percento il nostro pianeta, non solo sotto forma di mare, ma anche come fiumi, laghi e falde acquifere. Con l’avvento delle industrie e del consumismo queste ultime si sono inquinate sempre di più, non soltanto un inquinamento dovuto alle plastiche, come spesso siamo portati a pensare, ma anche da sostanze chimiche che non possiamo né vedere né percepire ad occhio nudo. Queste sostanze sotto forma di elementi o composti, sono il prodotto dell’utilizzo di fertilizzanti, di fuoriuscite di sostanze chimiche da navi e dallo smaltimento inadeguato di alcuni tipi di materiali. Non soltanto le grandi aziende inquinano le acque, anche noi nel nostro piccolo contribuiamo, per esempio utilizzando prodotti per pulire la casa o usando saponi non biodegradabili. Le conseguenze dell'inquinamento da sostanze chimiche sono molto gravi e possono includere la morte di specie marine, la diminuzione della biodiversità, l'alterazione degli ecosistemi acquatici, il danneggiamento della salute umana attraverso la catena alimentare e il cambiamento delle condizioni climatiche a livello globale.
Le principali sostanze inquinanti
sono i metalli pesanti, l’azoto e il fosforo, se presenti in quantità elevata, i metalli pesanti possono essere altamente tossici e con effetti cancerogeni per gli esseri umani, l’azoto e il fosforo invece acidificano l’acqua e la rendono inabitabile per le specie acquatiche. Negli ultimi anni i dati stanno migliorando, soprattutto per quanto riguarda l'immissione nell'ambiente di metalli pesanti, questo perché con l'avvento delle nuove tecnologie, riusciamo a filtrare con maggior facilità questo scarto. In merito invece all’inquinamento da azoto e fosforo, siamo riusciti a diminuire leggermente le emissioni, questi agenti hanno però un particolare peso dell'ecosistema, in quanto contribuiscono alla eutrofizazzione delle acque, il rilascio nelle acque di fertilizzanti, usati per l'agricoltura, portano a una sovrapproduzione di alghe che ricoprono la superficie dello specchio d'acqua e non permettono agli esseri viventi sottostanti di proliferare.
Tornando all'inquinamento dei
mari, in Toscana in provincia di Livorno, a Rosignano Solvay, abbiamo un caso eclatante, qui da oltre 50 anni la fabbrica Solvay Chimica Italia spa scarica in mare il refluo industriale della produzione di soda caustica. Il refluo industriale contiene sostanze chimiche altamente tossiche, che hanno causato l'inquinamento del mare e delle falde acquifere, mettendo a rischio la salute della popolazione locale e degli ecosistemi marini. Secondo i dati dell'ARPA Toscana, l'Agenzia regionale per la protezione ambientale, l'inquinamento del mare causato dallo scarico del refluo industriale di Rosignano Solvay ha avuto gravi conseguenze sulla qualità delle acque marine. Inoltre, l'inquinamento ha causato la morte di specie marine, come ad esempio i mitili, e ha compromesso la qualità delle produzioni ittiche della zona. Le principali sostanze di scarto derivate da questa fabbrica sono l’arsenico e il cadmio, sostanze derivate dalla produzione di carbonato e bicarbonato di sodio.