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Foscol

“Benvenuti a teatro. Dove tutto è finto ma niente è falso”

Lavoro a cura di Lorenzo Tambone


Foscol

“Solcata ho fronte, occhi incavati intenti;


Crin fulvo, emunte guance, ardito aspetto;
Labbro tumido acceso, e tersi denti,
capo chino, bel collo, e largo petto;

Giuste membra vestir semplice eletto;


Ratti i passi, i pensier, gli atti, gli accenti,
sobrio, umano, leal, prodigo, schietto;
Avverso al mondo, avversi a me gli eventi.

Talor di lingua, e spesso di man prode;


Mesto i più giorni e solo, ognor pensoso,
pronto, iracondo, inquieto, tenace:

Di vizi ricco e di virtù, do lode


alla ragion, ma corro ove al cor piace:
Morte sol mi darà fama e riposo.”

L’arte della recitazione, è stata da sempre un punto focale e di interesse dei popoli, a partire dai mendicanti di
Montagne fino ai grandi principi Vodacce. Si ha traccia di rappresentazioni teatrali anche nei Paesi ai confini di
Thean, come Ussura e Vesten. Molti sono gli attori che hanno reso celebre la loro compagnia in giro per il
continente, grazie soprattutto al loro stile unico di recitare la parte. Eppure, dietro questo mondo di battute e
copioni, si cela qualcosa di misterioso e sinistro. Si narra di maschere insolite che solo alcuni attori sono in
grado di sfruttare, ma quei pochi che hanno il coraggio di raccontare come siano stati quei momenti di gloria
mascherata, dicono che si siano sentiti come se non fossero più se stessi... come se qualcun’altro stesse
recitando la loro parte e loro fossero spettatori...

COME OTTENERE QUESTA STREGONERIA: Ogni volta che un personaggio acquisisce il talento stregoneria,
sceglie UNA maschera con la quale legarsi (ciò comporta che bisogna essere in possesso di una maschera al
momento del legame). La maschera deve essere fatta da un artigiano in grado di incanalare le trame del fato nel
suo manufatto. In generale, solo artigiani esperti di Vodacce hanno questa capacità ma non si escludono anche
operatori del settore di altre nazioni, basta solo che essi sappiano incanalare la magia nelle proprie creazioni.
Non si sa di che epoca siano le maschere… sono sempre così attuali e alla moda anche se attori di secoli prima
le usarono...
IMPORTANTE: Al momento della creazione del personaggio, si può essere in possesso di AL
MASSIMO due maschere.

CARATTERISTICHE DELLE MASCHERE:


Ogni maschera rappresenta una carta del Mazzo della sorte.
Ciò vuol dire che Hubris e Virtù di una maschera dovranno
appartenere alla stessa carta.
La maschera è legata anche ad un Tratto in base alla carta,
questo Tratto sarà chiamato “Tratto di Commedia” (sta al GM
scegliere i vari tratti di ogni maschera).
Quando un personaggio si lega ad una maschera, sceglie un
Tratto diverso da quello di Commedia, che diventerà il “Tratto
di Dramma”.
COME FUNZIONA: spendendo un Punto Eroe ed un Incremento nel caso il personaggio si trovasse in una
sequenza d’azione, l’Eroe può indossare una maschera con la quale si è legati. Indossare una maschera
comporta le seguenti conseguenze:

• L’Hubris e la Virtù del personaggio diventano quelle delle maschera (cioè quelle della carta della sorte)
• Il Tratto di Dramma diminuisce di 1.
• Il Tratto di Commedia aumenta di 2.

Questi effetti durano fino alla fine della Sequenza o quando vuole l’Eroe. È bene specificare che indossare la
maschera non fa perdere la lucidità mentale all’Eroe, anche se si sentirà sempre un po’ distaccato dal suo corpo,
come se fosse più spettatore che attore. Inoltre, spendendo un Incremento, l’Eroe potrà attivare i suoi nuovi
Arcani indipendentemente dalla volontà del Master (si avete capito bene, costa incrementi e bypassa il master…
powerplay vero? non proprio…).
L’Eroe quando si toglierà la maschera subirà le seguenti conseguenze:

• Il Tratto di Dramma e di Commedia tornano alla normalità.


• Hubris e Virtù tornano ad essere quelli originali del personaggio.
• In base a quante volte è stata usata questa capacità nell’arco della Sequenza (al massimo due, un utilizzo
di Hubris ed uno di Virtù), l’Eroe perderà un punto nel Tratto di Dramma per un’intera giornata (due
utilizzi equivalgono a due punti quindi). ATTENZIONE: non esiste un limite a questa regola, quindi i
vostri Tratti potranno valere 0!

Inoltre, l’Eroe avrà ricordi offuscati di quanto accaduto mentre era mascherato, e per di più, sempre durante le
24 ore a seguire, non sarà completamente lucido di mente e si sentirà un po’ come se avesse passato la serata
prima a bere litri e litri di rum. Oltre agli effetti sopra citati, se l’Eroe provasse ad indossare una maschera
legata ad esso durante questo periodo, la Corruzione aumenterebbe di un punto e i malus si riaplicherebbero per
ulteriori 24 ore, sommandosi con quelli precedenti.

REGOLE AGGIUNTIVE: Da qui segue un elenco di quelle che sono le interazioni di questa
stregoneria con le regole del gioco:
• L’utilizzo degli Arcani mentre si indossa una maschera non è influenzato nel conteggio totale
dell’utilizzo massimo degli Arcani a sessione. Ciò vuol dire che il giocatore potrà attivare ben 4
Hubris e Virtù diverse (due appartenenti alla maschera e due al giocatore).
• Una Strega della Sorte che prova a interagire in qualsiasi modo con gli Arcani dell’Eroe
mascherato, fallirà nel suo intento. Potrà essere possibile SOLO leggere gli Arcani della maschera.
Ovviamente la Strega non ha nessun problema se l’Eroe è smascherato, tutta via essere in possesso
di una maschera attira molto l’attenzione di Streghe in quanto ne sentono la presenza accanto
all’Eroe.
• Le maschere, ad un occhio attento ed esperto, valgono come manufatti Shirnet…
GUIDA AL MASTER: Ovviamente se usata bene questa stregoneria rende il giocatore una
mitragliatrice di dadi. É bene che il Master eviti ciò, nonostante le pesanti conseguenze dell’utilizzo di tale
stregoneria dovrebbero già responsabilizzare i giocatori. A livello di ambientazione, non è necessario che le
maschere, come si poteva intuire in precedenza, siano quante le carte del mazzo della sorte, ne possono essere
create di nuove. L’importante è che si rendi l’idea di oggetti talmente complessi che “quasi” nessuno ne
comprende la vera natura, in quel “quasi” ovviamente sono comprese figure come Matushka o il Padre di
Tutti…
La natura delle maschere è a completa scelta del Master ma è bene che essa non venga MAI svelata ai giocatori,
essi potranno comunque scoprirla nel corso del gioco ma un buon GM non dovrebbe rivelare il segreto del
dietro alle quinte, godetevi i viaggi mentali dei vostri giocatori ridendo di quanto siano fuori strada!

ESEMPIO: Maximilian Gauss ha i seguenti tratti:


• Vigore 2
• Grazia 2
• Risolutezza 3
• Acume 3
• Panache 3
Durante una Sequenza d'Azione, decide di indossare la
maschera de “Il Glifo” (medesima all'Arcano).
Il GM ha scelto che il Tratto di Commedia relativo alla
seguente maschera è Risolutezza, mentre il giocatore come
Tratto di Dramma ha scelto Grazia.
Speso l'incremento, i tratti di Maximilian saranno i seguenti:
• Vigore 2
• Grazia 2-1=1
• Risolutezza 3+2=5
• Acume 3
• Panache 3
Hubris e Virtù del personaggio diventeranno quelle della carta.
Il giocatore sceglie di usare, spendendo un Incremento, la sua
Virtù impedendo agli effetti magici di avere effetto su di lui.
Tolta la maschera, i suoi arcani torneranno i suoi originali e non
più quelli de “Il Glifo”. Potrà ancora utilizzare i suoi veri
Arcani secondo le normali regole di 7th Sea. Inoltre, avendo
usato 1 volta i suoi finti Arcani, perderà per 24 ore un punto in
Grazia (quindi ora per un intera giornata avrà solo 1 punto in
questo Tratto!). Per concludere, Maximilian si sentira sempre
un po' distaccato dalla realtà per questo lasso di tempo.

Grazie a tutti per avere dedicato qualche minuto alla consultazione di questo “manuale”, saluti dal vostro Wild!

“Io sottoscritto, Lorenzo Tambone, dichiaro di NON essere in possesso dei diritti legati alle immagini contenute
in questo file. I diritti delle suddette appartengono ai rispettivi creatori e non a me”.

“7th Sea 2nd Edition, tutti i loghi e i marchi registrati sono (c) John Wick Presents. L’autore accetta di
distribuire gratuitamente quest’opera fan-made. John Wick Presents e Need Games! non sono da ritenersi
responsabili di quest’opera in nessun titolo o forma.”

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