L'affermazione di Francesco De Sanctis riguardo al poema "Dei Sepolcri" di Ugo Foscolo si
basa sulla sua visione dell'immortalità dell'anima e sul ruolo della poesia nel conferire un senso di continuità e immortalità all'uomo.De Sanctis riconosce che Foscolo stesso potrebbe non credere fermamente nell'immortalità dell'anima, ma allo stesso tempo ritiene che il poeta desideri credervi. Questa contraddizione si basa sulla consapevolezza che l'immortalità dell'anima potrebbe essere un'illusione, ma è un'illusione che rende felici le persone, che abbellisce la vita e che fornisce speranza e consolazione.De Sanctis suggerisce che la via per affrontare la questione dell'immortalità dell'anima e della morte sia un ritorno alle idee religiose, non tanto in nome della verità, ma in nome dell'umanità e della poesia stessa. L'idea è che, anche se il tempo modifica e traveste ogni cosa e la materia è l'unico elemento immortale, la morte dell'uomo non significhi il nulla assoluto.Secondo De Sanctis, il poeta crea una nuova forma di immortalità attraverso i suoi scritti, le sue idee, le sue gesta e la sua memoria. La Musa, l'ispiratrice della poesia, anima il silenzio delle urne e permette ai viventi di cercare ispirazione e confronto nei ricordi e negli insegnamenti del defunto. In sintesi, De Sanctis riconosce la possibile ambiguità di Foscolo sull'immortalità dell'anima, ma sottolinea che il poeta stesso desidera credere in essa. La sua affermazione sottolinea l'importanza della poesia nel conferire una sorta di immortalità attraverso le opere e le memorie che sopravvivono alla morte fisica. La poesia diventa quindi un mezzo per dare significato e continuità all'uomo, offrendo ispirazione e confronto ai viventi. Pag 287 n 11 Ugo Foscolo, uno dei più importanti scrittori e poeti italiani del periodo neoclassico e preromantico, affrontò diverse tematiche politiche nelle sue opere. In particolare, le sue opere più rappresentative, come "Ultime lettere di Jacopo Ortis" e "Dei Sepolcri", offrono una visione critica della condizione politica e sociale dell'Italia del suo tempo.Nelle "Ultime lettere di Jacopo Ortis", Foscolo esprime il suo profondo disappunto nei confronti della situazione politica e sociale italiana. Il protagonista, Jacopo Ortis, è un giovane idealista che, sconvolto dallo stato di oppressione e corruzione dell'Italia, si ritrova in uno stato di profonda disperazione e alienazione. Foscolo utilizza il personaggio di Jacopo Ortis per rappresentare il disagio e l'insoddisfazione di un'intera generazione di italiani che si sentono traditi dalle promesse di libertà e giustizia.Nell'opera "Dei Sepolcri", Foscolo affronta la tematica della patria e del rapporto tra i vivi e i morti. Il poema è stato scritto in occasione della morte del generale italiano Alessandro Manzoni e contiene un'analisi critica della storia e della politica italiana. Foscolo sottolinea come la mancanza di rispetto per i defunti e per il loro contributo alla nazione sia un segno di decadenza morale e politica. Egli evidenzia l'importanza di onorare i sepolcri dei grandi uomini e di conservare la memoria storica come mezzo per costruire un futuro migliore per l'Italia.Il giudizio di Foscolo sulla condizione italiana a lui contemporanea è generalmente negativo. Egli critica apertamente l'aristocrazia, l'oppressione politica e sociale e la mancanza di libertà e giustizia nella società italiana. Foscolo vede l'Italia come una nazione divisa e oppressa da forze straniere, ma allo stesso tempo intravede il potenziale di riscatto e di rinascita. Egli esorta i suoi concittadini a lottare per l'indipendenza e a ricostruire una società basata sui valori della libertà, della giustizia e dell'uguaglianza.