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Gli abbinamenti dei cioccolati in purezza non sono semplici, solitamente si usano i distillati.
“9/10 delle persone amano il cioccolato, il resto MENTE”
I primi usi delle fave di cacao sono stati come seme edibile (magari secche).
La fava di cacao di per se è amara; più tardi si iniziò ad usarla come bevanda, spesso fredda e
molto schiumosa.
XOCOLATL Acqua Amara
Si consumava addizionato (aromi, peperoncino, sangue, spezie, miele) per gli Aztechi la fava aveva
la simbologia del cuore umano.
Si usava, dal 1000 a.C. allorché i Maya ne intrapresero la coltivazione, anche come moneta.
Colombo non ne comprese l’utilità e l’importanza, fu Cortés nel 1530 a trasportarlo in Europa; qui
ne viene modificata la modalità di preparazione.
Tra il 1600 ed il 1700 entra nelle corti europee (UK, DueSicilie [Modica], Francia [Luigi XIV era
ghiotto]).
Il consumo allora avveniva come bevanda, ma cambia tutto con la Rivoluzione Industriale.
Van Houten riesce nell’estrazione del burro di cacao dalla Massa Magra ed inventa
l’Alcalinizzazione che oltra a ‘tamponare’ eventuali difetti scurisce il colore del cioccolato
derivante.
Joseph Frey nel 1847 inventa la tavoletta di cioccolato solido.
Rudolph Lindt inventa la macchina per il concaggio
Henry Nestlé inventa il latte in polvere permettendo così di preparare il cioccolato al latte
La pianta del cacao (Theobroma Cacao) è un alberello di 3-6 metri, cresce in zone tropicali in
quanto non tollera temperature < 15°C, necessita di molte ore di luce ma non di sole diretto,
precipitazioni tra i 1500 ed i 2500 mm, a seguito di queste condizioni fiorisce e fruttifica in
continuazione, possiamo avere sulla stessa pianta fiori, frutti acerbi e frutti maturi. I frutti crescono
attaccati al tronco od ai rami più robusti.
Il fiore vive un solo giorno, se non viene impollinato in questo tempo non si avrà il frutto
(“Cabosse”).
Esistono basilarmente 3 tipologie di cacao:
CUT TEST dopo la tostatura, taglio una fava, che dovrebbe presentare all’interno, se
questa fase è avvenuta correttamente, circonvoluzioni ben definite.
Si procede quindi alla fase di macinatura, dove si aggiungono gli altri ingredienti (zucchero, latte in
polvere, nocciole).
A volte in fase di fermentazione si uniscono frutti alla massa di fave di cacaol, in modo da
ottenere fave fermentate ed aromatizzate.
Dopo la macinatura avviene il concaggio, in appositi recipienti un rullo caldo (50/60°C ) riduce la
granulometria della massa ed evapora gli aromi non desiderati (Acetico su tutti). La massa concata
va poi fatta riposare 2/3 mesi per amalgamarsi.
Il produttore può anche separare la frazione magra (pasta di cacao) da quella grassa (burro di
cacao), per lavorarli in seguito secondo il proprio progetto.
Ultima fase della lavorazione è la tempera o temperaggio del cioccolato (precristallizzazione).
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Si attua fondendo la massa, raffreddandola e poi riportandola ad una certa temperatura; ciò serve
a dare una struttura stabile fino ad una determinata temperatura al burro di cacao (soggetto a
cristallizzazione polimorfa); questo darà il parametro importante della Scioglievolezza del
cioccolato, vale a dire che questo non si scioglierà a temperatura ambiente e neppure a
temperatura mani, ma solo in bocca. Se il temperaggio è corretto il cioccolato fonderà a 37-38°C.
Il tipico inconveniente estivo dell’affioramento de burro di cacao è dovuto al superamento del
punto di temperaggio a causa della temperatura esterna; questo danneggia le caratteristiche
organolettiche del cioccolato, si rimedia con un nuovo temperaggio.
La Massa o Pasta di Cacao è data dalla macinazione delle fave ed è composta di burro di cacao e di
pasta magra in polvere.
Legge:
Vini degustati:
1. Ramandolo DOCG Dario Coos 2019 di Nimis – Uva Verduzzo Giallo
Cresce in terreni poveri, quindi la vite ha meno massa verde; si tratta di un vino di
vendemmia tardiva con leggera botritizzazione delle uve. Macerazione a contatto delle
vinacce fino alla emersione del cappello.
Cristallino, giallo dorato tendente all’ambrato, abbastanza consistente
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Abbastanza intenso, abbastanza complesso, fine. (albicocca disidratata, ananas e canditi,
zenzero e zafferano).
Dolce, abbastanza caldo, abbastanza morbido, fresco, abbastanza sapido.
Equilibrato, abbastanza intenso, persistente, fine.
Di corpo, Maturo ed armonico
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4. Marsala Oro Superiore Riserva 2004 Marco De Bartoli
Da uve 100% grillo, fermentazione in botte con lieviti indigeni, senza controllo della
temperatura, fortificato con mistella di uve Grillo, non conciato, 10 anni in botti
scolme.
Brillante, giallo ambrato, consistente
Intenso, complesso, fine (frutta secca e stramatura, iodio, resine, vaniglia bene
equilibrata, datteri e fichi secchi)
Zuccheri 50/60 g/l abboccato ed alcolico, abbastanza morbido, fresco ed
abbastanza sapido.
Equilibrato, molto intenso, molto persistente e fine. Conferma l’olfattivo
aggiungendo una nota torbata e di buon tabacco (pipa spenta).
Di corpo++, maturo ed armonico.