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ENCEFALO
Prosencefalo
Metencefalo
Mesencefalo
Mesencefalo
Mielencefalo
Romboencefalo
Diencefalo
Telencefailo
Tubo neurale
b
Figura 4.1 a, Formazione delle primitive vescicole encefaliche che daranno vita at diversi segmenti del Sistema nervoso centrale: rappresentazione
alatica.Le tre vescicole originano dall'estremità craniale del tubo neurale. b. Embrione umano di 5 setimane, ricostruzione tridimensionaledelle
sole vescicole encetaliche.
100 NEUROANATOMIA
Telencefalo
Prosencefalo
Diencefalo
Mesencefalo
ncefalo
Tronco
encefalico
Ponte
Bulbo
Cervelletto
Figura 4.2 - Configurazione esterna dell'encefalo. Sezione sagittale del tronco encefalico, del cervelletto e del diencefalo. II tronco encefalico, come
dice il suo nome, può essere paragonato a un fusto dell'encefalo che si dispone attornoa esso come una chioma.
tronco centrale dell'encefalo, che si dispone attorno a esso a incrociano sulla linea mediana. Questa regione prende il no
formare un'ampia chioma (Fig. 4.2). me di decussazione o decussatio delle piramidi (incrocia-
Il tronco encefalico forma una struttura grossolanamente mento).
cilindrica, adagiata con la sua superficie anteriore, o ventrale, Immediatamente a lato ci sono due strutture a tornld
sul clivo dell'osso occipitale e sul dorso della sella turcica è
grossolanamente di oliva: le olive bulbari. Il bulbo separalo
dell'osso sfenoide, dove raggiunge i processi clinoidei poste- dal ponte da un solco trasversale, il solco bulbopontino.
riori. Nella parte centrale del clivo prende rapporto con una uperiormente al bulbo, il tronco encefalico è costiu
formato
grossa arteria che deriva dalla fusione delle arterie vertebrali: dal ponte, che perche
l'arteria basilare. Posteriormente al tronco encefalico si trova
prende questa denominazione
bianca che
si di-
da una cospicua fascia di fibre di sostan nco
il cervelleto che occupa la maggior parte della loggia sotto del tro
spone a ponte, trasversalmente, su.questa regione solco per
tentoriale (Riquadro Setti e seni venosi della dura nmadre encefalico. Nella parte centrale del ponte troviamo il
intracranica). arterie
ll tronco encefalico ha una lunghezza di circa 8 cm e un arteria basilare, che origina dalla fusione delle
brali.
diametro di circa 2,5 cm nella parte centrale più larga, a livel- solco pon
Il mesencefalo è t r a m i t e il
lo del ponte (si veda oltre). E suddiviso in tre parti, che dal separato dal ponte di due
tomesencefalico ed è caratteri erizzato dalla presenza diver-
basso verso l'alto prendono il nome di: e
colonne: due strutture cilindriche:sporgenti in avanti
.bulbo o midollo allungato; olicere
genti verso l'alto e lateralmente, denominate pedune come
Fossa interpeduncolare-
N. oculomotore (1)- Peduncolo cerebrale
N. trocieare (V) -
Solco
N. trigemino (V) pontomesencefalico
- Ponte
Solco basilare
- N. intermedio
Solco bulbopontino N. vestibolococleare (VI)
N. abducente (V1)--
N. facciale (VI)
N. glossofaringeo (X).
Piramide bulbare
Eminenza mediale
Frenulo del velo midollare superiore
Velo midollare superiore
Locus caeruleus-
Peduncolo cerebellare superiore
Solco Solco limitante
mediano
Peduncolo cerebellare medio
posteriore
Peduncolo cerebellare inferiore
Fossa romboidea
Recesso laterale
del quarto ventricolo
Tela corioidea del quarto ventricolo, Collicolo facciale
sezionata
Nuclei vestibolari
(Ala bianca esterna)
Area postrema-
Trigono del n. ipoglosso
(Ala bianca interna)
Tubercolo trigeminale
Strie midollari del quarto venticolo
Tubercolocuneato (Strie acustiche)
Figura 4.4 Configurazione Trigono del n. vago
estena del tronco (Ala cinerea o giga)
co, visto
encefali Obex
posteriormente dopo Tubercol gracile
resezione dei
hellari
peduncoli cere Solco posterolaterale
destri e
asportazionne
del Solco intermedio posteriore
cervelletto e
visualizzazio
ne della fossa Solco mediano posteriore
romboidea.
102
NEUROANAT
co
bisogna dunque asportare il cervelletto, che risulta attac cavità del quarto ventricolo dalla superficie esterr
cato al tronco come uno zaino sulle spalle di una persona cordare che nel midollo spinale la cavità
tramite una serie di cinghie che lo centrale,
strutture del tronco
collegano a tutte e tre le dal canale centrale o ependimale, risulta
totalmente Circon.
COstituita
encefalico (bulbo, ponte e mesencetalo). data da strutture nervose che la
Tuttavia, la connessione principale del cervelletto è con il mantengono lontana dall,
ponte, con cui ha unorigine comune. Le
superficie nevrassiale esterna a contatto
con la
pia madre. Ia
duncoli cerebellari, tre cinghie sono i pe- tela corioidea risulta composta da cellule
equiparabili a quel
il cervelletto al tronco
paia pari e simmetriche che legano le del canale centrale o
ependimale del midollo spinale ed
encefalico, cosi distinti: essendo esterna viene rivestita dalla
due peduncoli cerebellari
superiori, che legano il cervel- vero dalla pia madre. L'insieme di
meninge più interna, o
letto al mesencefalo; queste due strutture, cioë
due peduncoli cerebellari medi, che dell'ependima e dela pia madre, prende il nome di tela
al ponte; legano il cervelletto corioidea (cfr. Fig. 4.5).
due peduncoli cerebellari In alcuni punti, come nei diversi
inferiori, che legano il cervel- ventricoli cerebrali (si
letto al bulbo. veda oltre), la tela corioidea è in
rapporto con i vasi
gni e l'epitelio che si trova in queste regioni della telasangui-
corio-
idea si differenzia in maniera
I peduncoli cerebellari più
grossi importanti sono i pe-
e particolare, costituendo
telio corioideo. Tale sistema vascolare insieme l'epi
duncoli cerebellari medi che uniscono il cervelletto al con l'epite
Per esaminare la ponte. lio corioideo forma strutture
superficie dorsale del tronco encefalico oc- particolari, dette plessi corioi
dei, i quali hanno una funzione molto
corre
dunque asportare il cervelletto sezionando i tre importante: produco-
coli bilaterali. Nella classica pedun- no il liquido cerebrospinale o cefalorachidiano
immagine di questa faccia del o liquor
tronco encefalico
appaiono cosii sei (tre simmetrici) pedunco- (Fig. 4.6).
li sezionati che contornano il
pavimento del quarto ventricolo. I capillari formano strutture glomerulari, simili a quel-
le che si trovano,
esempio, nei flocculi capillari dei glo-
per
meruli renali. L'endotelio del
Cenni di organogenesi capillare è fenestrato ede
provvisto di membrana basale. I capillari prendono intimo
Nella porzione di superficie rapporto con l'epitelio, che si differenzia e assume caratte
posteriore corrispondente al ristiche
bulbo e al ponte, la superficie dorsale del tronco
encefalico è rioideo.
morfologiche e funzionali proprie dell'epitelio co
caratterizzata dalla presenza di un'area infossata, a forma
di I
losanga, detta fossa romboidea o romboidale, da cui deriva il plessi corioidei producono liquido cerebrospinale
termine romboencefalo, che è la vescicola che diante processi sia di me
ultrafiltrazione sia di trasporto atno
mielencefalo e metencefalo dà origine al bulbo,dividendosi in
al ponte e al
I quarto
ventricolo, a forma di losanga, continua verso
cervelletto (cfr. Fig. 4.4). basso con il canale centrale del midollo spinale o canaie
Nella fossa romboidea si trova il solco limitante ependimale e verso
l'alto, tramite l'acquedotto del
corre ricordare, nel midollo
che, oc-
spinale in via di sviluppo separa
lo (di
Silvio), derivato dalla cavità della vescicola mesence
mesen
la lamina fondamentale, ventrale e motoria, da
quella alare, lica, con le cavità che si formano nel diencefalo (terzo ven
dorsale e sensitiva (Fig. 4.5). Durante lo
sviluppo della vesci- colo) e nel telencefalo (ventricoli laterali), sempre der
cola romboencefalica, lo sviluppo a tela della sua dalle primitive cavità
vescicolari. Tutte le cavità centru
dorsale implica un "movimento particolare" dellaregione più Vrassiali contengono liquido cerebrospinale e tuttil
parete del
tubo neurale. Infatti, il neuroectoderma della
porzione cen-
li cerebrali sono sede di plessi corioidei e quindi seaivrs
trale più dorsale della vescicola romboencefalica non duzione del
presen- Sario che
liquor. Per realizzare un plesso corioideo
ta lo sviluppo di neuroblasti, ma si la circostanza anatomica di stretto
espande a formare una to tra
avvenga rdp
semplice struttura epiteliale o tela ependimale. Ciò
determi- neuroectoderma e pia madre.
nacome unapertura a libro della vescicola
romboencefalicae liquor non è destinato a rimanere dentro il nevrast
le lamine che nel midollo ma deve uscire
spinale erano poste ventralmente e all'esterno per andare a riempire o d
spazio
Sviluppo trasversale
senza formazione di neuroblasti
Solco limitante
Cavità Lamina alare
ventricolare
Solco limitante
Ependima
Sostanza bianca
Lamina fondamentale
(o basale)
Sostanza bianca
Pia madre Spazio subaracnoideo
Lamina fondamentale Aracnoide
(o basale)
Atlante
Lamina basale
Solco limitante -
Dura madre
Mielencefalo
Lamina alare
Figura 4.5-a, Sviluppo del tubo neuraleallafine del periodosomitico tappresentazione schematica. Si osserva la comparsa del solco limitante che
separa la metà ventrale (lamina basale) dalla metà dorsale (lamina alare). b, Vescicola romboencefalica, sezione trasversale: rappresentazione schema-
tica. Si può osservare dorsalmente la rotazione lateroventrale delle lamine alari che si dispongono dorsolateralmente alle lamine basali. c, Embrione
allottava settimana di sviluppo, sezione passante per l'atlante dove è possibile osservare il mielencefalo (c, o Dr Mark Hill2019, UNSWEmbryologyhttps:/
embryology.med.unsw.edu.au).
Liquido
Ciglia cerebrospinale
Seno venoso
Microvilli
-
principalmente
dei plessi
a livello
corioidei (0,35 mL/min,
pari a S00 mL/die)
Vacio
dele ceile
endorelal
dracnoc
rabecte
Riossorbirmento: alivello
delle granulazioni PamaT
aracnoidee che riversano
l ioro contenuto
Spaz
nei seni verios
9
liquido cerebrospinaie
4. Encefalo 105
Figura46Sistemaliaquoralecon circolazione del liquido cerebrospinale, rappresentazione schematica la). In evidenza, gli spazi subaracnoidejiei
plessicoriovdei, che produconocirca500ml di liquido cerebrospinale al giorno,il cui volume complessivo in ogni momento è dicirca 150 ml. Ciòsignifica
che lintero volume del liquido cerebrospinale viene
rimpiazzato ogni otto ore. b-g, Produzione e riassorbimento del liquido cerebrospindie
mostata una sezione coronaedegli emisferi cerebrali. La regione riquadrata al centro è ingrandita in cper mostrare il plesso corioideo del ventricolola
terale, sededliproduzionedelliauido cerebrospinale.In dè mostrata lorganizzazione delle cellule epitelialicorioide,la cui superficie basolaterale èrivol
tanale
versoicaplarisottstant.ed eilustrato schematicamente l meccanismo di produzione per dialisi.Ine sonomostrati gli scambi tra liquido cerebrospi-
e sangue, attraverso le cellule dei
plessi corioidei e le cellule endoteliali, e tra liquido interstiziale e sangue, attraverso le cellule ed
cata anche
la barriera ematoencefalica. La regione riquadrata in alto è ingrandita in f per mostrare le granulazioni aracnoidee, sede diendotelial, e na
riassorbimento de
liquido cerebrospinale dallo spazio subaracnoideo al seno sagittale superiore. In si osservano le aracnoidee
te il mecanismo di riassorbimento con passaggi di liquido cerebrospinale attraverso vacuoli dellegranulazioni
ed è
illustrato
g cellule endoteliali o attraverso schematicamen
canali interceinuia.
regioni funzionali del tronco encefalico. La losanga del pavi- circondando il nucleo nel nervo abducente, per prendere poi
mento del quarto ventricolo viene divisa in due parti nel suo la direzione definitiva di uscita dal tronco encefalico.
diametro minore dalla presenza di strie denominate strie Oltre al collicolo facciale, nel triangolo pontino si trovano
acustiche, ma che in realtà non hanno nulla a che vedere con due fossette bluastre, in corrispondenza del solco limitante,
le vie acustiche. Esse sono dovute infatti alle fibre arcuate o che corrispondono a zone ricche di neuroni noradrenergici
arciformi esterne che appartengono a vie di comunicazione appartenenti a una particolare regione pontina detta locus
tra i nuclei basilari del ponte e il
pontocerebello o cerebroce- caeruleus, che, come si vedrà, appartiene alla formazione o
rebellum (9sCervelletto). sostanza reticolare del tronco encefalico (S Formazione
La parte inferiore (bulbare) della re-
losanga è caratterizza- ticolare).
ta da un rigonfiamento che prende il nome di ala bianca
interna (trigono del nervo ipoglosso). Essa si pone medial-
mente al solco limitante e all'ala bianca esterna (area vesti-
Tetto del quarto ventricolo
bolare), posta lateralmente al solco limitante. A livello del La regione che ricopre il quarto ventricolo è chiamata tet
solco limitante si trova l'ala cinerea (trigono del nervo va- todel quarto ventricolo (Fig. 4.7). Può essere
goo trigono vagale). Gli aggettivi "biancoe "cinereo" de- come una tenda canadese, di cui si
immaginata
rivano dal particolare colore di queste regioni e sono dovuti
può una distinguere parte
superiore (o anteriore) e una parte inferiore (o posteriore). Il
alla composizione del nevrasse, formato
prevalentemente tetto del quarto ventricolo è quindi formato da due
strutture
da sostanza bianca nelle ali bianche e
prevalentemente da velate molto sottili che prendono appunto il nome,
rispettiva-
sostanza grigia nell'ala cinerea. A ogni ala corrisponde una mente, di velo midollare superiore (o anteriore) e velo mi-
precisa localizzazione di nuclei dei nervi cranici ( Riqua- dollare inferiore (o posteriore),
dro Fossa romboidea). cervelletto nell'encefalo integro.
completamente nascoste dal
La parte superiore (pontina) presenta a considerare una I veli midollari prendono attacco lateralmente
sui margini
sporgenza rotondeggiante posta nella parte inferiore del leggermente sporgenti che delimitano sia inferiormente sia
triangolo, medialmente al solco limitante, detta collicolo fac-
ciale o del nervo facciale, perché dovuta a fibre di questo
superiormente la fossa romboidea, costituiti essenzialmente
dai margini mediali dei
nervo cranico che si
peduncoli cerebellari inferiori e
piegano a ginocchio in questo punto, superiori.
Solco calcarino
Lobo anteriore
del cervelletto
Fessura primaria
Arbor vitae
Ponte-
Corteccia cerebellare
Talamo, pulvinar
Tenia
Recesso soprapineale
dei talamno Ghiandola pineale
Metatalamo:
Corpo genicolato laterale
corpo genicolato mediale-
Collicolo inferiore
Collicolo superiore Frenulo del velo midollare
N. trocleare (IV)- Superiore
(Frenulo della valvola
di Vieussens)
Peduncolo cerebellare Punto di attacco
Supeniore, sezionato del velo
midollare superiore
(o valvola di Vieussens)
Figura 4.8- Mesencefalo, faccia dorsale. Si osservano principalmente i collicoli o tubercoli quadrigemini, la ghiandola pineale,
del nervo trocleare. Sui margini mediali dei peduncoli cerebellari superiori si attacca il velo midollare
o epifisi, e l'emergenza
superiore.
tà tra ponte e cervelletto. La struttura nevrassiale della quarto ventricolo appartiene al mesencefalo. Si pres strut-
Pulvinar
Corpo genicolato mediale.
N. trocleare (IV)-
Peduncolo cerebellare superiore
Obex
Oliva bulbare
N.accessorio (XI), radici craniche
Tubercolo gracile
Primo n. cervicale (C1)
radicole della radice anteriore
Tubercolo trigeminale
gina anche dai primi mielomeri cervicali. me a quest'ultimo occupa la loggia sottotentoriale del cranio.
Nella porzione L'arteria basilare si colloca anteriormente al ponte, su cui la-
pontina del tronco encefalico, sulla faccia laterale, si a
assiste scia un'impronta.
progressivo assottigliamento della struttura pontina, che
atinua senza limite netto nei peduncoli cerebellari medi. Per meglio comprendere questi rapporti topografici e, in
particolare, quelli relativi ai nervi cranici o encefalici, è im-
toprio in questo punto emerge il più grosso dei nervi cranl- portante ricordare alcuni dati basilari dell'osteologia crani
nervo trigemino), che viene convenzionalmente preso co- ca ( Riquadro Base cranica), la cui considerazione
E punto limite tra ponte e peduncoli cerebellari medi.
può
ASivello mesencefalico, la faccia laterale è semplicemente naturalmente essere omessa da chi li abbia di
per sé già
Dstituita dalla faccia laterale dei peduncoli cerebrali che pe chiari.
108
NEUROANATOM,
BASE CRANICA
Nell'insieme la base cranica (Fig. 4.10) forma una figura ovale tondi (visibili dall'alto come fessure perché orientati
suddivisa in tre parti che corrispondono alle tre fosse craniche an- mente), i forami ovali e i forami spinosi. Inoltre, sulla faccia Zontal
ant
teriore, media e posteriore. La fossa cranica anteriore è formata laterale della piramide dell'osso temporale, risultavisibilelo ha
dalle parti orbitarie dell'osso frontale, dalla lamina cribrosa dell'os- del canale del nervo facciale (o iato del canale del nervo arantus
so etmoide e dalle piccole ali dell'osso sfenoide con i processi cli- petroso). All'apice della piramide dell'osso temporale si trova
noidei anteriori. Nel suo insieme forma un piano appiattito su cui pertura interna del canale carotideo. ll forame lacero (anteriorel
è
poggiano i lobi frontali del telencefalo con la loro superficie infe- occupato da tessuto fibrocartilagineo.
si
riore.
La fossa cranica anteriore comunica con le cavità nasali tramite
Nella fossa cranica media insinuanoi poli temporali
riori) dei lobi temporali, che con la loro anatomia convessa si ada-
(oante.
i forellini della lamina cribrosa dell'osso etmoide o forami cribrosi. giano sulla concavità delle grandi ali dell'osso sfenoide. Nella pa
l cranica
limitetra fossa cranica anteriore e fossa cranica media è
lito principalmente dal margine posteriore delle piccole ali dell'os-
stabi te centrale della fossa media, sul
corpo dell'osso
poggia l'unica porzione esterna del diencefalo, principalmente
sfenoide,
so sfenoide. rappresentata dall'ipofisi.
La fossa cranica media risulta infossata in un piano più caudale La fossa cranica posteriore occupa un piano caudale rispetto
rispetto alla fossa cranica anteriore. Ë compresa tra il margine po- alla fossa cranica media. Quindi, le tre fosse craniche formano una
steriore della piccola ala dell'osso sfenoide, in avanti e superior sorta di tre gradoni discendenti dall'avanti all'indietro. La fossa
mente, eil margine superiore della parte petrosa o piramide cranica posteriore è ampia e compresa tra il margine superiore
dell'osso temporale, indietro e in basso. Ë costituita dalla grande della parte petrosa o piramide delle ossa temporali e la squama
ala dell'osso sfenoide, dalla porzione orizzontale (faccia cerebrale) occipitale. In essa si trovano il meato acustico interno, il forame
della parte squamosa dell'osso temporale e dalla faccia anteriore o lacero posteriore (in cui è compreso il forame giugulare), il forame
anterolaterale della parte petrosa o piramide dell'osso temporale. sopracondiloideo (canale del nervo ipoglosso) e il forame magno
Al centro si pone il corpo dell'osso sfenoide, sulla cui faccia supe o grande foro occipitale. La fossa cranica posteriore è suddivisa dal
riore si trova, anteriormente, la sella turcica con il solco prechia tentorio del cervelletto ( Riquadro Settiesenivenosidelladura
madre intracranica) in una porzione sottotentoriale e una sopra
smatico o solco del chiasma ottico e, posteriormente, il dorso della
sella con i processi clinoidei posteriori. Nella fossa cranica media si tentoriale. La porzione sottotentoriale contiene il tronco
co e il cervelletto. Sopra il tentorio del cervelletto poggia la super
encefal-
aprono le fessure orbitarie superiori (tra le grandi e le piccole ali
dell'osso sfenoide), i canali ottici (sul chiasma ottico), i forami ro ficie inferiore dei lobi occipitali e temporali del telencefalo.
Sutura sfenoparietale Fossa cranica media lato del canale del n. grande petroso
carotideo
Sutura sfenosquamosa- Apertura interna del canale
Solco per il seno petroso supenore
Forame rotondo
Processo linoideo posteriore
Processo clinoideo
anteriore Sincondrosi sfenoccipitale
Canale ottico -
Clivo
Sutura
sfenofrontale Forame magno
(Grande foro occipitae
Lamina cribrosa
dell'osso etmoide
Forame cieco
Solco per il seno
Cresta frontale- sagittale superiore
Sutura interna
frontoetmoidale C r e s t a ocCipitale internd
Forame lacero
Osso temporale Figura 4.10- Base cranica: faccia endocranica. Sono indicati i principali fori e alcuni particolari della morfologia
Osso etmoide tratteggiata delimita le fosse craniche.
4. Enccfalo 109
V.emissaria parietale
Vv. della falce del
(Vv. della falce cerebrale)
cervello sezionata
Falce del cervello
(Falce cerebrale)
V. meningea media destra Seno sagittale superiore
V.cerebrale media.
Superficiale Seno sagittale inferiore
Seno sfenoparietale destro
Seno retto
Plesso basilare -
Seno petroso
inferiore sinistro
V. oftalmica superiore
Tentorio del cervelletto
Senocavernoso sinistro V. emissaria occipitale,
V. angolare (del naso) sezionata
Figura
OSServar ormazioni della dura madre intracranica o encefalica. Sezlone sagittale del cranto. Demolito l'emicranio sinistro e asportato iencefalo, si
0
dicune formazioni durah e i loro rapporti con i seni venosi.
110
NEUROANATOMA
A. cerebrale anteriore destra
A Derncalosa A. comunicante anteriore
sinistre
A. oftalmica destra
A comunicante
Csteniore sinistra A cerebrale media destra
A meningea mec:a |
Mesencefalo
Sunstra
A cerebrae
postenore sinistra
Cervelletto
Tentorio
del cervelletto
Seno sagittale
Seno trasverso
Superiore
destro
Seno sigmoideo Falce del cervello
destro
(Falce cerebrale
sezionata
Seno sagittale
inferiore Seno retto
Seno intercavernoso
posteriore Seno petroso
interiore d e s t r o
A carotide
interna destra Plesso basilare
Seno trasverso
Seno intercavernoso
anteriore sinistro
Seno sigmoideo
A. carotide
interna Sinistra
Seno petroso
inferiore sinistro
so dei sen
d e l l a d u r a madre
Sinistrg
ie sche/natka
111
4. Encefalo
Fossa
Lamina cribrosa dell'osso etmoide
cranica
N. ottico () sinistro anteriore
Seno intercavernoso anteriore V.oftalmica superiore destra
A.oftalmica
Seno sfenoparietale destro
Seno petroso
Senosagittale inferiore inferiore destro
Altri seni venosi minori (Fig. 4.14) si trovano sul margine superio-
anteriori (piccola circonferenza). Dunque, i processi clinoidei re della parte petrosa o piramide dell'osso temporale e ai lati del
dell'osso sfenoide si formano durante i processi di ossificazione
per la trazione esercitata su di essi da queste strutture legamento- corpo dell'osso sfenoide. Quest'ultimo seno viene chiamato seno
se, cavernoso per la presenza di numerosi setti che ne sepimentano il
pofisi
Diaframma della sella
N. ottico(
A. oftalmica
Processo clinoideo anteriore
N. oculomotore ( l ) -
N. trocleare (V)
A. carotide interna-
N. abducente (VI)
Dura madre
N. oftalmico (V,)
Seno cavernoso
N. mascellare (V,)
Setto del seno sfenoidale Seno sfenoidale
Sella turcica
Osso sfenoide
Corteccia cerebrale
Aracnoide encefalica
Spazio subaracnoideo
Pia madre encefalica
A. cerebrale
V. cerebrale superiore
Sostanza bianca
lume e
costituisce anche una struttura molto particolare,
presenta l'unica struttura venosa dell'organismo che contiene perchérap- circolazione sanguigna. Le
granulazioni aracnoidee, chiamate an-
un'ar- che granulazioni di Pacchioni, si accrescono con l'età e
teria, l'arteria carotide interna (Fig. 4.15).
Inoltre, ben cinque impor arrivare a corrodere non solo la possono
tanti nervi
passanooall'interno del seno cavernoso (nervo abducen- re, ma anche il suo tetto, fino a
parete del seno sagittale superio
te) o sulla sua parete laterale (nervi oculomotore, raggiungere,
e mascellare)
trocleare, oftalmico della volta cranica. In improntandolo, l'osso
per raggiungere i rispettivi territori di distribuzione.
le superiore, che corrispondenza del solco per il seno sagitta-
Un'altra importante funzione dei seni della dura madre serve al suo
passaggio, sulla volta cranica, si tro
è quella vano infatti normalmente escavazioni
di riassorbire il liquido
cerebrospinale o cefalorachidiano o liquor, noidee esuberanti, dovute a granulazioni arac
prodotto dai plessi corioidei e contenuto dentro il sistema ventri- particolarmente evidenti nei
colare intranevrassiale. Dopo aver attraversato Le
granulazioni di Pacchioni vanno incontro soggetti anzianl.
del quarto ventricolo o forame di
l'apertura mediana anche a calcificazione con caratteristicamene
Magendie e le aperture laterali
del quarto ventricolo o forami di Luschka, a
l'invecchiamento.
livello della tela corio
idea del quarto ventricolo, il liquor
passa nello spazio subaracnoi-
deo dove svolge la sua più
importante funzione, che è quella di QUADRO RIASSUNTIVo
protezione meccanica del nevrasse. ll liquido cerebrospinale
continuamente prodotto dai plessi corioidei e quindi deve viene LiQuIDO CEREBROSPINALE
continuamente riassorbito. Le strutture di riassorbimento si essere I liquido cerebrospinale (cfr.
no
prevalentemente a livello del
trova- si forma a livello Fig. 4.6:
In tali
seno sagittale superiore. si trova dentro
dei
plessi corioidei;
sedi, l'aracnoide penetra conestroflessioni globose (gra- le cavità
nulazioni aracnoidee) all'interno del seno passa all'interno dello ventricolari;
venoso, in modo da con-
sentire un rapporto intimo tra lo spazio
subaracnoideo che contie ventricolo, attraverso spazio subaracnoideo a livello del quart
ne il liquor e il
sangue che scorre nel seno venoso (o forame di l'apertura mediana del quarto venri
verso le (Fig.4.16).
granulazioni aracnoidee il liquido viene riassorbito Attra- colo (o foramiMagendie) le
e
di Luschka); aperture
laterali del quarto ve
dalla e
riassorbito a livello
delle granulazioni aracnoidee (di Paccniojoni).
STRUTTURA INTERNA
altre parole, si
Nelmidollo spinale la sostanza potrebbe dire che i neuroni che go
no la
sostanza grigia del con
coinvolta nella formazione dei nervi grigia e in gran parte
è
midollo spinale sono
spinali splancnici. In mente relazione
in
con la funzionalità dei nervinali
e
splancnici. sp
113
4. Encefalo
Arco aortico-
Regione
Capsula OCCipitale
otica Notocorda Figura 4.17 a, Embrione
Capsula visione laterale e sezioneumano in
ottica frontale
attraverso gli archi branchiali
Dermatocranio- ofala
ringei. Nella regione cefalica, dove
Neurocranio- corda dorsale non arriva, la
segmen-
tazione metamerica differisce: non
Capsula olfattiva- è
presente il mesoderma intermedio
Arco ioideo né quello laterale e dal mesenchima
delle creste neurali e dei primi somi-
tomeri originano gli archi branchiali.
b. Architettura fondamentale del
cranio dei vertebrati. Gli elementi
Arco orale- derivati dalle creste neurali sono evi
Arco ioideo- denziati in giallo, quelli derivati dal
Fessure faringee Archi faringei Faringe mesoderma in rosa.
Nucleo motore
somatico somitico
Nucleo effettore Nucleo sensitivo
viscerale viscerale
Nucleo sensitivo
Solco limitante- somatico speciale
Territorio
somatosensitivo Nucleo sensitivo
somatico generale
Territorio
viscerosensitivo
Territorio
visceroeffettore
Flqura 4.18 Schema di sezione trasvers ale del bulbo, a livello medio o
superiore, in cui è ranici.
indicata la posizione reciproca dei nuclei dei ner
4. Encefalo 115
M. elevatore
della palpebra superiore
Ghiandola lacrimale
M. obliquo superiore
Congiuntiva
Tarso superiore -
N. ottico ()
Iride- Anello tendineo comune
(Anello di Zinn)
Pupilla
M. retto laterale -
M. retto inferiore
Tarsoinferiore.
Osso sfenoide
M. obliquo inferiore-
originano sia muscoli sia strutture di rivestimento super- ma nervoso autonomo o vegetativo. Si tratta dei muscoli
ficiale (cute e mucose). Da alcuni archi branchiali si svi- dell'iride dilatatore della pupilla e sfintere della pupilla e
luppano anche visceri (prevalentemente ghiandole). Cia- del muscolo ciliare o del corpo ciliare.
scuna di queste componenti è innervata dal nervo dell'ar- I muscoli estrinseci del bulbo oculare sono innervati da
co branchiale, che quindi deve essere misto. tre paia di nervi cranici:
I I l paio, nervo oculomotore, che innerva cinque muscoli
Nell'omologia con il midollo spinale, i nervi misti sono estrinseci: retto superiore, retto inferiore, retto mediale,
quelli che maggiormente assomigliano ai nervi spinali, per- obliquo inferiore ed elevatore della palpebra superiore;
ché, come i nervi spinali, si occupano di strutture diverse con IV paio, nervo trocleare, che innerva solo il muscolo
esigenze motorie, sensitive e viscerali. Invece, i nervi motori obliquo superiore o grande obliquo;
puri sonó una novità rispetto ai nervi spinali ea tale proposi- VI paio, nervo abducente, che innerva solo il muscolo
to occorre spendere ancora qualche parola nella loro defini- retto laterale.
zione preliminare.
L'occhio èuno dei recettori più importanti dell'organismo Questi nervi, insieme con il XII paio (nervo ipoglosso),
e ben quattro dei dodici nervi cranici sono dedicati a questor- che innerva i muscoli intrinseci ed estrinseci della lingua,
gano. Tre nervi cranici truncali (che emergono cioè dal tron sono nervi motori puri, cioè nervi motori somatici somiti-
co encefalico) sono coinvolti nell'innervazione dei suoi mu- ci, la cui origine reale (origine anatomica degli assoni dai ri-
Scoli intrinseci ed estrinseci. Il bulbo oculare ha ben sette spettivi pericarion) è nel nucleo motore somatico somiticoo
muscoli estrinseci che ne permettono i movimenti in corrispondente.
qualsiasi direzione dello spazio e, insieme con questi, da or- I nervi cranici (o encefalici) sono dodici paia. Pari e sim-
gine metrici, vengono indicati progressivamente con numeri roma-
a un
complesso che richiama l'organizzazione di una ni in base alla loro origine apparente (emergenza dalla
enartrosi (struttura articolare sferoidale che si muove allin super-
terno di una struttura concava corrispondente e che consente ficie del nevrasse) in senso anteroposteriore e rostrocaudale.
la massima Il Ie il II nervo cranico non sono nervi truncali, ma rien-
possibilità di movimento tra i due capi articolar1).
I muscoli estrinseci del bulbo oculare (Fig. 4.19) origi- trano nei
nervi cranici perché, asportando l'encefalo, appaio-
no come due nervi che originano dalla parte più anteriore
nano fuori del bulbo oculare, ma si portano a esso per con
Sentirne il movimento; sono muscoli striati e quindi posso- della base dell'encetalo. Poiché la numerazione dei nervi è
stata fatta partendo dalla parte anteriore verso quella
no essere
controllati dalla volontà. poste
muscoli intrinseci dell'occhio originano e terminano riore, a essi si assegnano i primi due numeri:
interno del bulbo oculare dove svolgono funzioni specifi- I paio: nervo olfattivo;
I I paio: nervo ottico.
ne sono muscoli lisci, quindi involontari, regolati dal siste-
116
NEUROANATON
Formano un cono muscolare perché convergono posterior- spicola ossea viene trasformata in anellin per la presenza
una cartilagine e il tendine si riflette d
mente all'apice della cavità orbitaria e divergono anteriormente portandosi oblin
portandosi nelle diverse parti del bulbo oculare (Fig. 4.20; cfr. Fig. mente dall'alto verso il bass0, mediolateralmente e
dall's
vanti all'indietro sul bulbo oculare. Quando il muscola
4.19). Si distinguono:
obli
quattro muscoli retti, muscoli fondamentali dell'occhio, di- quo superiore si contrae, il bulbo oculare ruota verso
sposti sopra, sotto, medialmente e lateralmente rispetto al bul- no e verso il basso; ester
bo oculare. Il loro tendine segue direttamente la direzione del muscolo obliquo inferiore (o muscolo piccolo obliquo). che
muscolo, per cui è facilmente intuibile la loro azione. Si tratta si trova sotto il bulbooculare e va a inserirsi
obliquamenteli
in
dei muscoli retto superiore, retto inferiore, retto mediale e maniera opposta rispetto al muscolo obliquo superiore. E
retto laterale; nico muscolo estrinseco del bulbo oculare che non origina
due muscoli obliqui, che hanno un'azione sul bulbo oculare dall'apice della cavità orbitaria, ma dalla base della stessa.
che è obliqua come piano di spostamento rispetto a quello de cioè dalla superficie superiore del corpo della mascella;
terminato dai muscoli retti, distinti in: muscolo elevatore della palpebra superiore (cfr. Fig.
che non si attacca al bulbo oculare come gli altri muscoli, mal
4.20),
muscolo obliquo superiore (o muscolo grande obliquo),
che decorre medialmente nella cavità orbitaria e ne rag- tarso (scheletro fibroso della palpebrale contenente le ghian
giunge la regione superomediale, dove è situata una spicola dole sebacee di Meibonio). Origina anch'esso dall'apice della
ossea che serve a far ruotare il tendine del muscolo. Questa cavità orbitaria.
M. M. orbicolare dell'occhio
Legamento palpebrale
mediale
Tarso superiore
Troclea
Legamento palpebrale del m. obliquo superiore
laterale
M. obliquo inferiore
M. retto laterale
M. retto mediale
M. elevatore
della palpebra superiore
M. obliquo superiore
M. obliquo inferiore
M. retto superiore
Anello tendineo
comune
(Anello di Zinn)
N. ottico () M. elevato e
della palpebra sugert*
G h i a n d o l a lacrim e
accessorna
Fornice congiuntivalesupe
elevatore
Tendine del m.
Cripte congiuntivali
Setto orbitario
Sclera
Tarso superiore
M. orbicolare dell'occhio-
Sacco congiuntivale
Ghiandole ciliari
Congiuntiva palpebrale
Ghiandole tarsali
Figura 4.20-a, Muscoli estrinseci del
bulbo ocula- dotto escretore
ree anello tendine0 comune. b, Ghiandola sebacea-
Palpebra superiore,
sezione sagittale. Nella ricostruzione schematica si
dimostrano i rapporti che
contraggono le varie for
mazioni connettivali, muscolari e
ghiandolari. b Cornea
Ciglia
4. Encefalo
117
N. olfattivo ():
bulbo olfattivo -
tratto olfattivo-
-N. ottico ()
Trigono olfattivo
Chiasma ottico -
Ipofisi
Polo temporale
Sostanza perforata
anteriore
Corpo mammillare
Tuber cinereum
Peduncolo
cerebrale
N. oculomotore (I)
N. trocleare (
N. trigemino ()
Ponte
N. abducente (VI)
Bulbo -
N. vestibolococleare (V)
Cervelletto
Polo occipitale
ventrale. La maggor parte dei hervi cranicl emerge dalla superficie ventrale
Fi t.21 Configurazione esterna dell'encefalo visto nella superficie
del
del tronco encefalico.
118
NEUROANATOMIIAA
VII paio (nervo facciale): origina nell'area
Lemergenza, od origine apparente, dei nervi cranici trun- o
cali.
partendo dall'alto, è la seguente: trolivare (come il V paio è un nervo motore ssetta r
p a i o (nervo oculomotore od oculomotore comune): Somatico
branchiale e ne condivide l'origine laterale) soma
origina cranialmente nel tronco encefalico alivello me- VIll paio (nervo vestibolococleare o
sencefalico. E un nervo motore somatico somitico e la sua unico nervo sensitivo del tronco encefalico, statoacustico)
origina late
unzione corrisponde quindi a quella propria delle fibre ralmente nel solco bulbopontino;
che formano la radice anteriore del nervo spinale (che si
Occupa di muscoli di origine somitica). Come la radice
IX paio (nervo glossofaringeo):
origina con alcune
cole lateralmente in alto nel bulbo, a livello della radi.
anteriore del nervo spinale, il nervo oculomotore dovreb- sezio
bulbare superiore;
be originare da una linea ideale
corrispondente al solco .Xpaio (nervo vago): origina a livello della sezione bulba
anterolaterale del midollo spinale. Invece, a causa della re media, sempre con radicole e
sempre dallo stesso solca
presenza del peduncolo cerebrale, la sua origine risulta da cui emerge il nervo glossofaringeo, il solco
spostata medialmente nella fossa interpeduncolare; terale o solco dei nervi misti;
posterola
IV paio (nervo trocleare):
emerge nella parte caudale del XI paio (nervo accessorio): ha unorigine complessa,
mesencefalo, a lato del frenulo del velo midollare supe- prendendo rapporto con il X paio lungo
il suo percorso
riore o valvola di Vieussens. E l'unico nervo cranico che ed essendo costituito da fibre che originano dalla
emerge posteriormente dal tronco encefalico ruotando- com
ponente bulbare e dai primi mielomeri cervicali. La ra-
gli intorno e passando lateralmente al peduncolo cerebra- dice spinale forma un tronco nervoso ascendente che
le per portarsi anteriormente. Passa nella
parete laterale entra nella cavità cranica attravers0 il forame
magno
del seno cavernoso ed entra nella cavità orbitaria tramite dell'osso occipitale e si riunisce alla componente bulbare
la fessura orbitaria superiore. Qui raggiunge il muscolo o radice cranica. Si forma cosi un ram0 unico che si uni-
obliquo superiore che innerva. Il nervo trocleare è più pic- sce al X paio per un breve percorso per poi distaccarsi e
colo rispetto al nervo oculomotore (mentre i nervi
spinali raggiungere in modo autonomo l'obiettivo periferico,
sono di grandezza
pressoché identica, i nervi cranici pos- costituito dai muscoli sternocleidomastoideo e trapezio.
sono variare le loro dimensioni secondo l'importanza Per questo percorso comune e per le sue dimensioni è
quantitativa del loro contenuto in fibre), innervando uno
solo dei muscoli estrinseci del bulbo oculare; stato considerato erroneamente come nervo accessorio
del nervo vago;
V paio
(nervo trigemino): tra i nervi cranici più grossi,
emerge nel punto di passaggio tra ponte e peduncolo ce-
XII paio (nervo ipoglosso): è un nervo motore puro so-
matico somitico originante dal solco anterolaterale, tra
rebellare medio (il rapporto tra queste due strutture è di piramide bulbare e oliva bulbare.
continuità: il fascio di fibre che forma il ponte continua e
si raggruppa posteriormente a formare il peduncolo cere-
bellare medio; in realtà non c'è nessuna separazione ana-
Sezioni del tronco encefalico
e organizzazione dei nuclei dei nervi cranici
tomica tra ponte e peduncolo cerebellare medio e l'emer-
genza del nervo trigemino costituisce il punto convenzio- La
nale di separazione tra queste due strutture);
grossa varietà funzionale dei nervi cranici corrisponde
a
una diversa organizzazione della sostanza grigia del tronco
VI paio (nervo abducente): nervo motore somatico somi- encefalico rispetto a quella del midollo spinale. I nucleiche s1
tico, origina, rispettando la linea di emergenza anterola- formano dalla lamina alare e dalla lamina fondamentale nou
terale, a livello del solco bulbopontino. Gli altri due ner-
vi che si occupano della muscolatura estrinseca dell'oc
Sono presenti a tutti i livelli del tronco encefalico,
derivanuo
ne quindi loro variabilità secondo il livello del tron
una
chio (III e IV paio) emergono molto più cranialmente ri
encetalico considerato. In altre parole, og?nisezione det
spetto al VI paio, quasi in prossimità della cavità orbitaria encefalico ha una composizione di nuclei di sostanza g
(occorre ricordare che il tronco encefalico è appoggiato che riflette le
sul clivo dell'osso occipitale e sul dorso della sela turcica
necessità funzionali proprie delle strta
nervate dal nervo
dell'osso sfenoide, arrivando quindi superiormente al pia originante da quella regione. grigia
Per capire perciò l'organizzazione della sostanza gossibile
no tangenziale passante per i processi clinoidei posteriori, della sostanza bianca del tronco encefalico non
a pochi millimetri dalla fessura orbitaria superiore, dal edollo
studiarne un'unica sezione ideale, come nel caso del m
canale ottico e quindi dalla cavità orbitaria). Questo nervo spinale, ma se ne devono studiare almeno otto
deve quindi compiere un tragitto molto più lungo per rag- t r e sezioni a livello del bulbo:
giungerela cavità e in
orbitaria decorre
questo percorso sezione bulbare inferiore;
sull'osso che costituisce la parte centrale della base crani- sezione bulbare media;
ca. Ne deriva che in caso di trauma della base cranica il sezione bulbare superiore;
nervo abducente può essere leso determinando uno stra- una sezione di passaggio tra bulbo e ponte:
bismo convergente dovuto alla paralisi del muscolo retto sezione bulbopontina;
laterale; due sezioni a
livello del ponte:
4. Encefalo 119
Midollo spinale Terzo inferiore del bulbo Terzo superiore del bulbo
Figura 4.22 Modificazione progressiva della disposizione della sostanza grigia in senso caudocraniale dal midollo spinale al bulbo.
sezione pontina inferiore o caudale; sumendo sempre più una disposizione ad arco che riflette la
-
sezione pontina superiore o craniale; presenza progressiva del quarto ventricolo, che porta poi alla
due sezioni a livello del mesencefalo: disposizione finale mediolaterale delle lamine e quindi alla
sezione mesencefalica inferiore; disposizione dei nuclei dei nervi cranici che si osserva nelle
sezione mesencefalica superiore. sezioni complete del tronco encefalico.
In termini didattici è possibile assegnare un nervo cranico
Le sezioni del tronco encefalico che vengono prese in esa- prevalente a ciascuna sezione del tronco encefalico. Per defini-
me possono essere definite complete o incomplete. Le sezioni zione, nessun nervo può essere in relazione con tutte e sei le
complete contengono l'intera gamma di nuclei che possono categorie di nuclei perché nessun nervo cranico è in grado di
derivare dalle lamine alare e fondamentale: nucleo motore innervare contemporaneamente la muscolatura somitica e
somatico branchiale, nucleo motore somatico somitico, nu- quella branchiale; quindi, per definizione, nessuna sezione del
cleo effettore viscerale, nucleo sensitivo viscerale, nucleo sen- tronco encefalico fa capo esclusivamente a un nervo cranico.
sitivo somatico speciale e nucleo sensitivo somatico generale.
Le sezioni incomplete sono quelle in cui mancano una o piu
Sezione bulbare media
categorie di nuclei. Il nervo di riferimento è il nervo vago.
Le sezioni complete comprendono:
sezione bulbare media; Sagoma La sagoma della sezione (Fig. 4.23; cfr. Fig. 4.22)
presenta anteriormente:
sezione bulbare superiore; la sporgenza della piramide bulbare;
sezione pontina inferiore;
la sporgenza dell'oliva bulbare;
sezione bulbopontina.
e posteriormente:
Le sezioni incomplete sono rappresentate da: il peduncolo cerebellare inferiore;
sezione bulbare inferiore; il pavimento del quarto ventricolo con il solco limitante.
sezione pontina superiore;
Sezione mesencefalica inferiore; Contiene nel terzo posteriore, a ridosso del quarto ventri-
Sezione mesencefalica superiore. colo, i nuclei dei nervi cranici (zona paleoencefalica), nel ter-
zo medio la formazione reticolare e nel terzo anteriore inuclei
A prescindere da quelli che sono i nuclei presenti in una propri del tronco encetalico (formazioni neoencefaliche).
determinata sezione, la posizione dei nuclei della stessa cate Il nervo prevalente della sezione bulbare media è il nervo
goria funzionale rimane pressoché sempre la stessa in rap vago.
porto con le lamine di origine e il solco limitante,
Nucleo motore somatico branchiale: nucleo ambiguo - Il
ezioni complete del tronco nucleo ambiguo (ctr. Fig. 4.23) tornisce tibre motorie per il
encefalico nervo vago che servono a innervare la muscolatura che
origi-
na dal IV arco branchiale. Si tratta delle muscolatura della
Einteressante notare che la disposizione della sostlanza
in senso faringe e della laringe, la cui innervazione è essenziale per la
Ergia del midollo spinale si modifica gradualmente deglutizione e la fonazione, che sono controllate da questi
aldocraniale (Fig. 4.22). Le corna posteriori divergono as
120
ROANATOMIA
Nucleo motore Nucleo effettore Nucleo sensitivo
somatico somitico Viscerale viscerale
Solco limitante Nucleo sensitivo
somatico speciale
Territorio
Somatosensitivo Nucleo sensitivo
somatico generale
Territorio
viscerosensitivo
Territorio
visceroeffettore
Territorio
Somatomotore Nucleo motore
somatico branchiale
più un muscolo deve compiere movimenti raffinati, quanto nervo vago, a cui fornisce
fibre autonomiche o vegetative pa*
tanto più ha bisogno di un numero elevato di complessi, rasimpatiche (Fig. 4.25). Costituisce la maggiore componen
neuroni colloca- te
ti nelnevrasse che lo regolano. Non è importante la parasimpatica cranica del sistema nervoso autonomo. A
del muscolo, ma la raffinatezza dei movimenti che grandezza
il muscolo
questo proposito occorre ricordare che il parasimpatico e
d
è in grado di fare, Viso in due componenti: la parte spinale nei mielomeri sacrar
dipendente dal rapporto tra fibre nervose e li $2, S3 e S4
fibre muscolari. Quanto più è raffinato il quella encefalica nel tronco encefalico.
movimento, tanto Tutti i
nuclei effettori viscerali del tronco encefalico
più si riduce il numero delle fibre muscolari innervate da una a
singola fibra nervosa (concetto di unità motoria). Il rapporto partengono al parasimpatico e questo nucleo (detto ancuc
di innervazione di
Sherrington definisce quindi capacità del
la nucleo motore dorsale del nervo vago) è il più imporaa
muscolo in termini di movimenti raffinati. fornisce fibre pregangliari per l'innervazione del cuore ie
Il nervo ipoglosso innerva la muscolatura polmoni e del sistema
intrinseca ed re
gastroenterico. Il nervo vago deve c
estrinseca della lingua per consentire i movimenti
raffinatis- percio in grado di
te deve raggiungere
tali amen
organie necessa
portarsi a una discreta distanza dalla testa.
Territorio
visceroeffettore
Territorio
somatomotore Nucleo motore
Somatico branchiale
Figura 4.24-Nucleo
motore somatico somitico.
121
4. Ecfalo
Territorio
viscerosensitivo
Territorio
visceroeffettore
Nucleo motore
Territorio somatico branchiale
somatomotore
Contiene neuroni sensitivi deputati alla ricezione di stimo- molto discriminativi (basti pensare a come sono selezionati i
li percepiti in periferia dal nervo vago (Fig. 4.26). I neuro- vini in base alle caratteristiche del gusto). I neuroni pseudou-
ni che percepiscono gli stimoli periferici sono di tipo pseu- nipolari che raccolgonotale sensibilità si trovano anch 'essi
nel ganglio nodoso.
dounipolare e risultano collocati nel ganglio inferiore o
nodoso del nervo vago. Questo ganglio si trova all'inizio
Nucleo sensitivo somatico speciale - Si riferisce alla sensibi-
del percorso extracranico del nervo vago sotto la base cra-
nica, a livello della parte anteriore del forame lacero poste lità auditiva e alla sensibilità vestibolare che non appartengo-
riore. Il ganglio nodoso ha una lunghezza di circa 10 mm. no al nervo vago. La descrizione dettagliata del nucleo sensi-
l prolungamento periferico di tali neuroni si porta alla tivo somatico speciale (Fig. 4.27) è fornita nell'ambito della
periferia per raccogliere stimoli che provengono dalla pa- trattazione della sezione bulbopontina ( $ Sezione bulbo:
rete dei visceri e danno percezioni coscienti (per esempio, pontina).
lo stato di riempimento gastrico) o per la recezione di sti-
Nucleo sensitivo somatico generale - A questo nucleo (Fig.
moli incoscienti destinati a produrre attività riflesse (per
4.28) giungono impulsi della sensibilità generale attraverso
esempio, la tosse o la regolazione del tono di contrazione fibre che appartengono a diversi nervi: trigemino, facciale,
dei muscoli lisci).
Una parte speciale del nucleo del tratto solitario (nucleo glossofaringeo e vago. Quindi anche il nervo vago invia im-
8ustativo) riceve impulsi dalle papille gustative della tonaca pulsi a questo nucleo. I neuroni vagali che raccolgono la sen-
mucosa della base della lingua e del palato molle. Tali impul- sibilità a livello periferico sono neuroni pseudounipolari lo-
Territorio.
viscerosensitivo
Territorio
VIsceroeftettore
Nucle0motere
somatic branhie
Territoriod
SomatoTmotore
Territorio
viscerosensitivo
Territorio
visceroeffettore
Nucleo motore
Territorio
somatomotore
somatico branchiale
calizzati nel ganglio superiore o giugulare del nervo vago, Il nucleo sensitivo somatico generale è definito da al
posto subito sopra il ganglio inferiore o nodoso del nervo Cuni nucleo della radice discendente (o nucleo spínale
vago. giugulare è più piccolo del ganglio nodoso e
Il ganglio
ha una lunghezza di circa 4 mm. Il del nervo trigemino). Questa definizione ha la sua razio-
prolungamento periferico nalità nel fatto che esso riceve soprattutto fibre dal nervo
dei neuroni sensitivi del ganglio giugulare raccoglie la sensi- trigemino. Va tuttavia ricordato che a esso mandano fibre
bilità generale dalla cute del padiglione auricolare, dalla to- diversi nervi cranici, tra cui il nervo vago, come appena
naca mucosa della
faringe e della laringe e dalle meningi. detto.
Nucleo motore
Nucleo effettore Nucleo sensitivo
somaticosomitico viscerale VIScerale
Nucleo sensitivo
Solco limitante somatico speciale
Territorio
somatosensitivo Nucleo sensitivo
somatico generale
Territorio
viscerosensitivo
Territorio
visceroeffettore
Territorio
Nucleo motore
Somatomotore
Somatico branchiale
i l nucleo motore nuclei di questa sezione che non sono in rappor"SOno in rapporto
nucleo sensitivo
somatico generale. solitario); r v o vesti
nucleo sensitivo somatico speciale (nuclei del ner
lococleare).
4. Encefalo 123
Ramo pilorico
del tronco vagale anteriore
Tronco celiaco
Ganglio mesenterico
Superiore
Vaghi destro
e
sinistro in
nervano il fegato. I rami
formano il plesso
recciandosi lesso
un plex
distinto in
epatico, esse
posteriore.
Al piess
epatico
A. epatica propria- epatico anteriore giurnge
nervo gastroepatico denva
vago inistro
Plesso biliare - Te dal nervo
originanti
dal e7
Cuni rami tHdtu
si portano
aile vie o
Plesso celiaco aestro
extraepatiche t o m .
Dotto coledoco- merntre zir
plesso biliare,
N. posteriore del dotto coledoco A. epatica comune mano il nervo postek
d o t t o coledoco
125
4. Encefalo
all'esofago, si disperde nella parete anteriore dello stomaco e manda periarteriosi delle arterie addominali per poi raggiungere i visce
alcune fibre nel piccolo omento. Queste raggiungono l'ilo epatico ri.I plessi periarteriosi addominali sono formati da fibre parasim-
innervando il fegato. II tronco vagale posteriore, che contiene preva- patiche pregangliari del nervo vago e da fibre simpatiche po
lentemente fibre del nervo vago destro, emerge posteriormente all'e- nella pare-
stgangliari. Il secondo neurone parasimpatico si trova
sofago e termina apparentemente nel ganglio celiaco (Fig. 4.31). te degli organi.
Nucleo
del n. ipoglosso
N. i p o g l o s s o (XII) -
riferica.
Ganglio cervicale superiore
Radici del plesso cervicale.
N. piccolo occipitale ramo anteriore:
del primo n. cervIcale (C1)
del secondo n. cervicale (c2)
N. grande auricolare
N. cervicale trasverso-
del terzn. cervicale (C3)
del quarto n. cervicale (C4)
N. per il m. trapezio-
Tronco
Tronco (primario) superiore-
-
A vertebrale
Tranco simpatico
Figura 4.33 Plesso cervicale, Nn. s o p r a c l a v i c o l a r i -
A. succlavia-
tronchi del plesso brachiale,
ansa cervicale e segmento N. toracodorsale.
cervicale del tronco simpat N. toracico lungo-
co, visione anteriore
126
NEUROANATOMIA
Sezione bulbare superiore Nucleo motore somatico somitico Corrisponde alla
superiore del nucleo del ervo ipoglosso descritto parte
Il nervo di riferimento è il ne bulbare media (cfr. Fig. 4.24). nella sez
nervo
glossofaringeo.
Sagoma Presenta le stesse caratteristiche descritte per la Nucleo effettore viscerale E
- molto più piccolo del sotto.
sagoma della sezione bulbare media (cfr. Fig. 4.18). stante nucleo cardiopneumoenterico, da cuiè
completamenta
separato, ed è il nucleo salivatorio inferiore (cfr. Fig. 4.2
Nucleo motore somatico branchiale È il
- nucleo ambiguo Questo nucleo innerva la ghiandola parotide, che è la
(cfr. Fig. 4.23) che nella parte inferiore è
più consistente e dola salivare maggiore più importante. Nel torace e ghian.
fornisce fibre al nervo vago, mentre in
quella superiore tor- me le fibre
nell'adda-
nisce fibre al nervo parasimpatiche pregangliari raggiungono il se-.
T neuroni motori
glossofaringeo. condo neurone a livello della parete degli
organi, mentre
(che sono sempre motoneuroni ae y nella testa esistono gangli specitici che
mandano i loro assoni tramite il nervo contengono il secondo
muscolatura del III arco branchiale. Dal glossofaringeo
alla neurone parasimpatico. E da notare che si descrive cosi
una
Il arco branchiale terza categoria di gangli (tinora sono stati trattati gangli sen-
origina un unico piccolo, ma importante, muscolo che è il
sitivi contenenti neuroni
muscolo stilofaringeo, uno dei tre muscoli che pseudounipolari e gangli del simpa-
originano dal
processo stiloideo o stiliano, che si stacca dalla faccia inferio-
tico contenenti neuroni multipolari
noradrenergici).
I gangli del
re
(superficie esocranica) della parte petrosa o piramide parasimpatico contengono dunque sempre il
secondo neurone della catena bineuronale
dell'osso temporale. Il muscolo
stilofaringeo è importante parasimpatica (co-
linergico) che innerva gli organi della testa (ghiandole salivari
perché è uno dei muscoli longitudinali della faringe: l'orga- maggiori e minori, ghiandola lacrimale, ghiandole nasalie
nizzazione della faringe prevede muscoli che si
dispongono
trasversalmente, i muscoli costrittori superiori, medi e infe- faringee e muscoli intrinseci dell'occhio). La fibra postganglia-
re che nasce dai neuroni di tali
riori, e muscoli che si dispongono gangli utilizza sempre un ramo
longitudinalmente. Questi
ultimi sono rappresentati da un muscolo
del nervo trigemino per
raggiungere l'obiettivo da innervare.
esterno (muscolo I nervo
stilofaringeo) e da un muscolo interno (muscolo palatofarin- glossofaringeo esce dal cranio attraverso la parte
anteriore del forame lacero
geo). Tutti i muscoli della faringe sono innervati dal nervo posteriore e, subito dopo essere
uscito, dà il nervo timpanico o ricorrente di
vago, tranne il muscolo stilofaringeo che è innervato dal ner- Jacobson (Fig
4.34), che torna indietro dentro il cranio, passando
vo
glossofaringeo. Questi muscoli permettono l'importante attraver
riflesso che determina la
SO una
piccola fessura che si trova sul pavimento della cavita
deglutizione. del timpano.
Finestra ovale
Ganglio genicolato
N . grande petroso
N. piccolo petroso
Ramo tubarico
N. stapedio Promontorio
M. stapedio
N. carotideotimpanico
Finestra rotonda
N. timpaniCo
Corda del timpano
N. facciale (VIl) -
A. carotide interna
V. giugulare interna -
Plesso carotideo
interno
Fiaura 4.34 Distribuzione dei ramí del
dell'orecchio medio.
plesso timpanico nella cavità del
timpano destra. La parte mediale della sagittale
cavit è vista in una
se
4. Encefalo
127
lI nervo timpanico entra nella cavità del timpano e inner Papilla vallata
va la tonaca mucosa ivi contenuta (è implicato soprattutto nel
trasporto dolorifico. perché questa mucosa si infiamma facil Papilla foliata
mente, soprattutto nei bambini, causando l'otite media che
produce un forte dolore).
Dopo aver formato un plesso a livello della cavità del tim-
pano,il nervo timpanico prosegue con un piccolo nervo chia-
mato nervo piccolo petroso superficiale, che
emerge dalla
faccia anteriore o anterolaterale della parte petrosa o
pirami-
de dell'osso temporale. Sulla faccia anterolaterale della
mide dell'osso temporale c'è lo hiatus del canale del nervopira-
Papilla filiforme
facciale, o iato del grande petroso superficiale, una pic-
nervo
cola fessura che è seguita da un
piccolo solco che va verso Papille
lavanti, il solco per il nervo grande vallate
nervo piccolo
petroso superficiale. Il
petroso superficiale decorre parallelamente al
nervo grande
petroso superficialee si porta verso il forame Papille
ovale, qualche volta attraversandolo, foliate
in una piccola fessura vicino al qualche volta passando
forame ovale, portandosi cosi
sotto la grande ala dell'osso
sfenoide e venendosi quindi a Papille
trovare nella fossa
infratemporale.
deo mediale o interno e il
Li, tra il muscolo pterigoi- filiformi
muscolo pterigoideo laterale o
esterno, c'è il nervo mandibolare, sulla cui superficie interna Papilla fungiforme
è attaccato un piccolo ganglio, il ganglio otico, dove Papille
termina
il nervo
piccolo petroso superficiale. Questo è il ganglio fungiformi
simpatico per l'innervazione della para
ghiandola parotide: qui
avvengono le sinapsi e originano le fibre
entrano nel nervo mandibolare (branca del postgangliari
che
all'interno della ghiandola passa proprio Figura 4.35 Distribuzione delle papille sulla superficie della
-
lingua e
Simpatica
che le
stimola la secrezione salivare, ma è da ricordare dono stimoli di natura meccanica; le altre
a rispon- e
ghiandole salivari ricevono anche fibre simpatiche che contengono anche calici gu-
stativi rispondendo, quindi, anche stimoli chimici. a
inibiscono la secrezione salivare.
Nucleo sensitivo viscerale: nucleo del tratto solitario
a
-
papille vallate o circumvallate del V le I gangli coinvolti nella recezione sensoriale del
Le
u r e più elaborate per la recezione gustativa. Il nucleo
linguale sono
glossofaringeo sono due, come per il nervo vago: il ganglio
nervo
128
NEUROANATO:
Nuclei mesencefalic
principale e spinale
del n. trigemino
N. piccolo petroso
Ganglio otico
N. auricolotemporale
Ghiandola parotide
A. linguale
Ganglio cervicale inferiore
A. carotide esterna -
Glomo carotideo
A. carotide comune
Figura 4.36 Connessioni dei gangli otico, sottomandibolare e sottolinguale: rappresentazione schematica. Nei tre gangli prendono arrestoo
parasimpatiche (verde) che hanno la loro origine nei nuclei salivatori superiore e inferiore (VIl e IX paio). Sono rappresentati anche il glomo carotideo
seno carotideo, formati rispettivamente da chemiocettori e pressocettori i cui impulsi sono trasmessi attraverso il nervo glossofaringeo.
questo nervo è l'unico nervo respirazione tranquilla avviene infatti in seguito ad al meta
esclusivamente da fibre che si occupano del trasporto di impulsi livello di CO, nel
sangue. Le lievi variazioni di CO, dovuatideo ard
sensitivi viscerali). bolismo cellulare vengono epite dal n e r v o del
seno o
carotideo arrivano al nucleo del tratto che manda impulsi al nucleo del tratto solitario, il quaenediano
Tramite il nervo del seno
la sopravvivenza
solitario impulsi che risultano fondamentali per ta, Invia impulsi ai neuroni localizzati nel nucleo cent qucleo
adattamenti respiratori e cardiocir del corno anteriore di sostanza rigia del midollo spin
(riflessi viscerali che mediano da cui orgin
Occorre rilevare che il glomo carotideo e il seno caroti- del nervo frenico), a livello dei mielomeri C3, C4 e C5. aa
colatori). e insi?ie