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JANE AUSTEN
Jane Austen nacque nel 1775 a Steventon, un villaggio dello Hampshire e morì nel 1817,
all’età di 42 anni, dopo aver scritto sei romanzi, iniziati intorno ai vent’anni ma pubblicati
solo a partire dal 1811. Questa breve vita fu trascorsa interamente in Inghilterra, ebbe
l’opportunità di percorrere e di visitare il suo Paese molto accuratamente, specialmente
nell’area meridionale. Jane Austen visse in un paesaggio quieto e dominato dai boschi fino
all’anno 1801, quando il padre, decise di trasferire la famiglia nella bellissima città termale di
Bath.
Bath è un luogo fortemente simbolico per la narrativa di Austen poiché vi sono ambientate
parti degli ultimi romanzi pubblicati, ma la scrittrice non vi si trovò molto a proprio agio,
perché eccessivamente rumorosa e caotica.
A seguito della morte del capofamiglia, Jane, Cassandra, la sorella, e la madre si trasferirono
a Southampton, a casa del fratello Frank; ma nel 1809 decisero però di trasferirsi nel
cottage di Chawton che l’altro fratello, Edward, aveva messo loro a disposizione. Il cottage è
un luogo importantissimo luogo tranquillo e immerso nel verde, con un piccolo giardino,
costituì lo scenario nel quale Jane rimise mano o scrisse interamente le sue opere più
celebri. Qui Jane Austen spese gli ultimi anni della sua vita, morì nel 1817.

● trama
Al centro del racconto troviamo la famiglia Bennet. La signora Bennet, vista la mancanza di
un figlio maschio a cui lasciare in eredità la propria tenuta di Longbourn, nella campagna
inglese, vorrebbe vedere sposate le sue cinque figlie: Jane, Elizabeth, Mary, Catherine e
Lydia. Per questa ragione sembra prezioso il trasferimento a Netherfield del ricco e celibe
signor Bingley, perfetto compagno per una delle ragazze ancora nubili. La donna freme al
pensiero di poter combinare un incontro: l’opportunità viene fornita dal ballo dato da Sir
Lucas, un vicino di casa. Il signor Bingley è arrivato in compagnia delle sue due sorelle,
Caroline e la signora Hurst, del marito di quest’ultima e del suo più caro amico, il signor
Darcy. Immediata è l’ammirazione di Bingley per Jane, mentre Darcy non mostra alcun
interesse per la compagnia e anzi riferisce dei commenti poco piacevoli su Elizabeth che lo
prende in antipatia. Jane viene invitata dalle sorelle del signor Bingley a pranzo e la madre
la obbliga ad andarci a cavallo, sperando che la pioggia la trattenga là per la notte; cosa che
in effetti succede perché si ammala ed è costretta a restare. Qualche giorno dopo, la
famiglia riceve la visita di William Collins, pastore anglicano e cugino delle ragazze che,
essendo il legittimo erede di Longbourn, spera di poter sposare una delle figlie dei Bennet.
La scelta ricade prima su Jane e poi su Elizabeth, che cerca di evitarlo in ogni modo. Nello
stesso periodo, però, la famiglia Bennet conosce Wickham, un affascinante ufficiale
dell’esercito che racconta di essere stato trattato molto crudelmente da Darcy.
Nel frattempo il signor Bingley ha sempre maggiore interesse per Jane e organizza un ballo
per stare con lei: la società locale dà il loro matrimonio per certo. Durante il ricevimento,
tuttavia, accade che ogni membro della famiglia Bennet si comporti in modo da mettere
involontariamente in imbarazzo Jane ed Elizabeth. Pochi giorni dopo Darcy e tutta la
famiglia Bingley si trasferiscono improvvisamente a Londra, dove resteranno tutto l’inverno.
Elizabeth sospetta che le sorelle e Darcy abbiano intenzione di trattenere Bingley a Londra
per porre fine al suo attaccamento per la sorella.
«Tutti possiamo provare un’attrazione, è abbastanza naturale; ma pochissime persone
hanno abbastanza cuore da essere davvero innamorati senza incoraggiamenti».
Successivamente, il signor Collins chiede la mano di Elizabeth che invece rifiuta
categoricamente (e finirà per sposare la sua migliore amica) ma la ragazza rivaluta il signor
Darcy che le fa una proposta di matrimonio. Lei rifiuta, ma riceve da lui una lettera che le fa
cambiare totalmente opinione. Lo rincontrerà in occasione di un viaggio, nel quale sarà
sorpresa dai suoi modi affascinanti e gentili.
Elizabeth viene però raggiunta da una pessima notizia: sua sorella Lydia è scappata con
Wickham e non si sa se lui abbia intenzione di sposarla o meno. Sarà Darcy a ritrovarli e a
combinare il matrimonio, saldando i debiti di Wickham e pagandolo profumatamente.
Nel frattempo anche Bingley chiede la mano di Jane, che accetta. Elizabeth viene sorpresa
da una visita improvvisa della zia di Darcy, che pretende il suo impegno a non sposarsi mai
con l’uomo. Elizabeth rifiuta e Darcy, che viene a sapere dell’accaduto, si ripropone a
Elizabeth, che accetta. Nell’epilogo troviamo due matrimoni: quello tra Elizabeth e Darcy e
quello tra Jane e Bingley.

Esposizione
Il romanzo narra la storia di un giovane ricco e di buona famiglia, Charles Bingley, che affitta
una tenuta Hertfordshire, provocando scompigli e disaccordi fra le fanciulle del paese, che
vedono in lui un ottimo partito. Bingley organizza un ballo a Netherfield, durante il quale si
innamora della primogenita della famiglia Bennet, Jane.
Esordio
Il suo amico Darcy disprezza sia Lizzy, la secondogenita, che tutta la famiglia, attirandosi le
loro antipatie. La famiglia Bennet vive in condizioni molto modeste e Mrs. Bennet, che viene
descritta come volgare e priva di tatto, mette in cattiva luce le figlie tanto che Fitz-William
Darcy, amico di Mr. Bingley, vedendolo destinato ad un matrimonio privo di prestigio, cerca
di fargli cambiare idea. Egli è determinato far ciò, ma al secondo ballo del mese si innamora
di Lizzy, la quale però lo considera una persona altezzosa e antipatica a causa del
comportamento scortese nei suoi confronti durante il ballo. Mrs. Bennet manda sua figlia
Jane a far visita a Mr. Bingley con il cattivo tempo, cosicché rimanesse bloccata là e ciò per
favorire la conoscenza fra i due giovani. Vi riesce appieno poiché Jane si ammala e rimane
ospite dai Bingley per giorni, assistita dalla sorella Lizzy. In questo periodo Lizzy e Mr. Darcy
si conoscono meglio, anche se nessuno sembra interessato all’altro, altresì le sorelle di
Bingley si fanno un’opinione sempre più negativa circa Elizabeth.
Sviluppo
Giorni dopo, rientrate le figlie maggiori, a casa Bennet arriva la notizia della visita di Mr.
Collins, ecclesiastico che si trova sotto la protezione di Lady de Bourgh e che avrebbe
ereditato la tenuta di Longbourn alla morte di Mr. Bennet. Egli vuole cercare moglie e sceglie
di trovarla tra le figlie Bennet, di cui era risaputa la bellezza, ma trova il rifiutato dalla
prescelta, Lizzy. Si sposò quindi con Charlotte Lucas, interessata più ai suoi soldi che alla
persona. Verso aprile-maggio Lizzy si reca a far visita a Charlotte, che risiedeva a Rosings,
a ridosso della tenuta di Lady de Bourgh. Qui arriva Mr. Darcy, imparentato con la
proprietaria, che finalmente dichiara il suo amore per Elizabeth. Tuttavia, poiché non riesce
a far trapelare dalle proprie parole il sacrificio d’orgoglio che gli costa il maritarsi con una
ragazza di ceto inferiore, Elizabeth lo respinge. Tempo dopo i due si incontrano nel Nord
dell’Inghilterra, dove Elizabeth si trova con gli zii, e Fitz-William riesce a spiegarle, stavolta
con toni convincenti, perché la vuole sposare, non ottenendo però risposta. Quei giorni nel
Derbyshire Lizzy si trovava d’incanto, ospite nella tenuta di Pemberley, e si stava
innamorando pian piano di Darcy. Quando tutto sembra mettersi per il meglio (anche
Charles e Jane si stanno riavvicinando), Lydia, un’altra delle figlie Bennet, fugge di casa con
George Wickam, un ufficiale giovane e simpatico, ma dai sentimenti non troppo nobili. Fitz-
William, per evitare lo scandalo, riesce a raggiungere i due fuggiaschi e obbliga l’ufficiale a
sposare Lydia.
Risoluzione
Nello stesso tempo si fidanzano Charles e Jane, perché Mr. Darcy non ostacola più questa
unione, mentre gli ultimi a vedere il loro amore finalmente realizzato saranno proprio Mr.
Darcy e Elizabeth, ostacolati fino in fondo dall’orgogliosa zia di lui, Lady Catherine de
Bourgh, che avrebbe desiderato veder sposati sua figlia e suo nipote, che fra l’altro erano
anche cugini. Il romanzo si conclude con alcune lettere che spiegano al lettore come si
presenta la vita dei protagonisti a vicende finalmente concluse.
● tecniche narrative
intreccio
La fabula e l’intreccio in questo romanzo non coincidono, infatti, ci sono alcune ellissi che
vengono poi riprese attraverso dei flashback, sotto forma di lettere o di rivelazioni degli
stessi personaggi. L’autrice ricorre anche alla tecnica della narrazione rallentata
soffermandosi su descrizioni, stati d’animo e pensieri dei personaggi. Quindi il tempo della
storia non coincide con quello della narrazione. Il tempo della storia è di circa nove mesi, e si
articola secondo questo schema:

Jane Austen adotta, nel suo romanzo, uno stile fresco e deciso.
Per quanto riguarda l’ordine della narrazione si può dire che l’autrice segue l’ordine logico-
cronologico della fabula; mentre riguardo alla durata, il ritmo è misto perché si alternano
scene, quando abbiamo la presenza di dialoghi, monologhi, soliloqui, ecc.,<<“Come mai è
cambiato così? Non può essersi così addolcito per me, per amor mio. I miei rimproveri di
Hunsford non possono aver prodotto un tale mutamento. Non è possibile che mi ami
ancora.”- pensava tra sé Elizabeth>>; pause, in pratica l’autore interrompe la narrazione per
soffermarsi a descrivere spazi, personaggi, azioni, ecc., “Lo attraversarono su un rustico
ponte in carattere con l’insieme della scena: era un luogo ancora più selvatico di tutti gli altri;
la valle vi si restringeva in un’incavatura che lasciava appena spazio alla corrente e ad un
sientieruolo tra fratte spinose che gli facevano da bordatura”; sommari, quando l’autore
riassume in breve, senza fornire troppi dettagli, eventi che nella storia possono durare giorni,
mesi o addirittura anni; ellissi, ciò accade quando viene del tutto omessa la narrazione di
eventi poco importanti, quindi si effettua una selezione dei fatti, “Passò tuttavia qualche
tempo prima che si riuscisse a richiamare un sorriso sulle labbra di Jane”.
● linguaggio
Nel romanzo non sono presenti molte ure retoriche perciò si può dedurre che predomini il
significato denotativo e non quello connotativo. ½ sono poche similitudini e cioè quella ura
retorica che pone in confronto due termini di cui uno è noto e l’altro è reso noto proprio dal
confronto: “Il mio cuore si farà leggero come una piuma”.

Il linguaggio utilizzato è molto cerimonioso e formale: ciò dipende anche dal contesto storico.

L’autrice utilizza un lessico che appartiene all’800, e neanche una traduzione


contemporanea può attualizzarlo, pertanto rimangono alcune parole che oggi non sono di
uso corrente nel linguaggio parlato. Come del resto è caduta in disuso la formalità di dare
del lei ai genitori. Il tempo verbale più utilizzato è il presente indicativo, proprio perché
prevalgono le parti dialogate mediante discorso diretto. Non mancano il presente infinito,
utilizzato insieme ai verbi servili, modali e fraseologici. L’imperfetto indicativo è utilizzato
nelle sequenze descrittive, mentre il passato remoto è utilizzato nelle parti di raccordo fra i
discordi diretti.

● luoghi
Le vicende del romanzo si avvicendano nell’ Hertfordshire ed in particolare nelle residenze
di Longbourn (quella dei Bennet) e di Netherfield (la residenza in cui Bingley e la sua comnia
trascorrono il periodo estivo).
Soprattutto nella seconda parte del romanzo, le vicende si svolgono anche a Londra: Jane ci
passa un po’ di tempo per cercare di dimenticare l’amato Bingley, Elizabeth vi si reca con gli
zii Gardiner per poi andare a Pemberley; è proprio a Londra che Darcy riesce a rintracciare
Wichkam e Lydia; ed infine Londra sarà il luogo in cui Jane Bingley ed Elizabeth Darcy
andranno ad abitare.
In definitiva, però, si può dire che dei luoghi non si ha una caratterizzazione specifica perché
viene data più importanza alle azioni che alla descrizione dei luoghi.

Nel romanzo i riferimenti ai luoghi sono molto minuziosi, infatti il lettore è sempre informato
sull’ambiente in cui si svolgono le vicende narrate. La parte principale della storia si svolge
nell’Hertfordshire, una contea inglese, per poi essere determinata nel Derbyshire, dove
andranno a vivere da sposate Jane e Lizzy. Non mancano poi i riferimenti ai vari paesi:
Longbourn, dove vivono i Bennet, Netherfield, dove vivevano i Bingley nella prima parte del
romanzo, Meryton, dove abitavano i coniugi Hill, Hunsford, dove risiedevano Lady de
Bourgh, Mr. e Mrs. Collins, Pemberley dove c’era l’immensa tenuta di Mr. Darcy. Oltre a
questi vengono citate città come Brighton o Newcastle. Inoltre non mancano i riferimenti alle
strade di una città grande come Londra, Mr. Bingley viveva nella City in una casa a
Gracechurch street. Le descrizioni dei luoghi sono abbastanza minuziose. La vicenda è
sempre ambientata nella provincia inglese, con un funzionale stacco che è rappresentato
dalle vicende ambientate a Londra.
● narratore
Il narratore è eterodiegetico e cioè non è un personaggio della storia e perciò la narrazione
dei fatti avviene in terza persona. Solo in presenza di soliloqui il narratore diventa
omodiegetico, diviene così interno alla narrazione.
In tutto il romanzo, la focalizzazione è zero in quanto il narratore sembra saper tutto dei
personaggi e persino la fine della vicenda.

● contesto storico
La storia è ambientata nella tarda società settecentesca in cui vi sono modi, usi e costumi
del tutto diversi dai nostri, tuttavia non vi è precisazione temporale riguardo i singoli fatti
narrati.

Il contesto storico del romanzo “Orgoglio e pregiudizio” di Jane Austen coincide con quello
dell’autrice, che, infatti, prende spunto dalla sua vita anonima di provincia per scrivere
un’opera con al quale abilmente descrive e mette in ridicolo sia i componenti della media
borghesia si a quelli dell’alta borghesia, riuscendo a creare situazioni comiche. In quel
periodo era presente un forte contrasto fra la media e l’alta borghesia. La nobiltà perde
cominciava a perdere i suoi privilegi e il proprio poteri, travolta dalla borghesia che grazie
alla rivoluzione industriale conquista il potere politico ed economico. Molte donne erano
costrette ad una anonima vita in città o in provincia, rallegrata solo in parte dai balli e dai
ricevimenti, dove le ragazze in età da marito cercavano di accaparrarsi un buon partito.
Poche di loro erano in realtà felici sotto il tetto coniugale e i matrimoni di interesse erano la
regola. Jane Austen mette in evidenza questo interesse per il denaro aggiungendo alla
descrizione e fisico/morale di molti personaggi anche il reddito annuo, le loro proprietà,
definendoli ricchi o poveri. Il movente economico era alla base delle relazioni sentimentali,
che venivano anche regolate dalla provenienza sociale, visto che molti matrimoni non si
realizzavano perché la sposa aveva dei parenti di basso ceto rispetto allo sposo, o
viceversa. Gli eventi storici di quel periodo non influenzano minimamente le vicende del
romanzo, chiuso com’è nel microcosmo della borghesia e della nobiltà di provincia,
intervallato dalle vicende del romanzo che si svolgono a Londra.

personaggi

· Mrs Bennet: moglie d

i Mr Bennet, e madre delle cinque figlie. Mrs. Bennet era figlia di un avvocato e la
sua eredità consisteva in 5000 sterline che sarebbero poi andate alle figlie alla
sua morte, la sua città d’orgine era Meryton, dove vive sua sorella. “Era una
donna d’intelligenza mediocre, di scarsa istruzione e poco carattere debole e
incerto. Quando era scontenta diceva di essere nervosa. Lo scopo della sua vita
consisteva di trovar marito alle figlie ed il suo svago erano le visite e i
pettegolezzi”. Durante il romanzo la sua figura appare ridicola e talvolta meschina
infatti, quando la figlia Lydia scappa con Wickam con l’intenzione di sposarsi, le
sue uniche preoccupazioni sono l’abito e il ricevimento nuziali per la ragazza, al
contrario non la scalfiscono minimamente altre preoccupazioni quali la sorte della
propria figlia. Mrs Bennet è molto invadente, inopportuna e mediocre, e questo
suo lato spesso mette in ridicolo l’intera famiglia, limitando le possibilità di trovare
marito alle figlie, quindi inconsapevolmente auto ostacola il proprio sogno di far
sposare le figlie con uomini benestanti. Entra sempre in discussione con il marito
e prende continuamente la difesa delle figlie, soprattutto di quelle più stupide
come Lydia. Mrs. Bennet è addirittura contenta quando Jane prende la febbre e
deve rimanere a Netherfield, a casa di Bingley perché così si sarebbero potuti
conoscere meglio, senza pensare che la febbre potesse essere mortale. È
facilmente irritabile e cambia facilmente opinione sulle persone, ad esempio
inizialmente odia Darcy poi lo considera uno dei migliori uomini sulla terra solo
perché sarebbe stato il marito di sua figlia. La sua mania di combinare matrimoni
la spinge a costringere Elizabeth a sposare Mr. Collins, che le aveva chiesto la
mano senza ottenere una risposta positiva; se non fosse stato per l’intervento di
Mr. Bennet, Lizzy si sarebbe maritata senza volerlo.
· Mr Bennet: padre delle cinque ragazze, che aveva sempre desiderato un
figlio maschio a cui trasmettere l’eredità. “Mr Bennet era un così strano miscuglio
di prontezza, sarcasmo, riserbo e bizzarria che l’esperienza di ventitre anni non
era bastata a farne capire il carattere alla moglie”, con cui si era sposato solo per
l’aspetto fisico. È un uomo singolare, per il quale non si può che provare simpatia.
Fortemente cinico e disilluso dal mondo, dal genere umano e in particolare dalle
figlie e dalla moglie. Nonostante ammetta di non essersi occupato
sufficientemente delle sue figlie, è particolarmente legato a Elizabeth e a Jane.
Giudica le sue figlie minori sciocche e civette.

· Miss Elizabeth Bennet: la secondogenita delle 5 figlie, era bella ma non


quanto la sorella Jane. Gli occhi neri e brillanti erano il suo punto forte. Ha un
carattere fermo ma non duro ed era dotata di grande intelligenza. È una donna
impertinente, tagliente e ironica. Man mano che la storia procede il personaggio
di Elizabeth diventa sempre più complesso dal punto di vista psicologico.
Elizabeth, a differenza delle sorelle, è l’unica in famiglia capace di capire le
situazioni e a prendere in relazione ad esse decisioni appropriate, è sempre
cosciente di ciò che fa e cerca di agire con la massima razionalità. Perciò è la
preferita, fra le sue cinque figlie, di Mr. Bennet, da cui ha sicuramente ripreso la
vivacità mentale, e per questo la definisce la più sveglia fra queste. Lizzy
presenta però anche dei difetti quali il farsi condizionare dagli altri in alcune
decisione e di giudicare la simpatia e l’antipatia delle persone in base a
pregiudizi, come è accaduto per Mr. Darcy. Elizabeth rappresenta una donna la
cui vivacità intellettuale non vuole sottomettersi alle convenzioni sociali e vuol
portare avanti le proprie idee e convinzioni (infatti non si sposa solo per trovarsi
una sistemazione o per soldi, ma lo fa per amore); forse il suo carattere si
avvicina molto a quello dell’autrice, anche perché il contesto storico sociale in cui
vivono è il più o meno il medesimo. In conclusione è un personaggio moderno ed
ironico, che incarna la donna dolce e sensibile ma anche forte ed intelligente.

· Miss Jane Bennet: è la più grande e bella tra le 5 sorelle. “Cara Jane sei
troppo buona. La tua dolcezza e il tuo disinteresse sono veramente angelici.” “ Tu
tendi un po' troppo, sai, a farti piacere tutti. Non vedi mai un difetto in nessuno. Ai
tuoi occhi, tutto il mondo è buono e simpatico. In vita mia, non ti ho mai sentita
parlare male di qualcuno. - Cerco solo di evitare giudizi affrettati, ma dico sempre
quello che penso”. È una persona molto allegra, che forse sorride troppo come
sostiene Mr Darcy, e molto buona e gentile, che tende ad avere una visione
ottimistica del mondo e delle perone (“Lasciami vedere tutto nella luce migliore,
l’unica che renda l’intera faccenda comprensibile e accettabile”), non riuscendone
talvolta a trovarne difetti e quindi innamorandosi facilmente. È una donna
sensibile e profonda che quindi rappresenta il punto di incontro tra bellezza e
qualità morali, rappresentandole entrambe. Il suo carattere discreto e pacifico si
adatta a quello di Mr. Bingley e rende la loro storia d’amore quasi naturale.
· Lydia: è la più giovane tra le sorelle. “Lydia, quindicenne robusta e ben
sviluppata, con un bel colorito e viso giovanile, era la favorita della madre e,
grazie a questa predilezione, aveva avuto la possibilità di entrare in società prima
del tempo. Possedeva una grande vivacità e un’istintiva sicurezza di sé che le
attenzioni degli ufficiali, attirati dai succulenti pranzi dello zio e dal suo fare così
disinvolto, l’avevano trasformata in audacia.” Allo stesso tempo però: “Lydia era
sempre Lydia; incorreggibile, sfacciata, scapestrata, rumorosa e imprudente”. È
una ragazza apparentemente egoista, stupida, sfacciata e frivola e allo stesso
tempo vivace e disinvolta. Con Wickam sperpererà i soldi che il padre ogni mese
dà, e saranno costretti a cambiare spesso residenza.

· Catherine Bennet: detta anche Kitty, ha due anni più della sorella minore
Lydia. La sua salute è cagionevole e ha sempre il raffreddore. Il suo starnutire insistente
fa arrabbiare la madre, che non ha il tatto e il buon senso per capire certe situazioni.
Anche lei va spesso a casa dello zio per conoscere i giovani ufficiali che vi andavano a
mangiare, anche lei come Lydia è frivola e ricerca l’amore con gli ufficiali, e per questo
dopo il matrimonio di Lydia il padre non vuole più farla uscire, le intima la minaccia di
una “Reclusione” in casa per dieci anni, perché non vuole più ripetere l’errore che aveva
commesso con Lydia.

· Mary: Terzogenita delle sorelle Bennet. Persona che dedica il suo tempo a
uno studio sterile, senza comprenderlo davvero. Non è bella nè ha capacità, è
spesso evitata anche dalla famiglia per la sua pesantezza. È però la ragazza più
acculturata della famiglia. Legge molti libri e quando parla esprime spesso
concetti molto profondi. Ma Mary è anche l’unica ragazza bruttina della famiglia e
per essere osservata ha la mania di dare sfoggio della sua bravura nel ballare e
nel cantare, anche se non ottiene grandi risultati. Alla fine sarà l’unica figlia a
rimanere con la famiglia dopo i vari matrimoni.

· Darcy: Proprietario della tenuta di Pemberley nel Derbyshire e ricco


gentiluomo. All’apparenza freddo, superbo, orgoglioso, snob, antipatico,
scontroso e odioso anche se dimostra un animo onesto e romantico. “Mr Darcy
attirò presto l'attenzione di tutta la sala per l'alta figura elegante, i bei lineamenti,
il nobile portamento e la voce(…) finché i suoi modi suscitarono una
disapprovazione generale che deviò la corrente della sua popolarità; si scoprí,
infatti, che era superbo, che si credeva piú degli altri e nulla gli piaceva; e tutti i
suoi grandi possedimenti nel Derbyshire non sottrassero all'accusa di avere un
viso chiuso e antipatico e di non essere degno di paragone con l'amico”, “che
Lizzy non ha perduto granché a non riuscire di suo gusto; perché è antipatico,
scontroso e per niente attraente. Superbo e presuntuoso al punto che nessuno
poteva sopportarlo. Andava di qua e di là, credendo di essere chi sa chi! Non era
abbastanza bella per ballarci insieme!”.

È il miglior amico di Bingley, e ciò stupisce ifin dall’inizio del romanzo, poiché
appaiono come due tipi molto diversi fra loro. Mr. Darcy non ama assolutamente
danzare ed è anche asociale, o forse riservato, perciò non vuole far conoscenza con
altre persone che non siano di alta estrazione sociale. È nettamente superiore
all’amico Mr. Bingley per educazione ricevuta e ricchezza, ma ciononostante è
altero, sostenuto e sprezzante. Rivela solo alla fine la sua essenza alla sua amata
Elizabeth, risultando un uomo comprensivo, benevolo e sensibile. Mr. Darcy è un
personaggio che presenta agli altri due facce completamente diverse e che in un
certo senso evolve durante il corso del romanzo: quella del ricco altezzoso e pieno di
sé e l’altra dell’uomo che sa farsi guidare dalla ragione e dai sentimenti, benevolo e
umile. Questa dura contrapposizione è stata forse causata dalla delusione che ha
avuto con Mr. Wickam, con cui era cresciuto e con cui aveva condiviso molti
momenti felici dell’infanzia, che gli ha sottratto un po’ dell’affetto del padre e alla fine
ha tradito la sua stima per lui. Queste delusioni causano un indurimento del cuore
della persona, che, sentendosi debole e vulnerabile, cela la sua vera personalità
dietro una maschera, proprio per non avere più problemi del genere. Perciò Mr.
Darcy ha trovato in Lizzy la sua anima gemella, capace di comprenderlo e di
sostenerlo, perché è una persona che oltre ad avere degli occhi splendidi ha anche
un’intelligenza vivissima ed è l’unica che lo tratta senza favoritismi. Mr. Darcy riesce
quindi ad operare una scelta contro corrente per l’epoca, sposando una donna
media borghese, e rappresenta quel tipo di persona, che influenzata dalle idee
innovative dell’Illuminismo, riesce a farsi guidare dal sentimento e dalla ragione,
rinunciando a seguire quelle opprimenti convenzioni sociali, che lo avrebbero
costretto ad un matrimonio infelice. Infine la sua bontà emerge anche nell’affetto per
la sorella minori, della quale svolge la funzione di padre.

· Bingley: Ricco gentiluomo che affitta la tenuta di Netherfield. “ era


giovanissimo, bellissimo, straordinariamente simpatico..” “Mr Bingley aveva
subito fatto conoscenza con le persone più in vista della sala; era vivace e
comunicativo, ballò tutti i balli…” “… a quella leggerezza di carattere e a quella
mancanza di volontà che ora lo rendevano schiavo dei piani degli amici e lo
inducevano a sacrificare la sua felicità al capriccio dei loro desideri”. Ha una
famiglia numerosa e le sue cinque sorelle, eleganti ma superbe e presuntuose, in
realtà sono più interessate ai suoi soldi che non alla sua persona e comunque
cercano di manipolarlo a loro piacimento. Mr. Bingley, infatti, è un uomo di tale
modestia che non considera la propria opinione più importante di quella altrui e
coloro in cui egli ripone molta fiducia possono facilmente strumentalizzarlo. Nel
corso del romanzo si è fatto convincere dell’amico Darcy, che non voleva
sposare una donna di bassa estrazione sociale; solo dallo stesso verrà convinto
anche del contrario, quando le vicende sono ormai giunte alla conclusione. Ama
stare in compagnia e la sera del ballo aveva voluto far la conoscenza di tutti gli
ospiti, con i quali si era anche intrattenuto a parlare. Allegro e schietto, ai balli
cerca di non perdere neanche un giro di danza. Mr. Bingley non si dimostra mai
sazio di questi divertimento mondano, proprio perché è uno dei pochi borghesi
che mette al primo posto nella sua vita i rapporti di amicizia con le altre persone.
In sé racchiude tante di quelle qualità tale da essere un ottimo partito per
qualsiasi ragazza, perché è giovane, intelligente, di buon carattere, allegro,
altruista, di modi avvincenti, semplici e pieni di educazione, simpatico, bello, la
cui indole è aperta, semplice e duttile.

· Mr Wickam: è un giovane ufficiale di aspetto oltremodo distinto. Elizabeth si


invaghisce di lui per il modo di fare cordiale e simpatico, ma capisce solo in
seguito, quando scoppia l’amore per Darcy, che tipo di persona è, arrogante,
meschino e arruffone , dal carattere focoso e impulsivo. È il figlio
dell’amministratore del padre di Darcy, di cui aveva catturato la simpatia. Da
quest’ultimo riesce ad ottenere la promessa in punto di morte di diventare
pastore in un’importante parrocchia quando avesse preso i voti. Nonostante
questo cambia idea e chiede a Darcy dei soldi per iscriversi all’Università,
sperperandoli in pochissimo tempo. Tornato da Darcy con nuove richieste,
quest’ultimo lo allontana malamente. Decide allora di vendicarsi sulla sorella
Georgiana, seducendola e progettando di scappare insieme. La fuga va però
all’aria e Wickham successivamente entra a far parte della milizia di Meryton.
Verso la fine della storia scappa a Londra con Lydia, la minore delle sorelle
Bennet, ma vengono ritrovati da Mr Gardiner e Mr Darcy e costretti a sposarsi,
ristabilendo così l’onore della famiglia Bennet. Il loro matrimonio si appiattisce e
diventa anonimo dopo pochi mesi. Conduce una vita sregolata e si indebita per il
vizio del gioco d’azzardo.

· Mr Collins: cugino di Mr Bennet, parente più prossimo tanto da ereditare la


sua tenuta alla morte di quest’ultimo. Rettore del beneficio ecclesiastico di Lady
Catherine de Bourgh, la sua scarsa intelligenza lo porta a venerare la sua
patronessa. Dopo aver meditato di fare una proposta a Jane ed essersi
dichiarato a Elizabeth, sposa Charlotte Lucas, più interessata al suo denaro che
alla sua persona, poiché ormai all’età di ventisette anni era stata denominata
“zitella”, anche se giudiziosa e intelligente. Jane Austen lo descrive come "un
impasto di superbia e servilismo, di boria e di umiltà". Superbo, ipocrita, borioso,
meschino poco umile ed antipatico, viene fortemente disprezzato da molti
personaggi del libro. La sua figura ci fa provare un sentimento di pietà per questo
pover’uomo, e ci viene quasi da ridere quando esalta le doti di Lady Catherine de
Bourgh come se fosse una divinità.

· Lady Catherine de Bourgh: Zia di Darcy. “Lady Catherine era una donna
alta e robusta, dai lineamenti marcati che una volta potevano essere stati belli.
Aveva un'aria tutt'altro che affabile, e il suo modo di ricevere i visitatori non era
tale da far dimenticare loro la grande inferiorità di rango. Non che si trincerasse in
un silenzio che avrebbe potuto spaventare chiunque le fosse davanti, ma,
qualsiasi cosa dicesse, la diceva in tono cosí autoritario da far sentire la sua
boria”. È una donna nobile, arrogante e piena di sé; i suoi modi sono altezzosi e
prepotenti, ma nessuno che non abbia a che fare con lei ha il coraggio di
rinfacciarglielo. Solo Elizabeth, che non le deve niente, ha il coraggio di
rispondere e di tener testa a Sua Signoria, che si dimostra in questa situazione
molto debole, colpita perché nessuno le aveva mai tenuto testa in quel modo. Ha
la fama di essere donna energica e intelligente.

Tematiche e analisi
Jane Austen racconta la società del suo tempo, talvolta criticandola. Dal vestiario al
modo di parlare alle convenzioni della società che va dalla fine del periodo
elisabettiano all’inizio di quello vittoriano. La Austen rielabora degli intrecci da
commedia e riprende la stessa ironia, specchio di una società che ride di alcuni
comportamenti che non riconosce come propri o li disprezza perché si riconosce in
quelle figure esagerate ma non false di una realtà imbarazzante ma reale. Le
principali tematiche affrontate nel libro sono quelle che troviamo in tutti i romanzi
ambientati tra il 700 e l'800.

1. il matrimonio, è visto in un'ottica qualitativa perché all'epoca le


unioni erano dettate dal bisogno di autoaffermazione e sicurezza
che da veri sentimenti, in particolare i rapporti tra i coniugi Bennet e
il matrimonio tra Charlotte e il Signor Collins sono fortemente
criticati dall'autrice. Le unioni coniugali vengono quindi poste come
dei veri e propri affari a prescindere dai sentimenti. Era quindi
l’unico contratto che riuscisse a garantire un ordine e una moralità
che in realtà erano solo un’ipocrita faccia del tempo alla base della
società. L’uomo per avvalorare la propria posizione aveva bisogno
di una donna che lo aiutasse negli affari pubblici e domestici; la
donna, sottomessa, aveva l’unico compito di gestire la casa e
garantire una discendenza alla stirpe, accaparrandosi con il giusto
matrimonio un posto rispettabile nella società. In particolare i balli
erano considerati un’importante occasione per trovare marito. Le
persone di solito sposavano qualcuno appartenente alla loro classe,
seguendo rigorosamente la rigidità delle classi sociali, poiché
sposarsi in una classe diversa avrebbe potuto creare problemi. Già
l’incipit del romanzo introduce questo tema: “E’ un fatto
universalmente noto che uno scapolo provvisto di un cospicuo
patrimonio non possa fare a meno di prendere moglie. Per poco
che si conoscano i sentimenti o le intenzioni di un uomo ricco e
senza moglie al momento del suo primo apparire in un certo luogo,
questo fatto è così radicato nella mente delle famiglie del vicinato,
che egli viene considerato legittima proprietà dell’una o dell’altra
delle loro delle loro figliuole.” E inoltre viene descritto dal punto di
vista di una giovane donna il matrimonio in vari punti del romanzo:
“Pur non avendo mai avuto una grande opinione degli uomini e del
matrimonio in genere, aveva sempre visto nel matrimonio lo scopo
della sua vita, l'unica sistemazione possibile per una fanciulla ben
educata ma di scarsa fortuna come lei, l'unica che, pur non
garantendole la felicità, l'avrebbe però difesa dalla miseria. Adesso
poteva considerarsi al sicuro e, a ventisette anni, senza mai essere
stata bella, capiva di potersi considerare anche fortunata”. Solo
Elizabeth esce fuori dalle convenzioni sociali, rifiutandosi di
sposarsi solo per soldi e sistemazione, ma sposandosi per amore e
per la propria felicità.

2. I rapporti tra i due sessi, sempre conflittuale e molto complessi.


Prendendo in considerazione il rapporto tra i due protagonisti della
storia d’amore Mr Darcy ed Elizabeth, troviamo una perenne lotta
tra i pregiudizi della società, personificati da Lizzy, che inizialmente
giudica Darcy un uomo superbo, odioso e orgoglioso, che per di più
l’aveva definita “appena passabile” e l'orgoglio dell’aristocrazia,
rappresentato da Darcy, che subisce un colpo terribile quando si
rende conto di essersi innamorato di una donna di ceto inferiore e
con parentele così poco "degne". Da questo conflitto prende il
nome lo stesso romanzo: quindi da una parte uno che crede di non
poter ricevere alcun rifiuto, grazie alla sua ricchezza e alla sua
posizione sociale; dall’altra una che pensa di poter comprendere
una persona da ciò che si dice di lei.

3. il ruolo della donna, messa spesso ai margini della società e


perennemente divisa tra il desiderio di affermarsi e quello di badare
alla famiglia a cui è inevitabilmente destinata. Per questo motivo le
donne del romanzo sono così ironiche ed intelligenti, proprio per
dimostrare che queste non hanno niente di meno degli uomini. Si
impegnano ad essere colte e raffinate, principalmente in questi
campi: “Solo chi supera di gran lunga la normalità merita la
definizione di colto. Nel caso si tratti di una donna, ella deve
conoscere a fondo la musica, il canto, il disegno, il ballo e le lingue
moderne, avere un certo modo di fare e di camminare, un certo
tono di voce e una certa maniera di comportarsi e di esprimersi…”

Possiamo notare che Jane Austen non rifiuta gli standard gerarchici di rango sociale
del suo tempo ed è un'osservatrice intelligente della società umana: non t desidera
cambiare la società e accetta il mondo di Lords and Ladies, aristocrazia e Gentry,
ecclesiastici e proprietari terrieri; raramente presenta domestici o lavoratori; tuttavia
non crede che le persone ricche siano necessariamente le più colte. Le qualità
apprezzate dall'autore sono l'affetto, il buon senso, il buon gusto, la cultura. Ci sono
alcuni rigidi standard morali nella società del romanzo che tutti dovrebbero
rispettare. Inizia con lei il realismo ottocentesco, che ha come tema centrale il
destino del protagonista, che non deve più compiere grandi imprese eroiche ma
affrontare la vita quotidiana con tutte le difficoltà – pratiche ed emotive – che questa
può comportare.

PROPOSTE CINEMATOGRAFICHE
il film del 1940, diretto da Robert Z. Leonard.
miniserie televisiva 1957, prodotto dalla Rai
miniserie televisiva 1980, adattata dalla scrittrice Fay Weldon e diretto da Cyril Coke.
miniserie televisiva 1995, Prodotta da Sue Birtwistle e diretta da Simon Langton
film 2005, diretto da Joe Wright

FORTUNA DEL LIBRO


"Orgoglio e pregiudizio" pubblicato per la prima volta il 28 gennaio 1813, nel 2013 ha
compiuto 200 anni, è uno dei romanzi più venduti di sempre. Il romanzo è tuttora
considerato un best seller: nella sola Gran Bretagna vende ancora più di 50 mila copie
all’anno. Per questo, tale libro offre moltissime traduzioni in molte lingue diverse. La prima
edizione italiana di Pride and Prejudice, tradotto da Giulio Caprin per Mondadori nel 1932
col titolo Orgoglio e Prevenzione. Non solo, fu anche la prima apparizione di un’opera di
Jane Austen nel nostro paese.
È stato fonte di imitazione di molti libri come “L'indipendenza della signorina Bennet” di
Colleen McCullough, il quale narra le vicende di Mary Bennet vent'anni dopo i matrimoni
delle sorelle.
“Longbourn House” di Jo Baker, ambientato tra la servitù di Longbourn, all’interno di tale
libro viene descritta la residenza dei Bennet, segue le vicende personali della cameriera
Sarah che si intrecciano con quelle della famiglia.
“Il diario di Mr. Darcy” di Amanda Grange, dove le vicende del romanzo originale vengono
narrate dal punto di vista di Darcy fornendoci la sua visione dei fatti.

.Curiosità
Ripercorri le città principali della vita di Jane Austen. La scrittrice inglese, le cui opere sono
considerate parte della letteratura classica, visse in varie città del sud dell'Inghilterra. Inoltre
questo tour ti porterà in alcuni luoghi dove sono stati girati i film sui suoi libri. L'opera di
Austen è profondamente influenzata dall'ambiente rurale e avrai proprio l'opportunità di
visitare alcuni di questi luoghi. All'inizio del tuo viaggio visita la Chatsworth House e a Lyme
Park, che fecero da scenografia per la ripresa di "Orgoglio e pregiudizio". Continuerai il tuo
viaggio a Bath, una città Patrimonio dell'umanità, dove visse la scrittrice per vari anni. Potrai
dirigerti verso la costa sud per vedere Southampton e per fare il "trail" di Jane Austen.
Infine, vedrai Steventon e Winchester dove Austen trascorse i primi e gli ultimi anni della
sua vita. Date di partenza_ Partenze da Gennaio 2022 fino a Dicembre 2022 Da_ Milano,
Venezia, Roma, Napoli, Cagliari, Palermo, Catania
Nel corso del romanzo Orgoglio e pregiudizio, i personaggi fanno più volte riferimento a
Gretna Green, in Scozia. In particolare quando si parla della fuga amorosa di Lydia e
Wickham. Questa località all’epoca era una sorta di Las Vegas inglese! Nel 1754 in
Inghilterra fu istituita una legge che regolava i requisiti per convolare a giuste nozze: erano
necessari il consenso dei genitori, la pubblicazione dell’annuncio ufficiale e l’acquisto di
un’apposita licenza. Questa legge era in atto nei territori inglesi e del Galles, ma non in
Scozia! Due giovani in fuga d’amore avrebbero potuto scappare in Scozia per realizzare i loro
sogni matrimoniali… e Gretna Green era la prima cittadina scozzese dopo il confine!
Nel romanzo viene ribadito a più riprese come la rendita di Mr. Darcy si aggiri intorno alla
10.000 sterline annue. Ma cosa significa questa cifra in riferimento agli standard
dell’epoca? Prendendo in considerazione le differenze economiche e sociali dell’epoca, il
giornale “The Telegraph” ha calcolato come una rendita di 10.000 sterline all’anno nel 1813
potrebbe equivalere a una rendita contemporanea di circa 16,5 milioni di euro. A questi
bisogna aggiungere gli interessi: come la maggior parte dei proprietari terrieri dell’epoca,
Mr. Darcy ha investito il suo denaro in bond governativi che gli fruttano annualmente degli
interessi intorno al 4 o 5%.Basandosi su questo fatto, i calcoli del “Telegraph” ipotizzano che
la disponibilità economica di Mr. Darcy poteva aggirarsi (in termini economici attuali) in
qualcosa come 415 milioni di euro. Questo senza contare il valore delle sue proprietà né i
ricavi delle sue fattorie a Pemberley! Tutto questo serve a dare una maggiore
consapevolezza dell’“eroismo” di Elizabeth Bennet. Quando i suoi genitori moriranno, Lizzy
erediterà una rendita annua di 40 sterline. Si tratta dello o,4% di quello che Mr. Darcy ricava
ogni anno dai suoi soli investimenti. Quando Lizzy rifiuta la sua prima proposta di
matrimonio, il suo è un atto di estremo coraggio: sceglie la propria felicità e rifiuta
(temporaneamente) a una sicurezza economica durature e per tutta la sua famiglia.

Scenetta

Narratore

· A che ballo sono

· incontro wickam

· mini riassunto antecedenti

Darcy: mi concedete il prossimo ballo signorina?


E: ma certo

E: mi piace questa danza

D infatti è di gran sollievo

E sta a voi dire qualcosa signor Darcy. Io ho parlato della danza, ora voi
potreste commentare le dimensioni della sala, o il numero di coppie.

D farvi cosa grata è un onore per me. Vi prego consigliatemi ciò che vi
farebbe piacere udire

E la risposta va bene per adesso.

Ballano

E forse potrò osservare incidentalmente che i balli privati sono più


divertenti di quelli pubblici. E ora possiamo anche rimanere in silenzio

Ballano

D è vostra regola parlare danzando?

E si deve pur parlare sapete? Ma non preoccupatevi: se parlare vi


disturba possiamo ridurre la conversazione ai minimi termini.

D ditemi voi e le vostre sorelle passeggiate spesso fino a Maryton?

E si spesso camminiamo fino a maryton. È una grande occasione per


incontrare persone nuove, e quando ci siamo visti avevamo appunto
appena avuto il piacere di fare una nuova conoscenza.

D il signor Wickam ha la fortuna di possedere un tratto così felice che gli


vale a farsi delle amicizie, se sia capace di mantenerle è meno certo

E Ha avuto la sventura di perdere la vostra, e si può dire che sia un


evento irreversibile?

D senza dubbio. Perché me lo domandate?

E per decifrare il vostro carattere signor Darcy


D che cosa avete scoperto fin ora?

E molto poco, sento cose troppo diverse su di voi. Sono oltremodo


confusa

D mi auguro di offrirvi più chiarezza in futuro…

Ballano

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