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Politecnico di Torino
Appunti di
Aerodinamica
Niero Luca
Corso di Laurea in Ing. Aerospaziale

A.A. 2022/2023

1
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CONTENTS 1

Contents
1 Nozioni introduttive 2
1.1 Fluido continuo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2
1.2 Fluido in quiete . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3
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1 NOZIONI INTRODUTTIVE 2

1 Nozioni introduttive
La fluidodinamica è la branca della meccanica classica che si occupa dello
studio dei moti di fluidi continui. L’aerodinamica si occupa invece di stu-
diare i moti fluidi aeriformi attorno ad un corpo, in modo da poter valutare
forze e coppie in gioco.

1.1 Fluido continuo


In natura la materia si presenta in tre stati: solido, liquido e gassoso. Rispet-
tivamente i tre stati hanno legami intermolecolari che permettono di man-
tenere volume e forma, solo volume o nessuno dei due. Si definisce fluido
un materiale che può fluire/deformarsi illimitatamente sotto l’azione di forze
esterne. Generalmente si tratta di liquidi o gas e si assume che esso sia con-
tinuo.
Si definisce particella fluida un volume elementare (o quasi-puntiforme)
di fluido, sufficientemente grande da avere valori fisici medi rappresentativi
di tale sostanza ma sufficientemente piccolo da poter descrivere al meglio il
moto fluido.

Figure 1: Particella fluida

Per valutare la giusta scala della particella fluida si utilizza un parametro


adimensionale detto numero di Knudsen
`
Kn =
L
con ` libero cammino medio tra le molecole del fluido e L scala caratteristica
del fenomeno. Condizione necessaria per cui valga l’ipotesi del continuo
è che Kn << 1. Prendendo come esempio un’ala, generalmente per aria
standard si ha ` ≈ 10−8 m mentre L ≈ 100 m, dunque si verifica facilmente
che Kn << 1.
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1.2 Fluido in quiete


Nel caso di un fluido in quiete le molecole sono dotate di un moto rela-
tivo che, in particolare, è disordinato se si tratta di un gas. Le proprietà
macroscopiche del fluido sono una misura di tale agitazione molecolare (tale
agitazione ha però nel complesso un valor medio nullo).
La temperatura T è la misura principale dello stato di agitazione moleco-
lare. Si misura in gradi Celsius C o gradi Kelvin K.
La densità ρ misura invece la quantità di materia m per unità di volume Ω,
considerando però volumi mai inferiori alla particella fluida Ωp . Si definisce
dunque come
δm
ρ = lim
δΩ→δΩp δΩ

La densità si misura quindi in unità di massa su unità di volume (kg/m3 ).


La pressione p valuta le collisioni molecolari su di una superficie elementare
dσ. La pressione si manifesta come forza concentrata nel baricentro della
superficie pari a p dσ. In particolare in un fluido in moto vario possono
verificarsi sforzi normali e tangenziali, tuttavia se il fluido è in quiete si
presentano solamente sforzi normali. Ciò si può dimostrare studiando le tre
possibili configurazioni in qui si possono presentare gli sforzi tangenziali.

Dim) Si considerino i seguenti casi (valutando una sola faccia di un cubo


rappresentante la particella fluida).

Figure 2: Possibili configurazioni con sforzo tangenziale

Nel primo caso il fluido non può essere in quiete poiché sottoposto a
rotazione, nel secondo a traslazione e nel terzo a deformazione. Ciò
porta alla dimostrazione che condizione necessaria affinché il fluido sia
in quiete è la totale assenza di sforzi tangenziali.
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Corso
Corso: Aerodinamica
Carico: 10 CFU
Docenti: Di Cicca G.

Bibliografia
ˆ Materiale didattico fornito dal Politecnico di Torino;

ˆ TeX Maker per l’editor LATEX

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