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La mostra documenta, attraverso un

selezionato numero di opere, l’attività di


due artisti: Gino Frogheri e Roberto
Puzzu.

I due pittori, pur nella diversità espressiva


dei loro linguaggi, hanno un vissuto
comune che fa capo all’unica galleria in
Sardegna, la Chironi88 a Nuoro che,
sapientemente gestita da Sandra Piras,
(una figura di donna straordinaria,
sensibile, illuminata, colta, intraprendente)
alla fine degli anni ’50 fa, del suo spazio
espositivo a Nuoro, un salotto artistico che
coinvolge buona parte degli artisti
impegnati nella sperimentazione di nuovi
modelli e modalità per rappresentarli.
La galleria crea un circuito virtuoso che si
estende, con scambi paritari, alla Penisola
e oltre confine, costruendo in sintonia con
il pittore Mauro Manca, direttore
dell’Istituto d’arte di Sassari, una
circuitazione della ricerca sperimentale
nata in Sardegna e ponendo i
presupposti, anche educativi, per la
nascita successiva di istituzioni di
carattere museale nel territorio e nella
promozione della prima seria   
catalogazione e storicizzazione della
contemporaneità artistica nell’Isola,
attraverso la grande esposizione dell’ ’84 ”
XXV ANNI DI RICERCA ARTISTICA IN
SARDEGNA DOPO L’AUTONOMIA”

La filosofia operativa dei due artisti che,


difficilmente possono essere collocati, tout
court, nei vari movimenti che in tutti questi
anni hanno fatto da cornice alla
definizione di “contemporaneità”, sempre
impegnati alla ricerca di linguaggi e
metodologie funzionali al racconto della
loro personale poetica, ha sempre fatto
riferimento a quell’assunto dell’Estetica
che afferma che in Arte, a differenza di
tutte le altre categorie del sapere, non
esiste    “progresso” ma “altro”.
Questo Altro ha determinato, per i due
pittori, una ricerca che, dentro un modus
operandi di largo respiro temporale, ha
sviluppato per ognuno una personale
identità declinata dentro una cronologia di
lavoro scevra da influenze ideologiche,
ricca di incursioni avanti e indietro nel
tempo, libera nel suo operare di una
rilettura critica dei linguaggi o di una
nuova loro proposizione.
Il contesto mentale dentro il quale si
muovono nasce dalla assoluta
convinzione che l’opera d’arte, in quanto
tale e pur nella sua necessaria
contestualizzazione storica, vive sempre
fuori dal tempo, sopratutto da quello che
la ha prodotta.
Gli artisti sono quindi dei
SOPRAVVISSUTI ad una banale
omologazione del loro lavoro dentro
quell’enorme calderone di contenimento
dell’arte contemporanea.

La mostra sarà comprensiva di una


ventina di opere, alcune di grande
formato, con datazioni diverse per i due
artisti:
Frogheri con opere che datano dagli anni
’70 sino ad oggi;
Puzzu con opere che vanno dal 2014 ad
oggi.

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