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Le Regole della

Composizione

Jo Vittorio
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Anno del copyright: 2021

Nota del copyright: © 2021di Jo Vittorio. Tutti i diritti riservati.

Tutte le immagini in questo libro sono immagini esclusive realizzate dallo

stesso autore, Jo Vittorio

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S o m m a rio
• Indroduzione 4
• La Regola dei Terzi 5
• La Sezione Aurea 7
• Composizione Centrata 10
• Prospettiva 13
• Le Linee Guida 18
• Conclusione 20

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In d ro d u z io n e
Aristotele definì il concetto di bellezza come un intero di tante parti, messe insieme in
modo armonico.
Nella composizione fotografica si usa lo stesso principio, ma con un’organizzazione
dello spazio dell’inquadratura, basato su regole precise, in modo tale da dare un
senso allo scenario che vogliamo rappresentare.
Oggi per quanto una fotocamera possa essere supertecnologica da rendere le vostre
immagini dettagliate ed esposte correttamente, sarà solo attraverso una buona
composizione che le vostre immagini potranno avere un’impronta artistica di una foto
ben riuscita.
Un buon punto di partenza è immaginare la foto che vogliamo realizzare come una
una tela bianca, che aspetta di essere dipinta.
Ogni elemento deve avere una propria collocazione di come vogliamo che
l’osservatore segua i vari elementi, seguendo l’importanza su ognuno di essi. Questo
è fondamentale soprattutto nella fotografia di paesaggio, dove è facile cadere in
un’immagine banale e priva di significato.

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L a R e g o la d e i Te rz i
La regola dei terzi è una tecnica di composizione che viene applicata non solo alla
fotografia ma anche ai dipinti, disegni, film e a tutte le arti grafiche.

Le sue origini risalgono ai dipinti classici e rinascimentali. Il primo autore a scrivere


di questa tecnica fu John Thomas Smith, un pittore incisore inglese, che nel 1797
scrisse un libro in cui citava l’opera di Sir Joshua Reynolds, uno dei maggiori pittori
ritrattisti europei del XVIII secolo.

Nel libro si discuteva dell’equilibrio tra la luce e l’oscurità riferito alla pittura. Fu
proprio grazie all’analisi del concetto di equilibrio che l’autore discusse ancor più
ampliamente questa idea, fino a definirla con la parola regola dei terzi.
Nella fotografia la regola dei terzi viene usata per dare un equilibrio nella
composizione dell’immagine.

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Questa tecnica è basata su due linee orizzontali e due linee verticali, le quali si
intersecano tra di loro, formando nove riquadri. Disponendo uno o più elementi nei
punti di intersezione, la nostra immagine apparirà molto più equilibrata.

Grazie a questa regola possiamo avere un’interazione visiva molto più naturale, in
quanto, osservando un’immagine, il nostro sguardo cadrà tendenzialmente in uno dei
punti di intersezione, anziché nel centro dell’immagine.

Oggi la maggior parte delle fotocamere, e anche alcuni Smartphone, hanno la


possibilità di attivare sul display un grigliato diviso in terzi.

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L a S e z io n e A u re a
In natura, dal più piccolo elemento sino ad arrivare in un’intera galassia e spingerci
ancora oltre, nello spazio più profondo, troviamo un perfetto equilibrio armonico
suddiviso in proporzioni.

Questo rapporto sin dall’antichità viene definito dai filosofi e matematici come ideale
di proporzione e armonia, o semplicemente Rapporto Aureo.

Già nel 500 a.C. Ippaso di Metaponto fece la scoperta dell’incommensurabilità


legata ai numeri irrazionali.
Nell’arte il canone di proporzione e bellezza viene definito come rapporto aureo.
Tradotto in matematica, la sezione Aurea o rapporto aureo, è indicato con una
constante universale 1,618.

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Esso è il rapporto diseguale di due segmenti, A e B, in cui la parte maggiore è
medio proporzionale tra la minore e la somma tra le due

Per semplificarne la comprensione faremo alcuni esempi:

La nostra mente ragiona con il principio del rapporto aureo.


Quante volte ci siamo ritrovati in un parco seduti in una panca vuota, occupando il
posto laterale senza pensarci.

Un atro esempio comune è un parcheggio semivuoto, dove potendo scegliere dove


parcheggiare la nostra auto, sicuramente sceglieremo il posto meno centrale della fila.
Questi sono alcuni esempi di rapporto aureo.

Nella fotografia quando osserviamo per esempio un’immagine di un paesaggio, il


nostro primo sguardo cadrà in maniera del tutto naturale in prossimità di un angolo,
anziché nel centro dell’immagine. Poco importa se l’angolo che osserviamo per primo
si trovi in alto o in basso. Il nostro sguardo in una frazione di secondo seguirà in
maniera sistematica una sorta di percorso lungo un arco virtuale.

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Fibonacci, famoso matematico, nel secolo 1200 individuò la sequenza dei numeri,
chiamata appunto sequenza di Fibonacci, dove escludendo i primi due, ovvero 1-1, i
numeri successivi sono la somma dei due che lo precedono:

1, 1, 2, 3, 5, 8, 13, 21, 34, 55, 89

Nell’immagine sopra possiamo osservare


dei rettangoli che si espandono in maniera proporzionale e in successione, con
un rapporto pari a 1,618, in cui possiamo tracciare un arco nei due angoli di ogni
rettangolo, creando una spirale.
Questa spirale è detta spirale aurea, riconosciuta come principio di armonia universale
degli elementi.
Realizzare una composizione fotografica applicando il principio della spirale aurea,
può rendere l’aspetto delle nostre immagini più armoniose, grazie alla sapiente
disposizione dei vari elementi all’interno dei rettangoli virtuali. Questo permetterà
all’occhio dell’osservatore di seguire un percorso a spirale.

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C o m p o s iz io n e C e n tra ta
Dopo aver trattato la regola dei terzi e la sezione aurea, le quali come detto in
precedenza sono le basi per poter costruire una composizione fotografica secondo i
principi della disposizione degli elementi, adesso tratteremo la composizione centrata,
la quale a differenza delle due precedenti regole, essa è l’opposto inverso.

Nella fotografia di architettura la composizione centrata assume la sua rilevanza


in quei casi in cui abbiamo bisogno di forzare l’attenzione dell’osservatore su un
determinato elemento, come ad esempio un edificio.

Donau City Vienna. Esempio di composizione centrata

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Nell’immagine sopra, ci troviamo nel quartiere moderno di Donau City Vienna.
Prima di realizzare questo scatto, ho provato a porre gli elementi secondo la regola
dei terzi, ma ottenendo solo un’immagine insignificante dal punto di vista della
composizione.

Così alla fine dopo una attenta osservazione, ho capito che solo attraverso una
disposizione simmetrica dei vari elementi avrei potuto ottenere un’immagine molto
più attrattiva.
Ho posto al centro dell’inquadratura il grattacielo ottenendo una perfetta simmetria
con i riflessi del fiume Danubio. Questo è un classico esempio di composizione
centrata.

Ci sono casi in cui disponendo gli elementi al centro dell’inquadratura, soprattutto


nella fotografia di architettura, come ad esempio, riflessi di ponti sull’acqua, strade o
addirittura complessi industriali, si possono ottenere immagini molto equilibrate, che
renderanno il nostro scenario molto più piacevole agli occhi dell’osservatore, rispetto
ad un’immagine con elementi meno centrali.

Cà Pesaro
Venezia, Museo
internazionale di
arte moderna

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Nell’immagine di Cà Pesaro, durante uno dei miei viaggi a Venezia, ho realizzato
questa composizione volutamente centrata: Lo sguardo dell’osservatore viene guidato
forzatamente sulla parte centrale dell’immagine, dove s’intravede la parte frontale del
museo.

Per realizzare questo scatto ho utilizzato una fotocamera Nikon D3200 con
un obiettivo da 50mm formato full-frame, che su questo sensore APS-C sono
l’equivalente di 75mm, il quale grazie alla sua minima distorsione mi ha permesso di
ottenere delle linee perfettamente simmetriche.

“Raramente faccio uso di focali da 50mm per gli scatti di architettura. Ma in alcuni
casi si rileva davvero essenziale.”

Non sempre un’immagine per apparire bella deve per forza seguire certe regole, le
quali senza alcun dubbio sono la base di una buona composizione fotografica.

Ma ci sono casi in cui bisogna uscire fuori da certe regole, e sperimentare nuove
composizioni. Questo ci permetterà di espandere la nostra creatività grazie alla quale
distinguerci da immagini ripetute.

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P ro s p e ttiv a
In fotografia come anche nella pittura, la prospettiva è una rappresentazione degli
elementi nello spazio.

Con una prospettiva accentuata possiamo creare forme geometriche distorte, o dare
un’idea di maggiore grandezza e tridimensionalità di un determinato elemento, come
ad esempio potrebbe essere un grattacielo.

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Torre Unicredit.
Esempio di
composizione
fotografica in
prospettiva.
Camera Sony
a6300, lunghezza
focale 16mm , f/13,
1/100sec. ISO 100

Nella foto della Torre Unicredit, ho scelto di posizionarmi al di sotto di esso, in


questo modo sono riuscito a infondere al grattacielo un’idea di percezione molto più
imponente.

Tutto ciò è stato reso possibile grazie alla lente grandangolare, la quale offre un
angolo di ripresa molto ampio, e di conseguenza mi ha permesso di ottenere una
prospettiva più suggestiva.

Per ottenere delle spettacolari prospettive l’uso del grandangolo è di fondamentale


importanza.

Con il suo ampio angolo di ripresa possiamo non solo includere molti più elementi,
come potrebbe essere un panorama, ma con una ripresa ravvicinata possiamo anche
isolare determinati elementi creando appunto delle prospettive particolarmente
interessanti.

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Ovviamente dobbiamo mettere in considerare che con una lente grandangolare è


facile commettere errori, dovuti alla distorsione della lente, la quale in rapporto alla
sua lunghezza focale otteniamo delle immagini con una certa distorsione.

“Minore sarà la lunghezza focale, maggiore sarà la distorsione dovuta alla curvatura
del vetro della lente.”

Per ottenere delle prospettive dalle linee equilibrate, è bene sapere che in base
all’asse di inclinazione di una lente, possiamo correggere determinate distorsioni.

Völkermarkt. (Nikon d7100, focale 10mm, f/11, 1/20sec. ISO 100.)

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Nell’immagine sopra”Völkermarkt”, nonostante la ridottissima focale, sono riuscito a
limitare le distorsioni, mantenendo la lente in perfetto asse.

Questo mi ha permesso di ottenere una prospettiva molto equilibrata.


Per effettuare questo scatto ho posizionato la fotocamera su un cavalletto, e grazie ad
una livella a bolla sono riuscito a livellare la fotocamera.

Conoscere la propria lente si rivela estremamente importante, soprattutto quando


dobbiamo realizzare scatti in cui abbiamo bisogno di controllare le distorsioni.

Personalmente nella maggior parte dei miei scatti mi piace realizzare immagini dalle
prospettive estreme, talvolta anche dalle linee estremamente distorte. Per tale motivo
preferisco l’uso delle lenti grandangolari.

Ma ciò non toglie che anche con obiettivi normali si possano ottenere altrettanto
immagini straordinarie.

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Maxxi Roma, Museo internazionale di arte moderna. (Sony a6300, focale 16mm)

Maxxi Roma. Per questo scatto ho posizionato la fotocamera proprio al di sotto


della facciata della struttura, in questo modo grazie al punto di vista ravvicinato e
l’inclinazione della lente verso l’alto rispetto al suo asse, sono riuscito ad ottenere
questa suggestiva prospettiva.

Sono particolarmente attratto dall’architettura contemporanea. Le costruzioni degli


ultimi decenni offrono degli ottimi spunti.
Giocare con le prospettive aiuta ad ottenere il giusto punto di percezione di
un’immagine.
Bisogna però ricordare, che la creatività gioca il ruolo più significante nella buona
riuscita di uno scatto.

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L e L in e e G u id a
Costruire una buona composizione significa riuscire a realizzare un’immagine in cui
guidare lo sguardo dell’osservatore lungo uno specifico percorso, fino a condurlo su
un determinato elemento.

Le linee guida sono uno strumento molto valido, usato spesso nella fotografia di
paesaggio, dove poter tracciare con estrema facilità una sorta di percorso virtuale.

Una linea guida può essere curva oppure dritta, e asseconda della scena, possiamo
avere una strada al centro della nostra immagine, un fiume che curva lungo
una determinata direzione oppure un muro di cinta che circoscrive un elemento
architettonico.
In sostanza le possibili combinazioni sono davvero innumerevoli.

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Nell’immagine Canal Grande di Venezia. Dopo aver posizionato la fotocamera
sul treppiede, ho atteso che tutte le imbarcazioni passassero al di fuori dalla mia
inquadratura, fino all’ultima imbarcazione, la quale mi ha permesso di congelare
questo instante.

In questo modo sono riuscito a dare l’idea del movimento attraverso delle linee guida
virtuali, cosi da portare l’attenzione dell’osservatore direttamente sulla barca in
movimento.

Questo è un esempio pratico di come usare le linee guida per realizzare delle
immagini in cui lo sguardo dell’osservatore segua uno specifico percorso costruito
sapientemente all’interno della composizione.

In generale, spesso dietro una bellissima immagine vi è un attento studio


degli elementi che occupano una determinata scena, e grazie alle regole sulla
composizione, possiamo creare un’immagine che faccia la differenza tra una foto
mediocre e una foto di straordinaria degna bellezza.

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C o n c lu s io n e
Una buona composizione certamente farà la differenza tra una foto insignificante ed
un’immagine dall’impatto straordinario.

Spero che questa guida vi abbia dato un’idea su come i vari elementi, possano
incidere in maniera significante nella buona riuscita di una foto.

La pratica è la via maestra che vi porterà a migliorare le vostre capacità creative.

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