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INQUINAMENTO IN CAMPANIA
In Campania ricordiamo Pianura e contrada Pisani a Nord, nonché l’area Vesuviana di
Boscoreale e Castellamare a sud di Napoli, dove spesso vengono appiccati degli incendi che
sono causa di produzione e liberazione nell’ambiente di una notevole quantità di gas e sostanze
tossiche, anche di Diossine e metalli pesanti. Nei comuni di Boscoreale, Castellammare di
Stabia, Ercolano, Pompei, Torre Annunziata e Torre del Greco, alle falde del Vesuvio, vi è la
presenza di discariche di amianto, di rifiuti di pellami, di vernici, di colle, di polivinilcloruro
(PVC) e materiale plastico di diverso tipo, oltre allo smaltimento illecito di tanti altri rifiuti
tossici ed ingombranti. Anche qui è stato evidenziato un incremento della mortalità per tumori
dell’apparato digerente, in particolar modo del colon-retto, genito-urinario e pleuro-polmonare.
Ultima, ma non per importanza, è l’area Acerra-Nola-Marigliano più nota come “Triangolo
della morte”, ai confini tra la provincia di Napoli e quella di Caserta, dove sono stati
accumulati ed interrati enormi quantità di rifiuti tossici: amianto, diossine, PCB, CVM e
fosfogessi radioattivi oltre a materiali ed apparecchiature di scarto. Purtroppo, sono queste le
aree dall’elevato inquinamento ambientale che espongono i cittadini al rischio di malattie e
tumori. Anche nei comuni del litorale Domizio-Agro-Aversano sono state riscontrate diverse
discariche di rifiuti industriali con materiale altamente tossico, causa di un incremento di
malattie e di un aumento della mortalità per tumori polmonari, epatici, gastroenterici, tiroidei,
della mammella e della vescica, secondo quanto riportato da diversi studi epidemiologici e da
tanti articoli di quotidiani locali. Con l’appellativo “Terra dei fuochi e dei veleni” s’intende
una vasta area geografica che si estende da Napoli Nord alla provincia di Caserta Sud e
racchiude cinquantasette comuni con circa due milioni e mezzo di abitanti. Questa terminologia
è stata usata per la prima volta nel “Rapporto Ecomafie” del 2003 realizzato da Lega
Ambiente per descrivere e denunciare il traffico di rifiuti speciali in queste terre. Prima di tutto
occorre precisare che per “Terra dei fuochi” intendiamo i roghi tossici appiccati ai
materiali sversati nella fascia di comuni compresi tra Napoli e Caserta e che per “Terra
dei veleni” ci riferiamo al tombamento dei rifiuti industriali in queste terre; due fenomeni
strettamente collegati da un comune denominatore: inquinamento ambientale ed
illegalità.
DALLA DIAGNOSI PRECOCE ALLA PREVENZIONE DEI TUMORI
Oggi la diagnostica strumentale (Eco, RM, TC, PET, etc.) messa a disposizione dalle diverse
strutture sanitarie permette di individuare, localizzare, valutare e studiare pienamente una patologia
sia come malattia che come neoplasia, nelle sue dimensioni, forme, rapporti e possibili evoluzioni.
Con questi metodiche è possibile oltre che studiare la malattia anche avere una valutazione sulla sua
aggressività e sulle sue possibili cure.
Ma il problema fondamentale, oggi, è anticipare l’evento malattia scrutando a livello genetico
eventuali modifiche che potrebbero essere causa o rischio di malattia. Oggi, quindi, con i test
genetici è possibile anticipare l’evento malattia, con un’azione predittiva effettuando la vera
prevenzione delle malattie partendo dalla selezione di pazienti che presentano storie familiari quali:
cardiopatie, malattia di Alzheimer giovanile, diverse neoplasie: mammella, ovaio, stomaco e colon-
retto. In questo caso il test deve essere effettuato prima su di un componente della famiglia che
abbia già sviluppato la malattia (caso indice) e successivamente sugli altri componenti del nucleo
familiare. Una seconda possibilità di utilizzo dei test genetici è rivolta a pazienti che necessitano di
programmazioni terapeutiche non standard, quindi necessitano di test genetici di precisione per
individuare la terapia specifica più efficace. ad es. antitumorale (carcinoma della mammella, ovaio,
colon-retto, melanoma metastatico, carcinoma polmonare, carcinoma gastrico, carcinoma vescicale,
tumore della tiroide, etc.) in particolar modo nei casi in cui sono state praticate terapie che non
hanno dato i dovuti benefici o se sono da attuare protocolli non tradizionali ad es. terapie
biologiche.
Altra metodica utile alla prevenzione delle malattie è la ricerca ed il dosaggio di alcune sostanze
tossiche in persone che vivono o lavorano in ambienti inquinati: dosaggio dei metalli pesanti, delle
diossine, dei PVC, dei furani ed altri. Infatti, la determinazione di queste sostanze tossiche
riscontrabili in concentrazioni significative nel sangue, nelle urine, nei capelli o in altro liquido
biologico degli abitanti “delle zone a rischio”, permetterebbe di risalire al tipo di inquinamento
ambientale in quella zona. L’epidemiologia abbinata alla tossicologia molecolare permette di
individuare le correlazioni tra fattori ambientali e mutazioni genetiche. Ma va precisato che alcuni
metalli in traccia sono elementi chimici essenziali per la vita, per citarne alcuni: selenio, rame,
ferro, iodio, zinco, litio etc., mentre altri sono elementi tossici anche a bassissime concentrazioni e
questi sono il cadmio, il mercurio, il cromo e il piombo. In sintesi dalla rilevazione dei tipi di
metalli pesanti, di diossine o di furani presenti in concentrazioni significative nei liquidi organici
degli abitanti, è possibile risalire al potenziale rischio di contrarre una malattia, ovvero un tumore.
Pertanto in base alla determinazione dei metalli pesanti riscontrati si può attuare un programma di
prevenzione mirata e specifica. Quindi sapere se un individuo è portatore di alte concentrazioni di
metalli pesanti o diossine consente di attuare un programma di prevenzione di malattie d’organo
mirato, ovvero personalizzato.
DIRITTO ALLA SALUTE
La tutela della salute è garantita da norme è leggi che regolano il controllo dei cibi, delle acque,
della qualità dell’aria, dello stato dell’inquinamento del suolo e delle falde acquifere, delle
frequenze e delle radiazioni presenti nell’etere, nonché fondamentale è il diritto alla prevenzione e
alla cura delle malattie. Purtroppo si è passato da un periodo di assistenzialismo indiscriminato
“tutto a tutti “ ad un assistenzialismo “ tutto solo ad indigenti”.
L’articolo 32 della Costituzione Italiana sancisce che ciascun individuo ha diritto alla salute, inteso
non come assenza di malattia e/o infermità fisiche/psichiche, ma come stato di completo benessere
fisico, mentale e sociale, così come sostiene anche l’OMS.
Anche gli articoli 2 e 13 della Costituzione, riconoscendo e garantendo i diritti dell’uomo ne
ribadiscono l’inviolabilità.
Purtroppo l’attuazione dei programmi di analisi e recupero dei territori, di programmi di
prevenzione delle tante malattie, di screening genetici e di determinazioni di metalli pesanti,
diossine e furani sia alla nascita che durante tutta la vita, restano ancora un miraggio.
Sorge spontanea una domanda: “forse si preferisce curare ma non prevenire le malattie?”
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Brescia