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L’ACQUA UN BENE PREZIOSO

L'acqua ricopre per circa il 70


percento il nostro pianeta, non
solo sotto forma di mare, ma
anche come fiumi, laghi e falde
acquifere. Con l’avvento delle
industrie e del consumismo
queste ultime si sono inquinate
sempre di più, non soltanto un
inquinamento dovuto alle
plastiche, come spesso siamo portati a pensare, ma anche da
sostanze chimiche che non possiamo né vedere né percepire
ad occhio nudo. Queste sostanze sotto forma di elementi o
composti, sono il prodotto dell’utilizzo di fertilizzanti, di
fuoriuscite di sostanze chimiche da navi e dallo smaltimento
inadeguato di alcuni tipi di materiali. Non soltanto le grandi
aziende inquinano le acque, anche noi nel nostro piccolo
contribuiamo, per esempio utilizzando prodotti per pulire la
casa o usando saponi non biodegradabili. Le conseguenze
dell'inquinamento da sostanze chimiche sono molto gravi e
possono includere la morte di specie marine, la diminuzione
della biodiversità, l'alterazione degli ecosistemi acquatici, il
danneggiamento della salute umana attraverso la catena
alimentare e il cambiamento delle condizioni climatiche a livello
globale.

Le principali sostanze inquinanti


sono i metalli pesanti, l’azoto e il
fosforo, se presenti in quantità
elevata, i metalli pesanti
possono essere altamente
tossici e con effetti cancerogeni
per gli esseri umani, l’azoto e il
fosforo invece acidificano l’acqua e la rendono inabitabile per le
specie acquatiche.
Negli ultimi anni i dati stanno migliorando, soprattutto per
quanto riguarda l'immissione nell'ambiente di metalli pesanti,
questo perché con l'avvento delle nuove tecnologie, riusciamo a
filtrare con maggior facilità questo scarto.
In merito invece all’inquinamento da azoto e fosforo, siamo
riusciti a diminuire leggermente le emissioni, questi agenti
hanno però un particolare peso dell'ecosistema, in quanto
contribuiscono alla eutrofizazzione delle acque, il rilascio nelle
acque di fertilizzanti, usati per l'agricoltura, portano a una
sovrapproduzione di alghe che ricoprono la superficie dello
specchio d'acqua e non permettono agli esseri viventi
sottostanti di proliferare.

Tornando all'inquinamento dei


mari, in Toscana in provincia di
Livorno, a Rosignano Solvay,
abbiamo un caso eclatante, qui
da oltre 50 anni la fabbrica
Solvay Chimica Italia spa scarica
in mare il refluo industriale della
produzione di soda caustica. Il
refluo industriale contiene sostanze chimiche altamente
tossiche, che hanno causato l'inquinamento del mare e delle
falde acquifere, mettendo a rischio la salute della popolazione
locale e degli ecosistemi marini.
Secondo i dati dell'ARPA Toscana, l'Agenzia regionale per la
protezione ambientale, l'inquinamento del mare causato dallo
scarico del refluo industriale di Rosignano Solvay ha avuto gravi
conseguenze sulla qualità delle acque marine. Inoltre,
l'inquinamento ha causato la morte di specie marine, come ad
esempio i mitili, e ha compromesso la qualità delle produzioni
ittiche della zona.
Le principali sostanze di scarto derivate da questa fabbrica sono
l’arsenico e il cadmio, sostanze derivate dalla produzione di
carbonato e bicarbonato di sodio.

arpat.toscan.it
gli-agenti-inquinanti-che-le-industrie-rilasciano-in-acqua
https://www.eea.europa.eu/it/help/domande-frequenti/quali-sono-i-pericoli-dell2019inquinam
ento

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