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Primo album: <Livery Stable Blues>, Original Dixieland ‘Jassʼ Band, febbraio
1917
– battello Palermo-New Orleans, cʼera un cornettista italiano
– il jazz non nasce con loro
– orchestra di New Orleans, suona a Chicago e registra a New York
– Forma basata sul tresillo (due semiminime puntate + semiminima, 3 3 2,
retaggio afro-cubano), break cabarettistici, stile tailgate (trombonisti fanno
gioco), imitazione mondo animale, vaudeville
– impro sono variazioni imparate ad orecchio
– Non cʼera radio, solo spartiti e pochissimi dischi: ma questo disco ha
successo planetario, primo repertorio jazz internazionale, solo perché sono
il primo a fare dischi
– 1919: clamoroso successo alla corte inglese, a Versailles, tournée europea
Ring Shout
– Da Armstrong a Parker a Prince: ʼshoutʼ deriva da una danza circolare,
antica pratica islamica -> pratica di resistenza cultura della società
afroamericana, con diretti connessioni con lʼAfrica
– Call and response: elemento antifonale, caratterizzante tutta la musica,
coro eterofono
Patting Juba
– Origine africana e pratica di resistenza culturale: sottratti strumenti ritmici
nel nord, sostituiti col corpo: il jazz/musica afroamericana porta il corpo
–
La Nouvelle-Orléans (1718)
– Culla del jazz, si muove verso nord, a Chicago diventa jazz, arrivando a
New York
– Si affaccia sul Golfo del Messico ed è collegata allʼHavana e ad Haiti
– Schiavi venivano dal Senegambia e sud Marocco (Bambara)
– Musica latina: degli afro-discendenti (tango mambo rumba -> ritmo Africa
centrale)
– Dal 1801-1803 Louisiana torna francese e poi Napoleone la vende agli Stati
Uniti
– Haiti è stata terza repubblica del mondo dopo USA e Francia: profughi di
origine francese scappano da Haiti e vanno a New Orleans
– Indians a New Orleans, discendenti nativi americani
– 1807: finisce tratta atlantica degli schiavi e rimane a livello interno
illegalmente
– Melting pot: francese, spagnolo, discendenze Haiti, tratta interna schiavi,
nativi americani e poi dalla seconda metà ‘800 italiani (battello Palermo-
NO, piroscafo Montebello “Lʼorda” di Gian Antonio Stella), poi irlandesi e
tedeschi (ottone),
– Appunti Benjamin Ladrobe: spettacoli di domenica di danze e ritmi
(Bamboula) che coinvolgono tantissime persone, mischiando tradizione
africana
– Louis Moreau Gottschalk: creolo, pianista virtuoso, piaceva a Chopin, ha
suonato tantissimo, musicista colto che introduce in scrittura romantica
ritmi africani come la bamboula
– John Philip Sousa, musica da banda: orchestre di ottoni, repertorio di
Sousa: cornette, flicorno baritono
– Ragtime di Scott Joplin: film “La stangata” riporta in auge questo genere
negli anni ʼ70, ambientato negli anni ʼ30 cʼè equivoco storico perché
ragtime non lo conosceva nessuno, cʼera lo swing (Benny Goodman) ->
negli anni ʼ20 ha successo con il Novelty, artisti bianchi che semplificano
quel genere mantenendo aspetti esteriori spettacolari
– Maple Leaf Rag: deriva da Polka per 2/4, elemento binario + ciclo ternario
crea sfasamento e ha successo
Blues
– Famiglie: blues rurale e da stampa
– Forma 12 battute: pratica di tradizione individuale, musica praticata da
musicisti solitari nelle piantagioni che si trovavano lontane dalla civiltà,
–
John Coltrane
– Album Ballads
– Round Midnight (film con Dexter Gordon): film con riferimenti a Bud Powell
– Live al Laugh Note (John Coltrane)
– Ascolto passivo e lavoro sulla melodia per improvvisazione
Buddy Bolden
– nato nel 1877, a trentʼanni in manicomio per abuso di alcol e muore anni
dopo -> il suo personaggio è narrazione, frutto di ricerca del vero iniziatore
del jazz, per questo i musicisti di allora si invecchiavano per poter dire di
aver visto i gruppi di Buddy Bolden (musiche passate oralmente)
– Non ha mai registrato nulla, nessuno lʼha cercato fino alla morte, mito
postumo
– Wynton Marsalis: trombettista e politico afro-americano, attivo nella
scena jazzistica con azione conservatrice -> emerso negli anni ʼ80, nel
gruppo di Blakey Jazz Messengers, poi quartetto Miles (Tony Williams,
Herbie), ispirato a Woody Show, poi ha proposto ritorno al passato
criticando il jazz rock di Davis
– Grande operatore culturale (Jam session, live at house of tribes)
– Musica da ballo, polka in 2/4, inni di chiesa e ragtime: novità è impeto
ed elemento blues che proveniva dalla periferia di NO, suonava
Carnevale di Venezia, valzer (3/4 non esisteva nel jazz prima degli anni
ʼ50 a parte Jitterbag Waltz)
– Pratica del “ragging”, variazione tematica
– Bunk Johnson, Make me a Pallet on the floor: pezzo forte orchestra di
Bolden
– Buddy Bolden Blues di Marsalis (dischi di Morton - sassofonisti e
violinisti, solo a partire da Coleman Hawkins il sax assume il suo
linguaggio)
– Cornetta espone e varia tema, clarinetto fra arpeggi perchè agile,
trombone fa controcanto e tailgate (suonavano nello storyville, bordelli
e altro, piccoli gruppi -> pubblicizzavano serate con camioncini
suonando girando per NO e il trombone suonava di spalle nel retro e
faceva tailgate per attirare attenzione
– Storyville/The District, Sydney Story era sindaco che ha creato questo
distretto pieno di bordelli
– Jelly Roll Morton: Ferdinand Joseph Lamotte, creolo, nome da dolce
tipico (rolade) e anche organo sessuale femminile, un pappone,
mitologia divulgata nel libro di Lomax
– riconosceva Tony Jackson come migliore di lui, leggenda che si
fosse costruito un clavicembalo, nessuna registrazione
– Morton si definiva inventore del jazz: grande contributo, rende
sincopazione dal ragtime suo elemento caratteristico e nel 1907 lascia
NO, variazioni melodie scritte, sistema a riff, nuovi modi esecutivi mano
sx
– Jazz non esiste senza sapore spagnolo (afro cuban)
– Dal 1910 cʼè Great Migration verso nord: Chicago accoglie molti
musicisti del sud
– 1917: Original Dixieland Jazzband, primo disco jazz (anche se non
rappresentativo)
– 1922: prima incisione di afroamericani e Louis Armstrong raggiunge
maestro Joe “King” Oliver -> processo di innovazione delle
proprietà linguistiche ed espressive del jazz, mentre Morton, anche
–
Louis Armstrong
– Bob Thiele: produttore etichetta impulse!, etichetta Coltrane, autore What a
Wonderful World
– Consapevole innovazione portata con canto nel jazz, sapeva di dover
tutelare sue memorie
– Nato 4 agosto 1901
– Scrive autobiografia “Swing that music” a 34 anni, libro promozionale:
già celebre anni ʼ30, altri rimangono sconosciuti e disoccupati
– Swing indica anche genere che diventa popular music con Benny
Goodman e con orchestre bianche e successo balli
– Anni ʼ50 “La mia vita a New Orleans”: si è formato lì ma incide a
Chicago nel ʼ23 e artisticamente non tornerà a NO, girerà il mondo
– Lavora da bambino portando carbone nei bordelli: storie raccontate sempre
senza pieghe drammatiche, idea filosofica che corrisponde con la sua
musica, espressione di gioia (cultura odierna vede nella tristezza i prodotti
più significativi invece)
– In riformatorio a 11 anni per aver sparato: qui gli viene regalata una
cornetta con fini didattici
– Eredita passione per canto da famiglia Karnosky, canzone Russian
Lullaby
– Tra 13-18 anni lavora distribuzione carbone e studia cornetta: musica è
momento di luce in una vita dura e faticosa
– Formazione musicale: Second line (sviluppa capacità di
improvvisare linee melodiche unisono e armonizzate) +
“conservatorio” con Fate Marable (pianista, nei bordelli cʼera
grande libertà musicale perché erano di sottofondo, infatti le band
grandi non suonavano lì, ma nelle bettole, parchi allʼaperto e sui
battelli -> Marable influenzato da ragtime newyorkese e vuole
mettere su band e li va a pescare a NO, qui sono passati i migliori
musicisti “game changer” fra cui Jimmy Blanton)
– Suonavano musica scritta: nessuno improvvisava, a parte
Armstrong, ma le partiture venivano lette con un ritmo più morbido
– Seconda metà anni ʼ10 chiude quartiere Storyville e cʼè Great
Migration verso nord o California degli afroamericani: i migliori
–
Di nuovo Armstrong
– cominciano ad esserci soli con frasi più lunghe e strutturate
– Il gruppo si scioglie poco dopo per questioni di soldi (biografia di Ellington
”Music is my Mistress”: parla bene di tutti per non inimicarsi nessuno)
– Oliver fa altri gruppi con sax: strumento ancora non strutturato nel jazz,
solo da Coleman Hawkins acquisisce la propria sonorità e il proprio
fraseggio
– Andrà avanti e poi morirà in miseria
– Inaugurazione età dei solisti
– Relazione con ambita pianista Lil Hardin, ruolo fondamentale: lo convince
–
ad andare a NY a metà del ʼ24, dove viene assunto da Fletcher Henderson
(che creerà linguaggio big band, con trombettista Don Redman, andrà a NY
per fare farmacista, carattere mite che però guida gruppi importanti,
comincia a strutturare a sezioni lʼorganico, oltre la polifonia)
– Moglie convince Armstrong a tornare a Chicago nel ʼ25 dove può
essere un leader: gruppo Hot Five (poi Seven), suonavano per
sonorizzazioni film, sale da ballo
– Arm passa alla tromba per avere suono più potente, brillante e nobile
– Oriental Strut: idea di esotismo legata a musica nuova, prime incisioni
col gruppo, le successive sono capolavori più maturi con grandi esempi
jazz improvvisato anni ʼ20
Organo Hammond
– Dal 1935 (famoso con Jimmy Smith che suonava con Coltrane negli anni
ʼ50, Hammond con percussioni, permettono armonici di 8va sopra o 12ma)
– Fats Waller suonava organi (Wurli…)
– Max Roach: Jazz in 3/4 Time, con Sonny Rollins, 56-57: fino a quel
momento il tempo ternario è poco utilizzato nel jazz
– Eccezione: Jitterbag Waltz (ʼ42), sonorità molto moderna dellʼorgano
– Tecnica strumento: amplificatore Leslie, vibrato fa anche parte del gusto
dellʼepoca
Chicago
– Si formano compositori e musicisti bianchi negli anni ʼ20 (Benny
Goodman…) che sviluppano un culto dei neri
– Forte impatto dei New Orleans Rhythm Kings (inizialmente Fryas Society
Orchestra, locale in cui lavoravano), gruppo fondamentale storia jazz
classico, tutti bianchi (Lion Roppolo clarinettista, Paul Mares trombettista/
cornettista)
– Incidono con Jelly Roll Morton, primo esempio jazz interrazziale
– Dopo cʼè il trio di Benny Goodman nel 36-37 con Terry Wilson pianista
– Film “Check and double check”, anni ʼ30: Ellington e la Cotton Club Band,
trombonista Juan Tizol bianco portoricano dipinto di nero perché era
inconcepibile il gruppo fosse misto
– Bix Beiderbecke:
– dellʼIowa, jazz è via di fuga da normalità borghese
– primo modello è stato Nick Larock trombettista: jazz è musica molto
fonografica, connessa al disco!
– Formazione autodidatta, gestione tecnica della cornetta era sbagliata,
–
ma con modo di suonare molto personale, allo stesso modo suonava il
piano
– Bix girava con grammofono portatile (come lui Robert Johnson,
personaggio blues anni ʼ30, ha imparato dai dischi)
– Se Armstrong fa solismo affermativo, Bix incarna nuova estetica più
minoritaria (come Lester Young o Davis), solismo allusivo/sottrattivo/
lirico, introverso e distaccato
– Bud Livingstone arrangiatore ha arrangiato un suo solo, anche
Carmicheal si ispira a suo linguaggio melodico
– Bix and his Rhythm Jugglers, Daveport Blues: esempio linguaggio più
allusivo nel solo
– Iʼm coming Virginia (ʼ27): banco prova trombettisti primo jazz (versione
Benny Berrigan, più virtuoso, cresciuto col modello di Bix), chitarrista
Eddie Lang (aka Salvatore Massaro) uno dei primi chitarristi con ruoli
solistici nella storia del jazz
– Produzione novelty: influenze tardo-impressionismo musicale,
arrangiata nellʼorchestra di Whiteman -> In a mist, scritta da Bix al
pianoforte, suggestiva
– Paul Whiteman:
– Violinista e direttore dʼorchestra, “King of jazz”, nel 1924: “An
Experiment in Modern Music”, la prima di Rhapsody in Blue, con lui cʼè
Zez Confrey, famoso per novelty ragtime (Kitten on the Keys 1921: jazz
ha prodotto sempre un falso jazz per il suo successo popolare,
linguaggio impoverito, stride o ragtime semplificato), accostato a
Gershwin
– Nel 1930 diventa protagonista di un cartone animato “The King of
Jazz”: super famoso, epoca pre-swing, uno dei primi film a colori
– Debutto di Bill Crosby
– Voleva portare il jazz fuori dalle baracche dove si ballava il tango: era
un prodotto grezzo che necessitava di un arrangiamento per ripulirlo
(Huge Banassiè)
– Orchestra che pagava meglio di tutte, quasi musica popular che
jazz in questo senso
– Il jazz era innovazione nei ritmi e nel linguaggio melodico e
armonico secondo lui
– Poi entrò in crisi ma va ricordato perchè ha anticipato fenomeno della
big band:
– pratica orchestrale di chorus per sassofoni -> sax ha storia più
tarda nel jazz, si definisce con Coleman Hawkins
– Whispering 1920 (da cui Groovin High): in fox trot
– Lʼampiezza del gruppo di Whiteman lo ha fatto tacciare di falso
jazz, simile a orchestra da ballo (sweet, Ray Noble, scena finale
Shining), diverso dai sestetti hot jazz di NO
– In realtà ha dei precedenti:
– Territory band, con organici numerosi
– The Southern Syncopated Orchestra: ampia compagine e di
–
successo nel primo dopoguerra
– Alcuni suoi aspetti idiomatici vengono trasposti in una musica leggera e
semplificata (“falso jazz”), lui può essere definito quasi padre della
popular music più che del jazz
– Darius Milhaud:
– Nel ʼ23 debutta con La création du monde, anticipando sinfonismo
jazzistico, Milhaud era stato influenzato da cultura afro-americana e poi
brasiliana, era stato ad Harlem
– Con Cole Porter
– Si diffondono radio a inizio anni ʼ20 che trasmettevano concerti, non dischi:
fenomeno del ballo si amplifica
– Esplode parallelamente la discografia (che si ferma nel ʼ29)
– Ambito afro-americano: Fletcher Henderson (pianista) è ideatore big band,
da modello precedente di piccoli combo o orchestre di New Orleans,
coinvolge Don Redman e Coleman Hawkins
– Orchestra si basava su materiale scritto (Stocks arrangements): idea di
abbandonare polifonia NO, puntato sui ruoli delle sezioni, creando
suono della big band che poi influenzerà lʼetà dello swing
Coleman Hawkins
– Educazione formale, musicista per review teatrali, ha definito il suono del
sassofono jazz
– Frankie Trumbauer, seamelody in C, amato da Lester Young
– Fletcher Henderson, The Stampede: fraseggio del sax, Don Redman
arrangiatore -> crea sound della big band: scrittura inizia a considerare le
sezioni
– Linguaggio ragtime di Hawkins: influenzato da Armstrong che era stato
nella stessa orchestra
– Queste orchestre suonavano nel Roseland Ballroom: sale da ballo a NY
(come al Savoy, dagli anni ʼ30 battaglie tra orchestre)
– Sydney Bechet: clarinetto/sax soprano, uno fra i primi grandi solisti del jazz
con linguaggio autonomo
– Soprano: dimenticato per anni fino a Coltrane
– Bechet lo usava per proiezione sonora che il clarinetto non gli
permetteva
– Andrà in Europa dal ʼ19
– Coleman si trasferisce in Europa nei primi anni ʼ30: musica nuova
americana gira il mondo
Duke Ellington
– Musicista assume validità di compositore
– A NY nel ʼ23 col gruppo Washingtonians, poi Kentucky Club Orchestra
– Suonava a feste da ballo, interessato alla grafica, vendeva concerti già da
piccolo (artista completo: scrive, guida gruppi…)
– Suonavano Stock arrangements con Otto Hardwick (sax alto), Bubber Miley
(tp-> porta avanti percorso che stava andando in declino, poche note e più
vocalità strumento, come King Oliver), Joe ‘Tricky Samʼ Nanton (tb: grande
utilizzatore wah wah), Sonny Greer (dr: gong e altro)
– Ellington gioca con colori strumenti, crea musica dʼatmosfera
– Autodidatta, prende lezioni da Will Marion Cook: uno dei primi grandi
compositori afroamericani che insieme a James Europe è un precedente di
Ellington
– Creole Love Call, 1928: Adelaide Hall (vocal)
– Idea formale precisa su utilizzo clarinetti, note acute
– Solo di Miley
– Basato sul Camp Meeting Blues (incontri religiosi ‘800,
autodeterminazione comunità afroamericana)
– anni ʼ30 comincia a scrivere canzoni standard (32 bars)
– Sophisticated Lady, Prelude to a kiss, In a sentimental mood: sempre
affiancato da Irving Mills = impresario mafioso, aveva grande
percentuale su introiti di Ellington, ma grazie a lui avrà la scrittura al
locale Cotton Club di Harlem nel 1927
– Intrattenitori erano neri, ballerine creole e pubblico era bianco
– East St. Louis Toodle-Co, 1926, Kentucky Club: bitematico, minore
e maggiore, suono “umano” di Miley
– Mills propone materiale promozionale nei cinema: cortometraggio di Dudley
Murphy, 1928, Black and Tan Fantasy (blues)
– Allusione a ballerina Florence Mills
– Scene al vero Cotton Club
– “Jungle style”: The Mooche -> cadenza sul VIb, tratto ellingtoniano,
esempio unicità sonorità Miley (piuttosto che fraseggio)
– In quel periodo entrano in orchestra due clarinetti e sax alto Johnny
Hodges (Rabbit), a sostituire Bubber Miley è Cootie Williams
– Echoes of the jungle, 1931: tripartito
– A seconda dei musicisti crea contrasti di colori
– Banjoista Fred Guys fa risposte
– Ellington comincia a voler usare forme estese: primo esperimento è Creole
Rhapsody e non ha precedenti
– Aggiunge 3 tromboni (Juan Tizol, Lawrence Brown e Joe Nanton), e li
manterrà anche quando nelle altre orchestre saranno 4
*Ahmad Jamal
– Chamber music of the new jazz: pf, cb, gt (formato Nat King Cole) ->
classico trio con dr cʼè dagli anni ʼ50
– Per lui cʼerano orchestra e small combo, trio era piccola formazione
orchestrale
– It Ainʼt Necessarily So
– Live at the Pershing: But Not For Me: batterista Werner Fournier (spazzole)
– Poinciana: successo commerciale, si compra un locale per suonare
(mai un sideman, ha influenzato Miles degli anni ʼ50 e altri pianisti) ->
–
Storia del jazz di Arrigo Polillo: articolo che stronca Coltrane per concerto a
Milano fischiatissimo, poi si ricrederà -> Coltrane negli anni ʼ60 è da unʼaltra
parte, studia live
Django Reinhardt
– Rom: origine genealogica orientale
– Famiglia di artisti di strada, musica tramandata oralmente, imparata per
imitazione
– Vero nome: Jean / Jeango (“mi sveglio”)
– Inizia a suonare il banjo negli anni ʼ20: musica diffusa a Parigi è la
musette, musica di intrattenimento più popolare, da “cornamusa”,
strumento portati dai montanari
– Gli italiani portano la fisarmonica e superano la cornamusa: i waltz
musette sono il principale repertorio su cui si forma Django
– Orchestre suonavano a gettoni, canzoni su richiesta
– Conosce jazz attraverso minstrel show, James Europe, Revue Negre e
soprattutto il novelty: pezzi comici o dʼeffetto
– Billy Harnold è uno dei primi a mettere su band novelty
– Django ne rimane folgorato, europei non avevano ancora accesso a
musica jazz americana
– Assunto dalla band di Jack Hylton: incendio del carrozzone, ustione
mano sinistra e perde utilizzo tre dita mano
– Tecnica: ristrutturazione prassi esecutive, sviluppa sulla chitarra una
tecnica verticale
– grazie a Savitry (?) scopre Louis Armstrong e il vero linguaggio jazz
(hot jazz)
– Per sdebitarsi degli ingaggi che gli aveva trovato spende tutto in un
ristorante
– Ingaggio hotel nel ʼ34: incontra violinista Stephane Grappelli
– Panassié viene chiamato per ascoltare questi fare jazz: lui crea
lʼHot Club -> jazz in Europa è super elitario perchè un poʼ
esoterico, dare validità artistica al jazz è una cosa europea
– Personaggio provocatore, conservatore, monarchico, ricco e
paralitico: sarà critico verso il bebop
– Charles Delaunay: crea prima discografia compiuta del jazz
– Hot Club de France: nasce quintetto con Django
– Novità: la formazione è jazz ma mancano tromba e batteria -> 3
chitarre, cb e violino
– Session di registrazione: ʼ34
– Cominciano a fare dischi con grandi musicisti (Coleman Hawkins)
– Mario Maccaferri: crea chitarra manouche (sistema non esofonico con
più volume)
Canto jazz
– Canto jazz si sviluppa da musica strumentale e jazz strumentale imita
vocalità
– Armstrong è pioniere: pratica diffusa “sket”, salva sua carriera dalla crisi del
29
– Brani musical che non entrano nel repertorio standard (Cole Porter,
Anything Goes; Irvin Berlin, Putting on the Ritz): servono qualità che si
prestino allʼimprovvisazione
– Dagli anni ʼ30 si crea questo repertorio: maggior parte brani interpretati
vocalmente da Armstrong
– Stardust (Carmicheal): disinibizione verso testo e linea melodica
– Ethel Merman, I Gotta Right to sing the Blues -> cantante pop anni 30
– Versione di Armstrong successiva: reinterpretazione di tempo,
pronuncia e sentimento, più improvvisazione
– Billie Holiday
– crea linguaggio su modello di Armstrong: rivisita tema
– Eleonora, nata a Baltimora: soprannome di Lady Day dato da Lester
Young, sua controparte -> influenza reciproca
– Atteggiamento aristocratico fin da piccola, nonostante la sua
condizione
– Illuminazione dopo ascolto di West End Blues di Armstrong + Bessie
Smith, Ethel Waters…
– Repertorio di standard, povero di blues: ma incarna il blues, senza
sfoggiare ampio registro vocale
– Blues è prodotto rurale degli anni ʼ20: dalla Fitzgerald, Vaughan ci
si rifiuta di farlo perché molto connesso a brani dei neri
– Riferimenti di Ella: Boswell Sister, cantanti bianche con
arrangiamenti vocali; riferimento di Vaughan: Marian Anderson,
cantante lirica afroamericana (canta Freedom Ring in cerimonia
pubblica) = estranee al blues!
– Notata da John Hammond (creatore Benny Goodman): ambizione delle
session interrazziali
– La fa incidere a 18 anni (Your Motherʼs Son in Law)
– Poi con pianista Teddy Wilson, dei gruppi di Goodman, What a little
moonlight can do: più matura
– Iʼll be seeing you: senza retorica, più caustica e autoironica ->
interpretazione vocale va di apri passo con il testo
– Strange Fruit: vicenda di Barney Josephson, fondatore del Cafe
Society (a nord di Greenwich Village) -> club con pubblico
selezionato, locale misto, intellettuali, bohémienne
– Billie assunta diventa personaggio del locale, non aveva scambi
col pubblico, backstage -> lo staff del club faceva sì che il
pubblico stesse zitto
– Metafora sugli afroamericani linciati e impiccati nel sud:
Josephson le ordinava di chiudere con questo brano e uscire
senza inchini, tutto buio tranne faro puntato su di lei, il servizio
si interrompeva -> lei diventa chanteuse (cantante-interprete),
dimensione drammatica
– Precedente brano su diritti razziali è di Armstrong: Black and
Blue nel musical Hot Chocolates (poi Mingus e Roach: Mingus
vede musica come strumento mezzo di messaggi politici, dopo
aver visto Need for joy di Duke sul ruolo di intrattenitore dei
neri)
– God blessed child: brano rappresenta mito Holiday
– Fine and mellow: jam session 57, blues, con Ben Webster (tenore di
Duke), Lester (alto di Basie), Jerry Mulligan, Coleman Hawkins, Roy
Eldridge
– Ella Fitzgerald
– origini umilissime, nasce in Virginia, padre le lascia e si spostano verso
NY: migrazione dal sud al nord
– Ascoltava le Boswell Sister: canzoni americani grandi compositori, pop
americano, NON blues
– Amateur night: Apollo Theatre, dal ʼ34 ogni mercoledì sera con premio
una settimana di programmazione al teatro -> va lì per ballare ma
allʼultimo canta
– Assume titolo di Firtst Lady of Swing: nuove canzoni venivano fatte
cantare da lei per assicurarsi che diventasse un successo
– A Tiscket a Tascket, ʼ38: canzone banale dellʼ800, sua idea, perfetta
per voce apollinea (diversa da quella della Holiday)
– Prima donna a guidare unʼorchestra: con crisi sindacato musicisti
ASCAP i cantanti possono continuare a pubblicare perché considerati
attori, si passa da cantante a band leader
– Sket singing: Flying Home -> lei canta il solo di sax Illinois Jacquet
(Blues n. 2 -> nasce il rock n roll), tutti lo conoscevano, era quasi pop
– ʼ55 esplode rock n roll: ogni gruppo ha sax, poi chitarra diventa
simbolo
– Diminuendo and Crescendo in Blue: solo di Paul Gonsalves