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TEMA

 TRACCIA, la scelta è fondamentale!


 Raccolgo le idee (brain storming)

 Metto ordine > la scaletta è essenziale per scrivere un tema e deve


essere molto precisa: se faccio una buona scaletta, il tema consisterà
semplicemente nell’ampliarla
 Scrivere su metà pagina
 Almeno quattro colonne
 FORMA
1. Ortografia
2. Sintassi
3. Tempi verbali
4. Punteggiatura
5. Concordanze
6. No ripetizioni inutili: scrivo una volta ma bene
 CONTENUTO
1. Aderenza al titolo
2. Completo
3. Coesione (=capacità di saper tenere tutti i “pezzi” del tema
insieme) e coerenza
4. Vado a capo quando cambio argomento! (i punti a capo devono
essere tanti quanti i punti della scaletta)
ERRORI DEL TEMA
 NO ELENCO! Gli argomenti devono essere affrontati uno alla volta in
modo chiaro e completo. Fare un elenco è come se al ristorante ti
mettessero tutte le portate nello stesso piatto!
 Le opinioni non hanno valore se non argomentate
 Eliminare “ovvio” / “ovviamente”
 No barrette! Non possiamo scrivere “idee/opinioni/giudizi”
 La lingua è un sistema convenzionale: no “ragazzi/e”
 Non devo scrivere velocemente, ma lentamente: quello che scrivo è
importante e devo pensarci
TEMA ARGOMENTATIVO
Gli ingredienti del testo:
 Devo avere un PROBLEMA, una domanda
 Devo riuscire a dare una RISPOSTA, una TESI
 Devo dare una MOTIVAZIONE, dei perché (ARGOMENTAZIONI). Più
sono le argomentazioni più la nostra opinione è convincente

STRUTTURA
1. Presentazione problema
2. Esposizione chiara della tesi
3. Argomentazioni a favore della tesi (almeno 3). DATI DI FATTO ≠
OPINIONI: le opinioni devo argomentarle
4. Eventuale (ma molto gradita) presentazione della tesi contraria
(ANTITESI) esposta per prevenire eventuali obiezioni
5. Confutazione dell’antitesi (smonto l’opinione altrui, mostro la sua
infondatezza)
6. Conclusione, è fondamentale: si ribadisce la tesi e si propone la
soluzione. Posso riassumere molto brevemente le argomentazioni o
scegliere le più convincenti (ad esempio di 5 argomentazioni ne scelgo
2)
RIASSUNTO
1. Il primo passo da compiere per fare un riassunto è quello di
comprendere il testo rispondendo alle seguenti domande:

CHI? Chi sono i personaggi

CHE COSA? Qual è l’argomento

PERCHE’? I motivi dell’azione

DOVE? Il luogo in cui aviene l’azione

QUANDO? Il tempo dell’azione

COME? Lo svolgimento dei fatti e la


conclusione

2. Successivamente si divide il testo in sequenze. Come si fa ad


individuare le sequenze? Non esistono regole fisse, tuttavia è
necessario che ogni sequenza individuata sia autonoma nel significato
e che il passaggio da una sequenza all’altra costituisca una
progressione nello svolgimento della vicenda. Spesso sono i capoversi
a segnare il confine tra le sequenze, ma più indicativi in questo senso
sono:

• la comparsa di nuovi personaggi

• il cambio del luogo in cui si svolge la scena

• un salto (in avanti o indietro) nel tempo

• l’inserimento di un dialogo (sequenze dialogiche)

• l’inserimento di una riflessione da parte dei personaggi o del


narratore (sequenze riflessive o ideative)

• l’inserimento di una descrizione, sia essa di luoghi o di


personaggi o addirittura un excursus storico (sequenze
descrittive)
• l’inserimento di una narrazione (sequenze narrative o dinamiche).

3. Di ciascuna sequenza si prepara una sintesi o, meglio ancora, si dà un


titolo.

4. Da ultimo si procede a creare un testo servendosi dei titoli individuati.

E’ fondamentale ricordare che:

• nel riassunto devono essere evitati i discorsi diretti e i dialoghi

Il passaggio dal discorso diretto al discorso indiretto: come si


procede

 scompaiono, in primo luogo, i due punti, le virgolette o


le lineette che introducono il discorso diretto e
la proposizione indipendente del discorso diretto si
trasforma in proposizione subordinata:
Simone dice: «Ho fame» → Simone dice che ha fame.

 i pronomi personali, gli aggettivi e i pronomi


possessivi di 1ª  e 2ª persona diventano di 3ª persona:
Laura disse: «Io vi aspetto tutti a casa mia» → Laura disse
che lei li aspettava tutti a casa sua.

 Questo diventa quello e qui e qua diventano lì e là:
Simone disse: «Vi aspetto qui, sotto questo albero» →
Simone disse che li avrebbe aspettati lì, sotto quell’albero

 L’avverbio di tempo oggi diventa quel giorno. Allo stesso


modo ieri diventa il giorno precedente e domani diventa il
giorno seguente o l’indomani.
L’annunciatore disse: «Ieri si è verificato un grave incidente»
→ L’annunciatore disse che il giorno precedente si era
verificato un grave incidente.

 I verbi, nel passaggio dal discorso diretto al discorso


indiretto, devono adattare il modo e il tempo a quelli della
reggente da cui si trovano a dipendere. In particolare:
 se il verbo della reggente è al presente o al futuro, i
modi e i tempi del discorso indiretto restano gli stessi
del discorso diretto:

Simone dice: «Ricordo tutto» → Simone dice che ricorda


tutto.

Simone dice: «Riferirò tutto» → Simone dice che riferirà tutto.

 se il verbo della reggente è un tempo passato:

il presente indicativo diventa imperfetto o passato
remoto: devo → doveva, prego → pregò ecc.;

il futuro indicativo diventa condizionale: porterò → avrebbe
portato;

il passato prossimo indicativo diventa trapassato: ho


voluto → aveva voluto;

l’imperativo diventa congiuntivo
imperfetto o infinito preceduto da che o di: dammi → di
dargli o che gli desse;

il passato remoto indicativo diventa trapassato prossimo:

Simone disse: «Soffrii molto in guerra» → Simone disse che


aveva sofferto molto in guerra;

Il presente indicativo di una proposizione interrogativa


diventa imperfetto congiuntivo:

Simone chiese: «Chi ride?» → Simone chiese chi ridesse.

• se il testo da riassumere è scritto in prima persona, il riassunto dovrà


essere organizzato in terza persona, utilizzando frasi di questo tipo:
“l’autore afferma che...”, “il protagonista del brano rievoca alcune
vicende...”

• non si deve mai intervenire con giudizi personali, ossia bisogna produrre un
testo il più possibile oggettivo.

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