d'Annunzio" di Chieti-Pescara
Facoltà di Lingue e Letterature Straniere, Master in:
di
Tullio Reggio
nella parte della spiegazione della pronuncia Un discorso simile vale anche per S sonora e
sono stato attento a usare parole che in sorda: in tutta l’italia centrale e meridionale
spagnolo avessero una forma simile: ad es. la S intervocalica suona sorda, e anche in
accentuato piuttosto che marcato, col parte dell’Italia settentrionale, nelle parole
significato di forte, proprio perchè in composte. Perciò per quanto ci sia una regola
spagnolo c’è una parola simile con lo stesso chiara in riguardo, l’effettivo uso della lingua
significato, ossia acentuado. e un percorso didattico che si basi su di esso,
In defintiiva però si è trattato in qualche non può non tenere conto delle differenze
modo di basare la didattica sul significante regionali.
più che sul significato, ossia sul suono, che Nella parte audio si è perciò preferito usare
anche nella visione lacaniana è ciò che entrambe le pronunce, sorda e sonora,
conduce il significato, risuona dentro il corpo soprattutto per quanto riguarda la S davanti
e svolge la sua funzione emotiva si muovere il a consonante sonora, e solo in minima parte
mondo attorno a sè, in posizione intervocalica, dove è stata posta
quasi sempre sorda, esprimendo in tal modo
Le scelte di questa tesina: le differenti varietà sonore, e regionali, e
venendo incontro alla difficoltà di pronuncia
Nella creazione di questa unità didattica si è degli ispanofoni.
scelto di non porre la differenza tra vocali Nella parte scritta si è preferito accennare a
aperte e vocali chiuse, ossia lunghe e corte, questa distinzione solo con schede di
se non tramite una scheda di approfondimento, perchè appare di difficile
approfondimento e come curiosità, dal comprensione anche per un parlante nativo:
momento che neanche un italiano la differenza di pronuncia, a mio avviso, non
comprende bene il fenomeno. appartiene solo a distinzioni regionali
A quanto pare gli italiani se intervistati dell’italiano (ossia alla varietà regionale) ma
riconoscono che c’è una differenza di anche alla differenza tra scritto e parlato,
pronuncia tra le varie vocali lunghe o brevi, nella forma della distinzione tra regola e uso.
ma ciò, a mio avviso, non basta per poter dire A tal punto da potersi considerare alla
che posseggano consapevolmente la stregua di una variazione soggettiva della
differenza tra le due vocali: non la pronuncia: (perlomeno non meno della
comprendiamo bene in quanto la differenza cosiddetta R moscia, che da alcuni viene
salta fuori solo dopo un’analisi attenta della considerata anche come una variante di
pronuncia, e non sempre è così chiara. pregio dell’italiano).
Ciò ci è sufficiente perchè la possiamo Non si tratta, in effetti, solo di una ristretta
considerare superflua in un corso per minoranza regionale (tale da poterci far
stranieri, ma non tale da ometterla del tutto, attribuire la differenza ad una varietà
dal momento che questa distinzione fa parte regionale della lingua), ma di una divisione in
dell’italiano, anche se solo della varietà colta, due dell’italia, probabilmente derivata
e che è stata impostata la didattica proprio dalla dominazione spagnola sulla
sull’attenzione alla musicalità della lingua e a penisola e quindi tale da spostare il discorso
più livelli di ricezione, ossia per un pubblico sulla differenza dicotomica tra scritto e
vario. parlato come corretto orizzonte di
Naturalmente si è fatto solo un accenno a riferimento.
questa distinzione, senza entrare nel Si tratterebbe, in verità, di utilizzare
dettaglio delle regole di determinazione della coordinate che prevedano entrambi gli
diversa lunghezza delle vocali, ma con una orizzonti, ma solo da un punto di vista
traccia audio che permetta di cogliere questa strettamente linguistico, e non da quello
distinzione. dell’uso, poichè l’asse diamesico
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LE VOCALI
In italiano ci sono cinque vocali principali, come in spagnolo:
A–E–I–O–U
(Cd - Traccia 1) Piede, Vedo, Gesto, Entro, Gioco, Oso, Colgo, Conto, Vado, Casa, Cassa, Botte.
Le lettere per scrivere le vocali sono 5 ma i suoni delle vocali sono teoricamente 7: oltre ad E e O dalla
pronuncia più aperta, vi sono E e O con la pronuncia più chiusa.
Vi è Inoltre un’altra distinzione da fare: davanti a una doppia consonante la vocale è breve, altrimenti
è lunga.
Es. Casa e cassa: la stessa vocale suona pià lunga nel primo caso.
Es. Vedo, entro: nel primo caso la e è lunga, nel secondo è più breve.
Queste differenze valgono solo per chi fa l’attore, lo speaker radiofonico o il doppiatore
cinematografico: un italiano normalmente neanche si accorge della diversa pronuncia.
Palio delle botti (Prendere la botte) Jan Miense Moleanar, Il senso del tatto, 1637. (Prendere le botte)
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LA LETTERA C
LA LETTERA C si pronuncia come in spagnolo davanti ad A,O e U, ma dolce davanti a E, I.
Alcuni esempi (Cd - Traccia 3): Coro, contento, corto, costruito, cane, canto, cubo, cuore, Cuneo,
caro, caldo. E poi: cigno, cinque, certo, cesto, città, cinema, circo, cingere, cenere, cielo, cento,
centrare, cestista, ciao, ciambella.
Nota bene: CI e CE si pronunciano con la lingua in alto sul palato, come CHI e CHE spagnoli:
cielo, cena, ciambella si pronunciano come se fossero scritti chielo, chena, chambella.
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CHI / CHE = si pronunciano come QUI / QUE in spagnolo. É lo stesso suono, ma in italiano si scrive
in un altro modo.
In italiano si aggiunge la H (acca) per rendere il suono della C dura davanti a -i, -e.
Alcuni esempi (Cd - Traccia 4): Ci / Chi, Circo / Chicco, Cieca / Chiesa, Cielo / Chiedo, Ciambella /
Chiave. E poi: Perchè, Anche, Chiedere, Schiena, Chiaro.
Esercizio 1 - CI / CHI, CE / CHE: scrivi le parole che senti i (Cd - Traccia 6).
Nota Bene:
La lettera C non va confusa nella pronuncia con la lettera G. Facciamo attenzione, ad
esempio a: Arancia, Sicuro, Amico, Manca, Secondo, Dico, Chitarra.
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(Cd - Traccia 9) curioso, curia, Cuneo, cura, curiosità, e quanto, questo, quella, qui, cui, qua,
quadrato, quale, quattro ecc.
Dove in spagnolo troviamo CU, in italiano, davanti a vocale, troviamo quasi sempre QU.
NOTA BENE:
In alcuni casi, ma pochissimi, si scrive CU
anche davanti a vocale.
Nota bene:
La doppia QQ si scrive solo nella parola soqquadro, in tutte le altre parole si scrive CQ:
F–D–T
LA LETTERA F = si pronuncia come in spagnolo, bisogna stare attenti solo alla doppia F, che ha un
suono più lungo
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LA LETTERA D si pronuncia come in spagnolo, con l’unica differenza che il suono è sempre forte,
anche tra due vocali o in finale di parola. La doppia, come al solito, ha un suono più lungo:
LA LETTERA T suona uguale che in spagnolo. Bisogna anche qui stare attenti alle doppie a non
confonderla con la lettera D
Esempi: Addirittura, tutto, aspettare, città, fatto, mettere, notte, gatto, letto, sotto.
Il participio passato di molti verbi italiani finisce in – TO, laddove in spagnolo finisce in – DO.
stiamo attenti, ad esempio, a queste parole:
Amato, Venuto, Passato, Appassionato
Ascolta bene le parole, in corsivo nel testo della canzone: Giorni, fuggi, fuggirai, gli occhi,
giorno, spiagge gelate. Noterai subito la differenza di pronuncia della G rispetto allo
spagnolo.
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Esercizi
N.B. Pronunciate a voce alta le parole prima di scegliere la grafìa corretta.
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Esercizio 6. Ascolta la traccia (Cd - Traccia 12) del cd e scegli la corretta grafia:
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Esercizio 7. F o FF? Scegli la corretta grafìa (Se non riesci aiutati col vocabolario).
Esercizio 8. Scegli la corretta grafia di queste parole (ma non dimenticarti di pronunciarle a voce
alta):
Lettera G
La G in italiano si comporta simile alla C:
Nota Bene: Gi e Ge non si pronunciano aspirate, ma con la lingua sul palato. Non c’è un
corrispondente suono in spagnolo, perciò abituiamoci a sentirlo (vedi CD – traccia 12).
Facciamo attenzione anche a GA e GO che hanno un suono più forte in italiano.
Pioggia
Bagno
Ascolto (Cd - Traccia 13): Guerra, guidare, bilingue, gara, gola, gufo, ghiaccio, ghepardo, giorno,
gelo, gente, angelo, gioco, giaguaro, E poi: maggio, faggio, peggio, piogge, logge, oggetto,
aggancio, agghindare, aggrapparsi, aggredire, agguerrito, uggioso. Infine: montagna, sogno,
signorina, cognome, lavagna, stagno, bagno, pugno, cigno, guadagno, gnomo.
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Alcuni esempi (Cd - Traccia 14): meglio, aglio, sceglie, scoglio, cogli, figlio, giglio, risveglio. raglia,
paglia, pagliaccio, foglia, maglia / maglie, tovaglia / tovaglie. e poi: molle / moglie, folle / foglie.
Si pronuncia dolce anche Il pronome personale gli (a lui) in tutti i composti in cui appare:
glielo (A lui + lo) gliela (A lui + la), gliene (A lui + partitivo ne) e poi Inviagli, mandagli, mettigli, digli,
suggeriscigli, ecc.
Ma anche l’articolo gli (plurale di Lo) e le preposizioni che ne derivano: agli (preposizione A +
articolo gli), cogli (con + gli), negli (ne + gli), sugli (su + gli).
ESERCIZI
Esercizio 12. (Cd - n.16)
Si consiglia sempre di pronunciare le parole ad alta voce
durante l’esercizio. Ascolta questa canzone e
prova a cantarla: migliorerai
subito la tua pronuncia.
Esercizio 10. Scegli la grafia giusta delle seguenti parole
(aiutati col vocabolario se non riesci): Centro di gravità permanente
(di F. Battiato)
Giro / Ghiro / Guiro. Una vecchia bretone
Seguito / Següito. con un cappello e un ombrello
Sangue / Sanghue / Sangüe. di carta di riso
Bilingue / Bilingüe. e canna di bambù.
Esercizio 11. Ascolta la traccia (Cd - Traccia 15) e scrivi Per le strade di Pechino erano
le parole che senti: giorni di maggio
1) _ _ _ _ _ tra noi si scherzava a
2) _ _ _ _ _ _ _ _ raccogliere ortiche.
3) _ _ _ _ _ _ _
4) _ _ _ _ _ _ _ _ Non sopporto i cori russi
5) _ _ _ _ _ la musica finto rock la new
wave italiana il free jazz punk
6) _ _ _ _ _
inglese.
7) _ _ _ _ _ _ Neanche la nera africana.
8) _ _ _ _ _ _ _ _ _ _
9) _ _ _ _ _ _ _ _ _ Cerco un centro di gravità
10) _ _ _ _ _ _ permanente
11) _ _ _ _ _ che non mi faccia mai cambiare
idea sulle cose sulla gente
LETTERE L – M – N – R
LA LETTERA L si pronuncia come in spagnolo.
Bisogna però fare attenzione alla doppia L che in italiano ha una pronuncia molto diversa. É una L
più lunga (e non confondiamolo con il suono spagnolo, che in italiano si scrive GLI).
Nota Bene: Stiamo attenti a non confondere la doppia L italiana con quella spagnola:
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LA LETTERA M si pronuncia come in spagnolo. Anche qui bisogna stare attenti solo alla doppia, che
ha un suono più lungo.
LA LETTERA N si pronuncia come in spagnolo. Anche qui dobbiamo stare attenti solo alla doppia,
che ha un suono più lungo.
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Ascolto. (CD – traccia 17): Stella, bella, capello, cavallo, collega, palla, fratello, sorella, mille, nulla,
tranquillo, allora, ballare, intelligente . E poi: Mamma, nemmeno, camminare, immaginare, anno,
donna, sonno, innamorarsi, annunciare, insomma. E ancora: Arrivare, correre, guerra, terra,
disporre, condurre, ferro, porre.
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La lettera B La lettera V
La B italiana ha una pronuncia diversa da Anche la V italiana è diversa da quella spagnola.
quella spagnola. Il suono è più forte, assomiglia
a quello della B di Bufalo, Bravo, Problema.
Pronuncia queste parole spagnole, e poni Per pronunciare la V il labbro inferiore deve
attenzione ai movimenti delle labbra: Bravo, toccare o sfiorare i denti superiori.
Banca, beber , problema, hablar, rubio, bufalo.
Ora prova a mettere entrambe le labbra trai denti Ora prova a pronunciare queste parole:
e prova a pronunciare le parole italiane: Bravo, Vado, Valle, Vada, Vacca, Villa, Vere
Banca, Bere, Problema, Bruno, Bosco, Basta.
In italiano il suono della B è più accentuato. Anche il suono della V è più marcato in italiano
Lalettera V si chiama
LABIODENTALE perchè si usa il
labbro inferiore e i denti
dell’arcata superiore
Divano a forma di labbra di Dalì
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LA LETTERA S
La S italiana non è proprio identica a quella spagnola. É uguale a quella di Abismo ma non a quella
di Casa o Besame.
In italiano la pronuncia della S viene più facile se pieghiamo di meno la lingua all’indietro, rispetto
alla S spagnola, ad esempio di Casa.
Esempi: studente, scuola, spalle, sperare, specie, spesso, stare, spesso, stato.
Vediamo che la pronuncia viene meglio se la lingua non si piega molto all’indietro.
Sorda e sonora
Le lettere sonore sono quelle che pronunciamo con la vibrazione delle corde vocali.
Mettiamo una mano sulla gola e proviamo a pronunciare le seguenti coppie di lettere: P e
B, C e G, T e D.
Cena / Scena
Canzoni e poesie
Esempi: Scena, scivola, riuscire, uscire, crescere, conoscere, pugnali e parole
pesce, scegliere, scienza, coscienza, pesce, nascere i tuoi ricordi
sono vecchi ormai
e i sogni di notte
Nota bene: SCIE e SCE hanno la stessa pronuncia: che chiedono amore
cadono al mattino
Crescere e scienza si pronunciano uguali.
senza te
cammina da solo
urlando ai lampioni
Per pronunciarla bene bisogna ricordarsi di mettere la non resta che cantare ancora
lingua sul palato.
_____________________ Scivola,
scivola vai via
SCHI / SCHE = hanno una pronuncia dura (Sono composti da non te ne andare
CHI e CHE con la S davanti). scivola,
scivola vai via
via da me
Esempi: Schiena, scheda, scherzo, maschera, boschi, bische,
rischio.
Cd - Traccia 24. Scena, riuscire, uscire, crescere, conoscere, pesce, scegliere, scienza, coscienza,
pesce, nascere Schiena, scheda, scherzo, maschera, boschi, bische, rischio.
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La lettera Z
LA LETTERA Z = è molto diversa dalla Z spagnola. Assomiglia al suono scritto TS o DS.
La Z in italiano ha due suoni, uno sordo e uno sonoro: per capirle meglio possiamo scrivere quello
sordo con TS, mentre quello sonoro DS.
Pronunciamo queste parole divise per coppie di lettere TS e DS, e vediamo se troviamo differenze.
Z – come TS (Cd - Traccia 26) : Ozio, inizio, negozio, spazio, topazio, anziano, finzione, alzare,
balzo, scalzo, milza, bellezza, prezzo, brezza, carrozza, speranza, pagliuzza.
Z – come DS (Cd - Traccia 26): Azienda, azoto, ozono, bazar, idealizzare, zingaro, zona, zerbino,
mezzo, zolfo, zucchero, zanna, zio.
Ascolto – Cd - Traccia 26: Ozio, inizio, negozio, spazio, topazio, anziano, finzione, alzare, balzo,
scalzo, milza, bellezza, prezzo, brezza, carrozza, speranza, pagliuzza / Azienda, azoto, ozono, bazar,
idealizzare, zingaro, zona, zerbino, mezzo, zolfo, zucchero, zanna, zio
E gira tutt'intorno la stanza Nei ritmi ossessivi la chiave dei riti tribali
mentre si danza, danza regni di sciamani
e gira tutt'intorno la stanza e suonatori zingari ribelli.
mentre si danza.
Nota bene: abbiamo una pronuncia sorda della Z quando è seguita da due vocali,
ozio, spazio, topazio, o dove è preceduta da L o N, anziano, danzare, alzare, balzo.
In italiano però molte parole che presentano da tempo una Z sorda spesso vengono pronunciate
con la Z sonora. Si tratta di differenze che l’uso ha imposto sulla teoria:
La doppia Z, a volte è sorda e a volte sonora, a seconda dell’origine latina della parole:
prezzo (da pretium) è sorda, mezzo (da medium) è sonora.
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L’accento
L’accento in italiano tende a cadere sulla penultima sillaba, ma non ha una regola precisa e valida
per tutte le parole, nè viene segnato se non in pochi casi. Possiamo però mostrare alcuni esempi di
gruppi di parole che si comportano tutti allo stesso modo, sarà poi il tempo, e l’abitudine, a darci
una mano per capire meglio l’accento delle altre parole:
In italiano hanno l’accento sulla penultima le parole con doppia o tripla consonante prima
dell’ultima vocale, se la seconda non è nè L nè R: Altèzza, tenènte, Casèrta, Guascògna, bellèzza,
copèrta, intelligènte, marionètta, baionètta, motociclètta, inchiòstro, ròstro.
La parole bisillabe senza accento sull’ultima sono piane: mènta, sèra, pèra
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Esercizio 18. Metti l’accento sulle seguenti parole:
L’accento italiano deriva da quello latino, dove le regole erano più semplici:
In latino l’accento cadeva sempre sulla penultima sillaba, a meno che questa non era
breve, e allora scivolava indietro sulla terz’ultima
Erano lunghe le sillabe con vocale lunga, o quelle con vocale (anche breve) seguita da due
consonanti, a meno che tali consonanti non erano leggere, come i composti con r o l al
secondo posto:
br: (tènĕbrae), tr: fèrĕtrum, pl: (mùltĭplex)
Lo stesso vale in italiano: quando la seconda lettera del composto è R o L l’accento scivola
dietro sulla penultima sillaba.
i
Soluzioni agli esercizi.
Esercizio 1: Cinema, circo, cento, certo, corto, perchè, chi, anche, ciambella, chicchi.
Esercizio 2: Cacio, Braccio, Braci, Poca, Micia, Ammicca.
Esercizio 3: Amica, bocca, miccia, Bracci, Baco, Bacco.
Esercizio 5: Scuola, Quadrato, Quarto, Cuore, Cuocere, Cuoio, Cuoco, Acqua, Acquario.
Esercizio 6: Provincia, Ciliegia, Chili, Pancia, Cacio, Mancia, Caccio, Francia, Franchigia, Tranquillo, Cuoco, Roccia,
Quando, Che, Secondo.
Esercizio 7: Differenza, Affidare, Affetto, Difficile, Caffè, Offerta, Offrire, Officiare.
Esercizio 8: Prato, Appassionato, Marito, Gelato, Nudo, Amato, Addormentato, Venuto.
Esercizio 9: Soddisfatto, Letto, Odiano, Addosso, Freddo, Addio.
Esercizio 10: Ghiro, seguito, sangue, Bilingue, Maggio, Faggio, Raggio, Ragione, Seggio, Peggio, Abbaglio, Raglio, Ballo,
Risveglio, Meglio.
Esercizio 11: GN e GLI: Sogno, Guadagno, Signora, Montagna, Bagno, Pugno, Foglia, Pagliaccio, Risveglio, Figlio, Aglio.
Esercizio 12 Ordine corretto: Vasi, Bada, Basi, Vice, Bici, Vere, Vada, Problema, Bere, Prugno, Vacca, Banca
Esercizio 13 : Valle, Vado, Problema, Banda, Bastone, Pasta, Panda
Esercizizio 14: Capello, Cavallo, Intelligente, Folla, Foglie, Moglie, Collo, Mamma, Annunciare, Tono, Anno, Sonno,
Condurre, Porre.
Esercizio 18: Polìcrono, cinòdromo, cinèfilo, magnetòfono, attualmènte, igròmetro, andrògeno, malleàbile,
prevedìbile, suscettìbile, luogotenènte, mutèvole, carismàtico, mastodòntico, biciclètta, ginèstra, quàdruplo, basètta,
igiènico, cinematògrafo, sociòlogo, ossìgeno. cappòtto, metallòfono, xilofòno, sassòfono, cinocèfalo, polènta, bàratro,
scolàstico, tàttico, manètte, scèttico, sarcòfago, xenòfobo, finèstra, fèretro, minèstra
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Bibliografia Essenziale
Ricerche sul lessico e le strutture grammaticali più frequenti nell’italiano d’oggi, (a Cura di K.
Katerinov), Perugia, Ed. Guerra, 1980.
J. Lacan, seminario sulla lettera rubata, in Scritti Vol. I, pagg. 7-60, Einaudi, 1974.