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ricerche che evidenziano gli impatti negativi su biodiversità marina ed ecosistemi. Secondo uno
studio pubblicato sulla rivista scientifica "Frontiers in Marine Science", la pesca a strascico nel
Mediterraneo ha causato una significativa riduzione della diversità biologica e una grave
degradazione degli habitat marini sensibili, come le praterie di posidonia e i fondali rocciosi. Questo
tipo di pesca non selettiva ha anche contribuito alla diminuzione delle popolazioni di specie ittiche
commercialmente importanti, compromettendo la sostenibilità delle risorse ittiche nel lungo periodo
(Fonte: Coll et al., 2018).
Le attività di estrazione di gas e petrolio nel Mediterraneo, in particolare nelle zone sensibili come il
Canale di Sicilia e il Mar Adriatico, hanno sollevato preoccupazioni riguardo ai rischi di
inquinamento delle acque e agli impatti sull'ecosistema marino. Secondo uno studio condotto
dall'Università di Napoli Federico II, le operazioni di perforazione e trivellazione possono causare
danni irreversibili agli habitat marini, influenzando la distribuzione e l'abbondanza della vita marina
e aumentando il rischio di contaminazione da idrocarburi (Fonte: Buia et al., 2020).