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Ottica
pag.1
Paolo Maestro
Ottica
pag.2
Diffrazione
Figura di diffrazione
Ottica
pag.3
Paolo Maestro
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pag.4
Ottica
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Legge di Snell
La traiettoria di un raggio
luminoso attraverso una
superficie rifrangente
reversibile
Ottica
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Indice di rifrazione
Velocit della luce nel vuoto (c)
Nel vuoto la velocit della luce massima
Indice di rifrazione di un mezzo
vmezzo la velocit della luce nel mezzo (v<c)
Nel vuoto nvuoto = 1
Per la luce monocromatica la frequenza una
caratteristica propria e non dipende dal mezzo
Utilizzando gli indici di rifrazione del mezzo 1 e 2 la legge di Snell si riscrive:
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Vetro n2
Aria n1
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Paolo Maestro
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pag.9
Paolo Maestro
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pag.10
Il prisma ottico
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Paolo Maestro
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pag.12
Larcobaleno
Paolo Maestro
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La riflessione totale
Ottica
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Langolo limite
n1 > n2
Se l'angolo d'incidenza superiore
all'angolo limite, il raggio non si rifrange
pi ma d luogo al fenomeno della
riflessione totale.
Per 1 =l e 2 =90
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n2
n2
Paolo Maestro
n1
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Strumenti ottici
Ci occuperemo ora dello studio delle immagini che si formano quando
onde sferiche incidono su superfici piane o sferiche .
Troveremo che le immagini possono formarsi per riflessione o rifrazione
attraverso tali superfici.
Specchi e lenti sono dispositivi che formano delle immagini tramite,
rispettivamente, riflessione e rifrazione.
Questi dispositivi vengono comunemente usati in sistemi e strumenti
ottici.
Assumiamo che valga lapprossimazione dei raggi luminosi, cio che la
luce si propaga in linea retta.
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Lo specchio piano
q
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Specchi sferici
Specchi sferici:
- concavi, se la superficie speculare quella interna della calotta
- convessi, se la superficie speculare quella esterna della calotta
Approssimazioni di Gauss
1) Piccolo angolo di apertura:la porzione di calotta sferica molto
piccola rispetto alla sfera alla quale essa appartiene.
2) Raggi parassiali: i raggi luminosi che giungono sullo specchio sono poco
inclinati e quindi formano angoli molto piccoli con lasse principale.
Elementi caratteristici per lo studio della riflessione su uno specchio sferico
C = centro dello specchio sferico
I = punto immagine
O = sorgente puntiforme
V = vertice della della calotta sferica
Asse ottico principale = asse di simmetria della calotta passante per C
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Approssimazioni Gauss
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Distanza focale
Specchio concavo
Specchio convesso
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Ottica
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q
p
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Specchio convesso
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Il diottro sferico
Immagini formate per rifrazione
Equazione dei punti coniugati
di un diottro sferico:
Dimostrazione:
1) Ipotesi di raggi parassiali
2) Teorema dellangolo esterno di un triangolo
3) sostituendo 1 e 2 in 1) otteniamo 3)
4) Nellapprossimazione di piccoli angoli,
sostituendo in 3) e dividendo per d,
si ricava lequazione del diottro
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Diottro sferico
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Il diottro piano
ESERCIZIO
Un pesce sta nuotando nel mare ad una
profondit d =4 m .
Qual la profondit apparente del pesce
per un osservatore direttamente al di sopra
del livello dellacqua?
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Lenti sottili
Lente convergente
Lente divergente
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ma
q1
p2
. Sostituendo otteniamo:
Sommando le 2 equazioni in giallo si ottiene lequazione dei punti coniugati della lente.
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Lenti convergenti
biconvessa R1>0 R2<0
piano convessa R1>0 R2=
menisco convergente R1>0 R2>0
Lenti divergenti
biconcava R1<0 R2>0
piano concava R1= R2>0
menisco divergente R1>0 R2>0
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Ottica
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Formazione dellimmagine
Nota: up
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Aberrazione cromatica
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Aberrazione sferica
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Locchio
La luce entra nellocchio ed
focalizzata sulla retina. Unimmagine
distinta viene osservata quando la
focalizzazione sulla retina.
La visione di oggetti posti a distanza
diversa e di dimensione diversa
ottenuta tramite
il processo di
accomodamento: il muscolo ciliare
consente di cambiare la distanza
lente retina.
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Ipermetropia
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Miopia
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La lente di ingrandimento
una lente convergente che serve ad aumentare la dimensione
apparente delloggetto.
La dimensione delloggetto sulla retina aumenta allavvicinarsi
delloggetto allocchio come pure aumenta langolo di visualizzazione: ma
unocchio normale non capace di mettere a fuoco oggetti pi vicini di
25 cm. A 25 cm di distanza dallocchio si ha quindi la dimensione massima
apparente delloggetto.
0 massimo quando loggetto a 25 cm dallocchio (minima distanza a
cui si ha unimmagine distinta sulla retina).
Per aumentare la dimensione apparente delloggetto si utilizza una lente
convergente con loggetto posto subito dopo il fuoco della lente ( in
questo caso limmagine e ingrandita virtuale e diritta)
Lingrandimento angolare m il rapporto tra la dimensione angolare vista
attraverso la lente e la dimensione angolare massima quando loggetto
osservato ad occhio nudo.
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Ingrandimento angolare
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Paolo Maestro
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Paolo Maestro
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Il microscopio
L
p
q
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Il microscopio (2)
La prima immagine (dellobiettivo) cade immediatamente allinterno del
fuoco Foc , per cui q =L-Foc
Dalla definizione di ingrandimento (M=-q/p) ,per lobiettivo abbiamo:
m = mobmoc
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L Foc ) 25
(
=
Fob
Foc
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Il telescopio
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Il telescopio (2)
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Paolo Maestro
Ottica
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