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delle ombre
Conoscenze Abilità
c. Sorgente a distanza
infinita
I raggi luminosi sono con-
siderati paralleli e l’ombra
propria e portata sono uguali
(es. luce solare). piano di proiezione
dell’ombra
a. Una sorgente luminosa, posta general- sorgente Elemento ornamentale alla base di
mente a distanza infinita (come è consi- luminosa una scala rinascimentale.
derato il sole, dal punto di vista teorico),
che individua dei raggi luminosi consi-
derati come paralleli (al contrario la luce
inclinazione dei raggi luminosi
artificiale si considera a distanza finita e
con raggi divergenti a forma di cono).
Il raggio luminoso, considerato come separatrice
diagonale di un cubo, va scomposto nel- d’ombra
le sue proiezioni sul piano orizzontale
(direzione r’) e sul piano verticale (incli-
nazione r’’).
Direzione e inclinazione dei raggi sono ombra propria
infinitamente varie: spetta a noi scegliere
quelle più rispondenti alle esigenze della
rappresentazione.
ombra portata
b. Un oggetto, corpo solido opaco, posto
sotto i raggi luminosi, che evidenzierà
su di esso delle zone in luce e altre in
ombra propria, distinte da una linea di
confine, detta separatrice d’ombra.
le
pr
gg ta
rib
io to
alt
ato
lu su
m lP
su
in .V
l P.
os .
V.
o
r" rag
gio P.V.
lum
ino
so
"
rea
' 53
le r"
35° 15
45°
L.T. r
45°
35° 15' 53"
45°
45°
r'
r'
P.O.
oso
lumin
raggio sul P.O.
ato
proiett
P.O.
A'
Nel modello 3D a lato, consideriamo un cubo ideale,
la cui diagonale rappresenta il raggio di luce: la sua
Nella rappresentazione bidimensionale delle proiezio- inclinazione reale è di 35° 15’ 53’’.
ni ortogonali sono evidenti le proiezioni della diagonale Se proiettiamo il raggio sul P.V. e sul P.O. otteniamo
sul P.V. (r”) e sul P.O. (r’) e la loro inclinazione di 45° due semirette inclinate di 45° rispetto alla L.T.
rispetto alla L.T. Con questo presupposto geometrico possiamo dise-
La vera inclinazione del raggio luminoso si ottiene ri- gnare l’ombra di qualsiasi punto con il semplice utilizzo
baltando sul PV la sua proiezione sul P.O. di una squadra a 45°.
Modello 3D.
A’’ A’’
A A r’’
1 1
2
r’ A0
A’ A’
1. Dato il punto A, lo proietto sul P.V. e sul P.O. nei punti 2. Il punto A0 è l’ombra del punto A: in questo caso l’om-
A’ e A”; Da A’ e A” traccio due semirette, r’ e r’’ inclinate bra cade sul P.O., poiché il punto A è più vicino al P.O.
a 45°. La r’’ interseca la L.T. nel punto 2, da cui mando
la parallela alla proiezione sul P.O., fino ad incontrare
la r’ nel punto A0.
A" A"
r"
LT LT 2
1 1
A0 A0
r'
A' A'
P.O. P.O.
Ribaltando il P.V. sul P.O., l’ombra di un punto A è il Laddove una proiezione interseca la L.T., si manda
punto A0, determinato dall’intersezione delle proiezioni una verticale fino ad intersecare l’altra e si trova A0. Nel
r’ e r’’ del raggio luminoso r, inclinate di 45°, che passa- punto (A0) si forma l’ombra virtuale del punto, quella
no rispettivamente per A’ e A’’, proiezioni del punto A. che si otterrebbe se il P.O. fosse trasparente.
A"
A"
r"
r"
(A0)
2A A0
1 LT 1
LT 0
45° 2
(A0)
r' r'
A' A'
P.O.
P.O.
2. Ombra di un segmento
L’ombra di un segmento si determina unendo le proiezioni dei due estremi. Se l’ombra è “a cavallo” della L.T.
risulta costituita da due segmenti consecutivi, con direzione diversa, come puoi osservare dalle figure in 3D.
P.V. P.V.
A" A"
A0
B" B"
A0
B0
LT LT
C0
B0
A'≡B'
A'≡B'
P.O. P.O.
a. Ombra di un segmento perpendicolare al P.O., tutta b. Ombra di un segmento perpendicolare al P.O., a ca-
sul P.V. vallo della L.T.
P.V. P.V.
A"
A''≡B''
B"
LT LT
A0 B0
B' A0
B0
A'≡B'
c. Ombra di un segmento perpendicolare al P.O., tutta d. Ombra di un segmento perpendicolare al P.V., tutta sul
sul P.O. P.O.
D0
F'' C''
C0
E0
C0
A'' B''
(C0) A'' E0 D0
A0 B0 B''
LT LT LT
A0 B0 D' F0 C0
E' C'
A0 B0
A' C' B'
a. Ombra di un triangolo parallelo al P.V. b. Ombra di un pentagono parallelo al c. Ombra di un esagono parallelo al P.V.
L’ombra è a cavallo della L.T. P.O. L’ombra è tutta sul P.V. L’ombra è a cavallo della L.T.
O0 B0
A0
A0 O0 B0
L.T. L.T.
A' B'
O'
A' O' B'
V'' V''
ombra propria
(Vo) Vo (Vo)
L.T. L.T.
A' A'
ombra portata
B' B'
V' V'
D' D' ombra propria
C' C'
a. Date le proiezioni ortogonali sul P.O e sul P.V., a partire b. Dal punto 1 innalzo la perpendicolare fino al punto 3,
dal vertice V sul P.O. traccio una semiretta inclinata di ombra del vertice della piramide sul P.V.
45° che determina, sulla L.T., il punto 1. Dal vertice V’ Unisco (V) con A e C, determinando i punti 4 e 5 sulla
sul P.V. traccio una semiretta inclinata di 45°, che inter- L.T. Unisco i punti A, 4, 3, 5 e C, che determinano la
seca la LT nel punto 2. Dal punto 2 traccio la perpen- traccia dell’ombra portata sul P.O e sul P.V. Sulle facce
dicolare alla L.T, che incontra la semiretta da V in (V), della piramide non esposte alla luce si forma l’ombra
vertice virtuale dell’ombra sul P.O. propria.
L.T. L.T.
A 2
1 3
8 O 4
V
B 7 6 5
(Vo) (Vo)
4 5 6
L.T. L.T.
3' 1' 2' 3' 1' 2'
6'
3 3
4'
1 1
5'
2 2
V' V'
a. Dati i due solidi, ne disegno le ombre sul P.O. come se b. Dai punti 4, 5, e 6, mando le perpendicolari verso il P.O.
fossero indipendenti l’uno dall’altro. Alcune parti di ombra che determinano l’ombra del cono sulla faccia superiore
non andranno poi disegnate. Dai punti 1, 2 e 3, intersezio- del parallelepipedo.
ni delle rette d’ombra del cono con il lato del parallelepi-
pedo, traccio le perpendicolari verso il P.V. determinando
i punti 1’, 2’, 3’ e (V°) vertice virtuale dell’ombra del cono
sul P.V.
P.V.
P.V.
1' O'
1' O'
P.O. P.O.
1 O 1 O
Nicchia rettangolare. Modello 3D. Nicchia semicilindrica. Modello 3D. Nicchia emisferica. Modello 3D.
M' N'
D'
1' 2' 3' 4' 5' C'
B'
4''' 5'
4'
A'
3'''
1' 2'''
1''' 3'
1''' 2'
1'
1 2 3
4
1'' 5
2''
1'' 3''
4''
1 AB C D M N
1 2 3 4 5
Nicchia rettangolare. Nicchia semicilindrica. Ombre in proiezioni Nicchia emisferica. Ombre in proiezioni
Ombre in proiezioni ortogonali. ortogonali. La curva è ottenuta per punti. ortogonali. La curva è ottenuta per punti.
r
io
ne
in
cl
in
az
r
io
ne
r' r'
direzione A0
direzione A'
a. Iniziamo col rappresentare un parallelepipedo in asso- b. Dal vertice A del parallelepipedo traccio una semiretta
nometria monometrica. Indico inclinazione (r) e dire- parallela all’inclinazione e dal punto A’, sua proiezio-
zione (r’) della luce, scelte a piacere: qui la luce viene ne sul piano d’appoggio, traccio una semiretta paral-
dall’alto e va da sinistra verso destra. lela alla direzione: la loro intersezione A0 è l’ombra
del vertice A.
in
in
cl
cl
in
in
az
az
r r
io
io
ne
ne
A A
r' A0 r' A0
direzione A' direzione A'
c. Eseguo la stessa operazione anche per gli altri vertici d. Ecco come appare il disegno sul foglio: l’area dell’om-
superiori: unisco i punti trovati, determinando l’ombra bra portata va colorata in grigio scuro, mentre l’om-
portata. La proiezione del vertice sinistro cade dentro bra propria (la faccia destra del solido) va in grigio
l’area dell’ombra e quindi non va considerata. chiaro. Le facce in luce vanno lasciate bianche.
r
r
r
V' V0 V' Vo
V' V0
r'
r'
2. In questo caso, lo stesso prisma esagonale è disegnato in assonometria isometrica e cavaliera e i raggi lu-
minosi hanno la stessa inclinazione ma direzione opposta. Per i destrorsi è più naturale il caso in cui la luce
proviene da sinistra, quindi sembra più corretta la proiezione dell’ombra a destra del solido.
Vo
r'
b. Successivamente, proietto l’ombra sulla “pedata” c. Proietto poi l’ombra sull’alzata del secondo gradino,
del primo gradino, spostando il vertice virtuale spostando di nuovo il vertice virtuale della piramide.
della piramide.
d. Infine, proietto l’ombra sulla pedata del secondo Modello 3D conclusivo. Nel disegno non è stata considerata l'om-
gradino, spostando ancora il vertice virtuale della bra dei gradini.
piramide e completando l’ombra.
V
Ombre di cono e parallelepipedo
Disegno l’ombra del cono come se
il parallelepipedo non ci fosse (V01).
Poi, dove la proiezione dell’asse del
cono incontra la faccia del paralle-
lepipedo, traccio la verticale fino ad
r intersecare la retta di inclinazione
(V02). Da dove finisce la faccia del
parallelepipedo mando una paralle-
la alla direzione fino ad intersecare
l’inclinazione e ottengo V0. L’ombra
portata segue l’andamento della
(V02) faccia del parallelepipedo.
V0
V'
(V01)
r'
A' A0
r'
Q (quadro)
S
r
r
vista di fronte
LO S' PP
S LT
pp
r
PP
S'
PV
vista dall’alto
r'
pp LO≡LT
LO S≡S' PP≡pp
PS PV0 r'
LT
PV≡PS
T (geometrale) PV0
F1 LO F2
A
B
D C
A'
B'
D'
C'
LT
F1 LO F2
S'
A
B
D C
A'
B'
D' A0
C' B0
LT
D0
C0
Q (quadro)
r
vista di fronte
r LO S' PP
LT
r pp
PP
S'
(S)
PV
pp
vista dall’alto
S' S
LO
r' PV LO≡LT
0
PS
S≡S' PP≡pp
LT S
PV0
PV≡PS
T (geometrale)
r'
LO S' F1 F2
A B
D
C
A0
A'
D0
D' B'
C0
C'
LT
Q (quadro)
vista di fronte
LO PP
LT
pp
r
PP
vista dall’alto
r'
PV
LO≡LT
LO
PP≡pp
pp PV0
r'
LT PS
PV≡PS PV0
T (geometrale)
A
B
D C
A' A0
LO
S' B' B0
D'
r'
C' C0
LT
r’
r r
A'
L.O. S'
r'
r'
A V'
A0
L.T.
V0
1. Cilindro, parallelepipedo.
4. Edificio.