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La nostra inquadratura è un vero e proprio quadro visivo nella quale dobbiamo decidere con
criterio appunto dove posizionare la nostra camera, che porzione di contesto vogliamo acquisire e
come.
In sostanza dobbiamo cercare di capire come vogliamo riprendere i nostri soggetti e lo spazio che li
circonda.
Es:
La prima immagine ovviamente rappresenta per lo spettatore una giornata tranquilla, e quindi è
più incline al rilassamento.
Mentre la seconda mostra subito che dobbiamo vedere qualcosa al di sotto decidendo così di
assegnare un certo grado di tensione allo spettatore.
Tutto questo ovviamente è dato dalla posizione del sogetto all’interno del nostro quadro visivo, è
bastato “tiltare” la camera perché accadesse.
Linee geometriche:
si possono sfruttare le linee geometriche nella composizione per aiutare lo spettatore a
focalizzarsi su dettagli importanti.
Incorniciare:
creare una cornice dentro il frame attraverso degli elementi scenografici rende la
possibilità di focalizzare l’attenzione su di essa, andando così a isolare il soggetto per
metterlo in risalto, oppure come accade nelle scene con più soggetti, aiuta a distanziare i
piani visivi fra i vari personaggi.
Elementi in primo piano (di quinta):
l’aggiunta di un elemento in primo piano aiuta a creare profondità e tridimensionalità alla
composizione e a sviluppare la narrazione su differenti piani visivi
Pattern:
Scenografie con pattern grafici possono rendere la composizione meno piatta e
visivamente più interessante.
Bilanciamento della composizione:
L’utilizzo della regola dei terzi per natura quando immetti un soggetto su una parte molto
laterale della scena tende a lasciare una parte di importanza minore vuota, per equilibrare
l’immagine la composizione può essere adornata da elementi di minore importanza nello
spazio opposto.
Split screen:
Menzione speciale dedita allo split screen che consiste nel suddividere l’intera
inquadratura in più inquadrature con tanti possibili modi per farlo, due scene che accadono
nello stesso momento, oppure la comparazione della stessa scena in epoche differenti, o in
altre maniere altrettanto creative, è una tipologia di composizione molto malleabile.