ruolo dell’intervista- Per ottenere
tore sono:
a. massimizzare le forze favorevoli alla comunicazio-
una comunicazione efficace è bene
1. Fissarsi obiettivi concreti:
ne, motivare la comunicazione;
interessare, coinvolgere, verificare l’apprendimen-
b. misurare, cioè dirigere e controllare il processo
to.
comunicazionale verso specifici obiettivi.
2. Potenziare la preparazione:
L’indagine informativa nella ricerca della persona
sentirsi preparati sugli argomenti da trattare ci da
scomparsa deve raccogliere:
sempre maggiore sicurezza.
1. dati personali, sesso, età, caratteristiche fisiche,
3. Avere uno schema degli argomenti:
stato di salute, scolarità, ecc.; eviteremo di dimenticare qualcosa;
2. dati familiari composizione del nucleo, ruolo occu- eviteremo di farci portare fuori tema;
pato dal soggetto, ecc.; programmiamo i temi e i tempi del nostro discor-
3. dati sociali attività lavorativa, amicizie, ecc. so.
L’intervistatore deve poter ottenere informazioni in 4. Scegliere luogo e momento adatti:
una maniera opportuna da una persona presumibil- evitare tutte le interferenze ed i disturbi meccanici.
mente angosciata, è quindi basilare creare un clima 5. Chiarezza del linguaggio:
rilassato ed evitare tutta una serie di atteggiamenti adeguare il proprio linguaggio a quello dell’interlo-
che servirebbero solo a fare in modo che l’intervista- cutore;
to si richiuda in se stesso. essere sempre semplici, chiari e concreti;
Imparzialità nell’ascoltare e cercare di vedere le rendere quanto più visivo ciò che diciamo (parlare
cose da un’altro punto di vista è un grande aiuto per per immagini).
far si che la persona intervistata si faccia un buon giu- 6. Variazione del messaggio:
dizio su di noi, questo richiede un buon allenamento la stimolazione di un certo grado emotivo per
e autocontrollo, ma soprattutto l’umiltà di capire che mezzo delle parole richiede l’impiego appropriato
la nostra opinione è solo uno dei diversi punti di vista. del:
Ci sono quattro atteggiamenti di base che una a. volume della voce;
persona coinvolta normalmente può presentare a b. tono della voce;
seconda delle circostanze. c. velocità dell’esposizione;

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d. pause; 9. Ripetere e riepilogare:


e. gesti, rafforzano il significato delle parole o dire qualcosa una volta e a voce normale;
delle frasi. dire qualcosa due volte;
7. Fare domande: dire qualcosa due volte facendo tra la prima e la
per coinvolgere; seconda una pausa durante la quale si è parlato
per verificare se quanto detto è stato compreso. d’altro;
8. Parlare in chiave di vantaggi: dire qualcosa tre volte;
chi ascolta sarà tanto più interessato quanto più se ripetiamo due o tre volte gli argomenti più
vedrà la possibilità di trarre un vantaggio da ciò importanti lasciamo una impressione due volte più
che gli viene detto; profonda di quella che lasceremo se, per timore di
evitare frasi e parole negative. sembrare noiosi, dicessimo tutto una sola volta.

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Allegato “B” Aspetti comportamentali del disperso

Aspetto molto importante al fine della buona Tecnica di contenimento Chiudere le porte dell’a-
riuscita di una ricerca è, per chi gestisce i soccorsi, rea attorno all’ultimo punto in cui il soggetto è stato
cercare di definire un contorno del disperso. visto tentando di definire un perimetro /confine che
Un elenco completo di tutte le informazioni reperi- non abbia già oltrepassato e che non possa farlo
bili riguardo il carattere e le conoscenze dello stesso senza essere individuato. A questo scopo possono
ci potranno indirizzare verso un determinato tipo di essere disposti dei cancelli di controllo.
ricerca piuttosto che ad un altro. Tecniche di attrazione passiva. Richiami acustici
Alcuni motivi per cui una persona non rientra. e/o luminosi allo scopo di richiamare l’attenzione del
soggetto che potrebbe essere in grado di rispondere
Motivi ambientali , perdita d’orientamento: a voce, con luce o fuochi per orientare le squadre.
smarrimento del sentiero;
uso di carte topografiche non aggiornate o non
adatte;
Bambini (1 - 6 anni) (Hill, Syrotuck)
condizioni atmosferiche.
Caratteristiche bambini (fino a tre anni)
Sono inconsapevoli del concetto di essersi persi.
Motivi fisici, malore: Non ha nessuna abilità di orientamento e il senso di
incidente o infortunio; direzione è praticamente inesistente. Tendono a
resistenza fisica.
vagare senza un obiettivo specifico. Potrebbero cer-
care il posto per loro più conveniente e addormentar-
Motivi psichici, stress / depressione: si. Non rispondono alle attrazioni acustiche. Hanno
esaurimento; una buona possibilità di sopravvivenza perché tendo-
problemi familiari; no al più presto a trovare riparo.
problemi economici;
problemi di lavoro.
Caratteristiche bambini (da tre a sei anni)
Se il disperso è impegnato in una escursione,
Questi bambini hanno più mobilità rispetto a quel-
prima di predisporre una organizzazione completa
li più piccoli. Si rendono conto di essersi persi e cer-
per la ricerca, è bene verificare (con l’inchiesta) la
cano generalmente di ritornare a casa o trovare qual-
zona interessata all’escursione in quanto nella mag-
che punto a loro familiare. Quando sono stanchi
gior parte dei casi il mancato rientro è dovuto a diver-
generalmente cercano di trovare un ricovero. Molti
si probabili fattori.
Fisici: una escursione più lunga del previsto. sono stati istruiti dai genitori a diffidare dagli estranei,
Ambientali: difficoltà non previste sull’itinerario in questo caso probabilmente potrebbero non rispon-
previsto. dere ai richiami dei soccorritori. Tracce e sentieri che
Climatici: cambiate le condizioni meteorologiche o all’adulto appaiono evidenti sono spesso insignifican-
il sopraggiungere dell’oscurità. ti e non identificati come tali. Si perdono spesso
Varie: già rientrati, non incontrati, non avvisato il seguendo un animale o gruppi di bambini più grandi.
gestore del rifugio.

In assenza di una valida statistica a livello nazio-


Dove cercare
nale, di seguito alcuni tratti comportamentali caratte- Spesso cercano un posto riparato dove addor-
ristici che sono stati dedotti da bibliografia. mentarsi, sotto fitti cespugli, pietre strapiombanti,
Per una corretta comprensione delle tattiche di bagagliai di automobili ed altri stretti rifugi.
ricerca proposte, si fornisce spiegazione di alcuni ter- Sono difficilmente individuabili.
mini utilizzati di seguito. Raramente rientrano spontaneamente.

IPP Initial Planning Point. Punto di pianificazione


iniziale che può corrispondere con l’ultimo punto in Tattiche di ricerca
cui il soggetto è stato visto o dove era certa la sua Raramente hanno successo le tecniche di attra-
presenza. In ogni caso questo è il punto di partenza zione passiva ed il contenimento ha bassa priorità.
per l’intera strategia di ricerca. Attorno a questo Le squadre di prima risposta vanno affiancate a
punto si disegna un cerchio che rappresenta la Zona Unità cinofile da ricerca di superficie.
massima. Il raggio di questo cerchio rappresenta la È necessaria una ricerca urgente e scrupolosa
distanza massima percorsa da altri soggetti della delle aree ad alta probabilità prossime all’ IPP.
stessa categoria definita in termini statistici e di cui si Gruppi specializzati nell’individuazione di tracce
riportano i valori nelle successive pagine. vanno disposti lungo i sentieri principali.

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Statistiche ritrovamento Adolescenti (13 - 15 anni) (Hill, Syrotuck)


Raggio di ritrovamento (in km) rispetto ultimo avvi-
stamento (Hill 1997) Caratteristiche bambini
10% = 0,47km; 20% = 0,54km; 30% = 0,61km; (da tredici a quindici anni)
40% = 0,72km; 50% = 0,95km; 60% = 1,16km; 70% = Le capacità di navigazione ed il senso di direzione
1,51km; 80% = 1,89km; 90% = 2,27km; 100% = sono più sviluppate di quelle dei bambini di 6 - 12
2,65km. anni.
Spesso si perdono in gruppo durante l’attività di
esplorazione o di avventura.
Bambini (7-12 anni) (Hill, Syrotuck)
Raramente si spostano di molto in gruppo.
Caratteristiche bambini Generalmente rispondono alla chiamata o ai fischi.
Spesso tentano di ritrovare dei luoghi caratteristi-
(da sette a dodici anni) ci di loro conoscenza.
Il loro senso dell’orientamento è molto più svilup- La loro reazione è generalmente più matura e
pato che nelle due categorie precedenti. Essi impara- razionale quando sono in compagnia di un coetaneo.
no a costruire delle mappe mentali dell’ambiente in Spesso tentano di risolvere la loro situazione
cui vivono, anche se queste appaiono ancora poco ingannando a volte le tattiche di ricerca.
dettagliate. Possono correre intenzionalmente via a Se in preda al panico essi possono agire in modo
nascondersi ai soccorritori per paura di incorrere in irrazionale nel tentativo di trovare se stessi.
una punizione. Spesso non rispondono ai richiami ma
l’oscurità di solito li porta ad accettare aiuto. Bambini
Dove cercare
di questa età soffrono delle stesse paure e rivelano gli
Sentieri, tracce e scorciatoie.
stessi problemi degli adulti, ma con un senso più
Con l’aiuto di loro amici vanno controllati tutti i
grande di disperazione ed impotenza. Spesso si per-
luoghi di gioco preferiti e/o nascosti.
dono nel tentativo di raggiungere un luogo loro fami-
Punti panoramici, caratteristici, stagni, ruscelli e
liare attraverso una scorciatoia o durante i loro giochi
piccoli boschi.
di fantasia e di avventura. Essi confondono spesso la
Tutti i luoghi di gioco conosciuti e soprattutto
fantasia con la realtà. Sono spesso sconvolti o confu-
quelli segreti.
si ed assumono reazioni irrazionali. Spesso ricorrono
ad una fuga irrazionale lungo tracce o sentieri allon-
tanandosi di molto dalla posizione in cui si sono persi. Tattiche di ricerca
La loro reazione è generalmente più matura e razio- La tecnica del contenimento non ha in genere
nale quando sono in compagnia di un coetaneo. prioritá, a meno che il soggetto non sia solo.
Spesso tentano di risolvere la loro situazione ingan- Squadre di ricerca devono dare una rapida rispo-
nando a volte le tattiche di ricerca. sta nelle aree ad alta priorità.
Le Unitá cinofile di superficie vanno impiegate fin
dal primo momento.
Dove cercare Le tecniche di attrazione passiva possono avere
Sentieri, tracce e scorciatoie. successo.
Con l’aiuto di loro amici vanno controllati tutti i
luoghi di gioco preferiti e/o nascosti. Statistiche ritrovamento
Punti panoramici, caratteristici, stagni, ruscelli e Raggio di ritrovamento (in km) rispetto ultimo avvi-
piccoli boschi. stamento (Hill 1997)
10% = 0,56km; 20% = 0,72km; 30% = 0,87km;
Tattiche di ricerca 40% = 1,13km; 50% = 1,80km; 060% = 2,68km; 70%
= 3,73km; 80% = 4,82km; 90% = 5,91km; 100% =
La tecnica del contenimento ha un’alta priorità.
7km.
Squadre di ricerca devono dare una rapida rispo-
sta nelle aree ad alta priorità.
Le Unitá cinofile di superficie vanno impiegate fin Adulti medi (16 - 65 anni) (Hill, Syrotuck)
dal primo momento.
Tecniche di attrazione passiva hanno generalmen- Questa è la categoria più vasta ed articolata che
te scarso successo. comprende una grande varietà di persone che fre-
quentano la montagna per i più disparati motivi (ope-
rai del bosco, cercatori di funghi, fotografi, persone
Statistiche ritrovamento interessate ad attività ludiche o sportive in genere).
Raggio di ritrovamento (in km) rispetto ultimo avvi- Risulta quindi estremamente difficile poter individua-
stamento (Hill 1997) re una linea comportamentale comune, ma, tramite
10% = 1,12km; 20% = 1,29km; 30% = 1,46km; l’attività di inchiesta, si dovrà definire in maniera il più
40% = 1,68km; 50% = 2,10km; 60% = 2,62km; 70% = precisa possibile la linea comportamentale del sog-
2,97km; 80% = 4,24km; 90% = 6,78km; 100% = 8km. getto spesso segnata dalle seguenti situazioni.

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Stato generale di salute credere che qualcuno li sta cercando con il risultato
Una recente malattia, scarsa preparazione fisica, di non chiamare o fare segnali di alcun genere, oppu-
malattia cronica, nutrizione povera e mancanza di re ignorare i richiami dei soccorritori, luci e addirittu-
sonno, tutto può danneggiare la capacità di un sog- ra strade.
getto ad affrontare situazioni insolite e a reagire in
modo adeguato, particolarmente lo stress fisico. La Linee di taglio
fatica di solito incomincia presto e se l’individuo si Teniamo presente che non tutti i dispersi manten-
spinge avanti, l’esaurimento seguirà in poco tempo. Il gono una capacità di ragionamento tale da portarli ad
risultato è un veloce calo delle capacità fisiche e utilizzare queste linee di taglio.
mentali con conseguente abbassamento della soglia
di attenzione e della capacità di reazione, probabile
perdita dell’orientamento. Tempo e visibilità
Alcuni escursionisti spesso sottovalutano proble- Tempo e visibilità giocano un ruolo importante nel
mi di questo tipo prima di una gita. determinare scelte potenziali da parte di un soggetto
disperso. Se il tempo è brutto è evidentemente una
Esperienze passate minaccia alla vita del disperso, ma forse, una preoc-
Esperienze precedenti con situazioni difficili, cupazione più immediata per il Tecnico di ricerca, è
ambienti strani o isolamento miglioreranno l’abilità che ciò può forzare il soggetto a fermarsi e cercare un
del soggetto a trattare coi problemi a suo danno, ricovero.
come il disorientamento. Studi hanno rivelato che Questo comportamento ha il suo lato positivo ma
gente con vita metodica che difficilmente è disposta presenta anche un lato negativo: se la persona è in
a provare qualche cosa di nuovo è più a rischio di movimento aumentano le possibilità per le squadre
quegli individui che abitualmente nella vita per loro C.N.S.A.S. di un incontro casuale ma alzano il livello
natura sono inclini a provare nuove esperienze o che di rischio per il soggetto di incorrere in infortuni, per
per lavoro si trovano in posti decisionali perché que- contro il fermarsi a cercare ricovero riduce a zero il
sti ultimi più prontamente si adattano a situazioni rischio di infortuni dovuti alle condizioni ambientali
avverse. come ad esempio la scarsa visibilità, sentieri scivolo-
si, ecc., ma aumenta drasticamente per il soggetto il
Effetti fisiologici dell’ambiente rischio di ipotermia.
Calore, freddo, altitudine e precipitazioni hanno
effetti avversi sul corpo e sul cervello, l’ipotermia ad Conflitto
esempio causa (oltre a quelli che sono problemi fisi- Dopo un periodo di tempo, che varia in ciascun
ci) un abbassamento delle capacità del cervello di individuo, tutti i soggetti sembrano ottenere un con-
risolvere i problemi. trollo delle emozioni. Analizzando una serie di espe-
In casi di forte esposizione al calore o al freddo gli rienze personali risulta che a questo punto nasce un
individui tendono a diventare irrazionali. conflitto interno che porta il soggetto a cercare di
L’altitudine può essere un’altra delle cause che redigere un piano che possa aumentare, a suo pare-
crea effetti di abbassamento delle capacità psichi- re, le possibilità di sopravvivenza, purtroppo nella
che, rischio maggiore in persone non acclimatate o maggior parte dei casi le decisioni prese non risulta-
che vadano in quota per la prima volta. vano le più logiche e sicure.

Fuoco e autoprotezione
Importante stabilire l’abilità del soggetto di saper- Paura
si costruire o di cercare un ricovero e di saper accen- Paure di base sono sempre con noi, avere paura è
dere un fuoco. normale. Ognuno di noi ad esempio, chi più chi meno,
Ad esempio campeggiatori, boy-scout, cacciatori ha paura del buio perché maschera uno dei nostri cin-
sono stati ritrovati a seguito della scoperta, da parte que sensi. Paura di essere solo, animali, dolore,
dei soccorritori, di ricoveri occasionali che hanno per- morte e molti altri, tutte le paure di base dell’ignoto.
messo di localizzare una determinata area di ricerca. Come reagirò? Cosa ne sarà di me?

Abbandonare abbigliamento/equipaggiamento Cosa faranno o penseranno gli altri


Abbandonare equipaggiamento o abbigliamento è Un altro aspetto da non sottovalutare è come il
molto tipico di individui in situazioni di ipotermia o disperso si pone, nella sua mente, verso le altre per-
esaurimento. sone in questa particolare situazione:
cosa diranno tutti i miei amici;
Senso di abbandono chi si accorgerà che mi sono perso? Darà l’allar-
Spesso un individuo sviluppa un senso opprimen- me?
te di abbandono il quale ha come conseguenza un chi verrà a cercarmi? Scommetto che non hanno
atteggiamento di apatia. Semplicemente rifiutano di ancora cominciato?

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Tattiche di ricerca Ricerca accurata e ripetuta ad intervalli di due ore


L’investigazione è molto importante per definire in della casa di cura, dell’abitazione e dei relativi giardini.
modo più preciso questa categoria mista. Ricerca in prossimità dei luoghi di abitazione (case
È consigliabile un’analisi accurata del territorio per di cura) precedenti del soggetto e i relativi collega-
individuare luoghi che possono aver attratto il sog- menti con l’IPP.
getto.
Squadre di risposta immediata e di Unità cinofile Statistiche ritrovamento
da ricerca di superficie vanno impiegate al più presto. Raggio di ritrovamento (in km) rispetto ultimo avvi-
Va fatta scansione di sentieri, tracce, corsi d’ac- stamento (Koester 2000)
qua, recinzioni e linee di scarsa resistenza al movi- 10% = 0,16; 20% = 0,16; 30% = 0,40; 40% = 0,48;
mento. 50% = 0,80; 60% = 0,80; 70% = 1,12; 80% = 1,60;
90% = 2,0; 100% = 3,2.
Statistiche ritrovamento
Raggio di ritrovamento (in km) rispetto ultimo avvi- Ritardato mentale – vagabondo
stamento (Hill 1997)
10% = 0,39km; 20% = 0,68km; 30% = 0,98km;
(Hill, Syrotuck)
40% = 1,35km; 50% = 2,05km; 60% = 3,34km; 70% = Ritardato mentale (tutte le età)
3,77km; 80% = 5,37km; 90% = 8,60km; 100% =
Agiscono e reagiscono molto spesso come i bam-
19,00km.
bini di 6/12 anni, generalmente non rispondono al loro
nome. Spesso stanno nascosti come risultato di
Anziani (sopra 65 anni) critici, paura o ricerca di un ricovero dagli elementi, riman-
malati di Alzheimer (Koester, Stooksbury) gono per più giorni nella stessa ubicazione.
Si sono verificati dei casi in cui il soggetto, veden-
Caratteristiche do i soccorritori, prendeva come gioco la cosa e si
Spesso la persona soffre di senilità o morbo di nascondeva invece di mostrarsi.
Alzheimer, altri presentano gli stessi problemi dei
bambini. Alto rischio di attacchi di cuore o altre Vagabondi
potenziali complicazioni fatali e molto spesso sono Si intendono individui che abbandonano la loro
duri di udito o sordi. situazione di protezione e sicurezza come ospedali,
Scarsità di memoria. case di cura o la propria residenza. Spesso sono
Il senso di orientamento e la capacità di ricono- malati di Alzheimer o altre malattie mentali.
scere il pericolo sono fortemente indeboliti. Raramente sono consci di essersi persi e si spostano
A volte possono essere soggetti ad allucinazioni o generalmente senza proposito preciso.
distorsioni della percezione. Hanno atteggiamenti poco prevedibili ed irraziona-
Essi si perdono nel momento in cui abbandonano li.
la propria abitazione o la casa di cura con ultimo avvi- Spesso sono vestiti impropriamente rispetto alle
stamento lungo una strada. condizioni meteo e/o all’attività che svolgono.
In genere hanno dei precedenti di vagabondaggio. Raramente rispondono alla chiamata e cercano in
Spesso coesistono altri problemi di salute che ne genere di evitare le squadre di ricerca.
limitano la mobilità. Questi soggetti tentano spesso di tornare all’abi-
Essi non invocano aiuto e non rispondono alla tazione precedente o a luoghi di cui hanno un ricordo
chiamata. felice (indipendentemente dalla distanza).
Non lasciano molte tracce. La loro memoria in termini di tempo recente risul-
Generalmente soccombono all’ambiente per di- ta scarsa, mentre quella in termini di tempo remoto è
sidratazione o ipotermia. pressoché perfetta.
Spesso camminano in linea retta finché non si tro-
Dove cercare vano bloccati.
Il 60% viene individuato entro un raggio di 1,0 km
dall’ IPP; mentre il 96% entro un raggio di 2,4 km.
Generalmente il soggetto viene individuato a breve
Dove cercare
distanza da una strada. Sono difficili da individuare, si deve guardare in
A volte in ruscelli, cespugli o rovi. ogni cespuglio, boschetto, rovo ecc.
Raramente percorrono lunghe distanze. Spesso
Tattiche di ricerca hanno difficoltà a raggiungere il bagno.
È essenziale la tecnica del contenimento. L’area più vicina va sottoposta a scansione accu-
Uso precoce di rilevatori di tracce in prossimità rata (Il giardino dell’ospedale, della casa di cura ecc.).
dell’ IPP.
Uso precoce di Unità cinofile da ricerca di superfi- Tattiche di ricerca
cie in prossimità dell’ IPP e lungo le strade e corsi L’investigazione ha un ruolo molto importante. (Si
d’acqua che da esso si dipartono. senta anche il parere del medico curante).

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Unità cinofile da ricerca di superficie devono esse- La tecnica del contenimento non ha grande priorità.
re impiegate al più presto possibile. Le tecniche di attrazione passiva non hanno gene-
Le squadre di prima risposta si devono concentra- ralmente successo.
re in una ricerca accurata delle aree più vicine, nella
vegetazione più densa, lungo strade e sentieri nonché Statistiche ritrovamento
ai loro lati per una fascia di 100 m. Raggio di ritrovamento (in km) rispetto ultimo avvi-
Ricerca accurata e ripetuta ad intervalli di due ore stamento (Hill 1997)
della casa di cura, dell’abitazione e dei relativi giardi- 10% = 0,27km; 20% = 0,44km; 30% = 0,61km;
ni. 40% = 0,80km; 50% = 1,03km; 60% = 1,67km; 70% =
Impiego dei media (radio o TV) per informare i vici- 1,89km; 80% = 2,70km; 90% = 4,32km; 100% =
ni. 5,63km.
I sistemi di attrazione passiva non sono appropria-
ti per questo tipo di ricerca.
Escursionisti (Hill, Syrotuck)
Statistiche ritrovamento Caratteristiche
Raggio di ritrovamento (in km) rispetto ultimo avvi- Sono orientati a seguire sentieri e tracce. Si per-
stamento dono generalmente nei punti in cui il sentiero diventa
10% = 0,27km; 20% = 0,44km; 30% = 0,61km; difficile da individuare o in prossimità di deviazioni
40% = 0,80km; 50% = 1,03km; 60% = 1,67km; 70% = incerte e poco segnalate.
1,89km; 80% = 2,70km; 90% = 4,32km; 100% = Essi tendono a spostarsi più lontano che tutte le
5,63km. altre categorie.
A volte sono scarsamente preparati ed hanno
Malati di depressione (Hill, Syrotuck) poca esperienza nell’orientamento in aree remote.
Essi tentano di ritrovare la propria posizione cor-
Caratteristiche rendo lungo i sentieri o trovando dei posti panorami-
Non è tipica la loro intenzione ad allontanarsi di ci in cui potersi orientare o trovare locazioni cono-
molto, ma semplicemente quella di trovare un luogo sciute.
solitario dove meditare il suicidio. Seguono generalmente linee di scarsa resistenza
Spesso vengono individuati al limite di due tipi di alla movimentazione come corsi d’acqua, radure e
terreno e/o al limite della vegetazione. tracce.
Di frequente, essi cercano luoghi esposti, da cui si Se presi dal panico ricorrono a metodi sempre
possa contemplare la civiltà pur rimanendo soli, luo- meno efficaci.
ghi da loro comunque conosciuti. Cercano riparo se sono feriti o al sopraggiungere
Raramente vengono individuati in boscaglia o fitta dell’oscurità.
vegetazione.
Difficilmente rispondono alla chiamata o a fischi, Dove cercare
essi cercano di nascondersi e di evitare le squadre di Sentieri, tracce, linee di minima resistenza alla
ricerca. movimentazione.
Questa categoria presenta un alto tasso di morta- Punti di riparo.
lità; alcool e droghe investono spesso un ruolo impor- Punti panoramici e di grande visibilità.
tante.
Tattiche di ricerca
Dove cercare Si deve dare massima priorità al contenimento.
Punti panoramici, da cui si possa osservare la Studio cartografico e scansione delle linee di mini-
civiltà (città, paese, valle). ma resistenza alla movimentazione, sentieri, recinzio-
Punti conosciuti al soggetto, spesso da lui visitati ni e punti di osservazione.
in precedenza. Sentieri preferiti. Controllare il suo piano di marcia se disponibile.
Punti di interfaccia tra le tipologie del terreno, Impiegare gruppi di prima risposta piccoli e veloci
cambi di vegetazione, di pendenza, falesie ecc. supportati da unità cinofile da ricerca di superficie.
Si sia consapevoli delle dimensioni potenzialmen-
Tattiche di ricerca te ampie dell’area di ricerca.
L’investigazione è molto importante in questi casi.
Vanno interrogati accuratamente Statistiche ritrovamento
amici, parenti, colleghi di lavoro per costruire un Raggio di ritrovamento (in km) rispetto ultimo avvi-
esatto profilo del soggetto. stamento (Hill 1997)
La risposta deve essere comunque immediata ed 10% = 0,87km; 20% = 1,21km; 30% = 1,55km;
urgente. 40% = 1,93km; 50% = 2,33km; 60% = 2,74km; 70% =
Si deve dare atto ad una ricerca accurata dell’area 3,14km; 80% = 5,64km; 90% = 10,87km; 100% =
più vicina. 24km.

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Cacciatori (Hill, Syrotuck) Dove cercare


Tracce, piccoli sentieri, strade forestali.
Caratteristiche Piccoli corsi d’acqua, limiti del bosco, punti di
Spesso la loro concentrazione per l’attività vena- riparo, punti di osservazione della selvaggina e le
toria li distrae dalla navigazione corretta. relative linee di collegamento.
Frequentemente, nella ricerca delle proprie vittime
si inoltrano in vegetazioni fitte perdendo l’orienta- Tattiche di ricerca
mento. Il contenimento ha un alta priorità.
Spesso si spingono anche nell’oscurità oltre le È necessaria un’investigazione accurata per defi-
proprie capacità fisiche. nire un preciso profilo del soggetto.
Se gli indumenti del soggetto sono visibili e la L’area di ricerca va studiata in modo accurato per
vegetazione lo consente è possibile la sua individua- definire le linee di movimentazione ed i punti di osser-
zione da un punto panoramico o da un elicottero. vazione.
Essi rispondono ai richiami dei ricercatori e pos- Le tecniche di attrazione possono essere efficaci.
sono essere orientati da sistemi di attrazione visiva: Impiegare gruppi di prima risposta piccoli e veloci
razzi, luci, fuochi. supportati da Unità cinofile da ricerca di superficie.
Allo spuntar del giorno tenta di rimettersi in cam-
mino lasciando il rifugio utilizzato durante la notte.
Una causa comune dello smarrimento è l’errore
Statistiche ritrovamento
Raggio di ritrovamento (in km) rispetto ultimo avvi-
soggettivo, nel 18% dei casi il cattivo tempo, nel 33%
stamento (Hill 1997)
dei casi l’oscurità.
10% = 0,80km; 20% = 1,28km; 30% = 1,61km;
Il 39% dei soggetti segue i corsi d’acqua, ma la
40% = 1,94km; 50% = 2,40km; 60% = 3,09km; 70% =
maggior parte non segue i sentieri o strade.
3,50km; 80% = 5km; 90% = 8km; 100% = 19,31km.
Sono comunicativi.

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Allegato “C” Delimitazione di Zone di ricerca

É basilare che le varie zone di ricerca vengano definite utilizzando dei confini che siano sicuramente identifi-
cabili sul terreno da parte delle squadre impegnate.
Per stabilire detti confini si possono quindi usare:
1. strade;
2. mulattiere;
3. sentieri;
4. canaloni;
5. creste;
6. torrenti;
7. linee elettriche;
8. quote altimetriche;
9. cambi di pendenza;
10. area ipogea;
11. ecc…
Tutti questi riferimenti li chiameremo Linee di taglio.
Nelle immagini che seguono si riportano alcuni esempi di suddivisione di zone.

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Insieme delle aree di ricerca in dotazione al tecnico
numerate e colorate per migliorarne l’individuazione
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Allegato “D” Modulistica

Nelle pagine che seguono si riportano dei campioni dei vari moduli utili alla gestione dell’intervento e citati in
questa procedura.
Ogni modulo viene riportato su foglio singolo in modo da essere facilmente fotocopiabile all’occorrenza.

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Allegato “E” Scheda Statistica di Intervento

Nella pagina seguente viene riportata la scheda statistica su foglio singolo in modo da essere facilmente foto-
copiabile all’occorrenza.

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