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Lezione 3

A Vienna si può dire che è iniziato il seme della modernità. Vivono molti intellettuali che si pongono il problema
della modernità  una sorta di crisi di idee. La cultura Viennese viene chiamata anche MittelEuropea  cioè
l’elemento fra l’oriente e l’occidente. Tema del Ring: tenere assieme la tradizione con la modernità.

Adolf Loos [1870-1933]


Architetto che irrompe della scena viennese in modo brutale, con posizioni polemiche e provocatorie. Quindi un
atteggiamento opposto rispetto ad Otto Wagner. Sarà in conflitto con gli artisti della Secessione Viennese  è in
conflitto con il tema della città tatuata. Una città falsa dominata da architetti come Joseph Maria Olbrich e Josef
Hoffmann  esponenti della Secessione Viennese
Accusa Vienna di essere una città alla Potemkin  Era il ministro di Caterina di
Russia. Aveva costruito una città falsa per il passaggio di Caterina.

Padiglione della Secessione - Olbrich


È presente un “incrostazione” di decorazioni e ornamenti  idee lontane
dall’ideale di Loos. Altro esempio è il Palazzo Stoclet Bruxelles.

Nel 1898 rientra a Vienna dopo un soggiorno di 3 anni negli USA. Aveva visitato a Chicago l’esposizione
universale e la città con i grattacieli  vede il volto di una città moderna.
Nel 1898 pubblica un testo – Il principio del rivestimento.
Artigianato: non si tratta di produzione industriale, ma un artigianato di lusso e moderno.
Nel 1903 fonda una rivista - Das Andere: (solo 2 numeri)  sottotitolo: un foglio per l’introduzione della cultura
occidentale in Austria.

Loos - Il caffè Museum – 1903


Esterno: I caffè a Vienna erano il luogo della socialità. Edificio sui bordi del
Ring. Si tratta di qualcosa di diversa, come “ un pugno sullo stomaco”. Viene
chiamato da Karl Kraus (polemista e scrittore) il caffè nichilista (del nulla, del
niente). Si ha un basamento intonacato con finestre ricavate semplicemente
dalla muratura  senza linguaggio dell’architettura. C’è solo una scritta in
caratteri lapidali romani  ci fa capire difronte ad un oggetto pensato.
Queste tipo di aperture saranno utilizzate
spesso da Loos. Non si tratta di un elemento moderno ma fa parte della tradizione
 tradizione che fa parte dell’artigianato.
Interno: Si ha un ambiente semplice, al centro la cassa rivestita di legno. È
interessante notare come tutto è mostrato, come tutti i materiali vengono mostrati
ed esibiti per la loro natura. Ad esempio il legno della cassa non è verniciato, ma
mostrato (solo protetto). Da notare anche le linee che attraversano la volta a botte
ribassata, rappresentano i cavi elettrici delle luci  delle lampadine a bulbo
lasciate a vista. Non c’è decorazione, ma solo la tecnica.
 da ricordare che nel palazzo dell’imperatore l’elettricità non era ammessa.

Che cos’è la modernità per Loos?


“C'era una volta un mastro sellaio. Era un buon artigiano, molto abile e fabbricava selle che per la loro forma
non avevano nulla in comune con le selle dei secoli precedenti... Erano cioè selle moderne. Lui però non lo
sapeva. Sapeva soltanto che faceva selle meglio che poteva.Un bel giorno si diffuse in città un movimento
singolare. Fu chiamato Secessione. Esso prescriveva che si producessero soltanto oggetti d'uso moderno. Quando
il mastro sellaio ne venne a conoscenza, prese la sua sella migliore e si recò dal capo della Secessione.
Egli disse: signor professore questa è una sella moderna?
Il professore esaminò la sella e tenne all'artigiano un lungo discorso... il risultato però era: no, questa non è una
sella moderna.
L'artigiano se ne andò tutto mortificato... Ma il professore disse: torni domani. Siamo qui apposta per
incoraggiare l'artigianato e fecondarlo con idee nuove... Il giorno successivo il mastro sellaio ritornò. Il
professore poté presentargli quarantanove progetti di selle... Il mastro sellaio osservò a lungo i disegni e ai suoi
occhi tutto divenne sempre più chiaro. Infine esclamò: "signor professore! Se io mi intendessi così poco di
equitazione, di cavalli, di cuoio e di lavorazione, avrei anch'io la sua fantasia".
E vive da allora felice e contento. E fa selle. Moderne? Non lo sa. Selle. “
Adolf Loos, Il mastro sellaio, in “Das Andere”, 1, 1903
La modernità non va cercata, è lo ZeitGeist  Lo spirito del tempo. La fantasia è una liberà assolutamente
infondata  un esempio è la decorazione del padiglione della Secessione. Loos la contrappone con la tecnica e la
competenza. Essere moderni si diventa solo avendo piena conoscenza della tecnica, facendo il proprio lavoro
al meglio. Il mastro sellaio è moderno perché padroneggia la tecnica. Accogliendo la tradizione è possibile
procedere al suo rinnovamento. Io posso essere moderno solo se sono fondato nella tradizione.

Loos - American Bar 1908


Locale molto piccolo al centro di Vienne. Un modo diverso di bere il
caffè. Il bar viennese ci si sedeva, mentre in quello americano ci si
sedeva al balcone. Crea qualcosa di nuovo (come Brunelleschi). Ha un
accesso singolare formata da 4 pilastri di marmo rosso sopra ad uno
zoccolino di un marmo giallognolo. I 4 pilastri, come se fossero 4
colonne, reggono una bandiera americana (fregio con cornice
(American Bar)). La modernità si regge sulla tradizione (i pilastri).
La decorazione per Loos, è il materiale stesso (non si ha qualcosa di
applicato)  la decorazione è affidata alla gestione del materiale
Interno: molto lussuoso, come una scatola preziosa, completamente
rivestito da marmi preziosi di colore verdi. La decorazione è il materiale stesso. Una decorazione legata alla
tecnica.
Grazie agli specchi vi è un effetto di moltiplicazioni. Il soffitto è a cassettoni (fonte
all’antica). Con delle tessere in alabastro che fanno passare la luce.
Difficoltà di saper scegliere i materiali e utilizzarli nel modo migliore. È l’artigiano è
capace di lavorare il materiale in modo ottimale. (=Semper  conoscere i materiali e
utilizzarli nel modo migliore).

Loos - Negozio Knize - 1911


Nel centro di Vienna (disegnato da Lo Corbusier senza sapere che fosse di Loos). La
decorazione è affidata all’accostamento di materiali sofisticati  il granito nero (contrasto
fra superficie dura e il vetro (vetrinette sulla destra e sinistra).
Interno: caldo e accogliente, dove tutto è affiato alla gestione del materiale, perché non vi è
sovrapposizione di decorazione (rivestimento di legno, tappezzerie e tessuti). Grande lavoro da parte
dell’artigiano.

Loos – Casa Steiner – 1910


Questo tipo di modernità era già presente nel Caffè
Museum. Elementi moderni con il tetto piano.
L’edificio presenta una doppia facciata, cioè da una
parte una facciata con una copertura a botte, mentre
dall’altra parte una facciata con un andamento
tradizionale a C. Questo tipo di copertura ad arco la si
ritroverà in altre opere, come quella di Horner. Le
case di Loos sono molte e si chiameranno  le case
vagone  per il tetto a volte a botte. Come se fosse un tetto di un
granaio (con due fori di areazione). Si può intravvedere uno strano modo di posizionare le aperture, cioè senza
cornici e in modo del tutto casuale (non sempre). Quasi non ci fosse il disgno della facciata. Esse secondo Loos
sono di pura funzione, cioè vengono posizionate dove mi servono.
Interno: è un mondo privato (intimità della casa) è qualcosa di diverso, rivestiti in modo lussuoso (da artigiani),
caldo e accogliente (grazie ai tessuti  tappeti). Le altezze dei locali sono tutte diverse fra loro  ogni stanza ha
una propria altezza, a proprie misure e materiali  denominato il Raumplan, cioè la progettazione di spazi. Ad
ogni funzione, ad ogni stanza c’è il proprio spazio e la prorpria altezza. (es sala da pranzo alta, studio basso).
Questo comporta una gestione compilcata dei percorsi  introduzione di molte scale. Si capisce ora la ragione
delle posizione delle finestre.
Esterno: è un mondo pubblico, più nudo possibile senza linguaggio arch.
1898 - Il principio del rivestimento
“L’architetto, mettiamo, ha il compito di creare uno spazio caldo, accogliente. Caldi e accoglienti sono i tappeti.
Egli decide di conseguenza di stendere un tappeto sul pavimento e di appenderne quattro alle pareti. Ma non si
può costruire una casa con i tappeti. I tappeti richiedono una struttura che li mantenga nella giusta posizione.
Inventare questa struttura è il secondo compito dell’architetto”.  Questa riflessione si rifà a Semper.
Owen Jones è colui che aveva messo appunto il piano dei colori del Crystal Palace.

Owen Jones nel 1856 pubblica – La grammatica dell’ornamento.


1. L’ornamento è universale: “Dalla universale testimonianza dei viaggiatori sembrerebbe non esserci alcun
popolo, in qualsiasi primitivo stadio di civiltà, per cui il desiderio dell’ornamento non sia un forte istinto”.
2. Il primo ornamento fu il tatuaggio.
3. Il tatuaggio è ornamento pienamente sviluppato. E, questo, perché grazie ad esso, già all’alba dei tempi, “ogni
linea sul volto è la più adatta a sottolineare le fattezze naturali”.
4. Il tatuaggio – il massimamente antico – è pertanto modello per il presente: “L’ornamento di una tribù
selvaggia, essendo il risultato di un istinto naturale, è necessariamente sempre veritiero rispetto alla sua finalità:
mentre in gran parte dell’ornamentazione delle nazioni civili, essendo il primo impulso che ha generato le forme
ereditate indebolito dalla ripetizione continua, l’ornamento è spessissimo applicato a sproposito, e anziché
ricercare anzitutto la forma conveniente e aggiungervi bellezza, ogni bellezza viene distrutta, poiché lo è ogni
rispondenza, dall’aggiunta di ornamentazione a forme mal pensate”.
L’ornamento deve avere a che fare con la struttura sottostante. Come nel tempio greco che tutti gli elementi
decorativi sono espressione della verità strutturale.
Anche Semper era di quest’opinione - Gottfried Semper, Der Stil (1860-3):
“Infatti, il mascheramento a nulla giova dove dietro alla maschera la cosa è sbagliata o la maschera non è
adatta”.
La struttura non è qualcosa di secondario. Il primo compito è di suddividere lo spazio, e il secondo è di
apparecchiare la struttura. Ad esempio della Majolica house di Wagner c’è rivestimento e non struttura.

Per Loos questo compito (interni caldi e accoglienti) è molto importante, infatti “camuffa” alcuni elementi
strutturali (putrelle di ferro rivestita di legno), ma mantenendoli strutturali. Questo compito è talemnte importante,
che si può permettere di mentire.
Loos scrive che una casa è moderna quando non da nell’occhio. Quindi un esterno che non da nell’occhio e un
interno caldo e accogliente.

1908 Loos tiene una conferenza – Ornamento e delitto:


“Gli uomini che vivevano in branco dovevano vestirsi di vari colori per differenziarsi gli uni dagli altri; l’uomo
moderno usa il suo vestito come una maschera. La sua individualità ha una forza talmente enorme che essa non
può più essere espressa dagli abiti che egli indossa. L’assenza di ornamento è una prova di forza spirituale.
L’uomo moderno usa ornamenti di età passate e di popoli stranieri a suo piacimento. Il proprio spirito inventivo
egli lo concentra su altre cose”.
Nessun ornamento può essere inventato oggi da chi vive al nostro livello di civiltà, cioè l’uomo moderno non può
inventare ornamenti, perché non siamo più nella possibilità di inventarli. Noi abbiamo superato l’ornamento,
siamo oltre. Ma al contempo possiamo utilizzare ornamenti da età passate.
Fra moderno è passato vi è una frattura. Io posso attingere dal passato come voglio, ma condistanza, perché so di
essere moderno.

Loos – Edificio sulla Michaelerplatz - 1910


È costruito in un punto chiave, cioè nel Ring e davanti a uno dei palazzi
imperiali  occasione di provocazione.
Ospita due funzioni differenti:
 Piano terra: sartoria con negozio - moderna
 Piani superiori: appartamenti - tradizionale
Si tratta di un edificio doppio: con doppia funzione e doppio stile con un
contrasto di colori (chiaro/scuro). La struttura è a telaio e cemento armato. La
parte inferiore è caratterizzata da marmi preziosi (scelti, montati e tagliati con
accuratezza  lavoro artigianale), con la decorazione affidata al materiale
di rivestimento.
Colonne che reggono una putrella di ferro  come quelle di Wagner nella
chiesa di St Leopold, dove le colonne reggono angeli e incastrava una
pensilina di ferro. Si può paragonare anche all’edificio di Wagner AnkerHaus,
perché hanno quasi lo stesso tipo di funzione. Cioè un basamento dedicato al commercio (funzione e materiali
moderni), parte centrale destinata ad appartamenti e coronamento con una serra di ferro e vetro (ripresa dal
progetto Artibus).
Dove sta la modernità e la tradizione?
Colonne con tutti gli attributi (ovvero base, capitello, ..  noi non possiamo inventare nuovi
ornamenti). L’uso dell’ornamento è corretto, perché non lo sto inventando ma prendendo dalla
distanza storica. Perché?
 La funzione moderna dell’edificio è la sartoria (=edificio pubblico) (come nella
Ankerhaus), perché l’uomo moderno non può inventare ornamenti ma può prenderli.
 La parte tradizionale sono gli appartamenti con semplici bucature.
L’edificio è dotato di una certa monumentalità, grazie agli ornamenti, cioè l’uso delle colonne. Le
colonne sono quindi la parte moderna, perché la funziona moderna richiedere un ornamento del
passato.

Grande concorso a Chicago per un grattacielo


Al concorso partecipano anche architetti Europei (non erano abituali). Loos invierà un grattacielo a forma di
colonna con un basamento funebre (per un suo amico Max Boggia). Per Loos è un ornamento monumentale
corretto  colonna  per creare qualcosa di moderno.

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