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«Come si dice cellulare in georgiano? Chiedetelo pure a me» Padre Luigi Mantovani. Stimmatino, è
originario di Lavagno
22.08.2014

http://www.larena.it/home/cultura/libri ... -1.3102682

Vent'anni di lavoro dedicati alla lingua georgiana: dal 1994 al 1999 alla grammatica, dal 1999 al 2014 al suo
dizionario. Sono nate così le molteplici opere che padre Luigi Mantovani, veronese, degli Stimmatini, ha
dedicato alla lingua e alla cultura del Paese caucasico dove ha operato. Con la casa editrice Urban di
Saronno, padre Mantovani ha pubblicato Piccola grammatica della lingua georgiana (1997), la prima in
italiano; Piccolo eserciziario georgiano (1997); con un'editrice georgiana di Tbilisi Impariamo l'italiano
(1999) e, insegnando latino alla nascente Università cattolica Saba di Tbilisi, Lingua Latina (2007). Inoltre è
di imminente pubblicazione il Lexicon Latino-Ibericum sive Georgianum et (parvum) Georgiano-Latino-
Italicum. Ma le opere più importanti sono il Dizionario italiano-georgiano, Kolazi- Tbilisi (2006) ricco di
30.000 lemmi e il Dizionario georgiano-italiano di 41.000 lemmi pubblicato sempre a Tbilisi, proprio
recentemente.

Padre Luigi, qual è lo scopo di tutto questo suo lavoro?


Quello del servizio, con esclusione di qualsiasi interesse economico.
La mia vita si può riassumere in una sola parola: “monachus" o meglio nella prima parte di questa parola.
In lingua georgiana la parola “mona" significa “servo".

Io, però, la intendo anche nel significato gergale veronese perché sono un “servo inutile", come mi
suggerisce il Vangelo, che il Signore adopera per realizzare il proprio progetto. Ma quanta fatica, assieme ai
miei collaboratori, ho fatto per accostarmi al georgiano quando di questa lingua non avevo una
grammatica. Poi, casualmente, padre Gabriele ha letto nella nota di un libro che esisteva una grammatica
georgiana in francese alla biblioteca universitaria di Oslo. Così, grazie al professor Giancarlo Volpato, anche
lui cittadino di Lavagno come me e allora bibliotecario all'Università di Verona, siamo riusciti ad averne una
fotocopia. Da questa scoperta ha avuto inizio il progetto di riuscire a creare io stesso una grammatica della
lingua georgiana in italiano avendo, nel frattempo, acquisite dall'America due grammatiche di tale lingua,
una in tedesco e l'altra in inglese. La prima grammatica del georgiano era stata scritta nel 1643 dal monaco
teatino palermitano Francesco Maria Maggio. Ma è in latino e reca il titolo Syntagma linguarum orientalium
quae in Georgiae regionibus audiuntur. Personalmente un po' di pratica di grammatiche ce l'avevo avendo
già pubblicato con le Edizioni Urban di Saronno Compendio della grammatica italiana nel 1991, Piccolo
eserciziario della grammatica italiana nel '92, nonché Breve Profilo storico-antologico della letteratura
italiana nel '98).

Ma il suo lavoro si è subito allargato.


Da cosa nasce cosa: la grammatica doveva essere corredata di un dizionario. E così nell'arco di quattordici
anni sono usciti i due volumi già ricordati. E veramente mi pare che servano. Il Dizionario georgiano-italiano
non è stato ancora divulgato, mentre per il Dizionario italiano-georgiano si è arrivati alla quarta edizione,
l'ultima con mille copie.

Ce li descrive, questi suoi dizionari?


Le due opere, rispettivamente di 30.000 e 41.000 lemmi, sono ricche di esemplificazioni e di precisazioni
grammaticali. Il secondo dizionario, però, è sui generis, perché non si limita a presentare i termini nella loro
esatta traduzione e classificazione grammaticale, e a esemplificarli, spesso diffusamente, ma ne riferisce la
spiegazione in lingua georgiana. E questo con due obiettivi: rassicurare il fruitore georgiano sull'esatto
significato del termine e familiarizzare lo studioso italiano con la lingua georgiana che sta apprendendo. A
questo mirano anche tre particolarità di ordine grammaticale: del sostantivo "mobile" viene riferita la
sincope (ad esempio ufali >uflisa); dell'aggettivo viene indicato anche il femminile, che la lingua georgiana
non possiede; di ogni verbo vengono riportate generalmente le forme del futuro e dell'aoristo utili per la
sua coniugazione. Ma c'è di più, perché i 41.000 lemmi presenti nel dizionario sono riportati con le varie
accezioni di ciascuno, alcune regionali o storiche, oppure oggi fuori uso ma che si incontrano negli scritti. Vi
figurano pure termini moderni di uso corrente (come, ad esempio, computer, cellulare o telefonino),
termini botanici e zoologici, riferiti anche con la relativa terminologia latina e i principali nomi propri e
comuni geografici. Inoltre, sulle vocali “e" e “o" toniche viene segnato l'accento, acuto o grave, non perché
venga collocato nello scritto, ma per fornire l'esatta pronuncia delle rispettive vocali in modo da poter
cogliere il diverso significato dei termini in questione come è, esemplificando, per la parola pèsca intesa
come frutto e pésca come il verbo pescare. Lo stesso ho fatto quando la regola della collocazione
dell'accento lo richiede come nelle parole "perché", "può" e tante altre.

Come ha lavorato per completare questa grande sua fatica?


Anche per la compilazione di questo dizionario,
come per il precedente italiano-georgiano, sono ricorso frequentemente a fonti dirette, senza le quali
sarebbe stato impossibile realizzarlo. Al mio fianco ho avuto spesso la professoressa Marina Otskheli,
esperta della sua lingua e docente di italiano all'Università statale di Kutaisi. A lei e a tutti i collaboratori
vada il mio grazie più sincero.
Questo dizionario in definitiva...
Questo dizionario, più che compulsato, va studiato: farà così capire perché la lingua georgiana è uno degli
idiomi più caratteristici del mondo. Mi piace poter concludere con questa citazione di quanto su di me ha
scritto Lela Beridze italianista, regista cinematografica: “Nella storia della lessicografia georgiana è un fatto
senza precedenti l'esistenza di uno straniero che abbia nel suo patrimonio artistico un dizionario italiano-
georgiano e viceversa; inoltre che sia l'autore di una grammatica Piccola grammatica della lingua georgiana
(edizioni Urban, Saronno, 1997) e di altri studi ancora. Praticamente non esiste nemmeno uno studioso
georgiano così, figuriamoci uno straniero! Il professor Mantovani è al servizio della lingua georgiana, ergo al
servizio del paese di questa lingua, cioè la Georgia. Egli si è ben sdebitato nei confronti del Paese, dove
abita e opera degnamente più di due decenni".

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