Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
Lascia che niente venga cambiato e che tutto sia diverso – Robert Bresson
I confini si ingrossano e si confondono. Le istallazioni ‘patafisiche’ di Kim, realizzate con oggetti e materiali
anonimi, risuonano con non solo gli (in)visibili cambiamenti di paradigma del nostro tempo presente, ma
con l'universo corporeo in costante (ri)creazione. Molti soli e polveri disperse in comunicazione di materia
e realtà (mattereal) con lenti turbinii sull’orlo della spirale dei mari si stabiliscono in proprio mentre cantano
attraverso i nostri corpi.
Questa esposizione – riflettente la poetica transdisciplinare di Kim, che spazia tra arte, letteratura, mitologia,
filosofia e scienza – invita i visitatori in un viaggio nel mondo concepito come labirinto di materiali, che si
svolge attorno a tre temi, tutti interrelati: ‘The Swollen Suns’ (I soli rigonfi), ‘The Path of Gods’ (Il sentiero
degli Dei), ‘The Great Outdoors’ (I grandi esterni).
‘The Swollen Suns’ (I soli rigonfi) fa riferimento al gonfiore e alla dissoluzione del sole alla fine della sua
vita, nonché all’emergere di nuovi pianeti dai detriti solari, come una lente attraverso cui guardare alla realtà
presente; dove tutte le cose si disperdono e si riuniscono, illuminando di nuovo il mondo. ‘The Path of
Gods’ (Il sentiero degli Dei) deriva dal carattere cinese tradizionale (신경神經), tradotto letteralmente
come “sentieri divini”. Nell’immaginario dell’Asia orientale il corpo umano è visto come un universo in cui
funziona come un connettore tra cielo e terra. Il Padiglione coreano si è ri-materializzato come un corpo
vivente attraverso cui le opere d’arte scorrono come all’interno di vasi sanguigni e si intrecciano come nervi.
‘The Great Outdoors’ (I grandi esterni) presenta i resti e i sintomi del mondo persistenti al di là di ogni
possibile forma di percezione.
Il dipinto site specific Gyre (2022) è un’illustrazione del ‘mondo in quanto labirinto’ attraverso il ‘mondo di
materiali’. Lontano da “significati” e “valori”, tutte le cose sono interattive, ciascuna nei confronti (격格)
di sé stessa. I resti di materia, tempo, oggetti, esseri, e finanche l’artista, diventano onnipresenti. Ci sono
riferimenti ai modelli delle istallazioni, ai calcoli matematici, alle cascate di materia, alle vestigia rituali, ai
simboli mitologici, ai turbinii di fluidi senza nome e ai sintomi di eventi cosmici.
http://www.korean-pavilion.or.kr/ koreanpavilion2022@gmail.com
L’istallazione monumentale, Argos – the Swollen Suns (2022) consiste in centinaia di tubi di vetro che
lampeggiano quando rilevano la presenza di muoni – rendendo così visibile questa materia, altrimenti
invisibile. Una volta rilevata la presenza di queste particelle, l’istallazione invia segnali e innesca i movimenti
del pezzo cinetico lungo cinquanta metri di Chroma V (2022).
Nel centro del padiglione, Chroma V genera una pulsazione e un respiro quando riceve segnali da Argos –
The Swollen Suns. Questa scultura sinuosa collega tra loro tutte le opere con lo spazio circostante, come i
nervi centrali connettono le diverse parti del corpo.
La Poussière de Soleils (2022) – un riferimento alla pièce teatrale del poeta francese Raymond Roussel La
Poussière de Soleils (Polvere di soli) – è una scultura vivente che fonde l’artificiale e il naturale. Realizzata in
vermiculite, questo nuovo materiale creato da Kim mostra un caleidoscopio di colori che è visibile soltanto
attraverso lenti appositamente realizzate. Collegata in maniera poco percettibile a dispositivi,
microcomputer e software, l’istallazione regolerà la lunghezza d’onda e la trasmissione della luce in relazione
alla sua densità.
Adattato da un’opera esistente, Impulse (2018) pompa acqua marina proveniente da Venezia attraverso
centinaia di tubi interconnessi che circondano la scultura e che connettono il Padiglione al mondo dei
materiali al di là dell’esposizione.
In Flare (2014), due distinti liquidi trasparenti e immiscibili, con proprietà differenti e densità specifiche,
sono sigillati. Man mano che le superfici dei liquidi si ricoprono di materiali idrofili, la soluzione luccica
come metallo. Connesse a tre motori, le aste ruotano e le soluzioni argentee turbinano come “una fiamma
bagnata” (Novalis).
Il Padiglione coreano è stato commissionato dall’Arts Council Korea, in collaborazione con Hyunday Motor
Company. Il catalogo della mostra sarà pubblicato a settembre 2022.
Indirizzo: Padiglione coreano, Giardini della Biennale, Calle Giazzo, 30122 Venezia, Italia
http://www.korean-pavilion.or.kr/ koreanpavilion2022@gmail.com
Carlotta Dennis-Lovaglio, Scott & Co
Carlotta@scott-andco.com, 020 3487 0077 (Regno Unito)
L’artista
La poetica di Yunchul Kim (1970, Corea del Sud), artista e compositore di musica elettroacustica, si
concentra sul potenziale artistico e sulla realtà della materia attraverso istallazioni, disegni, scrittura e musica.
Permeato da una ricerca transdisciplinare che combina filosofia, chimica, fisica, matematica, cosmologia,
antropologia e mitologia, il suo lavoro guarda al complesso intreccio degli esseri tra l’umano, il non umano
e le cose, esaminando il ‘mondo dei materiali’. Ha diretto il gruppo di ricerca Mattereality presso il Korea
Institute for Advanced Study. È stato membro del progetto collettivo di ricerca Liquid things della University
of Applied Arts di Vienna, e del progetto collettivo artistico e scientifico Fluid Skies. Kim è stato il vincitore
dell’edizione 2016 del Collide International Award del CERN, ed è stato premiato da VIDA 15.0, Arts
Electronica e Transmediale. Nel 2014 ha fondato lo Studio Locus Solus a Seoul. Ha recentemente esposto
presso la Triennale di Yokohama, in Giappone; il KUMU, in Estonia (2020); il Museo Nazionale delle Belle
Arti di Taiwan, a Taiwan (2020); l’iMAL, in Belgio (2020); il CCCB, in Spagna (2019); e presso lo ZKM, in
Germania (2018).
www.yunchulkim.net
@studio_locus_solus
Il curatore
Young-chul Lee (1957, Corea del Sud) è curatore, critico d’arte ed esperto in design urbano, già professore
presso la Kaywon University of Arts and Design, in Corea. Lee ha cominciato la sua carriera curatoriale nel
1993, quando ha co-curato la mostra Across the Pacific, presso il Queens Museum of Art a New York, negli
Stati Uniti. È stato il primo direttore del Nam June Paik Art Center, il direttore artistico della seconda
Biennale di Gwangju (1997) e il fondatore del Anyang Public Art Project (2005). Lee ha co-curato il secondo
Pusan International Contemporary Art Festival (2000), che ha determinato la fondazione della Biennale di
Busan, ed è stato, inoltre, presidente e direttore artistico del progetto preparatorio per l’apertura dell’Asia
Culture Center (2011-2015), in Corea.
L’Arts Council Korea (ARKO), committente del Padiglione coreano, è responsabile delle operazioni del
padiglione sin dalla sua apertura. ARKO, nota anche come Arts Council Korea, è un’organizzazione dedita
a sostenere l’arte e la cultura coreane a livello nazionale e internazionale. Fondata con l’intento di rendere
le arti accessibili a tutti, e basata sul principio che l’arte abbia il potere di trasformare le vite umane, l’Arts
Council Korea promuove e sovvenziona progetti e attività a sfondo culturale e artistico. ARKO, sotto
l’egida del Ministero della Cultura, dello Sport e del Turismo, sostiene la creazione e la fruizione di tutte le
forme d’arte.
https://www.arko.or.kr, @arkokorea
http://www.korean-pavilion.or.kr/ koreanpavilion2022@gmail.com
Progetti artistici della Hyundai Motor
La Hyundai Motor Company sostiene iniziative artistiche caratterizzate da collaborazioni a lungo termine
con musei globali – National Museum of Modern and Contemporary Art, Korea (MMCA), Tate e Los
Angeles County Museum of Art (LACMA) – sin dal 2013, insieme a importanti partnership per il Padiglione
coreano presso la 56esima, 57esima, 58esima e 59esima Biennale di Venezia e la 20esima e 21esima Biennale
di Sydney. Il recentemente istituito Hyundai Tate Research Centre: Transnational incoraggia modi innovativi di
pensare all’arte e alle storie globali dell’arte e, in partnership con il gruppo Bloomberg, la Hyundai Motor
Company connette gli artisti con il pubblico internazionale, esplorando le convergenze tra arte e tecnologia.
artlab.hyundai.com, @hyundai,artlab
Team curatoriale
Jungyeon Park, Kahee Jeong, Catherine (Hyun Seo) Chiang
Manager editoriale
Kyoo Lee
Produzione
Studio Locus Solus
(Manager: Jungyeon Park; Staff: Earl Park, Gisu Chun, Hocheol Shin, Ingyun Bang, Jangwoo Choi, Jisan
Lee, Jong Yoon Ryu, Minji Lee, Minyoung Jung, Oui An, Songin Bang, Yeongho Kim)
Consigliere architetturale
Kc Architectural Lab
Comunicazioni Stampa
Scott & Co
Ringraziamenti
Committente
Arts Council Korea
http://www.korean-pavilion.or.kr/ koreanpavilion2022@gmail.com
In collaborazione con
Hyundai Motor Company
Con il sostegno di
Barakat Contemporary, Korean Air
E la partecipazione di
KH Feelux, HWAYO, SELECT, CODEX
http://www.korean-pavilion.or.kr/ koreanpavilion2022@gmail.com