Sei sulla pagina 1di 41

FISIOLOGIA VEGETALE

L’ACQUA
È il solvente biologico per eccellenza, fonte di idrogeno e ossigeno. La maggior parte delle reazioni
avviene in un mezzo acquoso. È un substrato di reazioni idrolitiche. È il substrato della fotosintesi. Nei
tessuti giovani occupa dall'80 al 85% del volume. Di tutte le risorse di cui la pianta necessita per
crescere, l'acqua è la più abbondante e la più limitante, questo perché piante utilizzano acqua in
quantità enormi:
● Il 97% di H2O assorbita è persa per la traspirazione (persa sotto forma di vapore)->
inevitabile come conseguenza del processo fotosintetico. Perdita H2O accoppiata con
assorbimento CO2
● Il 2% di H2O assorbita è usata per la crescita
● L'1% di H2O è usata per le reazioni
Dunque H2O è un ospite temporaneo.

Grafico 1 rappresenta la resa della coltivazione in funzione alla disponibilità idrica. All'inizio la resa è
bassa, con poca disponibilità di H2O, dopodiché aumentano i fiori. A una certa la resa non aumenta
più perché c'è qualcos'altro che diventa limitante.

H2O è una molecola polare e neutra con parziali cariche positive (H) o negative (O) a causa della
diversa elettronegatività di H e O-> forma legami H tra molecole di H2O e altre molecole (tra H e
atomi molto più elettronegativi-> derivano 8 proprietà:
● Ottimo solvente: l'acqua scioglie grandi quantità di sostanze rispetto a quanto non possano
fare altri solventi. Questo grazie alle sue piccole dimensioni e possibilità di formare legami H
(con ioni o macromolecole)
● Alto calore specifico, ovvero la quantità di energia sotto forma di calore che deve essere
scambiata per variare di tot gradi la temperatura di una certa quantità di H2O. Quando la
temperatura si alza le molecole vibrano e i legami H contengono vibrazioni assorbendo
energia. Le piante sono eteroterme e non hanno sistema per trattenere calore, le
temperature quindi oscillano in base a quella esterna, ma essendo H2O le oscillazioni sono
più contenute, dovuto all'alto calore specifico
● Alto calore latente di evaporazione (44 Kj/mol, il più alto noto), la quantità di energia
sottoposta a calore che deve essere assorbita per fare passare H2O dallo stato liquido a
gassoso, a temperatura costante (ciò che avviene durante traspirazione). La maggior parte di
questa energia è utilizzata per rompere legami H. il calore latente agisce facendo raffreddare
la superficie da cui H2O è evaporata-> modera temperatura delle foglie traspiranti (che
aumenterebbe grazie all'energia solare)-> se non ci fossero meccanismi di raffreddamento
H2O bollirebbe nella foglia-> traspirazione è un meccanismo per raffreddare
● Coesione ovvero attrazione reciproca tra le molecole (grazie a legami H)
● Adesione, ovvero attrazione delle molecole di H2O per una fase solida (parete
cellulare/vetro)-> legame idrogeno è tra H2O e qualche altra struttura/molecola idrofila
● Tensione superficiale, evidente quando dà interfaccia aria-H2O. La molecola di H2O a causa
dei legami H è più attratta da fase liquida rispetto alla fase gassosa-> la situazione più stabile
si ha con configurazione che minimizza superficie di interfaccia aria-acqua. L'energia
necessaria per aumentare la superficie di interfaccia è detta tensione superficiale (7,28 x
10-8 MPa/m per acqua).
● Capillarità. Diretta conseguenza di: adesione + coesione + tensione superficiale. La forma di
una goccia su una superficie solida riflette l'attrazione liquido-solido: se è schiacciata il
substrato è idrofilo + se è gonfia il substrato è idrofobo. Quando il liquido è posto in un tubo
capillare di vetro si hanno due casi: colonna bagnabili portano a forza netta verso l'alto
(livello si alza fino a che forza è bilanciata dal peso) del liquido (es. acqua) formando un
menisco concavo + colonna non bagnabile porta a forza che abbassa il livello del liquido (es.
Hg) formano un menisco convesso. La pressione esercitata (forza/area) dell'interfaccia
equivale a con T= tensione superficiale del liquido e r=raggio di curvatura del menisco

● Forza di tensione molto alta. Consiste nella forza massima per unità di superficie che una
colonna piena di acqua può sopportare prima che si spezzi (legami H si spezzano). In assenza
di gas disciolti e in piccoli capillari (vasi xilematici) acqua sopporterebbe pressioni negative
(risucchiare) fino a -20MPa

Il movimento dell'acqua è sempre e solo passivo, in risposta alle forze fisiche. Movimenti per:
● Diffusione: movimento da zone con concentrazione maggiore a minore. Si tratta del
movimento netto di molecole tramite agitazione termica casuale. La velocità del flusso è
espressa dalla prima legge di Fick ϕ= -DelLa diffusione è più efficace a breve distanza

● Flusso di massa/di pressione: da una pressione maggiore a una pressione minore.


Movimento descritto dalla legge di Poiseuille (descrive velocità del flusso di volume)x con
r=raggio tubo P=pressione η=viscosità del fluido. Questa equazione dice che il flusso di
massa dovuto alla pressione è estremamente sensibile al raggio del tubo. Qui la
concentrazione non compare, perché i liquidi come presupposto non sono viscosi
(concentrati) ma sono diluiti

Il movimento che ne risulta è l'Osmosi attraverso membrana semipermeabile. L'osmosi giunge


all'equilibrio quando la pressione idrostatica interna (acqua entrata nel tubo) eguaglia la pressione
atmosferica a cui è sottoposto l'intorno. Due termini importanti:
● Il potenziale chimico è l'espressione quantitativa dell'energia chimica associata al composto
(ha lo stesso segno del ∆G), viene indicato con µ -> acqua si muove sempre passivamente
quindi è sempre negativo. Si tratta dell'espressione dello stato di energia libera dell'acqua. Il
potenziale chimico ha dimensioni di joule/mole quindi lavoro/mole, . L'acqua scorre
spontaneamente dalle regioni con potenziale chimico maggiore a minore

● Il potenziale idrico dell'acqua, ψw è dato da ha le dimensioni di una pressione: -> . Densità


3
parziale H2O sono 18 cm /mol. Quantità relativa che dipende da ψw= ψ*w + ψs + ψP + ψg+
zFE

○ ψ*w è la natura del composti: ψ*w è pari a 0 Mpa in condizioni standard: acqua
pura + 25° + 1 atm

○ Ψs : potenziale di soluto/potenziale osmotico-> concentrazione. Sappiamo che


ψs=RTln[H2O] ma la concentrazione dell'acqua è molto difficile da misurare-> si
misura la concentrazione dei soluti disciolti in acqua. Si può dimostrare che in[H2O]
quando si ha a che fare con soluzione diluite (biologiche) è circa uguale a -Σ[S] delle

concentrazioni totali-> deriva che ψs= -RTCs equazione di Van Toff, formalmente
uguale all'equazione dei gas perfetti-> ψs= -π -> ψs ha le dimensioni di una

pressione: perché rimane solo uP, unità di pressione. Ψs= -0,5/-0,7 Mpa. È zero se
non ci sono solution

○ ψP: pressione idrostatica-> si misura come derivazione della pressione atmosferica->

acqua allo stato di riferimento ha ψP di 0 Mpa (subisce pressione atmosferica)

○ Ψg :gravità-> dipende dal dislivello rispetto al livello del mare. Indicato con ψg=ρw

xgxh so che ρw x g=0,01 Mpa/m e h è in metri-> anche ψg ha le dimensioni di una

pressione Ψg con un dislivello tra 5 e 10 m può essere trascurato o per trasporti e


livello cellulare

○ zFE. Campo elettrico nella soluzione (ma non viene considerato perché l'acqua è
neutra, z è zero)
Nei nostri casi ψw= ψs + ψP . Questo perché consideriamo: acqua in condizioni standard +
dislivello basso + H2O non è carica ma neutra. H2O si sposta da zone in cui potenziale idrico è
maggiore a minore siccome si muove sempre in modo passivo. Mettendoci nel caso della
colonna in acqua (osmometro) con membrana semipermeabile. Nel beker il potenziale idrico è
0 (non c'è pressione oltre quella esterna e non ci sono soluti) + nella colonna il potenziale

idrico è uguale a ψs. Il flusso netto è in entrata, infatti ∆ψw=ψwcolonna - ψwbeker -> quantità

negativa-> è giusto che si muova verso dentro. All'equilibrio non si ha più movimento di acqua

né in entrata né in uscita-> ψw becker è uguale, sempre 0 + ψw colonna è cambiata perché

oltre che avere ψs ha sviluppato una pressione ψp-> all'equilibrio ∆ψw=0 quindi

ψwcolonna=ψs + ψp=0. La cellula vegetale è assimilabile ad un osmometro? La membrana

cellulare è semipermeabile, c'è concentrazione dei soluti (ψs) e la componente pressione (ψP)

che viene fuori dalla parete cellulare che è rigida. Quindi in cellula vegetale ψw= ψs + ψP =
-π+P.

● Se ψwcellula < ψwambiente allora acqua va verso la cellula, entra-> cellula si gonfia e viene
contenuta dalla parete-> si forma la pressione idrostatica fino a che arriva al massimo, della
pressione di turgore che è quella che fa stare su tutte le foglie e fili d'erba. È la parete ciò che

permette alla cellula di non scoppiare, le cellule animali scoppiano in acqua. In turgore la ψP
è positiva

● Se ψwcellula > ψwambiente allora acqua esce, si perde turgore e si ha appassimento della
pianta, si può arrivare a plasmolisi (distaccamento membrana dalla parete). Non in turgore la

ψP è zero. Ψp negativa compare quando: l'acqua viene trasportata in xilema per


traspirazione, è più negativa in radici che foglie, per andare verso l'alto + parete cellulare
Quindi il movimento dell'acqua dipende dalla forza motrice, ovvero gradiente di potenziale

idrico ∆ψw e dalla conduttività idraulica della membrana (quanto è permeabile all'acqua)->
conduttività è abbastanza elevata, tanto da portare all'equilibrio idrostatico in un minuto. Una

cellula per variare il potenziale idrico può variare: la concentrazione dei soluti (ψs), attraverso
gli stomi che si aprono e si chiudono o attraverso il trasporto floematico + modificazione parete

rendendola meno rigida (ψP ) grazie alla crescita per distensione indotta dall auxina.

RIZOSFERA
La perdita di acqua (traspirazione) di una pianta che vive in suolo arido (sotto forma di vapore) al 50%
è sempre inferiore o uguale al 50% della traspirazione in un suolo non arido-> pianta in suolo arido
riduce la traspirazione. In suoli naturali si hanno le precipitazioni-> acqua scende verso il basso per
gravità ma ciò dipende dalle dimensioni delle particelle: sabbia (sono le particelle più grosse) + argilla
(sono particelle più piccole)-> più particelle sono grosse allora più facilmente l'acqua scorre verso il
basso per gravità (c'è più spazio tra i granelli, ha una via più ampia per muoversi)-> movimento
sabbia > argilla. La CAPACITA' DI CAMPO di un suolo indica la capacità del suolo di trattenere acqua
contro gravità-> argilla e suolo ricchi di humus hanno capacità di campo > della sabbia.

Anche il suolo ha un potenziale idrico con gli stessi componenti di una pianta ψws=ψs + ψp .
● Nel suolo si intercala acqua, occupando spazio dell'aria, questa però non è pura ma ha dei
Sali disciolti:

○ In suoli normali la concentrazione di soluti è bassa ψs= -0,01 Mpa

○ Nei suoli salini (lungo le coste) si ha elevata concentrazione di sale in soluzione ψs=
-0,2 Mpa. In agricoltura quando si usa acqua di bassa qualità si ha una salinizzazione
dei terreni. Mangrovie vivono in terreni salini.

● Ψp è in funzione di quanta acqua si ha nel suolo-> se suolo è saturo di acqua ψp=0Mpa se

invece è privo di acqua (suolo arido) allora ha ψp negativo circa -3 Mpa. Quando l'acqua se
ne va, viene rimpiazzata dall'aria. Acqua ha-> adesione (tende ad aderire alle particelle di
terreno) + coesione (particelle di acqua liquida aderiscono tra di loro) + tensione superficiale
(interagiscono aria e acqua-> )-> tanto più acqua diminuisce tra le particelle, tanto più tende
ad aderire all'aria-> raggi di curvatura dei menischi (r) diventano sempre più stretti-> perciò
la pressione diventa sempre più negativa (spiega perché è negativa in un terreno arido).

Perciò nella rizosfera (porzione di suolo attorno alla radice che assorbe acqua) si ha pressione
idrostatica minore che in un suolo senza radici. Due movimenti:
● Per flusso di massa (movimento che dipende da pressione) si avrà un flusso che va da zona
con pressioni maggiori a minori (dipende da ∆P)-> radici richiamano acqua da zone fuori
dalla rizosfera: acqua fluisce da zone con molta acqua a zone con poca acqua in cui le
interfacce aria-acqua sono più curve. Nel suolo acqua si muove per flusso di massa e con
essa si muove tutta la soluzione-> alla radice arrivano anche gli ioni disciolti (nitrato, solfato,
potassio, cloruro), Sali minerali che sono nutrienti per la pianta.
● Diffusione. La pianta se assorbe i nutrienti allora la concentrazione di essi diventerà minore
nella zona della rizosfera-> nutriente si muove anche da solo per diffusione in risposta ad un
gradiente di concentrazione (non si muove solo con acqua) da [] maggiori a minori.
Velocità di flusso dipende dalla ∆P e dalla CONDUCIBILITA' IDRAULICA (facilità con cui acqua si muove
nel suolo): diminuisce tanto più gli spazi tra le particelle sono occupati da aria e quindi il condotto in
cui acqua si muove, si riduce-> se i suoli sono saturi è maggiore nella sabbia che nell'argilla.

I peli radicali sono estroflessioni delle cellule del tessuto di rivestimento tegumentale, rizoderma. I
soluti devono passare la radice e arrivare fino al cilindro centrale, allo xilema. Per arrivarci deve
passare il rizoderma-> tessuto parenchimatico della corteccia-> endoderma-> xilema. Acqua e sali
possono raggiungere i vasi attraversando 3 vie essenziali:
● Simplastica: attraverso i plasmodesmi siccome attraversa il simplasto. In questo caso l'acqua
passa per osmosi, sia per passare rizoderma, che per entrare in xilema, che per attraversare
ciascuna membrana plasmatica delle cellule
● Apoplastica: corre lungo le pareti (apoplasto) senza entrare nelle cellule. Questo movimento
arriva fino alla membrana e non passa il cilindro centrale siccome è bloccata dall'endoderma,
le cui pareti (radiali e trasversali-> 4 su 6 facce) delle cellule sono caratterizzate dalla banda
del Caspary. Si tratta di suberina: molecole di acidi grassi con numero di C tra 10-28 legate da
composti fenolici-> rende la parete impermeabilizzata. A questo punto bisogna intraprendere
la via simplastica. Questo permette:
○ Selezionare le diverse sostanze che arrivano escludendo gli xenobiotici (tossiche o
dannose)-> setaccio molecolare. Allontanandosi dalla zona assorbente della radice
viene meno la necessità di controllo del flusso di soluti da parte dell’endoderma->
cellule dell’endoderma ispessiscono la parete anche nei punti di permeazione e sulla
pareti tangenziali esterne e l’endoderma diventa un tessuto con prevalenti funzioni
meccaniche (resistenza agli sforzi di trazione longitudinale)
○ Concentrare i nutrienti presenti nella soluzione salina, siccome l'acqua che arriva è
molto diluita
● Transcellulare: attraverso il vacuolo

TRASPORTO DELL’ACQUA
Nelle piante, lo xilema costituisce la principale via di trasporto dell'acqua (99,5%). Xilema ha
elementi conduttori costituite da cellule morte, senza nulla se non parete (morte cellulare
programmata)-> due elementi tracheali:
● Tracheidi. Cellule fusiformi allungate con diametro di 50 massimo di µm. Si sovrappongono
mantenendo tutta la parete. Sia in angiosperme che in gimnosperme
● Trachee (elementi dei vasi). Cellule più grandi sovrapposte, con diametro massimo di 500
µm-> trasporto di flusso maggiore. Sono più specializzate, le hanno le angiosperme (è come
se fosse un tubo continuo). Si sovrappongono di modo che le pareti trasversali vengono
perse-> tra due cellule c'è la placca di perforazione-> formano il vaso
Ci sono ispessimenti di parete secondaria di lignina con diverse forme (spiralata, annullata ecc.). La
lignina è fatta di polimeri di fenoli (alcoli fenil propilico). Lungo la parete si trovano zone in cui manca
la parete secondaria e c'è solo quella primaria, sottile-> punteggiature-> fanno comunicare diversi
vasi (permeabili all'acqua)

L'H2O sale dalla radice alle foglie grazie a un flusso di massa e di pressione-> si muove da pressione
maggiore a minore-> si muove tutta la soluzione in risposta ad un gradiente di pressione. C'è una
maggiore pressione a livello radice e minore a livello foglia. Il flusso di massa a pressione avviene per
due meccanismi:
● Pressione radicale (quando la traspirazione è bloccata se gli stomi sono chiusi, elevata
umidità). Alcune radici sviluppano una pressione positiva nello xilema-> pressione radicale:
pressione di massima è 0,5 MPa, quella rilevata è 0,1 MPa. Solo che questa pressione è
abbastanza bassa e scompare quando la velocità di traspirazione è elevata-> inadeguata a
spostare acqua dalla base all'apice: acqua che viene immessa nello xilema dalla radice non
viene portata rapidamente verso l'alto ma resta nello xilema. Se la concentrazione di soluto

aumenta nello xilema abbiamo: ψs diventa più negativo + ψwxil diventa più negativo->

negativizzazione del potenziale idrico (ψwxil < ψwcort) -> richiamo di acqua nello xilema
dalla corteccia/suolo-> xilema è rigido (vaso non si dilata) e acqua non può rifluire perché c'è
Caspary, quindi la soluzione sale verso l'alto. La radice è assimilabile in questo caso ad un
osmometro: xilema è la colonna con soluzione + membrana semipermeabile sono cellule
endoderma + bacinella è il suolo/corteccia. Ciò origina il fenomeno della GUTTAZIONE: succo
xilematico che esce attraverso IDATODI (stomi acquiferi). Però non basta come meccanismo
di trasporto
● Traspirazione basata sulla forza di coesione/adesione (meccanismo controllato da piante)
della linfa ascendente. La pressione nello xilema non è positiva ma negativa, però è sempre
meno negativa nello xilema a livello radice che nella foglia. La pressione è facilmente
rilevabile con la siringa-> liquido nella siringa viene aspirato all'interno del vaso (come una
cannuccia)-> grazie alla tensione in cima. È sulla superficie delle pareti cellulari della foglia
che si sviluppa la pressione negativa. In una foglia tipo abbiamo: epidermide-> parenchima a
palizzata-> parenchima spugnoso. Nello spugnoso tra le cellule ci sono spazi con aria ma
cellule sono circondate da un sottile film di acqua-> abbiamo fenomeno della tensione
superficiale (acqua è più attratta da stato liquido che gassoso e aderisce a parete cellula) e
acqua è sottoposta a pressione . Acqua che evapora dalle pareti delle cellule del mesofillo
lacunoso, bagna le pareti delle cellule del mesofillo-> si ritrae sempre più negli interstizi di
parete: a mano a mano che l'acqua evapora i menischi diventano sempre più stretti (r
diminuiscono)-> pressione sarà più negativa a livello fogliare che a livello radice. La teoria
della coesione-adesione spiega come ci possa essere trasporto di acqua nella pianta senza la
spesa di energia metabolica.

Il pericolo che si potrebbe avere dovuto alla pressione negativa nel vaso xilematico è:
● Il suo restringimento (cannuccia si restringe)-> però il vasi ha pareti ispessite con lignina e
quindi non collassa
● Acqua ha alta resistenza alla tensione (forza di tensione), resiste a pressioni negative->
sopporta in piccoli capillari anche tensioni di - 20 Mpa. Nello xilema però ci sono gas disciolti,
che non hanno la stessa resistenza e quindi passano da disciolto a gassoso-> pressione
negativa porta a formazione di bolle di gas (nell'uomo ci sono gli EMBOLI)-> rilevabile
acusticamente. La bolla di gas tende a espandersi e potrebbe teoricamente riempire l'intero
sistema perché gli elementi tracheali sono interconnessi dalle punteggiature, però le bolle
non possono passare facilmente-> non succede. Riducono conseguenze cavitazione:
○ Lo xilema sappiamo che ha le punteggiature, che fanno comunicare i vasi adiacenti->
se c'è un embolo in un vaso allora l'acqua lo può aggirare passando dalle
punteggiature e scorrendo in altri vasi, e poi rientrare
○ Piante in grado di eliminare le bolle dallo xilema. Di notte quando la traspirazione è
bassa, aumenta lo p xilematico-> vapor acqueo e gas tornano in soluzione
○ Alcune piante sviluppano una pressione radicale positiva nello xilema-> restringe
bolle e porta gas a sciogliersi
○ Riempimento con soluzione proveniente dal floema-> si riempiono i vasi cavitati
○ Nelle piante con accrescimento secondario (vivono più di un anno) si ha nuovo
xilema (cerchie annuali)-> entra in funzione prima della completa cavitazione dello
xilema vecchio-> permette alle piante di sostituire la perdita di capacità di trasporto
dell'acqua causata dalla cavitazione

Uscita del vapore acqueo all'atmosfera è un movimento passivo a brevi distanze in risposta ad un
gradiente di concentrazione: concentrazione vapor d'acqua in aria e nella foglia. Il vapore acqueo
esce dagli stomi perché fuori da cellule epidermide, in contatto con esterno, dopo la parete c'è la
cuticola. Essa è costituita da cutina (polimeri di acidi grassi con 16-18 C idrossilati) e cere (miscele
complesse di lipidi liberi a lunga catena)-> sostanze grasse quindi non è permeabile al vapor
acqueo-> traspirazione cuticolare va da 0-5% della traspirazione totale. La cuticola permette di non
avere una perdita incontrollata di acqua e quindi il disseccamento (piante acquatiche non ce
l'hanno). La cuticola è impermeabile al vapore acqueo ma anche alla CO2-> servono stomi per fare
entrare CO2 utile a fotosintesi. Tra l'esigenza di non disidratarsi e di fare fotosintesi prevarrà sempre
quella di non disseccarsi-> piuttosto chiudo stomi. Le resistenze che il vapore acqueo incontra prima
di uscire dalla foglia sono:
● Stomi chiusi (più determinante)
● Strato limite (area immobile che c'è sulla superficie della foglia, qui temperatura e
concentrazione gas sono influenzati dalla foglia). Più è spesso, allora si ha più resistenza e
minore è la velocità di flusso. Foglie più grosse hanno strati limite più spessi rispetto a foglie
piccole. Se c'è vento il suo spessore è minore

Riassunto:
● Flusso di massa ∆P si ha sia in suolo-radice che in suolo-xilema.
● Osmosi (segue P e concentrazione) si ha nelle vie in/out del simplasto
● Diffusione per gradiente di concentrazione ∆C si ha in uscita vapore in atmosfera
Acqua si muove da potenziali idrici maggiori a minori-> movimento passivo. Mentre ψs è sempre più
o meno negativo (ci sono sempre soluti), ψp può essere positivo o negativo

TRASPORTO CELLULARE
Una reazione di trasporto è una reazione in cui il composto cambia localizzazione (es. all'interno o
all'esterno del citosol). La sostanza passa attraverso la membrana plasmatica senza essere
cambiata-> S può essere carico (+ o -) o non carico. Per sapere se la reazione è favorita
termodinamicamente (esoergonica, movimento passivo) o sfavorita (endoergonica, movimento
attivo), si va a vedere il potenziale chimico e si fa la differenza tra i due ambienti. Il potenziale
chimico µ dipende da: f(natura)-> vale sempre; (conc)-> vale sempre; (pressione)-> soluti però sono
soluzioni diluite, hanno spazio-> non ha pressione rilevante rispetto agli altri fattori; (gravità)-> non
ha senso parlando di cellule; (potenziale)-> solo se è carico.

● S non carico µs=µs* + RTln[S]. Per misurare la differenza tra i due potenziali chimici ∆µs=µse -

µsi= (µs* + RTln[Se])- (µs* + RTln[Si]) -> i potenziali chimici standard si elidono-> ∆µs=RTln .
Se ∆µ è negativo allora il movimento è termodinamicamente favorito-> se [Si]>[Se] è passivo;
se [Si]<[Se] è attivo; all'equilibrio [Si]=[Se].

● S carico µs=µs* + RTln[S+] + zFE . ∆µs+ =µs+e - µs+i= (µs+* + RTln[S+e] + zFEe) - (µs+* +

RTln[S+i] + zFEi)= RTln + Fx∆E . In questo caso ho due componenti: chimica + elettrica-> se
entrambi sono favorevoli allora è sicuramente movimento passivo; se un gradiente è
favorevole e l'altro no bisogna il gradiente favorevole se è maggiore, in quel caso è
comunque favorevole (es. se gradiente elettrico è maggiore di quello chimico sfavorevole
allora lo ione si muove contro gradiente concentrazione in modo passivo). In questo caso si
parla di potenziale non più chimico ma ELETTROCHIMICO. Equilibrio quando ∆µs+=0 ovvero
quando il gradiente chimico ed elettrico sono uguali e opposti. Se siamo all'equilibrio allora si
ricava l'equazione di Nernst ∆E=ln = 59 log (59 per l'equazione per il catione monovalente
ma se fosse bivalente sarebbe 59/2). È il potenziale elettrochimico di un determinato ione. Si
può misurare il potenziale elettrico di una membrana-> risulta un potenziale interno rispetto
esterno che è negativo: -110-> lo uso come ∆E-> -110= 59 log . Tutte le piante hanno
potenziale negativo nella cellula (iperpolarizzato)

Le cellule vegetali a differenza di quelle animali sono ricche di K+. Nella tabella si vede che è
all'equilibrio, è distribuito passivamente, secondo il suo gradiente. Na+ non è assolutamente
all'equilibrio, ci aspettiamo che venga estruso con un trasporto attivo. NO3- essendo negativo ci
aspettiamo venga respinto dall'interno cellulare invece è molto concentrato nel citosol, uguale per lo
ione cloruro-> invece no, fosfato più concentrato internamente. Fosfato è concentrato esternamente
come il cloruro, quindi ci aspettiamo la stessa concentrazione interna. Il solfato è l'unico bivalente e
viene assorbito attivamente (come tutti gli altri anioni)

Potenziale elettrico transmembrana ∆Em=∆Ediff + ∆Watt è dovuto a:


● Diffusione ioni attraverso la membrana (creano un potenziale descritto dall'equazione di
Goldman Hodgkin Katz)
● Trasporto attivo elettrogenico (genera potenziale). Il trasporto attivo elettrogenico è dovuto
ad una estrusione dall'interno all'esterno di H+ dovuto ad una H+ATPasi della membrana
plasmatica-> trasporto attivo primario dovuto alla pompa protonica della membrana
plasmatica
Parto da un potenziale elettrico molto negativo, tipico delle piante -130. Se immetto cianuro questo
inibisce la fosforilazione ossidativa, in particolare l'ATP sintetasi-> depolarizzazione forte-> togliendo
il cianuro il potenziale, con cinetica più lenta, torna prima o poi al potenziale negativo.

Acqua può muoversi attraverso le acquaporine, permettono il trasporto più veloce che la diffusione.
Molecole polari più grosse e io passano membrana biologica utilizzando proteine di trasporto (non
necessariamente attivo).
● Nei canali ionici si ha ciclo di apertura-chiusura e si basa su selettività conformazionale.
Fanno un trasporto passivo
● Carrier (permeasi) può catalizzare sia un trasporto passivo (diffusione facilitata) che attivo:
○ Primario-> pompe che sfruttano reazione che dà energia (ATP)
○ Secondario-> cotrasporto di due sostanze (antiporto o simporto)

H+ATPasi
∆E della cellula è -110/-120 mV -> si pensò che il potenziale fosse così negativo per estrusione di H+
dalla cellula-> si ipotizza la presenza di pompe protoniche di membrana (H+-ATPasi) che trasporta
protoni-> è stata confermata sia in vivo che in vitro. Il movimento è un trasporto attivo infatti ha
contro gradiente di:
● Concentrazione ∆[ ]. Il pH interno alla cellula è 7,2-7,3-> concentrazione di protoni è circa
-8
10 . Nell'apoplasto/parete il pH (quando viene stimolata H+ATPasi) va da 4 a 6 (ambiente
esterno da membrana). Dunque il movimento di protoni va verso la zona più concentrata->
sfavorevole
● Elettrico ∆E. Va da zona in cui potenziale negativo a zona in cui potenziale è zero

La pompa protonica è PURA (Na+K+-ATPasi no) siccome trasporta una unica specie ionica (H+).
Caratteristiche:
● Singola catena polipeptidica (non ha tante subunità come quella mitocondriale) con massa
molecolare di 100 kDa e che funziona come dimero. La sua espressione dipende da 12 geni.
● 10 domini transmembrana, N e C terminale sono nel citosol. Tra il 4° e 5° dominio
transmembrana si ha un'ampia porzione citosolica dove è contenuto il sito catalitico per
idrolizzare ATP
● ATPasi sono dette di tipo P quando vengono fosforilate in qualche momento: E+ ATP-> E-P ->
3-
E + P . Queste ATPasi sono inibite dal VANADATO VO4-> essendo simile si sostituisce al PO4
bloccando la reazione
● Nella porzione C-terminale esiste un dominio autoinibitorio. È stato scoperto facendo
reazioni di proteolisi controllata: vengono staccati aa da porzioni terminale-> ATPasi rimane
attivata. La fosforilazione tramite protein-chinasi di serina e treonina nel dominio
autoinibitorio porta all'attivazione, defosforilazione inibisce l'attività dell'ATP. In particolare
quando uno specifico residuo di treonina è fosforilato vengono iniquitate (si legano alle) le
proteina 14-3-3 (proteina coinvolte in diversi meccanismi importanti, come morte cellulare
programmata)-> attivazione H+ATPasi (risposta a luce, ormoni ecc.)-> fosfatasi disattiva
● Ha una Km per ATP attorno allo 0,5 M
● Stechiometria H+est : ATP idr è 1:1. Già la termodinamica lo suggeriva, basta confrontare le
energie necessarie per estrudere e l'energia fornita da APT.

○ All'interno della cellula il pH sappiamo che è fra 7-7,5, nell'apoplasto 4. ∆µH+= (µH+e

- µH+i)= 5.700 log + 96.500 (0-(-0,12) . Sapendo che F (costante di Faraday è 96.500
coulomb/mole) e la carica z è 1 e 5.700 il fattore di conversione dal ln. Inoltre

sappiamo che il pH si calcola facendo -log quindi diventa ∆µH+= 5.700 (pHi-pHe) +

11.580. Supponendo di avere un ∆pH tra esterno e interno di 3 allora ∆µH+= 17.100
+ 11.580 = 28.680 J/mole.

○ ATP è la fonte di energia che utilizza l'ATPasi-> calcolo il ∆G per idrolisi ATP ∆GATP =
-4
∆G° + 5700 log ovvero prodotti su reagenti. So che [ADP] è 3x10 M [P]2 x 10-2 M

[ATP] 3x10-3 M ∆G° è -29.000-> sostituendo ho che ∆GATP = -29.000 + 5.700 log (2 x
10-3) = -29.000 + 5.700(-2,7)= - 44.000 J/mole

Quindi così capisco che un ATP mi dà energia necessaria e sufficiente per estrudere un protone
(ma non più di uno) : 44.000 J/mole maggiore di 28.680 J/mole
● Curva di pH è solita a campana: aumenta, arriva ad un massimo e poi diminuisce. L'optimum,
pH 6,8 , è ad un pH diverso a quello a cui lei opera (nel citosol pH è 7,2-7,3). L'optimum
(massimo) intorno a pH 6,8 però è molto stretto, non è un panettone e le salite e discese
sono ripide-> piccole variazioni di pH comportano grosse variazioni di attività. Questo per
due motivi:
○ Essa concorre a contrastare variazioni pH citosolico (si contrappone ad acidificazione
ad esempio, estrudendo protoni), quindi la sua attività
○ C'è un sistema detto di accostato biochimico (che aiuta a mantenimento pH), di
rifornimento di protoni. Esso funziona grazie a due enzimi:
■ PEP carbossilasi, enzima che stimola la reazione che porta da PEP + acido
carbonico () a ossalacetato (liberando fosfato)-> in citosol ossalacetato viene
ridotto (tramite NADH + H+) malato. L'acido carbonico deriva da CO2 che
reagisce con H2O formando bicarbonato che poi si dissocia (libera H+ e acido
carbonico)-> reazione avviene per questioni di equilibrio, infatti continuando
a togliere acido carbonico (per PEP carbossilasi) l'equilibrio è sempre verso il
rilascio di acido carbonico. Questo sistema funziona di più quando l'H+ATPasi
funziona di più e tende a sanificare l'ambiente-> PEP carbossilasi sente le
variazioni di pH e agisce quando si ha basificazione (aumenta molto tra 7 e
8).
■ L'enzima malico invece agisce quando si ha acidificazione trasformando
malato in ossalacetato-> curva opposta rispetto a PEP carbossilasi

TRASPORTO DEI NUTRIENTI


Nella membrana plasmatica ci devono essere trasportatori per sostanze inorganiche:
● Potassio. Contribuisce notevolmente: al potenziale di soluto, al mantenimento del
potenziale, manutenzione degli stomi, sintesi proteica, germogliazione semi ecc. La sua
concentrazione cellulare è di 70-100 Mm. Il suo trasporto può essere passivo o attivo a
seconda del valore assoluto del gradiente elettrochimico:
○ Si muove sempre contro gradiente di concentrazione perché la sua [K+] esterna è
minore e tende a entrare
○ Si muove invece secondo il gradiente elettrico perché il potenziale della cellula è
negativo
Misurando l'assorbimento di K+ a [K+] esterne crescenti abbiamo una curva bifasica: aumenta
fino 0,1-1 mM e poi per [K+] maggiori + riprende ad aumentare e si satura solo a [K+] molto
elevate come 100 mM-> questo perché ci sono due meccanismi di trasporto del K+:
● È quello che agisce prima e satura a [K+] basse 0,1 mM-> è a alta affinità. Qui amplifico il
gradiente di concentrazione, che sarà maggiore di quello elettrico in valore assoluto->
trasporto è contro gradiente elettrochimico-> trasporto attivo. In particolare qui si ha un
trasporto attivo secondario in simporto con protoni-> assorbimento K+ è strettamente
connesso ad H+ATPasi. Secondo Nernst a [K+]=1 siamo all'equilibrio-> trasporto passivo
● È quello che agisce dopo e satura a [K+] elevate 100 mM-> è a bassa affinità. Qui diminuisco
il gradiente di concentrazione che sarà minore di quello elettrico-> trasporto è secondo
gradiente elettrochimico-> trasporto passivo. Avviene tramite canale ionico:
○ Attivato solo quando il ∆E è sufficientemente negativo da farlo entrare, quindi è più
negativo del potenziale elettrochimico di Nernst (se lo facesse uscire è chiuso)-> K+
può solo entrare attraverso questo canale
○ Nelle cellule di guardia degli stomi è inibito da Ca2+
Il gradiente elettrico è generato soprattutto dalle H+ATPasi-> inibendola si inibisce anche
il funzionamento di questo canale (quindi dipende strettamente da lei). È un canale

permeabile anche ad altri ioni ma con meno affinità: Ca2+, Na+, NH4+. C'è un canale che
medi l'uscita di K+ dalla cellula-> non è inibito da Ca e si apre solo quando il potenziale si
depolarizza, meno negativo del potenziale di Nernst-> K+ può solo uscire (non lo fa
entrare). È stato molto studiato nelle cellule parenchimatiche attorno ai vasi xilematici->
consente l'uscita del potassio dai vasi.
● Azoto ammoniacale è una delle possibili fonti di azoto per la pianta (NH4+ oh NH3) oltre i
nitrati-> ammoniaca entrar con un trasporto attivo secondario con protoni attraverso un
altro canale
● Na+ nelle cellule vegetali è a concentrazioni minori che K+, sono circa tra 8 e 10 mM. Le
piante hanno il problema di evitare la tossicità del Na+, principalmente quelle che vivono in
suoli salini. Ci sono due grossi gruppi di piante: alofite (con ghiandole saline e tricomi) +
non-alofite (riestrude Na+ dalla membrana). Per estrudere Na+ dal citosol si usa un trasporto
attivo secondario in antiporto con protoni. Questo è stato visto nell'orzo, una non-alofite.
● Entrata di anioni è un trasporto attivo (gradiente elettrico e di concentrazione sono
sfavorevoli). Essi sono:

○ Nitrato NO3- è l'altra fonte di azoto, di solito lo trova nel suolo, più che ammonio. La
sua [] è 20 mM
○ Cloruro Cl- deve essere tenuto a concentrazioni basse, se aumenta è tossico come
Na+. È utile però come cofattore del complesso enzimatico che ossida H2O in
ossigeno. [] interna è di 10 mM
○ Fosfato inorganico P, fonte di fosforo, sono utili in nucleotidi, zuccheri fosforilati,
fosfolipidi ecc. [] interna è 20 mM
2-
○ Solfato SO4 è fonte di zolfo, utile per aa cisteina e metionina. [] interna è circa 20
mM
La loro uscita è passiva, tramite canale che è permeabile a nitrato cloruro e malato-> viene
attivato da incrementi della [Ca2+] citosolica o in depolarizzazione. L'entrata dell'anione
avviene attraverso trasporto attivo secondario in simporto con protoni (che estrudono grazie a
H+ ATPasi)-> sono diversi per ciascun ione (e per nitrato sono almeno 4-> elevata regolazione).
● Anche la forma anionica della auxina entra nella cellula in simporto con protoni. Acido
indol-3-acetico (IAA) è l'auxina più comune delle piante, può essere neutro IAA o se
dissociato il gruppo carbossilico del residuo di acido acetico è IAA-, questa la forma anionica
Verranno assorbite da radice, trasportate attraverso xilema e poi a tutte le cellule-> tutte le cellule
hanno questi sistemi di trasporto, non solo radice.

Nella membrana plasmatica non ci sono solo trasportatori per soluti, ionici, solidi inorganici ma
anche per molecole organiche (aa + zuccheri).
● Le piante sintetizzano tutti e 21 gli amminoacidi, non hanno aa essenziali-> per farlo partono
da azoto inorganico (azoto o ammoniaca)-> viene organicato e diventa azoto organico
(amminoacido ammide)-> viene trasferito attraverso xilema alla parte aerea-> cellule che
ricevono devono essere capaci di assorbire.
● Si ha bisogno anche di zuccheri (li riescono a produrre solo le cellule che fanno fotosintesi)->
bisogna avere canali per assorbimento. Principalmente esosi (glucosio)
Anche in questo caso si tratta di trasporti attivi secondari in simporto con protoni. Il simporto
glucosio protoni è stato registrato grazie a esperimento in cui è stato registrato il pH nel mezzo di
incubazione. Partendo da pH esterno 5,5 si aggiunge glucosio-> pH aumenta (H+ entrano). Partendo
da un potenziale ∆E -120 mV si aggiunge glucosio-> pH si basifica e ∆E diventa meno negativo. È un
trasporto importante per il caricamento del floema per via apoplastica
-3
Nella parete ci sono cellulosa, pectine e emicellulosa. La [Ca2+] nella parete è 10 M, quindi elevata
-3 -4
perché serve per ponti che fanno le pectine. [Ca2+] nel vacuolo è 10 -10 M, alte. Nel citosol la
-8 -7 -6
[Ca2+] è 10 -10 M, bassa e aumenta a 10 M in risposta a stimoli-> questo perché può creare
danni in due modi:
● Molti sistemi che usano ATP come substrato lo usano come sale di magnesio ATP-Mg. Se
abbiamo molto Ca2+ allora esso si sostituisce Mg-> inibisce ATP della membrana plasmatica
● Solfato e fosfato di Ca2+ non è solubile-> precipiterebbe all'interno del citoplasma
Siccome la concentrazione di Ca2+ è così bassa esso può fungere da secondo messaggero (unico
ione) in risposta sia a fattori endogeni (ormoni) che esterni (ferite, tocco ecc.)-> via di segnalazione
che porta al manifestarsi di un effetto fisiologico. È stato individuato un canale negli stomi per
entrata passiva del Ca2+ che si apre in presenza dell'ormone acido abscissico ABA (segnalatore di
-7
stress idrico). Se l'entrata è passiva l'uscita sarà attiva contro gradiente elettrochimico ([]i è 10 M,
-3
[]e è 10 M)-> esiste CA2+ATPasi che estrude Ca2+ idrolizzando ATP. Essendo p-ATPasi è: inibita da
vanadato + c'è dominio auto-inibitorio ma all'N terminale (anziché al C terminale che è troppo corto)
+ attivato da Ca2+-calmodulina, complesso che si lega alla pompa. Facendo qualche conto su:

gradiente elettrochimico ∆µCa2+ per la sua espressione è ∆µCa2+= 5700 log + 2 x 96.500 (0-(-0,12)=
+45.960 j/mol. Mentre ∆G ATP è- 44.000 J/mole -> non è sufficiente per il trasporto di Ca2+.
Inizialmente si è pensato si idrolizzano più ATP ma non è così, è una pompa che trasporta anche più
protoni all'interno della cellula (secondo gradiente elettrochimico)

FLOEMA
Gimnosperme: cellule cribrose. Angiosperme: elementi del tubo cribroso. Sono cellule vive, a
differenza dello xilema ma mancano di organuli-> pur essendo vive non svolgono tutte le funzioni
legate alla presenza del nucleo-> sono accompagnate da delle cellule compagne che hanno tutto e
suppliscono le funzioni che gli elementi del tubo non possono svolgere. Gli elementi si impilano a
formare il tubo-> nelle zone di contatto ci sono le pareti trasversali in cui ci sono le PLACCHE
CRIBROSE, con plasmodesmi di diametri maggiori rispetto al solito-> visto da sopra è come un
setaccio.

Gli afidi infilano il loro apparato boccale all'interno di un tubo cribroso (per nutrirsi, sono parassiti) e
il liquido gli schizza subito in bocca senza dovere succhiare. Se il taglio è troppo grosso lo chiude e ci
fa la cicatrice, quindi non è scontato che gli afidi riescano a succhiare, solo perché lo fanno
chirurgicamente. Se afide ha virus lo inietta nel floema-> plasmodesmi sono grandi abbastanza per
farlo passare e quindi arriva in tutta la pianta-> malattia.

Il succo floematico contiene soprattutto da zuccheri (80-106 mg/ml) ma questi sono non riducenti
(zuccheri che non si ossidano es. glucosio si ossida): saccarosio (glucosio + fruttosio) + RAFFINOSIO
(saccarosio + galattosio) + STACHIOSIO (saccarosio + 2 galattosio) + VERBASCOSIO (saccarosio + 3
galattosio). Ci sono anche polioli/polialcol, simili a zucchero: hanno 6 atomi di C ma senza gruppi
aldeidici e chetonici ma solo alcolici: mannitolo + sorbitolo + polioli. Tra gli aminoacidi sono
importanti due: acido glutammico/glutammato + acido aspartico/asparagina

Il flusso non va dall'alto al basso (come si può pensare), non ha una direzione precisa (può andare
anche dal basso verso l'alto: foglie più vecchie a più giovani che sono in alto)-> movimento va da:
● SOURCE, sorgente. Il source ha una sostanza organica in eccesso rispetto al fabbisogno-> può
asportare-> tessuto di riserva molto sviluppato.
● SINK, pozzo. Nel sink c'è meno sostanza organica perché non viene prodotta o molto poca->
tessuto di riserva in via di sviluppo
Diversi passaggi dal source al sink:
1. Caricamento dello zucchero nel floema a livello della sorgente-> trasporto a breve distanza
(cellula che esporta lo zucchero è vicina al floema) ma con consumo di energia. La cellula del
mesofillo (citosol) produce zucchero da esportare al floema. Cellule compagne sono di tre
tipi:
○ Compagne comuni e transfer cell-> non ci sono i plasmodesmi-> caricamento deve
essere per via apoplastica. Zucchero esce dalla membrana della cellula del mesofillo,
arriva in parete e si muove appena fuori dalla parete fino all'elemento cribroso->
arriva alla parete e qui deve entrare attivamente (contro gradiente, saccarosio è più
concentrato in floema) attraverso un trasporto attivo secondario simporto con
protoni. Infatti qui ci sarà una H+ATPasi che estrude protoni per creare un gradiente
protonico adeguato.
○ Cellule intermedie di connessione-> ci sono plasmodesmi-> caricamento per via
simplastica. Il saccarosio qui passa per diffusione però si arriverebbe ad un certo
punto ad avere le stesse concentrazioni nelle due cellule (per trasporto passivo)-> c'è
una trappola di polimeri (o di polimerizzazione): arrivato nel floema al saccarosio si
lega il galattosio a formare il raffinosio, stachiosio e verbascosio, utilizzando ATP (per
conversione metabolica)-> stratagemma per mantenere [saccarosio] bassa. Questi
potrebbero tornare nelle cellule del mesofillo secondo gradiente ma sono di
dimensioni troppo grandi-> non torna, però può passare attraverso i plasmodesmi
del floema che sono molto grossi
2. Traslocazione (movimento a lunga distanza) del succo floematico dall'estremità sorgente
all'estremità pozzo-> movimento passivo (flusso di massa o di pressione) unidirezionale nel
singolo tubo cribroso-> alcuni importano altri esportano. Il potenziale idrico ψw = ψs + ψp di
cui
○ Ψp Alla sorgente la pressione idrostatica extra la pressione atmosferica è maggiore,
mentre al pozzo questa pressione è minore
○ Ψs [soluti] sono quelli che danno la pressione osmotica π. ψs= -RT[S]= -π ->
aumentando la [S], a seguito del caricamento dello zucchero, il ψs diventa più
negativo-> ψw diminuisce e quindi diventa minore di quello dello xilema: ψwxil >

ψwflo -> acqua va dallo xilema e floema-> cellule del floema diventano turgide->

saccarosio esce-> [S] diminuisce-> all'estremità opposta (nel sink) ψwxil < ψwflo -> a
questa altezza acqua ritorna allo xilema-> cellula diventa meno turgida. Il flusso va
avanti fino a quando ho la differenza di pressione e di concentrazione alle estremità.
La velocità con cui trasloco annulla la differenza di concentrazione-> la velocità di
caricamento e scaricamento deve essere maggiore della velocità di trasloco per
mantenere gradiente di concentrazione-> non viene mai caricato e scaricato tutto
(come la trachea)
3. Scaricamento dello zucchero dal floema alle cellule riceventi a livello del pozzo. È una tappa a
breve distanza con consumo di energia, trasporto attivo secondario e supporto con protoni.
Può essere sia per via simplastica che apoplastica (come il caricamento), dipende dal tipo di
tessuto (riproduttivo, vegetativo ecc.). Nella via apoplastica il saccarosio rimane invariato
oppure ci sono enzimi che lo scinde in glucosio e fruttosio (non avviene nel source altrimenti
questi vengono respirati e la pianta cresce male)

STOMI
Cuticola è impermeabile anche a CO2-> non si può fare fotosintesi senza evoluzione STOMI. Essi
hanno due cellule di guardia, delimitano la rima stomatica-> stoma si apre quando le cellule sono
turgide, si chiude quando cade il turgore (esce acqua). Le cellule di guardia sono cellule epidermiche
particolare perché hanno i cloroplasti (di solito non ci sono nelle epidermiche)-> sono di due forme
possibili:
● Reniformi (sembrano reni/fagioli) in tutte le piante con eccezione di alcune monocotiledoni
(palme). L'inturgidimento non è omogeneo in tutte le direzioni (altrimenti diventerebbe una
pallina), questo perché le pareti che affacciano la rima stomatica sono molto più spesse di
quelle esterne-> trova molta più resistenza internamente e quindi le due cellule di guardia si
scostano. Fibre di cellulosa (componente fibrillare della parete).
● Stomi a manubrio da ginnastica (pesi) in alcuni monocotiledoni. Nel manubrio le pareti verso
il centro sono più spesse-> quando entra acqua si gonfiano i bulbi del manubrio e non
dentro-> si apre il centro
Stomi servono per trovare il migliore compromesso tra assorbimento di CO2 e perdita di vapore
acqueo per traspirazione. Rapporto di traspirazione= . Piante C3 (normali) hanno rapporto di
traspirazione di 500, ci sono piante che hanno meccanismo di concentrazione della CO2: piante C4
(5% del totale) perdono meno acqua, hanno rapporto di traspirazione 250 + piante CAM aprono gli
stomi di notte e non di giorno (deserti) e hanno rapporto di traspirazione tra 50 e 100. In ogni caso il
rapporto è sempre molto maggiore di 1-> perdo molta più acqua che CO2, questo per diversi motivi:
● Gradiente di concentrazione (uscita avviene per diffusione che segue concentrazione): ∆C
H2O > ∆C CO2.
● Coefficiente di diffusione (dipende da grandezza molecola): H2O > CO2 (essendo H2O una
molecola più piccola)
● Numero di resistenze: H2O ha resistenze degli stomi e dello strato limite + CO2 ha resistenze
strato limite, stomi, membrana plasmatica e cloroplasti (dove viene organizzata)

Apertura stomatica:
● In primavera suolo è più ricco di acqua che non d'estate-> stomi sono più aperti quando c'è
più disponibilità di acqua nel suolo (primavera), anche se c'è più luce-> per avere apertura
bisogna avere disponibilità di acqua dall'esterno
● ψw= ψs + ψp -> può essere modificato aumentando concentrazione di soluti: K+ (da 70-100
mM in stoma passa a 400-800 mM) + Cl- + malato-> ψs diventa più negativo, ψw
diminuisce-> richiamo acqua (movimento passivo)-> stoma aperto
● In condizioni di luce rossa e blu (clorofilla assorbe sia nel rosso che nel blu)-> apertura che
dipende da fotosintesi (negli stomi ci sono cloroplasti) e sintesi saccarosio.
● Dipende dalla luce blu in modo specifico. Non dipende da fotosintesi perché in un grafico in
cui si vede l'effetto apertura per fotosintesi (fino a saturazione) e a un certo punto si
aumenta luce blu alla curva ha un picco. Questo perché dipende dalle xantofille
(carotenoidi-> terpeni)-> esse convertono la violaxantina (due gruppi epossidi) in zeaxantina
(non ha gruppi epossidi), la quale assorbe luce blu con apertura stoma. Prove:
○ Esistono dei mutanti che non producono zeaxantina e non rispondono alla luce blu
○ Spettro di assorbimento della zeaxantina è simile a spettro di apertura stomatica
dovuta alla luce blu
Con la luce abbiamo violaxantina che viene convertita in zeaxantina. Se aumenta la luce blu
allora aumenta il livello di proteina chinasi (attivata da zeaxantina) che fosforila i residui del
dominio terminale autoinibitorio dell'H+ATPasi attivandola. H+ATPasi sappiamo che estrude
protoni usando ATP-> più H+ vengono estrusi-> acidificazione esterna (pH acidifica
nell'apoplasto e nel citosol si basifica) + potenziale citosol diventa più negativo
(iperpolarizzazione di 60 mV che fa arrivare a -180 mV). Questo processo aiuta anche
l'aumento di:
● [K+] : viene fatto entrare sia passivamente che attivamente con simporto con protoni
● [Cl-] : trasporto attivo secondario in simporto con 2H+
● [malato]. Fosfoenolpiruvato-carbossilasi trasforma PEP+HCO3- in P + OAA (ossalacetato) ->
OAA + NADH + H+ si trasforma in malato + NAD+ . Quindi aumento del pH citosolico aumenta
malato perché PEP-carbossilasi aumenta attività a pH basici (in aumento fra 7 e 8)

Stomi si chiudono in varie condizioni: tanta luce (evita disseccamento) + poco buio + [CO2]
incrementa rispetto a quella solita in atmosfera (non viene usata in fotosintesi), non serve che siano
aperti causando pure perdita di vapor acqueo + stress idrico (acido abscissico, ABA), mancanza di
acqua. Acido abscissico è un ormone a 15 atomi C che deriva da xantofille (la sua parte terminale),
quindi è un terpene. Prende quel nome perché è stato scoperto sull'abscissione anche se poi si è
scoperto che non era ormone principale in questo processo. È un segnale di stress, in questo caso
idrico-> ABA alto vuol dire stress. La luce fa aprire lo stoma ma se c'è luce e ABA allora stoma non si
apre + se stoma è già aperto per luce e arriva ABA allora si chiude (acqua esce)-> ABA induce
-7 -6
chiusura stoma o non apertura. [Ca2+]cit che funge da secondo messaggero: da 10 M a 10 M
transiente nel tempo. Ca2+ arriva da:
● Esterno, grazie a canali attivati da ROS, sostanze reattive dell'ossigeno (attivati da ABA)
● Vacuolo, ha tanti canali di uscita per Ca2+, attivati da inositolo trifosfato (ABA aumenta
quantità di IP3)
Comporta la chiusura dello stoma. Alta [Ca2+]cit comporta:
● Inibizione di H+ATPasi-> meno estrusione di protoni-> pH cit. diminuisce-> depolarizzazione.
È questo l'effetto che spiega il motivo per cui ABA inibisce transizione chiuso-aperto per la
luce
● Attivazione canali che estrudono anioni (Cl- e malato)-> diminuisce [Cl-] e [malato]->
depolarizzazione-> porta ad estrusione di Ca2+ (canali insensibili a Ca2+). Uscita di malato
per canali anionici, utile a: respirazione (ciclo di Krebs) + risalire glicolisi (gluconeogenesi) fino
a amido (da cui deriva PEP)
● Inibizione canali per entrata di K+ (dovuto anche alla depolarizzazione causata prima)
Quindi ψw= ψs + ψp modificato poiché è diminuita concentrazione di soluti-> ψs diventa più positivo
e quindi ψw aumenta-> chiusura stomi per caduta turgore

FOTOSINTESI
Due fasi:
● Fase luminosa: intervento diretto della luce. Reazione di Hill: H2O + NADP+ + ADP + P-> O2 +
+
NADPH + H + ATP.

● Fase oscura: non c'è intervento diretto della luce. Non avviene al buio, avviene anch'essa alla
+
luce. Per organizzare/fissare la CO2 vengono usati NADPH + H + ATP prodotti dalla fase
luminosa. La presenza di O2 prodotto da fase luminosa invece ha un effetto negativo su
questo processo di fotosintesi

A livello di pianta il tessuto fotosintetico per eccellenza è il mesofillo-> cellule contengono cloroplasti.
I cloroplasti contengono:
● Stroma, porzione in cui ci sono gli enzimi che catalizzano la reazione della fase oscura
● Tilacoidi (membrane appiattite) che dentro ha un lume. I tilacoidi si impilano a formare i
grana e tra due grana ci sono i tilacoidi intergrana-> questa struttura c'è già nelle alghe verdi
fino alle angiosperme (nelle cellula della guaina del fascio delle piante C4 non ci sono i
grana). Nei tilacoidi affinché possa essere assorbita la luce ci sono: pigmenti + trasportatori di
elettroni + enzimi. Pigmenti assorbono la luce:
○ Clorofilla. Ci sono diversi tipi:
■ A in tutti i microorganismi con fotosintesi ossigenica (dai cianobatteri alle
angiosperme)-> batteri anossigenici hanno batterioclorofilla. Curva 1 è della
batterioclorofilla: fra 700 e 800 nm nello spettro del visibile si ha PAR (active
radiation photosynthesis). Essa si associa a tutti gli altri tipi di clorofille
(quale dipende dal tipo di organismo)
■ B c'è negli organismi verdi (piante, alghe verdi, euglenoidi)
■ C nelle alghe brune, diatomee e dinoflagellati
■ D nelle alghe rosse
Struttura clorofilla A e B. La clorofilla ha 4 anelli pirrolici (tetrapirrolo) che si chiudono a
formare un anello porfirinico. Al centro si trova un atomo di Mg. A uno degli anelli
pirrolici è legato un residuo di acido propionico (a tre atomi C) a questo è legato il fitolo
(alcol a 20 atomi C che appartiene ai terpeni). Unica differenza è la presenza di un
sostituente: CH3-CHO. Nella D il titolo manca. Curva 2 e 3 sono della clorofilla a e b
rispettivamente: due picchi di assorbimento, nel blu (più alto la b) e nel rosso (più alta la
a).
● Carotenoidi sono atomi a 40 atomi C: carotenoidi, composti da C e H (di cui il più importante
è il βcarotene) + xantofille, composte da C, H e O (il più importante è la luteina, violaxantina,
zeaxantina). Curva 5 dei carotenoidi: assorbe nel blu e ha caratteristico picco di assorbimento
a gobbe
● Ficobiliproteine. Solo in cianobatteri e alghe rosse. Pigmento è un tetrapirrolo lineare (senza
chiudersi a formare anello porfirinico)-> ficobilina. Il pigmento legato covalentemente con la
proteina è la ficobiliproteina. Diversi tipi: ficoeritrina (pigmento è la ficoeritrina bilina) +
ficocianina e alloficocianina (pigmento è ficocianobilina). Curva 4 per ficobilina: assorbe nel
verde a 500 nm.
Assorbimento luce è dovuto agli elettroni dei legami π-> quello che accomuna i pigmenti è
avere catene con doppi legami. Stato non eccitato di singoletto-> se arriva luce il pigmento si
eccita e uno di questi elettroni salta su un orbitale più esterno con due conseguenze: eccitato
di singoletto (spin opposto) + eccitato tripletto (stesso spin)-> tripletto è lo stato più stabile
perché essendo spin uguali per tornare allo stato basale fa più fatica (deve anche cambiare
spin). E=hµ (costante di Planck per frequenza). Per tornare allo stato basale si hanno diversi
processi:
● Il decadimento radiante avviene con emissione di calore è un processo molto rapido (emivita
-12 -15
è tra 10 e 10 secondi) e può portare il pigmento allo stato fondamentale non eccitato o
oppure ad uno stato di eccitazione intermedio (a minor contenuto di energia).
● Nel decadimento radiante viene riemessa luce e dà origine al processo di:
-8
○ Fluorescenza: emivita t/2 di 10 secondi, più lento di emissione di calore-> calore
viene perso comunque un pochino), a partire da stato eccitato di singoletto
-3
○ Fosforescenza (emivita t/2 di 10 -10 secondi, molto lungo), da stato eccitato di
tripletto (per questo più lungo)
Clorofilla assorbe sia nel blu che nel rosso-> se assorbe blu va ad un certo stato
energetico (maggiore), se assorbe rosso ad un altro stato energetico (minore)-> si nota
che in entrambi i casi quando decade allo stato fondamentale si ha emissione di luce
rossa (quindi dallo stato di eccitazione minore), poco inferiore a quella assorbita (poca
energia viene rilasciata sotto forma di calore). Ciò significa che il surplus di energia viene
perso sotto forma di calore (processo di conversione interna): stato più eccitato->
eccitazione intermedia (rilascio calore)-> stato basale (rilascia solo rosso).
● Trasmissione di energia per risonanza (le molecole devono essere fisicamente vicine e non in
-12
soluzione). La sua emivita t/2 è di 10 secondi (competitivo rispetto alla fluorescenza)-> se
tutto va bene non si ha fluorescenza nel cloroplasto perché risonanza è più veloce. È anche
abbastanza competitivo con la perdita di calore (evita un pochino di perdita di calore).
+ -
● Fotossidazione è una reazione di ossido-riduzione: P-> P* + A (accettore)-> P +A (P si ossida
+ +
e A si riduce). A questo punto P reagisce con un donatore di elettori D-> P + D . N.B. A è
diverso da D. la sua emivita t/2 è 3/2 x 10-12, estremamente veloce
La gran parte dei pigmenti sono accessori/antenna: carotenoidi, clorofilla b, ficobiliproteine,
più del 99% della clorofilla a-> essi assorbono la luce con accoppiate lunghezze d'onda (a
seconda del tipo) si eccitano-> trasmettono energia di eccitazione per risonanza al pigmento
che fa la reazione di fotossidazione (clorofilla a, per questo ce l'hanno tutti organismi che fanno
fotosintesi ossigenica) che compone il centro di reazione del fotosistema. Nella fotosintesi
ossigenica ci sono due fotosistemi: I (centro di reazione è P700) e II (centro di reazione è P680).

Andando da H2O che si ossida in O a NADPh che si riduce a NADH servono una serie di reazioni di
ossidoriduzione che trasportano elettroni (energia). Nello schema Z gli elettroni si muovono secondo
i potenziali di ossidoriduzione. P680 diventa eccitato P680+ e P700 diventa eccitato P700+ e
(reazione endoergonica, utilizza energia)-> una volta perso elettrone si ha discesa in cui l'elettrone si
sposta in modo esoergonico (senza utilizzo di energia)
● Il Fotosistema II è un complesso che attraversa tutta la membrana. D1 e D2 sono due
proteine di 32 e 34 kDa che sono codificate dal DNA del cloroplasto (cloroplasto ha un suo
DNA e RNA)-> tengono insieme vari componenti. Il complesso per lo sviluppo di O a partire
da H2O è un enzima a diverse subunità, esso affaccia nel lume.
1. P680+ cede elettrone all'immediato accettore Pheo (feofitina, una clorofilla che
anziché avere Mg al centro ha 2H-> spettro di assorbimento significativamente
diverso da clorofilla)-> si carica negativamente (ridotta).
2. P680 per tornare allo stato fondamentale deve prendere un donatore di elettroni, Yz
(radicale di un residuo di tirosina, Y, della proteina D1)-> Yz diventa ossidata->
riprende elettroni da 4 atomi di manganese (Mn, metallo pesante, elemento
essenziale per piante) che si trovano nel complesso enzimatico che catalizza
l'ossidazione di H2O (fotolisi dell'acqua).
3. Prima si ossida P 680 e dopo si ossida H2O. Questo complesso di fotolisi ha come
cofattori Ca2+ e Cl- e rilascia protoni-> acidifica il lume del tilacoide.
4. Pheo si riossida grazie a dei plastochinoni (simile all'ubichinone nei mitocondri) QA e
QB-> QA va in una forma semichinonica-> si riossida immediatamente su QB -> QA
ossidato e QB semichinonico-> QA semichinonico e QB semichinonico-> QA ossidato
e QB con due e- -> per avere una loro riduzione completa prende i protoni dallo
stroma per completare la riduzione diventando plastic idrochinone. Questo avviene
grazie al fatto che il plastochinone è legato a D1 e D2 e quindi allo stroma (altrimenti
li prenderebbe dal lume dove ci sono H+ prodotti da fotolisi acqua).
A livello del fotosistema II due ci sono diversi eventi: riduzione ubiquinone basifica stroma +
fotolisi H2O acidifica lume
● Complesso del citocromo B6F. QB ridotto si sposta e si associa al complesso del citocromo
B6F (simile al terzo complesso dei mitocondri) nella porzione verso il lume. B6F contiene: 2

cyt b +1 cyt f (citocromo di tipo c) + FeSR una ferro-zolfo proteina (RIESKE).


1. QB dona i suoi due elettroni (e rilascia 2H+):
■ Uno alla FeSR-> FeSR dona elettroni al cyt f-> dona elettroni a plastocianina
(PC) la quale contiene Cu
■ Uno al Cyt b-> a sua volta dona elettroni all'altro cyt b-> esso dona ad un
plastochinone Q che quindi diventa semichinone Q- (questa via si sposta
verso lo stroma)
2. Quando arriva un secondo QB ridotto (plastic idrochinone) si associa sempre al suo
sito di attacco del citocromo B6F verso il lume-> un elettrone lo manda sempre alla
via che porta alla plastocianina + il secondo elettrone va per la via del cyt b ma dopo
il secondo cyt b l'elettrone viene mandato al plastochinone in forma semichinonica
Q- (quello di prima) che ricevendo un secondo elettrone si riduce completamente.
Però ha bisogno anche di due H+ che prende dallo stroma-> plastochinone ossidato
si lega allo stroma.
Questo ciclo viene detto CICLO Q. Gli elettroni potevano anche essere mandati direttamente
due alla plastocianina e poi due ai citocromi il problema però sta nei protoni: con ciclo vengono
emessi 4H+ nel lume acidificando e lo stroma viene basificato -2H+ + senza ciclo Q invece
vengono solo emessi 2H+ nel lume-> ciclo Q serve ad aumentare il gradiente protonico tra
stroma e lume. Anche qui ci sono eventi di acidificazione lume e basificazione stroma
● Al fotosistema I arriva la plastocianina PC che con gli elettroni riduce P700 eccitandolo:
1. P700 trasferisce elettroni a A0 (clorofilla) passa a A1 (fillochinone, vitamina K)
2. A1 trasferisce elettroni ad un sistema di ferro-zolfo proteine: FeSx, FeSA, FeSB->
ferredossina
3. Ferredossina (Fd-) è immediato donatore di elettroni al NADH che si riduce a NADH
(prende i protoni dallo stroma-> continua a basificare).
A livello del fotosistema I abbiamo riduzione NADPH dal lato stromatico che basifica stroma
Si è formato una gradiente elettrochimico di protoni attraverso la membrana:
● ∆pH è alto: nello stroma si avuta una basificazione (da 7 quando c'è buio a 8 quando c'è
luce) + nel lume una acidificazione (quando c'è luce è < di 5)
● ∆E è piccolo per i movimenti di cariche che compensano: gli ioni che si muovono e i
movimenti di Cl- (entra dallo stroma nel lume) e K+ e Mg2+ (escono nel lume dallo stroma)
I protoni si muovono attraverso gradiente elettrochimico-> lo fanno attraverso H+ATP sintasi e quindi
si ha una produzione di ATP a livello dello stroma-> del cloroplasto c'è un complesso di ATP sintasi
CF0-CF1.

Nelle cellule della guaina del fascio delle piante C4 una volta che abbiamo ferredossina ridotta va a
ridurre il complessi citocromo B6F-> è come se il fotosistema I si continuasse a prendere il suo stesso
elettrone-> trasporto ciclico degli elettroni attorno al fotosistema I esclude o riduce al massimo
l'attività del fotosistema II-> fotofosforilazione ciclica invece che semplice fotofosforilazione
(lineare)-> non si riduce NADP+ e non si produce O ma si sintetizza comunque ATP.

+
Per produrre una molecola di O bisogna ossidare due molecole di H2O: 2H2O-> O2 + 4H + 4e- .
● Ogni elettrone viene eccitato da un fotone-> ci vogliono 4 fotoni-> ma i fotosistemi sono due.
Resa quantica== -> per avere una massima resa quantica servono 8 fotoni->

● Per riduzione di un NADP+ servono 2 elettroni-> prodotti 2 NADPH + H+


● Produzione di 3 ATP

Il PSII si trova nel grana (dove membrane sono impilate), il PSI e ATP sintasi si trovano nelle lamelle
stromatiche (margini grana)-> i fotosistemi sono molto lontani e sono comunicanti grazie al cyt BGF
(si trova sia in grana che in intergrana). Inoltre i cloroplasti delle cellule della guaina del fascio non
hanno grana-> non fanno trasporto lineare elettroni (mancano di PFII). In un cloroplasto normale ci
sono più PSII che PSI, il loro rapporto è 1,5:1 e in un cloroplasto ad ombra il rapporto diventa 3:1->
non ci sono tanti schemi Z che prevedono lo stesso numero di fotosistemi I e II

CICLO DI CALVIN
Organicazione CO2 utilizzando energia chimica prodotta durante la fase luminosa (ATP e NADPH)->
processo che avviene per riduzione-> ciclo di riduzione fotosintetica del carbonio (ridotta a
zucchero)/ciclo di Calvin-Benson/ciclo C3 (primo composto che si forma è a 3C). Le piante C4 hanno
un ciclo C4

Tappe:
1. Carbossilazione-> una reazione. È una reazione catalizzata da Rubisco (ribulosio 1,5 difosfato
carbossilasi/ossigenasi)-> può fare reagire il ribulosio 1,5 difosfato sia con CO2 che con O2
(tutte le Rubisco hanno entrambe le attività, anche negli anaerobi procarioti, anche se vivono
in assenza di O2). È un enzima abbondantissimo nella foglia (è più del 50% delle proteine
solubili della foglia), responsabile della fissazione di 200 miliardi di tonnellate di CO2
all'anno. Essa si trova all'interno dello stroma, molto piccola-> ha concentrazione altissima
(CO2 è attorno a 20 µM, O2 150 µM, rubisco 0,4 mM), ordini di grandezza maggiore del suo
substrato. Ha una massa molecolare di circa 160 kDa, costituita da:
1. 8 subunità grandi dette L (large), ognuna di 55 kDa. In queste c'è il sito attivo. La
subunità L è codificata dal genoma del cloroplasto-> sintetizzata nel cloroplasto
2. 8 subunità piccole S (small) da 14 kDa. Codificata dal genoma nucleare-> sintetizzata
nel citosol e poi indirizzata al cloroplasto (grazie a N terminale di peptide di transito
che poi viene tagliato via). Espressione del gene codificante è stimolata dalla luce
In alcuni batteri può essere solo un dimero (subunità grande + piccola). Reazione: ribulosio 1,5
P + CO2 + H2O -> 2 3 PGA. È una reazione esoergonica, spostata verso i prodotti. Il km per CO2
è compresa tra 8 e 26 µM-> è nell'ordine delle concentrazioni di CO2 nel cloroplasto (quindi
lavora a metà della sua velocità).
1. Riduzione-> due reazioni:
1. Nella prima reazione le due molecole di 3PG reagiscono con 2 ATP a formare 2
molecole di 1,3 PGA + 2 ADP-> enzima è la 3PGA chinasi.
2. Nella seconda reazione 2 di 1,3 PGA reagisce con 2 NADPH + H+ a formare 2
molecole di gliceraldeide 3P e 2 NADP+ -> enzima è la GAP deidrogenasi
Per avere un guadagno netto, minimo per fare il ciclo di rigenerazione bisogna avere almeno 3
molecole di ribulosio 1,5 P-> si moltiplica tutto per tre. Si ottengono quindi 6 molecole del
trioso GAP-> di queste 5 vengono usate nella rigenerazione (ci vogliono 5 triosi per avere 3
pentosi, il ribulosio) + 1 è il guadagno netto. Del guadagno netto viene accumulato come
amido primario (riserva temporanea) nello stroma o nel citosol sotto forma di saccarosio
1. Rigenerazione. Delle 5 GAP: 3 rimangono come gliceraldeide 3P + 2 vengono isomerizzati a
diidrossiacetone P. A questo punto abbiamo:
1. Risalita della glicolisi. GAP + diidrossiacetone P -> fruttosio 1,6 P + H2O -> fruttosio
6P + P. Primo passaggio grazie all'aldolasi e secondo passaggio grazie alla fruttosio
1,6 P fosfatasi
2. Ciclo pentoso fosfati nella parte non ossidativa. Fruttosio 6P + GAP-> xilulosio 5 P +
eritrosio 4. Questa reazione avviene tramite la transchetolasi (sposta 2 C da fruttosio,
rendendolo a 4 C, a GAP rendendolo a 5C).
Eritrosio 4 + diidrossiacetone P-> sedoeptulosio 1,7P + H2O , tramite aldolasi. Fosfatasi toglie
fosfato a sedoeptulosio. P + sedoeptulosio 7 P + GAP -> xilulosio 5 P ribosio 5P , grazie a
transchetolasi. Però io voglio il ribulosio: 2 xilulosio 5 P-> 2 ribosio 5P (tramite epimerasi) e in
contemporanea ribosio 5P-> ribulosio 5 P (tramite isomerasi). Quindi (già moltiplicato per il
numero di molecole che abbiamo) si ha: 3 ribulosio 5 P + 3 ATP-> 3 ribulose 1,5 P + 3 ADP ,
attraverso ribulosio5Pchinasi

Per ogni molecola di CO2 vengono utilizzati 2 NADPH + H+ 3 ATP in particolare abbiamo visto 6CO2 +
12 NADPH + H+ + 18 ATP. La fase luminosa della fotosintesi mi dà C6H12O6 + 6O2 -> stechiometria
O2: CO2 è 1:1. La massima energia che si può ricavare dallo zucchero si ricava dalla respirazione e
∆G° della respirazione è -2804 Kj/mole (quindi se facciamo fotosintesi usiamo +2804 Kj/mole
essendo endoergonica)-> confrontiamo con energia NADPH e ATP: ∆G° per ossidazione NADPH è
-217 kJ/mole + ∆G° per idrolisi ATP è -30 kJ/mole. (12 x -217) + (18 x -30)=-3.144 Kj/mol energia
utilizzata per produrre un composto esoso che contiene 2804 Kj/mole-> facendo il rapporto
2804/3144 si ha 0,9-> 90% -> è un ciclo con resa pazzesca. Se non viene riossidato NADP ridotto nel
cloroplasto, i fotosistemi eccitati non saprebbero a chi dare elettrone-> fase oscura è necessaria->
non avviene fase luminosa se non avviene la fase oscura.

Attivazione del ciclo di Calvin:


● Variazione della [ioni]
○ Durante la fase luminosa il pH dello stroma si basifica: passa da un pH 7 al buio a pH
8 alla luce -> 4 enzimi (2 fosfatasi, rubisco e ribulosio 5 chinasi) sono più attivi a pH 8
○ Mg al buio è nel nume e alla luce va nello stroma (è un movimento compensativo per
movimenti ioni)-> alcuni enzimi hanno Mg come cofattore o ATP viene usato come
ATP Mg-> attivazione di reazioni
● Modifica dei legami covalenti.
○ Rubisco viene attivata per carbossilazione (attaccare CO2 ad un gruppo amminico)
che porta alla formazione di un carbammato salificato con Mg2+. Nel sito catalitico
(Lys, aa basico, in posizione 201) aa è protonato: rubisco-NH3+ ->
■ Quando si ha luce e si passa a pH 8 allora si dissocia il protone->
rubisco-NH2-> esce ulteriore H+ ed entra CO2 (quella attivante) che fa
-
carbamilazione-> rubisco-NH-COO -> Mg2+ (che sta aumentando) entra->
-
rubisco-NH-COO -Mg2+-> questa è la rubisco inattiva ma attivabile.
■ Al buio rubisco-NH3+ viene legata dallo zucchero-> sito attivo occupato-> per
passare alla forma inattiva ma attivabile viene staccato lo zucchero, grazie
all'enzima rubisco-attivasi che usa ATP (induce cambiamento
conformazionale in rubisco per fare staccare zucchero)-> sito attivo è libero e
si può avere carbossilazione
○ Riduzione del ponte disolfuro S-S (inattivo) a gruppi tiolici SH SH (attivo).
Ferredossina (si trova a valle del fotosistema 1 riducendo NADP) attiva anche degli
enzimi del ciclo di Calvin riducendo un ponte disolfuro dell'enzima
ferredossina-tioredossina reduttasi-> a sua volta riduce tioredossina-> a sua volta
riduce l'enzima rendendolo attivo

FOTORESPIRAZIONE
Fosfoglicolato, prodotto dal ciclo C3, viene degradato perché rischia di inibire il ciclo di Calvin. Viene
fatto grazie al ciclo di ossidazione fotosintetica del carbonio C (PCO)/ciclo C2/ fotorespirazione
(perché c'è consumo di ossigeno O2 con liberazione di CO2). Avviene in parallelo alla fotosintesi ma
perché Rubisco c'è con la luce (non perché i mitocondri non lavorino in assenza di luce).

È stato scoperto un secolo fa tramite la clorella-> facendo un grafico della produzione di CO2 in
funzione del tempo abbiamo tre punti:
● Al buio. Qui ho una fissazione negativa che produce CO2. Tutte le cellule se sono cellule vive
respirano
● Alla luce. Inizia fotosintesi che supera la respirazione che libera CO2-> si ha incremento
(fissazione netta) che va a valore massimo che si mantiene costante nel tempo: corrisponde
a 21% O2 (percentuale di ossigeno in aria).
● Abbassando la presenza di O2 in aria (in lab) si osserva un incremento di fissazione (curva
torna a salire)-> presenza di O2 inibisce la fissazione di CO2. questo perché sappiamo che O2
e CO2 competono

Tutto il ciclo si svolge in tre organuli cellulari: cloroplasto + perossisomi + mitocondri-> è stato
stabilito andando a vedere Il corredo enzimatico (es. Rubisco solo in stroma cloroplasto):
1. Stroma cloroplasto. 2 ribulosio 1,5 difosfato + 2O2-> 2 2 2 fosfoglicerato + 2 3 fosfoglicerato,
attraverso enzima della Rubisco. Il 3 fosfoglicerato (3PGA) prosegue il ciclo di Calvin andando
incontro a tappa riduttiva. Attraverso la fosfoglicerato fosfatasi, 2 fosfoglicerato + 2H2O -> 2
glicolato + 2P
2. Nel perossisoma arrivano le due molecole di glicolato e viene fatto reagire con 2O2-> si
formano 2 molecole di gliossilato (si passa da un gruppo alcolico a aldeidico grazie alla
glicolato ossidasi) + H2O2 (perossido di idrogeno, acqua ossigenata). La catalasi che si trova
nei perossisomi scinde H2O2 in H2O e O2-> si forma una molecola di O2 ma sono state
consumate 2, quindi si ha comunque il consumo O2. 2 gliossilato + 2 glutammato -> 2 glicina
+ α chetoglutarato (tramite aminotransferasi/transaminasi)
3. Glicina lascia perossisoma e va nel mitocondrio, qui reagisce con complesso enzimatico della
glicina decarbossilasi GDC che la smembra: 1 glicina + NAD+ + GDC -> CO2 + NADH + H+ +
+
NH4 + metilen-GDC. A questo punto tramite la serina idrossimetiltransferasi: metilen-GDC +
l'altra glicina + H2O -> serina + GDC. Quindi due glicine sono state trasformate in una serina
perdendo gruppo carbossilico come CO2 e gruppo amminico come H4+.
4. La serina si sposta nel perossisoma e reagisce con α chetoglutarato prodotto prima->
glutammato + idrossipiruvato (tramite serina aminotransferasi). Idrossipiruvato grazie ad una
reduttasi reagisce con NADH + H+ -> NAD+ + glicerato
5. Glicerato torna nel cloroplasto e viene fosforilato con ATP a dare 3p Glicerato e ADP (grazie a
chinasi). A questo punto il 3PGA va nel Ciclo del Citrato

Diverse caratteristiche di questo ciclo, conseguenze:


● Le due molecole di 2p Glicolato a due atomi di carbonio vengono convertite in una molecola
a tre atomi di carbonio, il 3PGA utilizzabile in Calvin-> si perde una molecola di CO2 ma
comunque si recuperano 3C su 4C-> 75% di recupero di C + 25% di perdita. Il recupero però
costa, infatti nell'ultima reazione c'è il consumo di ATP.
● Si libera anche però azoto ammoniacale NH4+ (da organico nell'aa diventa inorganico), una
base debole che agisce da tampone-> tende a fare collassare tutti i gradienti protonici->
bisogna recuperarla altrimenti è tossica-> organicazione dell'ammoniaca avviene nel
cloroplasto e consuma energia sia sotto forma di ATP che di potere riducente.
+
1. Attraverso la glutammina sintetasi: glutammato + NH4 + ATP -> glutammina + ADP +
P.
2. Attraverso la glutammato sintasi: glutammina + αchetoglutarato + 2 ferredossina
(ridotte, a valle del fotosistema I-> è importante anche per il potere riducente per
organicare glutammina, oltre che per le altre funzioni) -> 2 glutammato + 2
ferredossina (ossidate). Usare due ferredossina è come utilizzare 1 NADPH + H+
Quindi in tutto si usa: 1 ATP per recupero di 75%C + 1 ATP per organicazione ammoniaca + 1 NADPH
+ H+ (stanno per la ferredossina)

Rubisco quindi ha due attività: carbossilasica e ossigenasica. [CO2]cloroplasto=[O2]cloroplasto . È


sempre maggiore la carbossilazione dell'ossidazione (DA 2/3 volte a 4 volte maggiore). = 3,5 quindi
per 7 carbossilazioni avvengono 2 ossigenazioni. Quindi consideriamo di partire da 9 ribulosio 1,5P:

● 2 reagiscono con O2 a produrre: 2 2 2 2fosfoglicolato + 2 3PG. Due molecole di 2p Glicolato


con un po' di reazioni diventa 1 molecola 3PG consumando 2 ATP e NADPH + H+
(ferredossina) e rilasciando 1 CO2
● 7 reagiscono con 7 molecole di CO2 a dare 14 molecole di 3PGA
In totale abbiamo 17 molecole di 3PGA. Queste rientrano nel ciclo del citrato, attraverso 17 ATP e 17
NADPH a dare 17 triosiP. Siamo partiti da 9 molecole di pentosi-> per avere bilanciamento devo
ottenere 15 molecole di triosi-> ne abbiamo 17, quindi il guadagno netto sono di due triosi (vanno a
formare un esoso)-> i 15 triosi vanno a riformare i 9 ribulosio 5 P-> vengono consumati 9 ATP-> 9
ribulosio 1,5P

Quindi nel ciclo C3 abbiamo utilizzato: 6CO2 + 12 NADPH + H+ e 18 ATP. Nel ciclo C2 + C3 abbiamo
utilizzato:
● 6 CO2: fisso 7 e libero 1 CO2
● 18 NADPH + H+: 1 + 17 NADPH + H+
● 28 ATP: 2 + 17 ATP + 9 ATP
Facendo solo il ciclo C3 si faceva (12 x -217) + (18 x -30)= -3.144 Kj/mole e sapendo che ∆G° esoso è
-2804 Kj/mol-> 2804/3144 si ha 0,9-> efficienza del 90%
Facendo il ciclo C3 e C2 abbiamo (18 x -217) + (28 x -30)= -4746 Kj/mole-> 2804/4746 si ha 0,59->
efficienza del 59% quindi è diminuita, questo per la presenza di O che influenza

ORIGINE DELLA FOTORESPIRAZIONE


● La Rubisco discriminava poco CO2 e O2. Quando è comparso questo enzima c'era tanta CO2
e poco O2 (atmosfera non era ossidante)-> il fatto che avesse anche attività ossigenasica non
era importante (non si svolgeva quasi). La fotosintesi ossigenica ha portato ad avere molto
O2-> oggi abbiamo atmosfera fortemente ossidante-> durante evoluzione si è avuto
miglioramento Rubisco aumentando l'attività carbossilasica (non si è persa comunque
l'attività ossigenasica)-> se avessimo [CO2]=[O2] in atmosfera l'attività carbossilasica sarebbe
nettamente maggiore che l'attività ossidasica (da 10 a 80 volte maggiore). Tutte le Rubisco
hanno l'attività ossidasica, anche se non la usano (anaerobi). Quindi si può vedere la
fotorespirazione come una risposta adattativa alle mutate condizioni atmosferiche (più
ossidanti)-> consente di recuperare C a partire da CO2 (altrimenti l'avrebbero sprecato, con
anche funzione inibitrice glicolato).
● Per avere ciclo C3 ho bisogno che si sia svolta fase luminosa che produce potere riducente e
ATP, necessari nella tappa riduttiva-> se non vengono utilizzati i prodotti la fase luminosa si
blocca. Quando l'energia luminosa è in eccesso rispetto a quella utilizzabile per fotosintesi si
ha FOTOINIBIZIONE-> può arrivare addirittura al fotodanneggiamento (fotosistema II, il più
sensibile alla fotoinibizione, si può rompere). Ipotizzando di avere mancanza di CO2 (stomi
sono chiusi) per attività Rubisco però di avere luce-> condizione foto inibitoria. Rubisco usa
O2 in fotorespirazione-> vengono prodotti dei C3 che poi proseguono nel ciclo di Calvin
(utilizzando ATP e potere riducente) + CO2 che può permettere proseguimento attività
carbossilasica della Rubisco-> fotorespirazione quindi è un meccanismo per evitare il
fotodanneggiamento (usa più energia ma permette tutte le necessarie ossidazioni e utilizzo
del potere riducente)

Supponendo di avere [CO2] costante e che [O2] aumenti allora si ha diminuzione di ; se invece
diminuisce [O2] si ha aumento . Supponendo di avere [O2] costante e che [CO2] aumenti allora si ha
aumento di ; se invece diminuisce [CO2] si ha diminuzione . In natura la temperatura è un parametro
che influisce sulla solubilità dei gas: se la temperatura aumenta la solubilità dei gas diminuisce. [gas]
disciolto in soluzione in equilibrio con atmosfera dipende da:

● Pressione parziale del gas in aria (sopra la soluzione). P Gas O2 sapendo che 21% è il volume
-2
del gas in atmosfera = = 2,1x10 Mpa. P Gas CO2 sapendo che 0,04% è il suo volume
-5
nell'aria è = 4x10 Mpa

● Coefficiente α di Bunsen/coefficiente di assorbimento (a pressione atmosferica)


● Volume normale V0 del gas a T e P costanti (0° e P atm -> 22,4 L)
Quindi [gas]= . Tutti questi parametri variano al variare delle temperature. In tabella si vede che
attorno ai 25° la [O2] è circa 25 volte maggiore di [CO2]. [CO2] in stroma cloroplasto sono nell'ordine
della Km della Rubisco per CO2 (tra 6 e 8 mM). All'aumentare della temperatura le solubilità dei gas
diminuiscono-> diminuisce maggiormente quella della CO2-> rapporto decresce-> fotosintesi sempre
meno efficiente. Inoltre all'aumentare della temperatura si ha aumento della Km della Rubisco per
CO2-> affinità diminuisce

La fotorespirazione porta quindi ad una diminuzione dell'efficienza della fotosintesi: usa energia e
porta minore produttività di zucchero. Diversi modi per trovare attività ossigenasica della Rubisco:
● Gli ingegneri hanno cercato di inibire l'attività ossigenasica della Rubisco, manipolandola in
modo da avere piante con maggiore produttività-> fallimento perché maneggiando Rubisco
veniva inibita anche l'attività carbossilasica.
● Hanno tentato coi mutanti respiratori che crescono solo se in condizioni che impediscono
attività ossigenasica della Rubisco-> vita stentata, anche perché [CO2] deve essere 10 volte
quella atmosferica.
● Sono stati creati dei mutanti trasformando le piante con geni batterici (batteri producono
glicolato e lo metabolizzano) che vengono espressi nel cloroplasto. Nella pianta 2 glicolato
reagiscono con O2-> diventano gliossilato in reazione catalizzata da glicolato ossidasi->
gliossilato diventa glicina, poi serina e infine 3PG. Nei batteri il glicolato viene trasformato in
gliossilato non da una ossidasi ma da una deidrogenasi (con riduzione NAD+ in NADH+H+)->
gliossilato reagisce con H+ a formare semialdeide tartronica + CO2-> semialdeide tartronica
(tre atomi C) viene ridotta da una reduttasi a dare glicerato-> glicerato grazie a chinasi forma
3PGA. È una via meno dispendiosa di energia rispetto a quella della fotorespirazione: perde
CO2 e un ATP; in pianta si consuma un ATP in più e un potere riducente per organicare NH2.
Quindi viene ridotto il flusso di metaboliti nella via pianta che è metabolicamente più
dispendiosa-> va un po' in via pianta e un po' in via batterio
● Sono stati sviluppati meccanismo di controllo di [CO2] in cellula-> aumento rapporto
[CO2]/[O2]-> diminuisco attività ossigenasica Rubisco. I meccanismi di concentrazione di CO2
consumano energia ma in modo minore che l'attività ossigenasica della Rubisco-> più
vantaggioso di fotorespirazione. Coadiuvano il ciclo C3 ma non lo sostituiscono. Questi
meccanismi sono di due tipi, basati su:
○ Meccanismi di trasporto di C inorganico all'interno della cellula o in compartimenti
dove c'è Rubisco. Viene trasportato attivamente attraverso le pompe che usano ATP
dette CO2/HCO3- (o uno o l'altro a seconda dell'organismo). Questo si trova in
organismi acquatici-> molto studiato in alghe e batteri. Es. in cianobatteri CO2 viene
molto concentrata fino a mille volte tanto (mM). Avviene solo se l'organismo cresce a
basse [CO2]. Se viene utilizzato HCO3- esso deve essere trasformato in CO2 da
anidrasi carbonica, espressa se l'organismo cresce con bassa [CO2]
○ Meccanismi basati su cicli metabolici, reazioni biochimiche: fotosintesi C4/ciclo C4,
5% + fotosintesi del metabolismo acido delle crassulacee CAM (crassulacean acid
metabolism), 10% delle piante

CICLO C4
Piante che hanno anche il Ciclo C4 sono dette piante C4 e sono il 5%. È un ciclo che non si sostituisce
al C3 ma che si aggiunge. Efficienza fotosintetica della C3 è minore in una zona climatica calda
rispetto ad una temperata (rapporto diminuisce perché viene favorita l'attività ossigenasica->
spendo energia per concentrare CO2 e per impedire attività ossigenica)-> in questi ambienti si
sviluppano le piante C4. Ci sono in totale 18 famiglie di angiosperme che hanno ciclo C4 (in famiglia
hanno sia C4 che C3) tra cui: mais, canna da zucchero, sorgo, miglio-> tutte queste specie
appartengono alla famiglia delle poacee/graminacee (anche altri cereali ma non sono tutti C4). 8
delle specie più infestanti sono delle piante C4.

Anatomia fogliare (anatomia di Krantz) è particolare perché ha due tessuti fotosintetici, dunque due
cellule fotosintetiche:
● Cellule del mesofillo (come in C3): sono a contatto con l'aria + disposte concentricamente a
corona attorno a quelle della guaina del fascio. È omogeneo, non è diviso in palizzata e
lacunoso
● cellule della guaina del fascio (cellule parenchimatiche che contornano i fasci vascolari):
hanno cloroplasti + sono più grosse di quelle delle normali C3 + hanno ridotto contatto con
l'aria, le pareti sono molto spesse per ridurre gli spazi extracellulari, a volte hanno in più la
suberina (effetto impermeabilizzante) a ridurre lo scambio con atmosfera + hanno
plasmodesmi

Gli enzimi della C4 sono attivi alla luce. Tre varianti del ciclo per gli enzimi decarbossilati nella guaina
del fascio:
● Enzima malico NADP dipendente-> sta nel cloroplasto. Esso converte malato (C4) in piruvato
(C3). A questa categoria appartengono mais, sorgo e canna da zucchero-> variante più
studiata
● Enzima malico NAD dipendente-> sta nei mitocondri. Esso converte aspartato (C4) in alanina
(C3). A questa variante appartiene il miglio
● Enzima fosfoenolpiruvato-carbossichinasi (PEP carbossichinasi)-> sta nel citosol. Esso
converte aspartato (C4) in alanina/piruvato (C3).
Essendoci tre varianti possibili del ciclo e 18 famiglie si è concluso che non esiste una pianta C4
progenitrice da cui discendono tutte ma che il ciclo si sia evoluto comparendo più volte
indipendentemente nel corso dell'evoluzione

Marcando CO2 radioattivamente: nel ciclo C3 si vede che il C radioattivo compare prima in 3PGA e
dopo negli zuccheri + in una C4 si vede che C compare prima in un composto a 4 atomi di C (malato o
aspartato), poi nel 3PGA e infine negli zuccheri. Il ciclo è stato definito nel suo svolgimento completo
a metà degli anni '60 da Hatch e Slack che studiavano la canna da zucchero. Diverse tappe che
coinvolgono i diversi tessuti fotosintetici:
1. Nel mesofillo si ha assimilazione/fissazione/organicazione del C inorganico a dare un
composto C4 (malato o aspartato). È una reazione che è uguale in tutte le varianti.
1. CO2 gassosa è in equilibrio con CO2 disciolta-> si idrata a formare H2CO3-> si
-
dissocia in H+ + HCO3 -> reazioni in equilibrio ma è spostata verso la dissociazione a
causa del pH: pH del citosol è >7 e il Pka della prima dissociazione è attorno a 6,3->
-
pH è circa 1 unità maggiore della pKa-> spostata verso destra. Quindi [HCO3 ] è circa
9 volte maggiore che [CO2]
2. PEP + HCO3- -> P + OAA (ossalacetato) tramite la PEP carbossilasi.
3. OAA entra nel cloroplasto e viene ridotto a malato (al contrario di Krebs) utilizzano
NADPH
4. Malato esce attraverso i plasmodesmi
2. Trasferimento della molecola a 4C dal mesofillo alla guaina del fascio (attraverso
plasmodesmi), nel cloroplasto
1. Malato + NADP -> NADPH + H+ + CO2 + piruvato attraverso enzima malico NADP
dipendente. Quindi il C4 viene decarbossilato a produrre: C3 (piruvato o alanina) +
CO2
2. CO2 entra nel ciclo di Calvin e usata nella carbossilazione da parte della Rubisco-> 2 3
PGA.
La CO2 nel cloroplasto è stata concentrata (siccome viene prodotta) rispetto al mesofillo-> è sui
60 µM invece che 10 µM dell'atmosfera. C'è qualcosa che impedisce che CO2 diffonda
nell'atmosfera: pochissimo contatto con aria + pareti spesse + suberina (a volte)
1. Trasporto inverso del C3 (piruvato) dalla cellula della guaina del fascio al mesofillo
(plasmodesmi): C3 viene riconvertito in accettore iniziale (utilizzato all'inizio nella
fissazione)-> rigenerazione PEP. In particolare: piruvato + P + ATP-> PEP + P-P (pirofosfato) +
AMP. Il P-P viene immediatamente a contatto con H2O e viene idrolizzato in 2P. AMP viene
fosforilato da ATP a formare due molecole di ADP (grazie all'adenilato ciclasi).
Quindi si ha fissazione C3 nel mesofillo e C4 nella guaina del fascio-> le due fissazioni sono separate
fisicamente nello spazio. Questo avviene anche in organismi che fanno tutto nella stessa cellula. Es.
Diatomee hanno sia meccanismo di concentrazione di CO2 con pompe sia la fotosintesi C4. Es. in
piante asiatiche avviene tutto nella stessa cellula del mesofillo: cellule molto grosse che ad una
estremità hanno fissazione C4 e dall'altra fissazione C3: zona esterna C3 diventa C4 + C4 va in zona
interna (vicino al fascio) e viene decarbossilato.

Quindi abbiamo consumato CO2 avendo utilizzato 2 ATP che diventano 2 ADP. C3 porta per ogni CO2
fissata l'utilizzo di 2 NADPH+H+ e 3 ATP. Quindi in totale una pianta C4 porta per ogni CO2 fissata
l'utilizzo di 2 NADPH+H+ e 5 ATP-> spendono più energia. Però qualsiasi sia la temperatura hanno
sempre lo stesso rendimento per il fatto che di per sé concentrano CO2-> elevato rapporto -> non
fanno ossigenazione-> sono piante avvantaggiate dai climi tropicali. In Stati Uniti Infatti si vede che
andando da nord a sud si ha un aumento di piante C4 (tranne nei deserti che compaiono CAM).

Vantaggi del ciclo C4:


● Le cellule del mesofillo hanno il grana, le cellule della guaina del fascio non hanno i grana. I
fotosistemi I e II sono diversamente distribuiti in grana e intergrana: PSII nei grana + PSI negli
-
intergrana-> nelle piante C4 ci sono pochissimi PSII-> ho solo trasporto ciclico e attorno a PSI
-
(cede elettrone e se lo riprende) e non ho trasporto lineare e (e quindi nemmeno
produzione di NADPH+H+, potere riducente, e CO2). Anche nel ciclo C3, 3PG viene ridotto in
parte o in totale nel cloroplasto delle cellule sia del mesofillo che della guaina del fascio.
● PEP carbossilasi:
○ Diversamente da Rubisco, non reagisce con O2 (quindi ossigeno non è competitivo)
○ Usa HCO3- come substrato (deriva da CO2), Rubisco usa CO2
○ Km CO2 sappiamo che è circa uguale a [CO2] disciolta-> Rubisco va a 1/2 velocità. Il
-
km HCO3- è circa uguale alla Km per CO2, so che [HCO3 ] è circa 9 volte maggiore
che [CO2]-> PEP carbossilasi lavora a velocità molto alte (condizione di saturazione).
Questo permette alla pianta di mantenere gli stomi un pochino più chiusi in C4
rispetto a C3 perché la CO2 viene concentrata. Infatti piante C3 (normali) hanno
rapporto di traspirazione di 500, piante C4 perdono meno acqua, hanno rapporto di
traspirazione 250.

Piante C4 nascono in un momento in cui attività ossigenasica della Rubisco sarebbe stata
elevata, con inefficienza del C3, come effetto secondario hanno anche il risparmio di acqua, ma
non è il motore evolutivo
Il ciclo C3 ha fissazione CO2 che avviene con la luce-> alcuni enzimi sono attivati dalla luce. Anche in
C4:
● La malato deidrogenasi NADP dipendente è attivata dal sistema ferredossina-tioredossina.
Enzima è ridotto (attivato) dalla tioredossina quando le foglie sono illuminate, ma è ossidato
(disattivato) al buio
● La PEP carbossilasi è inibita da malato ma può esistere in una forma fosforilata: fosforilazione
(catalizzata da PEP carbossilasi chinasi) di giorno a carico della Ser N-terminale e in questa
forma occorrono concentrazioni maggiori di malato per renderla inattiva (aumenta
assorbimento CO2 ambientale)-> fosforilata è più sensibile al malato e ha attività basale, di
notte. Sembra che la chinasi venga sintetizzata di giorno e di notte venga degradata.
● PPDK (piruvato fosfato chinasi) può essere fosforilata nel residuo Thr da un enzima che
regola fosforilazione e defosforilazione detta proteina regolatrice. Una cosa particolare è che:
in fosforilazione utilizza ADP e non ATP (produce AMP) + in defosforilazione usa P inorganico
(non è idrolisi solita ma fosforilasi) a dare pirofosfato. Il buio induce l'aggiunta di un fosforile
a Thr causando la perdita di attività enzimatica. La scissione fosforolitica di questo fosforile
ripristina la sua capacità catalitica (luce).

CAM
CAM= metabolismo acido delle crassulacee-> ma non c'è solo in questa famiglia, bensì in: 25-30
famiglie di angiosperme + 1 famiglia di gimnosperme + 2 felci. Es. cactus, fico d'india, pianta
dell'ananas, agave. CAM è comparso prima del C4 (anche se C4 non deriva da CAM) siccome c'è non
solo nelle angiosperme. È comparsa più volte indipendentemente nel corso dell'evoluzione, come
nelle C4, non c'è CAM progenitrice (presenza in specie di famiglie diverse). Queste piante sono
tipiche di zone deserte + microhabitat aridi (come le rocce)-> piante succulente, epifite (crescono su
altre piane senza parassitismo, come vaniglia e orchidea).

Anche qui abbiamo un ciclo che porta a concentrare CO2 e lavora con C3-> se C4 E C3 lavorano
entrambe di giorno (separate fisicamente nella cellula), CAM e C3 lavorano separate nel tempo. I loro
stomi non sono sensibili alla luce blu, quindi sono aperti anche di notte, perché nei deserti fa fresco
di notte e quindi perdono molta meno acqua in questo modo.
● Notte: stomi sono aperti-> fuoriuscita di H2O sotto forma di vapore c'è ma è bassa + entra
CO2
1. CO2 va nelle cellule del mesofillo-> si idrata andando a produrre HCO3-
2. HCO3- reagisce con PEP (PEP carbossilasi è attiva e fosforilata di notte, all'inverso che
nelle C4) il quale arriva per via glicolitica da zuccheri (non dal piruvato come in C4)
come amido-> forma P inorganico e OAA
3. OAA ridotto a malato grazie a malato deidrogenasi NAD dipendente (utilizzando del
NADH+H+) citosolica
4. Malato entra nel vacuolo (entrata passiva attraverso canali ionici), un ambiente
acido-> si associa in acido malico. Il vacuolo nelle CAM occupa il 90% del volume
cellulare: di notte si acidifica (accumula alte concentrazioni di malato, 200-300 mM)
e di giorno si acidifica-> ciclico
● Giorni: stomi sono chiusi-> no scambi gassosi
1. Acido malico esce dal vacuolo (cellula del mesofillo) e si trasforma in malato
2. Entra in cloroplasto e con enzima malico NADP dipendente produce: CO2 (molta,
siccome acido malico è molto) + piruvato + NADPH+H+. Non c'è bisogno della cellula
con parete e con poco spazio extracellulare perché tanto gli stomi sono chiusi (non
come nelle C4), quindi CO2 non esce comunque-> usata in C3
3. Piruvato viene trasformato in PEP che poi risale alla formazione di zuccheri-> amido.
Piruvato + Pi + ATP -> PEP + P-P + AMP e poi AMP + ATP-> 2ADP (come in ciclo C4)
Hanno rapporto di traspirazione tra 50 e 100-> il più basso di tutti-> usano poca acqua

Le CAM obbligate hanno sempre metabolismo CAM associato al C3 ma esistono anche quelle
facoltative che possono decidere se comportarsi da C3 o come CAM-> la transizione di solito avviene
in condizioni di stress: di solito stress idrico, (mancanza di acqua) o stress salino o freddo. È una
regolazione a lungo termine perché gli enzimi necessari vengono trascritti (e non attivati o
disattivati). Le CAM oziose/con motore al minimo hanno in condizione di stress molto grave tengono
gli stomi chiusi sia di giorno che di notte utilizzando solo la CO2 respiratoria-> accumulano malato di
notte che viene decarbossilato di giorno

METABOLISMO AZOTO
Azoto è un micronutriente essenziale per le piante, le sue concentrazioni superano i mMM. È
importante per proteine e acidi nucleici ed esistono metaboliti secondari che contengono azoto
come alcaloidi: molecole organiche contenenti azoto usate in medicina. Es. Atropina usata in
medicina, farmaco. Es. Stricnina è un veleno per topi, usato come anticoagulante. Es. Nicotina,
caffeina. Es. Glucosidi cianogenici che liberano il cianuro una volta ingeriti, inibendo la respirazione a
livello 4 dei mitocondri. Questi metaboliti secondari servono alla pianta come difesa dagli erbivori

La gran parte dell'azoto si trova nell'atmosfera (78% di essa) e i 2 atomi di azoto sono legati da un
triplo legame covalente che può essere rotto da:
● Nitrogenasi (la possiedono i procarioti) facendo fissazione biologica: N2-> NH3/NH4+ .
Dopodiché nel suolo ci sono batteri che fanno la nitro fissazione NH4+-> (nitrificatori) NO2-
-> (nitrati) NO3- -> la pianta trova nitrato. Se il suolo è acido o allagato (ipossico), la pianta
trova N ammoniacale e non nitrato perché i batteri della nitrificazione non crescono in
condizioni ipossiche o addirittura anossiche
● Fissazione industriale grazie ad alte temperature e alte pressioni
● Fissazione atmosferica dovuta ai fulmini che fanno reagire N2 con O2 formando gli ossidi di
azoto (Nox) che ricadono al suolo con la pioggia, si idratano e diventano nitrato NO3-
A livello del suolo (e non atmosferici) la pianta trova nitrato-> assorbito da pianta e poi organicato. N
ammoniacale e nitroso sono biodisponibili (presenti in soluzione) quando presenti nella matrice
acquosa presente tra le particelle del suolo-> pianta assorbe quelli in soluzione. I nitrati si muovono
verso la radice attraverso: flusso di massa/pressione ∆P (porta acqua e sostanze disciolte ma non
trasporta nutriente) + diffusione in risposta a gradiente di concentrazione.
● Il nitrato NO3- viene assorbito da un trasporto attivo secondario in simporto con H+: 2
H+/NO3-
● Azoto ammoniacale NH4+/NH3 entra a seconda del gradiente di concentrazione: entrata
passiva attraverso canali K+ + se il gradiente è sfavorevole all'ingresso c'è trasporto attivo
secondario di NH3 in simporto con H+ (H+ATPasi consente di assorbire ioni).
In fotorespirazione si liberano azoto ammoniacale tossico perché base debole che annulla gradienti
protonici e deve essere organizzato: se pianta assorbe nitrato deve ridurla ad ammoniaca per
organizzarla. I processi di organizzazione avvengono vicino al luogo di assorbimento o di produzione.
Per il nitrato NO3-, che non è tossico, ci sono varie possibilità:
1. Accumulo di NO3- nel vacuolo
2. Può essere ridotto a NH3 e poi organicato in radice. Poi N organico viene traslocato con
flusso traspirazione attraverso xilema verso zona area
3. Traslocato per via xilematica alla parte aerea dove viene accumulato e si può avere riduzione
e organicazione-> dopodichè anche il resto della pianta riceve UN organico attraverso
floema.
I livelli di nitrato in parti di piante usate per alimentazione umana e animale (erbivori) sono
controllati e devono essere entro una certa quantità (anche nell'acqua potabile) perché esistono dei
problemi: il nitrato a livello del fegato è ridotto a nitrito NO2- che reagisce con emoglobina formando
metaemoglobina che non trasporta O2 + dal nitrato si possono produrre le nitrosammine che sono
cancerogene.

È stato assorbito nitrato che deve essere ridotto a nitrito che poi sarà ridotto ad azoto ammoniacale:
1. Prima reazione. NO3- + NAD(P)H+H+ -> NO2- + NAD(P)+ + H2O. L'enzima che catalizza la
reazione da nitrato a nitrito è la nitrato reduttasi, la reazione è citosolica. Esistono diverse
forme dell'enzima e la maggior parte usa NAD ridotto per ridurre nitrato a nitrito mentre c'è
una isoforma che usa NADP ridotta. L'enzima è un omodimero costituito da due subunità
identiche con massa molecolare di 100 Kda (complessivamente 200 kDa). Contiene tre gruppi
prostetici: FAD + gruppo EME + Mo (molibdeno, metallo pesante essenziale per le piante).
Mo è legato alla proteina grazie alla PTERINA che è una flavina, un composto con due anelli
aromatici eterociclico perché contiene N. Nel modello di nitrato reduttasi ogni monomero
(subunità) catalizza la reazione. Il NADH si lega al C terminale, e passano al FAD, poi all'eme e
poi al Mo e la riduzione del nitrato a nitrito avviene in N terminale. Le sequenze dove sono
legati i tre gruppi prostetici sono altamente conservate negli eucarioti, mentre le zone di
attacco sono più variabili da specie a specie. La nitrato reduttasi è un enzima altamente
regolato ha due regolazioni:
1. A lungo termine, passa attraverso l'espressione genica. Il nitrato stimola la comparsa
dell'attività (se le piante non sono esposte a nitrato non hanno nitrato reduttasi)
stimolando la trascrizione del gene. La comparsa dell'MRNA precede la proteina, sia
in radice che nella parte aerea (germoglio). C'è relazione tra il metabolismo
fotosintetico di azoto e di carbonio, visto che la luce in presenza di nitrato potenzia
l'effetto dal nitrato stesso, serve per la fotosintesi. A =0 la pianta è esposta a nitrato.
2. A breve termine. È una regolazione che si basa sulla modifica dei legami covalenti
tramite fosforilazione e defosforilazione. Amminoacido che subisce
fosforilazione/defosforilazione è la serina (su gruppo OH) che è presente nella zona
di attacco 1 (tra Mo e EME). Due forme:
■ Attiva. La nitrato reduttasi è attiva quando il residuo di serina è fosforilato
(Ser-OH), ovvero in presenza di luce e un certo livello di carboidrati (si attiva
proteina fosfatasi che catalizza la fosforilazione del residuo di Ser).
■ Inattiva. La forma inattiva invece ha la Ser fosforilata (Ser-OP) ed è il buio che
attiva una proteina chinasi che catalizza la sua fosforilazione. Analogamente
ad attivazione. H+ATPasi ha dominio C terminale autoinibitorio che viene
fosforilato-> reclutamento di proteina 14-3-3 attivante (dà conformazione
aperta dell'H+ATPasi). Qui, la fosforilazione di Ser consente l'attivazione di
legame con 14-3-3 ma poi ha effetto inibente.
2. Il nitrito è un composto potenzialmente tossico in quanto reagisce con gruppi amminici
deamminandoli-> viene subito ridotto a ammoniaca (grazie a nitrito reduttasi) all'interno dei
plastidi delle radici (parti non verdi) o nei cloroplasti delle cellule del mesofillo (parti verdi).
NO2- + 6e- + 8H+ -> NH4+ + 2H2O + 6FeClox . I 6 e- arrivano alla ferredossina ridotta (FeCl
ridotto) che diventano 6 Ferredossina ossidata. La ferredossina nel cloroplasto e nelle parti
non verdi, è il trasportatore di è- preferito rispetto al NADP ridotto. La ferredossina dei
cloroplasti è biosintetica mentre i tessuti non verdi usano ferredossina che viene ridotta dal
NADH ridotto prodotto nel ciclo dei pentoso-fosfati nella parte ossidativa. L'utilizzo di
ferredossina nel tessuto verde lega il metabolismo fotosintetico di carbonio a quello di azoto.
L'enzima è nitrito reduttasi che usa sempre ferredossina ridotta: formato da un'unica catena
polipeptidica di 60-63 kDa codificata dal DNA nucleare, sintetizzata nel citosol e indirizzata al
plastidio tramite un peptide di transito. Contiene un centro Fe-S e gruppo Eme. Gli e-
passano da ferredossina al centro Fe-S all'Eme al nitrito che diventa azoto ammoniacale.
Anche nitrito reduttasi è regolata-> c'è solo regolazione a lungo termine in quanto
l'espressione del gene è: indotta dal nitrato e dalla luce + inibita con aumento di prodotto N
ammoniacale e glutammina/asparagina. Con luce si evita l'accumulo del prodotto.
3. N ammoniacale è organizzata in processo che avviene in due tappe:
1. Reazione NH4+/NH3 con acido glutammico e ATP attraverso la glutammina sintetasi
formano glutammina (ammide dell'acido glutammico) e ADP + Pi. Namm + ac
glutammico + ATP -> glutammina + ADP+P . La glutammina sintetasi è proteina di 350
Kda con 8 subunità quasi identiche tra di loro. Ci sono due classi: nel citosol + nei
plastidi/cloroplasti. Mostra regolazione a lungo termine in quanto l'espressione del
gene a livello del cloroplasto è stimolato da luce e dal livello di carboidrati (legame
fra metabolismo fotosintetico di azoto e carbonio)
2. Glutammina reagisce con α chetoglutarato che è un acido organico con gruppo
chetonico in posizione α, e un X ridotto attraverso glutammato sintasi. Il gruppo
amminico della glutammina amminazione riduttiva del flusso chetonico dell'α
glutarato quando si necessita di potere riducente. La glutammina diventa
glutammato e attaccando gruppo amminico a gruppo chetonico si ottiene un altro
glutammato. Glutammina + chetoglutarato + X rid -> 2 glutammato + Xox. La
glutammato sintasi presenta due forme:
■ Nei tessuti non verdi sta nei plastidi e come X ridotto usa NADH+H+ che
diventa NAD+
■ Forma cloroplastica nei tessuti versi usa due molecole di ferredossina ridotte
che equivalgono a un NADP ridotto.
L'enzima è sottoposto a regolazione: espressione del gene a livello del cloroplasto è
stimolato dalla luce
L'ammoniaca reagisce direttamente con αchetoglutarato per mezzo della glutammato
deidrogenasi attraverso un unico passaggio: si forma glutammato (amminazione riduttiva del
gruppo chetonico usando NADP) ridotto consumando solo potere riducente e non ATP). La
glutammato deidrogenasi esiste anche nelle piante ma non funziona per organicare perché
l'affinità di glutammina sintetasi per NH3 è molto maggiore rispetto alla glutammato
deidrogenasi-> in competizione tra i due enzimi la glutammina sintetasi prevale perché
l'affinità è fissa e servono alti livelli di ammoniaca (tossica). Anche se c'è un erbicida che ha
come bersaglio la glutammina sintetasi (la va a inibire), GDH (glutammato deidrogenasi) non
entra in gioco comunque perché non smaltisce efficacemente ammoniaca (tuttalpiù la reazione
funziona nella reazione inversa da glutammato a α chetoglutarato)-> pianta muore non
essendo efficace nell'organizzare ammoniaca anche in condizioni di non competizione. Anche i
mutanti senza glutammina sintetasi, la mutazione è letale a meno che non siano messi in
condizioni di non fotorespirazione.

ORMONI VEGETALI
Ormone è una molecola che a basse concentrazioni influenza molti processi fisiologici (di crescita e
sviluppo). Caratteristiche per cui un composto organico possa avere per essere classificato ormone:
-6
basse concentrazioni (intorno a 10 M) + deve essere prodotto da organismo + produzione non
avviene in tutte le cellule dell'organismo (altrimenti sarebbe un regolatore che ogni cellula è
competente a produrre es. cAMP) + influenza sul processo fisiologico come regolatore e non come
substrato + si muove dai siti di sintesi ai siti bersaglio (ormoni vegetali in realtà possono agire anche
sulle stesse cellule dove sono sintetizzati). Ormone viene dal greco che significa mettere in
moto/stimolare, non ha a che fare con il trasporto. A seconda dell'età, stadio di sviluppo, fattori
ambientali i geni sono più o meno espressi-> ormoni non ci sono in tutte le cellule e sempre. Cinque
classi di ormoni (da metà degli anni 90 sono 6)
● Auxine, prima classe di ormoni scoperta. Essa deriva da Acido indol 3 acetico IAA che a sua
volta deriva da aa
● Gibberelline (GA1 a GA4), scoperta a causa del fungo parassita del riso che determina una
crescita abnorme dello stesso (Gibberella)-> per lui non è ormone, per pianta si.
Appartengono ai terpenoidi
● Citochinine, scoperte perché stimolano la crescita per divisione. La più importante è la
ZEATINA, scoperta nel mais. Fatte da: adenina + catena a 5 C base dei terpeni
● Etilene, gas (CH2CH2). Deriva da precursori non gassosi-> aminoacido metionina
● Acido abscissico (ABA). Anche esso deriva dai terpeni, non è una classe, è soltanto lui. Deriva
da violaxantina a cui viene tagliata estremità
● Brassinosteroidi. Derivano dagli steroidi di membrana, quindi terpeni. Scoperto dal polline
del colza

Diversi fattori che li influenzano:


● Quantità presente di ormone. Esso dipende dalla biosintesi, dal catabolismo e dalla
coniugazione (non si ha degradazione dell'ormone catabolica, è un modo di regolare la
quantità di ormone attivo)
● Localizzazione dell'ormone. È influenzata dal movimento/trasporto dell'ormone
● Sensibilità/capacità di rispondere del tessuto bersaglio. Dipende dalla presenza di recettori e
componenti della via di trasduzione del segnale. Ormone reagisce con recettore (legame:
reversibile + ad alta affinità + saturabile)-> si legare ad esso-> passaggi interni-> effetto
fisiologico. Il recettore è una proteina o glicoproteina

Essi hanno effetti pleiotropici: in cellule diverse inducono risposte diverse-> tutti gli ormoni vegetali
hanno IN effetti e non uno (auxina è quello che ne ha di più). Si può avere un effetto piuttosto che un
altro, dipende dal fatto che i recettori, anche dello stesso tipo, possono innescare vie di trasduzione
del segnale diverse (effetti diversi corrispondono a recettori diversi).

Non sono mai stati trovati mutanti che non abbiano auxina o citochinina (altri mutanti sono stati
trovati)-> sono ormoni richiesti durante tutto il ciclo vitale della pianta (non riescono sopravvivere
senza questi due, senza gli altri sopravvivono lo stesso).

Gli ormoni possono essere dosati: andando a vedere il suo effetto su un processo caratteristico (es.
vedere stomi che si chiudono grazie a acido abscissico) + tecniche chimico fisiche (spettrometro di
massa, gas-cromatografo) + ELISA (o tecnica radiologica) attraverso l'utilizzo di anticorpi prodotti da
animali a cui sono stati iniettati complessi ormoni-proteina

Auxina in diverse forme:


● Auxina più importante è ubiquitaria: acido indolacetico-> naturale.
● Esistono anche le auxine sintetiche prodotte dalle industrie: sono derivati dell'acido benzoico
o dell'acido fenossiacetico (anello fenolico + residuo di acido acetico)- hanno effetto auxinico
perché si legano ai suoi recettori (ma non viene degradato dalla cellula) Es. 2,4
diclorofenossiacetico. Es. 2,4,5 tricolor. Sono usate a basse concentrazioni da auxina in
sostituzione a quella naturale: volendo fare una coltura cellulare esse non ne fanno
abbastanza naturale-> viene dato il 2,4 dicolorofenossilato (2,4D) che non viene degradato.
Questi composti sono infatti usati come erbicidi (diserbanti)-> ad altre concentrazioni vanno
ad alterare i rapporti normali con altri ormoni. Per essere legati ai recettori dell'auxina essi
devono avere una carica negativa netta (dissociazione gruppo carbossilico COO-) distante
0,55 nm da una o più parziali cariche positive (per diversa elettronegatività atomi)-> fa si che
le auxine non sono classificate sulla base della struttura chimica ma sulla loro capacità di
determinare effetti biologiche.

Sintesi dell'auxina richiede che la pianta possa sintetizzare triptofano (gli animali non lo fanno):
amminoacido aromatico viene sintetizzato dell'acido scichimico a partire da eritrosi e PEP. Dal
triptofano si può ottenere acido indolacetico attraverso diverse vie:
● Dominazione (toglie gruppo amminico) e poi una decarbossilazione e infine ossidazione. Sia
batteri che piante
● Prima decarbossilazione e poi deaminazione e poi ossidazione. Via meno comune
Esistono dei mutanti senza triptofano che fanno auxina perché la sintesi auxina può partire anche da
immediato precursore di triptofano (bisogna essere comunque capaci di sintetizzare l'anello
aromatico). Reazione chimica di degradazione catalizzata principalmente dalleossidasi che introduce
un doppio legame O-> catabolismo. Esiste anche un processo di coniugazione: reazione chimica che
può anche essere reversibile-> auxina coniugata con molecole a basso peso molecolare (Glucosio o
Aspartato) o ad alto peso molecolare (polimeri di glucosio). IAA libera-> legata a molecola X IAA-X,
inattiva. Regola la concentrazione di auxina attiva libera. Quella inattiva rappresenta una scorta
disponibile quando viene rotto il legame coniugato

Negli ormoni vegetali non tutte le cellule sintetizzano ma tante, soprattutto negli apici meristematici
del fusto o del frutto o nelle foglie giovani (anche se ci può essere anche in radice e in apici foglie
mature).
● Auxina può essere trasportata tramite il floema a partire da sorgente (foglie mature o seme).
Movimento tipico di tutti gli ormoni
● Movimento polare, solo suo caratteristico. Dall'apice verso la base del fusto + dalla base
verso l'apice nella radice-> da apice superiore a apice inferiore (dall'alto verso l'alto). È come
se si muovesse per gravità ma si può dimostrare che questo movimento non è affatto dovuto
a questa forza. Taglio un pezzo di fusto appena sotto apice e metto sopra agar e sotto una
superficie ricevente senza auxina-> dopo del tempo l'auxina migra verso il blocchetto
ricevente. Ribalto il fusto mettendolo al contrario e rimettendo agar sopra e ricevente sotto
succede che auxina non si muove-> movimento non avviene per gravità. In parete essendoci
pH acido 5 (dovuto ad H+ATPasi che estrude protoni da cellula), auxina si trova nella forma
protonata IAAH-> è leggermente lipofila-> IAAH entra attraverso il film lipidico per diffusione
+ forma dissociata IAA- passa grazie a trasporto attivo secondario in simporto con H+
(sempre grazie alle H+ATPasi). Auxina carica negativamente IAA- presente in citosol (perché
pH è basico per estrusione H+) esce per diffusione facilitata attraverso permeasi/carrier
presenti solo sulla membrana basale-> esce sempre verso il basso

CRESCITA PER DISTENSIONE


Struttura Auxina venne scoperta 1930. Però nel 1880 venne pubblicato "the power of movements in
plants" da Darwin. Egli scoprì il fototropismo nello studio dei coleottili (nelle graminacee tropicali):
pianta si curva e cresce verso la fonte luminosa-> una metà cresce di più dell'altra. I coleottili sono
delle foglie modificate che fanno da guaina per le prime foglie e protegge apice meristematico-> c'è
una guaina, cariosside e quando esce viene esposto il coleoptile-> la parte di coleoptile esposta a
luce cresce di più di quella non esposta.
1. Darwin. Il segnale luminoso è percepito a livello dell'apice infatti se viene tagliato non cresce
in modo asimmetrico. Se viene incappucciato non ho più la risposta di crescita asimmetrica.
2. Boysen-Jensen. Mettendo della mica tra apice e parte sottostante si vede che pur dando la
luce, il coleoptile non risponde e non si ha curvatura (crescita per luce) però se viene messa
della gelatina si ha curvatura da luce asimmetrica-> segnale viene trasferito alla parte
sottostante attraversando il mezzo acquoso (e non il minerale).
3. Paal. Tagliando l'apice e riposizionando spostato sul monconcino di coleoptile, in assenza di
stimolo luminoso-> porzione in contatto cresce di più della parte non in contatto-> si capisce
che è un segnale chimico prodotto dall'apice e che passa alla parte sottostante.
4. Went. Prendendo tanti apici e mettendoli sull'agar e poi prendendo l'agar e posizionandolo
asimmetrico sul coleottile viene indotta nuovamente curvatura-> dall'apice è diffuso
nell'agar un segnale chimico che posizionato sul coleoptile in modo asimmetrico me lo fa
curvare. Costruendo il grafico che misura il grado di curvatura in funzione del numero di
coleottili sull'agar si trova una iniziale linearità e proporzionalità (che poi curva). Sostituendo
al coleottile l'auxina si è visto che la curva ottenuta era identica
La crescita per distensione è dovuta all'aumento del volume cellulare (aumento di H2O)-> coinvolge
cellule giovani con parete primarie, zone di differenziamento (apici). Pareti primarie sono costituite:
● Componente fibrillare: cellulosa: legami glucosio β1-4. Esse formano reti a formare
microfibrille. Legami H
● Matrice: emicellulose (xilani ecc.) C5 C6 + pectine (con residui di acido galatturonico). Fra
due pectine si possono formare ponti salini: residui COO- legati reciprocamente da Ca2+.
Legami H con fibrille
Questo aumento del volume può avvenire in una direzione precisa in base alla disposizione di
microfibrille di cellulosa, in particolare quelle più nuove (20% di quelle in parete). A sua volta
disposizione delle microfibrille è governata dalla disposizione dei microtubuli corticali (quelli del
citosol appena sotto la membrana plasmatica). Tre casi:
1. Disposizione delle microfibrille nelle cellule della zona di distensione a rete
2. Disposizione delle microfibrille nelle cellule più vecchie già distese in una sola direzione. Si
può avere anche cambiamento da disposizione orizzontale a verticale indotto dall'etilene,
ormone-> cellulosa non viene più disposta longitudinalmente ma orizzontalmente o
viceversa. Asse di crescita è perpendicolare alla disposizione delle cellulose (longitudinale si
allarga, orizzontale si allunga)
-6
Auxina agisce su: fusti e coleottili eziolati (non verdi ma sviluppati al buio) a concentrazione 10 e
-5 -10 -9 -6
10 + radice con concentrazione di 10 e 10 (a 10 la inibisce). Si può costruire un grafico
-6 -5
dell'andamento della crescita dovuta dell'auxina: tra 10 e 10 fusto cresce, oltre diventa inibente
della crescita (cresce meno del normale). Questo perché alte concentrazioni di auxina hanno effetto
inibente della produzione di etilene-> no accrescimento.

Ψw=ψp + ψπ . Nelle cellule trattate con auxina il ψw dovrebbe essere minore che nelle cellule non
trattate (porta ad entrata di acqua)-> due opzioni: [S]maggiori che rende ψs negativo + minore ψp
grazie alla parete più distensibile. Quindi aumenta la componente plastica della parete diventando
più lassa (non aumenta la porzione elastica perché la fa tornare alla forma base) con una "elasticità
irreversibile". Questo avviene grazie all'acidificazione della parete-> in circa 10-15 minuti genera
effetto di crescita. Se si tratta solo con un tampone a Ph acido questo stimola crescita-> in accordo
con la teoria. Il Ph acido favorisce la crescita perché ci sono delle proteine dette espansione che
hanno un optimum a Ph acido-> esse rompono i ponti idrogeno tra cellulosa e emicellulosa rendendo
la parete più lassa. Infatti se si porta a basificazione (IAA con tampone a Ph 8) la crescita viene inibita.
Dando contemporaneamente auxina e tampone a pH acido (ottimale per crescere) non si ha
additività o sinergia (si favoriscono a vicenda)-> il grado di crescita è identico a quando c'è solo
auxina o solo pH acido.

Prendendo un pezzettino di fusto sotto apice meristematico, lo si congela e poi si scongela e poi
abrasione-> viene teso da un apparecchio e viene messo a due pH: a pH 7 la crescita rimane normale
+ a pH 4 la crescita accelera. Trattando le pareti con proteasi, calore e cose denaturanti la risposta al
pH diminuisce: prendendo lo stesso pezzettino e trattandolo con calore (dopo congelamento e
scongelamento) succede che acido ha pochissimo effetto-> aggiungendo espansina viene recuperata
la crescita indotta da acido. È la dimostrazione che l'acidificazione attiva espansione.
C'è l'ipotesi dell'accrescimento rapido per cui gli ioni H sono intermediari tra azione dell'auxina e
indebolimento della parete cellulare. Si ritiene infatti che IAA aumenta il livello di estrusione di H+ da
parte della H+ATPasi-> due modi:
● IAA fa acidificare leggermente il pH citosolico. H+ATPasi ha optimum intorno a 6,8 ed era
molto sensibile nell'intorno-> abbassamento pH citosolico stimola attività H+ATPasi-> piccola
variazione pH corrisponde a grossa variazione di attività
● Auxina agisce direttamente sulla membrana plasmatica attivando stabilizzando attività della
H+ATPasi, grazie a dei suoi recettori particolari in RE
Indipendentemente da come viene stimolata l'acidificazione i successivi eventi di crescita indotti
dell'auxina dipendono da recettori ben caratterizzati che attivano la trascrizione genica.

Confrontando l'effetto del pH acido e quello dell'auxina si vede che il primo effetto è limitato nel
tempo, mentre quello dell'auxina è più lungo. H2O entra portando diminuzione [SI]-> Ψs diventa
meno negativo e quindi ψw negativo. IAA stimola proprio l'osmoregolazione, cosa che pH acido non
fa: si occupa di entrata di soluti (richiama soluti da altre zone che se fosse un pozzo). Essa porta a
sintesi di nuovi componenti di parete e maggiore attività dei polisaccaridi.

TROPISMO
Tropismo è la curvatura di una radice, fusto coleoptile in risposta ad uno stimolo esterno. Dovuta a
crescita diversa delle due metà dell'organo interessato. Ci sono tre stimoli che determinano il
tropismo.
● Fototropismo: in risposta a luce. Fototropismo può essere positivo (riguarda la parte aerea,
va verso luce) o negativo (radici, si curva in direzione opposta a luce, sottoterra). Non è
necessaria una differenza buio-luce per fare avvenire la curvatura. Basta una differenza del
20% fra la luce che illumina una metà o l'altra. È stata osservazione iniziale di Darwin, che
scoprì l'auxina. La luce viene percepita dell'apice meristematico (in dicotiledone sono curvate
verso il basso + in monocotiledoni foglia modificata con guaina, coleoptile, quando esce le
foglie si srotolano). La luce per la pianta è fonte di energia per fotosintesi ma è anche
segnale, ovvero luce blu-> la luce blu è importante non solo per apertura stomi.
Fotorecettore luce blu è una xantofilla ma in questo caso ad assorbire non sono i carotenoidi
ma follitropina 1 e 2 presenti dell'apice meristematico. Auxina viene sintetizzata in apici
meristematici e poi viene trasportata verso la base (movimento polare): con luce
asimmetrica auxina prodotta in apice si sposta verso la parte in ombra (metà che riceve più
auxina)-> poi si muove verso il basso con movimento polare-> curvatura della zona in ombra
(concentrazione ottimale per la crescita). La quantità di auxina presente al buio o alla luce è
identica, quello che cambia è la sua distribuzione. Fotorecettore è dotato di attività
chinasica-> fosforilazione controllata dalla luce-> se luce è simmetrica allora i fotorecettori si
autofosforila in modo uguale, mentre se luce non è simmetrica si autofosforila di più i
fotorecettori in ombra-> segnale di movimento auxina. Questa maggior crescita è dovuta a
H+, misurando pH: se non ho differenze tra i due vuol dire che la luce è simmetrica + se il pH
+ più acido da una parte allora siamo nel lato ombreggiato. Nel caso dei fusti delle
dicotiledoni la situazione è più complessa però si crede che fototropina sia coinvolta anche
qui nella crescita
● Gravitropismo: in risposta alla gravità. Può essere positivo (radici vanno verso il basso) o
negativo (parte aerea si curva verso l'alto, esponendola alla luce per fotosintesi e per la
dispersione dei semi). Statoliti sono presenti in cellule dette statocisti: sono gli amiloplasti->
hanno granuli di amido molto grossi (statoliti)-> pesanti e si depongono sulla membrana
basale. Essi si dispongono verso il basso con orientamento verticale e di lato con
orientamento orizzontale. Quando i meccanismi di percezione della gravità rilevano che
l'asse della radice o quello del fusto sono fuori allineamento si dà inizio alla gravi
stimolazione (correlati a cambiamenti di pH e gradienti di Ca2+). Dal seme diparte la pianta:
radice si curva verso il basso e la parte aerea verso l'alto:
○ Nella parte aerea (germogli e coleottili) la gravità è percepita nella guaina amilifera
(in continuità con endodermide della radice) che circonda i tessuti vascolari del
germoglio. La parte appoggiata al suolo cresce di più della parte opposta.
Concentrazione di IAA maggiore ottimale per la crescita nella metà inferiore
provocando curvatura verso l'alto del fusto-> in parte inferiore pH è più acido, in
parte superiore pH è meno acido
○ Nella radice la percezione della gravità dipende dalla cuffia, qui gli statocisti stanno
nella parte centrale della cuffia della radice (columella). Il trasporto basipeto
dell'auxina in una radice verticale è simmetrico. Se la radice è orientata
orizzontalmente la cuffia indirizza la maggior parte verso il basso, inibendo così la
crescita da questa parte-> IAA poco concentrata in alto-> crescita-> la parte non
appoggiata cresce di più della parte opposta.
La crescita avviene comunque per distensione. La guaina amilifera del fusto è in continuità con
endoderma della radice-> mutanti senza guaina non possono fare gravitropismo. La gran parte
dell'auxina nella radice arriva dalla parte aerea. Se la radice è verticale, l'auxina che arriva dalla
parte aerea è distribuita nell'apice in maniera uniforme; se la radice è coricata l'auxina è
distribuita in maniera non uniforme (parte inferiore riceve più auxina della parte superiore)->
quindi nella radice avendo più auxina si cresce di meno, questo perché nella parte inferiore si
raggiungono concentrazioni molto alte e IAA a concentrazioni alte porta ad inibizione crescita
(effetto contrario).
● Tigmotropismo: in risposta al contatto. Non ha a che fare con auxina

Effetti dell'auxina:
● Prendendo un pezzetto di tessuto e mettendolo in un terreno opportuno con citochinina e
auxina le cellule de-differenziano e riprendono la capacità di dividersi-> originano massa di
cellule detta CALLO. Da questo callo si può rigenerare la pianta perché si può fare radice o
pianta aerea-> come se fossero totipotenti. Auxina stimola radicazione nel callo e citochina
stimola formazione della parte aerea. Se non c'è auxina non avviene la crescita-> citochinina
da sola non funziona. Ci sono colture cellulari in cui si può omettere citochinina ma non si
può fare a meno di auxina.
● Radici laterali originano da periciclo, le radici avventizie le fanno un pezzo di pianta come un
fusto o un ramo. Consente un meccanismo di propagazione vegetativa-> si ottiene clone
della pianta (no riproduzione sessuata)-> TALEE. In caso di specie arboree da frutto o
forestali, ornamentali
● Dominanza apicale. Gemma apicale predomina sulle gemme ascellari-> fa meno rami. Se
viene rimossa gemma apicale si ha una pianta molto più ramificata. Auxina mantiene la
dominanza apicale, sviluppo sull'asse alto-basso
impedendo lo sviluppo delle gemme laterali indotto dalle citochinine. Si tratta di un bilancio tra
i due ormoni
● Differenziamento del tessuto vascolare. I nuovi tessuti vascolari si differenziano direttamente
sotto le gemme in fase di sviluppo e le giovani foglie in via di crescita-> rimozione delle
giovani foglie previene il differenziamento vascolare
● Ritarda abscissione. È un fenomeno che dipende dall'interazione tra auxina e etilene. Si tratta
del distacco della foglia, frutto o fiore determinato dalla senescenza della pianta. Per avere
abscissione occorre che alla base del picciolo si differenzi lo strato di abscissione, si
accumulano enzimi litici della parete-> pareti degradate. In caduta si ha meno auxina che
proviene dalla foglia-> più etilene e maggiore sensibilità ad esso-> strato di abscissione. In
fase di mantenimento foglia invece si ha elevata IAA che riducono sensibilità della zona di
abscissione all'etilene
● Promuove lo sviluppo dei frutti. Il frutto si forma dopo l'impollinazione (porta a
trasformazione dell'ovario in frutto). Il polline contiene auxina e i semi che si formano
contengono auxina-> consente formazione e crescita del frutto. Esiste fenomeno che porta
frutto senza impollinazione-> partenocarpia (fenomeno naturale o indotto da auxina). In
serra si tratta con auxina

Potrebbero piacerti anche