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la minaccia e il ricorso alla forza armata sono proibiti dall’ art. 2, par. 4, Carta ONU
e L’uso della forza nella sua forma piùestrema (aggressione) è vietato da una norma
consuetudinaria di jus cogens
Regole su Uso della Forza nel sistema ONU
-Art. 1 Carta ONU
“I fini delle Nazioni Unite sono: Mantenere la pace e la sicurezza internazionale, ed a questo fine:
prendere efficaci misure collettive per prevenire e rimuovere le minacce alla pace e per reprimere
gli atti di aggressione o le altre violazioni della pace, e conseguire con mezzi pacifici, ed in
conformità ai princìpi della giustizia e del diritto internazionale, la composizione o la soluzione delle
controversie o delle situazioni internazionali che potrebbero portare ad una violazione della pace.”
-art.2 carta ONU
“L’Organizzazione ed i suoi Membri, nel perseguire i fini enunciati nell’art. 1, devono agire in
conformità ai seguenti princìpi:
“I Membri devono astenersi nelle loro relazioni internazionali dalla minaccia o dall’uso della
forza, sia contro l’integrità territoriale o l’indipendenza politica di qualsiasi Stato, sia in qualunque
altra maniera incompatibile con i fini delle Nazioni Unite”.
-art. 39 Carta:
«Il CS accerta la presenza di una minaccia o violazione della pace e sicurezza int.
o di un atto di aggressione e adotta risoluzioni con cui raccomanda o decide MISURE..:
NON implicanti l’uso della forza = art. 41implicanti l’uso della forza = art. 42”
In secondo luogo, la dottrina Bush sulla legittima difesa preventiva contrasta il divieto assoluto ed
incondizionato alla minaccia e all’uso della forza armata ex art. 2(4), il quale ha dato origine ad una
norma di diritto cogente, il che significa che anche nel caso in cui la dottrina Bush fosse fatta
rientrare nel campo di applicazione dell’art. 51 della Carta ONU attraverso un’interpretazione
estensiva, si avrebbe un’antinomia tra una fonte pattizia ed una consuetudinaria di rango cogente,
la quale si risolverebbe a vantaggio della seconda. Non è possibile dunque ritenere che la legittima
difesa preventiva sia divenuta una norma di jus cogens, in quanto essa è sostenuta solo da Stati
Uniti, Regno Unito e Australia, essendo la comunità internazionale riluttante ad accettare siffatta
dottrina.
pericolo più che realistico di un’invocazione unilaterale di tale dottrina da parte di Stati
militarmente forti per motivi che esulano dalla mera sicurezza nazionale,
anticipatory self-defence= autodifesa anticipata legittima difesa anticipatoria, ossia il diritto posto
in capo agli Stati di agire prima di dover subire l’attacco di aggressione armata e solo quando tale
attacco risulta essere reale, imminente e non meramente ipotetico
preventive self-defence= guerra preventiva, ossia un’azione del tutto illegittima poiché non poggia
su alcuna informazione certa, bensì solo sul probabile sviluppo di potenziali minacce future.
-Nel XXI secolo l'interpretazione del diritto all'autodifesa è stata estesa per coprire le risposte agli
attacchi di attori non statali
l’intervento armato a difesa di entità non statali (Ossezia meridionale), a protezione di propri
cittadini all'estero e protezione contro attacchi interni.
- Risoluzione Assemblea gen. n.2625 del 1970 sui Principi di diritto internazionale concernenti
«Ogni Stato ha il dovere di astenersi dal ricorso alla minaccia o all'uso della forza per violare le frontiere
internazionali esistenti di un altro Stato o come mezzo di soluzione delle controversie internazionali,
comprese le controversie territoriali e le questioni relative alle frontiere degli Stati».
- Risoluzione Ass. gen n.3314 del 1974 sulla definizionedi aggressione [da parte dello Stato]
IUS AD BELLUM = diritto di uno stato di fare guerra a un altro stato ( ormai non cè più questo diritto
è vietato l’uso della forza armata Neanche a titolo di contromisura
Contromisura= Comportamento in violazione di un obbligo (quindi di per sé illecito) che diventa
lecito perché lo Stato vi ricorre per reagire all’illecito altrui art 22, 49, 50 Draft Articles on
Responsibility of States for Internationally Wrongful Acts (2001))
IUS IN BELLO= diritto applicabile a conflitti armati per limitare la violenza del conflitto ha quindi
una funzione di temperamento belli cioè limitare effetti della guerra e proteggere le vittime
CRIMINE D’AGGRESSIONE
PARAGRAFO DUE FU ABROGATO Art.5, par. 2 «La Corte eserciterà la propria potere giurisdizione sul
crimine di aggressione successivamente all'adozione, in conformità agli articoli 121 e 123, della disposizione
che definirà tale crimine e stabilirà le condizioni alle quali la Corte potrà esercitare il proprio potere
giurisdizionale su tale crimine. Tale norma dovrà essere compatibile con le disposizioni in materia della
Carta NU.»
Un atto di aggressione determina il sorgere della responsabilità internazionale sotto due distinti
profili:
1) fatto illecito dello Stato
(Aggressione = violazione della norma sul divieto di uso della forza = atto illecito dello Stato)
2) crimine internazionale dell’indivduo
CONCLUSIONE definizione del crimine individuale nell’ art. 8-bis, par.2, Statuto CPI che corrisponde
al testo dell’ art. 3, allegato Ris. AG 3314 (1974)
L’art. 8-bis ripete esattamente l’elenco delle sette situazioni descritte nella Ris. AG. Che sono:
a) l’invasione o l’attacco da parte di forze armate di uno Stato del territorio di un altro Stato o
qualunque occupazione militare, anche temporanea, che risulti da detta invasione o attacco o
qualunque annessione, mediante l’uso della forza, del territorio di un altro Stato o di parte dello
stesso;
b) il bombardamento da parte delle forze armate di uno Stato contro il territorio di un altro Stato, o
l’impiego di qualsiasi altra arma da parte di uno Stato contro il territorio di un altro Stato;
c) il blocco dei porti o delle coste di uno Stato da parte delle forze armate di un altro Stato;
d) l’attacco da parte delle forze armate di uno Stato contro le forze armate terrestri, navali o aeree
di un altro Stato o contro la sua flotta mercantile o aerea;
e) l’utilizzo delle forze armate di uno Stato, che si trovano nel territorio di un altro Stato con
l’accordo dello Stato ricevente, in violazione delle condizioni stabilite nell’accordo, o qualunque
prolungamento della loro presenza in detto territorio dopo il termine dell’accordo;
f) l’azione di uno Stato che permette che il suo territorio, che ha messo a disposizione di un altro
Stato, sia utilizzato da questo altro Stato per perpetrare un atto di aggressione contro un terzo
Stato
g) l’invio da parte di uno Stato, o in suo nome, di bande, gruppi, forze irregolari o mercenari armati
che compiano atti di forza armata contro un altro Stato di tale gravità che siano equiparabili agli atti
sopra citati o la sua sostanziale partecipazione in detti atti.
nello statuto di roma
per poter processare un individuo per crimine di aggressione bisogna prima accertare che c’è stato
un atto di aggressione imputabile a uno Stato
gli artt. 15-bis e 15-ter pongono condizioni differenti a seconda che l’iniziativa sia:
A) di uno Stato parte o del Procuratore proprio motu
à necessità accettazione della giurisdizione dello Stato (parte) coinvolto nell’aggressione
8. Nel caso in cui una simile constatazione non venga effettuata entro sei mesi dalla data della
notifica, il Procuratore può avviare un’indagine per crimine di aggressione, a condizione che la
Sezione preliminare abbia autorizzato l’apertura di un’indagine per crimine di aggressione secondo
la procedura fissata dall’articolo 15 e che il Consiglio di sicurezza non abbia deciso diversamente
conformemente all’articolo 16.
10. Il presente articolo non pregiudica le disposizioni relative all’esercizio del potere
giurisdizionale in relazione agli altri crimini elencati all’articolo 5
Ricorda :
Quando il CS accerta che c’è stata aggressione da parte dello Stato la CPI è competente anche se il
crimine avviene per mano di cittadini o nel territorio di uno Stato terzo rispetto allo Statuto.
Art. 16 Deferral Sospensione delle indagini o dell’esercizio dell’azione penale Nessuna indagine e
nessun procedimento penale possono essere iniziati o proseguiti ai sensi del presente Statuto per il
periodo di dodici mesi successivo alla data in cui il Consiglio di Sicurezza, con risoluzione adottata ai
sensi del Capitolo VIII della Carta delle Nazioni Unite, ne abbia fatto richiesta alla Corte; tale
richiesta può essere rinnovata dal Consiglio con le stesse modalità
Art 13 Referral
b) il Consiglio di Sicurezza, nell’ambito delle azioni previste dal capitolo VII della Carta delle Nazioni
Unite, segnala al Procuratore una situazione nella quale uno o più di tali crimini appaiono essere
stati commessi;
DIFFERENZA
Lo Statuto di Roma conferendo al Consiglio di Sicurezza il potere di referral, permette
l'attivazione della Corte attraverso il riferimento di una situazione da parte di un organo di
natura politica al massimo rappresentante della sfera giuridica, il Procuratore della Corte.