Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
Dal verbale dellinterrogatorio sulla disgrazia del Monte Cervino, Zermatt, 21 luglio 1865:
Sono Edward Whymper, domiciliato a Londra, artista disegnatore, celibe. Siamo partiti da Zermatt in
otto: quattro turisti, Rev. Hudson, il suo accompagnatore Hadow (18 anni), Lord Douglas (19 anni) e
io, le guide e i portatori (Croz di Chamonix e i Taugwalder di Zermatt). Siamo poi partiti dal bivacco il
14 luglio alle 3,40 del mattino e alle 14,30 siamo giunti in vetta, dove abbiamo sostato per unora.
Da solo, o accompagnato da guide alpine, compie numerose perlustrazioni e ascensioni; molte vette (La
Ruinette, Les Grandes Jorasses, la Dent dHerens, il Grand Tournalin ecc) vengono raggiunte per la
prima volta da un ventenne che non ha alcuna esperienza di montagna.
Whymper nei suoi libri mostrer eccellenti qualit di narratore e la lettura dei suoi racconti e delle sue
guide turistiche (su Chamonix e su Zermatt) risultano avvincenti e gustose anche per i non appassionati
di alpinismo. Con tipico humour britannico racconta di vittorie e di sconfitte, di natura e di uomini, e di
questi ultimi sapr cogliere con sensibilit le felicit e le pene, gli aspetti eroici e le debolezze, la
Il primo libro di Whymper, uscito sei anni dopo la conquista del Cervino (1871, Scrambled amongst the
Alps: 1861-1869) si impone presto come un classico di letteratura alpina; da questo viene tratto il tema
della conquista del Cervino (1880, The ascent of the Matterhorn, anchesso riccamente illustrato), che
diventa un best seller. Il suo ultimo apprezzato libro (1897, A guide to Zermatt and the Matterhorn)
precorre i tempi moderni per un aspetto curioso; contiene infatti in testa e in coda ben 42 pagine di
inserzioni pubblicitarie (alberghi, apparecchi ottici, scarponi ecc.) a controprova della fama ormai
raggiunta dallautore. Con Whymper vivente le sue opere verranno rieditate ben quindici volte. Il 16
settembre 1911, a 71 anni, si spegne a Chamonix, dove sepolto.
Tra le tante straordinarie qualit alpinistiche che Whymper ammira in Carrel, due in particolare ne fanno
ai suoi occhi la guida ideale e altrimenti introvabile. Innanzitutto Carrel lunica guida che non crede
allinviolabilit del Cervino (la Gran Becca, per i valdostani di allora) mentre le altre guide, di fronte
allipotesi di salirlo, replicano immediatamente: Cest impossible ! o, che lo stesso, Qualunque
altra vetta ma NON il Cervino !. Inoltre a quei tempi le guide salivano i pendii quasi esclusivamente
scalinando con le accette nevai e ghiacciai, cos da ricavarne una sorta di gradini; Carrel dal canto suo
non disdegna affrontare la viva roccia, condizione questa indispensabile per arrampicarsi sulle ripide
rocce del Cervino. Si tenga conto che gli unici strumenti allora a disposizione degli scalatori erano un
bastone (lalpenstock, alto il doppio di una piccozza attuale; nei passaggi critici veniva tenuto alle
estremit da due guide e usato come mancorrente dal cliente) e la corda di canapa, ben lontana dalle
odierne corde sintetiche resistenti, leggere e asciutte.
Ganci e moschettoni inventati da Whymper. La sua piccozza
La corda veniva semplicemente trattenuta da una o pi persone per assicurare in salita il primo di
cordata e - durante la discesa - passata e legata attorno ad uno spuntone roccioso (se cera): non era
ancora invalso luso dei chiodi e delle attrezzature attinenti, che avrebbero dato una svolta decisiva alla
possibilit di scalare vertiginose pareti verticali e di realizzare passaggi acrobatici assolutamente
impensabili a quei tempi.
Whymper arriva a constatare che in Carrel ci concentrano mirabilmente non solo capacit tecniche e
fisiche straordinarie, ma anche una non comune disposizione mentale alla decisione e alla sfida, una
innata fierezza e la consapevolezza di essere il migliore, un nuovo Davide che non teme di ingaggiare
la lotta con il Gigante, la guida che nelle numerose ispezioni compiute sul versante italiano cerca il
percorso giusto, fiuta la pista meno pericolosa, memorizza ogni svolta e ogni intralcio; al ritorno dai vari
tentativi di conquista, che raggiungono altezze sempre pi elevate, non si sente mai vinto e perci mai
rinunciatario; il suo istinto di cacciatore lo induce piuttosto alla momentanea tregua in attesa di sferrare
il colpo decisivo.
Sono in effetti le stesse qualit che si ritrovano declinate in Whymper, di dodici anni pi giovane di
Carrel, per il quale Whymper avr durante tutta la vita solo e sempre parole di incondizionata
ammirazione, anche dopo che Carrel lavr tradito per la spedizione sul Cervino organizzata dal Club
Alpino Italiano e dal governo italiano.
La salita al Cervino
La prima salita del Cervino appare unimpresa alpinistica tecnicamente ed umanamente ineguagliabile,
una pietra miliare nella storia dallalpinismo. Ma avvincente, commovente e divertente per un lettore
non pratico di alpinismo anche tutta la vicenda che fa da contorno allimpresa di Whymper: le numerose
sconfitte (nel corso di cinque anni, otto tentativi falliti, sempre dal versante italiano), lattento ascolto
delle esperienze e dei suggerimenti di altri valenti scalatori, lapplicazione con cui egli studia le
conformazioni rocciose delle pareti e dei nevai, linvenzione di nuovi attrezzi o il miglioramento di altri
(gli scarponi, la tenda) per favorire la scalata e che vengono febbrilmente progettati, fabbricati e
migliorati durante il lungo inverno londinese. Addirittura Attraversai la Manica il 29 luglio 1863,
con lintralcio di due scale, lunghe ciascuna pi di tre metri e mezzo, che si potevano unire come quelle
dei pompieri. Il mio bagaglio suggeriva decisamente unattrezzatura
per scassinatori dato che, accanto alle scale,
cerano numerosi rotoli di corda e diversi
attrezzi dallapparenza sospetta. A Susa i
doganieri locali, pi onesti e ottusi dei
francesi rifiutarono di lasciar passare il mio
bagaglio, finch uno di essi scopr che <<
Quindi, monsieur, lei un acrobata ? S,
certamente !>> risposi . E ben vero che
gi 80 anni prima Paccard (italiano, a dispetto
del nome) e Balmat avevano raggiunto da
Chamonix la cima pi alta d Europa, il
Monte Bianco, ma non la pi difficile: non si
dimentichi che, dal giorno della conquista, il Cervino ha fatto pi di
Whymper nei racconti non celebra mai s stesso, anzi spesso richiama lattenzione del lettore sugli
errori da lui stesso commessi durante le ascensioni, invitandolo caldamente al rispetto della montagna, a
Bivacco